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Seconda parte
Teorie atomiche. Configurazione
  elettronica. Il legame chimico


  Prof. Stefano Piotto
  Università di Salerno
Seconda parte
1.    Teoria atomica
2.    Esperimenti di Thompson e             18.    Teoria di Lewis – regola
      Millikan                                     dell’ottetto
3.    Modello di Thompson, Rutheford        19.    Teoria VSEPR
                                            20.    Il legame chimico
4.    Effetto fotoelettrico                 21.    Legame covalente - Valence
5.    Quantizzazione dell’energia                  Bond
6.    Modello di Bohr                       22.   Legami e
7.    Il dualismo onda-particella.          23.   Legami multipli
8.    Il principio di indeterminazione di   24.    Sovrapposizione di orbitali
      Heisenberg.                                  atomici
                                            25.    Correzione alla geometria
9.    Il modello quantomeccanico                   molecolare: Ibridazione
      dell’atomo                            26.    Ibridi sp, sp2 ed sp3
10.    Atomi polielettronici                27.    Esempi di molecole
11.    Orbitali atomici
12.    Carica nucleare efficace             28.    Ibridi sp3d ed sp3d2
13.    Aufbau – Principi di Pauli e Hund    29.    Esempi di molecole e previsione
                                                   della geometria
14.   Configurazioni elettroniche           30.    Delocalizzazione elettronica e
15.   AUFBAU                                       risonanza
16.   Simboli di Lewis
17.   Introduzione al legame chimico
La struttura dell’atomo



10-10 m




10-14 m
Proprietà delle tre particelle subatomiche
                                     fondamentali

                        Carica                          Massa
Nome             relativ    assoluta         relativa      Assoluta       Posizione
(simbolo)           a         (C)            (uma)*          (g)          nell’atomo

Protone (p+)       1+      + 1.602 x 10-19    1.00727     1.67262 x 10-24 nucleo


Neutrone           0             0            1.00866     1.67493 x 10-24 nucleo
(n0)
Elettrone (e-)     1-      -1.602 x 10-19    0.00054858   9.10939 x 10-28 all’esterno
                                                                          del nucleo



  * l’unità di massa atomica (simbolo: uma) è uguale a 1.660540 x
  10-24 g.
Primi esperimenti - Thomson

Thomson (1898-1903)
determino’ il rapporto
carica/massa dell’elettrone
studiando le scariche
elettriche in tubi di vetro in cui
era stato fatto un moderato
vuoto.
Primi esperimenti - Millikan




  Esperimento di Millikan             http://www.youtube.com/watch?v=UFiPWv03f6g

                                      http://www.youtube.com/watch?v=ajQEvtge0m0


Millikan (1909) ha determinato la carica di un elettrone e indirettamente la
sua massa: 9.11*10-31Kg
Primi esperimenti - Rutheford




http://www.youtube.com/watch?v=kHaR2rsFNhg   http://www.youtube.com/watch?v=5pZj0u_XMbc
     Produzione di particelle alfa                   Esperimento di Rutheford


Rutheford (1911) realizzo’ un
esperimento che spazzò via il
modello atomico di Thomson.
La maggior parte dello spazio di
un atomo e’ vuoto!



                                                     Modello di Rutheford
Struttura dell’atomo – riassunto dei primi
                                      esperimenti

Thomson (1898-1903) determino’ il rapporto
carica/massa dell’elettrone studiando le scariche
elettriche in tubi di vetro in cui era stato fatto un
moderato vuoto.

Millikan (1909) determinò la carica di un elettrone (1.602
• 10-19 C) e indirettamente la sua massa (9.11 • 10-31 Kg)

Rutheford (1911) realizzo’ un esperimento che
spazzo via il modello atomico di Thomson. La maggior
parte dello spazio di un atomo è vuoto!

Rutheford calcolò la carica nucleare con notevole accuratezza, ma
non riuscì a spiegare tutta la massa dell’atomo.
Radiazione Elettromagnetica

• La radiazione elettromagnetica è un campo elettrico oscillante con
  le caratteristiche di un’onda.
• La lunghezza d’onda     è la distanza tra due creste dell’onda.
• La frequenza    della radiazione è il numero di cicli dell’onda per
  secondo.
• L’ampiezza A è l’altezza dell’onda.
• Nel vuoto la radiazione elettromagnetica si propaga alla velocità
  della luce (c = 2.998 108 m/s), qualunque siano i suoi valori di
  lunghezza d’onda e frequenza .
•                     =c       poiché m     1/s = m/s
• Perciò una radiazione con frequenza alta ha una lunghezza d’onda
  piccola e viceversa.
Onde elettromagnetiche
Regioni dello spettro elettromagnetico
La radiazione elettromagnetica ha un intervallo di lunghezze d’onda.
L’intero intervallo viene definito come spettro elettromagnetico
Spettri di righe atomici


• Gli oggetti solidi emettono radiazione
  elettromagnetiche in un intervallo di lunghezze d’onda,
  producendo uno spettro continuo di luce emessa.
• Gli atomi in fase gassosa emettono radiazioni
  elettromagnetiche a solo poche specifiche lunghezze
  d’onda, producendo uno spettro di righe di luce
  emessa.
• Ciascun elemento in fase gassosa emette luce a
  particolari lunghezze d’onda producendo uno spettro di
  linee caratteristico.
Spettro di emissione e di assorbimento
                  dell’idrogeno atomico
Primi esperimenti - Bohr




Spettro di assorbimento dell’idrogeno
Equazione di Planck
Gli oggetti emettono continuamente radiazioni elettromagnetiche in
un ampio intervallo di lunghezze d’onda

• L’energia della luce è in piccoli pacchetti chiamati fotoni.
  L’equazione di Planck correla l’energia di un fotone alla
  frequenza della luce
               •        Equanto = h              radiazione

•     h = costante di Planck = 6.626 10-34 J.s
•     In termini di lunghezza d’onda
                    •     Equanto = hc/
•     Perciò onde di maggiore lunghezza d’onda hanno
  maggiore energia.
Il modello di Bohr per l’atomo di idrogeno
     Il fatto che gli atomi emettono luce solo di definite lunghezze d’onda
     implica che:
        • L’atomo ha soltanto certi livelli energetici permessi, chiamati stati
           stazionari. L’energia è quantizzata.
        • L’atomo non irraggia energia mentre è in uno dei suoi stati
           stazionari.
        • L’atomo compie una transizione da uno stato stazionario ad un
           altro (l’elettrone si trasferisce in un’altra orbita) soltanto
           assorbendo o emettendo un fotone la cui energia uguale alla
           differenza di energia tra i due stati.
        • Quando l’elettrone dell’atomo cambia livello energetico (da niniziale
           a nfinale), l’energia della luce assorbita o emessa è data da:
                                       La lunghezza d’onda della radiazione
                                       assorbita o emessa
                 1        1
Efotone = Rhc         -                1        1       1
                 n2finale n2iniziale       =R       -           R =1.0974 . 107 m-1
                                                n2fin n2iniz
Esempio con l’atomo di idrogeno
Il modello di Bohr. Riepilogo
•L’energia dell’atomo è quantizzata, perché il moto
dell’elettrone è limitato ad orbite fisse.
•L’elettrone può trasferirsi da un’orbita all’altra solo se
l’atomo assume o emette un fotone la cui energia è
uguale alla differenza di energia tra i due livelli
energetici (orbite).
•Si generano spettri di righe perché queste variazioni di
energia corrispondono a fotoni di specifiche lunghezze
d’onda.

