Le dimissioni di mubarak cera rivista marittima_marzo 2011
1. PRIMO PIANO
LE DIMISSIONI DI MUBARAK
E LA SITUAZIONE IN EGITTO
STEFANO CERA (*)
L e proteste che hanno portato alla fine tato il controllo nei confronti della so-
del trentennale regime del presidente Ho- cietà, approvando (nel biennio 2006-
sni Mubarak non hanno precedenti nella 2007) una serie di emendamenti alla Co-
storia del Paese. L’esempio della rivolu- stituzione che hanno introdotto condi-
zione tunisina ha certamente giocato un zioni molto restrittive e hanno dato a
ruolo fondamentale nell’«ispirazione» di Mubarak il potere di sciogliere il parla-
un’ampia mobilitazione; tuttavia le sue mento, vietare la costituzione di forma-
origini vanno ricercate soprattutto nella zioni politiche di carattere religioso e li-
difficile situazione politica ed economica, mitare il ruolo dei giudici nella supervi-
ma anche culturale e sociale del Paese sione delle elezioni, le ultime in ordine
(1). Una situazione che per Adam Shatz di tempo quelle svoltesi lo scorso mese
era molto simile all’Iran pre-rivoluziona- di novembre per il rinnovo dell’Assem-
rio, «quando il governo dello Scià stava blea del Popolo (la Camera bassa). Il lo-
per essere rovesciato dalla rivoluzione ro esito, scontato nelle previsioni di mol-
khomeinista»; infatti, come allora era en- ti analisti, ha permesso al governo di eli-
trato in crisi la legittimità dello Stato egi- minare dal parlamento «qualunque for-
ziano e cresceva al tempo stesso «un ma di opposizione sia islamico-conser-
combinato di fervore islamico e di mal- vatrice sia nazionalista» (3). Peraltro, le
contento popolare» (2). elezioni si sono svolte in un clima di vio-
lenze, minacce e arresti nei confronti dei
sostenitori delle forze di opposizione, in-
La situazione in Egitto timidazioni nei confronti degli osserva-
all’inizio del 2011 tori egiziani (quelli internazionali hanno
preferito evitare di partecipare) e brogli
Negli ultimi anni il regime ha aumen- su vasta scala.
(*) Ricercatore nei conflitti internazionali. Cultore della materia, Cattedra «Teoria dei conflitti e processi di
pace», Scienze Politiche - Roma Tre. Docente nel master «Peacekeeping and security studies» - Roma Tre.
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2. Le dimissioni di Mubarak e la situazione in Egitto
In un quadro di sostanziale chiusura e ha preceduto le elezioni, tra i quali anche
controllo da parte del regime, le opposi- diversi candidati alla tornata elettorale.
zioni hanno subito fortissime pressioni Inoltre, all’inizio di gennaio l’Egitto è
nel corso degli anni e non sono riuscite a stato sconvolto dall’attentato contro una
guadagnare consensi all’interno della chiesa di Alessandria, che ha colpito du-
popolazione. Alcune forze dell’opposi- ramente la minoranza copta (che rappre-
zione laica e della società civile, per senta una percentuale che oscilla tra il 6 e
esempio il movimento Kefaya e l’Asso- il 10% della popolazione totale), già pro-
ciazione Nazionale per il Cambiamento, vata da una situazione di discriminazione
guidata dall’ex Direttore Generale del- nel Paese, con esclusione dai posti di po-
l’Agenzia Internazionale per l’Energia tere nella giustizia, nell’università e nella
Atomica (AIEA) e premio Nobel Moha- polizia. Altri scontri si sono poi registrati
med El-Baradei, hanno preferito boicot- all’inizio del mese di marzo, segno evi-
tare le recenti elezioni fin dal primo tur- dente di una latente situazione di tensione
no. Altre forze, come le formazioni di si- che resta sempre pronta a esplodere.
