CONTENUTI DEL I INCONTRO
a. Che cosa significa la parola Vangelo?
b. Chi ha scritto i vangeli? Ci si può fidare
di quello che dicono?
c. Che cosa significa che i Vangeli sono
Parola di Dio?
d. Si può pregare con i Vangeli? Come?
I QUATTRO COLORI DEL VANGELO
il NERO: sottolinea con questo
colore i personaggi, i luoghi, le
indicazioni di tempo e i verbi. La
forma ideale è quella di riportare
sul tuo quaderno in colonna
questi tre tipi d'indicazioni.
L’AZZURRO scegli la frase che
più ti è piaciuta nel Vangelo,
quella che ti ha colpito
particolarmente, e trascrivila con
questo colore sulla pagina di
quaderno.
Il ROSSO: Che cosa rispondi a
Gesù, dopo quanto ti ha detto con
la sua Parola? Scrivi con questo
colore una preghiera o almeno
una semplice invocazione,
magari presa dallo stesso
Vangelo.
Il VERDE è il colore della vita.
Scrivi con questo colore un
proposito partendo dalla lettura
del brano. La sera o in qualche
altro momento, ti chiederai se
l’hai messo in pratica.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1, 1-4)
1 Poiché molti han posto mano a stendere un
racconto degli avvenimenti successi tra di noi, 2
come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono
testimoni fin da principio e divennero ministri
della parola, 3 così ho deciso anch'io di fare
ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli
inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato,
illustre Teòfilo, 4 perché ti possa rendere conto
della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
Quali passaggi l'evangelista ha dovuto compiere
prima di scrivere il suo vangelo?
Per chi è stato scritto il Vangelo? Qual è lo scopo
dell'opera?
La parola greca
euaggelion
(εὐαγγέλιον) significa
buona notizia e
indicava i messaggi
che gli emissari
dell'imperatore
proclamavano in
piazza.
Il Vangelo e i vangeli
IL VANGELO ANNUNCIATO DA GESÙ
DURANTE LA SUA PREDICAZIONE ITINERANTE,
Gesù annunciava il Vangelo di Dio che
consisteva nella venuta imminente del Regno.
Dopo il tempo della lontananza, Dio tornava a
mostrare la sua vicinanza al popolo guarendo i
malati e offrendo il perdono ai peccatori.
Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelodi Dio, 15e
diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1, 15)
IL VANGELO ANNUNCIATO DAGLI APOSTOLI
DOPO LA PASQUA, i discepoli hanno indicato con il
termine di Vangelo l'annuncio della morte e della
risurrezione di Gesù (il kerygma). Questo evento era il
cuore di quella fede che era necessaria per ottenere la
giustificazione dei propri peccati.
«1Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il
vangelo di Dio –2che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre
Scritture3e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne,
4costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della
risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore»(Rm 1, 1-4)
IL VANGELO SCRITTO DAGLI EVANGELISTI
ALCUNI DECENNI DOPO, Marco unisce i due significati
precedenti in un unico racconto: il regno di Dio,
annunciato da Gesù, si realizza con la sua morte e
risurrezione. Nasce un nuovo genere letterario: i
Vangeli. Questi testi non sono semplici biografie di
Gesù, perché non si limitano a raccontare la sua storia
ma intendono aiutare il lettore a credere in Lui.
Sono, dunque, dei racconti STORICO-TEOLOGICI.
1Inizio del vangelo di Gesù,
Cristo, Figliodi Dio.
(Mc 1, 1)
Le fasi di composizione dei Vangeli
gli avvenimenti
che si sono compiuti in mezzo a noi,
come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono TESTIMONI OCULARI
(αὐτοπτικός)
I PRIMI TESTIMONI
Luca si rifà, innanzitutto,
alla testimonianza dei primi
compagni di Gesù, che
considera fonti attendibili.
Sono stati, infatti, con Lui fin
dall'inizio e lo hanno visto
vivo dopo la sua morte.
Le fasi di composizione dei Vangeli
divennero MINISTRI DELLA PAROLA
LA TRADIZIONE
ORALE NELLE
CHIESE
i discepoli diffusero,
in tutto il mondo, il
kerygma, creando
così le prime
comunità cristiane.
In questi piccoli
gruppi si conservava
la memoria di Gesù.
