1. P.S.R. 2014-2020
REGIONE PUGLIA
LE MASSERIE SOCIALI E L’AREA DEL PARCO NAZIONALE
DELL’ALTA MURGIA
Santeramo 05.04.2016 1
Dott. Pasquale Lorusso
Direttore Gal Terre di Murgia
2. L’AGRICOLTURA SOCIALE
Nel territorio nazionale, l’Agricoltura Sociale (AS)
comprende l’insieme di pratiche svolte da
aziende agricole, cooperative sociali e altre
organizzazioni del Terzo Settore, in cooperazione
con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici
competenti del territorio, che coniugano
l’utilizzo delle risorse agricole e il processo
produttivo multifunzionale
3. L’AGRICOLTURA SOCIALE
Sono poste in essere: attività sociali finalizzate a
generare benefici inclusivi, a favorire percorsi
terapeutici, riabilitativi e di cura, a sostenere
l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di
popolazione svantaggiate e a rischio di
marginalizzazione
4. L’AGRICOLTURA SOCIALE
In queste esperienze si mira a valorizzare
l’identità e la cultura locale, con la realizzazione
di interventi innovativi nei seguenti ambiti:
• produzioni di beni in agricoltura,
• erogazione di servizi, anche extra-agricoli
5. L’AGRICOLTURA SOCIALE
• creazione di spazi di confronto con i
consumatori
• creazione di forme alternative di mercato
(filiera corta, GAS, ecc.)
6. L’AGRICOLTURA SOCIALE
La forma di aggregazione più comune che
permette l’applicazione di queste politiche, è la
cosiddetta “Masseria sociale”
7. L’AGRICOLTURA SOCIALE
L’azienda svolge la propria attività agricola o
zootecnica per vendere i propri prodotti sul
mercato, ma lo fa in maniera “integrata” e a
vantaggio di soggetti deboli (portatori di
handicap, tossicodipendenti, detenuti, anziani,
ecc.), residenti in aree fragili, ed in
collaborazione con istituzioni pubbliche
8. L’AGRICOLTURA SOCIALE
Questo tipo di associazionismo sociale può
essere definito anche “multifunzionale”, nel
processo agricolo e nella produzione di servizi.
Sotto il profilo terapeutico e riabilitativo, le
attività più praticate sono le terapie assistite con
gli animali (pet-therapy, ippoterapia, onoterapia)
e quelle ortoculturali
9. I PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA
SOCIALE
Le attività esercitate mirano a realizzare:
-l’inserimento di persone disabili, lavoratori
svantaggiati, minori in età lavorativa in progetti
di riabilitazione e sostegno sociale;
-prestazioni e servizi che affiancano e
supportano le terapie mediche, psicologiche e
riabilitative anche attraverso l’ausili di animali
allevati e coltivazione delle piante;
10. I PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA
SOCIALE
- progetti finalizzati all’educazione ambientale e
culturale, alla salvaguardia della biodiversità,
alla conoscenza del territorio,
all’implementazione delle masserie didattiche
riconosciute a livello regionale, nonché di
iniziative di accoglienza e soggiorno di
bambini in età prescolare e di persone in
difficoltà sociale, fisica e psichica
12. I PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA
SOCIALE
Sono possibili collaborazioni tra agricoltori:
servizi sociosanitari
enti pubblici
cooperative di servizi
associazioni di promozione sociale
13. I PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA
SOCIALE
L’AS si sviluppa su una logica di sostenibilità
ambientale, sociale ed economica, con
particolare attenzione alla tutela, valorizzazione
e conservazione delle risorse naturali, delle
tipicità e delle eccellenze del territorio
14. I PRINCIPI DELL’AGRICOLTURA
SOCIALE
L ’AS tende prioritariamente e progressivamente
ad una produzione con metodo Biologico, o
produzioni eco-sostenibili o sistemi agro-
ecologici capaci di salvaguardare allo stesso
tempo la salute di tutti gli esseri viventi e
l’ambiente
15. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
A. Multifunzionalità e diversificazione
L’AS che “produce” contemporaneamente beni
alimentari e inclusione socio-lavorativa,
rappresenta un esempio eccellente di
multifunzionalità agricola
16. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
L’AS mira ad integrare la produzione di beni e
servizi con la creazione di reti informali di
relazioni, incoraggiando stili di vita sani ed
equilibrati
17. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
L'AS si può quindi inserire in un contesto
multifunzionale come attività complementare a
quella agricola raggiungendo i seguenti obiettivi:
produrre alimenti di qualità (contenuto etico),
assicurare un servizio sociale alla comunità locale,
tutelare l’ambiente e la biodiversità,
diversificare le attività aziendali (attività sociali)
18. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
B. Welfare Partecipativo
L’A.S. propone un modello di welfare territoriale
e di prossimità basato sull’azione pubblica di
regolazione e salvaguardia delle tutele dei
cittadini, a partire dalle fasce deboli. Suoi
protagonisti sono gli stessi operatori dell’AS, le
istituzioni locali, il terzo settore e gli altri
soggetti del territorio
19. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
C. Salute e benessere
L’A.S., proponendo attività a contatto con piante
e animali, contribuisce al miglioramento del
benessere individuale e di tutti gli esseri viventi
e delle condizioni di salute delle persone
coinvolte nei processi terapeutici, riabilitativi e
di cura
20. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
D. Produzione di beni relazionali
L’AS produce contestualmente cibo e beni
relazionali mediante processi agricoli sostenibili
21. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
E. Agricoltura sociale, legalità e beni liberati
dalle mafie
L’AS si impegna nella lotta contro tutte le
illegalità e in particolare contro la criminalità
organizzata.
