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Uso pubblico della storia

                      Espressione coniata nel 1986 da Jünger Habermas che distingueva tra
                      lavoro scientifico dello storico e il dibattito pubblico sui mezzi di
                      comunicazione. In seguito la divulgazione storica connessa al dibattito
                      politico assume un valore tendenzialmente negativo.

                     Nicola Gallerano (1993) sostenne che l´uso pubblico della storia non è
                     una pratica da rifiutare pregiudizialmente -> non esiste opposizione di
                     principio tra divulgazione e attività scientifica Propone la distinzione:

                    1. Uso pubblico della storia

                    2. Abuso politico della storia specialmente per la "storia politica"



mercoledì 14 dicembre 2011
Uso pubblico della storia

                     LA STORIA COINCIDE COL SUO USO PUBBLICO, nel senso che è sempre RACCONTATA e
                     serve nella misura in cui è ACQUISITA. Rapporto elettivo costante ma non lineare tra lo
                     storico e il potere. NESSUNA STRATEGIA POLITICA E' POSSIBILE SENZA UNA BASE
                     STORICA
                     Sforzo di CONTROLLO COSTANTE da parte del potere politico nei confronti della storia e di
                     suo USO ai propri fini:

                             1.   Monumenti
                             2.   Toponomastica
                             3.   Cerimonie pubbliche
                             4.   Forme di propaganda
                             5.   Definizione delle materie di insegnamento e dei programmi
                             6.   Scelte di finanziamento alla ricerca
                             7.   Chiusura/apertura degli archivi
                             8.   Commissioni parlamentari




mercoledì 14 dicembre 2011
Chi “fa” la storia?

                     Storici accademici: Monografie - articoli
                     scientifici - Manuali
                    Storici accademici-Storici dilettanti:
                    Libri divulgativi
                    Giornalisti - Persone comuni:
                    Documentari-reportage
                    Registi - Produttori: Serie televisive-film
                    Vari: Podcast istituzionali e indipendenti
                    Siti istituzionali e indipendenti
                    Giochi
                    Fumetti
                    Mondi virtuali
                    Enciclopedie con e "senza" autore o comitato redazionale




mercoledì 14 dicembre 2011
Dove va la storia?


                     Le filosofie della storia: se a partire da Agostino la storia ha avuto una DIREZIONE è a
                     partire dal Settecento (Illuminismo) e poi soprattutto con l'Ottocento (positivismo e storicismo)
                     che si sviluppano in maniera potente le filosofie della storia, ossia di quella parte della filosofia
                     che si occupa del significato della storia e di un suo possibile fine teleologico. Ci si chiede se
                     esista un disegno, uno scopo, un obiettivo o un principio guida nel processo della storia umana.


                     August Compte (1798-1857)


                     Il positivismo


                     Storicismo - Idealismo




mercoledì 14 dicembre 2011
Dove va la storia?
                     August Comte crede che lo studio della sociologia avrebbe portato l'umanità ad uno stato di
                     benessere, dato dalla comprensione e dalla conseguente capacità di controllo del
                     comportamento umano. Comte mise a punto una teoria sull'evoluzione della società nella storia,
                     che è anche evoluzione del pensiero, delle facoltà dell'uomo e della sua organizzazione di vita:
                     con la legge dei tre stadi Comte prefigurava l'avvento dell'era positiva in cui la scienza
                     avrebbe avuto un posto centrale nella vita degli uomini:


                     Stato teologico -> infanzia dell'umanità; nella quale la ricerca delle causa dei fenomeni viene
                     attribuita ad esseri soprannaturali
                     Stato metafisico -> gli agenti soprannaturali sono rimpiazzati da forze astratte: la «Natura»
                     di Spinoza, il «Dio geometra» di Cartesio, la «Materia» di Diderot, la «Ragione»
                     dell'Illuminismo.
                     Stato positivo: «lo stato virile della nostra intelligenza», comporta lo sviluppo della filosofia
                     positiva. Il ricorso ai fatti, alla sperimentazione, alla prova della realtà, è ciò che ci permette
                     di uscire dai discorsi speculativi e dalla ricerca dell'assoluto, accettando i limiti connaturati alla
                     ragione e quindi la relatività della conoscenza. È il primo principio del positivismo.




mercoledì 14 dicembre 2011
Positivismo
                             Convinzione che sia possibile raggiungere una piena conoscenza sui fatti reali
                                  esclusivamente dall'osservazione propria alle scienze sperimentali.