•Il modello di Bohr è essenzialmente un modello a
un solo elettrone.
Emissione-assorbimento




                                           Lunghezza d’onda in
        Elemento     Colore fiamma
                                                   nm

                                            671 (rosso); 610
litio               rosso                   (arancio)
                                            590 (giallo), 589
sodio               giallo                  (giallo)
                                            770 (rosso), 766
potassio            Rosso-violetto          (rosso); 405 (violetto),
                                            404 (violetto)
cesio               Blue-violetto           459 (blue), 455 (blue)


                                Spettro di assorbimento dell’idrogeno
Dualismo onda-particella:
                         equazione di de Broglie

Combinando le due relazioni seguenti
             E = m c2     E=h =hc/
de Broglie dedusse l’equazione:
           lunghezza d'onda           costante di Planck
                          h
                        = mv
                                          velocità
                              massa

Poiché la lunghezza d’onda è inversamente
proporzionale alla massa, i corpi di massa elevata
hanno lunghezze d’onda più piccole del corpo stesso.
Proprietà ondulatorie dell’elettrone

•Il comportamento degli elettroni negli atomi polielettronici è in
accordo con il principio che l’elettrone abbia sia proprietà
corpuscolari che ondulatorie.
•L’equazione d’onda di ogni particella in movimento è data
dall’equazione di deBroglie
•La lunghezza d’onda di oggetti macroscopici, osservabili, è troppo
piccola per essere misurata.
•La lunghezza d’onda dell’elettrone è simile al diametro dell’atomo.

            lunghezza d'onda           costante di Planck
                            h
                          = mv
                                           velocità
                               massa
Werner Heisenberg
(1901-1976)


Natural science, does not
simply describe and
explain nature; it is part
of the interplay between
nature and ourselves.
Principio di indeterminazione di Heisemberg

•Non è possibile conoscere simultaneamente la posizione e l’energia
dell’elettrone.
•L’incertezza nella posizione dell’elettrone è data da:
             Incertezza nella             Incertezza nel momento
             posizione dell'elettrone     dell'elettrone


                          x . mv > h/4

                                        costante di Planck

•La costante di Planck è molto piccola percio’ l’incertezza nella
posizione è molto grande.
•Perciò l’elettrone non si muove in un’orbita ad una distanza fissa
dal nucleo.
La quantizzazione
dell’energia non è più un
postulato ma una
conseguenza della natura
ondulatoria dell’elettrone
L’equazione di Schrödinger e la funzione d’onda

•L’equazione di Schrödinger è il modello matematico degli
elettroni di un’onda tridimensionale. Le soluzioni dell’equazione
di Schrödinger sono una serie di relazioni matematiche
conosciute come funzioni d’onda ( ) che descrivono il
comportamento di un elettrone in un atomo di H.


• L’energia dell’elettrone è data da En = -Rhc/n2.
• n è un numero positivo intero associato con .
• 2 descrive la probabilità di trovare l’elettrone in una
posizione intorno al nucleo.
•Un orbitale è la regione dove è massima la probabilità di
trovare l’elettrone (compresa tra il 90 e il 95%).
L’equazione di Schrödinger e la
                                funzione d’onda
•L’equazione di Schrödinger è il modello matematico degli elettroni di
un’onda tridimensionale.
•In forma semplificata l’equazione di Schrödinger si scrive:

                             •H         =E
•in cui:
    –      E =    energia dell’atomo.
        = funzione d’onda, descrizione matematica del moto della materia-
          onda associata all’elettrone in termini di tempo e di posizione.
    H = operatore hamiltoniano, un insieme di operazioni matematiche
        che, effettuate su una funzione , dà uno stato energetico
        permesso.
Diagramma della densità elettronica
•Per un dato livello energetico, la probabilità di trovare l’elettrone
entro un certo volume di spazio si può rappresentare mediante i
diagrammi della densità elettronica.
•La densità elettronica diminuisce all’aumentare della distanza dal
nucleo lungo una semiretta r uscente dal nucleo.

                                                               2                                                 2
                                             ,




                                                                         Distribuzione di probabilità radiale:
                                                                         probabilità che l’elettrone sia in un
                                   Probabilità che l’elettrone sia
                                   Funzione d’onda orbitale.




                                                                         guscio sferico
                                   in un punto




                                                                     r                                               r
Numeri quantici
•Ci sono alcune soluzioni valide per l’equazione di Schrödinger e
molte funzioni d’onda, ciascuna delle quali descrive un differente
orbitale. Un orbitale atomico è specificato da tre numeri quantici.

 n       numero quantico principale
     •   Valori consentiti: interi positivi 1, 2, 3, 4, …,
     •   n è in relazione con il livello energetico dell’orbitale

 ℓ       numero quantico momento angolare
     •   Valori consentiti: interi positivi da 0 fino ad n-1
     •   ℓ è anche designato da una lettera (0 = s, 1 = p, 2 = d, 3 = f)
         ed è in relazione con la forma dell’orbitale
     •   n limita ℓ e il numero di valori possibili di ℓ è uguale ad n
 m       numero quantico magnetico
     •   Valori consentiti: interi da –ℓ a + ℓ incluso lo 0 (0, ±1, ±2, …, ± ℓ)
     •   m è in relazione con l’orientamento dell’orbitale nello spazio
Osservazione dell’effetto dello spin
                                      dell’elettrone




Un campo magnetico non uniforme, generato da magneti con espansioni di
differenti forme, separa in due parti un fascio di atomi di idrogeno.
La separazione (splitting) del fascio è dovuta ai due possibili orientamenti
dello spin dell'elettrone in ciascun atomo.
3px
Numeri quantici e orbitali                                        orbitale
                                      guscio
                                                                  individuale
                                      elettronico   sottoguscio

  Il numero totale di orbitali per un dato valore di n è n2.

  Gli stati energetici e gli orbitali dell’atomo sono descritti
  con termini specifici e sono associati ad uno o più
  numeri quantici:

  –   Livello. È dato dal valore di n. Minore è n, più basso è il
      livello energetico e maggiore è la probabilità che
      l’elettrone sia vicino al nucleo.
  –   Sottolivello. I livelli dell’atomo contengono sottolivelli (o
      sottogusci) che designano la forma dell’orbitale. Ciascun
      sottolivello è indicato con una lettera (s, p, d, f)
  –   Orbitale. Ciascuna combinazione permessa di n, ℓ e m
      specifica uno degli orbitali dell’atomo. Perciò, i tre numeri
      quantici che descrivono un orbitale ne esprimono la
      dimensione (l’energia), la forma e l’orientamento spaziale.
Numeri quantici ed orbitali

n=1   ℓ=0     m=0              1 orbitale 1s

n=2   ℓ=0     m=0              1 orbitale 2s
      ℓ=1     m = 0,±1         3 orbitali 2p

n=3   ℓ=0     m=0              1 orbitale 3s
      ℓ=1     m = 0,±1         3 orbitali 3p
      ℓ=2     m = 0,±1,±2      5 orbitali 3d


n=4   ℓ=0     m=0                      1 orbitale 4s
      ℓ=1     m = 0,±1                 3 orbitali 4p
      ℓ=2     m = 0,±1,±2              5 orbitali 4d
      ℓ=3     m = 0,±1,±2,±3           7 orbitali 4f
Schema degli orbitali atomici
Livelli energetici degli orbitali atomici
                           dell’idrogeno
Forme degli orbitali atomici

• La probabilità di trovare l’elettrone in punti differenti
intorno al nucleo definisce la distribuzione di densità
elettronica. Questo definisce la forma degli orbitali.

• Gli orbitali possono possedere più di un lobo e le loro
dimensioni crescono al crescere di n.

• Un nodo è la regione dove è 0 (zero) la probabilità di
trovare l’elettrone.

•   L’energia degli orbitali cresce al crescere di n.
Rappresentazioni orbitaliche: 1s
Rappresentazioni orbitaliche: 2s
Rappresentazioni orbitaliche: 3s
Rappresentazioni orbitaliche: 2p

              Un elettrone occupa in uguale
              misura entrambe le regioni di un
              orbitale 2p e trascorre il 90% del
              suo tempo in questo volume.


              Sul piano nodale, che passa
              per il nucleo, la probabilità di
              trovare l’elettrone è nulla
Orbitali s e p
Orbitali d
Rappresentazioni orbitaliche: 4f




L’orbitale 4fxyz ha otto lobi e tre piani nodali.
Anche gli altri sei orbitali 4f hanno superfici di contorno
multilobate.
Superfici a   2   costante e loro e sezioni
Atomi polielettronici
Livelli energetici negli atomi
                polielettronici
Livelli energetici negli atomi
                polielettronici
Carica nucleare efficace
Effetto della carica nucleare e di un
  elettrone addizionale nello stesso orbitale
                                  Ciascuno dei due elettroni
                                  scherma parzialmente l’altro nei
                                  confronti della carica nucleare
                                  completa e aumenta l’energia
                                  dell’orbitale.