nistra Tagammu e il Partito Nasserista,
hanno invece partecipato. Altre ancora,
per esempio il Wafd (Partito egiziano Il fronte della protesta
della Delegazione), hanno preferito par-
tecipare al primo turno e boicottare inve- Le opposizioni non hanno avuto un
ce la seconda tornata. La stessa scelta è ruolo importante nelle proteste contro il
stata fatta dai Fratelli Musulmani, la for- regime del presidente Mubarak; esse so-
za di opposizione che ha il maggior ruo- no piuttosto il frutto di una politica che
lo nel Paese, da sempre soggetto alle viene dai movimenti, per esempio quello
pressioni da parte del regime. Il movi- del 6 aprile (nato nel 2008 in seguito agli
mento, che nelle precedenti elezioni par- scioperi degli operai tessili), che si sono
lamentari (nel 2005) aveva ottenuto un organizzati in maniera spontanea e attra-
importante risultato (88 seggi, pari al verso una logica «virtuale». In tal senso il
20% del totale), ha cercato negli anni blogger Ahmed Gharbeia rileva che i so-
successivi di evitare lo scontro sul piano cial network non hanno solo aiutato a or-
politico, preferendo agire nel sociale, nel ganizzare le manifestazioni; infatti, «an-
campo dell’educazione e del welfare re- cora prima ci hanno messo in contatto,
ligioso e questa linea politica è stata con- hanno fatto capire a ognuno di noi che
fermata nel 2010, attraverso l’afferma- non eravamo soli, che c’erano altri attivi-
zione dell’ala moderata di Mohamed Ba- sti dietro l’angolo pronti a scendere in
die. Addirittura, nei giorni che hanno piazza per criticare il regime. Senza ave-
preceduto l’inizio delle proteste di piaz- re questa certezza, ognuno avrebbe pen-
za, l’organizzazione si è perfino mostra- sato di essere solo, non avrebbe avuto il
ta possibilista su un’eventuale rielezione coraggio di agire» (4). Inoltre, anche i
di Mubarak o sulla candidatura del figlio giovani disoccupati hanno avuto un ruo-
secondogenito di Mubarak, Gamal. No- lo importante e non si sono battuti per i
nostante ciò la Fratellanza non è riuscita valori del fondamentalismo, ma per la li-
a impedire l’arresto di centinaia di mili- bertà, per ottenere un lavoro e per il rico-
tanti; oltre 300 solo nella settimana che noscimento della propria dignità. «Bus-
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3. Le dimissioni di Mubarak e la situazione in Egitto
sano all’ingresso, negato, della moder- lettuali. Importanti esponenti della so-
nità anziché al portone della moschea» cietà civile, per esempio Nabil Fahmi, ex
(5). Olivier Roy, specialista del mondo ambasciatore negli Stati Uniti, e Ahmed
arabo-musulmano, parla di «generazione Zewail, premio Nobel per la chimica, si
post-islamica»; «i loro slogan sono con- sono riuniti nell’ufficio di Amr Moussa,
creti. Ciò non vuol dire necessariamente ex ministro degli Esteri e attuale segreta-
che i manifestanti siano laici ma sempli- rio della Lega Araba, che è comparso più
cemente che essi non vedono nell’Islam volte in piazza Tahrir nei giorni «caldi»
un’ideologia politica in grado di creare delle proteste e ha esplicitamente dichia-
un ordine migliore. Si muovono cioè in rato di voler partecipare alle prossime
uno spazio politico secolare» (6). Per elezioni presidenziali. Tuttavia, per mol-
questo motivo, secondo alcuni analisti, ti l’«uomo del destino» resta Mohamed
non sembrerebbero fondati i timori lega- El-Baradei, il cui ritorno in Egitto all’i-
ti all’eventuale ascesa dei Fratelli Musul- nizio del 2010 aveva generato grandi
mani, che pure godono del consenso di speranze di cambiamento. In un’opposi-
ampi settori delle classi più povere della zione priva di leaders carismatici e in
popolazione egiziana (fra cui, appunto, grado di raccogliere adeguato consenso
molti giovani e studenti), e la costituzio- nella popolazione, El-Baradei rappresen-
ne di una repubblica islamica in Egitto. ta una figura di rilievo, soprattutto per
Ciò anche a causa delle difficoltà vissute molti intellettuali liberali e importanti
dall’organizzazione, che non sembra in segmenti delle classi medio-alte e delle
grado di superare le incertezze nella defi- forze laiche di opposizione.
