SlideShare a Scribd company logo
1 of 27
3
ROTARY INTERNATIONAL
DISTRETTO 2100 ITALIA
Service Above Self - He Profit Most Who Serves Best
Raimondo Villano
Verso la società globale
dell’informazione
A. R. 2000-2001
4
L’elaborazione e la scrittura di questo testo è stata ultimata nel mese di maggio 1996.
© Rotary International - Club Pompei Oplonti Vesuvio Est
Elaborazione, impaginazione e correzioni a cura di Raimondo Villano
Edizioni Eidos, Castellammare di Stabia (Na)
5
Indice
Presentazione 7
Prefazione 9
CAPITOLO I
Analisi settoriale delle principali applicazioni telematiche 11
CAPITOLO II
Analisi settoriale dei problemi tecnici di applicazione
e/o sviluppo delle tecnologie informatiche 33
CAPITOLO III
Sicurezza e reati informatici: problemi tecnici, giuridici e normativi 85
CAPITOLO IV
Problematiche ed azioni politiche 113
CAPITOLO V
Politica, attività e problematiche delle imprese del settore informatico 135
CAPITOLO VI
Stime di mercato 149
CAPITOLO VII
Aspetti filosofici, morali ed esistenziali 155
CAPITOLO VIII
Impatto spaziale. Problemi urbanistici 163
CAPITOLO IX
Impatto sociale 169
Conclusioni 177
Note 180
Bibliografia 183
7
Presentazione
Un grande dono offerto con grande umiltà.
Ecco come si può definire questa lunga e non lieve fatica di Raimondo Villano, il quale,
per mero spirito di servizio e non certo per ambizioni accademiche, ha voluto assumere la
parte e l’ufficio di mediatore tra una materia intrinsecamente complessa e in rapida evolu-
zione e la gran massa di coloro che, in numero e in misura crescenti, son destinati a fare i
conti con essa, anche se non per loro scelta.
Il discorso sull’attuale società dell’informazione è tanto diffuso, che rischia di apparire
un luogo comune. Ma proprio il fatto di essere comune comporta la necessità che se ne
conoscano, sia pure a grandi linee ma non superficialmente, contenuti metodi e finalità non
con la pretesa di dominare il nuovo universo disciplinare ma con il legittimo desiderio di
non esserne dominati e manipolati. La nuova realtà creata dalla scienza informatica ed
elettronica ha profondamente mutato, abbreviandole fin quasi a cancellarle, le tradizionali
coordinate spaziali e temporali dell’umano agire e comunicare, costringendo anche menta-
lità e abitudini a rapidi processi di adattamento.
Quando gli adattamenti ci sono stati (con o senza traumi conta poco), si son ritrovati
enormemente accresciuti i poteri di ciascun individuo di mettersi in relazione con gli altri e
quindi di moltiplicare, attraverso lo scambio di informazioni, le occasioni e le modalità
della crescita globale della personalità. Quando, invece, gli adattamenti non sono stati nep-
pure tentati o, se avviati, non hanno creato le sperate abilità, s’è avvertita una progressiva
emerginazione dal flusso delle informazioni e s’è instaurata la non felice condizione di do-
ver utilizzare informazioni manipolate da altri o comunque di seconda mano.
Ecco perché oggi non è più possibile scegliere tra l’adesione alla nuova realtà e il rifiuto
di essa. Nella società dell’informazione ci siamo già e, ci piaccia o no, l’unica libertà di
scelta che rimane è tra il rassegnarsi a subirla o il prepararsi a guidarla.
E l’uomo, se non vuole abdicare alla propria dignità, non può non provvedere in tempo
alla propria libertà con lo scegliere la seconda ipotesi.
È davvero un Giano bifronte quello che sfida l’uomo contemporaneo a scelte difficili e
irrevocabili: esso promette e fa intravvedere un gran bene, ma contiene anche, occulte, le
insidie di un gran male.
Ancora una volta, come all’inizio della storia, l’uomo deve vivere e risolvere dentro di sé
l’eterno dramma della scelta. Ma in ogni caso la via resta sempre una: quella della cono-
scenza. Per accettare o per respingere.
