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SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Competenze, formazione e lavoro
di John Mauldin | 11 maggio 2013 - Anno 4 - Numero 16
In questo numero:
David Rosenberg: Un mercato obbligazionario Rialzista che diventa Ribassista
L'inflazione salariale?
Competenze verso Formazione
Kyle Bass e il Giappone
Tulsa, Atlanta, Nashville e Brussels
"Rispetto ai massimi livelli che aveva raggiunto la grande carenza di posti di lavoro ha
imposto degli enormi oneri per troppe famiglie americane e questo rappresenta anche un
notevole costo sociale. Inoltre, una prolungata debolezza economica potrebbe
danneggiare il potenziale produttivo dell'economia dei prossimi anni. Delle persone che
sono disoccupate per un lungo periodo di tempo potrebbero rendersi conto che le loro
competenze diminuiscono, rendendo a quel punto questi lavoratori meno attraenti per i
datori di lavoro. Se questi lavoratori senza lavoro diventano sempre di più meno
occupabili, il tasso naturale di disoccupazione potrebbe salire o nella misura in cui
continuano ad allontanarsi dal mercato del lavoro, potremmo rischiare di vedere un
costante e basso tasso di partecipazione della forza lavoro."
- Janet L. Yellen, vicepresidente della Federal Reserve americana, 4 marzo 2013
E' tempo di laurea e questa mattina mi trovo a muovermi in un mare di facce molto
giovani, tutte belle fresche come quella di un giovane laureato amico che si sta laureando
insieme ad un migliaio di altri compagni di classe. Ma a che pro? Ho concluso la mia
formale istruzione alla fine del 1974, nel bel mezzo di una recessione, stagflazione e
quindi non era sicuramente il periodo migliore per mettersi alla ricerca di un posto di
lavoro. Alla fine ho scoperto che avevo davanti a me un futuro molto diverso rispetto a
quanto fossi riuscito ad immaginarmi fino a quel momento. Ma ora vorrei fare un cambio
con uno di questi ragazzi che si sono laureati oggi, come la mia visione che ho dei
prossimi 40 anni e che in realtà è molto ottimista. Con tutti i progressi che sono in corso
nel settore sanitario, nella tecnologia e nelle comunicazioni e con tutti quelli che
arriveranno questi ragazzi avranno la possibilità di abbracciare un mondo pieno di
opportunità, eppure questa generazione sta iniziando il proprio percorso con più di un
handicap economico.
La lettera di questa settimana esplorerà i cambiamenti nel mercato del lavoro,
cambiamenti che hanno generato un bel po' di discussione durante la scorsa settimana
alla Strategic Investment Conference. Alla fine della lettera vi segnalo un link disponibile
solo per gli investitori qualificati dove potranno ascoltare una conversazione tra me e Kyle
Bass su uno dei principali temi che sono stati trattati la scorsa settimana: il Giappone.
(Attenzione: questa lettera sarà veloce da leggere ma è molto lunga per chi desidera
stamparla, in quanto vi sono rispetto al solito molte più tabelle e grafici, anche se il numero
totale delle parole è in realtà molto meno del solito)
Vi anticipo una breve nota sul Giappone. Come avete potuto vedere nelle ultime due
settimane, gli investitori giapponesi ora sono acquirenti netti di obbligazioni estere e
contemporaneamente lo yen ha sfondato quota 100 verso il dollaro. Penso che quello che
sta accadendo in questo momento in Giappone abbia un nesso con il flusso globale di
denaro che sarà riversato ovunque e questo in una quantità tale che non si è mai visto fino
ad ora. DEVE ESSERE prestata massima attenzione alla cosa. E' arrivato il momento del
parabrezza.
David Rosenberg: Un mercato obbligazionario Rialzista che diventa
Ribassista
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione
nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David
Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto
prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato
obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la
sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista
ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci
ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di
esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così
impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di
evidenziare alcuni dei punti più salienti.
In particolare, Rosie pensa che la Fed rimarrà quanto prima fortemente colpita dalla spinta
che arriverà dal inflazione salariale. Ma come potremo vedere un inflazione generata dai
salari con un mercato del lavoro così debole? Questa è stata la prima domanda che mi è
venuta in mente e a questo proposito alcuni dei grafici che seguono provano a dare alcune
risposte alla mia domanda.
L'attuale tasso di disoccupazione si trova ancora a dei livelli assolutamente elevati e
comunque superiore a quello che abbiamo visto negli ultimi 60 anni, ad esclusione di
qualche picco che si è avuto solamente dopo delle recessioni. La Grande Recessione è
terminata quattro anni fa, ma la disoccupazione è ancora ostinatamente elevata. In effetti,
questo è il ciclo più lento che si sia mai visto in termini di "recupero dei posti di lavoro".
L'attuale livello di disoccupazione non si è mai trovato, dopo che una recessione era
terminata da più di quattro anni, a dei livelli simili come quelli attuali.
Ed inoltre quelli che perdono il posto di lavoro rimangono senza lavoro per un periodo di
tempo molto più lungo. Il fatto è che la durata media della disoccupazione è ancora quasi il
doppio di quanto non lo sia mai stata fino ad ora. La durata media della disoccupazione è
di 37 settimane. Normalmente dopo che un periodo di recessione era terminato, questa
era pari a 23 settimane. Questa significa che questa disoccupazione è strutturale e non
frizionale. Novanta milioni di americani adulti in questo momento trovano sussistenza al di
fuori del mercato del lavoro ufficiale. Ma questa potrebbe rappresentare un'economia
sommersa che abbiamo bisogno di recuperare. Le persone realmente disponibili per i
diversi business operanti nel mercato del lavoro si stanno riducendo di un 2% all’ann o.
Un dato ancora peggiore invece è il tasso di disoccupazione che è ancora ostinatamente
alto, e questo nonostante un aumento senza precedenti che abbiamo avuto nel numero di
persone che non sono più conteggiate come parte della forza lavoro. Queste sono
persone che non sono più alla ricerca di un posto di lavoro. Abbiamo raggiunto dei livelli
così bassi in termini di partecipazione della forza lavoro che non si vedevano dal 1970. Un
buon 5% dei cittadini statunitensi che sono tuttora in grado di lavorare non stanno più
ricercando un posto di lavoro. Una ragione di questa tendenza è dovuta alle alternative
all'occupazione che stanno diventando sempre più facili da perseguire. Milioni di persone
sono state inserite nelle liste di invalidità - circa 4 milioni dall'inizio di questo secolo e quasi
2 milioni dall'inizio della Grande Recessione (e il dato continua a crescere ad un ritmo
allarmante!). Altri sono tornati a scuola facendosi dare in prestito del denaro sotto forma di
prestito agli studenti, e gli importi che sono stati erogati hanno superato oltre $1 trilione ed
in questo momento sono l'unica forma di credito al consumo che sta continuamente
crescendo.
