biblioverifica ijf24 Festival Internazionale del Giornalismo 2024
Introduzione agli studi storici - seconda parte
1. Uso pubblico della storia
Espressione coniata nel 1986 da Jünger Habermas che distingueva tra
lavoro scientifico dello storico e il dibattito pubblico sui mezzi di
comunicazione. In seguito la divulgazione storica connessa al dibattito
politico assume un valore tendenzialmente negativo.
Nicola Gallerano (1993) sostenne che l´uso pubblico della storia non è
una pratica da rifiutare pregiudizialmente -> non esiste opposizione di
principio tra divulgazione e attività scientifica Propone la distinzione:
1. Uso pubblico della storia
2. Abuso politico della storia specialmente per la "storia politica"
mercoledì 14 dicembre 2011
2. Uso pubblico della storia
LA STORIA COINCIDE COL SUO USO PUBBLICO, nel senso che è sempre RACCONTATA e
serve nella misura in cui è ACQUISITA. Rapporto elettivo costante ma non lineare tra lo
storico e il potere. NESSUNA STRATEGIA POLITICA E' POSSIBILE SENZA UNA BASE
STORICA
Sforzo di CONTROLLO COSTANTE da parte del potere politico nei confronti della storia e di
suo USO ai propri fini:
1. Monumenti
2. Toponomastica
3. Cerimonie pubbliche
4. Forme di propaganda
5. Definizione delle materie di insegnamento e dei programmi
6. Scelte di finanziamento alla ricerca
7. Chiusura/apertura degli archivi
8. Commissioni parlamentari
mercoledì 14 dicembre 2011
3. Chi “fa” la storia?
Storici accademici: Monografie - articoli
scientifici - Manuali
Storici accademici-Storici dilettanti:
Libri divulgativi
Giornalisti - Persone comuni:
Documentari-reportage
Registi - Produttori: Serie televisive-film
Vari: Podcast istituzionali e indipendenti
Siti istituzionali e indipendenti
Giochi
Fumetti
Mondi virtuali
Enciclopedie con e "senza" autore o comitato redazionale
mercoledì 14 dicembre 2011
4. Dove va la storia?
Le filosofie della storia: se a partire da Agostino la storia ha avuto una DIREZIONE è a
partire dal Settecento (Illuminismo) e poi soprattutto con l'Ottocento (positivismo e storicismo)
che si sviluppano in maniera potente le filosofie della storia, ossia di quella parte della filosofia
che si occupa del significato della storia e di un suo possibile fine teleologico. Ci si chiede se
esista un disegno, uno scopo, un obiettivo o un principio guida nel processo della storia umana.
August Compte (1798-1857)
Il positivismo
Storicismo - Idealismo
mercoledì 14 dicembre 2011
5. Dove va la storia?
August Comte crede che lo studio della sociologia avrebbe portato l'umanità ad uno stato di
benessere, dato dalla comprensione e dalla conseguente capacità di controllo del
comportamento umano. Comte mise a punto una teoria sull'evoluzione della società nella storia,
che è anche evoluzione del pensiero, delle facoltà dell'uomo e della sua organizzazione di vita:
con la legge dei tre stadi Comte prefigurava l'avvento dell'era positiva in cui la scienza
avrebbe avuto un posto centrale nella vita degli uomini:
Stato teologico -> infanzia dell'umanità; nella quale la ricerca delle causa dei fenomeni viene
attribuita ad esseri soprannaturali
Stato metafisico -> gli agenti soprannaturali sono rimpiazzati da forze astratte: la «Natura»
di Spinoza, il «Dio geometra» di Cartesio, la «Materia» di Diderot, la «Ragione»
dell'Illuminismo.
