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12 OTTOBRE 2016 | ROMA
DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
CONVEGNO SCIENTIFICO
ELEMENTI STORICOECONOMICIDELLASTATISTICA
NELLASOCIETÀ ITALIANANELLUNGOPERIODO
ROMA– ISTAT
12 OTTOBRE 2016
Giovanni A. Barbieri | Istat
DISPARITÀ TERRITORIALIE
POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
12 OTTOBRE 2016 | ROMA
DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Questo	intervento
L’attenzione dell’Istat alle disparità territoriali è indissolubilmente legato alle
vicende del Paese
L’ordinamento delle nostre statistiche è un po’ il
riflesso dell’ordinamento dello Stato: la volontà
c’entra a centellini, e l’abitudine vi corre a fiumi.
(lettera di Cesare Correnti a Luigi Bodio, pubblicata in Archivio di statistica, anno 1
n. 1, 1876, p. XII)
2Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
12 OTTOBRE 2016 | ROMA
DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Tre	momenti	storici
§ L’ascesa e il declino delle statistiche delle città coincide con la nascita
dell’Istituto centrale di statistica
§ La definizione geografica del Mezzogiorno, diversa da quella amministrativa,
rende arduo il compito di documentare le disparità
§ Dalla metà degli anni Ottanta, con l’Atto unico europeo e la riforma dei fondi
strutturali, l’Istat è chiamato a dare sostegno di documentazione alle politiche di
coesione e si apre un nuovo straordinario periodo di sviluppo delle statistiche
territoriali, tuttora in crescita
3Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Ugo	Giusti,	l’Usci	e	l’Annuario	statistico	delle	città	italiane
4Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
5Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Il	capitolo	Grandi	città	sull’Annuario	statistico	italiano	1930
6Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
La	rinuncia	alla	pubblicazione	dell’Atlante	statistico	italiano
7Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
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8Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Famiglie,	secondo	il	tenore	di	vita	– 1954
(Inchiesta	sulla	miseria	in	Italia)
9Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
Tenore	di	vita Famiglie
Gradi Tipi Dati	assoluti %	
0
Misero
116.000	
1.357.000	
1,0	
11,7	1 348.000	 3,0	
2 893.000	 7,7	
3 Disagiato 1.345.000	 1.345.000	 11,6	 11,6	
4
Medio
1.716.000	
7.616.000	
14,8	
65,7	
5 2.029.000	 17,5	
6 2.063.000	 17,8	
7 1.808.000	 15,6	
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Elevato
1.101.000	
1.274.000	
9,5	
11,0	
9 173.000	 1,5	
Complesso 11.592.000	 100,0
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DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
La	polpa	e	l’osso	di	
Manlio	Rossi-Doria
10Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
La	riforma	agraria:	
legge	Sila	e	legge	
stralcio
11Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Il	territorio	
dell’intervento	
straordinario	nel	
Mezzogiorno
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
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1955-1975
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Traiettorie	dei	
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DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Il	Mezzogiorno	cambia
§ Nuovie diversi modi di affrontare la «questione meridionale»
§ L’ultimo (controverso) tentativo di rilancio delle politiche speciali
§ Le politiche regionali europee e la fine dell’intervento straordinario
17Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Nuovi	e	diversi	modi	di	affrontare	la	«questione	meridionale»
§ «Necessario rompere l’unità concettuale del Mezzogiorno con analisi a pelle di
leopardo incentrate su realtà intermedie, capaci di decostruire l’approccio globale
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(Giuseppe De Rita, Rapporto Censis 1979)
§ Due poli (sempre De Rita, in un diverso contesto, 25 anni dopo):
§ Polo «della diversificazione del Mezzogiorno, della rottura dell’unità monolitica e della
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§ Polo secondo il quale «il Mezzogiorno non va visto tutto insieme, ma caso per caso, entrando
nelle singole realtà locali, andando a prendere le piccole soggettività che ci sono, e non la
