Vengono affrontate e discusse le caratteristiche principali dell'illuminismo nella cultura italiana, attraverso tre dei suoi più grandi rappresentanti: Carlo Goldoni, Vittorio Alfieri e Giuseppe Parini
1. «Dopo abbiamo avuto l'illuminismo, abbiamo cominciato a ragionare;
anche se con poco coraggio, il nostro cervello lo sappiamo anche
usare.»
[Umberto Galimberti]
2. • Empirismo
• Razionalismo
L'esaltazione della ragione umana
come strumento d'indagine e di
conoscenza della realtà sensibile
• Dopo la Rivoluzione francese
• Felicità, uguaglianza, libertà, fraternità
L’attenzione per i problemi
politico-giuridici
• “Uso pubblico" della ragione
• Allargamento del pubblico e legame con borghesia
La concezione
dell’intellettuale e della
cultura
• Filosofica, monista, legata all’ateismo
• …o meccanicismo
Concetto di materialismo
• Ostacolo ricerca felicità
• Ateismo o deismo?
Il rapporto con la fede
• Progressivismo, quindi ottimismo
• Pessimismo per il passato
Il rapporto con la storia
• Cosmopolitismo
• Individualismo
Concezione dell’uomo
Le caratteristiche principali dell’illuminismo sono:
3. Tra i principali esponenti dell’illuminismo nella
letteratura italiana troviamo:
• Carlo Goldoni;
• Vittorio Amedeo Alfieri;
• Giuseppe Parini.
4. Carlo Goldoni
• Nato a Venezia 1707 da famiglia borghese.
• studia a Perugia (Gesuiti) fino al 1721, quando
segue una compagnia di comici.
• Studia diritto a Pavia fino al 1725.
• Crisi depressiva nel 1727.
• Lavora nell’amministrazione giudiziaria fino al 1729.
• Si laurea in legge a Padova nel 1731, lo stesso anno
in cui muore il padre.
• A Verona nel 1734 incontra Giuseppe Imer
(capocomico S.Samuele).
• Nel 1736 sposa Nicoletta Connio.
• Dirige il teatro di S.Giovanni, rappresentando
proprie commedie.
• Fugge a Pisa nel 1745 per debiti, ed esercita la
professione di avvocato.
• Incontra Medebach nel 1747 che gli offre un
contratto per un’intensa produzione di commedie.
• Si trasferisce a Parigi nel 1762, ma ne rimane
deluso, qui rimarrà fino al 1770.
• Versailles (1765), Parigi (1770), Versailles (1775).
• Si trasferisce definitivamente a Parigi nel 1780,
dove compone Memoires.
• Muore il 6 febbraio 1793
5. Aderenza
alla realtà
• Allargamento del pubblico
• Iniziale esaltazione dei
valori borghesi
Critica
sociale
Spirito
riformatore
• Riforma della commedia
• Fallimento utopia
borghese
• Critica all’ozio dei
nobili
• Rivalutazione nel
popolo
6. LA RIFORMA
DELLA
COMMEDIA
Nasce nella
Venezia del
XVIII secolo
Un ambiente aperto al
dinamismo sociale e
alla concretezza delle
classi produttive
Si sviluppa
A partire dalla
Commedia dell’Arte
Guardando a due
modelli di riferimento:
il Teatro e il Mondo
Con un impianto
realistico, con
personaggi a tutto
tondo, i “caratteri”
Analizza la realtà del
tempo
Coglie i vizi e le virtù di
ogni classe sociale
Goldoni riformatore di teatro
7. Analisi realtà del tempo
Stile semplice
Prevalenza della paratassi, periodi brevi,
reticenze e giochi di parole
Dialetto come mezzo espressivo e di
caratterizzazione sociale
Linguaggio diverso e specifico
- Veneziano standard (vecchia nobiltà)
- Diretto (borghesia mercantile)
- Colorito e vivace (ceti popolari)
Toscano standard
Allargamento del pubblico
Nei teatri: Commedia e
Melodramma
Esaltazione realismo
8. L’ideologia
Coglie i vizi e le
virtù di ogni classe
sociale
Sottolinea i limiti di
un ceto popolare
ignorante e
bisognoso di guida
Tuttavia rivaluterà il
popolo come portatore
di energia, vitalità e
valori sani
Manifesta uno
sguardo più benevolo
nei confronti dei vizi
della borghesia
Ma si dimostra
portata all’avarizia
e al
conservatorismo
Quindi mutamento
ideologico, in
favore del popolo
Prende di mira la
vuota e inutile
superbia della
nobiltà
Ben delineato ne
“La locandiera”
9. Le commedie
1° fase
(1730-1738)
Periodo di
apprendistato
Accetta
strutture
tradizionali
Si rifà a testi già
esistenti
il Belisario
(tragicommedia
1734)
2° fase
(1738-1748)
Vecchia
struttura ma
parte del
protagonista
scritta per intero
Responsabilità
creativa
dell’autore
Compromesso tra
controllo
dell’autore e
vivacità della
commedia dell’Arte
Momolo
cortesan (1738)
3° fase
(1748-1753)
La riforma e la
collaborazione
con il teatro S.