                                                                                           Corollari
                                       Punti chiave


                                                                                Laicismo, insofferenza verso la
                       Fiducia nella ragione, nella scienza e
                                                                                dimensione metafisica e spirituale;
                    concezione deterministica dell'agire umano: al
                    primo posto si trova la scienza e il suo
                    metodo;                                                     Estensione del metodo sperimentale
                                                                                a tutti i campi del sapere (morale,
                      La razionalità scientifica è unico paradigma,              psicologia, sociologia)
                    criterio e modello del sapere;
                                                                                La scienza può risolvere tutti i
                        La scienza è l' unica conoscenza possibile e            problemi umani e sociali: fede nel
                    il metodo della scienza è l’unico valido;                   progresso e nell’evoluzione

                       Il ricorso a cause o principi che non siano              La ricerca scientifica serve a
                    accessibili al metodo della scienza non dà                  scoprire leggi generali e a spiegare
                    origine a conoscenza: la metafisica è dunque                 e prevedere gli eventi
                    priva di valore.
                                                                                (meccanicismo - esplicazionismo)




mercoledì 14 dicembre 2011
Storicismo
                             Metà del XIX: reazione al positivismo da parte degli umanisti
                                      (storici, filosofi, politici, filologi, letterati)

                    Sostiene il primato della storia unica realtà dell’uomo, unico orizzonte a cui fare riferimento
                per spiegare i fatti; il piano temporale è l'unico piano dell'essere esistente: la storia diventa
                l'assoluto

                   Natura e storia sono differenti: la natura è uniforme e ripetibile; la storia è frutto
                dell’individualità e delle diverse culture.

                   Le scienze umane non sono meno vere delle scienze naturali: gli oggetti e gli strumenti della
                conoscenza storica hanno un carattere specifico che li distingue da quelli della conoscenza
                naturale. Si deve trovare le regole di una scienza oggettiva per la storia, diversa dalla scienza del
                mondo naturale

                    I protagonisti della storia sono gli uomini concreti e la storia va analizzata sui fatti concreti

                    Le azioni umane tendono a dei fini, sono giudicate da dei valori, sono giudicate dalla storia.




mercoledì 14 dicembre 2011
Idealismo-Storicismo

                      G. W. F. Hegel (+ 1831) La storia è manifestazione dello Spirito, processo razionale e
                      progressivo, anche se non lineare ma dialettico. Pertanto è possibile una filosofia della storia
                      che ne comprenda il fine (la progressiva realizzazione della libertà) e i mezzi (gli individui e i
                      popoli). La guerra regola i rapporti tra Stati ed è inevitabile. Essa permette di capire quale
                      popolo ha ragione, cioè in quale popolo si incarna di volta in volta lo Spirito del mondo.
                      Protagonista della storia è lo Spirito del mondo, che si incarna di volta in volta in un popolo
                      diverso, come Volksgeist. A differenza della maggior parte degli individui, che si limitano a
                      conservare il costume del proprio popolo, alcuni individui lo trasformano e lo fanno progredire,
                      realizzando un fine ad essi estraneo, perché con le loro passioni non sono che strumenti della
                      ragione: si tratta degli individui cosmico-storici. H. ha una concezione eliodromica della storia,
                      perché lo spirito del mondo nel suo percorso ha seguito il corso del sole, da est a ovest.