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18Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Il	Mezzogiorno	a	
macchia	di	leopardo:	
l’esperienza	dei	patti	
territoriali
19Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
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patti	territoriali
20Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
La	legge	64	del	1986
§ 1984:Cassa per il Mezzogiorno soppressa e posta in liquidazione
§ La legge 64:
§ Pluralità di soggetti, straordinari e ordinari, centrali, regionali e locali
§ Dipartimento per il Mezzogiorno, organo della programmazione nell’ambito della Presidenza
del Consiglio (a guida socialista)
§ Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno (a guida democristiana) eredita
compiti e personale della Cassa
§ Diagnosi impietosa di Da Empoli: diminuzione dell’efficacia, disomogeneità
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21Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Convergenza	
del	Pil pro	
capite	
regionale
22Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
0,200
0,250
0,300
0,350
0,400
0,450
1951 1961 1971 1981 1991 2001
CV
Anni
Convergenza	del	Pil	pro	capite	regionale.	Anni	1951-2007	(coefficienti	di	variazione)
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Il	contesto	europeo
§ 1957, Protocollo sul Mezzogiorno: dà mano libera al Governo italiano
§ 1986, Atto unico europeo: politica di coesione economica e sociale per ridurre il
divario tra le regioni (Padoa Schioppa)
§ Le politiche regionali ora di competenza della Commissione: individuazionedei
territori d’intervento e la definizione di tipi, entità e graduazione degli incentivi
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23Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Ce	lo	chiede	l’Europa…
§ Con la legge 488 del 1992 il Dipartimento e l’Agenzia vengono soppressi
§ La Commissione chiede che gli ambiti territoriali in cui possono essere concesse
agevolazioni nazionali e quelli di intervento delle politiche regionali comunitarie
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fabbisogno di informazioni statistiche ufficiali e/o “certificate” a livello locale
24Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Il	ciclo	1994-1999:	un’occasione	mancata
§ Il negoziato per il secondo ciclo delle politiche regionali riformate (1994-1999)
soffre particolarmente della mancanza di statistiche alla scala territoriale adeguata
§ L’Istat dell’epoca ha come termine di riferimento il Regolamento SEC vigente,
che in quegli anni non obbligava alla pubblicazione di dati di contabilità
nazionale a scala provinciale
§ La Commissione europea si basa su stime fatte dai suoi uffici e su dati prodotti
dall’Istituto Tagliacarne
25Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Il	ciclo	2000-2006:	un	ruolo	organico	della	statistica	ufficiale
§ 1996:l’Istat proponeun programma di sviluppo delle statistiche regionali e locali
nell’ambito dell’assistenza tecnica dei fondi strutturali
§ 1998:l’Istat produce i dati richiesti dalle bozze dei regolamenti nell’ambito del
negoziato per il nuovo ciclo
§ Il punto più controverso riguarda l’Obiettivo 2, cioè i finanziamenti per la
riconversione economica e sociale delle zone con problemi strutturali
§ La nostra tesi: la scala proposta dalla Commissione (Nuts3, province) non
individuasul territorio italiano le aree bisognosed’intervento
§ Sistemi locali del lavoro come livello territoriale per il quale produrre stime
statistiche
26Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Confronto	tra	
aree	ammissibili	
individuate	a	
livello	di	provincia	
e	di	sistema	
locale
27Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Le	aree	
d’intervento	della	
programmazione	
2000-2006	e	2007-
2013
28Giovanni	A.	Barbieri	|	Istat
12 OTTOBRE 2016 | ROMA
DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE
IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Qualche	domanda
§ Quali strumenti per individuare i fabbisogni conoscitivi e statistici a sostegno
dello sviluppo locale?
§ Quali strutture e azioni concrete per produrre statistiche che sostengano e
sorreggano i processi di sviluppo nei luoghie nei modi che le forze in campo
vogliono attuare?