Le fasi di composizione dei Vangeli
MOLTI hanno cercato di raccontare
con ordine gli avvenimenti
LE PRIME
COMPOSIZIONI SCRITTE
con la morte dei primi testimoni,
le comunità cristiane hanno
iniziato a mettere per iscritto le
memorie su Gesù. Nel proemio
Luca fa accenno a queste fonti
precedenti, da cui ha certamente
attinto per scrivere il suo vangelo.
Il Vangelo di Marco: sono i brani che sono
presenti sia in Marco che in Matteo ed in Luca
MARCO 4, 21 MATTEO 5, 15 LUCA 8, 16
Viene forse la
lampada per essere
messa sotto il moggioo
sotto il letto? O non
invece per essere messa
sul candelabro?
né si accende una
lampada per metterla
sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa
luce a tutti quelli che
sono nella casa.
Nessuno accende una
lampada e la copre con
un vaso o la mette sotto
un letto, ma la pone su
un candelabro, perché
chi entra veda la luce
La fonte Q: se confrontiamo Matteo e Luca,
troviamo numerosi detti simili. Si pensa che
facessero parte di una raccolta che si è ormai
perduta.
MATTEO 5, 3 LUCA 6, 20-21
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è
il regno dei cieli.
Beati
quelli che sono
nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati voi, poveri,
perché vostro è
il regno di Dio.
Beati voi,
che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi,
che ora piangete,
perché riderete.
Fonti proprie: Luca ha una serie di parabole che
non sono presenti in nessun altro vangelo (Padre
misericordioso, ricco Epulone ecc). Probabilmente
facevano parte di una raccolta scritta in
precedenza (sigla L).
LUCA 15, 9-10
quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e
spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?E dopo averla
trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho
trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli
angeli di Dio per un solo peccatore che si converte.
Le fasi di composizione dei Vangeli
così ANCH’IO ho deciso di fare ricerche accurate su ogni
circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resocontoordinato.
REDAZIONE FINALE
Luca non si è limitato a
copiare le fonti, ma le ha
confrontate e ordinate.
Questo lavoro di redazione è
ancora oggi visibile, se
confrontiamo il vangelo di
Luca con gli altri due
sinottici.
MARCO 14, 72 MATTEO 26, 74-75 LUCA 22,60-61
subito, per la seconda
volta, un gallo cantò.
E Pietro si ricordò
della parola che Gesù gli
aveva detto: "Prima che
due volte il gallo canti,
tre volte
mi rinnegherai".
subito un gallo cantò.
E Pietro si ricordò della
parola di Gesù, che aveva
detto: "Prima che il gallo
canti, tu mi rinnegherai
tre volte".
un gallo cantò.
Allora
il Signore si voltòe fissò
lo sguardo su Pietro,
e Pietro si ricordò della
parola che il Signore gli
aveva detto: "Prima che
il gallo canti, oggi
mi rinnegherai
tre volte".
Durante il mese di Ramadàn del suo
quarantesimo anno nella grotta del monte
Hirà, Dio affidò al Suo Servo Muhàmmad la
Missione Profetica. Era l'anno 13 prima
dell'Egira, durante il mese di Ramadàn,
mese in cui Muhàmmad era solito praticare
il digiuno. Fu una delle ultime notti dispari.
Muhàmmad stava meditando, quando
l'Angelo entrò nella grotta e gli intimò:
iqra (leggi!)
Poi, terminata la rivelazione del primo
brano del Testo Coranico, l'Angelo
annunciò:«Muhàmmad, io sono Gabriele e
tu sei l'Inviato di Dio!»
Il Vangelo, Parola di Dio e parola dell'uomo
DalVangelosecondoLuca
1 Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli
avvenimenti successi tra di noi, 2 come ce li hanno
trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e
divennero ministri della parola, 3 così ho deciso anch'io di
fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e
di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, 4
perché ti possa rendere conto della solidità degli
insegnamenti che hai ricevuto.
entrambi i testi raccontano la composizione
di un testo sacro. Che differenza noti?
Che cosa s’intende dire quando si afferma
che il Corano è Parola di Dio?
Che cosa s’intende dire quando invece
afferma che il Vangelo è Parola di Dio?