Ma dall’altra parte stiamo anche vedendo dei livelli di tassi stratosferici quando gli studenti
che hanno preso dei soldi in prestito sono in ritardo con i pagamenti o non hanno più la
capacità di ripagare il debito. Ovviamente tutto questo aumenta la crisi, in quanto i prestiti
agli studenti sono l'unico tipo di debito che non può essere inserito in una procedura
fallimentare. I prestiti agli studenti vi possono far diventare non operativi per un periodo di
tempo molto lungo.
Alcuni aspiranti lavoratori ritengono che in alcuni stati è possibile guadagnare molto di più
con gli aiuti pubblici rispetto a quanto possono guadagnare facendo dei lavori che sono
meno retribuiti, e così le persone non hanno alcun incentivo economico nel cercare
effettivamente un lavoro in quanto questo gli ridurrebbe il loro reddito. Come ho già scritto
anche recentemente in una lettera, questo è il motivo per cui stiamo assistendo ad un
grande aumento dei redditi non dichiarati e dei posti di lavoro. Ed infine, ci sono coloro che
sono solamente scoraggiati. Apparentemente non ci sono lavori disponibili rispetto alle
loro competenze e nei luoghi dove riescono ad accedere.
Con così tante persone che non stanno partecipando al mercato del lavoro, non è
irragionevole domandarsi se nel momento in cui tornassero nuovamente disponibili dei
lavori se queste persone saranno in grado di ricongiungersi nuovamente con la forza
lavoro ufficiale? E non è che l’avere creato una forza lavoro non ufficiale, questa avrebbe
mantenuto i salari soppressi per un lungo periodo di tempo?
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpinvestments.com - è la società
partner di John Mauldin per il mercato Europeo.
Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
L'inflazione salariale
Forse sì e forse no. Rosie sta ipotizzando e ritiene che ci siano numerosi posti di lavoro
disponibili e che questo dato stia continuando a crescere, ed inoltre ci sono diversi dati
che supportano la sua tesi. Io ne riporto qui alcuni (dei 59 che ha presentato!). Le offerte di
lavoro stanno continuamente crescendo e stanno tornando ai livelli che si erano visti
l'ultima volta a metà del decennio precedente.
E che dire di tutte le imprese che hanno delle offerte di lavoro, ma non riescono a trovare
le persone per coprire quelle posizioni? Il grafico che segue è sempre di Rosie e del
comune amico William Dunkelberg, capo economista della Federazione Nazionale delle
Imprese Indipendenti. Mentre il numero di posizioni aperte non è ancora ai massimi storici,
la tendenza è però molto incoraggiante.
Il grafico che segue mostra il rapporto di tra le posizioni aperte e i nuovi assunti. Ha
raggiunto i massimi livelli da sei anni a questa parte. Come ha dichiarato Rosie (le
citazioni non sono così esatte, le ho prese dai miei appunti):
Cerchi un lavoro? Il dato sulla disponibilità di posti di lavoro non è così debole – un
sondaggio di JOLTS mostra che le offerte di lavoro sono aumentate del 10% e che i datori
di lavoro non riescono a trovare dei candidati qualificati. Il numero di persone licenziate,
sommate a coloro che si sono licenziati sono del 10% inferiori rispetto al 2007.
Che cosa stanno facendo le aziende? Stanno aumentando gli straordinari, hanno
aumentato il numero di ore lavorate durante la settimana. Abbiamo una combinazione
data dall’aumento dei salari e dove la crescita della produttività rappresenta la voce che è
cresciuta di meno. Tenete d'occhio i costi unitari del lavoro. Esiste una correlazione con
l'inflazione - i costi unitari del lavoro stanno crescendo.
I dipendenti sono sempre più disposti a lasciare un lavoro e passare ad un altro, ma la
produttività ha recentemente cominciato a scendere.
Eppure i giovani fanno sempre fatica a trovare dei posti di lavoro. Le persone con un età
compresa tra i 20-24 sono ancora disoccupate e si trovano a dei livelli che non si
vedevano da lungo tempo, a meno che si fosse ancora coinvolti in una recessione (si veda
il grafico qui sotto). E le ricerche ci continuano ad evidenziare che oltre il 50% dei laureati
operano in posti di lavoro per i quali non è necessaria una laurea.
Anche se il tasso complessivo di disoccupazione è in calo, gran parte di questo è dato dal
forte crollo del tasso di partecipazione così come da un aumento dei lavori con una bassa
retribuzione. In modo curioso sembra ormai che ci sia una forte presenza di posti di lavoro
a tempo determinato che però non rappresentano più come in passato l’inizio di una
ripresa economica, ma sembra che il loro utilizzo sia diventato oramai strutturale.
Una parte di responsabilità di aumento dell'occupazione temporanea può facilmente
essere legata alla Affordable Healthcare Act (Obamacare). In questo caso i datori di lavoro
per i dipendenti con un contratto a tempo determinato non devono pagare l'assicurazione
sanitaria per i dipendenti, in quanto tale onere ricade direttamente sul dipendente.
La sanità per i lavoratori con dei bassi salari può rappresentare una elevata percentuale
del costo di un lavoratore. Mentre si può sostenere la tesi che i datori di lavoro dovrebbero
coprire i lavoratori a tutti i livelli, i dati che ci pervengono ci dicono che questo non sta
accadendo – e questo spiega l'aumento dei lavoratori temporanei. Anche un datore di
lavoro come UPS sta assumendo dei nuovi dipendenti con dei contratti temporanei
inserendoli in posti di lavoro scarsamente qualificati e con dei bassi salari, non offrendo
l’assicurazione sanitaria per il primo anno di lavoro e tagliando in contemporanea i
dipendenti che hanno una maggiore anzianità (che costano ovviamente più del doppio
rispetto ai nuovi dipendenti che vengono assunti); inoltre a questi nuovi assunti non gli
vengono date un numero sufficiente di ore di lavoro che gli permetta di sopravvivere,
costringendoli di conseguenza a cercare dell’ulteriore lavoro nel mercato temporaneo al
fine di soddisfare le loro esigenze di vita di base.
