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Linguaggio del Giornalismo Prof. Massimiliano Tarantino PROFESSIONE GIORNALISTA  Papuzzi
La notizia giornalistica ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Tra il 1830 e il 1840 le testate giornalistiche raddoppiarono, e svilupparono alcuni cambiamenti fondamentali come:
Il campo giornalistico si viene a costituire, quando  l’attività specializzata di produrre informazione d’attualità  diventa visibile e rilevante per intere comunità nazionali,  economicamente remunerativa  per imprese specializzate, decisiva per la  formazione delle opinioni pubbliche  e degli orientamenti valoriali di molti individui. Rottura con la tradizione precedente: 1. Viene  inventata la notizia 2. Si costituisce la  professione del giornalista
La notizia giornalistica è un processo informativo che prende in considerazione l’universo degli avvenimenti, non nasce con l’invenzione del giornale, ma solo dopo lo sviluppo di una tecnologia dell’industria. Lo  scoop  è la notizia che gli altri non hanno (colpo di scopa), il  buco  la notizia che tu non hai. Il concetto di notizia è variegato, sue caratteristiche sono:  imprevedibilità ,  difformità . La notizia non è per forza una verità, ma una versione dei fatti. Ciò di cui fa di un avvenimento una notizia è dunque la  relazione con il pubblico , e chi ne coglie la necessità e l’importanza è il giornalista. La novità introdotta dalla Penny Press è la necessità di una SELEZIONE  e INTERPRETAZIONE.
 
In base a quali criteri un giornalista valuta se un avvenimento è di interesse pubblico?  Si possono individuare due criteri chiave a cui il giornalista obbedisce:  rappresentazione  e  contrapposizione . RAPPRESENTAZIONE Il giornalista deve chiedersi come i protagonisti e la vicenda entrino in rapporto con i modelli sociali e culturali dominanti. Il criterio di rappresentazione agisce sugli avvenimenti facendoli diventare specchio della società in cui viviamo.  (Identifica modelli sociali) CONTRAPPOSIZIONE Di fronte a un avvenimento il giornalista deve domandarsi se e quanto contrasti con un’opinione convenzionale, uno stereotipo diffuso, un modello consolidato. (contesta un’opinione corrente)
I valori notizia sono i criteri valutativi convenzionali che regolano la selezione, perché contribuiscono a determinare la notiziabilità di un avvenimento, la sua capacità di valere come notizia. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
NATURA Si distingue tra HARD NEWS, le notizie urgenti e drammatiche, come politica ed economia, affari esteri, attività legislativa, la cronaca. E le SOFT NEWS quelle notizie che non hanno un carattere di urgenza, basate soprattutto sullo human interest, il costume. TEMPESTIVITÁ Rispecchiano i motivi di ATTUALITÁ le notizie più fresche vengono scelte più facilmente; il RITMO tempo della notizia più vicino al ritmo del giornale. DURATA SPOT NEWS notizie improvvise immediate senza seguito, DEVELOPING NEWS attese o previste richiedono tempo per svilupparsi, CONTINUING NEWS avvenimenti frammentari, RUNNING NEWS notizie in corso non si sa come finiscono.
I VALORI IMPLICITI detti anche  enduring values , valori durevoli rispecchiano l’area culturale cui appartengono. Eccoli:   Etnocentrismo, Altruismo democratico, Capitalismo responsabile, Idealismo pastorale, Individualismo, Moderatismo, Ordine, Leadership. Sono valori che promanano dalle notizie, potrebbero essere agenti ideologici e culturali.
Le  FONTI  sono la base della notizia e il loro valore dipende dalla capacità di: individuarle, organizzarle, trattarle, saggiarle. Le fonti giornalistiche sono le  PERSONE  e i  DOCUMENTI  che forniscono informazioni sugli avvenimenti. Con quali criteri selezionare le fonti? Il tempo che è sicuramente un elemento importante per il giornalista che deve rispettare la  deadline  (ora in cui la notizia deve essere formalmente elaborata). Si distingue tra due livelli di fonti: 1° LIVELLO  garantiscono credibilità all’informazione, possiedono un’autorevolezza istituzionale o viene loro riconosciuta una competenza specifica (ministri, sindaci, magistrati, avvocati, docenti, sindacalisti, verbali delle sedute parlamentari, o del consiglio di amministrazione, atti dei processi, epistolari, carteggi). 2° LIVELLO  sono quelle la cui attendibilità è affidata alla citazione giornalistica, che è il giornalista a legittimarle dando loro voce (testimone oculare, spettatore di una manifestazione, vicino di casa, uomo della strada).
Sono previsti i casi in cui un giornalista non dichiara l’identità della propria fonte per la privacy, si dicono: OFF THE RECORD  quando la fonte non vuole che la notizia che ha passato sia usata in alcuna forma DEEP BACKGROUND  quando la fonte accetta l’uso giornalistico dell’informazione ma non accetta che le sia attribuita BACKGROUND  la fonte accetta di essere identificata ma non sottoforma anagrafica, solo con la funzione che svolge ON THE RECORD  la fonte permette sia l’uso della notizia sia che le sia attribuita La pubblicità delle fonti purtroppo impone due limiti, che la discrezionalità del giornalista nella formulazione è limitata, dallo spazio di citazione, ma anche dalle minacce all’indipendenza della stampa.
Le fonti si dividono in DIRETTE (newsmaking) che vengono scoperte e selezionate dal giornalista, e quelle INDIRETTE (newsgathering) che invece si autopropongono. Le fonti indirette sono: uffici stampa, pubbliche relazioni, uffici di promozione, addetti stampa, segreterie, portavoce. 1832 – nasce la prima agenzia di stampa come ufficio di traduzione a Parigi 1859 – accordo tra Havas, Wolff e Reuter per suddividersi il monopolio dell’informazione durò fino al 1918. 1848 – fu fondata la Associated Press che spezzò il monopolio europeo 1934 – a Riga con un nuovo accordo tra le grandi agenzie del mondo, vennero riconosciuti e stabiliti i principi di libertà d’informazione e libertà di concorrenza. 1928 – la Reuter aveva installato a Londra la telescrivente, in Italia esisteva la Stefani fondata nel 1853 da Cavour poi l’Agenzia nazionale dello stato fascista chiusa alla fine della guerra. 1945 – Agenzia nazionale stampa associata (ANSA)
Le agenzie di stampa producono e distribuiscono autonomamente notizie, adottando tecniche di esposizione della notizia che sono alla base del linguaggio giornalistico e fonti per i mass media, si tratta quindi di: FLASH  la notizia di una o due righe che comunica la notizia in modo secco TAKE  notizia concisa costruita sulle 5 W con un massimo di 24 righe, per notizie importanti vengono inviati più takes. Le maggiori agenzie distribuiscono anche commenti, interviste e approfondimenti, e reportage; le sue funzioni sono: 1. TESTATA GIORNALISTICA 2. BANCA DATI 3. ARCHIVIO ELETTRONICO
Forme e modelli ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Il giornalismo italiano degli anni 90 è caratterizzato dalle commistioni. Possiamo invece distinguere le seguenti categorie:
L’INTERVISTA è la forma di comunicazione giornalistica più tecnica. L’avvenimento è l’intervista, è uno strumento utilissimo per portare più vicino ai lettori un personaggio. I criteri che regolano un intervista: 1. OGGETTO può essere un argomento o la personalità, quindi distinguiamo tra tematica e personale. 2. l’intervista deve essere PREPARATA, si deve conoscere l’argomento. 3. Essere DISCRETI non interferire. 4. Utilizzare un REGISTRATORE per essere fedeli. 5. La forma classica è quella del DIALOGO DIRETTO. 6. Bisogna comunque SELEZIONARE e SINTETIZZARE le risposte. 7. Rispettare il RITMO della forma dialogica. 8. L’intervistato non deve essere CENSURATO, può CONTROLLARE le risposte. 9. Non si inseriscono COMMENTI negativi a posteriori. 10. L’intervistato ha il diritto di dire le cose OFF THE RECORD se vuole spiegarsi. Agli occhi del lettore l’intervista è interessante perché lo mette a tu per tu con persone che non potrebbe altrimenti conoscere, viene percepita come il momento della verità.
L’INCHIESTA È una forma nobile di giornalismo, intende andare oltre le fonti ordinarie. Organizza una serie di pezzi anche a più mani, l’inchiesta ha il carattere di una ricerca o un’indagine, mira a scoprire verità nascoste: ricostruzione e interpretazione. L’autore sceglie gli argomenti e il taglio che vuole darne. Si distinguono diversi tipi di inchiesta a seconda del SOGGETTO e degli OBIETTIVI. Si distinguono in: INCHIESTA INVESTIGATIVA accertamento di vicende controverse come casi giudiziari, scandali politici, guerre economiche, illeciti sportivi.  INCHIESTA CONOSCITIVA invece informa sulla società e la cultura del tempo in cui viviamo, indaga i fenomeni della società: cambiamenti economici, modelli culturali, problemi politici. Ha avuto una stagione fortunata negli anni 50-60, ora è in declino perché considerata dispendiosa.
Con la nascita del quotidiano il giornale assume una veste autonoma, aumentano le dimensioni del formato e si divide la pagina in colonne. Le ragioni sono economiche. La pagina è composta da 7-9 colonne, si gioca sulla lunghezza e sulla larghezza, sull’ampiezza dei titoli, sul peso dei corpi e delle immagini. Ogni giornale tende al suo stile.   L’impaginazione ha dunque le funzioni di:   -  esplicitare le scelte informative   -  trasmettere una carica emotiva al lettore Due grandi rotture stilistiche avvengono con IL GIORNO nel 1956, da 8 a 9 colonne con dinamica impressa nei titoli e abolizione della terza pagina e introduzione del colore. LA REPUBBLICA nel 1976 primo quotidiano a formato tabloid. Rivoluzione che avviene tra 1975-1985.
 
Cosa succede ai giornali? 1. I quotidiani non hanno più il monopolio sulle notizie, c’è  l’informazione televisiva . 2. Le nuove generazioni sono abituate al  linguaggio visuale . La stampa tenta quindi di adottare tecniche di comunicazione alternative alla tradizionale (titolo+articolo), come? 1. Valorizzando la fotografia 2. Fotografia come flusso di immagini, movimento televisivo 3. Adotta testi schematici e sintetici 4. Creazione di Infographics, o grafici d’informazione Tutto questo si rifletterà più avanti nel giornale elettronico. Il quotidiano mette nelle lines le notizie importanti, ma delle quali non può aggiungere altro che ciò che già detto dalla tv. Dedica gli articoli alle informazioni esclusive del giornale.
Elementi innovativi dagli anni 70 sono: COVER STORY, ovvero la storia di copertina presentata con una fotografia a colori al centro della prima pagina. Non è la notizia più importante, ma diventa il fatto del giorno per quel giornale. INFOGRAPHIC, è un’alternativa radicale al tradizionale modello articolo e titolo. È una notizia che si vede, non una notizia che si legge. È una tecnica di comunicazione visuale, come grafici d’informazione, aiutano a raccontare una storia scientifica o tecnologica che contenga statistiche complicate.
Nel complesso universo della comunicazione, si sono fatti strada due modelli di giornale quotidiano Entrambi hanno in comune l’idea che non si debba inseguire il modello informativo della televisione, ma che sia necessario staccarsene. Essere unici.
Nel nostro paese l’informazione popolare (scandali, cronaca nera, cronaca rosa, pettegolezzi) è stata assorbita dai quotidiani della sera, e dai periodici familiari come OGGI e GENTE, e soprattutto da un certo tipo di periodici femminili GRAND HOTEL e NOVELLA 2000. La storica assenza dei  popular papers  fra i quotidiani italiani è la ragione per cui quando il mercato si è finalmente riaperto (fine anni 70 – inizio anni 80) l’area dei lettori è cresciuta e si è assistito all’osmosi fra stampa quotidiana e informazione popolare. La formula scelta negli anni 90 dagli editori e direttori dei quotidiani è il giornale OMNIBUS: tiene insieme informazione alta e bassa, notizie internazionali e popolari, le opinioni degli intellettuali e dei teledivi, il mondo della finanza e del cabaret, dove la politica si mescola al pettegolezzo, gli affari s’intrecciano alla cultura, il costume si nutre di scandali e confidenze e la tv in tutto questo è il grande collante.