L’AS collabora con tutte le realtà che operano sui
terreni confiscati alle mafie, sostenendone le
iniziative e promuovendone i prodotti
22. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
F. Un modello di coesione sociale
L’A.S. opera con un ampio spirito di
cooperazione ed inclusione verso tutti i
cittadini, senza discriminazione alcuna di sesso,
di razza, di religione, e politica e pone al centro
del suo sistema di servizi e di produzione la
persona, nella sua unicità ed individualità, come
portatrice di istanze e di diritti
23. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
G. Educazione e formazione
L’AS promuove azioni per avvicinare alle
tematiche ambientali, agricole e sociali tutte le
persone, in particolari quelle più giovani; a tal
fine organizza attività educative e formative, in
collegamento con le scuole e le altre agenzie
formative del territorio
24. LA COMUNITA’ RURALE E
L’AGRICOLTURA SOCIALE
H. Sviluppo di reti e comunità
Le realtà che operano nell’ambito dell’AS
lavorano valorizzando le esperienze reciproche
in un’ottica di scambio e reciprocità, favorendo
la nascita di reti, gruppi territoriali o tematici ed
aggregazioni di soggetti interessati ad
approfondire le tematiche connesse con l’AS, ed
avviando collaborazioni e progettualità comuni
25. OPPORTUNITA’
– possibilità per le Regioni di promuovere
specifici programmi per la multifunzionalità
delle imprese agricole, nell’ambito dei Piani di
Sviluppo Rurale, con particolare riguardo alle
pratiche di progettazione integrata territoriale e
allo sviluppo dell’agricoltura sociale
26. OPPORTUNITA’
- viene concesso alle istituzioni pubbliche che
gestiscono mense scolastiche e ospedaliere di
inserire come criteri di priorità per
l’assegnazione delle gare di fornitura la
provenienza dei prodotti agroalimentari da
operatori di agricoltura sociale
27. OPPORTUNITA’
– gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di
priorità per favorire lo sviluppo delle attività di
agricoltura sociale nell’ambito delle procedure
di alienazione e locazione dei terreni pubblici
agricoli
– gli enti pubblici territoriali possono dare in
concessione, a titolo gratuito, anche agli
operatori dell’agricoltura sociale i beni immobili
confiscati alla criminalità organizzata
28. FONTI NORMATIVE
Con la Legge 18 agosto 2015, n. 141,
“Disposizioni in materia di agricoltura sociale”,
questa forma di agricoltura ha il suo
riconoscimento giuridico in Italia
29. FONTI NORMATIVE
L’art. 35, comma 2, lettera K) del Regolamento
UE n. 1305/2013 prevede un sostegno per la
«diversificazione delle attività agricole in
attività riguardanti l’assistenza sanitaria,
l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta
dalla comunità e l’educazione ambientale e
alimentare» e dunque per l’Agricoltura Sociale
30. FONTI NORMATIVE
• Regolamento (CE) n. 1257/1999 e successive
modificazioni-integrazioni con il Regolamento
(CE) 1783/2003 (Legge orientamento e garanzia
sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del
Fondo europeo agricolo)
• Legge 57/2001 (Disposizioni in materia di
apertura e regolazione dei mercati)
31. FONTI NORMATIVE
• D.lgs 226-227-228/2001, a norma dell’art. 7
Legge 57/2001 riguardante disposizioni in
materia di apertura e regolazione dei mercati
(Orientamento e modernizzazione del settore
agricolo)
• D.lgs 99/2004, a norma dell’art.1 legge delega
n. 38 del 2003 per la modernizzazione dei
settori dell’agricoltura (Disposizioni in materia
di soggetti e attività, integrità aziendale e
32. FONTI NORMATIVE
semplificazione amministrativa in agricoltura);
• Legge 328/2000, (Legge quadro per la
realizzazione del sistema integrato di interventi
e servizi sociali)
• Legge 104/1992, (Legge quadro per
l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti
delle persone disabili)
• Legge 381/1991(Disciplina delle coop.sociali)
• Legge 68/1999,(Norme diritto lavoro disabili)
33. FONTI NORMATIVE
• D.lgs 502/1992, (Riordino della disciplina in
materia sanitaria)
• D.p.c.m. 150/2001,(Indirizzo e coordinamento
in materia di prestazioni socio-sanitarie)
• Legge 193/2000, (Norme per favorire l’attività
lavorativa dei detenuti)
• Legge 109/1996,(Disp. in materia di gestione
e destinazione di beni sequestrati o confiscati)