                    K.W. von Humboldt (Il compito dello storico 1821, ed. it. 1980): lo svolgimento della storia è
                    l'esterna espressione di idee eterne che guidano il corso della storia; le idee trovano concreta
                    espressione nell'opera di individualità determinate (singole personalità - istituzioni, nazioni,
                    popoli); la comprensione del fatto storico richiede una specifica capacità di superare le
                    apparenze che celano la verità profonda degli accadimenti.




mercoledì 14 dicembre 2011
La storia e i
                             “monumenti”


      Tesoro di Priamo
      indossato                              MGH
      da Sophia Schliemann                   Scriptores
      1873                                   Diplomata
                                             Leges
                                             Epistolae
                                             Antiquitates




mercoledì 14 dicembre 2011
Fonti spazzatura?




mercoledì 14 dicembre 2011
Nazionalismo
                                               Soffermati sull’arida sponda
                                               Vòlti i guardi al varcato Ticino
                                               Tutti assorti nel novo destino
                                               Certi in cor dell’antica virtù

                                               Han giurato: non fia che quest’onda
                                               Scorra più tra due rive straniere
                                               Non fia loco ove sorgan barriere
                                               Tra l’Italia e l’Italia, mai più! [..]
                                               Quello ancora una gente risorta
                                               Potrà scindere in volghi spregiati
                                               E a ritroso degli anni e dei fati
                                               Risospingerla ai prischi dolor
     Johann Gottlieb Fichte
                                               Una gente che libera tutta
     Discorsi alla nazione tedesca (1808)      O fia serva tra l’Alpe ed il mare
                                               Una d’arme, di lingua, d’altare
                                               Di memorie, di sangue e di cor. [..]



                              Fibula Gota      Manzoni 1821
                              Norimberga




mercoledì 14 dicembre 2011
Nazione e Medioevo


                     La nazione esiste praticamente da sempre ed la si può riconoscere nei
                     periodi "originari". Il medioevo diventa il periodo originario per
                     eccellenza. Le comunità nazionali diventano sempre più consapevoli
                     della propria identità e quindi della propria differenza rispetto alle
                     altre. Il medioevo si presta bene allo scopo di rinsaldare tale identità.
                     Le sue vestigia vengono interpretate in questa funzione. Alcuni lo
                     ammirano come epoca nobiliare e cattolica e altri come monarchica e
                     popolare: tutti comunque in quanto nazionale.




mercoledì 14 dicembre 2011
Medioevo immaginario




mercoledì 14 dicembre 2011
Medioevo ricostruito



                                                                      casa di Horace Walpole a Strawberry Hill (1748)




                                    castello di Neuschwanstein 1869




      Palazzo Mediceo, Pisa, 1879




mercoledì 14 dicembre 2011
L’invenzione della
                                 tradizione
                                    Le tradizioni si “inventano”
                                   con la ripetizione periodica di
                                              un evento
                                      ribadendo e diffondendo
                                             “leggende”
                                    rielaborando grumi di verità
                                   reinterpretata ideologicamente



mercoledì 14 dicembre 2011
Crisi del positivismo:
                                     Le lotte sociali




mercoledì 14 dicembre 2011
Dove va la storia?
                     La storia dell’umanità non è stata che l’istoria della lotta di classe. Uomini liberi e
                     schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi, oppressori ed oppressi, in opposizione
                     costante, condussero una guerra, ora aperta, ora dissimulata; una guerra che sempre
                     finì con una trasformazione rivoluzionaria dell’intera società, o con la distruzione
                     delle due classi in lotta. Nelle prime epoche storiche noi incontriamo quasi
                     dappertutto una divisione gerarchica della società, una scala graduata di posizioni
                     sociali. Nella Roma antica, noi vediamo patrizi, cavalieri, plebei e schiavi; nel medio
                     evo, signori, vassalli, padroni e servi, ed in ciascuna di queste classi delle gradazioni
                     speciali. La moderna società borghese, elevata sulle rovine della feudalità, non abolì
                     gli antagonismi di classe. Essa non fece che sostituire delle nuove classi, delle nuove
                     condizioni d’oppressione, delle nuove forme di lotta. Tuttavia il carattere distintivo
                     dell’epoca nostra, dell’era della borghesia, è di avere semplificato gli antagonismi di
                     classe. Oggi dì più la società si divide in due grandi campi opposti, in due classi
                     nemiche: la Borghesia ed il Proletariato.