Negli anni 80 anche in Italia la televisione divenne la principale fonte di informazione e aggiornamento per i cittadini, per gli avvenimenti nazionali e esteri. Dopo gli anni 70 la crisi della carta non si riprese che con gli introiti pubblicitari, che condizionarono parte dell’informazione. Settimanalizzazione del quotidiano  è un adeguamento del giornale alla formula del settimanale: Aumentano le pagine,  Aumentano le illustrazioni, Si inventano gli inserti, Nascono i supplementi (moda, salute, viaggi, cucina, bricolage, arredamento). Settimanalizzazione della notizia  è invece una dilatazione della notizia in duplice senso.  Ogni evento si spezzetta in una serie di eventi minori; vengono considerati i più punti di vista dello stesso evento.
Il meccanismo della settimanalizzazione si traduce quindi in un inedito  ampliamento dello spazio dedicato a un solo avvenimento . La settimanalizzazione della notizia non è più la conseguenza di un avvenimento rilevante, bensì la tecnica impiegata per rendere rilevante l’avvenimento. Rende quotidiana l’eccezionalità. La settimanalizzazione della notizia è la tecnica impiegata per  scomporre un avvenimento in parti diverse , ognuna delle quali autonomamente notiziabile. Il  sensazionalismo  invece non è una tecnica, ma un modo di concepire la notizia, ogni notizia deve fare sensazione e colpire il lettore. Il giornalista sensazionalista non si preoccupa di dare informazioni, ma di menar sciabolate: usa una scrittura letteraria o paraletteraria, produce notizie con altre notizie in un circolo autoreferenziale dell’informazione.
Come scrivere News  o meglio  straight news , s’intende per cronaca, basata sulle 5 W. Features  s’intende la caratteristica di una cosa, o il suo aspetto sociale. Le features non sono fiction, anche se si propongono di divertire il lettore, il loro intento è quello di informare. Si possono definire  features  articoli che informano su avvenimenti reali oltrepassando i dati di cronaca e costruendo una storia della quale si può cogliere anche l’atmosfera, ed elementi in apparenza non registrabili come emozioni, passioni, reazioni psicologiche. La storia va oltre la definizione di notizia giornalistica, annette e valorizza la sua potenzialità simbolica e arriva a catturare gli elementi che danno valore aggiunto ai personaggi protagonisti. PUT THE PEOPLE INTO THE STORY!!!
Il NEW JOURNALISM è un movimento di breve durata ma di grandi effetti, sviluppatosi all’inizio degli anni 60 nella stampa americana (concentrato a New York e in California). Stravolse il modo di scrivere tradizionale e provocò polemiche nei vari ambienti sia giornalistici, sia letterari. Alcuni grandi giornalisti di questo stile divennero poi grandi romanzieri: Truman Capote, Norman Mailer, Gay Talese, Tom Wolfe tutti questi avevano l’obiettivo di introdurre nel reporting degli elementi estetici.  I 4 principi cardine del  New Journalism : 1. TESTIMONIANZA DIRETTA  ricostruzione della realtà scena dopo scena senza riconoscere le fonti, uso di trattini, ellissi per coinvolgere il lettore; 2. APPROCCIO DIEGETICO  descrizione dei personaggi e delle loro intenzioni si preferiscono dialoghi in forma diretta; 3. GIORNALISTA COME PERSONAGGIO DI UN ROMANZO  uso della terza persona e monologo interiore ovvero descrizione dei pensieri del giornalista; 4. AUTOPSIA SOCIALE  cura estrema della descrizione del contesto della notizia, descrivere le persone come si vedono.
La  scrittura giornalistica distingue due tecniche fondamentali di esposizione dei fatti : oggettiva e soggettiva, la cui differenza è determinata dal punto di vista esterno o interno. Tecnica oggettiva : i fatti sono oggettivati dall’esterno, nel senso che il giornalista li riferisce apertamente e direttamente al lettore. Tecnica soggettiva : i fatti vengono esposti attraverso un punto di vista interno agli stessi. Quando è meglio puntare sull’oggettività e quando sulla soggettività? La  scrittura oggettiva  costituisce un modello classico di giornalismo, i suoi caratteri sono la chiarezza e la precisione. Quindi è più adatto ai pezzi in cui è necessario citare molti dati, nomi, cifre, date, quantità e dove si vuol mantenere una certa distanza. La  scrittura soggettiva  più vicina al linguaggio cinematografico, a cui è debitore il giornalismo moderno. Il suo limite è un eccesso di spettacolarizzazione e tende ad annullare il senso critico.
Consideriamo i punti di vista interni: quello dei protagonisti e quello dei testimoni. PROTAGONISTI: la scrittura soggettiva ribalta il punto di vista, consente di scavare nella natura dell’avvenimento e renderla riconoscibile ai lettori. L’esperienza contrapposta di due protagonisti svela il vero significato. TESTIMONI: sono la fonte e il cardine dell’indagine giornalistica, il testimone ha un ruolo diverso a seconda che si usi la scrittura oggettiva e soggettiva. Nel primo caso il giornalista ne riferisce le versioni, nel secondo caso si mette fuori campo e la versione del fatto fornita dal testimone diventa il fatto. I testimoni possono essere ipotetici o reali, o il giornalista descrive i fatti mettendosi nei panni di un osservatore immaginario e adotta il suo punto di vista, o il testimone è una persona reale con un’identità. INSIDE STORY caso particolare di personalizzazione, in cui si assume una condizione fittizia per conoscere dal di dentro una realtà. Non viene usata solo per esperienza clamorose.
L’inizio , IL LEAD . È il biglietto da visita del giornalista al lettore. È detto anche  cappello , perché è la frase che si mette in testa. È la  opening sentence  e non dovrebbe mai superare le 40 parole.  Il suo nome viene dalla sua funzione di guida, la strada che prenderà il lettore. Se nel lead inserisco un fatto si parla di  summary lead  o  standard lead . Tutti gli attacchi possono rientrare in una di queste 4 categorie: La giornalista americana Edna Buchanan suggerisce l’immagine del lead come: l’effetto che ha un lettore che sta facendo colazione con la moglie e sputa il caffè, si stringe il petto e dice: l’hai letto questo?
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Ci sono altri due elementi nella struttura dell’articolo: RIEPILOGO   ha la funzione di aggiornare il lettore sui precedenti di un evento. CONCLUSIONE è un elemento opzionale spesso si ricollega al tema del lead, con effetti suggestivi, a volte diventa la sede di una riflessione o di un giudizio su un avvenimento.
Chiariamo subito che i giornali quotidiani stampano dalle 40 alle 50 pagine, circa 12 sono dedicate alla pubblicità.  Se calcoliamo 10 minuti per la lettura di ogni pagina, la lettura intera risulta di 5-6 ore: impossibile! Pochissimi lettori dedicano tanto tempo alla lettura, la maggior parte dedica 30 minuti. Ecco, abbiamo un limite di tempo. Questo concetto è alla base dell’importanza del TITOLO di un articolo. Il TITOLO riduce drasticamente i tempi di lettura, fornisce un colpo d’occhio delle notizie, e permette al lettore di selezionare i pezzi che intende leggere. “ Un titolo ha dei requisiti fondamentali da rispettare, in primo luogo quello di veicolare la massima quantità di informazione nel minor spazio possibile”. I titoli sono il codice di lettura di un quotidiano. Si distinguono 3 elementi separati: TITOLO, OCCHIELLO (sopra il titolo), SOMMARIO (sotto il titolo). L’occhiello presenta, il titolo espone e il sommario chiarisce. Sotto il sommario a volte viene inserita una riga che si chiama CATENACCIO: chiude lo spazio del titolo, è un elemento aggiuntivo non esplicativo.
Con quali criteri si redige un titolo? Si distingue tra la titolazione cronistica e indicativa (FREDDA) da una parte, e quella drammatica o brillante (CALDA), dall’altra. Parliamo quindi di titoli  ENUNCIATIVI , in cui bisogna cercare i nessi tra i vari elementi; e i titoli  PARADIGMATICI  in cui bisogna cogliere in una parola uno slogan, il significato generale delle informazioni in questione. Il titolo svolge anche la funzione di  interpretare e commentare  la notizia. Il titolo decide l’interpretazione, l’opinione, il giudizio dei contenuti di un pezzo più o meno esplicitamente, mettendo in evidenza un particolare. Il desiderio di caricare ad effetto un titolo, non deve mai andare a discapito della sua  comprensibilità . È necessario inoltre salvaguardare la sua  chiarezza  e la sua  unicità .
Notizie e immagini ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Lo   sviluppo della stampa è praticamente contemporaneo all’invenzione  della fotografia. 1939 – Daguerre immagini su lastre di rame, 1942 – Prime riviste illustrate (ILLUSTRAZIONE ITALIANA,  THE ILLUSTRATED LONDON NEWS, L’ILLUSTRATION)
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La fotografia non potrà mai contenere la totalità dell’evento, riferisce un  particolare , una scena, una battaglia. I  caratteri dell’immagine fotografica  si possono considerare  valori notizia  che sono quelli che mette a fuoco l’obiettivo del fotoreporter. I valori della notizia fotografica rappresentano una specificità che è legata all’avvenimento da una relazione di significati, ma al tempo stesso è vincolata alla meccanicità del mezzo fotografico. Si può quindi affermare che contiene un alto grado di attendibilità rispetto al soggetto, e un alto grado di ambiguità rispetto alla percezione; trasforma l’avvenimento ricomponendolo in una serie di nuovi avvenimenti, contiene e prevede valori notizia prevalentemente soggettivi inerenti allo stile piuttosto che all’avvenimento. La fotografia è concepita anche come una forma autonoma di rappresentazione della notizia, oltre che come illustrazione di un articolo. Vediamo come si comporta la fotografia in base a…
IL RAPPORTO CON IL CONTESTO Ovvero l’uso della fotografia poteva avvenire con un utilizzo fondamentale delle  didascalie , tale che le didascalie da sole già permettessero la comprensione della notizia, e rilegassero l’immagine a mero abbellimento o contorno. Oppure come dimostrato da Margaret Bourke-White si poteva ricorrere al  racconto fotografico , scoperta dell’epoca d’oro del fotogiornalismo. Tipico racconto fotografico è quello pubblicato da LIFE in cui sono le immagini che contengono l’informazione.
I MODELLI D’ IMPAGINAZIONE Anch’essi tendono a riflettere gli aspetti del contesto, rispetto alla dinamica del giornale si tratta di PAUSA e FLUSSO. Nella  pausa  l’immagine fotografica viene valorizzata nella sua natura di rifrazione del particolare, di frammento del reale. Tipica di quotidiani d’elite come  New York Time  e  Indipendent : immagine unica generalmente piuttosto grande accompagnata da un titolo. Nel  flusso  le fotografie sono pubblicate in serie di piccole dimensioni nell’intento di riprodurre e rievocare l’idea del racconto fotografico. Questa impaginazione è favorita ad esempio dal formato tabloid come  Usa Today  e  La Repubblica . Riporta al lettore l’impressione di un passaggio continuo di immagini, come la tv lo ha abituato. CON LA PAUSA IL GIORNALE è ALTERNATIVO ALLA TELEVISIONE, CON IL FLUSSO IL GIORNALE è MIMETICO.
LA MANIPOLAZIONE E LA FALSIFICAZIONE Per  manipolazione  s’intende un trattamento, da parte dei giornali, che alteri l’immagine,  modificandone il significato . Questa manipolazione può avvenire in fase di stampa e in fase di impaginazione, meglio distinguere tra realtà dell’oggetto fotografico e stile del fotografo; ma anche tra intenzione del fotografo e trattamento dell’immagine. Per  falsificazione  invece s’intende un intervento artificiale che  modifichi intenzionalmente il soggetto che deve essere fotografato . Ad esempio numerose immagini belliche sono frutto di ricostruzioni. Si traveste, si falsifica, si mistifica quasi sempre per motivi tecnici. Una forma elegante di falsificazione fotografica sono le photo opportunities  “foto OPS”  in cui si programmano e si predispongono situazioni che condizionano la fotografia. Ciò che sta davanti all’obiettivo da sempre l’illusione della realtà, ma poi ciò che viene scelto e messo davanti all’obiettivo può essere ingannevole quanto una menzogna totalitaria.
