2. La storia dell’umanità è sempre stata segnata, nel bene e nel male, dal
progresso tecnologico, che ci ha permesso di esprimere a pieno quello che ci
differenzia dagli altri animali: la creatività e la ragione.
La tecnologia offre molte opportunità di migliorare la vita delle persone
disabili rendendo meno difficili i loro movimenti e le loro azioni quotidiane
come mangiare, bere dormire e muoversi.
Col passare degli anni il processo evolutivo tecnologico è diventato sempre
più veloce e incessante; infatti nel corso dell’ultimo ventennio per opera di
internet, della connettività e dei dispositivi tecnologici si è creata una rete
fatta di intelligenza condivisa. Come rendere accessibili le risorse informative
della rete a persone a persone non vedenti o con disfunzioni motorie o
deficit di tipo cognitivo?
Da quando la scienza medica si è aperta a nuovi scenari e ha iniziato a
introdurre nelle terapie delle nuove tecnologie si è riusciti a raggiungere
obbiettivi che apparivano impossibili da raggiungere.
Stephen Hawking ne è l’esempio …
3. Stephen Hawking è un fisico britannico,
uno degli scienziati più famosi al mondo che è
riuscito a superare i limiti che la sua condizione
impone.
Stephen soffre di una malattia neuro-
degenerativa che l’ha reso completamente
paralizzato; la sua disabilità però non gli ha
impedito di diventare l’icona della scienza
mondiale insegnando a prestigiose università
le sue scoperte, le quali cambiano la nostra
visione dell’universo.
A rendere tutto questo possibile, oltre alla sua
mente geniale, è stato l’utilizzo di un
sintetizzatore vocale dotato di un sensore a
infrarossi collegato agli occhiali, che lo
scienziato riesce a controllare tramite un
muscolo della guancia. Attraverso il sensore,
Hawking digita sulla tastiera digita un tasto e il
sintetizzatore lo pronuncia per lui.
Una nuova versione del
sintetizzatore usato dallo
scienziato si basa sui
cosiddetti software predittivi,
capaci di prevedere quello che
la persona connessa al
dispositivo intende dire,
riducendo di parecchio i
tempi di reazione.
Gisella Pesole
4. Gli apparecchi acustici
I primi apparecchi acustici
furono i cornetti. Erano costruiti
di dimensioni e forme diverse ed
erano realizzati con lamiere di
ferro, argento, legno, gusci di
lumaca o corna animali.
Alcune persone non volevano
ammettere di soffrire
d’ipoacusia e cercavano di
nasconderlo. I cornetti acustici
venivano nascosti nei ventagli,
oppure inseriti nei bastoni da
passeggio. Altri li camuffavano
persino da gioielli con diamanti
incastonati.
5. L'apparecchio acustico moderno
Con il progresso della
miniaturizzazione tecnologica, gli
apparecchi acustici sono diventati
sempre più piccoli.
Negli anni '60, entrò sul mercato un
modello che è disponibile ancora
oggi: il dispositivo retro-auricolare.
Gli apparecchi acustici di oggi
funzionano con la tecnologia digitale
e sono dotati di potenti chip
computerizzati.
Le caratteristiche principali delle
moderne soluzioni uditive sono le
funzioni che garantiscono una
migliore qualità del suono, la
connettività senza fili e le
dimensioni ridotte.
Pompilio Dario
6. Quest’anno (2015) è nata
un’applicazione per
consentire alle persone
sorde a prenotare un taxi.
Una volta entrati
nell’applicazione viene
automaticamente prenotato
un taxi e l’utente riceve una
notifica con la targa
dell’auto e il tempo d’arrivo.
Paola D’Agostino, Tamara
Schino e Giorgia Quintavalle
7. Un bar per i non udenti
BOLOGNA – Un bar per sordi. Ma
anche per udenti: l’importante è
che usino il linguaggio dei segni o
dei bigliettini per comunicare,
ordinazioni comprese. Il bar si
chiama “Senza Nome” ed è stato
aperto a Bologna.
All’ingresso su una lavagna si legge:
“Se al bancone vuoi ordinare usa il
linguaggio dei Segni, i bigliettini in
bacheca, scrivi sui foglietti,
gesticola, trova tu una soluzione”.
Molti prodotti, come il vino e i
succhi di frutta, arrivano da aziende
gestite da persone sorde. Ma al
Senza Nome non si mangia e beve
soltanto. Nel locale ci sono spazi
dedicati alla lettura e alle mostre, e
vi si organizzano corsi e convegni,
proiezioni di film e documentari e
dibattiti. Aperti a tutti.