Sappiamo per certo che tutto questo sta avvenendo a livello di sistema, in quanto i dati
mostrano delle retribuzioni orarie e un numero totale di ore di lavoro a livello settimanale
che diminuiscono. E queste tendenze sembra che si stiano consolidando. Stiamo
assistendo alla creazione di un mercato basato su due livelli, un livello superiore per quelli
con delle competenze e dove abbiamo una forte domanda ed un secondo ad un livello più
basso dove le competenze di queste persone non sono particolarmente apprezzate
dall’attuale mercato.
Rosie nello spiegare l'argomento sottolinea che vi è una carenza di manodopera
qualificata e che il costo per quei lavoratori sta iniziando a salire e questo sorprenderà la
Federal Reserve, che per ora continua ancora a guardare i dati storici provenienti da un
mondo del lavoro che però non esiste più. Ed inoltre sottolinea che questo segmento del
mercato del lavoro è sufficientemente ampio da poter generare inflazione di tipo salariale.
Si tratta di un argomento particolarmente interessante e contraddire David Rosenberg non
è mai una buona idea, anche se però egli non ha così convinto Lacy Hunt o Gary Shilling
almeno non è riuscito a farlo durante la conferenza. I suoi punti di visti rappresentano
sicuramente un qualcosa a cui dobbiamo prestare particolarmente attenzione.
Nel corso della tavola rotonda ci si è convinti che ci sono due mercati del lavoro, ma il
divario è dato tra lavoratori con competenze che sono molto richieste e lavoratori i cui
posti di lavoro non richiedono delle particolari esperienze o formazione.
Competenze verso Formazione
Sto scrivendo una parte della lettera di questa settimana tra le travi di un enorme
auditorium, mentre guardo 1.100 laureati che si stanno laureando in arte in una importante
università mentre ricevono la loro laurea. ( molto tempo feci una promessa e cioè che
sarei stato qui presente) Questo è stato un percorso formativo costoso; i laureati sono
intelligenti, ma quando gli si chiede quali sono i loro piani per il futuro troppo spesso si
sente dire che non sono stati ancora in grado di trovare un lavoro o che stanno optando
per continuare con la scuola, spesso prendendo ancora del denaro in prestito per poter
continuare.
Delle recenti ricerche ci suggeriscono che il rapporto costi/benefici per l'istruzione non è
più positivo come una volta. Si veda ad esempio questo articolo di Jeff Selingo.
L'istruzione, almeno nel senso convenzionale, non è sempre necessaria per avere
successo nel mercato del lavoro. Troppo spesso è il nemico del successo. Eppure la
fallacia continua a persistere tra i disoccupati che per risolvere i loro problemi "tornano a
scuola".
Nella maggior parte dei casi, non sarà così. I disoccupati non hanno bisogno di più scuola,
quello di cui hanno bisogno sono maggiori competenze. Perché? Perché quello che serve
ai datori di lavoro sono le competenze. I lavoratori sono essenzialmente un meccanismo di
capacità di fare tutto ciò di cui il datore di lavoro ha bisogno. Questo non vuol dire che
l'educazione formale sia irrilevante anzi questa è estremamente importante, ma non per il
motivo al quale pensa la maggior parte delle persone.
Lauree e diplomi sono delle credenziali. Non sono determinanti in modo assoluto,
garantiscono solo che il titolare possiede le competenze che un datore di lavoro vuole.
Servono come strumenti di screening, sono utilizzati per ridurre una lunga lista di candidati
a un numero più contenuto.
I datori di lavoro vogliono lavoratori con le competenze necessarie. I lavoratori vogliono
che un datore di lavoro valorizzi le loro specifiche competenze. Quando ciò avviene sono
tutti dei vincitori. Le competenze sono la chiave di ogni partita.
Naturalmente le competenze possono essere acquisite a scuola. Anzi è impossibile
spendere migliaia di ore in aula durante i propri anni formativi, mentre il cervello si pone in
modalità di apprendimento senza acquisire almeno qualche tipo di competenza. I bambini
e gli adolescenti sono delle macchine altamente sintonizzate nell'apprendimento di
capacità.
Se le scuole hanno prodotto il giusto numero di studenti con il giusto set di competenze,
l'economia si troverebbe molto più vicina alla piena occupazione. Da qualche parte c'è un
qualcosa di sbagliato.
Eppure, quelli con il diploma di scuola superiore sono chiaramente in grado di trovare dei
posti di lavoro di qualche tipo. Il livello di disoccupazione per i laureati è circa la metà di
quello dei diplomati alle scuole superiori e quasi tre volte migliore rispetto a quelli senza un
diploma. L'educazione è importante.
Michael Ellsberg ci fornisce una ragione per tutto questo vantaggio che apparentemente
una laurea offre:
È vero, le persone con una laurea tendono a guadagnare di più. Ma questo potrebbe
essere dovuto al fatto perché la maggior parte delle persone più ambiziose tendono ad
andare all'università, non ci sono delle contro prove che ci suggeriscono che le stesse
persone così ambiziose avrebbero guadagnato di meno senza una laurea.
E mentre la maggior parte delle persone che iniziano a lavorare probabilmente sono
laureate, queste dovrebbero essere ben consapevoli (come hanno imparato in statistica)
che la correlazione non è uguale alla causalità. Supponendo che l'università sia
responsabile del loro successo si tende a dargli molto più credito di quanto meriti. (New
York Times: I nuovi usciti Salveranno l' America)
L'America, come descrive Ellsberg, divide il mercato del lavoro in due sottoinsiemi: formali
e informali. Il mercato del lavoro "formale" è quella vecchio stile, in cui i datori di lavoro e
lavoratori richiedono e inviano i curriculum. Questo sistema non è mai stato così efficace
come invece la gente pensava. I professionisti di successo e i titolari di aziende invece
hanno a lungo preferito la seconda, il mercato informale.
Quando hai bisogno di qualcuno che può fare X, chiedi ad amici fidati e colleghi. Di solito
si trova un candidato ben qualificato in breve tempo. (E ora si utilizza LinkedIn ed altri
social media.)
Qual è il ruolo giocato da una laurea in questo processo? Poco e tanto. Se si può fare ciò
che deve essere fatto, i datori di lavoro di solito non si cura di dove (o se) siete stati
all'università. Ma, dal momento che si rivolgono a persone che conoscono quando
cercano i candidati e dal momento che le nostre amicizie sono spesso formate in
università, essere "in un circolo" aumenta le vostre probabilità di essere conosciuto dalle
persone giuste al momento giusto.
Il vecchio detto è quindi un po' vero: non è solo quello che sai, ma chi conosci.