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L’oggetto del fotoreporter è sempre un fatto che si presenta sotto le forme registrabili di un atto manifesto. La notizia fotografica possiede una forza evocativa che mette in rapporto più con il nostro immaginario che con l’informazione .  Piuttosto che mostrare effettivamente la realtà, l’immagine fotografica crea una prospettiva. Ci offre una direzione verso la quale convogliare i dettagli della realtà. I valori fotografici dichiarati dai manuali dei fotoreporter sono: APPEAL, EMOTIVITÀ, NOVITÀ, CONFLITTUALITÀ, IMPORTANZA.
Alla radio e in televisione La radio e la televisione si sviluppano all’incirca nello stesso periodo, e il loro utilizzo in campo giornalistico risale agli anni 20 negli Stati Uniti. La prima stazione radio è del 1920 e quella televisiva del 1927 . La radio prese il sopravvento per due motivi: la  preoccupazione del mercato  di non danneggiare gli investimenti fatti in quel settore e gli sconvolgimenti prodotti dalla  grande depressione . Noi sappiamo che la notizia non coincide mai con l’evento, bensì è la registrazione, attraverso il reporting, di un particolare aspetto dell’evento che s’impone all’attenzione di un pubblico. Questa registrazione avrà i caratteri del mezzo che la trasmette. Anni 80:  “Le notizie non sono intrattenimento. Sono una necessità, nelle società democratiche… la soluzione è presentare le notizie in una forma che abbia la forza di attrarre l’attenzione di un largo pubblico senza sovvertire l’obiettivo di informarlo”.
Il grande fascino del giornalismo radiofonico degli anni 30 – 40 riguarda la suggestione, o l’illusione, di superare la mediazione del giornalista mettendo l’ascoltatore direttamente a contatto con l’evento, o meglio dentro l’evento. Rispetto alla televisione: Velocità nel coprire un fatto di cronaca, anche simultaneo Uso propagandistico della radio, mette in rapporto governanti e cittadini La radio è un mezzo di comunicazione che ci proietta fuori, è un mezzo caldo, dotato di una grande forza di coinvolgimento. La radio è stata come il cinema il luogo del sogno.  Fantasy generation  quella del cinema  Dream generation  quella della radio Si tratta di generare suoni che servono a far vedere ciò che non si può vedere: dichiarazioni, interviste, testimonianze, colloqui, musiche e canzoni, effetti speciali, riproduzione di rumori.  Tra i problemi base c’è quello dell’adattamento dei testi giornalistici ai tempi del giornalismo radiofonico: 20 – 40 sec. Per le notizie e 2 – 4 min. per i servizi. La radio ha il potere di evocare materialmente e dal vivo suoni, effetti, sensazioni, che altrimenti si perdono o passano attraverso la mediazione della scrittura.
La televisione mette fine alla rappresentazione a distanza e coinvolge nel diretto confronto con un’immagine. I messaggi prodotti dal giornalismo televisivo o sfruttano il potere iconico delle immagini o perdono consistenza. In televisione contano relativamente i programmi di un partito o i contenuti di una politica, poiché sono scavalcati dal significato che trasmettono le immagini. La televisione è qualcosa che si guarda, ma anche qualcosa su cui si appare. La neotelevisione, che riguarda il giornalismo televisivo, soprattutto nelle sue espressioni migliori come quella del  talk show , va a contrapporsi alla paleotelevisione dei decenni del monopolio pubblico, che privilegia una funzione pedagogico-autoritaria, la neotelevisione delle emittenti commerciali punta al coinvolgimento empatico del pubblico. La notizia televisiva ha le seguenti caratteristiche: Supremazia delle immagini rispetto al parlato Supremazia dell’esperienza rispetto all’informazione
Indicazioni tecniche delle notizie televisive: Il genere più consono è la storia o la features Il modo più significativo di rappresentarla è l’azione La notiziabilità televisiva valorizza al massimo lo Human Interest La notiziabilità televisiva valorizza anche il valore della conflittualità La notizia televisiva si presenta sotto due forme specifiche: RIPRODUZIONE  quando copre un evento in diretta, simultaneamente RICOSTRUZIONE  quando l’evento è stato riscritto e rielaborato dopo Naturalmente deve continuare a esistere una sostanziale differenza tra giornalismo e spettacolo, tra notizia e fiction; ma la televisione mette a disposizione del giornalismo un linguaggio specifico, che tende ad offuscare il confine tra verità e verosimiglianza. Elementi di natura tecnica della televisione:  montaggio di inquadrature video – montaggio inquadrature da repertorio – voce fuori campo – interviste dei protagonisti, testimoni o fonti – stands-up collegamenti in diretta – readers, informazioni lette dal conduttore.
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L’ ANCHORMAN una figura professionale che esercita un ruolo decisivo, fa parte di quella messinscena che abbiamo visto essere propria della notizia televisiva. È l’anchorman a caricare le notizie di significato, con il suo aspetto, la sua voce, il suo stile. Il giornalismo televisivo è fatto anche di elementi di spettacolo. Il termine anchor (supporto) è entrato in uso in America all’inizio degli anni 50, quando ci si rese conto che il conduttore poteva essere assai più che un lettore di notizie. La formazione dell’anchor è stato un processo graduale, di pari passo con l’espansione dell’intreccio fra network e business. L’anchorman è una figura professionale  relativamente nuova nel panorama italiano, che coordina e conduce telegiornali, notiziari e news-show, col fine di stabilire un rapporto di  fiducia con il pubblico  dei telespettatori facendo uso di tecniche in cui le scelte giornalistiche vengono adattate alle specificità e alle esigenze del linguaggio televisivo.
Cos’è l’INFOTAINMENT? Si tratta della commistione di due parole inglesi INFOTAINMENT e ENTERTAINMENT, s’intende quindi una forma di comunicazione, non esclusivamente televisiva, in cui si mescolano informazione e intrattenimento. L’EMOTAINMENT è invece una forma di comunicazione che gioca sulla confessione pubblica di sentimenti e problemi, o sull’enunciazione del conflitto con l’intervento drammatizzato degli opposti protagonisti. È un prodotto americano entrato prepotentemente in Italia negli anni 90, ad esempio IL GRANDE FRATELLO o AGENZIA MATRIMONIALE e CHI L’HA VISTO?  Tipico prodotto dell’infotainment è il DOCUDRAMMA, negli Stati Uniti ha una forte tradizione, si tratta di programmi di documentazione che prevedono ricostruzioni artificiose, anche con attori. Una questione particolare riguarda i programmi che sfruttano l’informazione ai fini dell’intrattenimento, come accade nei talk show PORTA A PORTA, MAURIZIO COSTANZO SHOW, STRISCIA LA NOTIZIA I Talk show sono una delle cosìdette forme di espressione della neotelevisione, dove l’oggetto del programma sono le interazioni che stabiliscono fra diversi personaggi invitati.
Il giornalismo online La Rete diventa la prima fonte di notizie per un crescente segmento di popolazione del mondo, essa presenta complesse sfide e opportunità così per giornalisti così per il pubblico. Internet è il mezzo più idoneo a diffondere le notizie: Per il crescente bisogno di sintesi informativa Per la facilità di Interazioni tra produttori e lettori L’aggiornamento del notiziario in tempo reale Internet per il giornalismo fa segnare un allargamento della base sociale del pubblico. Le nuove tecnologie consentono al lettore di selezionare e personalizzare le notizie per costruire prodotti editoriali su misura. Il DailyMe. Dalla ricerca risulta che il 92% dei lettori si sofferma per prima cosa sui titoli e articoli, 64% sulle fotografie, 20% sulle schede e i grafici. Internet torna a valorizzare il testo. Il web fa emergere un modello di unità del giornalismo sotto 4 punti: 1. Sintesi  2. Precisione  3. Chiarezza espositiva  4. Suggestione
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Generi giornalistici Il genere giornalistico è l’ambito in cui la concezione e il trattamento della notizia presentano medesime specificità. LA NOTIZIA POLITICA pone due questioni: L’interpretazione dei fatti  da parte del giornalista che porta alla luce la notizia nell’ambito del contesto politico esistente. La doppia funzione del giornale, ovvero  servizio per il lettore  e di  rappresentanza delle opinioni . Negli anni 50-60 l’informazione politica era incentrata sul  pastone   articolo lungo a volte anche di due colonne che contiene tutte le informazioni politiche della giornata cucite insieme con i soliti frusti accorgimenti linguistici: un minestrone di notizie, commenti delle varie parti politiche e del giornalista. Non si parte dal fatto, ma dalla valutazione del fatto. L’interpretazione ha il compito di mettere a fuoco il significato politico, che è alla base del processo di formazione della notizia. L’interpretazione è un elemento fondamentale nella formazione delle notizie politiche e, contrariamente a quanto si può pensare non è l’offerta di una interpretazione ma il suo rifiuto a determinare l’informazione carente o manipolata.
Anche la NOTIZIA ECONOMICA ha un carattere di doppia identità, in primo luogo quando ci riferiamo al pubblico: Pubblico universale  e  Pubblico particolare  del mondo degli affari e delle imprese. Questa distinzione implica diversi livelli d’ informazione   Generalista  che ha sede nelle  pagine economiche , negli inserti e nei supplementi dei giornali quotidiani e fra i periodici, e quella  Specialistica  che ha dato origine a  testate specializzate  (Wall Street Journal, Sole 24 ore, Fortune, Il Mondo). In Italia il giornalismo economico è un fenomeno relativamente recente, fino alla metà degli anni 70 c’era solamente la stampa specializzata. Per i molteplici e pesanti interessi in gioco,  l’informazione economica è il genere di giornalismo maggiormente esposto alla manipolazione delle notizie e alle violazioni deontologiche . Anche qui si rende necessaria l’interpretazione della notizia, nemmeno qui i fatti parlano da soli. Il passaggio fondamentale è comprendere l’importanza dell’interpretazione del singolo dato alla luce del contesto.
La NOTIZIA DI COSTUME vede  l’uomo medio  e i  comportamenti standard  come protagonisti. I fatti diventano notizia quando documentano il loro modo di vivere e di pensare non più di singole persone ma di gruppi e categorie. Occuparsi di costume significa scoprire le novità della vita normale, perché le notizie riguardano i comportamenti sociali, gli stili di vita, i sistemi valoriali e l’immaginario collettivo. Tuttavia non si può interrogare un modello della vita media, non sarebbe una persona singola e reale… a tale proposito si risponde con: L’enorme  disponibilità di documentazione  prodotta dagli istituti di ricerca sociologica e statistica e società specializzate. E facendo  riferimento agli esperti  (sociologi, psicologi, storici, politici, scrittori, opinionisti) a cui si affida in nome della loro competenza il compito di interrogare quelle persone medie che nella vita reale non esistono. Il fenomeno di costume è diventato uno dei generi giornalistici popolari, un tempo prediletti dai settimanali, oggi anche dai quotidiani, perché è divertente e innocuo.
L’INFORMAZIONE CULTURALE  è un insieme di conoscenze, convinzioni, valori e procedure, è una proiezione dei comportamenti e delle relazioni sociali e si svolge in parallelo alla vita civile. Rientrano negli interessi dell’informazione culturale le arti, le scienze, l’archeologia, l’architettura, la musica e il teatro, la letteratura e le lingue, la filosofia e il diritto, le ideologie e la storia, la sociologia e la psicologia, l’antropologia e l’etnografia. Nel contesto italiano lo spazio dedicato alla cultura è quello della  terza pagina  (la cui invenzione risale al 1901 con la prima della Duse sul Giornale d’Italia); è il luogo privilegiato dell’accoppiamento giornalistico-letterario. Un compromesso tra letteratura e giornalismo era l’ elzeviro , articolo di apertura su due colonne, così chiamato dal nome del carattere in cui lo si componeva, esercizio di stile, elegante ed evanescente. La terza pagina subisce degli importanti cambiamenti. Nel 1956 IL GIORNO nasce senza la terza pagina, distribuendo le informazioni culturali nelle varie sezioni. Nel 1976 La Repubblica nasce senza la terza pagina, sostituita da una sezione cultura nelle pagine centrali. Nel 1989 La Stampa la abolisce modificando formato e grafica.
