Durante l’incontro verranno trattati i seguenti argomenti:
- Il processo decisionale della banca per la valutazione dell’affidamento
- Il ruolo e l'attendibilità del rating
- I pesi delle singole informazioni per la definizione del rating
- Il valore informativo del rating dal punto di vista della banca
- La comunicazione del rating da parte della banca
- La produzione di report da parte delle imprese in maniera coerente con la struttura del rating
Relatore dell’incontro:
Dott. Roberto Boldrini
Consulente in finanza aziendale, economia e finanza negli Istituti di Credito,
economia e tecnica assicurativa, formatore aziendale sui temi della finanza d’impresa.
Interventi:
Dott. Rosario Maccarrone: Responsabile Finanza – Dial srl
Dott. Beppino Tirapelle: Responsabile Ufficio Fidi di Vicenza, Banca Popolare di Verona
Nuove semplificazioni per il rilascio del certificato anticendio
LA NEGOZIAZIONE CON LA BANCA E LA COMPRENSIONE DEL RATING
1. GRUPPO DI STUDIO AMMINISTRAZIONE AZIENDALE
LA NEGOZIAZIONE CON LA
BANCA E LA COMPRENSIONE
DEL RATING
Dott. Roberto Boldrin
Interverranno il Dott. Rosario Maccarrone e il Dott. Beppino Tirapelle
Giovedì 10 novembre 2011
Ore 9.30
Centro Produttività Veneto - Fondazione Giacomo Rumor
Produttività
Area Gruppi di Studio
2. L’IMPATTO DEL RATING PER LE BANCHE
IL RAPPORTO BANCA – IMPRESA
LE ATTUALI CRITICITA’ NELLA CONCESSIONE DEL CREDITO DA
PARTE DELLE BANCHE
A) NUOVI PROFILI ORGANIZZATIVI NELLE BANCHE
B) MODIFICA DELLE AUTONOMIE ED ALLONTAMENTO
“FISICO”DELLA FASE DECISIONE DAL MERCATO
C) MODIFICA NEI CRITERI DI ANALISI DEL MERITO CON
FORTE AMPLIAMENTO DELL’IMPORTANZA DEI DATI QUANTITATIVI
RISPETTO ALLA “STORICITA’” DELL’IMPRESA E DELLA RELAZIONE
D) SITUAZIONE DI LIQUIDITA’ E VINCOLI DI VIGILANZA
3. L’IMPATTO DEL RATING PER LE BANCHE
IL RAPPORTO BANCA – IMPRESA
LE ATTUALI CRITICITA’ NELLA RICHIESTA DI CREDITO DA PARTE
DELLE IMPRESE
A) MODESTA CULTURA FINANZIARIA A SUPPORTO DELLA
GESTIONE AZIENDALE
B) SCARSA PROPENSIONE A FORNIRE LE INFORMAZIONI
C) DIFFUSA IMPREPARAZIONE NELLA PREDISPOSIZIONE DI MODELLI
PER LA FORNITURA ALLA BANCA DI INFORMAZIONI ORGANIZZATI ED
EFFICACI
D) SCARSA PRESENZA DELLA PIANFICAZIONE FINANZIARIA E
QUINDI INFORMAZIONI FINANZIARIE INADEGUATE A SUPPORTO DELLE
SCELTE STRATEGICHE
E) INSUFFICIENTE CONOSCENZA DEL “PIANETA” BANCA E DELLE SUE
REGOLE
4. IL NUOVO ACCORDO SUL CAPITALE
PATRIMONIO DI VIGILANZA = TIER 1 + TIER 2
> 8%
RISCHIO CREDITO + RISCHIO MERCATO
5. IL NUOVO ACCORDO SUL CAPITALE
Non cambiano
PATRIMONIO DI VIGILANZA= TIER 1 + TIER 2
> 8%
RISCHIO CREDITO + RISCHIO MERCATO + RISCHIO OPERATIVO
Cambia di
poco Nuovo
Cambia
radicalmente
6. IL RISCHIO DI CREDITO
PD (Probability of default)
è la probabilità % del default cioè dell’insolvenza
del rapporto in esame entro un anno.