Stato positivo: «lo stato virile della nostra intelligenza», comporta lo sviluppo della filosofia
positiva. Il ricorso ai fatti, alla sperimentazione, alla prova della realtà, è ciò che ci permette
di uscire dai discorsi speculativi e dalla ricerca dell'assoluto, accettando i limiti connaturati alla
ragione e quindi la relatività della conoscenza. È il primo principio del positivismo.
mercoledì 14 dicembre 2011
6. Positivismo
Convinzione che sia possibile raggiungere una piena conoscenza sui fatti reali
esclusivamente dall'osservazione propria alle scienze sperimentali.
Corollari
Punti chiave
Laicismo, insofferenza verso la
Fiducia nella ragione, nella scienza e
dimensione metafisica e spirituale;
concezione deterministica dell'agire umano: al
primo posto si trova la scienza e il suo
metodo; Estensione del metodo sperimentale
a tutti i campi del sapere (morale,
La razionalità scientifica è unico paradigma, psicologia, sociologia)
criterio e modello del sapere;
La scienza può risolvere tutti i
La scienza è l' unica conoscenza possibile e problemi umani e sociali: fede nel
il metodo della scienza è l’unico valido; progresso e nell’evoluzione
Il ricorso a cause o principi che non siano La ricerca scientifica serve a
accessibili al metodo della scienza non dà scoprire leggi generali e a spiegare
origine a conoscenza: la metafisica è dunque e prevedere gli eventi
priva di valore.
(meccanicismo - esplicazionismo)
mercoledì 14 dicembre 2011
7. Storicismo
Metà del XIX: reazione al positivismo da parte degli umanisti
(storici, filosofi, politici, filologi, letterati)
Sostiene il primato della storia unica realtà dell’uomo, unico orizzonte a cui fare riferimento
per spiegare i fatti; il piano temporale è l'unico piano dell'essere esistente: la storia diventa
l'assoluto
Natura e storia sono differenti: la natura è uniforme e ripetibile; la storia è frutto
dell’individualità e delle diverse culture.
Le scienze umane non sono meno vere delle scienze naturali: gli oggetti e gli strumenti della
conoscenza storica hanno un carattere specifico che li distingue da quelli della conoscenza
naturale. Si deve trovare le regole di una scienza oggettiva per la storia, diversa dalla scienza del
mondo naturale
I protagonisti della storia sono gli uomini concreti e la storia va analizzata sui fatti concreti
Le azioni umane tendono a dei fini, sono giudicate da dei valori, sono giudicate dalla storia.
mercoledì 14 dicembre 2011
8. Idealismo-Storicismo
G. W. F. Hegel (+ 1831) La storia è manifestazione dello Spirito, processo razionale e
progressivo, anche se non lineare ma dialettico. Pertanto è possibile una filosofia della storia
che ne comprenda il fine (la progressiva realizzazione della libertà) e i mezzi (gli individui e i
popoli). La guerra regola i rapporti tra Stati ed è inevitabile. Essa permette di capire quale
popolo ha ragione, cioè in quale popolo si incarna di volta in volta lo Spirito del mondo.
Protagonista della storia è lo Spirito del mondo, che si incarna di volta in volta in un popolo
diverso, come Volksgeist. A differenza della maggior parte degli individui, che si limitano a
conservare il costume del proprio popolo, alcuni individui lo trasformano e lo fanno progredire,
realizzando un fine ad essi estraneo, perché con le loro passioni non sono che strumenti della
ragione: si tratta degli individui cosmico-storici. H. ha una concezione eliodromica della storia,
perché lo spirito del mondo nel suo percorso ha seguito il corso del sole, da est a ovest.
K.W. von Humboldt (Il compito dello storico 1821, ed. it. 1980): lo svolgimento della storia è
l'esterna espressione di idee eterne che guidano il corso della storia; le idee trovano concreta
espressione nell'opera di individualità determinate (singole personalità - istituzioni, nazioni,
popoli); la comprensione del fatto storico richiede una specifica capacità di superare le
apparenze che celano la verità profonda degli accadimenti.
mercoledì 14 dicembre 2011
9. La storia e i
“monumenti”
Tesoro di Priamo
indossato MGH
da Sophia Schliemann Scriptores
1873 Diplomata
Leges
Epistolae
Antiquitates
mercoledì 14 dicembre 2011
11. Nazionalismo
Soffermati sull’arida sponda
Vòlti i guardi al varcato Ticino
Tutti assorti nel novo destino
Certi in cor dell’antica virtù
Han giurato: non fia che quest’onda
Scorra più tra due rive straniere
Non fia loco ove sorgan barriere
Tra l’Italia e l’Italia, mai più! [..]