La novità è la nascita di redazioni che si occupano esclusivamente di cultura e di giornalisti specializzati nell’informazione culturale. Ci sono due modelli: La Repubblica e La Stampa.  Modello illuministico Privilegia la continuità della terza pagina, offre alla società degli intellettuali di professione uno spazio di autopresentazione diretta ed indiretta. La maggior parte degli articoli riguarda  novità editoriali  e la maggior parte delle firme sono di  collaboratori  non di giornalisti. Circolazione delle idee. Modello cronachistico Rappresenta invece la rottura con la tradizione della terza pagina e un rovesciamento di prospettiva: dissensi scientifici, conflitti ideologici, contrasti politici, rapporti con il potere, interessi economici. I fatti culturali diventano  accessibili al grande pubblico . Si basa quindi sulle tecniche di  commistione di argomenti  colti e popolari e lettura degli argomenti in  chiave conflittuale .
La NOTIZIA SCIENTIFICA si distingue nella forma di hard news, di notizia importante, con rilevanti conseguenze di ordine pratico nella vita delle persone, allora si trova all’interno della cronaca e fa parte dell’ informazione generalista ; mentre quando riguarda problemi, ricerche, pubblicazioni, occupandosi di saperi scientifici piuttosto che di loro applicazioni, allora è collocata nelle pagine e nelle  rubriche culturali . MEDICINA, GENETICA, FISICA, INFORMATICA, ASTRONOMIA fanno parte dell’informazione generalista. MATEMATICA, GEOGRAFIA, BIOLOGIA, CHIMICA o PSICOLOGIA vengono trattate nell’informazione culturale. Il redattore scientifico è una figura che risale agli anni 80.  Nel caso della notizia scientifica il ruolo della fonte è fondamentale perché non si limita a segnalare un fatto ma in genere ne stabilisce anche l’importanza. Acquistano peso la certezza e il prestigio della fonte, e la possibilità del controllo della notizia. Le fonti dell’informazione scientifica si dividono in: Organismi istituzionali, sedi universitarie, centri di ricerca, pubblicazioni scientifiche, associazioni professionali, congressi e convegni.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],L’importante è essere chiari non che il fatto sia semplice. Nella struttura del testo è fondamentale che il rapporto con il contesto sia disciplinare, tecnologico, culturale, ambientale e che ci sia una riduzione essenziale dei dati che servono per chiarire il fatto.
Il GIORNALISMO SPORTIVO riguarda l’identità del pubblico che si definisce sportivo, la passione per uno sport fa acquisire tale titolo. Nel dopoguerra in Italia (unico caso in Europa) ci sono quattro quotidiani sportivi: La gazzetta dello sport, Tutto sport, Stadio, Corriere dello sport in più ogni settimana Sport Illustrato e Calcio e ciclismo illustrati. Tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei 60 Il Corriere e Il Giorno ampliano lo spazio dedicato allo sport. L’ informazione sportiva offerta dai giornali è stata svuotata di un contenuto: quello che accade nel corso della manifestazione, ma il giornalismo ne ha tenuto conto elaborando un tipo di scrittura in cui la cronaca si mescola alla critica, ai dati si sovrappongono le opinioni. L’avvenimento si trasforma nella rievocazione dell’avvenimento. Il giornalista sportivo deve avere una conoscenza tecnica delle discipline sportive e la padronanza del linguaggio e un suo stile. È lo stile del giornalista che cattura il pubblico: L’oggetto della notizia non è l’avvenimento in sé, ma ciò che esso significa nell’immaginario del pubblico. Il linguaggio è un elemento chiave per creare questo immaginario, in nessun altro campo dell’informazione il linguaggio è così creativo.
La deontologia La deontologia è definita come l’insieme dei doveri che riguarda una categoria di persone. Tradurre i principi morali in una scienza esatta. Il principio giuridico prevalso nella legislazione, con la carta costituzionale, dopo la fine della censura fascista, è stato quello del DIRITTO DI CRONACA, o del diritto di informare, che discendeva da una concezione della libertà di stampa come diritto di chi la esercita piuttosto che della comunità sociale che ne fruisce. L’art. 21 ha due interpretazioni Individualista : libertà di manifestazione del pensiero, ma è solo uno dei modi in cui si estrinseca tale diritto. Significa garantire la massima tutela a chi produce informazione per ragioni professionali, quindi ai giornalisti. Funzionalista : diritti del fruitore dell’informazione, il comune cittadino, che gode di un diritto passivo ad essere informato. Il diritto all’informazione nel novero dei diritti sociali, finalizzati al diritto di uguaglianza.
È stato istituito l’ordine dei giornalisti (legge 3 febbraio 1963, n. 69), e l’articolo 2 dice: È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui, ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati secondo i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede… giornalisti ed editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario delle stesse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi. Questo è il principio di libertà d’informazione e l’indipendenza del giornalista. La  mancanza di un codice deontologico  e la  prevalenza del diritto di cronaca  ha aperto un vuoto normativo che la giurisprudenza ha tentato di colmare ogni volta che la libertà di informare riconosciuta è entrata in conflitto con altri diritti. Corte costituzionale sent. 94 del 1977:  I giornali possono essere considerati servizi oggettivamente pubblici, o di pubblico interesse. Corte costituzionale sent. Del 18 dic. 1984:  una notizia può essere pubblicata anche se danneggia la reputazione di una persona ma deve essere completa e deve sussistere l’utilità sociale, deve essere impostata in modo chiaro e in forma civile.
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La questione deontologia più controversa è il delicato conflitto tra il diritto di cronaca, come manifestazione di un interesse pubblico e di un controllo sociale, e il diritto della persona, come sede privilegiata del rispetto dell’integrità dell’individuo. I problemi sono: Fino a che punto l’interesse pubblico giustifica la diffusione di notizie che offuschino o danneggino l’immagine, la reputazione, la posizione professionale, la vita di relazione di persone coinvolte nella cronaca? La libertà di informazione e la notorietà di una persona possono consentire l’impiego di mezzi scorretti o ingannevoli per cercare la notizia o l’uso di modi discriminatori per metterla a fuoco? L’ordine nazionale e la Federazione della Stampa hanno preso posizione sulle questioni deontologiche, elaborando la  Carta dei doveri dei giornalisti italiani . Entra in vigore l’8 maggio 1997 con legge 31 dic 1996, n. 675  Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali , Codice di deontologia sulla privacy consegnato all’ufficio del Garante il 29 luglio 1998 comprende 13 art. È ammessa la ricerca e la raccolta di informazioni che contengano dati personali, su individui coinvolti in fatti di cronaca o, più in generale, di pubblica notorietà; stabiliscono l’obbligo dei giornalisti di dichiarare la propria identità nell’esercizio della professione, prevedono le deroghe per tenere archivi contenenti dati personali.
Le principali funzioni della Stampa in un paese democratico sono: La diffusione di notizie che contribuiscono a formare l’opinione pubblica Il controllo e la critica dei diversi poteri istituzionali e privati Il DIRETTORE DEL GIORNALE deve essere  garante dei diritti della redazione  nei confronti della proprietà; e dall’altro lato interpreta gli interessi dell’editore, dal quale riceve un mandato di fiducia. I poteri del direttore vengono stabiliti dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico, lo strumento che regola i rapporti all’interno delle aziende giornalistiche, stipulato tra Fieg (Federeaz. Italian. Editori giornali) e la Fnsi (Federaz. Nazionale della stampa italiana) e rinnovato ogni 4 anni. Il direttore presenta il proprio programma all’assemblea dei redattori, può approvarlo o respingerlo con una votazione, ma non è vincolante il loro voto.  Come si tutelano i diritti dei giornalisti? Con due norme del contratto art. 9 e art. 34. La prima vieta di modificare un articolo firmato senza il consenso di chi lo ha scritto. Se un giornalista ritiene sbagliate o faziose le scelte della direzione può contestare? Può chiamare in causa il COMITATO I REDAZIONE  (l’organismo sindacale di una testata 3 membri eletti dall’assemblea di redazione ), ma ancora il parere non è vincolante!
La CARTA DEI DOVERI DEI GIORNALISTI ITALIANI approvata l’8 luglio 1993 dal Consiglio nazionale dell’Ordine e dalla Federazione nazionale della Stampa si articola in: Diritti alla Persona Si vietano le discriminazioni di razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche. Non si possono pubblicare informazioni sulla vita privata delle persone. Non si può rendere nota l’identità di tre categorie di persone: coniugi di persone coinvolte in casi di cronaca, vittime di violenze sessuali, collaboratori dell’autorità giudiziaria e forze di pubblica sicurezza. Dovere di Rettifica Diritto del cittadino di vedere rettificate notizie inesatte o lesive, anche senza una specifica richiesta, soddisfatto con tempestività ed evidenza. Presunzione d’Innocenza In tutti i casi di indagini o processi, il giornalista deve sempre ricordare che ogni persona accusata di un reato è innocente fino alla condanna definitiva e non deve costruire le notizie in modo fuorviante. Incompatibilità professionali Vietano ai giornalisti di subordinare informazioni economiche al profitto personale, scrivere articoli o notizie relativi a quotazioni in cui si abbia un interesse, accettare in relazione all’attività giornalistica pagamenti in denaro o beni o assumere incarichi per iniziative pubblicitarie in contrasto con la professione, è consentita la beneficenza.
Etica giornalistica Per occuparsi di etica bisogna capire quale possa essere il senso morale del lavoro dei giornalisti. Sopravvive nella letteratura e nell’opinione pubblica lo stereotipo affascinante del giornalista come interprete del principio di dire la verità  telling the truth . Tuttavia come ricorda Lippman non esiste la verità, esistono ne notizie, ma il corpo della verità e il corpo della notizia talvolta possono coincidere. I giornalisti svolgono il loro dovere all’interno di circuiti di potere politico o economico, sociale e culturale.
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Per quanto concerne l’argomento  GUERRA  il problema principale si riferisce alla censura. La  censura  è sempre stata esercitata sulle fonti: il potere ha controllato l’informazione negando o limitando l’accesso alle fonti. La qualità dell’informazione in tempo di guerra dipende dalla censura e innanzi tutto dalla possibilità per i giornalisti di accedere alle fonti concessa o non concessa dal potere politico e militare. Il lavoro giornalistico totalmente controllato dal potere politico e militare controllando e riducendo le notizie è messo in balia degli uffici stampa e dell’apparato propagandistico. La Guerra del Vietnam (1954-1975) fu il classico esempio di come il giornalismo potesse smascherare e offrire informazione all’opinione pubblica, era dato accesso ai giornalisti alle zone operative di guerra. La Guerra del Golfo (1990-1991) e dopo d’allora in avanti si è sistematicamente praticata quella che potremmo chiamare una censura alla fonte: non viene sottoposto a controllo ciò che viene detto, ma la stessa accessibilità alla notizia.
Nell’ eccellenza professionale  bisogna considerare altri elementi oltre all’etica, ovvero i valori (morali e non morali) e i principi che ci aiutano a capire che cosa è giusto e cosa è sbagliato. Eccellenza professionale non significa soltanto valorizzazione e realizzazione delle capacità di un giornalista, ma proprio perché in essa convivono la competitività professionale, le virtù personali, i valori non morali e i modelli formali del linguaggio giornalistico, tale eccellenza può rappresentare un principio morale. Rappresenta uno sviluppo della libertà d’informazione e un fattore di crescita della vita democratica. I giornalisti hanno il proposito di minimizzare i pregiudizi personali, di scandagliare la realtà e raccogliere sfide in forme che la maggioranza della gente troverebbe altrimenti offensive, e persino di continuare a coprire servizi anche quando sono in gioco la loro libertà o la loro vita.