La probabilità d’insolvenza della controparte, viene espressa in percentuale
e quindi può variare da 0 a 100%. Quando si parla di PD si parla in pratica
anche di Rating.
Il Rating è un modo intuitivo di rappresentare l’affidabilità di una
controparte su una scala di valori ordinali ad es. AAA…AA…B... ecc. oppure
1,2,3…8,9….etc.
7. IL RISCHIO DI CREDITO
In sintesi:
ELEMENTI PER IL CALCOLO DEL RISCHIO DI CREDITO
•ESPOSIZIONE AL RISCHIO (EAD)
• PROBABILITA’ DI INADEMPIENZA E MIGRATION (PD)
•CORRELAZIONE (DC) E GRANULARITA’ (G)*
•DURATA MEDIA (M)*
•PERDITA EMERGENTE (LGD) O TASSO RECUPERO (RR)
PERDITA
PERDITA PERDITA
PERDITA
ATTESA
ATTESA INATTESA
INATTESA
EL
EL UL
UL
8. IL CALCOLO DEL RATING
LE VARIABILI VALUTATE DALLA BANCA CONTRIBUISCONO A
DEFINIRE PD (LA PROBABILITA’ DI DEFAULT)
p = f ( α +β1x1 + … + βnxn + γ1z1 + … + γmzm )
p: è il risultato del modello in termini di PD
x: è una variabile quantitativa (es. un indice di
bilancio o la professione di un individuo)
z: è una variabile qualitativa (es.: la risposta ad
una domanda del questionario)
β,γ:
α, β,γ sono i pesi delle diverse variabili. Sono stati
attribuiti tramite analisi statistiche o
calibrazioni.
9. IL CALCOLO DEL RATING
LA DEFINIZIONE DELLA PD (PROBABILITA’ DI DEFAULT)
PORTA A DEFINIRE LA CLASSE DI RATING
Range di PD Rating Eq. S&P's
0.00% 0.10% 01 AAA/A
0.10% 0.20% 02 BBB+
0.20% 0.35% 03 BBB
0,00 0.35% 0.50% 04 BBB-
... 0.50% 0.75% 05 BB+
Classe
0.75% 1.00% 06 BB
f ( x1,K, zn ) = 0,012 1.00% 1.50% 07 BB
di
... 1.50% 2.00% 08 BB-
Rating
2.00% 3.00% 09 BB-
1
3.00% 5.00% 10 B+
5.00% 10.00% 11 B
10.00% 20.00% 12 B-
20.00% 30.00% 13 CCC
100% D D
10. IL CALCOLO DEL RATING
DUE TIPOLOGIE DI INFORMAZIONI
Variabili quantitative Variabili qualitative
Anagrafica Posizionamento nel settore
Bilancio Esposizione al rischio di cambio
Andamentali Adeguatezza degli investimenti
... ...
Di norma raccolte Di norma raccolte con una
automaticamente scheda
Necessaria solo una verifica Possono richiedere la
formale formulazione di giudizi soggettivi
11. L’IMPATTO DEL RATING PER LE BANCHE
A) EFFICIENZA ED EFFICACIA DEI PROCESSI DEL CREDITO
•MINORE SOGGETTIVITA’ NELLE VALUTAZIONI SUL MERITO
CREDITIZIO
•STANDARDIZZAZIONE PROCEDURALE
•UNIFORMITA’ DI APPROCCIO NELLA GESTIONE DEI RAPPORTI
•FACILITA’ DI COMUNICAZIONE PERIFERIA - CENTRO
•POSSIBILITA’ DI CONFRONTI PIU’ “OGGETTIVI
B) ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO E INTERVENTO
12. L’IMPATTO DEL RATING PER LE IMPRESE
A) LA CAPITALIZZAZIONE E DELL’EQUILIBRIO
FINANZIARIO
Rating di Bilancio
B) LA PIANFICAZIONE STRATEGICA
Rating Qualitativo
C) LA PIANFICAZIONE FINANZIARIA E DI TESORERIA
Rating Andamentale
B) LA COMUNICAZIONE FINANZIARIA
Gestione complessiva del rapporto Banca - Impresa