* * *
L’autore non chiude gli occhi di fronte ai problemi che vien ponendo all’uomo di oggi la
trasformazione in atto della società. Al contrario: li fa suoi, quei problemi, e, pur con le
debite cautele e riserve, assume coraggiosamente posizione a favore della prospettiva di
cambiamento, ovviamente governato e diretto dall’uomo. Il cap. VII, in particolare, con-
tiene una diligente e accurata disamina del pensiero filosofico contemporaneo nel suo
8
misurarsi con la tecnologia informatica e con i problemi ch’essa pone alla perplessa intel-
ligenza e all’ancor più perplessa sensibilità degli uomini.
Sembra proprio che l’intera civiltà occidentale, di plurimillenaria durata, sia giunta ad
una svolta decisiva del suo cammino: la macchina, che pur è frutto dell’umano pensiero, ne
incrementa ed amplifica le potenzialità in misura incredibile e imprevedibile, ma restano
molto difformi da essa i ritmi con cui le masse degli uomini si adeguano alle nuove possibi-
lità operative. È come se l’immensa eredità della storia dell’umana intelligenza e ricerca
oggi costituisse una remora o un gravame per l’uomo dannato al cambiamento: questo c’è
sempre stato, ma, per i ritmi che ne scandivano il processo, è stato sempre agevolmente
“metabolizzato” dall’uomo. Oggi è l’incalzante rapidità dei processi innovativi che mette a
nudo la lentezza dell’adeguamento dell’uomo e della sua struttura psichica e mentale.
Ed è proprio lì, nello scarto tra le due velocità, che si annida il rischio: la liberazione
dalla ripetitività meccanica di certe operazioni, offerta dalla macchina, potrebbe tramutarsi
in un forma sconosciuta di asservimento delle masse. Da parte di chi? e a vantaggio di chi?
Se a questo punto della riflessione interviene l’inevitabile avvertimento di tener sempre
l’uomo come fine, ecco che ammonitore si leva il passato con tutto il fascino dei valori
ch’esso ha creati e consegnati alla nostra coscienza e alla nostra responsabilità. Il cammino
verso il nuovo è inarrestabile. L’augurio è che l’uomo sappia percorrerlo con saggezza, con
coraggio e con umiltà, traghettando sempre nei nuovi approdi l’eredità delle passate gene-
razioni, in virtù della quale egli può ancora riconoscersi e dirsi uomo.
La riflessione dell’autore su tutta quest’area problematica dura da alcuni anni, nel cor-
so dei quali egli ne ha fatto partecipi gli amici rotariani del suo club con la generosità di chi
mette a vantaggio degli altri la propria fatica e con l’umiltà di chi sente il proprio dono
inadeguato al sentimento che lo muove e lo accompagna.
Alcune tappe di questo fecondo e costante rapporto della silenziosa operosità del singolo
con la vita del gruppo sono state contrassegnate da concrete proposte di notevole utilità e
rilevanza sociale: ricordo le validissime indicazioni sull’organizzazione del servizio sanita-
rio e dell’assistenza agli anziani, sull’orientamento dei giovani nella scelta degli studi uni-
versitari e nella ricerca del lavoro nonché le preziose applicazioni della razionalità infor-
matica alla sistemazione dell’archivio del Distretto 2100 del R.I.
Di tutta l’esperienza acquisita e della conoscenza accumulata nell’itinerario degli ultimi
anni quest’opera rappresenta la “summa”, della quale non saprei se apprezzare di più l’ampiez-
za della materia trattata o lo sforzo di renderla accessibile alla comprensione di persone sforni-
te di competenza specifica ma dotate di buona volontà, quali son certamente i Rotariani.
A me, che ho avuto più volte l’occasione di apprezzare la serietà dell’impegno professio-
nale e civile dell’autore, piace concludere questa presentazione col notare ch’egli, nel
delineare l’avvento del nuovo universalismo tecnologico come versione contempora-
nea degli universalismi classici (cristiano, umanistico, razionalistico), ha saputo far
sua la pedagogia rotariana dell’uomo come fine.