•L’aumento della carica
nucleare fa diminuire l’energia
dell’orbitale.
Effetto di altri elettroni negli orbitali
                                 interni
                         •Gli elettroni interni
                         schermano molto
                         efficacemente gli
                         elettroni esterni e
                         aumentano
                         notevolmente
                         l’energia
                         dell’orbitale.
Effetto della forma dell’orbitale
un elettrone 2s trascorre la maggior
parte del suo tempo più lontano dal
nucleo rispetto a un elettrone 2p, ma
penetra in prossimità del nucleo.




   l'energia
dell’orbitale 2s
è più bassa di
 quella del 2p
Numeri quantici
Regola dell’ AUFBAU
Gli orbitali si riempiono in ordine di energia crescente
Forma degli orbitali atomici

• Un semplice programma di visualizzazione:
  Orbital Viewer (lo trovate sul sito del corso)




• Esercitatevi a visualizzare:
      •   Tutti gli orbitali con n=4 dell’atomo di H
      •   Gli orbitali corrispondenti per l’atomo di O
      •   Usando isosuperfici
      •   Usando pseudo volume rendering
      •   Fare il clamping
      •   Creare una semplice animazione
Numeri quantici
Regola dell’ AUFBAU (costruzione)
Gli orbitali si riempiono in ordine di energia crescente
Principio di Pauli




 • In un atomo non possono esistere due o più
   elettroni con i quattro numeri quantici uguali




• Su uno stesso orbitale (stessi n, l e m) potranno
        trovarsi al massimo due elettroni,
              con spin antiparalleli
Regola di HUND
Configurazioni elettroniche degli elementi
http://www.ptable.com/
Configurazioni elettroniche degli
               atomi 1° periodo
2° periodo
3° periodo
Livelli energetici negli atomi
                polielettronici
Un trucco mnemonico per ricordare la
           successione degli orbitali.


         • Scriveteli come vedete a fianco
           e poi tracciate una freccia
         • 2p  3s
           Tutte le altre frecce saranno
           parallele a questa. Basta seguire
           le frecce per avere
           1s – 2s -2p -3s -3p -4s- 3d – 4p -
           5s – 4d – 5p – 6s -----
Configurazioni elettroniche di atomi
   appartenenti allo stesso gruppo
Relazione tra riempimento degli orbitali e
                        tavola periodica
Gruppo e periodo di appartenenza
                      di un atomo
• Periodo = corrisponde al più alto livello
  energetico raggiunto dalla configurazione
  elettronica, quindi al valore numero quantico
  principale dell’ultimo orbitale occupato da
  elettroni.
• Gruppo = corrisponde alla somma degli
  elettroni di valenza, cioè quelli che riempiono il
  sottoguscio più esterno.

Valenza = corrisponde al numero di elettroni
  spaiati presenti su un atomo
Esempi:
Periodo 2




     Gruppo 4
Lab 22

23

24

26
Premessa al legame chimico
• La tendenza di due o più atomi a legarsi spontaneamente
  fra loro formando legami chimici è un aspetto della
  tendenza di ogni sistema a diminuire il proprio contenuto
  di energia.

• Se due atomi A e B reagiscono fra loro spontanea,ente la
  reazione è:      A + B     AB + energia

• Il legame può essere ELETTROSTATICO, ATOMICO
  (intramolecolare o intermolecolare) o METALLICO.
Forme degli orbitali e Proprietà
                             Chimiche
Quando gli atomi si combinano per formare molecole:

•      Il legame tra ciascuna coppia di atomi è il risultato
della sovrapposizione di orbitali.
•      Solo gli elettroni negli orbitali esterni sono coinvolti
nel legame.
•      La maggior parte degli orbitali nella molecola è
molto simile agli orbitali degli atomi.
•      La forma e l’orientazione dei vari orbitali su una
molecola determina il tipo di reazione che una molecola
può subire.
Il legame chimico
CLASSIFICAZIONE DEI
           LEGAMI CHIMICI
• LEGAME IONICO
• LEGAME COVALENTE
• LEGAME METALLICO
• LEGAMI DEBOLI:

  – LEGAME DI IDROGENO E
    INTERAZIONI DI
    VAN DER WAALS
I tre modelli del legame chimico
Legame covalente
• 2 teorie di legame (+ il modello di Lewis)

   – Valence Bond (VB)
      Sviluppata da L. Pauling

   – Orbitali molecolari (MO)
      Sviluppata da R. Mulliken
47
46

42
Lez 47

50
52



53
Teoria di Lewis
• Lewis propose la teoria dell'ottetto, per la quale la struttura
  elettronica di una molecola deve essere tale che ogni atomo sia
  circondato da un ottetto di elettroni.

• Così ogni atomo assume la configurazione (s2p6) del gas nobile
  che lo segue. In effetti questa regola non è vera in assoluto, anche
  se è stata molto utile per comprendere alcune formule elettroniche
  altrimenti di difficile descrizione.

• In effetti, quando entrano in gioco elementi del 3° periodo, la
  regola può non essere valida, come succede, per esempio per
  PF5, ClF3, SF6,...
SIMBOLI DI LEWIS
                             Caso particolare: espansione di valenza



• Essi sono espressi dal
  simbolo dell’elemento
  considerato, con intorno
  tanti puntini quanti sono gli
  elettroni di valenza
  dell’atomo e l’indicazione
  della carica ionica se
  diversa da zero.
Simboli di Lewis




•   Il simbolo dell’elemento rappresenta il nucleo e gli elettroni interni, i
    puntini attorno a esso gli elettroni di valenza, appaiati o spaiati.
•   Il numero di puntini spaiati indica il numero di elettroni ceduti da un
    atomo metallico, il numero di elettroni acquistati da un atomo non
    metallico, o il numero di legami covalenti formati di solito da un atomo
    non metallico.
Alcune regole

1. Nelle strutture di Lewis l'atomo di H è sempre terminale (legato
   ad un solo atomo).
2. Nei composti poliatomici, in genere, l'atomo centrale è quello a
   più bassa elettronegatività.
3. Tenendo presenti queste due regole si scrive lo scheletro della
   molecola.
4. Si contano gli elettroni di valenza degli atomi nella molecola.
5. Si sistemano per primi (a coppie) gli elettroni di legame.
6. Si completano gli ottetti degli atomi legati a quello centrale.
7. Se avanzano elettroni si collocano sull'atomo centrale.
8. Se l'atomo centrale non ha 8 elettroni attorno a se si formano
   doppi o tripli legami in modo da annullare quante più cariche
   formali è possibile.
esempi
42
52
53
Forme molecolari - Teoria VSEPR
Teoria della repulsione dei doppietti elettronici di
                                           valenza




                             Teoria VSEPR
                             (Valence Shell Electron
                             Pair Repusion)
                             Ciascun gruppo di elettroni
                             di valenza attorno a un
                             atomo centrale è situato il
                             più lontano possibile dagli
                             altri per minimizzare le
                             repulsioni.
Forme molecolari - Lineare
Forme molecolari – Planare Trigonale
Forme molecolari - Tetraedrica
Espansione di valenza


 C: 1s22s22p2 bivalente   C tetravalente
Forme molecolari – Bipiramidale Trigonale
Forme molecolari - Ottaedrica
http://phet.colorado.edu/en/simulation/molecule-shapes-basics

http://phet.colorado.edu/en/simulation/molecule-polarity
Legame covalente

• 2 teorie di legame

  – Valence Bond (VB)
     Nata con Lewis e sviluppata da Pauling

  – Orbitali molecolari (MO)
     Nata da Condon, Heitler, London e
      sviluppata da R. Mulliken
VALENCE BOND THEORY


Linus Pauling

• orbitali atomici semi occupati si sovrappongono per formare legami
     le coppie di elettroni di legame sono localizzate tra gli atomi
• gli elettroni non leganti sono localizzati sugli atomi
• Il numero massimo di legami che un atomo può formare è pari al
     numero di orbitali utilizzabili contenenti un elettrone.
• In generale ogni atomo accoppiando tutti gli elettroni negli orbitali,
     arriva alla configurazione di guscio completo (regola del gas
     nobile).
Qualche esempio
Forze attrattive e repulsive

Le attrazioni nucleo-elettrone e le repulsioni nucleo-nucleo ed
elettrone-elettrone avvengono simultaneamente.
In corrispondenza di una certa distanza ottimale (la lunghezza di
legame), le forze attrattive equilibrano le forze repulsive. L’attrazione
esercitata dai nuclei sugli elettroni condivisi determina l’energia di
legame.
La sovrapposizione di orbitali atomici
• Un legame covalente è formato da una coppia di elettroni a spin
  antiparallelo condivisa da due atomi.

