This document is a draft treaty on strengthening economic governance and fiscal responsibility in the euro area. Some key points:
- It establishes rules for balanced budgets and limits on debt levels for member states.
- It creates an automatic correction mechanism for countries that deviate from fiscal targets.
- It enhances coordination of economic policies and reforms between euro area members.
- It strengthens governance through regular Euro Summit meetings and involvement of the European Commission.
This document summarizes a leaked draft of the annex on financial services for the Trade in Services Agreement (TISA) dated April 14, 2014. The TISA is a trade agreement being negotiated by the US, EU and over 20 other nations to liberalize international trade in services. The annex establishes rules for trade in financial services among TISA members, which collectively represent over two-thirds of the global economy. It covers definitions, market access, national treatment, standstill provisions, monopoly rights, services purchased by governments, commercial presence and cross-border trade in certain financial services. The annex establishes rules for authorizing foreign financial institutions to operate in TISA members' territories.
This document is a draft treaty on strengthening economic governance and fiscal responsibility in the euro area. Some key points:
- It establishes rules for balanced budgets and limits on debt levels for member states.
- It creates an automatic correction mechanism for countries that deviate from fiscal targets.
- It enhances coordination of economic policies and reforms between euro area members.
- It strengthens governance through regular Euro Summit meetings and involvement of the European Commission.
This document summarizes a leaked draft of the annex on financial services for the Trade in Services Agreement (TISA) dated April 14, 2014. The TISA is a trade agreement being negotiated by the US, EU and over 20 other nations to liberalize international trade in services. The annex establishes rules for trade in financial services among TISA members, which collectively represent over two-thirds of the global economy. It covers definitions, market access, national treatment, standstill provisions, monopoly rights, services purchased by governments, commercial presence and cross-border trade in certain financial services. The annex establishes rules for authorizing foreign financial institutions to operate in TISA members' territories.
Il documento del Tribunale del riesame di Napoli che conferma la richiesta di arresto dell'ex sottosegretario del Pdl , Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorristica.
Il libro nero dell’alta velocità capitolo 6 – i costi veri dell'alta velocitàilfattoquotidiano.it
La gigantesca orgia di appalti dell'Alta velocità è stata pagata finora, e sarà ancora pagata per molti anni, dai pendolari. Il calcolo prodotto nel sesto capitolo di "Il libro nero dell'alta velocità" è impressionante nella sua semplicità. Il progetto varato nel 1991 sarà completato se va bene nel 2020, e secondo le stime più attendibili costerà 96,8 miliardi di euro. Da dove escono questi soldi? Secondo Ivan Cicconi solo un terzo della cifra risulta stanziata nei bilanci dello Stato di questi anni. Un altro terzo è costituito da prestiti delle banche, oggi a carico di Fs. E il terzo che manca? Rivela Cicconi: "Lo Stato ogni anno con il contratto di programma trasferisce alle FS le risorse necessarie per garantire il servizio ferroviario universale: nel periodo di riferimento mediamente una cifra di circa 4 miliardi di euro all’anno.
Bene, ogni anno i boiardi delle società di Stato hanno sottratto circa un quarto di queste risorse al servizio universale per coprire i costi per realizzare le infrastrutture, nodi e linee aeree, e per acquistare il materiale rotabile, ETR 500, per il servizio Alta velocità. Tutti i cittadini italiani hanno pagato, stanno pagando e pagheranno la bugia del finanziamento privato, mentre, per offrire un servizio di mobilità veloce al 5 per cento degli utenti ferroviari, al restante 95 per cento sono stati e saranno scippati circa un miliardo di euro ogni anno, per trent’anni".
Non è azzardato prevedere che i contribuenti italiani dovranno fare i conti con la voragine Tav per altri decenni. Nessun contratto risalente al 1991 è stato ancora chiuso, su ogni tratta costruita dai cosiddetti "general contractor" c'è un'imponente massa di contenziosi aperti sui costi da riconoscere. E soprattutto, come Cicconi spiega in dettaglio nel sesto capitolo, è ancora tutta da scrivere la pagina dei nodi urbani, cioè le opere di penetrazione e attraversamento delle città: Milano, Bologna, Firenze. Interventi costosissimi, complicatissimi, sui quali ancora, dopo vent'anni, "si naviga a vista".
Google Web Toolkit 1.5 Presentation Web Creative CommonStéphane Liétard
Présentation GWT en ligne
Support de formation GWT en version 1.5. Vous pouvez le consulter en ligne. Ce support est proposé sous licence Creative Commons.
Il documento del Tribunale del riesame di Napoli che conferma la richiesta di arresto dell'ex sottosegretario del Pdl , Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorristica.
Il libro nero dell’alta velocità capitolo 6 – i costi veri dell'alta velocitàilfattoquotidiano.it
La gigantesca orgia di appalti dell'Alta velocità è stata pagata finora, e sarà ancora pagata per molti anni, dai pendolari. Il calcolo prodotto nel sesto capitolo di "Il libro nero dell'alta velocità" è impressionante nella sua semplicità. Il progetto varato nel 1991 sarà completato se va bene nel 2020, e secondo le stime più attendibili costerà 96,8 miliardi di euro. Da dove escono questi soldi? Secondo Ivan Cicconi solo un terzo della cifra risulta stanziata nei bilanci dello Stato di questi anni. Un altro terzo è costituito da prestiti delle banche, oggi a carico di Fs. E il terzo che manca? Rivela Cicconi: "Lo Stato ogni anno con il contratto di programma trasferisce alle FS le risorse necessarie per garantire il servizio ferroviario universale: nel periodo di riferimento mediamente una cifra di circa 4 miliardi di euro all’anno.
Bene, ogni anno i boiardi delle società di Stato hanno sottratto circa un quarto di queste risorse al servizio universale per coprire i costi per realizzare le infrastrutture, nodi e linee aeree, e per acquistare il materiale rotabile, ETR 500, per il servizio Alta velocità. Tutti i cittadini italiani hanno pagato, stanno pagando e pagheranno la bugia del finanziamento privato, mentre, per offrire un servizio di mobilità veloce al 5 per cento degli utenti ferroviari, al restante 95 per cento sono stati e saranno scippati circa un miliardo di euro ogni anno, per trent’anni".
Non è azzardato prevedere che i contribuenti italiani dovranno fare i conti con la voragine Tav per altri decenni. Nessun contratto risalente al 1991 è stato ancora chiuso, su ogni tratta costruita dai cosiddetti "general contractor" c'è un'imponente massa di contenziosi aperti sui costi da riconoscere. E soprattutto, come Cicconi spiega in dettaglio nel sesto capitolo, è ancora tutta da scrivere la pagina dei nodi urbani, cioè le opere di penetrazione e attraversamento delle città: Milano, Bologna, Firenze. Interventi costosissimi, complicatissimi, sui quali ancora, dopo vent'anni, "si naviga a vista".
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