                                    K. Marx e F. Engels, Manifesto del Partito Comunista (1847)




mercoledì 14 dicembre 2011
Crisi del positivismo
                                         dittature

                                     campi di sterminio

                                      campi di lavoro

                                       pulizia etnica




mercoledì 14 dicembre 2011
Crisi del Positivismo

                     La teoria della relatività 1905
                Albert Einstein sconvolge alcuni pilastri della scienza tradizionale, come la
                distinzione fra materia ed energia e il carattere "assoluto" dei concetti di
                spazio e di tempo. Nella fisica di Newton il tempo era qualcosa di assoluto,
                qualcosa che scorreva per conto suo nell’universo, indipendentemente da
                noi, da quello che facciamo, da come ci muoviamo. Secondo Einstein invece
                non è così, il tempo assoluto non esiste, e anche il concetto di
                simultaneità è relativo, dipende da chi osserva gli eventi.




mercoledì 14 dicembre 2011
Crisi del Positivismo
                      Il principio di indeterminazione di Heisenberg
                Lo sperimentatore non è in grado di definire né la posizione dell’elettrone prima di compiere il
                salto di orbita né il punto di arrivo di quest’ultimo dopo aver compiuto il salto; può, più
                semplicemente, osservare esclusivamente gli “effetti”. Alla luce di ciò Heisenberg, ai fini del
                rispetto dei parametri tradizionali del principio di osservabilità, principio a cui egli non intende
                rinunciare, si rende conto del fatto che è necessario cambiare il calcolo numerico a cui finora si è
                fatto riferimento. Anziché quantificare con un numero ben definito la posizione iniziale e quella
                finale dell’elettrone, Heisenberg sceglie quella che lui stesso ha definito una “famiglia di numeri”
                paragonabile, sotto certi aspetti, al noto concetto di insieme.




mercoledì 14 dicembre 2011
La meccanica quantistica
                La meccanica quantistica o fisica quantistica è un complesso di teorie fisiche formulate nella prima
                metà del ventesimo secolo che descrivono il comportamento della materia a livello microscopico, a
                scale di lunghezza inferiori o dell'ordine di quelle dell'atomo o ad energie nella scala delle
                interazioni nucleari, dove cadono le ipotesi alla base della meccanica classica. La peculiarità della
                meccanica quantistica è il fatto che in essa le particelle vengono descritte tramite onde di
                probabilità. L'indeterminazione quantistica permette di prevedere solo la probabilità di misurare
                determinati valori all'atto dell'esperimento; questo conferisce un carattere prettamente
                probabilistico alla teoria.




mercoledì 14 dicembre 2011
Idealismo-Storicismo
                     Benedetto Croce (+ 1952) -> storicismo assoluto, la realtà si risolve essenzialmente nella
                     storia, non avendo le cosiddette scienze naturali alcun valore autenticamente conoscitivo; e nella
                     storiografia, quale atto di comprensione della storia, risiede la comprensione più compiuta ed
                     esauriente di ogni aspetto della realtà e dell'attività umana.

                     La storia non è una sequela capricciosa di eventi, ma l'attuazione della Ragione. La conoscenza
                     storica ci illumina a proposito delle genesi dei fatti, è una comprensione dei fatti che li
                     giustifica con il suo dispiegarsi. Lo storico, partendo dalle fonti, deve superare ogni forma di
                     emotività nei confronti dell'oggetto studiato e presentarlo in forma di conoscenza. In questo
                     modo la storia perde la sua passionalità e diviene visione logica della realtà. Lo storico non
                     giudica e non fa riferimento al bene o al male. La storia ha anche un preciso orizzonte
                     gnoseologico, poiché in primo luogo è conoscenza, e conoscenza contemporanea, ovvero la storia
                     non è passata, ma viva in quanto il suo studio è motivato da interessi del presente. Essa è un
                     cammino progressivo, ma questa non deve essere una certezza su cui adagiarsi: questa
                     consapevolezza deve essere confermata da un impegno costante degli uomini, e i risultati non
                     sono mai scontati né prevedibili. La storia diviene, allora, anche storia di libertà, dei modi in cui
                     l'uomo promuove e realizza al meglio la propria esistenza.