Quello ancora una gente risorta
Potrà scindere in volghi spregiati
E a ritroso degli anni e dei fati
Risospingerla ai prischi dolor
Johann Gottlieb Fichte
Una gente che libera tutta
Discorsi alla nazione tedesca (1808) O fia serva tra l’Alpe ed il mare
Una d’arme, di lingua, d’altare
Di memorie, di sangue e di cor. [..]
Fibula Gota Manzoni 1821
Norimberga
mercoledì 14 dicembre 2011
12. Nazione e Medioevo
La nazione esiste praticamente da sempre ed la si può riconoscere nei
periodi "originari". Il medioevo diventa il periodo originario per
eccellenza. Le comunità nazionali diventano sempre più consapevoli
della propria identità e quindi della propria differenza rispetto alle
altre. Il medioevo si presta bene allo scopo di rinsaldare tale identità.
Le sue vestigia vengono interpretate in questa funzione. Alcuni lo
ammirano come epoca nobiliare e cattolica e altri come monarchica e
popolare: tutti comunque in quanto nazionale.
mercoledì 14 dicembre 2011
14. Medioevo ricostruito
casa di Horace Walpole a Strawberry Hill (1748)
castello di Neuschwanstein 1869
Palazzo Mediceo, Pisa, 1879
mercoledì 14 dicembre 2011
15. L’invenzione della
tradizione
Le tradizioni si “inventano”
con la ripetizione periodica di
un evento
ribadendo e diffondendo
“leggende”
rielaborando grumi di verità
reinterpretata ideologicamente
mercoledì 14 dicembre 2011
17. Dove va la storia?
La storia dell’umanità non è stata che l’istoria della lotta di classe. Uomini liberi e
schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi, oppressori ed oppressi, in opposizione
costante, condussero una guerra, ora aperta, ora dissimulata; una guerra che sempre
finì con una trasformazione rivoluzionaria dell’intera società, o con la distruzione
delle due classi in lotta. Nelle prime epoche storiche noi incontriamo quasi
dappertutto una divisione gerarchica della società, una scala graduata di posizioni
sociali. Nella Roma antica, noi vediamo patrizi, cavalieri, plebei e schiavi; nel medio
evo, signori, vassalli, padroni e servi, ed in ciascuna di queste classi delle gradazioni
speciali. La moderna società borghese, elevata sulle rovine della feudalità, non abolì
gli antagonismi di classe. Essa non fece che sostituire delle nuove classi, delle nuove
condizioni d’oppressione, delle nuove forme di lotta. Tuttavia il carattere distintivo
dell’epoca nostra, dell’era della borghesia, è di avere semplificato gli antagonismi di
classe. Oggi dì più la società si divide in due grandi campi opposti, in due classi
nemiche: la Borghesia ed il Proletariato.
K. Marx e F. Engels, Manifesto del Partito Comunista (1847)
mercoledì 14 dicembre 2011
18. Crisi del positivismo
dittature
campi di sterminio
campi di lavoro
pulizia etnica
mercoledì 14 dicembre 2011
19. Crisi del Positivismo
La teoria della relatività 1905
Albert Einstein sconvolge alcuni pilastri della scienza tradizionale, come la
distinzione fra materia ed energia e il carattere "assoluto" dei concetti di
spazio e di tempo. Nella fisica di Newton il tempo era qualcosa di assoluto,
qualcosa che scorreva per conto suo nell’universo, indipendentemente da
noi, da quello che facciamo, da come ci muoviamo. Secondo Einstein invece
non è così, il tempo assoluto non esiste, e anche il concetto di
simultaneità è relativo, dipende da chi osserva gli eventi.
