Una rimonta che ha raddoppiato i voti, dal 14 previsto al 28 per cento a livello nazionale, arrivando nel Veronese al 20,5. Un segnale, anche alla Lega. È la tesi della Senatrice Bonfrisco del Pdl, uscente e confermata. «Nella nostra provincia si conferma che al Pdl e al Pd va un voto di affezione e di responsabilità, vuol dire che la maggior parte dei veronesi ha un progetto politico legato al territorio, ma anche di profilo nazionale. Berlusconi ha saputo trainare il centrodestra verso questo risultato».
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Bonfrisco Elezioni 2013: una coalizione ancora vincente
1. Elezioni 2013, Bonfrisco: una coalizione ancora vincente
Una rimonta che ha raddoppiato i voti, dal 14 previsto al 28 per cento a livello
nazionale, arrivando nel Veronese al 20,5. Un segnale, anche alla Lega. È la
tesi della Senatrice Bonfrisco del Pdl, uscente e confermata. «Nella nostra
provincia si conferma che al Pdl e al Pd va un voto di affezione e di
responsabilità, vuol dire che la maggior parte dei veronesi ha un progetto
politico legato al territorio, ma anche di profilo nazionale. Berlusconi ha saputo
trainare il centrodestra verso questo risultato».
Testo integrale dell’articolo apparso su L’Arena il 26 febbraio 2013.
Una rimonta che ha raddoppiato i voti, dal 14 previsto al 28 per cento a livello
nazionale, arrivando nel Veronese al 20,5. Un segnale, anche alla Lega. È la
tesi di Cinzia Bonfrisco, senatrice del Pdl uscente e confermata. «Nella nostra
provincia si conferma che al Pdl e al Pd va un voto di affezione e di
responsabilità», spiega. «Vuol dire che la maggior parte dei veronesi ha un
progetto politico legato al territorio, ma anche di profilo nazionale. Grillo? Ce lo
aspettavamo, però il dato di Grillo fa pensare al fatto che tutti i voti della
protesta siano finiti lì. Il voto leghista è quindi dentro il centrodestra e questo
dobbiamo difenderlo. Perciò il voto ai leghisti liquida ogni avventura di tipo
miniregionalista». E ora, però che succederà? «Per noi viva Berlusconi, che ha
saputo trainare il centrodestra verso questo risultato. Alla Lega dico che l'aver
continuato a logorare l'accordo con Berlusconi è stato un boomerang per il
Carroccio veronese, perché Berlusconi ha preso i suoi voti, la Lega no. Quindi?
La Lega va bene nel centrodestra. Ogni avventura che qualcuno immagina con
Passera o altri, non ha prospettiva». Ma quale è stato il segreto del risultato del
risultato? «Berlusconi. Il quale, a parte Grillo che raggiunto percentuali
strepitose, è il vero vincitore di queste elezioni. Era partito decisamente da
sconfitto e il fatto che abbia ora la maggioranza relativa dei senatori dimostra
che ha ottenuto un grande risultato». È il commento di Davide Bendinelli,
consigliere regionale del Pdl, di cui è coordinatore cittadino». Della coalizione di
centrodestra, però, oltre Pdl, Fratelli d'Italia, La Destra di Storace, Mir-Samorì
e Partito Pensionati, fa parte anche la Lega, che però ha avuto, soprattutto in
Veneto, un crollo di consensi. Eppure, soprattutto nella nostra regione, la Lega,
2. e la base in particolare, non aveva gradito in larga parte il nuovo accordo con il
Pdl. «Ma noi, quindi anche la Lega, abbiamo preso i voti per Berlusconi»,
spiega. «Quello fra Lega e Pdl è un binomio vincente e quindi, invece che
continuare a giocare a ping pong, bisogna ripartire con un progetto politico in
grado di governare il Paese. Io non sono affatto convinto che la Lega abbia
perso voti per noi, ma in parte per problemi interni, in parte perché i suoi
elettori volevano quel federalismo che non si è mai realizzato e in parte perché
i voti di protesta sono andati altrove. Andare ancora al voto? Io credo che chi è
stato eletto debba trovare una quadratura del cerchio», conclude Bendinelli.
«Tornare alle urne farebbe ridere gli italiani e gli Stati europei». Il Pdl
comunque festeggia. Se alla vigilia della campagna elettorale veniva
accreditato del 14 per cento, adesso fa i conti nelle urne con percentuali pari al
doppio che portano la coalizione al testa a testa con il centrosinistra e
catapultano di nuovo Berlusconi tra i protagonisti della scena politica. In città il
dato risente del boom di Grillo, ma a livello veneto il Pdl ha tolto alla Lega lo
scettro della coalizione. «A livello di partito siamo più che soddisfatti», dice il
coordinatore regionale del Pdl Alberto Giorgetti, rieletto deputato, «sia perché
recuperiamo il ruolo di leader nei confronti della Lega, sia perché Berlusconi ha
dimostrato di avere ancora una forza straordinaria. Un ottimo risultato, che se
avesse visto i moderati uniti, con Udc e Monti, ci avrebbe portato alla vittoria e
a governare senza problemi. Adesso l'unica strada sono le larghe intese con il
Pd».
FONTE: L’Arena