mercoledì 14 dicembre 2011
Critiche allo storicismo
                      Il corso della storia umana è fortemente influenzato dal sorgere della conoscenza umana -> è
                      impossibile individuare una verità unica ed esauriente

                        le fonti sono parziali

                        la memoria è intenzionale

                        la conservazione della memoria è sia casuale che causata

                        l’interpretazione è soggettiva

                        non esiste un "tempo" comune di riferimento

                    Tutto questo ci impedisce di predire, mediante metodi razionali o scientifici, lo sviluppo futuro
                    della conoscenza scientifica e a maggior ragione il corso futuro della storia umana




mercoledì 14 dicembre 2011

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Introduzione agli studi storici - seconda parte

  • 1. Uso pubblico della storia Espressione coniata nel 1986 da Jünger Habermas che distingueva tra lavoro scientifico dello storico e il dibattito pubblico sui mezzi di comunicazione. In seguito la divulgazione storica connessa al dibattito politico assume un valore tendenzialmente negativo. Nicola Gallerano (1993) sostenne che l´uso pubblico della storia non è una pratica da rifiutare pregiudizialmente -> non esiste opposizione di principio tra divulgazione e attività scientifica Propone la distinzione: 1. Uso pubblico della storia 2. Abuso politico della storia specialmente per la "storia politica" mercoledì 14 dicembre 2011
  • 2. Uso pubblico della storia LA STORIA COINCIDE COL SUO USO PUBBLICO, nel senso che è sempre RACCONTATA e serve nella misura in cui è ACQUISITA. Rapporto elettivo costante ma non lineare tra lo storico e il potere. NESSUNA STRATEGIA POLITICA E' POSSIBILE SENZA UNA BASE STORICA Sforzo di CONTROLLO COSTANTE da parte del potere politico nei confronti della storia e di suo USO ai propri fini: 1. Monumenti 2. Toponomastica 3. Cerimonie pubbliche 4. Forme di propaganda 5. Definizione delle materie di insegnamento e dei programmi 6. Scelte di finanziamento alla ricerca 7. Chiusura/apertura degli archivi 8. Commissioni parlamentari mercoledì 14 dicembre 2011
  • 3. Chi “fa” la storia? Storici accademici: Monografie - articoli scientifici - Manuali Storici accademici-Storici dilettanti: Libri divulgativi Giornalisti - Persone comuni: Documentari-reportage Registi - Produttori: Serie televisive-film Vari: Podcast istituzionali e indipendenti Siti istituzionali e indipendenti Giochi Fumetti Mondi virtuali Enciclopedie con e "senza" autore o comitato redazionale mercoledì 14 dicembre 2011
  • 4. Dove va la storia? Le filosofie della storia: se a partire da Agostino la storia ha avuto una DIREZIONE è a partire dal Settecento (Illuminismo) e poi soprattutto con l'Ottocento (positivismo e storicismo) che si sviluppano in maniera potente le filosofie della storia, ossia di quella parte della filosofia che si occupa del significato della storia e di un suo possibile fine teleologico. Ci si chiede se esista un disegno, uno scopo, un obiettivo o un principio guida nel processo della storia umana. August Compte (1798-1857) Il positivismo Storicismo - Idealismo mercoledì 14 dicembre 2011
  • 5. Dove va la storia? August Comte crede che lo studio della sociologia avrebbe portato l'umanità ad uno stato di benessere, dato dalla comprensione e dalla conseguente capacità di controllo del comportamento umano. Comte mise a punto una teoria sull'evoluzione della società nella storia, che è anche evoluzione del pensiero, delle facoltà dell'uomo e della sua organizzazione di vita: con la legge dei tre stadi Comte prefigurava l'avvento dell'era positiva in cui la scienza avrebbe avuto un posto centrale nella vita degli uomini: Stato teologico -> infanzia dell'umanità; nella quale la ricerca delle causa dei fenomeni viene attribuita ad esseri soprannaturali Stato metafisico -> gli agenti soprannaturali sono rimpiazzati da forze astratte: la «Natura» di Spinoza, il «Dio geometra» di Cartesio, la «Materia» di Diderot, la «Ragione» dell'Illuminismo. Stato positivo: «lo stato virile della nostra intelligenza», comporta lo sviluppo della filosofia positiva. Il ricorso ai fatti, alla sperimentazione, alla prova della realtà, è ciò che ci permette di uscire dai discorsi speculativi e dalla ricerca dell'assoluto, accettando i limiti connaturati alla ragione e quindi la relatività della conoscenza. È il primo principio del positivismo. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 6. Positivismo Convinzione che sia possibile raggiungere una piena conoscenza sui fatti reali esclusivamente dall'osservazione propria alle scienze sperimentali. Corollari Punti chiave Laicismo, insofferenza verso la Fiducia nella ragione, nella scienza e dimensione metafisica e spirituale; concezione deterministica dell'agire umano: al primo posto si trova la scienza e il suo metodo; Estensione del metodo sperimentale a tutti i campi del sapere (morale, La razionalità scientifica è unico paradigma, psicologia, sociologia) criterio e modello del sapere; La scienza può risolvere tutti i La scienza è l' unica conoscenza possibile e problemi umani e sociali: fede nel il metodo della scienza è l’unico valido; progresso e nell’evoluzione Il ricorso a cause o principi che non siano La ricerca scientifica serve a accessibili al metodo della scienza non dà scoprire leggi generali e a spiegare origine a conoscenza: la metafisica è dunque e prevedere gli eventi priva di valore. (meccanicismo - esplicazionismo) mercoledì 14 dicembre 2011
  • 7. Storicismo Metà del XIX: reazione al positivismo da parte degli umanisti (storici, filosofi, politici, filologi, letterati) Sostiene il primato della storia unica realtà dell’uomo, unico orizzonte a cui fare riferimento per spiegare i fatti; il piano temporale è l'unico piano dell'essere esistente: la storia diventa l'assoluto Natura e storia sono differenti: la natura è uniforme e ripetibile; la storia è frutto dell’individualità e delle diverse culture. Le scienze umane non sono meno vere delle scienze naturali: gli oggetti e gli strumenti della conoscenza storica hanno un carattere specifico che li distingue da quelli della conoscenza naturale. Si deve trovare le regole di una scienza oggettiva per la storia, diversa dalla scienza del mondo naturale I protagonisti della storia sono gli uomini concreti e la storia va analizzata sui fatti concreti Le azioni umane tendono a dei fini, sono giudicate da dei valori, sono giudicate dalla storia. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 8. Idealismo-Storicismo G. W. F. Hegel (+ 1831) La storia è manifestazione dello Spirito, processo razionale e progressivo, anche se non lineare ma dialettico. Pertanto è possibile una filosofia della storia che ne comprenda il fine (la progressiva realizzazione della libertà) e i mezzi (gli individui e i popoli). La guerra regola i rapporti tra Stati ed è inevitabile. Essa permette di capire quale popolo ha ragione, cioè in quale popolo si incarna di volta in volta lo Spirito del mondo. Protagonista della storia è lo Spirito del mondo, che si incarna di volta in volta in un popolo diverso, come Volksgeist. A differenza della maggior parte degli individui, che si limitano a conservare il costume del proprio popolo, alcuni individui lo trasformano e lo fanno progredire, realizzando un fine ad essi estraneo, perché con le loro passioni non sono che strumenti della ragione: si tratta degli individui cosmico-storici. H. ha una concezione eliodromica della storia, perché lo spirito del mondo nel suo percorso ha seguito il corso del sole, da est a ovest. K.W. von Humboldt (Il compito dello storico 1821, ed. it. 1980): lo svolgimento della storia è l'esterna espressione di idee eterne che guidano il corso della storia; le idee trovano concreta espressione nell'opera di individualità determinate (singole personalità - istituzioni, nazioni, popoli); la comprensione del fatto storico richiede una specifica capacità di superare le apparenze che celano la verità profonda degli accadimenti. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 9. La storia e i “monumenti” Tesoro di Priamo indossato MGH da Sophia Schliemann Scriptores 1873 Diplomata Leges Epistolae Antiquitates mercoledì 14 dicembre 2011