nizione delle strategie e uscire da logiche
di divisione, in cui il più importante ele-
mento di coesione è stato soprattutto la L’«ipoteca» dei militari
necessità di sopravvivere alla dura re-
pressione da parte del governo. Fin dal 1952, quando il movimento dei
Nei primi giorni i manifestanti e alcu- Liberi Ufficiali fu protagonista del rove-
ne forze di opposizione hanno chiesto le sciamento della storica monarchia egi-
dimissioni del ministro degli Interni Ha- ziana del Re Faruq, l’Esercito ha avuto
bib El Adly, la fine della legge di emer- un ruolo decisivo nella vita politica del
genza (in vigore fin dal 1981), la forma- Paese. Non a caso tutti i Presidenti del
zione di un governo di unità nazionale e periodo successivo (Naguib, Nasser, Sa-
nuove elezioni parlamentari. In seguito, dat e Mubarak) hanno avuto quale ele-
soprattutto dopo il discorso del presiden- mento in comune quello di provenire
te Mubarak del 28 gennaio, si è chiesto dalle sue fila. Se consideriamo anche i
con insistenza la fine del regime. L’11 grandi interessi che le Forze Armate han-
febbraio il rais ha rassegnato le dimissio- no nel settore economico (con una per-
ni, dopo 18 giorni di agitazioni, che han- centuale pari a circa il 10%), possiamo
no prodotto oltre 360 morti tra i civili e dire che, di fatto, esse gestiscono il «si-
50 tra le forze di polizia. Le forze di op- stema di potere» del Paese, attraverso il
posizione hanno colto l’occasione rap- controllo di tutti i punti nevralgici del-
presentata dal movimento di protesta per l’amministrazione e la politica di sparti-
raccogliere intorno a sé gruppi di intel- zione delle cariche.
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4. Le dimissioni di Mubarak e la situazione in Egitto
In tale contesto l’eventuale successione segreti, molto rispettato all’estero (è in-
di Gamal, segretario generale del Policy fatti stimato dai partner arabi e conside-
Planning Committee (7), è stata forte- rato un interlocutore «privilegiato» dagli
mente osteggiata dalla c.d. «vecchia guar- Americani e dagli Israeliani) ma piutto-
dia» del partito e dalle Forze Armate. Il fi- sto impopolare in patria. Suleiman è sta-
glio di Mubarak, vicino agli uomini d’af- to nominato da Mubarak vicepresidente,
fari filo-occidentali (la «nuova guardia») carica vacante fin dall’inizio del suo tren-
che, dal 2004, attraverso il primo ministro tennale governo, pochi giorni prima del-
Ahmed Nazif, hanno assunto un ruolo di le dimissioni, ma nell’ultimo periodo
primo piano all’interno del NDP (Partito sembra essersi eclissato.
Democratico Nazionale), è poi riparato a Tra i primi atti del Consiglio Supremo
Londra con la famiglia dopo i primi gior- di Difesa vi è stato lo scioglimento del
ni della protesta. Hanno dato le dimissio- Parlamento, la sospensione della Costi-
ni anche altre figure di vertice del partito, tuzione e il mantenimento delle leggi di
compreso il segretario generale Safwat el- emergenza. In un comunicato il Consi-
Sherif, fedelissimo del Presidente, e il ca- glio ha sottolineato il carattere transito-
po del governo Ahmed Shafiq (nominato rio del governo delle Forze Armate e du-
da Mubarak pochi giorni prima delle di- rerà fino alle prossime elezioni, da svol-
missioni), capo dell’aviazione civile ed gersi possibilmente entro sei mesi. Suc-
ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronau- cessivamente, ha nominato Tarek El Bi-
tica, quest’ultimo in seguito alle insisten- chri, magistrato che gode di solida repu-
ti richieste dei leader del movimento di tazione di integrità (9), a capo della
protesta, preoccupati soprattutto che ciò Commissione incaricata di elaborare un
che rimaneva del NDP potesse condizio- progetto di emendamento della costitu-
nare il periodo post-Mubarak. zione che sarà sottoposto a referendum
Le Forze Armate, dall’inizio delle pro- popolare. Nonostante le aperture, il Con-
teste, hanno abbandonato la politica di siglio non sembra tuttavia voler condivi-
sostanziale neutralità, decidendo di rien- dere la gestione della transizione, come
trare da protagonisti nella scena politica dimostra il rifiuto della proposta del-
egiziana con l’obiettivo di preservare la l’Associazione di El-Baradei di creare
stabilità del Paese. Dopo le dimissioni un «quadrumvirato presidenziale» di
del rais i poteri sono passati al Consiglio stampo essenzialmente civile, così come
Supremo di Difesa, presieduto dal quella di eleggere un’Assemblea Costi-
Muhammed Hussein Tantawi, ministro tuente, finalizzata alla redazione di una
della Difesa, vicino al Presidente in tutta nuova costituzione. L’obiettivo del Con-
la sua carriera di militare e di ministro e siglio è di apportare modifiche alla pre-
considerato un alleato affidabile per cedente struttura costituzionale e non di
Israele. Altra figura di rilevo all’interno produrne una nuova.