Inoltre, se si fa un annuncio on-line è possibile ricevere centinaia di curriculum. La maggior
parte sono solo persone che inviano un curriculum nella speranza di attirare l'attenzione,
ma anche in questo è molto probabile che si venga sommersi da un numero enorme di
potenziali candidati. Come si può fare un buon screening dei candidati? Un primo modo è
l'istruzione.
Il vantaggio delle capacità è ben rappresentato nel grafico che segue. Si noti che con più
si è anziani e minore è la probabilità di essere disoccupati. Come ho già dimostrato in
precedenti lettere, i Boomers non sono solo stanno lavorando più di qualsiasi altro gruppo
ma si stanno prendendo le quote di mercato riservate a quelli che hanno tra i 20 e i 40
anni. In realtà non meno di un anno fa il 100% dell'aumento complessivo dei posti di
lavoro era fatto da quelli dai 55 anni in su. I giovani stavano già effettivamente perdendo
terreno in quella che era già una lenta ripresa dell'occupazione.
Le ragioni sono banali, ma evidenti. I Boomers non hanno risparmiato abbastanza per
andare in pensione e devono continuare a lavorare. Dato i nostri anni di lavoro che ci
restano da fare, cercheremo di lavorare fino a quando potremo e in relazione a ciò che
riusciamo a trovare. E poi ci sono quelli di noi che semplicemente non hanno alcun
interesse a fare nulla se non ricevere la tradizionale pensione. Stiamo vivendo una vita
che è molto più lunga e più sana rispetto alle generazioni precedenti.
Anche i Boomer che sono più giovani e che hanno probabilmente tra i 35-40 anni di
esperienza nel mondo del lavoro e un sacco di competenze acquisite. I giovani possono
avere più energia, ma molti posti di lavoro non richiedono semplicemente dell’energia ed
dell’entusiasmo. Andate in un negozio di Barnes and Noble o in un qualsiasi altro negozio
e noterete le età di coloro che lavorano. Certo ci sono dei giovani, ma vedo anche molti
miei coetanei. 20 anni fa non li vedevo. E questi posti di lavoro "iniziali" sono quelli dove i
lavoratori acquisiscono delle esperienze.
Noi abbiamo delle politiche in atto che incoraggiano i giovani a contrarre sempre più debito
per ottenere una laurea. Abbiamo bisogno di creare dei programmi che leghino le
competenze e con i lavori disponibili e diano ai datori di lavoro degli incentivi ad assumere
e formare questi giovani lavoratori.
Come ha detto Paul McCulley durante la conferenza della scorsa settimana,
Tra i 22 e i 27 anni sono gli anni che contano veramente per la vostra vita in termini di
sicurezza finanziaria. Ora abbiamo un mercato del lavoro che è l'antitesi di ciò che voi ed
io abbiamo imparato a conoscere dopo la laurea.
Questo è un fenomeno strutturale, non congiunturale. Non guarirà solo con una maggiore
e migliore educazione. In questo periodo si stanno formando delle nuove imprese con un
minor tasso di partecipazione delle nuove generazioni. Nel lungo termine la crescita del
mercato del lavoro arriva dalle nuove imprese. Volete creare dei posti di lavoro? Fermate
l'aumento dei costi e della regolamentazione e tutto questo renderà le cose meno difficili
agli imprenditori che desiderano iniziare un attività.
Stiamo ancora aspettando che SEC comunichi le regole che il Congresso gli ha chiesto di
preparare più di un anno fa (il tanto sbandierato JOBS Act), tutto permetterà a delle nuove
imprese di comunicare direttamente online il loro bisogno di nuovi capitali senza incorrere
nella vigente normativa. La SEC sta cumulando un ritardo superiore ai 90 giorni rispetto al
termine indicato nell'atto iniziale. La legge come scritto dal Congresso è chiara. I gruppi di
pressione che non vogliono cambiare le cose devono farsi da parte. Ci sono dei costi da
sostenere per dare un lavoro ai nostri giovani. Quelli sono i miei figli. E anche i vostri.
Kyle Bass e il Giappone
Come voi sapete, io sono un convinto sostenitore del fatto che operiamo un economia
globale e che gli investitori devono diversificare, che bisogna essere flessibili e saper
cogliere le opportunità. Di conseguenza, spendo un sacco di tempo e fatica nel cercare
strategie e gestori negli investimenti alternativi. Il programma Mauldin Circle è stato creato
appositamente per fornirvi un accesso ai gestori "best of breed" nel settore degli
alternative. Ecco perché sono particolarmente lieto di annunciavi un imminente evento che
sarà fatto attraverso il Mouldin Circle, un webinar con Kyle Bass di Hayman Capital
Management, LP.
Molti lettori riconosceranno che Kyle è uno dei pochi investitori che nel 2008 aveva
previsto la crisi dei mutui subprime, facendo fare dei notevoli guadagni ai suoi investitori.
Da allora ha continuato a fare delle ottime previsioni sulla crisi del debito sovrano europeo
ed è uno di quelli che ritiene che il debito Giapponese sia insostenibile.
Tulsa, Atlanta, Nashville e Brussels
La conferenza della settimana scorsa è stata molto stimolante. Ma prima di iniziarla ho
avuto l’opportunità di passare del tempo con alcuni dei team internazionali che lavorano
sulle cellule staminali. Abbiamo trascorso un bel po' di tempo parlando della ricerca che
stanno facendo sulle cellule staminali e sulla malattia di Parkinson. Anche se non scrivo
sul settore del biotech è un area che seguo molto da vicino.
Credo che vedremo delle nuove cure per molte delle situazioni che ancora in questo
momento ci affliggono. Scriverò sulle mie ultime scoperte nel settore delle biotecnologiche
nelle prossime lettere.
Il prossimo mercoledì sarò ad Atlanta per una riunione del consiglio di amministrazione di
Galectin Therapeutics (un altra biotech che seguo). Il giorno dopo sarò a Nashville per una
presentazione con il mio partner Altegris Investments. Poi si torna a casa per un giorno o
due prima di volare a Bruxelles per un intervento. Potrei poi decidere di fermarmi a Londra
prima di tornare indietro, ma in un modo o nell'altro cercherò di passare del tempo con
Jonathan Tepper, il mio co-autore di Endgame.
E' il momento di premere il pulsante di invio e di correre verso l'aeroporto. A Dallas stanno
costruendo un nuovo terminal al fine di sostituire il vecchio al Love Field. E' molto bello,
ma c'è quel trapano che mi da veramente fastidio.
Abbiate una grande settimana. E cercate di capire come assumere un giovane laureato!