Gennaio 2000 Antonio Carosella
9
Prefazione
Il presente lavoro è scaturito dall’analisi, a mano a mano sem-
pre più approfondita, degli aspetti e delle problematiche della so-
cietà globale dell’informazione, condotta sulla scorta di numerosi
testi e pubblicazioni, tra le quali ultime mi piace ricordare qui il
prestigioso quotidiano nazionale IL SOLE 24 ORE, che al fenome-
no delle telecomunicazioni riserva con costanza la sua ben nota e
non superficiale attenzione.
A me pare, invero, ch’esso, pur senza la pretesa di essere esau-
stivo in una materia oltremodo complessa a causa dell’intrinseca
multifattorialità e polivalenza nonché della magmatica evoluzione
del fenomeno, possa tuttavia divenire un utile strumento di ulterio-
re comprensione e punto di partenza per l’aggiornamento delle co-
noscenze.
Ciò a beneficio di una platea non di addetti ai lavori ma di sog-
getti di buona volontà, che con attenzione, sensibilità e sollecitudi-
ne recano il loro tassello, piccolo ma pur sempre prezioso, alla gran-
de opera collettiva dell’edificazione della società contemporanea.
Raimondo Villano
169
CAPITOLO IX
Impatto sociale
Esiste un impatto di carattere sociale dovuto all’adozione delle nuove tecnologie di teleco-
municazioni; impatto che incide (come si è potuto constatare o desumere da quanto trattato nei
precedenti capitoli) sulle relazioni, sulle abitudini, sul modo di comunicare dell’uomo poiché
trasferisce ad altro sistema ciò che oggi è svolto, in maniera quasi esclusiva, dal rapporto
interfaccia. L’adozione della telematica, infatti, potrebbe risultare determinante ai fini della
risoluzione di problemi sociali e soddisfare il bisogno emergente di ulteriori scambi e contatti.
L’interattività consentita dalle nuove tecnologie di telecomunicazioni garantirebbe, ad esem-
pio, una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione territoriale.
Le TLC sicuramente modificano le relazioni sociali se non altro perché eliminano la barriera
distanza; così come ipotizzato nel “Villaggio Universale” di Mac-Luhan, la comunicazione è
diventata immediata in ogni punto del mondo. Ma se da un lato esse “avvicinano” le persone,
dall’altro esasperano l’individualismo privilegiando il rapporto uomo-macchina col pericolo di
accelerare un processo di disgregazione sociale. Superando quelle che sono due posizioni anti-
tetiche, una messianica e l’altra catastrofica, il rapporto cultura-società può essere affrontato con
una analisi più articolata che entra nello specifico delle relazioni sociali in rapporto allo spazio.
Per chiarire i termini del discorso è necessario precisare che il concetto di relazione sociale
non può essere ridotto a quello di semplice relazione personale con l’implicazione di una com-
presenza fisica di interlocutori; esso va analizzato nella distinzione di classi o gruppi dove la
“promiscuità” non elimina la “differenza”.
Si possono distinguere: pratiche sociali che implicano un’azione collettiva; rapporti che
richiedono compresenza; relazioni a distanza; relazioni di individui mediate dall’uso collettivo
di uno stesso servizio.
E’ necessario precisare che quest’analisi, che si limita esclusivamente all’interpretazione em-
pirica del fenomeno, parte dal presupposto che ormai un qualunque tipo di comunicazione può
avvenire a distanza attraverso un terzo elemento che media e supporta la relazione.
Le TLC, qualunque sia la tecnica usata (telematica, radio o CB), sembrano non trasformare
la spazialità delle relazioni; esse si strutturano intorno alle relazioni sociali in rapporto stretta-
mente interattivo, inserendosi all’interno di uno spazio sociale già prefigurato.
Alcuni promotori sperano che le TLC possano ricomporre quelle relazioni sociali destrutturate
dall’eccessiva urbanizzazione degli ultimi 30 anni ed individuano questo ruolo nello creazione di
nuovi lavori del tipo “animatore”. Ma questo nuovo “operatore sociale”, che comunica con deter-
minati gruppi, mette in luce la possibilità che ha in mano il gestore del media; egli può egemoniz-
zare la realtà sociale alla quale si rivolge inducendo nuove tendenze dello sviluppo collettivo.