Il Vangelo non è solo un resoconto storico, ma è
considerato da sempre anche come Parola di Dio. Per
spiegare ciò i teologi hanno coniato un'espressione ben
precisa: la Sacra Scrittura è ispirata. Quest'aggettivo ha
due significati:
• Gli autori umani che hanno scritto la Bibbia hanno
ricevuto uno speciale dono dello Spirito, che li ha
guidati in tutte le fasi della composizione.
• Lo Spirito Santo illumina chi legge con fede le Scritture
perché possano comprendere il significato autentico dei
testi.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere,
correggere ed educare nella giustizia (2 Tm 3, 16)
Per molti secoli
l'ispirazione è stata intesa
come un vero e proprio
dettato: Dio suggeriva
ogni singola parola
all'autore, senza alcun
margine di errore.
Questa metafora è, però,
entrata in crisi nell'epoca
moderna perché non era in
grado di dare risposta a tre
domande fondamentali:
Se lo Spirito detta a Luca il
testo, come possiamo
considerarlo un vero autore?
Non rischia di essere un
burattino nelle mani di Dio?
Se la scrittura è Parola di Dio, è
vera senza errori. Come allora
possiamo spiegare le inesattezze
scientifiche, le contraddizioni
testuali e i numerosi errori storici?
Se la composizione del vangelo
è stata molto lunga e ha
coinvolto diverse persone,
l'immagine del dettato non
appare un po' ingenua?
Con la Dei Verbum del Concilio Vaticano II si è
riletto il concetto dell'ispirazione:
Il Padre si rivela all'uomo, innanzitutto, attraverso
suo Figlio. La parola di Dio è, dunque, Gesù
Cristo stesso, il Verbo che si è fatto carne È Lui,
infatti, che realizza tutte le parole contenute nelle
Scritture.
Come Gesù si è fatto
uomo per rivelarsi alle
sue creature, così
anche la Sacra
Scrittura si è adattata
al linguaggio umano
per farsi comprendere.
In questo caso la
personalità e la cultura
dell'autore sono gli
strumenti vivi con cui
Dio parla all'uomo.
Lo scopo ultimo della
Bibbia non è solo
trasmettere delle
nozioni, ma è portare
l'uomo alla salvezza.
La Sacra Scrittura non
vuole fare una
semplice cronaca
degli avvenimenti, ma
intende offrire,
innanzitutto, una
lettura teologica
della storia.
Pregare con il Vangelo
Nei documenti che hanno
preparato ed accompagnato il
Sinodo si è parlato di diversi
metodi per accostare con frutto
e nella fede le sacre Scritture.
Tuttavia l’attenzione maggiore è
stata data alla lectio divina, che
è davvero «capace di schiudere al
fedele il tesoro della Parola di
Dio, ma anche di creare
l’incontro col Cristo, parola
divina vivente».
DALL'ESORTAZIONE Verbum Domini di Benedetto XVI, 87
Essa si apre con LA LETTURA (LECTIO) del testo,
che provoca la domanda circa una conoscenza
autentica del suo contenuto:
Senza questo
momento si
rischia che il testo
diventi solo un
pretesto per non
uscire mai dai
nostri pensieri.
Che cosa dice il testo biblico in sé?
Qui ciascuno
personalmente, ma anche
come realtà comunitaria,
deve lasciarsi toccare e
mettere in discussione,
poiché non si tratta di
considerare parole
pronunciate nel passato,
ma nel presente.
Segue, poi, LA MEDITAZIONE (MEDITATIO)
nella quale l’interrogativo è:
Che cosa dice il testo biblico a noi?
La preghiera
come richiesta,
intercessione,
ringraziamento e
lode, è il primo
modo con cui la
Parola ci cambia.
Si giunge successivamente al momento della
PREGHIERA (ORATIO) che suppone la
domanda:
Che cosa diciamo al Signore
come risposta alla sua Parola?
Infine, la lectio divina si conclude con LA
CONTEMPLAZIONE (CONTEMPLATIO)
durante la quale noi assumiamo come dono
di Dio lo stesso suo sguardo nel giudicare la
realtà e ci domandiamo:
Quale
conversione
della mente,
del cuore e
della vita
chiede a noi il
Signore?
È bene poi ricordare che la lectio divina non si
conclude nella sua dinamica fino a quando non
arriva all’AZIONE (ACTIO), che muove
l’esistenza credente a farsi dono per gli altri
nella carità.