del Consiglio è il Capo di Stato Maggio-
re, il generale Sami Enan, considerato a
sua volta un interlocutore affidabile per I possibili scenari
gli Americani. Nei giorni della protesta
ha avuto un ruolo di primo piano Omar Alcuni si sono posti dubbi sull’effettiva
Suleiman (8), il potente capo dei servizi volontà del Consiglio Supremo di Difesa
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5. Le dimissioni di Mubarak e la situazione in Egitto
di risolvere i problemi e, soprattutto, in- trebbe ottenere un vasto consenso nel
vestigare sulle responsabilità del passato Paese. L’opposizione laica, ossia il Parti-
regime, poiché composto da persone che to Wafd, il Ghad e il Tagammu, si limita
erano un tempo parte integrante della vec- invece a chiedere al Consiglio di modifi-
chia struttura di potere. In più, Tantawi, care gli articoli della costituzione che
definito fra gli ufficiali subalterni «il bar- ostacolano le loro ambizioni di presenta-
boncino di Mubarak», «incarnerebbe» le re dei candidati alla Presidenza e di esse-
forze reazionarie, poco inclini alle rifor- re rappresentati nel prossimo Parlamento.
me, ancora presenti nel cuore di un regi- Per quanto riguarda invece i Fratelli mu-
me che ha sicuramente perso la sua figu- sulmani, al momento, la loro preoccupa-
ra-simbolo, ma che non ha perso la sua zione principale è quella di trasformarsi
essenza di fondo. «Secondo i dispacci di in organizzazione legale, rassicurando il
Wikileaks, egli si è “fermamente opposto Consiglio Supremo di Difesa (e la comu-
sia alle riforme politiche che a quelle eco- nità internazionale) sulle loro buone in-
nomiche le quali, secondo lui, erodereb- tenzioni, per esempio escludendo la pos-
bero il potere del governo centrale” – at- sibilità di presentare un proprio candida-
teggiamenti di cui difficilmente sono fat- to alle prossime elezioni presidenziali. Le
te le rivoluzioni» (10). Fatte queste pre- previsioni sul futuro dell’organizzazione
messe, le previsioni pessimistiche eviden- sono che, nel momento in cui si dovesse-
ziano che il Consiglio Supremo di Difesa ro aprire spazi di maggiore libertà, proba-
si limiterà a ricostruire l’apparato buro- bilmente le varie anime del movimento
cratico, distribuendo all’interno di un’op- avrebbero minori motivi per rimanere
posizione frammentata poteri solo super- unite, preferendo sviluppare diverse for-
ficiali, riportando il prestigio dell’Eserci- ze, nessuna delle quali avrebbe tuttavia la
to ai tempi della Guerra Fredda. Tuttavia, forza necessaria per dettare l’agenda po-
la nomina di Essam Sharaf come nuovo litica dell’Egitto post-Mubarak.
Capo del governo, persona gradita al mo- Sul piano internazionale, la situazione
vimento di protesta, è stato interpretato in Egitto è seguita con particolare atten-
come un segnale incoraggiante in vista di zione da Israele, preoccupato soprattutto
aperture da parte del Consiglio. Nel nuo- che la fine del regime provochi la pessi-
vo governo, che ha giurato nei primi gior- ma conseguenza dell’ascesa al potere
ni di marzo, è stato nominato come nuovo della Fratellanza attraverso libere elezio-
ministro degli Esteri Nabil Elaraby, ex ni (sull’esempio di Hamas nelle elezioni
giudice della Corte internazionale di giu- palestinesi del 2006) e a una diversa im-
stizia dell’Aia, ex rappresentante perma- postazione di politica estera del Cairo.