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Professione giornalista

  • 1. Linguaggio del Giornalismo Prof. Massimiliano Tarantino PROFESSIONE GIORNALISTA Papuzzi
  • 2.
  • 3. Tra il 1830 e il 1840 le testate giornalistiche raddoppiarono, e svilupparono alcuni cambiamenti fondamentali come:
  • 4. Il campo giornalistico si viene a costituire, quando l’attività specializzata di produrre informazione d’attualità diventa visibile e rilevante per intere comunità nazionali, economicamente remunerativa per imprese specializzate, decisiva per la formazione delle opinioni pubbliche e degli orientamenti valoriali di molti individui. Rottura con la tradizione precedente: 1. Viene inventata la notizia 2. Si costituisce la professione del giornalista
  • 5. La notizia giornalistica è un processo informativo che prende in considerazione l’universo degli avvenimenti, non nasce con l’invenzione del giornale, ma solo dopo lo sviluppo di una tecnologia dell’industria. Lo scoop è la notizia che gli altri non hanno (colpo di scopa), il buco la notizia che tu non hai. Il concetto di notizia è variegato, sue caratteristiche sono: imprevedibilità , difformità . La notizia non è per forza una verità, ma una versione dei fatti. Ciò di cui fa di un avvenimento una notizia è dunque la relazione con il pubblico , e chi ne coglie la necessità e l’importanza è il giornalista. La novità introdotta dalla Penny Press è la necessità di una SELEZIONE e INTERPRETAZIONE.
  • 6.  
  • 7. In base a quali criteri un giornalista valuta se un avvenimento è di interesse pubblico? Si possono individuare due criteri chiave a cui il giornalista obbedisce: rappresentazione e contrapposizione . RAPPRESENTAZIONE Il giornalista deve chiedersi come i protagonisti e la vicenda entrino in rapporto con i modelli sociali e culturali dominanti. Il criterio di rappresentazione agisce sugli avvenimenti facendoli diventare specchio della società in cui viviamo. (Identifica modelli sociali) CONTRAPPOSIZIONE Di fronte a un avvenimento il giornalista deve domandarsi se e quanto contrasti con un’opinione convenzionale, uno stereotipo diffuso, un modello consolidato. (contesta un’opinione corrente)
  • 8.
  • 9. NATURA Si distingue tra HARD NEWS, le notizie urgenti e drammatiche, come politica ed economia, affari esteri, attività legislativa, la cronaca. E le SOFT NEWS quelle notizie che non hanno un carattere di urgenza, basate soprattutto sullo human interest, il costume. TEMPESTIVITÁ Rispecchiano i motivi di ATTUALITÁ le notizie più fresche vengono scelte più facilmente; il RITMO tempo della notizia più vicino al ritmo del giornale. DURATA SPOT NEWS notizie improvvise immediate senza seguito, DEVELOPING NEWS attese o previste richiedono tempo per svilupparsi, CONTINUING NEWS avvenimenti frammentari, RUNNING NEWS notizie in corso non si sa come finiscono.
  • 10. I VALORI IMPLICITI detti anche enduring values , valori durevoli rispecchiano l’area culturale cui appartengono. Eccoli: Etnocentrismo, Altruismo democratico, Capitalismo responsabile, Idealismo pastorale, Individualismo, Moderatismo, Ordine, Leadership. Sono valori che promanano dalle notizie, potrebbero essere agenti ideologici e culturali.
  • 11. Le FONTI sono la base della notizia e il loro valore dipende dalla capacità di: individuarle, organizzarle, trattarle, saggiarle. Le fonti giornalistiche sono le PERSONE e i DOCUMENTI che forniscono informazioni sugli avvenimenti. Con quali criteri selezionare le fonti? Il tempo che è sicuramente un elemento importante per il giornalista che deve rispettare la deadline (ora in cui la notizia deve essere formalmente elaborata). Si distingue tra due livelli di fonti: 1° LIVELLO garantiscono credibilità all’informazione, possiedono un’autorevolezza istituzionale o viene loro riconosciuta una competenza specifica (ministri, sindaci, magistrati, avvocati, docenti, sindacalisti, verbali delle sedute parlamentari, o del consiglio di amministrazione, atti dei processi, epistolari, carteggi). 2° LIVELLO sono quelle la cui attendibilità è affidata alla citazione giornalistica, che è il giornalista a legittimarle dando loro voce (testimone oculare, spettatore di una manifestazione, vicino di casa, uomo della strada).
  • 12. Sono previsti i casi in cui un giornalista non dichiara l’identità della propria fonte per la privacy, si dicono: OFF THE RECORD quando la fonte non vuole che la notizia che ha passato sia usata in alcuna forma DEEP BACKGROUND quando la fonte accetta l’uso giornalistico dell’informazione ma non accetta che le sia attribuita BACKGROUND la fonte accetta di essere identificata ma non sottoforma anagrafica, solo con la funzione che svolge ON THE RECORD la fonte permette sia l’uso della notizia sia che le sia attribuita La pubblicità delle fonti purtroppo impone due limiti, che la discrezionalità del giornalista nella formulazione è limitata, dallo spazio di citazione, ma anche dalle minacce all’indipendenza della stampa.
  • 13. Le fonti si dividono in DIRETTE (newsmaking) che vengono scoperte e selezionate dal giornalista, e quelle INDIRETTE (newsgathering) che invece si autopropongono. Le fonti indirette sono: uffici stampa, pubbliche relazioni, uffici di promozione, addetti stampa, segreterie, portavoce. 1832 – nasce la prima agenzia di stampa come ufficio di traduzione a Parigi 1859 – accordo tra Havas, Wolff e Reuter per suddividersi il monopolio dell’informazione durò fino al 1918. 1848 – fu fondata la Associated Press che spezzò il monopolio europeo 1934 – a Riga con un nuovo accordo tra le grandi agenzie del mondo, vennero riconosciuti e stabiliti i principi di libertà d’informazione e libertà di concorrenza. 1928 – la Reuter aveva installato a Londra la telescrivente, in Italia esisteva la Stefani fondata nel 1853 da Cavour poi l’Agenzia nazionale dello stato fascista chiusa alla fine della guerra. 1945 – Agenzia nazionale stampa associata (ANSA)
  • 14. Le agenzie di stampa producono e distribuiscono autonomamente notizie, adottando tecniche di esposizione della notizia che sono alla base del linguaggio giornalistico e fonti per i mass media, si tratta quindi di: FLASH la notizia di una o due righe che comunica la notizia in modo secco TAKE notizia concisa costruita sulle 5 W con un massimo di 24 righe, per notizie importanti vengono inviati più takes. Le maggiori agenzie distribuiscono anche commenti, interviste e approfondimenti, e reportage; le sue funzioni sono: 1. TESTATA GIORNALISTICA 2. BANCA DATI 3. ARCHIVIO ELETTRONICO
  • 15.
  • 16. Il giornalismo italiano degli anni 90 è caratterizzato dalle commistioni. Possiamo invece distinguere le seguenti categorie:
  • 17. L’INTERVISTA è la forma di comunicazione giornalistica più tecnica. L’avvenimento è l’intervista, è uno strumento utilissimo per portare più vicino ai lettori un personaggio. I criteri che regolano un intervista: 1. OGGETTO può essere un argomento o la personalità, quindi distinguiamo tra tematica e personale. 2. l’intervista deve essere PREPARATA, si deve conoscere l’argomento. 3. Essere DISCRETI non interferire. 4. Utilizzare un REGISTRATORE per essere fedeli. 5. La forma classica è quella del DIALOGO DIRETTO. 6. Bisogna comunque SELEZIONARE e SINTETIZZARE le risposte. 7. Rispettare il RITMO della forma dialogica. 8. L’intervistato non deve essere CENSURATO, può CONTROLLARE le risposte. 9. Non si inseriscono COMMENTI negativi a posteriori. 10. L’intervistato ha il diritto di dire le cose OFF THE RECORD se vuole spiegarsi. Agli occhi del lettore l’intervista è interessante perché lo mette a tu per tu con persone che non potrebbe altrimenti conoscere, viene percepita come il momento della verità.
  • 18. L’INCHIESTA È una forma nobile di giornalismo, intende andare oltre le fonti ordinarie. Organizza una serie di pezzi anche a più mani, l’inchiesta ha il carattere di una ricerca o un’indagine, mira a scoprire verità nascoste: ricostruzione e interpretazione. L’autore sceglie gli argomenti e il taglio che vuole darne. Si distinguono diversi tipi di inchiesta a seconda del SOGGETTO e degli OBIETTIVI. Si distinguono in: INCHIESTA INVESTIGATIVA accertamento di vicende controverse come casi giudiziari, scandali politici, guerre economiche, illeciti sportivi. INCHIESTA CONOSCITIVA invece informa sulla società e la cultura del tempo in cui viviamo, indaga i fenomeni della società: cambiamenti economici, modelli culturali, problemi politici. Ha avuto una stagione fortunata negli anni 50-60, ora è in declino perché considerata dispendiosa.
  • 19. Con la nascita del quotidiano il giornale assume una veste autonoma, aumentano le dimensioni del formato e si divide la pagina in colonne. Le ragioni sono economiche. La pagina è composta da 7-9 colonne, si gioca sulla lunghezza e sulla larghezza, sull’ampiezza dei titoli, sul peso dei corpi e delle immagini. Ogni giornale tende al suo stile. L’impaginazione ha dunque le funzioni di: - esplicitare le scelte informative - trasmettere una carica emotiva al lettore Due grandi rotture stilistiche avvengono con IL GIORNO nel 1956, da 8 a 9 colonne con dinamica impressa nei titoli e abolizione della terza pagina e introduzione del colore. LA REPUBBLICA nel 1976 primo quotidiano a formato tabloid. Rivoluzione che avviene tra 1975-1985.
  • 20.  
  • 21. Cosa succede ai giornali? 1. I quotidiani non hanno più il monopolio sulle notizie, c’è l’informazione televisiva . 2. Le nuove generazioni sono abituate al linguaggio visuale . La stampa tenta quindi di adottare tecniche di comunicazione alternative alla tradizionale (titolo+articolo), come? 1. Valorizzando la fotografia 2. Fotografia come flusso di immagini, movimento televisivo 3. Adotta testi schematici e sintetici 4. Creazione di Infographics, o grafici d’informazione Tutto questo si rifletterà più avanti nel giornale elettronico. Il quotidiano mette nelle lines le notizie importanti, ma delle quali non può aggiungere altro che ciò che già detto dalla tv. Dedica gli articoli alle informazioni esclusive del giornale.
  • 22. Elementi innovativi dagli anni 70 sono: COVER STORY, ovvero la storia di copertina presentata con una fotografia a colori al centro della prima pagina. Non è la notizia più importante, ma diventa il fatto del giorno per quel giornale. INFOGRAPHIC, è un’alternativa radicale al tradizionale modello articolo e titolo. È una notizia che si vede, non una notizia che si legge. È una tecnica di comunicazione visuale, come grafici d’informazione, aiutano a raccontare una storia scientifica o tecnologica che contenga statistiche complicate.
  • 23. Nel complesso universo della comunicazione, si sono fatti strada due modelli di giornale quotidiano Entrambi hanno in comune l’idea che non si debba inseguire il modello informativo della televisione, ma che sia necessario staccarsene. Essere unici.
  • 24. Nel nostro paese l’informazione popolare (scandali, cronaca nera, cronaca rosa, pettegolezzi) è stata assorbita dai quotidiani della sera, e dai periodici familiari come OGGI e GENTE, e soprattutto da un certo tipo di periodici femminili GRAND HOTEL e NOVELLA 2000. La storica assenza dei popular papers fra i quotidiani italiani è la ragione per cui quando il mercato si è finalmente riaperto (fine anni 70 – inizio anni 80) l’area dei lettori è cresciuta e si è assistito all’osmosi fra stampa quotidiana e informazione popolare. La formula scelta negli anni 90 dagli editori e direttori dei quotidiani è il giornale OMNIBUS: tiene insieme informazione alta e bassa, notizie internazionali e popolari, le opinioni degli intellettuali e dei teledivi, il mondo della finanza e del cabaret, dove la politica si mescola al pettegolezzo, gli affari s’intrecciano alla cultura, il costume si nutre di scandali e confidenze e la tv in tutto questo è il grande collante.