Il vostro analista che ha iniziato a lavorare alla tenera età di 10 anni,
John Mauldin
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  • 1. SCENARI FINANZIARI JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital Competenze, formazione e lavoro di John Mauldin | 11 maggio 2013 - Anno 4 - Numero 16 In questo numero: David Rosenberg: Un mercato obbligazionario Rialzista che diventa Ribassista L'inflazione salariale? Competenze verso Formazione Kyle Bass e il Giappone Tulsa, Atlanta, Nashville e Brussels "Rispetto ai massimi livelli che aveva raggiunto la grande carenza di posti di lavoro ha imposto degli enormi oneri per troppe famiglie americane e questo rappresenta anche un notevole costo sociale. Inoltre, una prolungata debolezza economica potrebbe danneggiare il potenziale produttivo dell'economia dei prossimi anni. Delle persone che sono disoccupate per un lungo periodo di tempo potrebbero rendersi conto che le loro competenze diminuiscono, rendendo a quel punto questi lavoratori meno attraenti per i datori di lavoro. Se questi lavoratori senza lavoro diventano sempre di più meno occupabili, il tasso naturale di disoccupazione potrebbe salire o nella misura in cui continuano ad allontanarsi dal mercato del lavoro, potremmo rischiare di vedere un costante e basso tasso di partecipazione della forza lavoro." - Janet L. Yellen, vicepresidente della Federal Reserve americana, 4 marzo 2013 E' tempo di laurea e questa mattina mi trovo a muovermi in un mare di facce molto giovani, tutte belle fresche come quella di un giovane laureato amico che si sta laureando insieme ad un migliaio di altri compagni di classe. Ma a che pro? Ho concluso la mia formale istruzione alla fine del 1974, nel bel mezzo di una recessione, stagflazione e quindi non era sicuramente il periodo migliore per mettersi alla ricerca di un posto di lavoro. Alla fine ho scoperto che avevo davanti a me un futuro molto diverso rispetto a quanto fossi riuscito ad immaginarmi fino a quel momento. Ma ora vorrei fare un cambio con uno di questi ragazzi che si sono laureati oggi, come la mia visione che ho dei prossimi 40 anni e che in realtà è molto ottimista. Con tutti i progressi che sono in corso nel settore sanitario, nella tecnologia e nelle comunicazioni e con tutti quelli che arriveranno questi ragazzi avranno la possibilità di abbracciare un mondo pieno di opportunità, eppure questa generazione sta iniziando il proprio percorso con più di un handicap economico. La lettera di questa settimana esplorerà i cambiamenti nel mercato del lavoro, cambiamenti che hanno generato un bel po' di discussione durante la scorsa settimana alla Strategic Investment Conference. Alla fine della lettera vi segnalo un link disponibile solo per gli investitori qualificati dove potranno ascoltare una conversazione tra me e Kyle Bass su uno dei principali temi che sono stati trattati la scorsa settimana: il Giappone. (Attenzione: questa lettera sarà veloce da leggere ma è molto lunga per chi desidera stamparla, in quanto vi sono rispetto al solito molte più tabelle e grafici, anche se il numero totale delle parole è in realtà molto meno del solito) Vi anticipo una breve nota sul Giappone. Come avete potuto vedere nelle ultime due settimane, gli investitori giapponesi ora sono acquirenti netti di obbligazioni estere e
  • 2. contemporaneamente lo yen ha sfondato quota 100 verso il dollaro. Penso che quello che sta accadendo in questo momento in Giappone abbia un nesso con il flusso globale di denaro che sarà riversato ovunque e questo in una quantità tale che non si è mai visto fino ad ora. DEVE ESSERE prestata massima attenzione alla cosa. E' arrivato il momento del parabrezza. David Rosenberg: Un mercato obbligazionario Rialzista che diventa Ribassista Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti. In particolare, Rosie pensa che la Fed rimarrà quanto prima fortemente colpita dalla spinta che arriverà dal inflazione salariale. Ma come potremo vedere un inflazione generata dai salari con un mercato del lavoro così debole? Questa è stata la prima domanda che mi è venuta in mente e a questo proposito alcuni dei grafici che seguono provano a dare alcune risposte alla mia domanda. L'attuale tasso di disoccupazione si trova ancora a dei livelli assolutamente elevati e comunque superiore a quello che abbiamo visto negli ultimi 60 anni, ad esclusione di qualche picco che si è avuto solamente dopo delle recessioni. La Grande Recessione è terminata quattro anni fa, ma la disoccupazione è ancora ostinatamente elevata. In effetti, questo è il ciclo più lento che si sia mai visto in termini di "recupero dei posti di lavoro". L'attuale livello di disoccupazione non si è mai trovato, dopo che una recessione era terminata da più di quattro anni, a dei livelli simili come quelli attuali.
  • 3. Ed inoltre quelli che perdono il posto di lavoro rimangono senza lavoro per un periodo di tempo molto più lungo. Il fatto è che la durata media della disoccupazione è ancora quasi il doppio di quanto non lo sia mai stata fino ad ora. La durata media della disoccupazione è di 37 settimane. Normalmente dopo che un periodo di recessione era terminato, questa era pari a 23 settimane. Questa significa che questa disoccupazione è strutturale e non frizionale. Novanta milioni di americani adulti in questo momento trovano sussistenza al di fuori del mercato del lavoro ufficiale. Ma questa potrebbe rappresentare un'economia sommersa che abbiamo bisogno di recuperare. Le persone realmente disponibili per i diversi business operanti nel mercato del lavoro si stanno riducendo di un 2% all’ann o.
