Ecosistemi della Formazione, lezione al Corso di HR Management di Marcello Martinez. Le 3 P dell'Ecosistema. In libreria a Cura di Raoul Nacamulli e Alessandra Lazazzara. Egea-Bocconi Editore.
2. In libreria:
PLACE
Luoghi e Nonluoghi
Infrastrutture e
piattaforme
Sistemi che
connettono
PEOPLE
Molteplicità degli
attori e «apertura»
dei ruoli
POWER
Engagement dei
diversi attori
4. Si possono guardare come ecosistemi
• I mercati dell’apprendimento e del lavoro cognitivo (intesi non come
semplici value chain più meno gerarchiche ma come reti di relazioni di
partenership)
• L’ambiente cyberfisico in cui si apprende (ecosistema dell’apprendimento)
• Le organizzazioni che apprendono (comprese le reti e i meta-organizzatori)
• Il sapere disponibile (i «Mondi» 2 e 3 di Karl Popper)
• Forse anche la mente di ciascun individuo o di una comunità che
apprendono è un ecosistema…..
5. • Un ecosistema di apprendimento è un sistema di persone, contenuti,
tecnologia, cultura e strategia, esistenti sia all'interno che all'esterno
di un'organizzazione, che hanno tutti un impatto sull'apprendimento
formale e informale che si svolge in tale organizzazione.
6. Ecosistema di business
• è la rete di organizzazioni - inclusi fornitori, distributori, clienti,
concorrenti, agenzie governative e così via - coinvolte nella consegna
di un prodotto o servizio specifico attraverso la concorrenza e la
cooperazione.
• L'idea è che ogni entità nell'ecosistema influenza e viene influenzata
dalle altre, creando una relazione in costante evoluzione in cui ogni
entità deve essere flessibile e adattabile per sopravvivere come in un
ecosistema biologico.
18. Cosa non funziona nella logica
sistemica (top down)
• Ogni anno l’Italia spende miliardi in progetti
finanziati dai fondi strutturali europei, eppure non
abbiamo la minima idea dei loro effetti.
• Per esempio, nel periodo 2007-2012 sono stati
finanziati circa 500.000 progetti di formazione di
vario tipo, per una spesa di 7,5 miliardi, eppure a
tutt’oggi nessuno sa quali tipologie di progetti sono
meglio di altre, e se vale la pena attutare questi
progetti.
21. GEL – Giovani Eccellenze Lucane
• Secondo uno studio della regione Basilicata, esso ha finanziato 76
assegni di ricerca ad altrettanti giovani laureati in sette centri di
ricerca lucani riconosciuti, per una a spesa totale di 2.538.700 euro.
• Questo significa una spesa di 33.400 euro per persona – un importo
ragionevole per un posto di lavoro.
• Senonché questo progetto aveva un orizzonte di un anno esatto:
finito l’anno, gli assegnisti si sono ritrovati tutti a piedi.
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29. Luoghi e non luoghi della
formazione manageriale
Tra radicamento territoriale e «disruption» digitale
Relazione di
Enrico Viceconte, Stoà
02/10/2019 Enrico Viceconte, 2016 29
30. Argomenti
• Dove “ha luogo” la formazione?
• Il modello della “learning region” nelle ricerche di Stoà sulla
formazione manageriale
• Conservazione, dematurity o disruption della formazione superiore?
02/10/2019 Enrico Viceconte, 2016 30
31. Sfide
• radicare maggiormente nel territorio le attività di formazione
manageriale, pur mantenendo una visione globale.
• L’impatto, su un’industria di contenuti (e di relazioni), dell’ultima
generazione di tecnologie digitali e smaterializzanti
02/10/2019 Enrico Viceconte, 2016 31
32. Quesiti
• Quale sarà il grado di regionalizzazione/concentrazione ottimale per
l’offerta di formazione manageriale?
• Quale sarà il grado di “smaterializzazione” ottimale del processo
educativo per competere nel settore della formazione manageriale?
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33. Luoghi e non-luoghi della formazione
• LUOGHI: NOWHERE
• Luoghi fisici vicini a dove si svolgono i processi di creazione del valore e dove
si generano fabbisogni formativi specifici.
