A cura di Giuseppe Zappalà.
Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilità rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione già di per sé complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di più patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilità e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nell’uso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantità e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
Lo specialista ed il medico di medicina generale sono le figue professionali che più di altre si confrontano con queste situazioni che richiedono un metodo di gestione che superi la settorialità con una visione d’insieme dei problemi con impegni nel counselling ai pazienti e ai familiari.
Cosa cambia nelle nuove linee guida ISSHP - Daniela Di Martino
Comorbidità nel paziente con Alzheimer – Giuseppe Zappalà
1. OUTLINE
• 1. Depressione : Sindrome e/o Disturbi
• 2. Neuroanatomia delle emozioni
• 3. Asimmetrie emisferiche
Comorbidità nel paziente con
Alzheimer
Giuseppe Zappalà - Catania
The Dark Side of
the Brain
3. Episodio
Depressivo
Eziologia della
depressione
Fattori
genetici
Fattori
evolutivi
Tratti di carattere
e stili di vita
Life Events
Malattie
fisiche
condizioni predisponenti di
base
(geneticamente determinate)
condizioni relative alle fasi
più importanti dello sviluppo
(0-3 anni, attaccamento e
reciprocità, vissuti di perdita
e abbandono)
eventi di vita
stressanti/supporto affettivo
diminuzione di neurotrasmettitori
(serotonina, noradrenalina,
dopamina)
in specifiche aree cortico-cerebrali
6. introduzione
• Depressione: seconda causa di disabilità
– Seconda solo all’Infarto del miocardio
• CRONICITA’ proporzionale al danno
della corteccia cerebrale vulnerabile:
– Cingolo
– Corteccia frontale mediale
– Amigdala
– Ippocampo
30. Fattori di rischio cognitivo dopo un ictus
Fattori Cerebrali:
•sede emisferica del danno cerebrale
•estensione e lato del danno
•dominanza cerebrale
31. ICTUS CEREBRALE:
possibilità di RECUPERO
• NATURA del danno
• ESTENSIONE
• SEDE (emisferica)
• Co-morbidità
• Stile di vita
• ETA’
• SESSO
• SCOLARITA’
• PREFERENZA della
Mano
32. Emisfero leso Sin o Dx
Emisindrome destra
Afasia
Aprassia
Agnosia
Sindrome Catastrofica
Piena consapevolezza e
coscienza
Buona attenzione e memoria
Buon Insight: Disperazione
perché capiscono
RECUPERO MIGLIORE
Emisindrome sinistra
Disartria
Aprosodia
Anaffettività
Umore piatto
Scarsa consapevolezza
di malattia (anosognosia)
Emisomatognosia
Neglect e disturbi attentivi
Non si impegnano
RECUPERO SCARSO
33. Aumentare il numero di sopravvissuti dopo un ictus
Migliorare la qualità della vita dopo Ictus
Conoscendo le differenze fra un cervello e l’altro
Non solo in base a fattori di rischio vascolare e/o metabolici
Ma anche trovando i fattori “stocastici” premorbosi di
partenza
Aumentare le nostre conoscenze in tema di Neuroanatomia
Conoscere meglio le funzioni cognitive e la loro base biologica,
cerebrale, strutturale, neuroanatomica
RIVEDERE le linee guida SPREAD
42. Depressione …..in pillole!
• Rischio genetico di ammalarsi di depressione
• Spessore della corteccia mediale frontale (destra)
• Il danno predispone alla riduzione del volume dello
IPPOCAMPO
• Meccanismo genetico di suscettibilità alla
depressione: polimorfismo del meccanismo di
trasporto della 5HT tra Cingolo e Amigdala
• Assottigliamento della “grigia” del Cingolo e
amigdala
43. Stress & depressione
• Stimoli stressanti NEGATIVI spengono
l’Amigdala progressivamente (primi anni di vita)
• Eventi stressanti (GRAVI) della vita agiscono sul
sistema sul “sistema Serotonina”
– Se funzionante: riduce l’impatto sul sistema
– Se NON funzionante: fa emergere la depressione
maggiore
• Polimorfismo: “L” buono; “S” predisponente
• La corteccia mediale di destra è particolarmente
sensibile all’azione di agenti stressogeni
• L’azione farmacologica riduce l’impatto negativo
sulla corteccia del Cingolo