§ Affiancare alla più tradizionale misurazione dei flussi una quantificazione degli
stock: ma quali sono gli stock territoriali specifici?
§ Come estrarre conoscenze dai soggetti e dai luoghi(un crowd-sourcing del sapere
locale)?
29Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat
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IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
Qualche	spunto	conclusivo
§ Colmare lo scarto tra ottimismo della soggettualità e realismo della conoscenza statistica
del territorio
§ Votare con i piedi e agire politico
§ The way people didn’t mean the same thing when they said “location” as when they said
“place.” They said “place” meaning the self of the location. [Salvatore Scibona 2008,
The End, p. 189]
§ La statistica nazionale studia i fenomeni sociali su grandi masse, cioè sui grandi numeri,
nei loro risultati complessivi, senza preoccuparsi delle numerose cause di modificazione
compensantisi tra loro. La statistica locale, invece, che studia più da vicino i fatti e le
cause che li determinano, è in grado di verificare meglio queste molteplici cause,
compensantisi più di rado nel campo più ristretto dell’osservazione. [Ugo Giusti 1904,
La statistica locale]
30Giovanni	A.	Barbieri	|		Istat

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Giovanni Alfredo Barbieri, Disparità territoriali e politiche di coesione: il ruolo dell’Istat 1926-2016

  • 1. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 CONVEGNO SCIENTIFICO ELEMENTI STORICOECONOMICIDELLASTATISTICA NELLASOCIETÀ ITALIANANELLUNGOPERIODO ROMA– ISTAT 12 OTTOBRE 2016 Giovanni A. Barbieri | Istat DISPARITÀ TERRITORIALIE POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016
  • 2. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Questo intervento L’attenzione dell’Istat alle disparità territoriali è indissolubilmente legato alle vicende del Paese L’ordinamento delle nostre statistiche è un po’ il riflesso dell’ordinamento dello Stato: la volontà c’entra a centellini, e l’abitudine vi corre a fiumi. (lettera di Cesare Correnti a Luigi Bodio, pubblicata in Archivio di statistica, anno 1 n. 1, 1876, p. XII) 2Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 3. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Tre momenti storici § L’ascesa e il declino delle statistiche delle città coincide con la nascita dell’Istituto centrale di statistica § La definizione geografica del Mezzogiorno, diversa da quella amministrativa, rende arduo il compito di documentare le disparità § Dalla metà degli anni Ottanta, con l’Atto unico europeo e la riforma dei fondi strutturali, l’Istat è chiamato a dare sostegno di documentazione alle politiche di coesione e si apre un nuovo straordinario periodo di sviluppo delle statistiche territoriali, tuttora in crescita 3Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 4. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Ugo Giusti, l’Usci e l’Annuario statistico delle città italiane 4Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 5. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 5Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 6. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Il capitolo Grandi città sull’Annuario statistico italiano 1930 6Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 7. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 La rinuncia alla pubblicazione dell’Atlante statistico italiano 7Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 8. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Tre momenti storici § L’ascesa e il declino delle statistiche delle città coincide con la nascita dell’Istituto centrale di statistica § La definizione geografica del Mezzogiorno, diversa da quella amministrativa, rende arduo il compito di documentare le disparità § Dalla metà degli anni Ottanta, con l’Atto unico europeo e la riforma dei fondi strutturali, l’Istat è chiamato a dare sostegno di documentazione alle politiche di coesione e si apre un nuovo straordinario periodo di sviluppo delle statistiche territoriali, tuttora in crescita 8Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 9. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Famiglie, secondo il tenore di vita – 1954 (Inchiesta sulla miseria in Italia) 9Giovanni A. Barbieri | Istat Tenore di vita Famiglie Gradi Tipi Dati assoluti % 0 Misero 116.000 1.357.000 1,0 11,7 1 348.000 3,0 2 893.000 7,7 3 Disagiato 1.345.000 1.345.000 11,6 11,6 4 Medio 1.716.000 7.616.000 14,8 65,7 5 2.029.000 17,5 6 2.063.000 17,8 7 1.808.000 15,6 8 Elevato 1.101.000 1.274.000 9,5 11,0 9 173.000 1,5 Complesso 11.592.000 100,0