  • 11. Nazionalismo Soffermati sull’arida sponda Vòlti i guardi al varcato Ticino Tutti assorti nel novo destino Certi in cor dell’antica virtù Han giurato: non fia che quest’onda Scorra più tra due rive straniere Non fia loco ove sorgan barriere Tra l’Italia e l’Italia, mai più! [..] Quello ancora una gente risorta Potrà scindere in volghi spregiati E a ritroso degli anni e dei fati Risospingerla ai prischi dolor Johann Gottlieb Fichte Una gente che libera tutta Discorsi alla nazione tedesca (1808) O fia serva tra l’Alpe ed il mare Una d’arme, di lingua, d’altare Di memorie, di sangue e di cor. [..] Fibula Gota Manzoni 1821 Norimberga mercoledì 14 dicembre 2011
  • 12. Nazione e Medioevo La nazione esiste praticamente da sempre ed la si può riconoscere nei periodi "originari". Il medioevo diventa il periodo originario per eccellenza. Le comunità nazionali diventano sempre più consapevoli della propria identità e quindi della propria differenza rispetto alle altre. Il medioevo si presta bene allo scopo di rinsaldare tale identità. Le sue vestigia vengono interpretate in questa funzione. Alcuni lo ammirano come epoca nobiliare e cattolica e altri come monarchica e popolare: tutti comunque in quanto nazionale. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 14. Medioevo ricostruito casa di Horace Walpole a Strawberry Hill (1748) castello di Neuschwanstein 1869 Palazzo Mediceo, Pisa, 1879 mercoledì 14 dicembre 2011
  • 15. L’invenzione della tradizione Le tradizioni si “inventano” con la ripetizione periodica di un evento ribadendo e diffondendo “leggende” rielaborando grumi di verità reinterpretata ideologicamente mercoledì 14 dicembre 2011
  • 16. Crisi del positivismo: Le lotte sociali mercoledì 14 dicembre 2011
  • 17. Dove va la storia? La storia dell’umanità non è stata che l’istoria della lotta di classe. Uomini liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi, oppressori ed oppressi, in opposizione costante, condussero una guerra, ora aperta, ora dissimulata; una guerra che sempre finì con una trasformazione rivoluzionaria dell’intera società, o con la distruzione delle due classi in lotta. Nelle prime epoche storiche noi incontriamo quasi dappertutto una divisione gerarchica della società, una scala graduata di posizioni sociali. Nella Roma antica, noi vediamo patrizi, cavalieri, plebei e schiavi; nel medio evo, signori, vassalli, padroni e servi, ed in ciascuna di queste classi delle gradazioni speciali. La moderna società borghese, elevata sulle rovine della feudalità, non abolì gli antagonismi di classe. Essa non fece che sostituire delle nuove classi, delle nuove condizioni d’oppressione, delle nuove forme di lotta. Tuttavia il carattere distintivo dell’epoca nostra, dell’era della borghesia, è di avere semplificato gli antagonismi di classe. Oggi dì più la società si divide in due grandi campi opposti, in due classi nemiche: la Borghesia ed il Proletariato. K. Marx e F. Engels, Manifesto del Partito Comunista (1847) mercoledì 14 dicembre 2011
  • 18. Crisi del positivismo dittature campi di sterminio campi di lavoro pulizia etnica mercoledì 14 dicembre 2011