Samuele
Rappresentazione
realismo mondo
popolare e vita
quotidiana
Cambiamento
dell’ideologia in
favore dei ceti
popolari e a discapito
della borghesia
La vedova scaltra
(1748), Il teatro
comico, La bottega
del caffè (1750), La
locandiera (1752)
4° fase
(1753-1762)
Facili successi e
nuove
sperimentazioni
Disarmonia tra
personaggi e
ambiente sociale
Delusione
davanti ai valori
borghesi
Realismo: caratteri
individuali e
conflitti di classe
Il campiello (1756),
I rusteghi (1760), Le
baruffe chiozzotte
(1762)
5° fase
(1762-1793)
In Francia
Il distacco e la
malinconia
Il ventaglio
(1765), Il
burbero
benefico (1771)
10. La locandiera (1752)
Progetto audace e scarso successo nel pubblico
Ambiguità di
Mirandolina
Presunta immoralità
Valore negativo dei
protagonisti
Consapevolezza del fallimento storico della borghesia
Moralità al contrario
Valore esemplare
negativo
Cavaliere
“presunzione
avvilita”
Mirandolina
“brutalità donne
nel burlarsi dei
miserabili”
11. Mémoires
• Riflessione su sé stesso.
• Profonda consapevolezza culturale e ideologica.
• Dialogo con il pubblico.
• Produzione autobiografica divisa in tre parti.
• La vita e il teatro: il destino di Goldoni.
• La vita come una commedia: piccole e grandi
avventure.
• Ironia e distacco priva di toni confidenziali e intimi o
aspri e tragici
12. Vittorio Amedeo Alfieri
• Nasce ad Asti il 16 gennaio 1749, da una ricca
famiglia nobile
• Frequenta l’Accademia Reale di Torino fino al
1766.
• Comincia una prima stagione di viaggi in Italia e
all’estero fino al 1768.
• Riprende a viaggiare nel 1769.
• A Torino compone la sua prima opera nel 1773 e
fonda un’Accademia anticonformista; lo stesso
anno si lega a Gabriella Falletti.
• Compone la sua prima tragedia nel 1774, e
continua a scriverne fino al 1782.
• Nel 1776 si reca in Toscana per perfezionare la
lingua e incontra la contessa d’Albany.
• Si trasferisce a Firenze nel 1778, dopo aver
rinunciato al patrimonio.
• Si trasferisce a Roma nel 1781, ma lascia la città
per lo scandalo suscitato dalla sua relazione
clandestina.
• Compone le sue ultime tragedie dal 1783 al 1787.
• Vive con la contessa tra Parigi e l’Aslazia, ma si
allontana dalla Francia a causa della piega radicale
che assume la Rivoluzione francese
• Trascorre a Firenze gli ultimi cinque anni di vita, e
si dedica alla stesura della Vita.