L’utenza si aggrega intorno al media ma non struttura una nuova forma di socializzazione,
essa rappresenta una serie di individui che si rapporta in modo univoco al “mezzo”.
Le TLC assumono in questo senso il ruolo di supporto all’immaginario sociale; esse mimano
una comunicazione che non è reale incarnando il simulacro necessario alla crisi della civiltà
urbana, ed, ancora, rispondono in maniera funzionale al bisogno di relazione sociale.
170
La comunicazione a distanza consente l’anonimato e dà la possibilità di “agire” senza muo-
versi; ma non sono le TLC a creare questa “socializzazione immaginaria”, è questo tipo di biso-
gno che utilizza le TLC in tale maniera.
L’ambiente urbano offre a ciascun individuo un supporto di identificazione legata allo spazio
nel quale vive; la comunicazione a distanza permette, illusoriamente, di evadere in un altro luogo
in maniera economica e senza fatica. Ma questo nega chi vuol vedere nelle TLC un mezzo per
rafforzare i rapporti di vicinanza che in questo modo diventano intercambiabili e variabili contrad-
dicendo il carattere stabile e fisso che hanno quando sono reali e concreti.
Le TLC creano uno spazio simbolico ma, per il momento, non raggiungono l’obiettivo di
quei promotori che vorrebbero giungere alla strutturazione di una nuova aggregazione sociale
che modifichi la spazialità.
Questo tipo di comunicazione promuove un’identità collettiva ma non lo sviluppo delle rela-
zioni sociali; il processo che si crea è un processo di identificazione collettiva analogo al proces-
so di identificazione freudiana di un gruppo intorno al “terzo simbolico”.
L’adesione al “tramite” è tanto più sentita quando il dispositivo risponde ad esigenze di rivendi-
cazione sociale. La co-identificazione può essere ottenuta attraverso la telematica associativa
che fa partecipare l’utenza alla formazione di banche-dati o di pagine.
Un’altra forma di co-identificazione si può ottenere creando un’emittente che serve comunità
limitrofe, ma diverse per caratteri morfologici e culturali, in cui gli ascoltatori si riconoscono
come appartenenti ad un’unica realtà.
I mezzi di comunicazione producono una rappresentazione coesiva dello spazio sociale, raffor-
zando il ruolo dei mezzi diffusivi locali tradizionali e in tal modo si riesce a gestire una comunità
differenziata (periferia e centro) in una strategia di ricomposizione dei gruppi sociali creando
l’illusione a tutti di vivere al centro della città.
Va, inoltre, considerato che gli effetti e le “ricadute” indirette di quelle reti comunicative di
varia natura, dai circuiti televisivi ai flussi di risorse del mercato finanziario internazionale, van-
no giorno dopo giorno svuotando di ogni significato il controllo statuale del territorio. Non vi è,
infatti, alcun bisogno di essere fisicamente presenti su un dato territorio per controllarlo direttamen-
te, dal momento che se ne può influenzare potentemente la cultura e il modo di vita, le abitudini
economiche e gli atteggiamenti intellettuali, semplicemente irradiandovi programmi e notizie.
L’ingresso dell’elettronica e dei mass media nel mondo, con la loro caratteristica capacità di
abolire la “frizione dello spazio”, elaborando e trasmettendo in tempo reale dati e programmi su
scala planetaria, colpisce al cuore quella che Badie chiama la “pesanteur territoriale” (la pesantezza
territoriale). Naturalmente, nessun superficiale ottimismo circa una crescita indolore transnazionale
può essere comprovato in termini puramente tecnologici. La crisi dello Stato-nazione, con le sue
dogane e gli uffici della polizia di frontiera incapaci ovviamente di controllare i flussi di notizie
oggi trasmessi sul piano internazionale via etere o via cavo o ancora grazie ai satelliti, indica
nuove responsabilità e compiti inediti per i Governi democratici. Questi non possono lasciare
mano libera in questo campo alle società private multinazionali che oggi inevitabilmente si trovano
a dover riempire i vuoti legislativi determinati dai ritardi delle strutture politiche.
