Architects : Nuovostudio (Gianluca Bonini, Francesco Muti, Emilio Rambelli).
Designation : DUE VILLE URBANE E UNA GALLERIA D’ARTE IN EMILIA ROMAGNA , Italy.
DUE VILLE URBANE E UNA GALLERIA D’ARTE IN EMILIA ROMAGNA
1. NUOVOSTUDIO - DUE VILLE URBANE E UNA GALLERIA D’ARTE IN EMILIA
ROMAGNA
La Raccolta Lercaro a Bologna e due ville urbane a Ravenna, Casa Rutherford, nel cuore del centro storico, e casa
Gamberini, nella zona della Darsena: tre edifici che spiccano, per interesse e qualità, nella notevole produzione
architettonica di Nuovostudio (Gianluca Bonini, Francesco Muti, Emilio Rambelli).
Le due ville – progetti di ampliamento di edifici esistenti - si sviluppano attorno a spazi introversi, che sono poi la
risultante del completamento di preesistenze o di muri di confine del lotto. Spazi introversi, quindi, ricomposti
attorno a corti interne e pur tuttavia estremamante aperti e trasparenti, a ribadire la protezione dall’esterno e,
per contrasto, la permeabilità degli spazi domestici, tra dentro e fuori.
La luce - attraverso l’elemento architettonico della vetrata, attraverso tagli di volumi che le permettono di fluire
dal tetto fino a terra - costituisce il fulcro ideativo di entrambi i progetti: valorizza i materiali, esalta il tratto
pulito di un’architettura minimale ma mai scarna, definendone i volumi. La piscina nel patio-giardino di casa
Gamberini, sembra riflettere la stessa trasparenza della parete vetrata a tutt’altezza della facciata sul cortile: la
luce sembra qui poter attraversare, con naturale continuità, entrambi gli elementi (vetro, acqua).
Entrambi gli interni, di rigorosa corbusieriana sobrietà, alternano materiali di pacato lusso – legno, pietra, profili
metallici sottili in risalto sul bianco abbagliante dei muri - a tagli di superfici che danno profondità ai volumi,
arricchendone lo spazio. Lusso contemporaneo, che deriva principalmente dalla qualità composita dello spazio, da
dettagli raffinati; mai da ostentata abbondanza.
In casa Rutherford, il progetto ha operato su due livelli: il restauro accurato sul corpo principale, che ha rivelato
un inaspettato muro in mattoni di origine quattrocentesca, che funge da quinta al soggiorno; e l’ampliamento ex
novo, che si salda all’esistente attraverso la «sutura» dell’ampia vetrata in profilo metallico. In un equilibrio di
continuità, integrazione e compostezza.
Le due ville, per molteplici versi assai simili tra loro, presentano una peculiare differenza, che dimostra il valore
aggiunto e la qualità complessiva che buon disegno e progettazione possono apportare all’architettura. La
differenza riguarda il costo complessivo dei due progetti: contenuto per casa Gamberini, realizzata con materiali e
prodotti correnti, quasi “poveri”; decisamente superiore per casa Rutherford, dove sono state utilizzate finiture
fuoriclasse, dettagli su misura costosi, legni pregiati e rari – come l’essenza di ebano makassar, quella di Mies,
usata per quinte scorrevoli e boiseries. Eppure, il risultato per alcuni aspetti, presenta interessanti analogie. Si
esalta, infatti, in questo modo, la necessità intrinseca della progettazione, la funzione stessa dell’architetto, nel
saper dare qualità allo spazio, indipendentemente dalle risorse economiche disponibili. E’ ciò che Nuovostudio
riassume - ironicamente ma non troppo - nel termine “ikeizzazione” del progetto o del prodotto.
Un analogo registro progettuale e compositivo si ritrova nella Raccolta Lercaro a Bologna, che ospita una rilevante
collezione di scultura moderna – da Alberto Giacometti a Giacomo Manzù, da Marino Marini ad Arturo Martini.
Anche in questo caso, si tratta di un intervento contemporaneo, che si innesta sapientemente su un’architettura
degli anni Cinquanta. Grandissime vetrate attingono luce naturale dal cortile interno; il legno della pavimentazione, i
volumi bianchi, sono lo sfondo più adatto ad esporre le sculture della raccolta: la neutralità – in senso positivo - del
contenitore rispetto al contenuto, quale regola fondamentale dei migliori spazi espositivi. Aperture, percorsi, livelli
si incastrano a formare uno spazio ampio e luminoso, dove campeggiano le sculture, poggiate con classica semplicità
su sobri piedestalli bianchi. La galleria interna si dilata all’aperto, nel cortile pavimentato a ghiaia bianca, pietra ed
erba, e in un terrazzo pensile, ulteriore spazio espositivo della collezione.