• Un legame covalente deriva dalla sovrapposizione (o
  compenetrazione) di due orbitali di due atomi che
  complessivamente contengono due elettroni.

• L’area in comune ai due orbitali è detta area di sovrapposizione.

• Il legame è tanto più stabile quanto maggiore è la sovrapposizione
  fra gli orbitali.

• Poiché gli elettroni sono indistinguibili, il legame puo’ essere
  formato anche dalla sovrapposizione di un orbitale vuoto di un
  atomo con un orbitale contenente due elettroni di un altro atomo
  → legame dativo
La sovrapposizione di orbitali atomici
Forza e lunghezza di legame
• Legame : la zona di ricopertura di due orbitali si trova sulla
  congiungente i due nuclei ed è compresa fra questi.

• Legame : la zona di ricoperture di due orbitali si trova fuori della
  congiungente dei due nuclei.

• La ricopertura degli orbitali risulta sempre minore di quella degli
  orbitali , per cui un legame è sempre meno forte di un legame
   .

• All’aumentare dell’ordine di legame aumenta l’energia del legame
  e diminuisce la lunghezza di legame, per cui diminuisce la
  distanza fra i nuclei legati.
  Es. N N , N=N, N–N hanno energie: 946, 418, 160 kJ/mol, e
  distanze 0,110, 0,125 e 0,145 nm.
Es. Molecola di Idrogeno H2
        H           H                           H      H

    Orbitali s separati         Sovrapposizione degli orbitali s



                 H H                 H
                                           H

                Orbitale di legame

L’orbitale di legame che deriva dalla fusione di 2 orbitali s si chiama
orbitale e il legame si dice legame . Questo orbitale ha forma
elongata e simmetria cilindrica, con l’asse più lungo giacente sulla linea
che unisce i due nuclei
• La molecola di fluoro: F2
  F : 1s2 2s2 2p5



              1 2
              s s          2
                           p


      F             F         Orbitali p separati


      F       F         Sovrapposizione degli orbitali p


     F       F          Orbitale di legame
La molecola dell’azoto: N2
• Ciascun atomo di azoto (1s2 2s2 2p3) mette a comune
  con l’altro atomo i 3 elettroni p dispari, realizzando la
  struttura di ottetto e dando luogo alla formazione di un
  triplo legame. Poiché gli orbitali p sono ortogonali fra
  loro, i px si ricoprono lungo la congiungente dei due
  nuclei formando un legame s, mentre gli altri 2 orbitali
  py e pz si ricoprono due a due formando 2 legami di
  tipo .


Ppx               Ppx
      Ppz               Ppz
            Ppy               Ppy
Il legame   e   nelle molecole
                           biatomiche
Legami e nella
 molecola di O2
                       Legami e nella
                        molecola di N2




  O      O
                         N      N
La sovrapposizione di orbitali atomici

 • Legami   e
…ma ci sono dei problemi!




    La sovrapposizione degli
    orbitali atomici
    suggerisce un angolo di
    legame di 90°.
    L’evidenza sperimentale
    dice che l’angolo H–O–H
    è di 105°.
•      L’evidenza sperimentale dice che nella
    molecola di metano (CH4) i 4 legami sono
    uguali e la molecola ha geometria tetraedrica,
    con angoli di legame H–C–H di 109,5°.
• La configurazione elettronica a minima
  energia per un atomo di C isolato è: 1s2 2s2
  2p2
• La configurazione elettronica a minima
  energia per un atomo di C legato è: 1s2 2s1
  2p3
•     con valenza =4
•
• Ma anche in questo stato il C non ha 4
  orbitali atomici equivalenti…non si spiega la
  geometria del metano!
Risolviamo il problema della geometria:
                      l’ibridazione (Pauling 1931)

•Orbitali ibridi risultano dall’incrocio (o ibridizzazione)
degli orbitali atomici primitivi propri dell’atomo isolato.

•Dal numero e dal tipo degli orbitali atomici puri che
insieme contribuiscono alla formazione di un orbitale
ibrido dipende la forma di questo e la sua orientazione
nello spazio.

Solo orbitali atomici con energie vicine possono ibridarsi
poiché a ciò corrisponde la massima sovrapposizione.
Dall’ibridazione di n orbitali atomici puri derivano
altrettanti orbitali ibridi.
Gli orbitali ibridi hanno tutti la stessa energia (sono
degeneri) intermedia fra quella degli orbitali di partenza.
Gli orbitali ibridi sp3 in CH4



 Espansione di valenza
 e mescolamento




•Nel metano, i quattro orbitali sp3 di C sono orientati
verso i vertici di un tetraedro e si sovrappongono agli
orbitali 1s di quattro atomi di H.
Ibridazione I




                                      Come si formano i 3 orbitali sp2



Come si formano i 2 orbitali sp




                                      Come si formano i 4 orbitali sp3
p           s
      1
lp1      (2 p x   lp   )               character   character
       2
      1
         (2 p x
                           Bonding       80%         20%
lp1               lp )
       2                    orbital
                           Lone pair     70%         30%
                            orbital
p           s
            character   character
Bonding       77%         23%
 orbital
Lone pair     69%         31%
 orbital
Gli orbitali ibridi sp2 in BF3




•I tre orbitali ibridi sp2 di B sono orientati a 120° l’uno
rispetto all’altro, e l’orbitale 2p non ibridato è
perpendicolare al piano di legame trigonale.
Rotazione limitata delle molecole con
                             legami




A. Il cis- e B. il trans-1,2-dicloroetilene esistono come molecole distinte
perché il legame p tra gli atomi di C limita la rotazione e mantiene due
differenti posizioni relative degli atomi di H e di Cl.
2   2   0
1s 2 s 2 p Promotion   1s 2 2 s1 2 p1
1
a      (2s 2 p x )
     2




           1
    b         (2s 2 p x )
            2
                    Carattere Carattere
                       p         s
        Orbitale       50%      50%
        legante
Gli orbitali ibridi sp nella molecola
di BeCl2




  La geometria è analoga a quella di BeH2
Ibridazione II



                                Come si formano i 6 sp3d2




Come si formano i 5 sp3d
Gli orbitali ibridi sp3d in PCl5




•La molecola bipiramidale trigonale di PCl5 si forma per
sovrapposizione di un orbitale 3p da ciascuno dei cinque
atomi di Cl con gli orbitali ibridi sp3d di P.
Gli orbitali ibridi sp3d2 in SF6




•La molecola ottaedrica di SF6 si forma
dalla sovrapposizione di un orbitale 2p da
ciascuno dei sei atomi di F agli orbitali
sp3d2 di S.
•Durante la formazione del legame, ciascun
orbitale sp3d2 si riempie per aggiunta di un
elettrone proveniente da F.
Teoria VSEPR e Ibridazione sono due metodi
complementari: l’ibridazione dà una descrizione degli
orbitali che gli elettroni devono usare per fornire gli angoli
di legame previsti dalla VSEPR.
Risonanza
 •Quando per un dato composto è possibile scrivere più
 strutture di Lewis tutte ugualmente valide, si ammette
 che la struttura reale sia costituita dall’insieme di esse →
 ibrido di risonanza
 •Ognuna delle singole strutture possibili si chiama
 formula limite




L’ibrido di risonanza è una media ponderata delle
possibili forme di risonanza
57
Lo ione carbonato: CO32-
Delocalizzazione elettronica

• La delocalizzazione di elettroni è la formazione
  di un insieme di orbitali molecolari che si
  estendono su più di due atomi

• La forma di tali orbitali (molecolari) per le
  specie nelle quali si ha delocalizazione degli
  elettroni può essere ottenuta combinando tutti
  gli orbitali atomici coinvolti
Lo ione carbonato: CO32-
La molecola di benzene: C6H6
La molecola di benzene: C6H6
Una riflessione
Considerato che gli elettroni tendono a disporsi in configurazioni
con la più bassa energia possibile, non sorprende che l’ibrido di
risonanza rappresenta una molecola più stabile di tutte quelle di
partenza.