  • 25. Negli anni 80 anche in Italia la televisione divenne la principale fonte di informazione e aggiornamento per i cittadini, per gli avvenimenti nazionali e esteri. Dopo gli anni 70 la crisi della carta non si riprese che con gli introiti pubblicitari, che condizionarono parte dell’informazione. Settimanalizzazione del quotidiano è un adeguamento del giornale alla formula del settimanale: Aumentano le pagine, Aumentano le illustrazioni, Si inventano gli inserti, Nascono i supplementi (moda, salute, viaggi, cucina, bricolage, arredamento). Settimanalizzazione della notizia è invece una dilatazione della notizia in duplice senso. Ogni evento si spezzetta in una serie di eventi minori; vengono considerati i più punti di vista dello stesso evento.
  • 26. Il meccanismo della settimanalizzazione si traduce quindi in un inedito ampliamento dello spazio dedicato a un solo avvenimento . La settimanalizzazione della notizia non è più la conseguenza di un avvenimento rilevante, bensì la tecnica impiegata per rendere rilevante l’avvenimento. Rende quotidiana l’eccezionalità. La settimanalizzazione della notizia è la tecnica impiegata per scomporre un avvenimento in parti diverse , ognuna delle quali autonomamente notiziabile. Il sensazionalismo invece non è una tecnica, ma un modo di concepire la notizia, ogni notizia deve fare sensazione e colpire il lettore. Il giornalista sensazionalista non si preoccupa di dare informazioni, ma di menar sciabolate: usa una scrittura letteraria o paraletteraria, produce notizie con altre notizie in un circolo autoreferenziale dell’informazione.
  • 27. Come scrivere News o meglio straight news , s’intende per cronaca, basata sulle 5 W. Features s’intende la caratteristica di una cosa, o il suo aspetto sociale. Le features non sono fiction, anche se si propongono di divertire il lettore, il loro intento è quello di informare. Si possono definire features articoli che informano su avvenimenti reali oltrepassando i dati di cronaca e costruendo una storia della quale si può cogliere anche l’atmosfera, ed elementi in apparenza non registrabili come emozioni, passioni, reazioni psicologiche. La storia va oltre la definizione di notizia giornalistica, annette e valorizza la sua potenzialità simbolica e arriva a catturare gli elementi che danno valore aggiunto ai personaggi protagonisti. PUT THE PEOPLE INTO THE STORY!!!
  • 28. Il NEW JOURNALISM è un movimento di breve durata ma di grandi effetti, sviluppatosi all’inizio degli anni 60 nella stampa americana (concentrato a New York e in California). Stravolse il modo di scrivere tradizionale e provocò polemiche nei vari ambienti sia giornalistici, sia letterari. Alcuni grandi giornalisti di questo stile divennero poi grandi romanzieri: Truman Capote, Norman Mailer, Gay Talese, Tom Wolfe tutti questi avevano l’obiettivo di introdurre nel reporting degli elementi estetici. I 4 principi cardine del New Journalism : 1. TESTIMONIANZA DIRETTA ricostruzione della realtà scena dopo scena senza riconoscere le fonti, uso di trattini, ellissi per coinvolgere il lettore; 2. APPROCCIO DIEGETICO descrizione dei personaggi e delle loro intenzioni si preferiscono dialoghi in forma diretta; 3. GIORNALISTA COME PERSONAGGIO DI UN ROMANZO uso della terza persona e monologo interiore ovvero descrizione dei pensieri del giornalista; 4. AUTOPSIA SOCIALE cura estrema della descrizione del contesto della notizia, descrivere le persone come si vedono.
  • 29. La scrittura giornalistica distingue due tecniche fondamentali di esposizione dei fatti : oggettiva e soggettiva, la cui differenza è determinata dal punto di vista esterno o interno. Tecnica oggettiva : i fatti sono oggettivati dall’esterno, nel senso che il giornalista li riferisce apertamente e direttamente al lettore. Tecnica soggettiva : i fatti vengono esposti attraverso un punto di vista interno agli stessi. Quando è meglio puntare sull’oggettività e quando sulla soggettività? La scrittura oggettiva costituisce un modello classico di giornalismo, i suoi caratteri sono la chiarezza e la precisione. Quindi è più adatto ai pezzi in cui è necessario citare molti dati, nomi, cifre, date, quantità e dove si vuol mantenere una certa distanza. La scrittura soggettiva più vicina al linguaggio cinematografico, a cui è debitore il giornalismo moderno. Il suo limite è un eccesso di spettacolarizzazione e tende ad annullare il senso critico.
  • 30. Consideriamo i punti di vista interni: quello dei protagonisti e quello dei testimoni. PROTAGONISTI: la scrittura soggettiva ribalta il punto di vista, consente di scavare nella natura dell’avvenimento e renderla riconoscibile ai lettori. L’esperienza contrapposta di due protagonisti svela il vero significato. TESTIMONI: sono la fonte e il cardine dell’indagine giornalistica, il testimone ha un ruolo diverso a seconda che si usi la scrittura oggettiva e soggettiva. Nel primo caso il giornalista ne riferisce le versioni, nel secondo caso si mette fuori campo e la versione del fatto fornita dal testimone diventa il fatto. I testimoni possono essere ipotetici o reali, o il giornalista descrive i fatti mettendosi nei panni di un osservatore immaginario e adotta il suo punto di vista, o il testimone è una persona reale con un’identità. INSIDE STORY caso particolare di personalizzazione, in cui si assume una condizione fittizia per conoscere dal di dentro una realtà. Non viene usata solo per esperienza clamorose.
  • 31. L’inizio , IL LEAD . È il biglietto da visita del giornalista al lettore. È detto anche cappello , perché è la frase che si mette in testa. È la opening sentence e non dovrebbe mai superare le 40 parole. Il suo nome viene dalla sua funzione di guida, la strada che prenderà il lettore. Se nel lead inserisco un fatto si parla di summary lead o standard lead . Tutti gli attacchi possono rientrare in una di queste 4 categorie: La giornalista americana Edna Buchanan suggerisce l’immagine del lead come: l’effetto che ha un lettore che sta facendo colazione con la moglie e sputa il caffè, si stringe il petto e dice: l’hai letto questo?
  • 32.
  • 33. Ci sono altri due elementi nella struttura dell’articolo: RIEPILOGO ha la funzione di aggiornare il lettore sui precedenti di un evento. CONCLUSIONE è un elemento opzionale spesso si ricollega al tema del lead, con effetti suggestivi, a volte diventa la sede di una riflessione o di un giudizio su un avvenimento.
  • 34. Chiariamo subito che i giornali quotidiani stampano dalle 40 alle 50 pagine, circa 12 sono dedicate alla pubblicità. Se calcoliamo 10 minuti per la lettura di ogni pagina, la lettura intera risulta di 5-6 ore: impossibile! Pochissimi lettori dedicano tanto tempo alla lettura, la maggior parte dedica 30 minuti. Ecco, abbiamo un limite di tempo. Questo concetto è alla base dell’importanza del TITOLO di un articolo. Il TITOLO riduce drasticamente i tempi di lettura, fornisce un colpo d’occhio delle notizie, e permette al lettore di selezionare i pezzi che intende leggere. “ Un titolo ha dei requisiti fondamentali da rispettare, in primo luogo quello di veicolare la massima quantità di informazione nel minor spazio possibile”. I titoli sono il codice di lettura di un quotidiano. Si distinguono 3 elementi separati: TITOLO, OCCHIELLO (sopra il titolo), SOMMARIO (sotto il titolo). L’occhiello presenta, il titolo espone e il sommario chiarisce. Sotto il sommario a volte viene inserita una riga che si chiama CATENACCIO: chiude lo spazio del titolo, è un elemento aggiuntivo non esplicativo.
  • 35. Con quali criteri si redige un titolo? Si distingue tra la titolazione cronistica e indicativa (FREDDA) da una parte, e quella drammatica o brillante (CALDA), dall’altra. Parliamo quindi di titoli ENUNCIATIVI , in cui bisogna cercare i nessi tra i vari elementi; e i titoli PARADIGMATICI in cui bisogna cogliere in una parola uno slogan, il significato generale delle informazioni in questione. Il titolo svolge anche la funzione di interpretare e commentare la notizia. Il titolo decide l’interpretazione, l’opinione, il giudizio dei contenuti di un pezzo più o meno esplicitamente, mettendo in evidenza un particolare. Il desiderio di caricare ad effetto un titolo, non deve mai andare a discapito della sua comprensibilità . È necessario inoltre salvaguardare la sua chiarezza e la sua unicità .
  • 36.
  • 37.
  • 38.
  • 39. La fotografia non potrà mai contenere la totalità dell’evento, riferisce un particolare , una scena, una battaglia. I caratteri dell’immagine fotografica si possono considerare valori notizia che sono quelli che mette a fuoco l’obiettivo del fotoreporter. I valori della notizia fotografica rappresentano una specificità che è legata all’avvenimento da una relazione di significati, ma al tempo stesso è vincolata alla meccanicità del mezzo fotografico. Si può quindi affermare che contiene un alto grado di attendibilità rispetto al soggetto, e un alto grado di ambiguità rispetto alla percezione; trasforma l’avvenimento ricomponendolo in una serie di nuovi avvenimenti, contiene e prevede valori notizia prevalentemente soggettivi inerenti allo stile piuttosto che all’avvenimento. La fotografia è concepita anche come una forma autonoma di rappresentazione della notizia, oltre che come illustrazione di un articolo. Vediamo come si comporta la fotografia in base a…
  • 40. IL RAPPORTO CON IL CONTESTO Ovvero l’uso della fotografia poteva avvenire con un utilizzo fondamentale delle didascalie , tale che le didascalie da sole già permettessero la comprensione della notizia, e rilegassero l’immagine a mero abbellimento o contorno. Oppure come dimostrato da Margaret Bourke-White si poteva ricorrere al racconto fotografico , scoperta dell’epoca d’oro del fotogiornalismo. Tipico racconto fotografico è quello pubblicato da LIFE in cui sono le immagini che contengono l’informazione.
  • 41. I MODELLI D’ IMPAGINAZIONE Anch’essi tendono a riflettere gli aspetti del contesto, rispetto alla dinamica del giornale si tratta di PAUSA e FLUSSO. Nella pausa l’immagine fotografica viene valorizzata nella sua natura di rifrazione del particolare, di frammento del reale. Tipica di quotidiani d’elite come New York Time e Indipendent : immagine unica generalmente piuttosto grande accompagnata da un titolo. Nel flusso le fotografie sono pubblicate in serie di piccole dimensioni nell’intento di riprodurre e rievocare l’idea del racconto fotografico. Questa impaginazione è favorita ad esempio dal formato tabloid come Usa Today e La Repubblica . Riporta al lettore l’impressione di un passaggio continuo di immagini, come la tv lo ha abituato. CON LA PAUSA IL GIORNALE è ALTERNATIVO ALLA TELEVISIONE, CON IL FLUSSO IL GIORNALE è MIMETICO.
  • 42. LA MANIPOLAZIONE E LA FALSIFICAZIONE Per manipolazione s’intende un trattamento, da parte dei giornali, che alteri l’immagine, modificandone il significato . Questa manipolazione può avvenire in fase di stampa e in fase di impaginazione, meglio distinguere tra realtà dell’oggetto fotografico e stile del fotografo; ma anche tra intenzione del fotografo e trattamento dell’immagine. Per falsificazione invece s’intende un intervento artificiale che modifichi intenzionalmente il soggetto che deve essere fotografato . Ad esempio numerose immagini belliche sono frutto di ricostruzioni. Si traveste, si falsifica, si mistifica quasi sempre per motivi tecnici. Una forma elegante di falsificazione fotografica sono le photo opportunities “foto OPS” in cui si programmano e si predispongono situazioni che condizionano la fotografia. Ciò che sta davanti all’obiettivo da sempre l’illusione della realtà, ma poi ciò che viene scelto e messo davanti all’obiettivo può essere ingannevole quanto una menzogna totalitaria.