  • 10. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 La polpa e l’osso di Manlio Rossi-Doria 10Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 11. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 La riforma agraria: legge Sila e legge stralcio 11Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 12. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Il territorio dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno 12Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 13. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Aree e nuclei di sviluppo industriale 13Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 14. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Flussi migratori interni 1955-1975 14Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 15. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Traiettorie dei centri medi nell’industria manifatturiera e nei mezzi di trasporto 15Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 16. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Tre momenti storici § L’ascesa e il declino delle statistiche delle città coincide con la nascita dell’Istituto centrale di statistica § La definizione geografica del Mezzogiorno, diversa da quella amministrativa, rende arduo il compito di documentare le disparità § Dalla metà degli anni Ottanta, con l’Atto unico europeo e la riforma dei fondi strutturali, l’Istat è chiamato a dare sostegno di documentazione alle politiche di coesione e si apre un nuovo straordinario periodo di sviluppo delle statistiche territoriali, tuttora in crescita 16Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 17. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Il Mezzogiorno cambia § Nuovie diversi modi di affrontare la «questione meridionale» § L’ultimo (controverso) tentativo di rilancio delle politiche speciali § Le politiche regionali europee e la fine dell’intervento straordinario 17Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 18. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Nuovi e diversi modi di affrontare la «questione meridionale» § «Necessario rompere l’unità concettuale del Mezzogiorno con analisi a pelle di leopardo incentrate su realtà intermedie, capaci di decostruire l’approccio globale ma anche la logica antropologica della tradizione meridionale» (Giuseppe De Rita, Rapporto Censis 1979) § Due poli (sempre De Rita, in un diverso contesto, 25 anni dopo): § Polo «della diversificazione del Mezzogiorno, della rottura dell’unità monolitica e della possibilità di ragionare su più Mezzogiorni» (polo Franchini) § Polo secondo il quale «il Mezzogiorno non va visto tutto insieme, ma caso per caso, entrando nelle singole realtà locali, andando a prendere le piccole soggettività che ci sono, e non la grande soggettività accentrata dello Stato» (polo Borgomeo) 18Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 19. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Il Mezzogiorno a macchia di leopardo: l’esperienza dei patti territoriali 19Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 20. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Le idee forza dei patti territoriali 20Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 21. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 La legge 64 del 1986 § 1984:Cassa per il Mezzogiorno soppressa e posta in liquidazione § La legge 64: § Pluralità di soggetti, straordinari e ordinari, centrali, regionali e locali § Dipartimento per il Mezzogiorno, organo della programmazione nell’ambito della Presidenza del Consiglio (a guida socialista) § Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno (a guida democristiana) eredita compiti e personale della Cassa § Diagnosi impietosa di Da Empoli: diminuzione dell’efficacia, disomogeneità nell’uso delle risorse, aumento della spesa pubblica, dispersione degli interventi in una miriade di microprogetti, sostituzione dell’azione ordinaria 21Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 22. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Convergenza del Pil pro capite regionale 22Giovanni A. Barbieri | Istat 0,200 0,250 0,300 0,350 0,400 0,450 1951 1961 1971 1981 1991 2001 CV Anni Convergenza del Pil pro capite regionale. Anni 1951-2007 (coefficienti di variazione)