Se ricordate il principio di Heisenberg l’energia di un elettrone
sarà più incerta tanto più la sua posizione sarà determinata
precisamente. Dal momento che l’energia non può essere
negativa, la maggiore “incertezza” corrisponde a maggiore
energia. Se un elettrone è delocalizzato invece che confinato tra
due atomi, la sua esatta posizione è meno nota, quindi la sua
energia è meno incercta, perciò più bassa.
Un’altra riflessione


• Quanto è reale un legame chimico? Esiste qualcosa
  di simile alla nostra rappresentazione del legame
  covalente?
Alcune strutture molecolari
       Fate molta attenzione alle coppie solitarie!




COF2       PF4-




HClO       CLF3




NO2-       PO4-




S22-       SO3
Alcune strutture molecolari
         Fate molta attenzione alle coppie solitarie!




N 2 H4       PF3




NO2+         IF4-




NO2-         NO2Cl




ClO2-        CS2
Alcune strutture molecolari
        Fate molta attenzione alle coppie solitarie!




NH2-        CHBr3




COCl2




SF6

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Lezione 2a 2013

  • 1. Seconda parte Teorie atomiche. Configurazione elettronica. Il legame chimico Prof. Stefano Piotto Università di Salerno
  • 2. Seconda parte 1. Teoria atomica 2. Esperimenti di Thompson e 18. Teoria di Lewis – regola Millikan dell’ottetto 3. Modello di Thompson, Rutheford 19. Teoria VSEPR 20. Il legame chimico 4. Effetto fotoelettrico 21. Legame covalente - Valence 5. Quantizzazione dell’energia Bond 6. Modello di Bohr 22. Legami e 7. Il dualismo onda-particella. 23. Legami multipli 8. Il principio di indeterminazione di 24. Sovrapposizione di orbitali Heisenberg. atomici 25. Correzione alla geometria 9. Il modello quantomeccanico molecolare: Ibridazione dell’atomo 26. Ibridi sp, sp2 ed sp3 10. Atomi polielettronici 27. Esempi di molecole 11. Orbitali atomici 12. Carica nucleare efficace 28. Ibridi sp3d ed sp3d2 13. Aufbau – Principi di Pauli e Hund 29. Esempi di molecole e previsione della geometria 14. Configurazioni elettroniche 30. Delocalizzazione elettronica e 15. AUFBAU risonanza 16. Simboli di Lewis 17. Introduzione al legame chimico
  • 4. Proprietà delle tre particelle subatomiche fondamentali Carica Massa Nome relativ assoluta relativa Assoluta Posizione (simbolo) a (C) (uma)* (g) nell’atomo Protone (p+) 1+ + 1.602 x 10-19 1.00727 1.67262 x 10-24 nucleo Neutrone 0 0 1.00866 1.67493 x 10-24 nucleo (n0) Elettrone (e-) 1- -1.602 x 10-19 0.00054858 9.10939 x 10-28 all’esterno del nucleo * l’unità di massa atomica (simbolo: uma) è uguale a 1.660540 x 10-24 g.
  • 5. Primi esperimenti - Thomson Thomson (1898-1903) determino’ il rapporto carica/massa dell’elettrone studiando le scariche elettriche in tubi di vetro in cui era stato fatto un moderato vuoto.
  • 6. Primi esperimenti - Millikan Esperimento di Millikan http://www.youtube.com/watch?v=UFiPWv03f6g http://www.youtube.com/watch?v=ajQEvtge0m0 Millikan (1909) ha determinato la carica di un elettrone e indirettamente la sua massa: 9.11*10-31Kg
  • 7. Primi esperimenti - Rutheford http://www.youtube.com/watch?v=kHaR2rsFNhg http://www.youtube.com/watch?v=5pZj0u_XMbc Produzione di particelle alfa Esperimento di Rutheford Rutheford (1911) realizzo’ un esperimento che spazzò via il modello atomico di Thomson. La maggior parte dello spazio di un atomo e’ vuoto! Modello di Rutheford
  • 8.
  • 9. Struttura dell’atomo – riassunto dei primi esperimenti Thomson (1898-1903) determino’ il rapporto carica/massa dell’elettrone studiando le scariche elettriche in tubi di vetro in cui era stato fatto un moderato vuoto. Millikan (1909) determinò la carica di un elettrone (1.602 • 10-19 C) e indirettamente la sua massa (9.11 • 10-31 Kg) Rutheford (1911) realizzo’ un esperimento che spazzo via il modello atomico di Thomson. La maggior parte dello spazio di un atomo è vuoto! Rutheford calcolò la carica nucleare con notevole accuratezza, ma non riuscì a spiegare tutta la massa dell’atomo.
  • 10. Radiazione Elettromagnetica • La radiazione elettromagnetica è un campo elettrico oscillante con le caratteristiche di un’onda. • La lunghezza d’onda è la distanza tra due creste dell’onda. • La frequenza della radiazione è il numero di cicli dell’onda per secondo. • L’ampiezza A è l’altezza dell’onda. • Nel vuoto la radiazione elettromagnetica si propaga alla velocità della luce (c = 2.998 108 m/s), qualunque siano i suoi valori di lunghezza d’onda e frequenza . • =c poiché m 1/s = m/s • Perciò una radiazione con frequenza alta ha una lunghezza d’onda piccola e viceversa.
  • 12. Regioni dello spettro elettromagnetico La radiazione elettromagnetica ha un intervallo di lunghezze d’onda. L’intero intervallo viene definito come spettro elettromagnetico
  • 13. Spettri di righe atomici • Gli oggetti solidi emettono radiazione elettromagnetiche in un intervallo di lunghezze d’onda, producendo uno spettro continuo di luce emessa. • Gli atomi in fase gassosa emettono radiazioni elettromagnetiche a solo poche specifiche lunghezze d’onda, producendo uno spettro di righe di luce emessa. • Ciascun elemento in fase gassosa emette luce a particolari lunghezze d’onda producendo uno spettro di linee caratteristico.
  • 14. Spettro di emissione e di assorbimento dell’idrogeno atomico
  • 15. Primi esperimenti - Bohr Spettro di assorbimento dell’idrogeno
  • 16. Equazione di Planck Gli oggetti emettono continuamente radiazioni elettromagnetiche in un ampio intervallo di lunghezze d’onda • L’energia della luce è in piccoli pacchetti chiamati fotoni. L’equazione di Planck correla l’energia di un fotone alla frequenza della luce • Equanto = h radiazione • h = costante di Planck = 6.626 10-34 J.s • In termini di lunghezza d’onda • Equanto = hc/ • Perciò onde di maggiore lunghezza d’onda hanno maggiore energia.
  • 17. Il modello di Bohr per l’atomo di idrogeno Il fatto che gli atomi emettono luce solo di definite lunghezze d’onda implica che: • L’atomo ha soltanto certi livelli energetici permessi, chiamati stati stazionari. L’energia è quantizzata. • L’atomo non irraggia energia mentre è in uno dei suoi stati stazionari. • L’atomo compie una transizione da uno stato stazionario ad un altro (l’elettrone si trasferisce in un’altra orbita) soltanto assorbendo o emettendo un fotone la cui energia uguale alla differenza di energia tra i due stati. • Quando l’elettrone dell’atomo cambia livello energetico (da niniziale a nfinale), l’energia della luce assorbita o emessa è data da: La lunghezza d’onda della radiazione assorbita o emessa 1 1 Efotone = Rhc - 1 1 1 n2finale n2iniziale =R - R =1.0974 . 107 m-1 n2fin n2iniz
  • 18. Esempio con l’atomo di idrogeno
  • 19.
  • 20. Il modello di Bohr. Riepilogo •L’energia dell’atomo è quantizzata, perché il moto dell’elettrone è limitato ad orbite fisse. •L’elettrone può trasferirsi da un’orbita all’altra solo se l’atomo assume o emette un fotone la cui energia è uguale alla differenza di energia tra i due livelli energetici (orbite). •Si generano spettri di righe perché queste variazioni di energia corrispondono a fotoni di specifiche lunghezze d’onda. •Il modello di Bohr è essenzialmente un modello a un solo elettrone.
  • 21.
  • 22.