  • 43.
  • 44. L’oggetto del fotoreporter è sempre un fatto che si presenta sotto le forme registrabili di un atto manifesto. La notizia fotografica possiede una forza evocativa che mette in rapporto più con il nostro immaginario che con l’informazione . Piuttosto che mostrare effettivamente la realtà, l’immagine fotografica crea una prospettiva. Ci offre una direzione verso la quale convogliare i dettagli della realtà. I valori fotografici dichiarati dai manuali dei fotoreporter sono: APPEAL, EMOTIVITÀ, NOVITÀ, CONFLITTUALITÀ, IMPORTANZA.
  • 45. Alla radio e in televisione La radio e la televisione si sviluppano all’incirca nello stesso periodo, e il loro utilizzo in campo giornalistico risale agli anni 20 negli Stati Uniti. La prima stazione radio è del 1920 e quella televisiva del 1927 . La radio prese il sopravvento per due motivi: la preoccupazione del mercato di non danneggiare gli investimenti fatti in quel settore e gli sconvolgimenti prodotti dalla grande depressione . Noi sappiamo che la notizia non coincide mai con l’evento, bensì è la registrazione, attraverso il reporting, di un particolare aspetto dell’evento che s’impone all’attenzione di un pubblico. Questa registrazione avrà i caratteri del mezzo che la trasmette. Anni 80: “Le notizie non sono intrattenimento. Sono una necessità, nelle società democratiche… la soluzione è presentare le notizie in una forma che abbia la forza di attrarre l’attenzione di un largo pubblico senza sovvertire l’obiettivo di informarlo”.
  • 46. Il grande fascino del giornalismo radiofonico degli anni 30 – 40 riguarda la suggestione, o l’illusione, di superare la mediazione del giornalista mettendo l’ascoltatore direttamente a contatto con l’evento, o meglio dentro l’evento. Rispetto alla televisione: Velocità nel coprire un fatto di cronaca, anche simultaneo Uso propagandistico della radio, mette in rapporto governanti e cittadini La radio è un mezzo di comunicazione che ci proietta fuori, è un mezzo caldo, dotato di una grande forza di coinvolgimento. La radio è stata come il cinema il luogo del sogno. Fantasy generation quella del cinema Dream generation quella della radio Si tratta di generare suoni che servono a far vedere ciò che non si può vedere: dichiarazioni, interviste, testimonianze, colloqui, musiche e canzoni, effetti speciali, riproduzione di rumori. Tra i problemi base c’è quello dell’adattamento dei testi giornalistici ai tempi del giornalismo radiofonico: 20 – 40 sec. Per le notizie e 2 – 4 min. per i servizi. La radio ha il potere di evocare materialmente e dal vivo suoni, effetti, sensazioni, che altrimenti si perdono o passano attraverso la mediazione della scrittura.
  • 47. La televisione mette fine alla rappresentazione a distanza e coinvolge nel diretto confronto con un’immagine. I messaggi prodotti dal giornalismo televisivo o sfruttano il potere iconico delle immagini o perdono consistenza. In televisione contano relativamente i programmi di un partito o i contenuti di una politica, poiché sono scavalcati dal significato che trasmettono le immagini. La televisione è qualcosa che si guarda, ma anche qualcosa su cui si appare. La neotelevisione, che riguarda il giornalismo televisivo, soprattutto nelle sue espressioni migliori come quella del talk show , va a contrapporsi alla paleotelevisione dei decenni del monopolio pubblico, che privilegia una funzione pedagogico-autoritaria, la neotelevisione delle emittenti commerciali punta al coinvolgimento empatico del pubblico. La notizia televisiva ha le seguenti caratteristiche: Supremazia delle immagini rispetto al parlato Supremazia dell’esperienza rispetto all’informazione
  • 48. Indicazioni tecniche delle notizie televisive: Il genere più consono è la storia o la features Il modo più significativo di rappresentarla è l’azione La notiziabilità televisiva valorizza al massimo lo Human Interest La notiziabilità televisiva valorizza anche il valore della conflittualità La notizia televisiva si presenta sotto due forme specifiche: RIPRODUZIONE quando copre un evento in diretta, simultaneamente RICOSTRUZIONE quando l’evento è stato riscritto e rielaborato dopo Naturalmente deve continuare a esistere una sostanziale differenza tra giornalismo e spettacolo, tra notizia e fiction; ma la televisione mette a disposizione del giornalismo un linguaggio specifico, che tende ad offuscare il confine tra verità e verosimiglianza. Elementi di natura tecnica della televisione: montaggio di inquadrature video – montaggio inquadrature da repertorio – voce fuori campo – interviste dei protagonisti, testimoni o fonti – stands-up collegamenti in diretta – readers, informazioni lette dal conduttore.
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  • 50. L’ ANCHORMAN una figura professionale che esercita un ruolo decisivo, fa parte di quella messinscena che abbiamo visto essere propria della notizia televisiva. È l’anchorman a caricare le notizie di significato, con il suo aspetto, la sua voce, il suo stile. Il giornalismo televisivo è fatto anche di elementi di spettacolo. Il termine anchor (supporto) è entrato in uso in America all’inizio degli anni 50, quando ci si rese conto che il conduttore poteva essere assai più che un lettore di notizie. La formazione dell’anchor è stato un processo graduale, di pari passo con l’espansione dell’intreccio fra network e business. L’anchorman è una figura professionale relativamente nuova nel panorama italiano, che coordina e conduce telegiornali, notiziari e news-show, col fine di stabilire un rapporto di fiducia con il pubblico dei telespettatori facendo uso di tecniche in cui le scelte giornalistiche vengono adattate alle specificità e alle esigenze del linguaggio televisivo.
  • 51. Cos’è l’INFOTAINMENT? Si tratta della commistione di due parole inglesi INFOTAINMENT e ENTERTAINMENT, s’intende quindi una forma di comunicazione, non esclusivamente televisiva, in cui si mescolano informazione e intrattenimento. L’EMOTAINMENT è invece una forma di comunicazione che gioca sulla confessione pubblica di sentimenti e problemi, o sull’enunciazione del conflitto con l’intervento drammatizzato degli opposti protagonisti. È un prodotto americano entrato prepotentemente in Italia negli anni 90, ad esempio IL GRANDE FRATELLO o AGENZIA MATRIMONIALE e CHI L’HA VISTO? Tipico prodotto dell’infotainment è il DOCUDRAMMA, negli Stati Uniti ha una forte tradizione, si tratta di programmi di documentazione che prevedono ricostruzioni artificiose, anche con attori. Una questione particolare riguarda i programmi che sfruttano l’informazione ai fini dell’intrattenimento, come accade nei talk show PORTA A PORTA, MAURIZIO COSTANZO SHOW, STRISCIA LA NOTIZIA I Talk show sono una delle cosìdette forme di espressione della neotelevisione, dove l’oggetto del programma sono le interazioni che stabiliscono fra diversi personaggi invitati.
  • 52. Il giornalismo online La Rete diventa la prima fonte di notizie per un crescente segmento di popolazione del mondo, essa presenta complesse sfide e opportunità così per giornalisti così per il pubblico. Internet è il mezzo più idoneo a diffondere le notizie: Per il crescente bisogno di sintesi informativa Per la facilità di Interazioni tra produttori e lettori L’aggiornamento del notiziario in tempo reale Internet per il giornalismo fa segnare un allargamento della base sociale del pubblico. Le nuove tecnologie consentono al lettore di selezionare e personalizzare le notizie per costruire prodotti editoriali su misura. Il DailyMe. Dalla ricerca risulta che il 92% dei lettori si sofferma per prima cosa sui titoli e articoli, 64% sulle fotografie, 20% sulle schede e i grafici. Internet torna a valorizzare il testo. Il web fa emergere un modello di unità del giornalismo sotto 4 punti: 1. Sintesi 2. Precisione 3. Chiarezza espositiva 4. Suggestione
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  • 54.
  • 55. Generi giornalistici Il genere giornalistico è l’ambito in cui la concezione e il trattamento della notizia presentano medesime specificità. LA NOTIZIA POLITICA pone due questioni: L’interpretazione dei fatti da parte del giornalista che porta alla luce la notizia nell’ambito del contesto politico esistente. La doppia funzione del giornale, ovvero servizio per il lettore e di rappresentanza delle opinioni . Negli anni 50-60 l’informazione politica era incentrata sul pastone articolo lungo a volte anche di due colonne che contiene tutte le informazioni politiche della giornata cucite insieme con i soliti frusti accorgimenti linguistici: un minestrone di notizie, commenti delle varie parti politiche e del giornalista. Non si parte dal fatto, ma dalla valutazione del fatto. L’interpretazione ha il compito di mettere a fuoco il significato politico, che è alla base del processo di formazione della notizia. L’interpretazione è un elemento fondamentale nella formazione delle notizie politiche e, contrariamente a quanto si può pensare non è l’offerta di una interpretazione ma il suo rifiuto a determinare l’informazione carente o manipolata.
  • 56. Anche la NOTIZIA ECONOMICA ha un carattere di doppia identità, in primo luogo quando ci riferiamo al pubblico: Pubblico universale e Pubblico particolare del mondo degli affari e delle imprese. Questa distinzione implica diversi livelli d’ informazione Generalista che ha sede nelle pagine economiche , negli inserti e nei supplementi dei giornali quotidiani e fra i periodici, e quella Specialistica che ha dato origine a testate specializzate (Wall Street Journal, Sole 24 ore, Fortune, Il Mondo). In Italia il giornalismo economico è un fenomeno relativamente recente, fino alla metà degli anni 70 c’era solamente la stampa specializzata. Per i molteplici e pesanti interessi in gioco, l’informazione economica è il genere di giornalismo maggiormente esposto alla manipolazione delle notizie e alle violazioni deontologiche . Anche qui si rende necessaria l’interpretazione della notizia, nemmeno qui i fatti parlano da soli. Il passaggio fondamentale è comprendere l’importanza dell’interpretazione del singolo dato alla luce del contesto.
  • 57. La NOTIZIA DI COSTUME vede l’uomo medio e i comportamenti standard come protagonisti. I fatti diventano notizia quando documentano il loro modo di vivere e di pensare non più di singole persone ma di gruppi e categorie. Occuparsi di costume significa scoprire le novità della vita normale, perché le notizie riguardano i comportamenti sociali, gli stili di vita, i sistemi valoriali e l’immaginario collettivo. Tuttavia non si può interrogare un modello della vita media, non sarebbe una persona singola e reale… a tale proposito si risponde con: L’enorme disponibilità di documentazione prodotta dagli istituti di ricerca sociologica e statistica e società specializzate. E facendo riferimento agli esperti (sociologi, psicologi, storici, politici, scrittori, opinionisti) a cui si affida in nome della loro competenza il compito di interrogare quelle persone medie che nella vita reale non esistono. Il fenomeno di costume è diventato uno dei generi giornalistici popolari, un tempo prediletti dai settimanali, oggi anche dai quotidiani, perché è divertente e innocuo.
  • 58. L’INFORMAZIONE CULTURALE è un insieme di conoscenze, convinzioni, valori e procedure, è una proiezione dei comportamenti e delle relazioni sociali e si svolge in parallelo alla vita civile. Rientrano negli interessi dell’informazione culturale le arti, le scienze, l’archeologia, l’architettura, la musica e il teatro, la letteratura e le lingue, la filosofia e il diritto, le ideologie e la storia, la sociologia e la psicologia, l’antropologia e l’etnografia. Nel contesto italiano lo spazio dedicato alla cultura è quello della terza pagina (la cui invenzione risale al 1901 con la prima della Duse sul Giornale d’Italia); è il luogo privilegiato dell’accoppiamento giornalistico-letterario. Un compromesso tra letteratura e giornalismo era l’ elzeviro , articolo di apertura su due colonne, così chiamato dal nome del carattere in cui lo si componeva, esercizio di stile, elegante ed evanescente. La terza pagina subisce degli importanti cambiamenti. Nel 1956 IL GIORNO nasce senza la terza pagina, distribuendo le informazioni culturali nelle varie sezioni. Nel 1976 La Repubblica nasce senza la terza pagina, sostituita da una sezione cultura nelle pagine centrali. Nel 1989 La Stampa la abolisce modificando formato e grafica.