  • 4. Un dato ancora peggiore invece è il tasso di disoccupazione che è ancora ostinatamente alto, e questo nonostante un aumento senza precedenti che abbiamo avuto nel numero di persone che non sono più conteggiate come parte della forza lavoro. Queste sono persone che non sono più alla ricerca di un posto di lavoro. Abbiamo raggiunto dei livelli così bassi in termini di partecipazione della forza lavoro che non si vedevano dal 1970. Un buon 5% dei cittadini statunitensi che sono tuttora in grado di lavorare non stanno più ricercando un posto di lavoro. Una ragione di questa tendenza è dovuta alle alternative all'occupazione che stanno diventando sempre più facili da perseguire. Milioni di persone sono state inserite nelle liste di invalidità - circa 4 milioni dall'inizio di questo secolo e quasi 2 milioni dall'inizio della Grande Recessione (e il dato continua a crescere ad un ritmo allarmante!). Altri sono tornati a scuola facendosi dare in prestito del denaro sotto forma di prestito agli studenti, e gli importi che sono stati erogati hanno superato oltre $1 trilione ed in questo momento sono l'unica forma di credito al consumo che sta continuamente crescendo. Ma dall’altra parte stiamo anche vedendo dei livelli di tassi stratosferici quando gli studenti che hanno preso dei soldi in prestito sono in ritardo con i pagamenti o non hanno più la capacità di ripagare il debito. Ovviamente tutto questo aumenta la crisi, in quanto i prestiti agli studenti sono l'unico tipo di debito che non può essere inserito in una procedura fallimentare. I prestiti agli studenti vi possono far diventare non operativi per un periodo di tempo molto lungo. Alcuni aspiranti lavoratori ritengono che in alcuni stati è possibile guadagnare molto di più con gli aiuti pubblici rispetto a quanto possono guadagnare facendo dei lavori che sono meno retribuiti, e così le persone non hanno alcun incentivo economico nel cercare effettivamente un lavoro in quanto questo gli ridurrebbe il loro reddito. Come ho già scritto anche recentemente in una lettera, questo è il motivo per cui stiamo assistendo ad un grande aumento dei redditi non dichiarati e dei posti di lavoro. Ed infine, ci sono coloro che sono solamente scoraggiati. Apparentemente non ci sono lavori disponibili rispetto alle loro competenze e nei luoghi dove riescono ad accedere. Con così tante persone che non stanno partecipando al mercato del lavoro, non è irragionevole domandarsi se nel momento in cui tornassero nuovamente disponibili dei lavori se queste persone saranno in grado di ricongiungersi nuovamente con la forza lavoro ufficiale? E non è che l’avere creato una forza lavoro non ufficiale, questa avrebbe mantenuto i salari soppressi per un lungo periodo di tempo?
  • 5. Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpinvestments.com - è la società partner di John Mauldin per il mercato Europeo. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il mercato Italiano. L'inflazione salariale Forse sì e forse no. Rosie sta ipotizzando e ritiene che ci siano numerosi posti di lavoro disponibili e che questo dato stia continuando a crescere, ed inoltre ci sono diversi dati che supportano la sua tesi. Io ne riporto qui alcuni (dei 59 che ha presentato!). Le offerte di lavoro stanno continuamente crescendo e stanno tornando ai livelli che si erano visti l'ultima volta a metà del decennio precedente. E che dire di tutte le imprese che hanno delle offerte di lavoro, ma non riescono a trovare le persone per coprire quelle posizioni? Il grafico che segue è sempre di Rosie e del comune amico William Dunkelberg, capo economista della Federazione Nazionale delle Imprese Indipendenti. Mentre il numero di posizioni aperte non è ancora ai massimi storici, la tendenza è però molto incoraggiante.
  • 6. Il grafico che segue mostra il rapporto di tra le posizioni aperte e i nuovi assunti. Ha raggiunto i massimi livelli da sei anni a questa parte. Come ha dichiarato Rosie (le citazioni non sono così esatte, le ho prese dai miei appunti): Cerchi un lavoro? Il dato sulla disponibilità di posti di lavoro non è così debole – un
  • 7. sondaggio di JOLTS mostra che le offerte di lavoro sono aumentate del 10% e che i datori di lavoro non riescono a trovare dei candidati qualificati. Il numero di persone licenziate, sommate a coloro che si sono licenziati sono del 10% inferiori rispetto al 2007. Che cosa stanno facendo le aziende? Stanno aumentando gli straordinari, hanno aumentato il numero di ore lavorate durante la settimana. Abbiamo una combinazione data dall’aumento dei salari e dove la crescita della produttività rappresenta la voce che è cresciuta di meno. Tenete d'occhio i costi unitari del lavoro. Esiste una correlazione con l'inflazione - i costi unitari del lavoro stanno crescendo. I dipendenti sono sempre più disposti a lasciare un lavoro e passare ad un altro, ma la produttività ha recentemente cominciato a scendere. Eppure i giovani fanno sempre fatica a trovare dei posti di lavoro. Le persone con un età compresa tra i 20-24 sono ancora disoccupate e si trovano a dei livelli che non si vedevano da lungo tempo, a meno che si fosse ancora coinvolti in una recessione (si veda il grafico qui sotto). E le ricerche ci continuano ad evidenziare che oltre il 50% dei laureati operano in posti di lavoro per i quali non è necessaria una laurea.
  • 8. Anche se il tasso complessivo di disoccupazione è in calo, gran parte di questo è dato dal forte crollo del tasso di partecipazione così come da un aumento dei lavori con una bassa retribuzione. In modo curioso sembra ormai che ci sia una forte presenza di posti di lavoro a tempo determinato che però non rappresentano più come in passato l’inizio di una ripresa economica, ma sembra che il loro utilizzo sia diventato oramai strutturale. Una parte di responsabilità di aumento dell'occupazione temporanea può facilmente essere legata alla Affordable Healthcare Act (Obamacare). In questo caso i datori di lavoro per i dipendenti con un contratto a tempo determinato non devono pagare l'assicurazione sanitaria per i dipendenti, in quanto tale onere ricade direttamente sul dipendente. La sanità per i lavoratori con dei bassi salari può rappresentare una elevata percentuale del costo di un lavoratore. Mentre si può sostenere la tesi che i datori di lavoro dovrebbero coprire i lavoratori a tutti i livelli, i dati che ci pervengono ci dicono che questo non sta accadendo – e questo spiega l'aumento dei lavoratori temporanei. Anche un datore di lavoro come UPS sta assumendo dei nuovi dipendenti con dei contratti temporanei inserendoli in posti di lavoro scarsamente qualificati e con dei bassi salari, non offrendo l’assicurazione sanitaria per il primo anno di lavoro e tagliando in contemporanea i dipendenti che hanno una maggiore anzianità (che costano ovviamente più del doppio rispetto ai nuovi dipendenti che vengono assunti); inoltre a questi nuovi assunti non gli vengono date un numero sufficiente di ore di lavoro che gli permetta di sopravvivere, costringendoli di conseguenza a cercare dell’ulteriore lavoro nel mercato temporaneo al fine di soddisfare le loro esigenze di vita di base. Sappiamo per certo che tutto questo sta avvenendo a livello di sistema, in quanto i dati mostrano delle retribuzioni orarie e un numero totale di ore di lavoro a livello settimanale che diminuiscono. E queste tendenze sembra che si stiano consolidando. Stiamo assistendo alla creazione di un mercato basato su due livelli, un livello superiore per quelli con delle competenze e dove abbiamo una forte domanda ed un secondo ad un livello più basso dove le competenze di queste persone non sono particolarmente apprezzate