  • 23. Emissione-assorbimento Lunghezza d’onda in Elemento Colore fiamma nm 671 (rosso); 610 litio rosso (arancio) 590 (giallo), 589 sodio giallo (giallo) 770 (rosso), 766 potassio Rosso-violetto (rosso); 405 (violetto), 404 (violetto) cesio Blue-violetto 459 (blue), 455 (blue) Spettro di assorbimento dell’idrogeno
  • 24. Dualismo onda-particella: equazione di de Broglie Combinando le due relazioni seguenti E = m c2 E=h =hc/ de Broglie dedusse l’equazione: lunghezza d'onda costante di Planck h = mv velocità massa Poiché la lunghezza d’onda è inversamente proporzionale alla massa, i corpi di massa elevata hanno lunghezze d’onda più piccole del corpo stesso.
  • 25. Proprietà ondulatorie dell’elettrone •Il comportamento degli elettroni negli atomi polielettronici è in accordo con il principio che l’elettrone abbia sia proprietà corpuscolari che ondulatorie. •L’equazione d’onda di ogni particella in movimento è data dall’equazione di deBroglie •La lunghezza d’onda di oggetti macroscopici, osservabili, è troppo piccola per essere misurata. •La lunghezza d’onda dell’elettrone è simile al diametro dell’atomo. lunghezza d'onda costante di Planck h = mv velocità massa
  • 26. Werner Heisenberg (1901-1976) Natural science, does not simply describe and explain nature; it is part of the interplay between nature and ourselves.
  • 27. Principio di indeterminazione di Heisemberg •Non è possibile conoscere simultaneamente la posizione e l’energia dell’elettrone. •L’incertezza nella posizione dell’elettrone è data da: Incertezza nella Incertezza nel momento posizione dell'elettrone dell'elettrone x . mv > h/4 costante di Planck •La costante di Planck è molto piccola percio’ l’incertezza nella posizione è molto grande. •Perciò l’elettrone non si muove in un’orbita ad una distanza fissa dal nucleo.
  • 28. La quantizzazione dell’energia non è più un postulato ma una conseguenza della natura ondulatoria dell’elettrone
  • 29. L’equazione di Schrödinger e la funzione d’onda •L’equazione di Schrödinger è il modello matematico degli elettroni di un’onda tridimensionale. Le soluzioni dell’equazione di Schrödinger sono una serie di relazioni matematiche conosciute come funzioni d’onda ( ) che descrivono il comportamento di un elettrone in un atomo di H. • L’energia dell’elettrone è data da En = -Rhc/n2. • n è un numero positivo intero associato con . • 2 descrive la probabilità di trovare l’elettrone in una posizione intorno al nucleo. •Un orbitale è la regione dove è massima la probabilità di trovare l’elettrone (compresa tra il 90 e il 95%).
  • 30. L’equazione di Schrödinger e la funzione d’onda •L’equazione di Schrödinger è il modello matematico degli elettroni di un’onda tridimensionale. •In forma semplificata l’equazione di Schrödinger si scrive: •H =E •in cui: – E = energia dell’atomo. = funzione d’onda, descrizione matematica del moto della materia- onda associata all’elettrone in termini di tempo e di posizione. H = operatore hamiltoniano, un insieme di operazioni matematiche che, effettuate su una funzione , dà uno stato energetico permesso.
  • 31. Diagramma della densità elettronica •Per un dato livello energetico, la probabilità di trovare l’elettrone entro un certo volume di spazio si può rappresentare mediante i diagrammi della densità elettronica. •La densità elettronica diminuisce all’aumentare della distanza dal nucleo lungo una semiretta r uscente dal nucleo. 2 2 , Distribuzione di probabilità radiale: probabilità che l’elettrone sia in un Probabilità che l’elettrone sia Funzione d’onda orbitale. guscio sferico in un punto r r
  • 32. Numeri quantici •Ci sono alcune soluzioni valide per l’equazione di Schrödinger e molte funzioni d’onda, ciascuna delle quali descrive un differente orbitale. Un orbitale atomico è specificato da tre numeri quantici. n numero quantico principale • Valori consentiti: interi positivi 1, 2, 3, 4, …, • n è in relazione con il livello energetico dell’orbitale ℓ numero quantico momento angolare • Valori consentiti: interi positivi da 0 fino ad n-1 • ℓ è anche designato da una lettera (0 = s, 1 = p, 2 = d, 3 = f) ed è in relazione con la forma dell’orbitale • n limita ℓ e il numero di valori possibili di ℓ è uguale ad n m numero quantico magnetico • Valori consentiti: interi da –ℓ a + ℓ incluso lo 0 (0, ±1, ±2, …, ± ℓ) • m è in relazione con l’orientamento dell’orbitale nello spazio
  • 33. Osservazione dell’effetto dello spin dell’elettrone Un campo magnetico non uniforme, generato da magneti con espansioni di differenti forme, separa in due parti un fascio di atomi di idrogeno. La separazione (splitting) del fascio è dovuta ai due possibili orientamenti dello spin dell'elettrone in ciascun atomo.
  • 34. 3px Numeri quantici e orbitali orbitale guscio individuale elettronico sottoguscio Il numero totale di orbitali per un dato valore di n è n2. Gli stati energetici e gli orbitali dell’atomo sono descritti con termini specifici e sono associati ad uno o più numeri quantici: – Livello. È dato dal valore di n. Minore è n, più basso è il livello energetico e maggiore è la probabilità che l’elettrone sia vicino al nucleo. – Sottolivello. I livelli dell’atomo contengono sottolivelli (o sottogusci) che designano la forma dell’orbitale. Ciascun sottolivello è indicato con una lettera (s, p, d, f) – Orbitale. Ciascuna combinazione permessa di n, ℓ e m specifica uno degli orbitali dell’atomo. Perciò, i tre numeri quantici che descrivono un orbitale ne esprimono la dimensione (l’energia), la forma e l’orientamento spaziale.
  • 35. Numeri quantici ed orbitali n=1 ℓ=0 m=0 1 orbitale 1s n=2 ℓ=0 m=0 1 orbitale 2s ℓ=1 m = 0,±1 3 orbitali 2p n=3 ℓ=0 m=0 1 orbitale 3s ℓ=1 m = 0,±1 3 orbitali 3p ℓ=2 m = 0,±1,±2 5 orbitali 3d n=4 ℓ=0 m=0 1 orbitale 4s ℓ=1 m = 0,±1 3 orbitali 4p ℓ=2 m = 0,±1,±2 5 orbitali 4d ℓ=3 m = 0,±1,±2,±3 7 orbitali 4f
  • 37. Livelli energetici degli orbitali atomici dell’idrogeno
  • 38. Forme degli orbitali atomici • La probabilità di trovare l’elettrone in punti differenti intorno al nucleo definisce la distribuzione di densità elettronica. Questo definisce la forma degli orbitali. • Gli orbitali possono possedere più di un lobo e le loro dimensioni crescono al crescere di n. • Un nodo è la regione dove è 0 (zero) la probabilità di trovare l’elettrone. • L’energia degli orbitali cresce al crescere di n.
  • 42. Rappresentazioni orbitaliche: 2p Un elettrone occupa in uguale misura entrambe le regioni di un orbitale 2p e trascorre il 90% del suo tempo in questo volume. Sul piano nodale, che passa per il nucleo, la probabilità di trovare l’elettrone è nulla
  • 45. Rappresentazioni orbitaliche: 4f L’orbitale 4fxyz ha otto lobi e tre piani nodali. Anche gli altri sei orbitali 4f hanno superfici di contorno multilobate.
  • 46. Superfici a 2 costante e loro e sezioni
  • 48. Livelli energetici negli atomi polielettronici
  • 49. Livelli energetici negli atomi polielettronici
  • 51. Effetto della carica nucleare e di un elettrone addizionale nello stesso orbitale Ciascuno dei due elettroni scherma parzialmente l’altro nei confronti della carica nucleare completa e aumenta l’energia dell’orbitale. •L’aumento della carica nucleare fa diminuire l’energia dell’orbitale.
  • 52. Effetto di altri elettroni negli orbitali interni •Gli elettroni interni schermano molto efficacemente gli elettroni esterni e aumentano notevolmente l’energia dell’orbitale.