  • 59. La novità è la nascita di redazioni che si occupano esclusivamente di cultura e di giornalisti specializzati nell’informazione culturale. Ci sono due modelli: La Repubblica e La Stampa. Modello illuministico Privilegia la continuità della terza pagina, offre alla società degli intellettuali di professione uno spazio di autopresentazione diretta ed indiretta. La maggior parte degli articoli riguarda novità editoriali e la maggior parte delle firme sono di collaboratori non di giornalisti. Circolazione delle idee. Modello cronachistico Rappresenta invece la rottura con la tradizione della terza pagina e un rovesciamento di prospettiva: dissensi scientifici, conflitti ideologici, contrasti politici, rapporti con il potere, interessi economici. I fatti culturali diventano accessibili al grande pubblico . Si basa quindi sulle tecniche di commistione di argomenti colti e popolari e lettura degli argomenti in chiave conflittuale .
  • 60. La NOTIZIA SCIENTIFICA si distingue nella forma di hard news, di notizia importante, con rilevanti conseguenze di ordine pratico nella vita delle persone, allora si trova all’interno della cronaca e fa parte dell’ informazione generalista ; mentre quando riguarda problemi, ricerche, pubblicazioni, occupandosi di saperi scientifici piuttosto che di loro applicazioni, allora è collocata nelle pagine e nelle rubriche culturali . MEDICINA, GENETICA, FISICA, INFORMATICA, ASTRONOMIA fanno parte dell’informazione generalista. MATEMATICA, GEOGRAFIA, BIOLOGIA, CHIMICA o PSICOLOGIA vengono trattate nell’informazione culturale. Il redattore scientifico è una figura che risale agli anni 80. Nel caso della notizia scientifica il ruolo della fonte è fondamentale perché non si limita a segnalare un fatto ma in genere ne stabilisce anche l’importanza. Acquistano peso la certezza e il prestigio della fonte, e la possibilità del controllo della notizia. Le fonti dell’informazione scientifica si dividono in: Organismi istituzionali, sedi universitarie, centri di ricerca, pubblicazioni scientifiche, associazioni professionali, congressi e convegni.
  • 61.
  • 62. Il GIORNALISMO SPORTIVO riguarda l’identità del pubblico che si definisce sportivo, la passione per uno sport fa acquisire tale titolo. Nel dopoguerra in Italia (unico caso in Europa) ci sono quattro quotidiani sportivi: La gazzetta dello sport, Tutto sport, Stadio, Corriere dello sport in più ogni settimana Sport Illustrato e Calcio e ciclismo illustrati. Tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei 60 Il Corriere e Il Giorno ampliano lo spazio dedicato allo sport. L’ informazione sportiva offerta dai giornali è stata svuotata di un contenuto: quello che accade nel corso della manifestazione, ma il giornalismo ne ha tenuto conto elaborando un tipo di scrittura in cui la cronaca si mescola alla critica, ai dati si sovrappongono le opinioni. L’avvenimento si trasforma nella rievocazione dell’avvenimento. Il giornalista sportivo deve avere una conoscenza tecnica delle discipline sportive e la padronanza del linguaggio e un suo stile. È lo stile del giornalista che cattura il pubblico: L’oggetto della notizia non è l’avvenimento in sé, ma ciò che esso significa nell’immaginario del pubblico. Il linguaggio è un elemento chiave per creare questo immaginario, in nessun altro campo dell’informazione il linguaggio è così creativo.
  • 63. La deontologia La deontologia è definita come l’insieme dei doveri che riguarda una categoria di persone. Tradurre i principi morali in una scienza esatta. Il principio giuridico prevalso nella legislazione, con la carta costituzionale, dopo la fine della censura fascista, è stato quello del DIRITTO DI CRONACA, o del diritto di informare, che discendeva da una concezione della libertà di stampa come diritto di chi la esercita piuttosto che della comunità sociale che ne fruisce. L’art. 21 ha due interpretazioni Individualista : libertà di manifestazione del pensiero, ma è solo uno dei modi in cui si estrinseca tale diritto. Significa garantire la massima tutela a chi produce informazione per ragioni professionali, quindi ai giornalisti. Funzionalista : diritti del fruitore dell’informazione, il comune cittadino, che gode di un diritto passivo ad essere informato. Il diritto all’informazione nel novero dei diritti sociali, finalizzati al diritto di uguaglianza.
  • 64. È stato istituito l’ordine dei giornalisti (legge 3 febbraio 1963, n. 69), e l’articolo 2 dice: È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui, ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati secondo i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede… giornalisti ed editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario delle stesse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi. Questo è il principio di libertà d’informazione e l’indipendenza del giornalista. La mancanza di un codice deontologico e la prevalenza del diritto di cronaca ha aperto un vuoto normativo che la giurisprudenza ha tentato di colmare ogni volta che la libertà di informare riconosciuta è entrata in conflitto con altri diritti. Corte costituzionale sent. 94 del 1977: I giornali possono essere considerati servizi oggettivamente pubblici, o di pubblico interesse. Corte costituzionale sent. Del 18 dic. 1984: una notizia può essere pubblicata anche se danneggia la reputazione di una persona ma deve essere completa e deve sussistere l’utilità sociale, deve essere impostata in modo chiaro e in forma civile.
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  • 66. La questione deontologia più controversa è il delicato conflitto tra il diritto di cronaca, come manifestazione di un interesse pubblico e di un controllo sociale, e il diritto della persona, come sede privilegiata del rispetto dell’integrità dell’individuo. I problemi sono: Fino a che punto l’interesse pubblico giustifica la diffusione di notizie che offuschino o danneggino l’immagine, la reputazione, la posizione professionale, la vita di relazione di persone coinvolte nella cronaca? La libertà di informazione e la notorietà di una persona possono consentire l’impiego di mezzi scorretti o ingannevoli per cercare la notizia o l’uso di modi discriminatori per metterla a fuoco? L’ordine nazionale e la Federazione della Stampa hanno preso posizione sulle questioni deontologiche, elaborando la Carta dei doveri dei giornalisti italiani . Entra in vigore l’8 maggio 1997 con legge 31 dic 1996, n. 675 Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali , Codice di deontologia sulla privacy consegnato all’ufficio del Garante il 29 luglio 1998 comprende 13 art. È ammessa la ricerca e la raccolta di informazioni che contengano dati personali, su individui coinvolti in fatti di cronaca o, più in generale, di pubblica notorietà; stabiliscono l’obbligo dei giornalisti di dichiarare la propria identità nell’esercizio della professione, prevedono le deroghe per tenere archivi contenenti dati personali.
  • 67. Le principali funzioni della Stampa in un paese democratico sono: La diffusione di notizie che contribuiscono a formare l’opinione pubblica Il controllo e la critica dei diversi poteri istituzionali e privati Il DIRETTORE DEL GIORNALE deve essere garante dei diritti della redazione nei confronti della proprietà; e dall’altro lato interpreta gli interessi dell’editore, dal quale riceve un mandato di fiducia. I poteri del direttore vengono stabiliti dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico, lo strumento che regola i rapporti all’interno delle aziende giornalistiche, stipulato tra Fieg (Federeaz. Italian. Editori giornali) e la Fnsi (Federaz. Nazionale della stampa italiana) e rinnovato ogni 4 anni. Il direttore presenta il proprio programma all’assemblea dei redattori, può approvarlo o respingerlo con una votazione, ma non è vincolante il loro voto. Come si tutelano i diritti dei giornalisti? Con due norme del contratto art. 9 e art. 34. La prima vieta di modificare un articolo firmato senza il consenso di chi lo ha scritto. Se un giornalista ritiene sbagliate o faziose le scelte della direzione può contestare? Può chiamare in causa il COMITATO I REDAZIONE (l’organismo sindacale di una testata 3 membri eletti dall’assemblea di redazione ), ma ancora il parere non è vincolante!
  • 68. La CARTA DEI DOVERI DEI GIORNALISTI ITALIANI approvata l’8 luglio 1993 dal Consiglio nazionale dell’Ordine e dalla Federazione nazionale della Stampa si articola in: Diritti alla Persona Si vietano le discriminazioni di razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche. Non si possono pubblicare informazioni sulla vita privata delle persone. Non si può rendere nota l’identità di tre categorie di persone: coniugi di persone coinvolte in casi di cronaca, vittime di violenze sessuali, collaboratori dell’autorità giudiziaria e forze di pubblica sicurezza. Dovere di Rettifica Diritto del cittadino di vedere rettificate notizie inesatte o lesive, anche senza una specifica richiesta, soddisfatto con tempestività ed evidenza. Presunzione d’Innocenza In tutti i casi di indagini o processi, il giornalista deve sempre ricordare che ogni persona accusata di un reato è innocente fino alla condanna definitiva e non deve costruire le notizie in modo fuorviante. Incompatibilità professionali Vietano ai giornalisti di subordinare informazioni economiche al profitto personale, scrivere articoli o notizie relativi a quotazioni in cui si abbia un interesse, accettare in relazione all’attività giornalistica pagamenti in denaro o beni o assumere incarichi per iniziative pubblicitarie in contrasto con la professione, è consentita la beneficenza.
  • 69. Etica giornalistica Per occuparsi di etica bisogna capire quale possa essere il senso morale del lavoro dei giornalisti. Sopravvive nella letteratura e nell’opinione pubblica lo stereotipo affascinante del giornalista come interprete del principio di dire la verità telling the truth . Tuttavia come ricorda Lippman non esiste la verità, esistono ne notizie, ma il corpo della verità e il corpo della notizia talvolta possono coincidere. I giornalisti svolgono il loro dovere all’interno di circuiti di potere politico o economico, sociale e culturale.
  • 70.
  • 71. Per quanto concerne l’argomento GUERRA il problema principale si riferisce alla censura. La censura è sempre stata esercitata sulle fonti: il potere ha controllato l’informazione negando o limitando l’accesso alle fonti. La qualità dell’informazione in tempo di guerra dipende dalla censura e innanzi tutto dalla possibilità per i giornalisti di accedere alle fonti concessa o non concessa dal potere politico e militare. Il lavoro giornalistico totalmente controllato dal potere politico e militare controllando e riducendo le notizie è messo in balia degli uffici stampa e dell’apparato propagandistico. La Guerra del Vietnam (1954-1975) fu il classico esempio di come il giornalismo potesse smascherare e offrire informazione all’opinione pubblica, era dato accesso ai giornalisti alle zone operative di guerra. La Guerra del Golfo (1990-1991) e dopo d’allora in avanti si è sistematicamente praticata quella che potremmo chiamare una censura alla fonte: non viene sottoposto a controllo ciò che viene detto, ma la stessa accessibilità alla notizia.
  • 72. Nell’ eccellenza professionale bisogna considerare altri elementi oltre all’etica, ovvero i valori (morali e non morali) e i principi che ci aiutano a capire che cosa è giusto e cosa è sbagliato. Eccellenza professionale non significa soltanto valorizzazione e realizzazione delle capacità di un giornalista, ma proprio perché in essa convivono la competitività professionale, le virtù personali, i valori non morali e i modelli formali del linguaggio giornalistico, tale eccellenza può rappresentare un principio morale. Rappresenta uno sviluppo della libertà d’informazione e un fattore di crescita della vita democratica. I giornalisti hanno il proposito di minimizzare i pregiudizi personali, di scandagliare la realtà e raccogliere sfide in forme che la maggioranza della gente troverebbe altrimenti offensive, e persino di continuare a coprire servizi anche quando sono in gioco la loro libertà o la loro vita.