• Muore a Firenze l’8 ottobre 1803
13. Individualismo
• Eroismo tragico
• Scontro titanico
Sentimento
rivoluzionario
• Critica all’autoritarismo civile e
religioso
• Critica astratta alle classi sociali
• Critica alle realtà politiche
Puramente
letterario e
intellettuale
15. Titanismo
Scontro titanico tra
tiranno e
l’oppositore
Consapevolezza della
certa sconfitta
Ma volto a far
emergere il secondo
per il suo coraggio
Di natura eroica e
individuale
Impone condizione
eterna della
tirannide
16. Le Rime
Punti in
comune
Sonetto come
forma
privilegiata
Paesaggio con
funzione di
interiorità
Linguaggio e
stile tesi ed
essenziali
Differenze
Tensione eroica,
fierezza e
sdegno nell’io
Natura orrida e
minacciosa
Raffigurazione
dissidio e
inquietudine
• Soggettività e tendenze autobiografiche
• Rapporto con Petrarca:
Poeta-Eroe
17. Il teatro
La tarda commedia: il
risentimento
reazionario e il
moralismo
Centralità
tragedia
Temperamento volto alla
teatralizzazione dei
conflitti interiori e alla
radicalizzazione
Sfida: creare in Italia
una tradizione
tragica
Metodo di
composizione:
“ideare, stendere,
verseggiare”
Innalzamento
operato dalla metrica
e lo stile
Azione bloccata
verso la catarsi
conclusiva
Destino di morte
quale riscatto della
grandezza eroica
Ideologia:
contrapposizioni
elementari
Indifferenza verso i
gusti del pubblico
Espressione
privilegiata della
personalità alfieriana
18. Le tragedie
Filippo
•Il tiranno e la virtù eroica
•Il dissidio interiore della virtù e la sua impotenza
Polinice e Antigone
•L’affermazione dell’io e la purezza inerme degli ideali
Agamennone e Oreste
•Eroismo e insensatezza
Virginia
•Tragedia della libertà
La congiura de’ Pazzi
•Il declino dei moderni
Timoleone
•Tirannia e libertà
Maria Stuarda
• La crudeltà e l’inettitudine
Ottavia
•Fragilità della virtù
Meope e Saul e la Mirra
•Il tirannicidio virtuoso
• L’influenza della compostezza neoclassica
Algide
•La dimensione problematica del potere
19. Senso del dovere, anche a discapito
delle proprie intenzioni
• David: eroismo generoso e fedeltà verso il
re.
• Micol: ma non disposta a contrastare la
volontà del padre.
• Gionata: rinuncia in suo favore alla
successione al trono
Tra desiderio di
affermazione e
bisogno di aiuto
Difficile rapporto con David:
• Ambivalenza psicologica
Titanismo in Saul:
• Dissidio interiore
• Confronto risolutivo con la
morte
Saul
20. Conflitto all’interno
della protagonista:
• Cerca inizialmente di reprimere
una parte di sé, colpevole e
inaccettabile
Espressione dell’incupirsi
affettivo e ideologico
dell’autore:
• Individuo in preda a lacerazioni
interiori
Tragedia costruita sul
non-detto
Innocente dissimulazione
ma empia confessione:
• Morte come esclusione sociale
Mirra
21. La Vita
• Genere autobiografico (1790)
• Motivi: privati + studio dell’uomo attraverso l’analisi di sé stesso.
• Diviso in due parti:
1. In quattro “epoche” (Puerizia, Adolescenza, Giovinezza, Virilità).
2. “Continuazione quarta epoca”.
a. Reminescenze dell’infanzia e primi sintomi di inclinazioni naturali.
b. Un’ insoddisfacente formazione umana e culturale.
c. Una stagione di viaggi
d. L’attività letteraria
• Tema principale: rievocazione tappe nel diventare scrittore
• Letteratura come vera identità, come pratica di una libertà solitaria e
aristocratica
• L’esaltazione della natura e il rapporto preromantico con il paesaggio
naturale
• Naturalezza e cura della scrittura.
• Stile medio, sostenuto e sorvegliato
22. Giuseppe Parini
• Nasce a Bosisio (Como) il 23 maggio 1729 da una
famiglia di piccoli commercianti.
• Si trasferisce a Milano nel 1739 e prosegue gli studi.
• Pubblica la sua prima opera nel 1752
• Nel 1753 entra nell’accademia dei Trasformati.
• Diventa sacerdote nel 1754.
• Precettore presso i duchi Serbelloni, e continua a
pubblicare altre opere.
• Precettore di Carlo Imbonati dal 1762 al 1768,
intanto comincia la scrittura de “Il Giorno”.
• Diventa poeta ufficiale del Teatro Regio nel 1765.
• Nominato professore presso le scuole Palatine.
• Compone diverse Odi, trattando di diversi temi.
• L’ultima stagione creativa si sviluppa tre il 1787 al
1795, lavorando ancora al “Giorno” e ad altre odi.
• Viene nominato sovrintendente delle Scuole
comunali di Brera nel 1791.
•Collabora alla Municipalità rivoluzionaria nel 1796.