  • 9. dall’attuale mercato. Rosie nello spiegare l'argomento sottolinea che vi è una carenza di manodopera qualificata e che il costo per quei lavoratori sta iniziando a salire e questo sorprenderà la Federal Reserve, che per ora continua ancora a guardare i dati storici provenienti da un mondo del lavoro che però non esiste più. Ed inoltre sottolinea che questo segmento del mercato del lavoro è sufficientemente ampio da poter generare inflazione di tipo salariale. Si tratta di un argomento particolarmente interessante e contraddire David Rosenberg non è mai una buona idea, anche se però egli non ha così convinto Lacy Hunt o Gary Shilling almeno non è riuscito a farlo durante la conferenza. I suoi punti di visti rappresentano sicuramente un qualcosa a cui dobbiamo prestare particolarmente attenzione. Nel corso della tavola rotonda ci si è convinti che ci sono due mercati del lavoro, ma il divario è dato tra lavoratori con competenze che sono molto richieste e lavoratori i cui posti di lavoro non richiedono delle particolari esperienze o formazione. Competenze verso Formazione Sto scrivendo una parte della lettera di questa settimana tra le travi di un enorme auditorium, mentre guardo 1.100 laureati che si stanno laureando in arte in una importante università mentre ricevono la loro laurea. ( molto tempo feci una promessa e cioè che sarei stato qui presente) Questo è stato un percorso formativo costoso; i laureati sono intelligenti, ma quando gli si chiede quali sono i loro piani per il futuro troppo spesso si sente dire che non sono stati ancora in grado di trovare un lavoro o che stanno optando per continuare con la scuola, spesso prendendo ancora del denaro in prestito per poter continuare. Delle recenti ricerche ci suggeriscono che il rapporto costi/benefici per l'istruzione non è più positivo come una volta. Si veda ad esempio questo articolo di Jeff Selingo. L'istruzione, almeno nel senso convenzionale, non è sempre necessaria per avere successo nel mercato del lavoro. Troppo spesso è il nemico del successo. Eppure la fallacia continua a persistere tra i disoccupati che per risolvere i loro problemi "tornano a scuola". Nella maggior parte dei casi, non sarà così. I disoccupati non hanno bisogno di più scuola, quello di cui hanno bisogno sono maggiori competenze. Perché? Perché quello che serve ai datori di lavoro sono le competenze. I lavoratori sono essenzialmente un meccanismo di capacità di fare tutto ciò di cui il datore di lavoro ha bisogno. Questo non vuol dire che l'educazione formale sia irrilevante anzi questa è estremamente importante, ma non per il motivo al quale pensa la maggior parte delle persone. Lauree e diplomi sono delle credenziali. Non sono determinanti in modo assoluto, garantiscono solo che il titolare possiede le competenze che un datore di lavoro vuole. Servono come strumenti di screening, sono utilizzati per ridurre una lunga lista di candidati a un numero più contenuto. I datori di lavoro vogliono lavoratori con le competenze necessarie. I lavoratori vogliono che un datore di lavoro valorizzi le loro specifiche competenze. Quando ciò avviene sono
  • 10. tutti dei vincitori. Le competenze sono la chiave di ogni partita. Naturalmente le competenze possono essere acquisite a scuola. Anzi è impossibile spendere migliaia di ore in aula durante i propri anni formativi, mentre il cervello si pone in modalità di apprendimento senza acquisire almeno qualche tipo di competenza. I bambini e gli adolescenti sono delle macchine altamente sintonizzate nell'apprendimento di capacità. Se le scuole hanno prodotto il giusto numero di studenti con il giusto set di competenze, l'economia si troverebbe molto più vicina alla piena occupazione. Da qualche parte c'è un qualcosa di sbagliato. Eppure, quelli con il diploma di scuola superiore sono chiaramente in grado di trovare dei posti di lavoro di qualche tipo. Il livello di disoccupazione per i laureati è circa la metà di quello dei diplomati alle scuole superiori e quasi tre volte migliore rispetto a quelli senza un diploma. L'educazione è importante. Michael Ellsberg ci fornisce una ragione per tutto questo vantaggio che apparentemente una laurea offre: È vero, le persone con una laurea tendono a guadagnare di più. Ma questo potrebbe essere dovuto al fatto perché la maggior parte delle persone più ambiziose tendono ad andare all'università, non ci sono delle contro prove che ci suggeriscono che le stesse
  • 11. persone così ambiziose avrebbero guadagnato di meno senza una laurea. E mentre la maggior parte delle persone che iniziano a lavorare probabilmente sono laureate, queste dovrebbero essere ben consapevoli (come hanno imparato in statistica) che la correlazione non è uguale alla causalità. Supponendo che l'università sia responsabile del loro successo si tende a dargli molto più credito di quanto meriti. (New York Times: I nuovi usciti Salveranno l' America) L'America, come descrive Ellsberg, divide il mercato del lavoro in due sottoinsiemi: formali e informali. Il mercato del lavoro "formale" è quella vecchio stile, in cui i datori di lavoro e lavoratori richiedono e inviano i curriculum. Questo sistema non è mai stato così efficace come invece la gente pensava. I professionisti di successo e i titolari di aziende invece hanno a lungo preferito la seconda, il mercato informale. Quando hai bisogno di qualcuno che può fare X, chiedi ad amici fidati e colleghi. Di solito si trova un candidato ben qualificato in breve tempo. (E ora si utilizza LinkedIn ed altri social media.) Qual è il ruolo giocato da una laurea in questo processo? Poco e tanto. Se si può fare ciò che deve essere fatto, i datori di lavoro di solito non si cura di dove (o se) siete stati all'università. Ma, dal momento che si rivolgono a persone che conoscono quando cercano i candidati e dal momento che le nostre amicizie sono spesso formate in università, essere "in un circolo" aumenta le vostre probabilità di essere conosciuto dalle persone giuste al momento giusto. Il vecchio detto è quindi un po' vero: non è solo quello che sai, ma chi conosci. Inoltre, se si fa un annuncio on-line è possibile ricevere centinaia di curriculum. La maggior parte sono solo persone che inviano un curriculum nella speranza di attirare