  • 53. Effetto della forma dell’orbitale un elettrone 2s trascorre la maggior parte del suo tempo più lontano dal nucleo rispetto a un elettrone 2p, ma penetra in prossimità del nucleo. l'energia dell’orbitale 2s è più bassa di quella del 2p
  • 55. Regola dell’ AUFBAU Gli orbitali si riempiono in ordine di energia crescente
  • 56. Forma degli orbitali atomici • Un semplice programma di visualizzazione: Orbital Viewer (lo trovate sul sito del corso) • Esercitatevi a visualizzare: • Tutti gli orbitali con n=4 dell’atomo di H • Gli orbitali corrispondenti per l’atomo di O • Usando isosuperfici • Usando pseudo volume rendering • Fare il clamping • Creare una semplice animazione
  • 58. Regola dell’ AUFBAU (costruzione) Gli orbitali si riempiono in ordine di energia crescente
  • 59. Principio di Pauli • In un atomo non possono esistere due o più elettroni con i quattro numeri quantici uguali • Su uno stesso orbitale (stessi n, l e m) potranno trovarsi al massimo due elettroni, con spin antiparalleli
  • 60. Regola di HUND Configurazioni elettroniche degli elementi
  • 65. Livelli energetici negli atomi polielettronici
  • 66.
  • 67. Un trucco mnemonico per ricordare la successione degli orbitali. • Scriveteli come vedete a fianco e poi tracciate una freccia • 2p  3s Tutte le altre frecce saranno parallele a questa. Basta seguire le frecce per avere 1s – 2s -2p -3s -3p -4s- 3d – 4p - 5s – 4d – 5p – 6s -----
  • 68.
  • 69. Configurazioni elettroniche di atomi appartenenti allo stesso gruppo
  • 70. Relazione tra riempimento degli orbitali e tavola periodica
  • 71. Gruppo e periodo di appartenenza di un atomo • Periodo = corrisponde al più alto livello energetico raggiunto dalla configurazione elettronica, quindi al valore numero quantico principale dell’ultimo orbitale occupato da elettroni. • Gruppo = corrisponde alla somma degli elettroni di valenza, cioè quelli che riempiono il sottoguscio più esterno. Valenza = corrisponde al numero di elettroni spaiati presenti su un atomo
  • 72. Esempi: Periodo 2 Gruppo 4
  • 73.
  • 75. Premessa al legame chimico • La tendenza di due o più atomi a legarsi spontaneamente fra loro formando legami chimici è un aspetto della tendenza di ogni sistema a diminuire il proprio contenuto di energia. • Se due atomi A e B reagiscono fra loro spontanea,ente la reazione è: A + B AB + energia • Il legame può essere ELETTROSTATICO, ATOMICO (intramolecolare o intermolecolare) o METALLICO.
  • 76. Forme degli orbitali e Proprietà Chimiche Quando gli atomi si combinano per formare molecole: • Il legame tra ciascuna coppia di atomi è il risultato della sovrapposizione di orbitali. • Solo gli elettroni negli orbitali esterni sono coinvolti nel legame. • La maggior parte degli orbitali nella molecola è molto simile agli orbitali degli atomi. • La forma e l’orientazione dei vari orbitali su una molecola determina il tipo di reazione che una molecola può subire.
  • 78. CLASSIFICAZIONE DEI LEGAMI CHIMICI • LEGAME IONICO • LEGAME COVALENTE • LEGAME METALLICO • LEGAMI DEBOLI: – LEGAME DI IDROGENO E INTERAZIONI DI VAN DER WAALS
  • 79. I tre modelli del legame chimico
  • 80. Legame covalente • 2 teorie di legame (+ il modello di Lewis) – Valence Bond (VB) Sviluppata da L. Pauling – Orbitali molecolari (MO) Sviluppata da R. Mulliken
  • 83. Teoria di Lewis • Lewis propose la teoria dell'ottetto, per la quale la struttura elettronica di una molecola deve essere tale che ogni atomo sia circondato da un ottetto di elettroni. • Così ogni atomo assume la configurazione (s2p6) del gas nobile che lo segue. In effetti questa regola non è vera in assoluto, anche se è stata molto utile per comprendere alcune formule elettroniche altrimenti di difficile descrizione. • In effetti, quando entrano in gioco elementi del 3° periodo, la regola può non essere valida, come succede, per esempio per PF5, ClF3, SF6,...
  • 84. SIMBOLI DI LEWIS Caso particolare: espansione di valenza • Essi sono espressi dal simbolo dell’elemento considerato, con intorno tanti puntini quanti sono gli elettroni di valenza dell’atomo e l’indicazione della carica ionica se diversa da zero.
  • 85. Simboli di Lewis • Il simbolo dell’elemento rappresenta il nucleo e gli elettroni interni, i puntini attorno a esso gli elettroni di valenza, appaiati o spaiati. • Il numero di puntini spaiati indica il numero di elettroni ceduti da un atomo metallico, il numero di elettroni acquistati da un atomo non metallico, o il numero di legami covalenti formati di solito da un atomo non metallico.
  • 86. Alcune regole 1. Nelle strutture di Lewis l'atomo di H è sempre terminale (legato ad un solo atomo). 2. Nei composti poliatomici, in genere, l'atomo centrale è quello a più bassa elettronegatività. 3. Tenendo presenti queste due regole si scrive lo scheletro della molecola. 4. Si contano gli elettroni di valenza degli atomi nella molecola. 5. Si sistemano per primi (a coppie) gli elettroni di legame. 6. Si completano gli ottetti degli atomi legati a quello centrale. 7. Se avanzano elettroni si collocano sull'atomo centrale. 8. Se l'atomo centrale non ha 8 elettroni attorno a se si formano doppi o tripli legami in modo da annullare quante più cariche formali è possibile.
  • 89. Forme molecolari - Teoria VSEPR Teoria della repulsione dei doppietti elettronici di valenza Teoria VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repusion) Ciascun gruppo di elettroni di valenza attorno a un atomo centrale è situato il più lontano possibile dagli altri per minimizzare le repulsioni.
  • 91. Forme molecolari – Planare Trigonale
  • 92. Forme molecolari - Tetraedrica
  • 93. Espansione di valenza C: 1s22s22p2 bivalente C tetravalente
  • 94. Forme molecolari – Bipiramidale Trigonale
  • 95. Forme molecolari - Ottaedrica
  • 97. Legame covalente • 2 teorie di legame – Valence Bond (VB) Nata con Lewis e sviluppata da Pauling – Orbitali molecolari (MO) Nata da Condon, Heitler, London e sviluppata da R. Mulliken
  • 98. VALENCE BOND THEORY Linus Pauling • orbitali atomici semi occupati si sovrappongono per formare legami le coppie di elettroni di legame sono localizzate tra gli atomi • gli elettroni non leganti sono localizzati sugli atomi • Il numero massimo di legami che un atomo può formare è pari al numero di orbitali utilizzabili contenenti un elettrone. • In generale ogni atomo accoppiando tutti gli elettroni negli orbitali, arriva alla configurazione di guscio completo (regola del gas nobile).
  • 100. Forze attrattive e repulsive Le attrazioni nucleo-elettrone e le repulsioni nucleo-nucleo ed elettrone-elettrone avvengono simultaneamente. In corrispondenza di una certa distanza ottimale (la lunghezza di legame), le forze attrattive equilibrano le forze repulsive. L’attrazione esercitata dai nuclei sugli elettroni condivisi determina l’energia di legame.
  • 101. La sovrapposizione di orbitali atomici • Un legame covalente è formato da una coppia di elettroni a spin antiparallelo condivisa da due atomi. • Un legame covalente deriva dalla sovrapposizione (o compenetrazione) di due orbitali di due atomi che complessivamente contengono due elettroni. • L’area in comune ai due orbitali è detta area di sovrapposizione. • Il legame è tanto più stabile quanto maggiore è la sovrapposizione fra gli orbitali. • Poiché gli elettroni sono indistinguibili, il legame puo’ essere formato anche dalla sovrapposizione di un orbitale vuoto di un atomo con un orbitale contenente due elettroni di un altro atomo → legame dativo