•Muore a Milano il 15 agosto del 1799,
23. Critica alla
nobiltà
• Visione
utilitaristica
• Critica
parassitismo
Sostiene
l’eguaglianza,
la tolleranza e
l’umanitarismo
Era difensore
della fisiocrazia
• La ricchezza di uno Stato è
data dall’agricoltura.
• la concezione della vita
agreste come valore morale.
24. L’ideologia
Moderazione
Atteggiamento
ambivalente Critica alla
nobiltà
Vecchie strutture
sociali operano il
rinnovamento
Perdere i propri vizi
affinché diventi
meritevole dei
privilegi che ha
ereditato
Non comprensione
dell’importanza della
borghesia nell’ottica di
un rinnovamentoTrasformazione i
contenuti
conservando le
strutture
Trasformazioni
strutture
produttive
Non stravolgere
ma modernizzare
Contro il
pragmatismo e
l’utilitarismo
illuministico
Utilità +
bellezza
25. Le Odi
1°fase
(1757-1770)
Temi sociali e civili
Esaltazione vita
agreste
Contrapposizione tra
città e campagna
La salubrità dell’aria
(1759), L’ipostura (1761)
2°fase
(1777-1785)
Temi civili con funzione
sociale della cultura e
dell’ educazione
Prospettiva individuale
sostituisce quella
collettiva
La recita de’ versi (1783),
La caduta (1785)
3°fase
(1787-1795)
Ripiego malinconico e
nostalgico sui temi
dell’interiorità esistenziale
Tema amoroso come
movente del rimpianto per
la vita che trascorre
Disillusione per
rivolgimenti della
Rivoluzione francese
Il pericolo (1787), Alla
Musa (1795)
• Rinnovamento materia trattata ma forme sono debitrici della tradizione arcaica
• Un desiderio di concretezza e un impulso polemico nuovi
• Improvviso cambiamento ideologico da parte dell’autore, riscontrabile anche nel Giorno
26. Il Giorno
Personaggi
Giovin Signore
Vita dedita a
frivolezze e
divertimenti
Contraddizione
con eroico
Non dotato di
interiorità né di
capacità di azione
Narratore
(Precettore)
Critica indiretta e
ironica ai costumi
nobiliari
Attraverso la
retorica dello
straniamento
Personaggi
secondari
Privi di spessore
psicologico o di
personalità
Dama come
corrispettivo
femminile
Spazio Descrittivo
Interni
Novità e
originalità
Gerarchia
Esterni
Tempo
Innaturalità e
parodia
Troppi eventi in
una sola giornata
Giornate
impossibili come
stile di vita
Criterio
organizzativo
Titolo e sottotitoli
27. La poetica e lo stile
• Altezza registro stilistico + contenuti banali
• Ridicolizzare attraverso l’esagerazione ma ironia non
immediata
• Meccanismo antifrastico
La retorica dello
straniamento
•Poesia didascalica, satirica e polemica
•Endecasillabo sciolto: non per tradizione ma per moda
•Registro eroico e soggetti inadeguati sullo stesso piano
•Stile raffinatissimo (morfologia, lessico, costruzioni sintattiche e figure
retoriche)
Metrica e stile
• Funzione: bravura letteraria e nobilitazione
• Conferire serietà a dati irrilevanti (origine della cipria, gioco
tric-trac, origini e sviluppi del canapè)
• Favola del piacere: disuguaglianza tra uomini e classi sociali
Favole
mitologiche
28. Il cambiamento ideologico nel Giorno
Primo progetto
Tre poemetti tra loro collegati (Il
mattino, il Mezzogiorno, la Sera)
Avverte una possibile alternativa
sociale
Il progetto di riforme austriaco e la crisi
dell’aristocrazia dopo la Rivoluzione
francese
Toni meno impegnati in senso civile,
prevalenza del sarcasmo
Cambiamento ideologia e
poetica
Secondo progetto
Poema unitario suddiviso in quattro
parti (Il mattino, il Meriggio, il Vespro
e la Notte)
Rappresentazione meno contrastata e
radicale corrispondente a una visione
più sfumata dei rapporti sociali
Settori disponibili alla collaborazione e
classe nobiliare sull’orlo dell’estinzione
Ricerca di equilibrio e decoro,
temi individuali e privati,
ironia distaccata e dolente
Cambiamento ideologia e
poetica