nente dell’Egitto presso l’ONU e vicino Analoga attenzione arriva dall’Ammini-
al movimento di El-Baradei. strazione-Obama, che per la verità non
Le opportunità per le opposizioni sono ha esercitato una grande influenza nei
invece legate a diverse figure, primo fra confronti della fine del regime, limitan-
tutti Moussa, certamente conosciuto e ap- dosi ad affermare la necessità di una
prezzato in Egitto più di El-Baradei; in- transizione ordinata, guidata dalle Forze
fatti, pur non avendo alle spalle un vero Armate, garante di un cambiamento po-
partito, rappresenta un nazionalismo libe- litico in senso moderato, che non pregiu-
rale sostanzialmente moderato che po- dichi gli interessi statunitensi in Medio
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6. Le dimissioni di Mubarak e la situazione in Egitto
Oriente. Valutata sotto tale punto di vi- l’appoggio garantito a Israele) e il recen-
sta, la decisione del Consiglio Supremo te passaggio di navi iraniane nel canale
di Difesa di voler rispettare i trattati in- di Suez potrebbero far pensare a una
ternazionali sottoscritti dal Cairo è stata svolta in politica estera, favorevole ai
accolta con favore a Washington come a Palestinesi, all’apertura verso contatti
Gerusalemme. Tuttavia la nomina di diplomatici con l’Iran e il consolidamen-
Elaraby agli Esteri (che in passato ha to delle relazioni con la Siria e gli Hez-
manifestato forti perplessità di fronte al- bollah libanesi. n
NOTE
(1) Secondo alcune fonti (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Freedom House, Transpa-
rency International e The Economist) l’Egitto si trova agli ultimi posti delle graduatorie mondiali su alcu-
ni importanti indici, come la democrazia (138° posto), il tasso di corruzione (98° posto) e la libertà di stam-
pa (130° posto). Un articolo di Fahmi Huwaidi descrive con grande efficacia il senso di «anomia» presen-
te nella società egiziana, intendendo con tale termine «il caos che affligge i valori della società, i quali non
sono più in grado di svolgere il loro compito positivo», Alcune riflessioni su ciò che è accaduto in Egitto,
medarabnews.com, 23 novembre 2011 (http://www.medarabnews.com/2010/12/01/riflessioni-su-situ-
azione-egitto/. Ultima consultazione: 2 marzo 2011).
(2) Il commento di Shatz è riportato in Azzurra Meringolo, «Egitto: alla ricerca di un’alternativa a Muba-
rak», in Limes on line, 14 giugno 2010.
(3) «La guerra ai cristiani d’Oriente», in Internazionale, n. 879, del 7 gennaio 2011, p. 13.
(4) Azzurra Meringolo, «Il Cairo e la blogosfera: intervista a Ahmed Gharbeia», Limesonline.com, 18 feb-
braio 2011 (Link: http://temi.repubblica.it/limes/il-cairo-e-la-blogosfera-intervista-a-ahmed-ghar-
beia/20426. Ultima consultazione: 4 marzo 2011).
(5) Renzo Guolo, «L’altra faccia della rivoluzione tornano di scena i partiti islamici», in La Repubblica, 31
gennaio 2011.
(6) Marco Cesario, «Il muro del Cairo», in Medarabnews, 14 febbraio 2011 (http://www.medarabnews.com
/2011/02/14/il-muro-del-cairo/. Ultima consultazione: 24 febbraio 2011).
(7) Che all’interno del partito al potere, il National Democratic Party (NDP), ha assunto negli ultimi anni
un ruolo di primo piano nel governo del paese.
(8) Che secondo Raouf Ebeid, analista egiziano-americano, responsabile del sito Political Islam Online
avrebbe anche manifestato intenzioni golpiste. «Suleiman: change you can’t believe», in Political Ismal On-
line, 9 febbraio 2011 (http://www.politicalislam.org/embed_doc.php?ArticleID=275. Ultima consultazione:
24 febbraio 2011).
(9) Yassin Temiali, Egitto :«una “transizione democratica” necessaria alla sopravvivenza del regime», in
Medarabnews.com, 24 febbraio 2011 (http://www.medarabnews.com/2011/02/24/egitto-una-%E2%80%9C
transizione-democratica%E2%80%9D-necessaria-alla-sopravvivenza-del-regime/print/. Ultima consulta-
zione: 2 marzo 2011).
(10) Shashank Joshi, «Viewpoint: Too early to celebrate in Egypt?», BBC News Middle East, 12 febbraio
2011 (http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-12438007. Ultima consultazione: 24 febbraio 2011).
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