  • 102. La sovrapposizione di orbitali atomici
  • 103. Forza e lunghezza di legame • Legame : la zona di ricopertura di due orbitali si trova sulla congiungente i due nuclei ed è compresa fra questi. • Legame : la zona di ricoperture di due orbitali si trova fuori della congiungente dei due nuclei. • La ricopertura degli orbitali risulta sempre minore di quella degli orbitali , per cui un legame è sempre meno forte di un legame . • All’aumentare dell’ordine di legame aumenta l’energia del legame e diminuisce la lunghezza di legame, per cui diminuisce la distanza fra i nuclei legati. Es. N N , N=N, N–N hanno energie: 946, 418, 160 kJ/mol, e distanze 0,110, 0,125 e 0,145 nm.
  • 104. Es. Molecola di Idrogeno H2 H H H H Orbitali s separati Sovrapposizione degli orbitali s H H H H Orbitale di legame L’orbitale di legame che deriva dalla fusione di 2 orbitali s si chiama orbitale e il legame si dice legame . Questo orbitale ha forma elongata e simmetria cilindrica, con l’asse più lungo giacente sulla linea che unisce i due nuclei
  • 105. • La molecola di fluoro: F2 F : 1s2 2s2 2p5 1 2 s s 2 p F F Orbitali p separati F F Sovrapposizione degli orbitali p F F Orbitale di legame
  • 106. La molecola dell’azoto: N2 • Ciascun atomo di azoto (1s2 2s2 2p3) mette a comune con l’altro atomo i 3 elettroni p dispari, realizzando la struttura di ottetto e dando luogo alla formazione di un triplo legame. Poiché gli orbitali p sono ortogonali fra loro, i px si ricoprono lungo la congiungente dei due nuclei formando un legame s, mentre gli altri 2 orbitali py e pz si ricoprono due a due formando 2 legami di tipo . Ppx Ppx Ppz Ppz Ppy Ppy
  • 107. Il legame e nelle molecole biatomiche Legami e nella molecola di O2 Legami e nella molecola di N2 O O N N
  • 108. La sovrapposizione di orbitali atomici • Legami e
  • 109. …ma ci sono dei problemi! La sovrapposizione degli orbitali atomici suggerisce un angolo di legame di 90°. L’evidenza sperimentale dice che l’angolo H–O–H è di 105°.
  • 110. L’evidenza sperimentale dice che nella molecola di metano (CH4) i 4 legami sono uguali e la molecola ha geometria tetraedrica, con angoli di legame H–C–H di 109,5°.
  • 111. • La configurazione elettronica a minima energia per un atomo di C isolato è: 1s2 2s2 2p2 • La configurazione elettronica a minima energia per un atomo di C legato è: 1s2 2s1 2p3 • con valenza =4 • • Ma anche in questo stato il C non ha 4 orbitali atomici equivalenti…non si spiega la geometria del metano!
  • 112. Risolviamo il problema della geometria: l’ibridazione (Pauling 1931) •Orbitali ibridi risultano dall’incrocio (o ibridizzazione) degli orbitali atomici primitivi propri dell’atomo isolato. •Dal numero e dal tipo degli orbitali atomici puri che insieme contribuiscono alla formazione di un orbitale ibrido dipende la forma di questo e la sua orientazione nello spazio. Solo orbitali atomici con energie vicine possono ibridarsi poiché a ciò corrisponde la massima sovrapposizione. Dall’ibridazione di n orbitali atomici puri derivano altrettanti orbitali ibridi. Gli orbitali ibridi hanno tutti la stessa energia (sono degeneri) intermedia fra quella degli orbitali di partenza.
  • 113. Gli orbitali ibridi sp3 in CH4 Espansione di valenza e mescolamento •Nel metano, i quattro orbitali sp3 di C sono orientati verso i vertici di un tetraedro e si sovrappongono agli orbitali 1s di quattro atomi di H.
  • 114. Ibridazione I Come si formano i 3 orbitali sp2 Come si formano i 2 orbitali sp Come si formano i 4 orbitali sp3
  • 115.
  • 116. p s 1 lp1 (2 p x lp ) character character 2 1 (2 p x Bonding 80% 20% lp1 lp ) 2 orbital Lone pair 70% 30% orbital
  • 117. p s character character Bonding 77% 23% orbital Lone pair 69% 31% orbital
  • 118. Gli orbitali ibridi sp2 in BF3 •I tre orbitali ibridi sp2 di B sono orientati a 120° l’uno rispetto all’altro, e l’orbitale 2p non ibridato è perpendicolare al piano di legame trigonale.
  • 119.
  • 120. Rotazione limitata delle molecole con legami A. Il cis- e B. il trans-1,2-dicloroetilene esistono come molecole distinte perché il legame p tra gli atomi di C limita la rotazione e mantiene due differenti posizioni relative degli atomi di H e di Cl.
  • 121. 2 2 0 1s 2 s 2 p Promotion 1s 2 2 s1 2 p1
  • 122. 1 a (2s 2 p x ) 2 1 b (2s 2 p x ) 2 Carattere Carattere p s Orbitale 50% 50% legante
  • 123. Gli orbitali ibridi sp nella molecola di BeCl2 La geometria è analoga a quella di BeH2
  • 124.
  • 125. Ibridazione II Come si formano i 6 sp3d2 Come si formano i 5 sp3d
  • 126. Gli orbitali ibridi sp3d in PCl5 •La molecola bipiramidale trigonale di PCl5 si forma per sovrapposizione di un orbitale 3p da ciascuno dei cinque atomi di Cl con gli orbitali ibridi sp3d di P.
  • 127. Gli orbitali ibridi sp3d2 in SF6 •La molecola ottaedrica di SF6 si forma dalla sovrapposizione di un orbitale 2p da ciascuno dei sei atomi di F agli orbitali sp3d2 di S. •Durante la formazione del legame, ciascun orbitale sp3d2 si riempie per aggiunta di un elettrone proveniente da F.
  • 128. Teoria VSEPR e Ibridazione sono due metodi complementari: l’ibridazione dà una descrizione degli orbitali che gli elettroni devono usare per fornire gli angoli di legame previsti dalla VSEPR.
  • 129. Risonanza •Quando per un dato composto è possibile scrivere più strutture di Lewis tutte ugualmente valide, si ammette che la struttura reale sia costituita dall’insieme di esse → ibrido di risonanza •Ognuna delle singole strutture possibili si chiama formula limite L’ibrido di risonanza è una media ponderata delle possibili forme di risonanza
  • 130. 57
  • 132. Delocalizzazione elettronica • La delocalizzazione di elettroni è la formazione di un insieme di orbitali molecolari che si estendono su più di due atomi • La forma di tali orbitali (molecolari) per le specie nelle quali si ha delocalizazione degli elettroni può essere ottenuta combinando tutti gli orbitali atomici coinvolti
  • 134. La molecola di benzene: C6H6
  • 135. La molecola di benzene: C6H6
  • 136. Una riflessione Considerato che gli elettroni tendono a disporsi in configurazioni con la più bassa energia possibile, non sorprende che l’ibrido di risonanza rappresenta una molecola più stabile di tutte quelle di partenza. Se ricordate il principio di Heisenberg l’energia di un elettrone sarà più incerta tanto più la sua posizione sarà determinata precisamente. Dal momento che l’energia non può essere negativa, la maggiore “incertezza” corrisponde a maggiore energia. Se un elettrone è delocalizzato invece che confinato tra due atomi, la sua esatta posizione è meno nota, quindi la sua energia è meno incercta, perciò più bassa.
  • 137. Un’altra riflessione • Quanto è reale un legame chimico? Esiste qualcosa di simile alla nostra rappresentazione del legame covalente?
  • 138. Alcune strutture molecolari Fate molta attenzione alle coppie solitarie! COF2 PF4- HClO CLF3 NO2- PO4- S22- SO3
  • 139. Alcune strutture molecolari Fate molta attenzione alle coppie solitarie! N 2 H4 PF3 NO2+ IF4- NO2- NO2Cl ClO2- CS2
  • 140. Alcune strutture molecolari Fate molta attenzione alle coppie solitarie! NH2- CHBr3 COCl2 SF6