5. Paura dell’Islam
propone un’articolata riflessione
sulla natura più profonda di quella
religione in rapporto alle altre fedi
monoteistiche e sulle
strumentalizzazioni che le
organizzazioni terroristiche
cercano di farne
7. L’autore, Roberto Rapaccini,
è stato
funzionario del Ministero
dell’Interno occupandosi
prevalentemente di problematiche
comunitarie
8. Dal 2000 al 2002 ha lavorato a
Bruxelles presso la Commissione
Europea come esperto nazionale
distaccato per gli aspetti della
cooperazione di polizia relativi alla
lotta al terrorismo e al traffico
illecito di armi e per le questioni
inerenti alla sicurezza e all’ordine
pubblico
12. Per chi è cresciuto nel contesto
politico della guerra fredda la
contrapposizione fra il mondo
islamico fondamentalista e
l’Occidente ha sostituito il vuoto
creato dal crollo dell’Unione
Sovietica; l’Islam infatti non è
soltanto una religione, ma
rappresenta una realtà geopolitica
13. L’Islam non è una monade unitaria
dai tratti definiti, ma è un mondo
estremamente composito e
disomogeneo nel quale manca
un’autorità capace di esprimere una
posizione ufficiale su ogni specifica
questione; in proposito, la Lega
Araba non ha mai avuti la forza per
svolgere una leadership
14. In Occidente, a seguito dei noti fatti
dell’11 settembre 2001, si è diffuso
un senso di paura nei confronti del
mondo islamico; ma l’Islam non
coincide con quella ridotta frangia
che pratica il ricorso alla violenza
come strumento di affermazione di
una malintesa fede musulmana
15. Il pregiudizio che individua in ogni
musulmano un potenziale terrorista
genera una paura che compromette
ogni forma di dialogo
16. Prima dell’11 settembre 2001
l’Islam era un mondo a sé
generalmente poco conosciuto in
Occidente, nonostante la presenza di
tanti immigrati
17. La rilevanza geopolitica di qualche
Stato arabo era limitata
ad aspetti macroeconomici;
la diversità culturale
era considerato un dato da accettare
senza la necessità di un
approfondimento
18. Il mondo islamico
è una realtà con la quale
l’Occidente deve confrontarsi
anche al fine di una costruttiva
autocritica;
e la conoscenza reciproca è il
presupposto del dialogo
19. La società islamica
è permeata da una religione
con un forte carattere invasivo;
presenta aspetti che possono
degenerare in manifestazioni
violente e anti-occidentali
21. La fede musulmana
attua un’invasiva penetrazione nella
società civile al fine di una radicale
trasformazione delle istituzioni in
senso confessionale; persegue così
un progetto politico e
può favorire l’insorgere
di manifestazioni violente
22. Il terrorismo di matrice islamica è
un fenomeno degenerativo della
contrapposizione fra Islam e mondo
occidentale; si manifesta
a livello internazionale
avvalendosi anche di ambigui
equilibri geopolitici e
di discutibili motivazioni culturali
24. Il Terrorismo può essere definito di
matrice religiosa quando è animato
da motivazioni che trascendono la
realtà materiale; gli obiettivi delle
singole azioni criminali sono mezzi
per la progressiva affermazione di
un progetto che si ispira ad un
ordine soprannaturale
25. Il Terrorismo religioso ha sempre
carattere radicale, non ammette
alternative alla prevalenza
dell’assetto socio-politico che
costituisce un corollario del credo
religioso; è mosso dalla fede in un
ordine soprannaturale che si ritiene
di dover affermare ad ogni costo
26. La fede può essere vissuta come
rapporto individuale tra l'uomo e il
trascendente, o come dimensione
afferente la collettività; nel secondo
caso la fede produce gli effetti di
un’ideologia in quanto diviene
tensione per l’affermazione di un
assetto sociale ispirato ad un’etica
confessionale
27. La fede se è ideologia richiede un
impegno collettivo per cambiare le
strutture della società; i fedeli si
strutturano per promuovere con
ogni mezzo, compreso il ricorso alla
violenza, l’instaurazione di un
ordine sociale nel quale le leggi civili
sono sostituite da un ordinamento
giuridico fondato sulla legge divina
28. Il Terrorismo di matrice islamica è
una degenerazione
di questo atteggiamento:
l'uso della violenza e della minaccia
sono una scorciatoia per
l'instaurazione di una società
ispirata ai precetti del
Corano
29. Il Fondamentalismo non ha avuto un
ruolo durante la Primavera Araba,
che ha avuto moventi laici,
che possono essere riassunti nel
diffuso malessere per una
società cristallizzata su posizioni
antidemocratiche, caratterizzata da
una inaccettabile diseguaglianza
nella distribuzione delle ricchezze
31. La morte fisica di Osama bin Laden
è stata preceduta dalla sua morte
politica: i venti di rivolta della
Primavera Araba hanno evidenziato
un’importanza marginale del
Fondamentalismo religioso e delle
sue degenerazioni in forme eversive
32. Anche se in concreto si è
progressivamente ridotta la minaccia
terroristica che proviene da Al
Qaeda, si mantiene alta quella che
più in generale si origina dagli
ambienti del Fondamentalismo
estremista
33. Al Qaeda fin dalle sue origini ha
manifestato dei caratteri peculiari,
ovvero la verticalità da un punto di
vista decisionale e l’orizzontalità da
un punto di vista operativo ed
esecutivo
38. Non si incontra mai l'Islam o una
religione, bensì uomini e donne che
appartengono a determinate
tradizioni religiose e per i quali
questa appartenenza è un aspetto di
un'identità molteplice e non
monolitica (Enzo Bianchi)
39. Si dice che al mondo ci sia tanta
religione per far sì che gli uomini si
odino, ma non abbastanza perché gli
uomini si amino
(dal film Angel Heart di Alan Parker)
40. Dato che non penseremo mai nello stesso
modo e vedremo la verità per frammenti e
da diversi angoli di visuale, la regola della
nostra condotta è la tolleranza reciproca. La
coscienza non è la stessa per tutti. Quindi,
mentre essa rappresenta una buona guida
per la condotta individuale, l’imposizione di
questa condotta a tutti sarebbe
un’insopportabile interferenza nella libertà
di coscienza di ognuno (Gandhi)
41. Non dobbiamo semplicemente
sopportare le differenze fra gli individui
e i gruppi, ma anzi accoglierle come le
benvenute, considerandole un
arricchimento della nostra esistenza
(Albert Einstein)