• NON LUOGHI: NOWHERE
• luoghi virtuali (ad esempio i MOOC)
• ma anche quei campus dell’higher education in grado di generare un’identità
comunitaria di Scuola (quella degli Alumni), ma che spesso non rispecchiano i
modi odierni di creare comunità di apprendimento.
02/10/2019 Enrico Viceconte, 2016 33
34. Dall’Universitas alla Multiversitas
• Multiple identità del futuro utente della
formazione manageriale (come accade in ogni
campo in cui i contatti tra le persone potranno
moltiplicarsi grazie a piattaforme digitali)
• Multipli i luoghi e le fonti della formazione a
cui attingere.
• Multipli gli obiettivi dell’apprendimento
• Multipli i saperi necessari
• Multipli i modi di trasmissione (da one to-one,
a one-to-few, a one-to-many a many-to-
many).
02/10/2019 Enrico Viceconte, 2016 34
La ricerca Stoà, 2014
36. Dall’Universitas alla Multiversitas
• Dal modello medioevale “centripeto” dell’Uni-versitas, al quale
ancora si conforma l’higher education
• a quello “centrifugo” di una futura Multi-versitas.
• La conseguente pedagogia sarà probabilmente di tipo connettivista,
piuttosto che costruttivista
• Con un superamento anche dei metodi più avanzati che ancora si riferiscono
al paradigma costruttivista dell’apprendimento: discovery learning, inquiry-
based learning, problem-based learning, project-based learning.
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37. Dall’Universitas alla Multiversitas
• Le nuove tecnologie sono, più che una minaccia, una grande
opportunità per le istituzioni formative.
• E’in gioco anche l’affermazione di un modello sociale.
• L’higher education, e la formazione delle business school ancora di
più, rispecchia una società elitaria.
• Il modello dei ranking, collegato all’entità delle rette, è stato (ed è
tuttora) la caratteristica del sistema statunitense dell’istruzione
superiore.
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38. Un modello non più sostenibile
• Il debito legato alle rette universitarie ha raggiunto 1,2 trilioni di
dollari.
• Non c’è una sufficiente produzione di altissime professionalità
02/10/2019 Enrico Viceconte, 2016 38
42. 02/10/2019 Enrico Viceconte, 2016 42
April 2-3 , 2013
• Sloan hosted its Big Data 4Dx executive education program
both on the Avaya 2d Life platform and in-person on the
Cambridge campus.
• The virtual event featured the same faculty, content,
discussions, and exercises and was conducted simultaneously
with the on-campus program.
45. Dove si localizza oggi l’offerta di alta
formazione?
• Una caratteristica dei modelli di pianificazione strategica urbana è
l’attenzione al potenziale di un territorio di generare conoscenza.
• Un potenziale che appare in relazione con una certa massa critica urbana e
quindi a un fattore dimensionale, oltre che al numero e alla qualità delle
connessioni del territorio con altri centri.
• La dotazione di università e centri di ricerca, piuttosto correlato con la
dimensione, è un altro fattore che, ovviamente, genera conoscenza.
• Queste considerazioni sembrano dare sostegno alla tendenza (dettata
piuttosto da criteri di spending review) di ridurre il numero degli atenei che
negli anni erano fioriti nel nostro Paese. Troppe piccole università disperse
nei territori!
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46. Troppe, piccole università?
• Il principio sarebbe condivisibile per le economie di scala, di scopo e di
prossimità di cui godono le grandi università, in grado di generare nel
proprio intorno distretti della conoscenza e di garantire la scelta elettiva in
un’offerta molto ampia di corsi.
• La modellistica in uso sembra però non tenere conto, in chiave prospettica,
dello scenario che si delinea per l’innovazione “disruptive” legata
all’avvento dell’ultima generazione di tecnologie digitali che ridefiniscono il
concetto di “localizzazione” e quindi, in qualche modo, il rapporto con i
territori.
• Né appare soddisfacente una visione dell’innovazione che tiene in minimo
conto la conoscenza tacita legata alla gestione e al miglioramento
incrementale dei processi produttivi e dei prodotti.
• .
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