mercoledì 14 dicembre 2011
20. Crisi del Positivismo
Il principio di indeterminazione di Heisenberg
Lo sperimentatore non è in grado di definire né la posizione dell’elettrone prima di compiere il
salto di orbita né il punto di arrivo di quest’ultimo dopo aver compiuto il salto; può, più
semplicemente, osservare esclusivamente gli “effetti”. Alla luce di ciò Heisenberg, ai fini del
rispetto dei parametri tradizionali del principio di osservabilità, principio a cui egli non intende
rinunciare, si rende conto del fatto che è necessario cambiare il calcolo numerico a cui finora si è
fatto riferimento. Anziché quantificare con un numero ben definito la posizione iniziale e quella
finale dell’elettrone, Heisenberg sceglie quella che lui stesso ha definito una “famiglia di numeri”
paragonabile, sotto certi aspetti, al noto concetto di insieme.
mercoledì 14 dicembre 2011
21. La meccanica quantistica
La meccanica quantistica o fisica quantistica è un complesso di teorie fisiche formulate nella prima
metà del ventesimo secolo che descrivono il comportamento della materia a livello microscopico, a
scale di lunghezza inferiori o dell'ordine di quelle dell'atomo o ad energie nella scala delle
interazioni nucleari, dove cadono le ipotesi alla base della meccanica classica. La peculiarità della
meccanica quantistica è il fatto che in essa le particelle vengono descritte tramite onde di
probabilità. L'indeterminazione quantistica permette di prevedere solo la probabilità di misurare
determinati valori all'atto dell'esperimento; questo conferisce un carattere prettamente
probabilistico alla teoria.
mercoledì 14 dicembre 2011
22. Idealismo-Storicismo
Benedetto Croce (+ 1952) -> storicismo assoluto, la realtà si risolve essenzialmente nella
storia, non avendo le cosiddette scienze naturali alcun valore autenticamente conoscitivo; e nella
storiografia, quale atto di comprensione della storia, risiede la comprensione più compiuta ed
esauriente di ogni aspetto della realtà e dell'attività umana.
La storia non è una sequela capricciosa di eventi, ma l'attuazione della Ragione. La conoscenza
storica ci illumina a proposito delle genesi dei fatti, è una comprensione dei fatti che li
giustifica con il suo dispiegarsi. Lo storico, partendo dalle fonti, deve superare ogni forma di
emotività nei confronti dell'oggetto studiato e presentarlo in forma di conoscenza. In questo
modo la storia perde la sua passionalità e diviene visione logica della realtà. Lo storico non
giudica e non fa riferimento al bene o al male. La storia ha anche un preciso orizzonte
gnoseologico, poiché in primo luogo è conoscenza, e conoscenza contemporanea, ovvero la storia
non è passata, ma viva in quanto il suo studio è motivato da interessi del presente. Essa è un
cammino progressivo, ma questa non deve essere una certezza su cui adagiarsi: questa
consapevolezza deve essere confermata da un impegno costante degli uomini, e i risultati non
sono mai scontati né prevedibili. La storia diviene, allora, anche storia di libertà, dei modi in cui
l'uomo promuove e realizza al meglio la propria esistenza.
mercoledì 14 dicembre 2011
23. Critiche allo storicismo
Il corso della storia umana è fortemente influenzato dal sorgere della conoscenza umana -> è
impossibile individuare una verità unica ed esauriente
le fonti sono parziali
la memoria è intenzionale
la conservazione della memoria è sia casuale che causata
l’interpretazione è soggettiva
non esiste un "tempo" comune di riferimento
Tutto questo ci impedisce di predire, mediante metodi razionali o scientifici, lo sviluppo futuro
della conoscenza scientifica e a maggior ragione il corso futuro della storia umana
mercoledì 14 dicembre 2011