  • 23. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Il contesto europeo § 1957, Protocollo sul Mezzogiorno: dà mano libera al Governo italiano § 1986, Atto unico europeo: politica di coesione economica e sociale per ridurre il divario tra le regioni (Padoa Schioppa) § Le politiche regionali ora di competenza della Commissione: individuazionedei territori d’intervento e la definizione di tipi, entità e graduazione degli incentivi («aiuti di Stato») § Procedure d’infrazione: § Geografia dell’intervento straordinario § Phasing out § Aiuti al funzionamento (sgravi contributivi e fiscalizzazione oneri sociali) § Graduazione degli incentivi agli investimenti 23Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 24. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Ce lo chiede l’Europa… § Con la legge 488 del 1992 il Dipartimento e l’Agenzia vengono soppressi § La Commissione chiede che gli ambiti territoriali in cui possono essere concesse agevolazioni nazionali e quelli di intervento delle politiche regionali comunitarie attraverso i fondistrutturali coincidano § Nuoveoccasioni di sviluppo per la statistica ufficiale? § Si torna a ragionare per «regioni» amministrative § I concetti e le pratiche della valutazione ex ante ed ex post generano un accresciuto fabbisogno di informazioni statistiche ufficiali e/o “certificate” a livello locale 24Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 25. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Il ciclo 1994-1999: un’occasione mancata § Il negoziato per il secondo ciclo delle politiche regionali riformate (1994-1999) soffre particolarmente della mancanza di statistiche alla scala territoriale adeguata § L’Istat dell’epoca ha come termine di riferimento il Regolamento SEC vigente, che in quegli anni non obbligava alla pubblicazione di dati di contabilità nazionale a scala provinciale § La Commissione europea si basa su stime fatte dai suoi uffici e su dati prodotti dall’Istituto Tagliacarne 25Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 26. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Il ciclo 2000-2006: un ruolo organico della statistica ufficiale § 1996:l’Istat proponeun programma di sviluppo delle statistiche regionali e locali nell’ambito dell’assistenza tecnica dei fondi strutturali § 1998:l’Istat produce i dati richiesti dalle bozze dei regolamenti nell’ambito del negoziato per il nuovo ciclo § Il punto più controverso riguarda l’Obiettivo 2, cioè i finanziamenti per la riconversione economica e sociale delle zone con problemi strutturali § La nostra tesi: la scala proposta dalla Commissione (Nuts3, province) non individuasul territorio italiano le aree bisognosed’intervento § Sistemi locali del lavoro come livello territoriale per il quale produrre stime statistiche 26Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 27. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Confronto tra aree ammissibili individuate a livello di provincia e di sistema locale 27Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 28. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Le aree d’intervento della programmazione 2000-2006 e 2007- 2013 28Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 29. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Qualche domanda § Quali strumenti per individuare i fabbisogni conoscitivi e statistici a sostegno dello sviluppo locale? § Quali strutture e azioni concrete per produrre statistiche che sostengano e sorreggano i processi di sviluppo nei luoghie nei modi che le forze in campo vogliono attuare? § Affiancare alla più tradizionale misurazione dei flussi una quantificazione degli stock: ma quali sono gli stock territoriali specifici? § Come estrarre conoscenze dai soggetti e dai luoghi(un crowd-sourcing del sapere locale)? 29Giovanni A. Barbieri | Istat
  • 30. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA DISPARITÀ TERRITORIALI E POLITICHE DI COESIONE IL RUOLO DELL’ISTAT 1926-2016 Qualche spunto conclusivo § Colmare lo scarto tra ottimismo della soggettualità e realismo della conoscenza statistica del territorio § Votare con i piedi e agire politico § The way people didn’t mean the same thing when they said “location” as when they said “place.” They said “place” meaning the self of the location. [Salvatore Scibona 2008, The End, p. 189] § La statistica nazionale studia i fenomeni sociali su grandi masse, cioè sui grandi numeri, nei loro risultati complessivi, senza preoccuparsi delle numerose cause di modificazione compensantisi tra loro. La statistica locale, invece, che studia più da vicino i fatti e le cause che li determinano, è in grado di verificare meglio queste molteplici cause, compensantisi più di rado nel campo più ristretto dell’osservazione. [Ugo Giusti 1904, La statistica locale] 30Giovanni A. Barbieri | Istat