  • 19. Crisi del Positivismo La teoria della relatività 1905 Albert Einstein sconvolge alcuni pilastri della scienza tradizionale, come la distinzione fra materia ed energia e il carattere "assoluto" dei concetti di spazio e di tempo. Nella fisica di Newton il tempo era qualcosa di assoluto, qualcosa che scorreva per conto suo nell’universo, indipendentemente da noi, da quello che facciamo, da come ci muoviamo. Secondo Einstein invece non è così, il tempo assoluto non esiste, e anche il concetto di simultaneità è relativo, dipende da chi osserva gli eventi. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 20. Crisi del Positivismo Il principio di indeterminazione di Heisenberg Lo sperimentatore non è in grado di definire né la posizione dell’elettrone prima di compiere il salto di orbita né il punto di arrivo di quest’ultimo dopo aver compiuto il salto; può, più semplicemente, osservare esclusivamente gli “effetti”. Alla luce di ciò Heisenberg, ai fini del rispetto dei parametri tradizionali del principio di osservabilità, principio a cui egli non intende rinunciare, si rende conto del fatto che è necessario cambiare il calcolo numerico a cui finora si è fatto riferimento. Anziché quantificare con un numero ben definito la posizione iniziale e quella finale dell’elettrone, Heisenberg sceglie quella che lui stesso ha definito una “famiglia di numeri” paragonabile, sotto certi aspetti, al noto concetto di insieme. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 21. La meccanica quantistica La meccanica quantistica o fisica quantistica è un complesso di teorie fisiche formulate nella prima metà del ventesimo secolo che descrivono il comportamento della materia a livello microscopico, a scale di lunghezza inferiori o dell'ordine di quelle dell'atomo o ad energie nella scala delle interazioni nucleari, dove cadono le ipotesi alla base della meccanica classica. La peculiarità della meccanica quantistica è il fatto che in essa le particelle vengono descritte tramite onde di probabilità. L'indeterminazione quantistica permette di prevedere solo la probabilità di misurare determinati valori all'atto dell'esperimento; questo conferisce un carattere prettamente probabilistico alla teoria. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 22. Idealismo-Storicismo Benedetto Croce (+ 1952) -> storicismo assoluto, la realtà si risolve essenzialmente nella storia, non avendo le cosiddette scienze naturali alcun valore autenticamente conoscitivo; e nella storiografia, quale atto di comprensione della storia, risiede la comprensione più compiuta ed esauriente di ogni aspetto della realtà e dell'attività umana. La storia non è una sequela capricciosa di eventi, ma l'attuazione della Ragione. La conoscenza storica ci illumina a proposito delle genesi dei fatti, è una comprensione dei fatti che li giustifica con il suo dispiegarsi. Lo storico, partendo dalle fonti, deve superare ogni forma di emotività nei confronti dell'oggetto studiato e presentarlo in forma di conoscenza. In questo modo la storia perde la sua passionalità e diviene visione logica della realtà. Lo storico non giudica e non fa riferimento al bene o al male. La storia ha anche un preciso orizzonte gnoseologico, poiché in primo luogo è conoscenza, e conoscenza contemporanea, ovvero la storia non è passata, ma viva in quanto il suo studio è motivato da interessi del presente. Essa è un cammino progressivo, ma questa non deve essere una certezza su cui adagiarsi: questa consapevolezza deve essere confermata da un impegno costante degli uomini, e i risultati non sono mai scontati né prevedibili. La storia diviene, allora, anche storia di libertà, dei modi in cui l'uomo promuove e realizza al meglio la propria esistenza. mercoledì 14 dicembre 2011
  • 23. Critiche allo storicismo Il corso della storia umana è fortemente influenzato dal sorgere della conoscenza umana -> è impossibile individuare una verità unica ed esauriente le fonti sono parziali la memoria è intenzionale la conservazione della memoria è sia casuale che causata l’interpretazione è soggettiva non esiste un "tempo" comune di riferimento Tutto questo ci impedisce di predire, mediante metodi razionali o scientifici, lo sviluppo futuro della conoscenza scientifica e a maggior ragione il corso futuro della storia umana mercoledì 14 dicembre 2011