Michael Morgese
8. L’alfabeto BRAILLE
l metodo Braille è il metodo di lettura e scrittura per
i non vedenti. Il sistema è stato inventato da Louis
Braille nel XIX secolo e si basa sulla combinazione di
sei punti (per l'informatica otto) in rilievo e
percepibili al tatto, corrispondenti alle lettere
dell'alfabeto. Ci sono vari tipi di Braille, incluso quello
musicale e matematico. La musica è l’unica forma
d’arte totalmente accessibile ai non vedenti: esistono
oggi applicazioni informatiche e software pensati
proprio per agevolare i musicisti non vedenti, con
spartiti informatizzati e dotati di comandi vocali che
possono aiutare i giovani a leggere la musica.
Massimiliano Cassano
9. I servo scala
I servo scala sono delle
pedane per scale in grado di
far salire i disabili in carrozzina
o sulla sedia a rotelle.
Si ripiegano automaticamente
per occupare poco spazio.
Sono ideali sia in case singole
che per superare le scale di
accesso agli ascensori dei
condomini. Eventualmente
possono trasportare anche
persone in piedi.
Marco Chiumarulo
10. I recenti progressi nel campo
delle protesi sono incredibili
e includono braccia
robotiche ad altissima
precisione, in sostituzione di
arti amputati, che il paziente
può controllare con il solo
pensiero.
Un controllo talmente valido
da giocare a sasso, carta e
forbice.
Le protesi sono state
progettate in collaborazione
con l'Università John Hopkins
(Stati Uniti) stanno lavorando
insieme alla DARPA (Defense
Advanced Research Projects
Agency)
LE PROTESI
11. Prima di agganciare le braccia
al corpo, bisogna eseguire un
intervento per riassegnare i
nervi che una volta
controllavano le braccia e la
mano.
Le braccia artificiali vengono
collegate al corpo attraverso
un corpetto su misura, che
serve a sostenere le braccia e a
garantire il collegamento
neurale.
C’è chi sta studiando per
stampare queste protesi
tridimensionalmente.
Alessandra Giancaspero
12. Grazie alla tecnologia queste
persone hanno la possibilità, non
solo di camminare, ma di correre e
quindi praticare sport anche
acquatici. Questo grazie a due
protesi di carbonio che hanno delle
molle in fibra che consentono di
accumulare una gran parte di
energia dovuta al carico e di
restituirla poi nelle fasi successive
del passo. Queste protesi possono
dare delle prestazioni eccezionali: gli
ultimi componenti a controllo
elettronico consentono anche di
salire le scale avendo a disposizione
un motore specifico.
Elena Riti
13. Sedie a rotelle e altri ausili
Le sedie a rotelle sono una grande fonte
di mobilità per coloro che vogliono vivere
la loro vita come le altre persone normali.
14.
15. I TABLET AIUTANO STUDENTI,
STRANIERI E DISABILI
I TABLET risultano utili
all’insegnamento: parola di
docenti e genitori, in un’indagine
condotta dall’università Cattolica
di Milano.
I dispositivi hanno dimostrato un
doppio ruolo: non solo hanno
dato supporto all’apprendimento
ma anche - ed è forse la vera
novità che emerge da questa
ricerca - sono stati funzionali
all’inclusione di studenti stranieri
e disabili. Li hanno aiutati
insomma a tenersi al passo con il
resto della classe.
16. “
Lava Mae è un’organizzazione di San
Francisco che regala agli homeless (i
senzatetto) l’opportunità di lavarsi e
sentirsi migliori. Gli autobus si
trasformano in docce gratis. Tutti
avrebbero diritto ad una doccia calda,
specialmente in inverno che le
temperature sono basse.
L’idea è partita da Sandoval , quando
ha visto una donna piangere dicendo
che non sarebbe mai più ritornata ad
essere pulita. L’idea è piaciuta anche ad
altri paesi che si sono mostrati
interessati a replicare il modello per
aiutare le loro comunità di senzatetto
Andrea De Vecchis
17. I disabili sono persone come noi, ed è
sbagliato catalogarli come “diversi”!
Loro non meritano di essere esclusi
perché in fondo, chi di noi è veramente
normale?
Tamara Schino, Paola D’Agostino e Giorgia Quintavalle