l'attenzione, ma anche in questo è molto probabile che si venga sommersi da un numero enorme di potenziali candidati. Come si può fare un buon screening dei candidati? Un primo modo è l'istruzione. Il vantaggio delle capacità è ben rappresentato nel grafico che segue. Si noti che con più si è anziani e minore è la probabilità di essere disoccupati. Come ho già dimostrato in precedenti lettere, i Boomers non sono solo stanno lavorando più di qualsiasi altro gruppo ma si stanno prendendo le quote di mercato riservate a quelli che hanno tra i 20 e i 40 anni. In realtà non meno di un anno fa il 100% dell'aumento complessivo dei posti di lavoro era fatto da quelli dai 55 anni in su. I giovani stavano già effettivamente perdendo terreno in quella che era già una lenta ripresa dell'occupazione. Le ragioni sono banali, ma evidenti. I Boomers non hanno risparmiato abbastanza per andare in pensione e devono continuare a lavorare. Dato i nostri anni di lavoro che ci restano da fare, cercheremo di lavorare fino a quando potremo e in relazione a ciò che riusciamo a trovare. E poi ci sono quelli di noi che semplicemente non hanno alcun interesse a fare nulla se non ricevere la tradizionale pensione. Stiamo vivendo una vita che è molto più lunga e più sana rispetto alle generazioni precedenti. Anche i Boomer che sono più giovani e che hanno probabilmente tra i 35-40 anni di esperienza nel mondo del lavoro e un sacco di competenze acquisite. I giovani possono avere più energia, ma molti posti di lavoro non richiedono semplicemente dell’energia ed
  • 12. dell’entusiasmo. Andate in un negozio di Barnes and Noble o in un qualsiasi altro negozio e noterete le età di coloro che lavorano. Certo ci sono dei giovani, ma vedo anche molti miei coetanei. 20 anni fa non li vedevo. E questi posti di lavoro "iniziali" sono quelli dove i lavoratori acquisiscono delle esperienze. Noi abbiamo delle politiche in atto che incoraggiano i giovani a contrarre sempre più debito per ottenere una laurea. Abbiamo bisogno di creare dei programmi che leghino le competenze e con i lavori disponibili e diano ai datori di lavoro degli incentivi ad assumere e formare questi giovani lavoratori. Come ha detto Paul McCulley durante la conferenza della scorsa settimana, Tra i 22 e i 27 anni sono gli anni che contano veramente per la vostra vita in termini di sicurezza finanziaria. Ora abbiamo un mercato del lavoro che è l'antitesi di ciò che voi ed io abbiamo imparato a conoscere dopo la laurea. Questo è un fenomeno strutturale, non congiunturale. Non guarirà solo con una maggiore e migliore educazione. In questo periodo si stanno formando delle nuove imprese con un minor tasso di partecipazione delle nuove generazioni. Nel lungo termine la crescita del mercato del lavoro arriva dalle nuove imprese. Volete creare dei posti di lavoro? Fermate l'aumento dei costi e della regolamentazione e tutto questo renderà le cose meno difficili
  • 13. agli imprenditori che desiderano iniziare un attività. Stiamo ancora aspettando che SEC comunichi le regole che il Congresso gli ha chiesto di preparare più di un anno fa (il tanto sbandierato JOBS Act), tutto permetterà a delle nuove imprese di comunicare direttamente online il loro bisogno di nuovi capitali senza incorrere nella vigente normativa. La SEC sta cumulando un ritardo superiore ai 90 giorni rispetto al termine indicato nell'atto iniziale. La legge come scritto dal Congresso è chiara. I gruppi di pressione che non vogliono cambiare le cose devono farsi da parte. Ci sono dei costi da sostenere per dare un lavoro ai nostri giovani. Quelli sono i miei figli. E anche i vostri. Kyle Bass e il Giappone Come voi sapete, io sono un convinto sostenitore del fatto che operiamo un economia globale e che gli investitori devono diversificare, che bisogna essere flessibili e saper cogliere le opportunità. Di conseguenza, spendo un sacco di tempo e fatica nel cercare strategie e gestori negli investimenti alternativi. Il programma Mauldin Circle è stato creato appositamente per fornirvi un accesso ai gestori "best of breed" nel settore degli alternative. Ecco perché sono particolarmente lieto di annunciavi un imminente evento che sarà fatto attraverso il Mouldin Circle, un webinar con Kyle Bass di Hayman Capital Management, LP. Molti lettori riconosceranno che Kyle è uno dei pochi investitori che nel 2008 aveva previsto la crisi dei mutui subprime, facendo fare dei notevoli guadagni ai suoi investitori. Da allora ha continuato a fare delle ottime previsioni sulla crisi del debito sovrano europeo ed è uno di quelli che ritiene che il debito Giapponese sia insostenibile. Tulsa, Atlanta, Nashville e Brussels
  • 14. La conferenza della settimana scorsa è stata molto stimolante. Ma prima di iniziarla ho avuto l’opportunità di passare del tempo con alcuni dei team internazionali che lavorano sulle cellule staminali. Abbiamo trascorso un bel po' di tempo parlando della ricerca che stanno facendo sulle cellule staminali e sulla malattia di Parkinson. Anche se non scrivo sul settore del biotech è un area che seguo molto da vicino. Credo che vedremo delle nuove cure per molte delle situazioni che ancora in questo momento ci affliggono. Scriverò sulle mie ultime scoperte nel settore delle biotecnologiche nelle prossime lettere. Il prossimo mercoledì sarò ad Atlanta per una riunione del consiglio di amministrazione di Galectin Therapeutics (un altra biotech che seguo). Il giorno dopo sarò a Nashville per una presentazione con il mio partner Altegris Investments. Poi si torna a casa per un giorno o due prima di volare a Bruxelles per un intervento. Potrei poi decidere di fermarmi a Londra prima di tornare indietro, ma in un modo o nell'altro cercherò di passare del tempo con Jonathan Tepper, il mio co-autore di Endgame. E' il momento di premere il pulsante di invio e di correre verso l'aeroporto. A Dallas stanno costruendo un nuovo terminal al fine di sostituire il vecchio al Love Field. E' molto bello, ma c'è quel trapano che mi da veramente fastidio. Abbiate una grande settimana. E cercate di capire come assumere un giovane laureato! Il vostro analista che ha iniziato a lavorare alla tenera età di 10 anni, John Mauldin subscribers@mauldineconomics.com Copyright 2010-2013 John Mauldin. All Rights Reserved Copyright 2010-2013 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso. La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come
  • 15. fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici, immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e John Mauldin, sarà perseguita legalmente. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui: www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione. Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it Thoughts from the Frontline 3204 Beverly Drive Dallas, Texas 75205 Horo Capital Independent Financial Advisory Firm Via Silvio Pellico, 12 20121 Milano Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it