Vi è, poi, la scena del lavoro che appare sottoposta a radicali cambiamenti. Nozioni canoniche,
già ritenute acquisizioni permanenti dell’analisi sociale, come quella elaborata a proposito della
burocrazia da Max Weber - fenomeno considerato eminentemente razionale e depersonalizzato -
mostrano i loro limiti. Le grandi carriere che duravano tutta una vita ed esigevano una dedizione
quasi sacrale sono finite. Alla granitica lealtà alla propria organizzazione subentra la flessibilità,
mobile e adattabile, del singolo operatore.
Inoltre, tutta la varia e ricca rete di intermediari fra fonti e utenti dell’informazione sarà
spazzata via. Le grandi strutture di servizio, dalle banche ai giornali e ai più diversi uffici di
consulenza, ridurranno drammaticamente la loro forza lavoro fissa in pianta stabile.
171
Si passerà e, anzi, si sta già passando dagli ordini di servizio e dalle istruzioni su carta stam-
pata ai dischetti e ai programmi elettronici.
Già sta sorgendo una figura nuova, la figura dell’impiegato-nomade, l’operatore informatico
non più radicato in un ufficio ma pronto a spostarsi là dove la sua opera è richiesta.
Dunque, nell’economia di oggi, liberata dai meccanismi di controllo, rivoluzionata nell’in-
novazione tecnologica e sempre più aperta alla concorrenza internazionale, nessuna impresa e
certamente nessun posto di lavoro o attività indipendente possono considerarsi al sicuro, per
quanto positivi siano i dati complessivi e, conseguentemente, l’insicurezza economica è diventa-
ta sempre più un fenomeno centrale in molti Paesi.
Quello che è nuovo rispetto al passato, però, è l’accelerazione dei cambiamenti strutturali in
ogni fase della crescita economica.
Va, ancora, tenuto presente che nonostante la globalizzazione della economia di per sé non
determini il livello salariale (ad esempio, il lavoratore statunitense che si trova a competere testa
a testa con un indiano nella sua stessa posizione viene pagato in base alla domanda ed all’offerta
per le sue competenze esistenti sul mercato del lavoro USA, non di quello indiano), è indubbio
che ha portato e continua a provocare mutamenti massicci e talora destabilizzanti nell’economia
là dove più pesanti sono, ad esempio, i tagli occupazionali.
Pertanto, pur in presenza di una crescita della ricchezza complessiva di un Paese, in specifici
settori può crescere il bisogno psicologico e pratico di intere famiglie e comunità di un ragione-
vole grado di stabilità socio-economica.
Inoltre, l’equazione forte mobilità del lavoro e più alta proporzione di coppie uguale crisi
della famiglia sembra abbastanza semplice.
L’eccessiva mobilità del lavoro, poi, può causare ancora altri effetti negativi, come la perdita
continua di colleghi di lavoro e di legami comunitari, compresi i bambini strappati dal loro quar-
tiere e dalla scuola, una delle cause riconosciute di devianza e/o delinquenza giovanile.
Per quanto concerne, più in particolare, il telelavoro domiciliare va tenuto presente che:
- gli stessi spostamenti giornalieri tra il domicilio e il posto di lavoro, spesso considerati
faticosi, possono essere valutati diversamente ovvero, per esempio, come dei momenti di relax;
- non c’è differenza fra giorno e notte per il disbrigo delle mansioni professionali. Contano le
ore di lavoro che sono dedicate, non la loro distribuzione giornaliera;
- scompare anche la distinzione fra tempo del lavoro e tempo del gioco. I rapporti umani sono
quasi inesistenti ed alta è la percentuale di divorzi;
- i ritmi intensi di lavoro provocano un esaurimento dei soggetti per cui, ottenuto il successo
economico, si abbandona il lavoro molto presto;
- la società sarà solo per uomini “forti” in cui la meritocrazia ha un ruolo predominante.
Quindi, il telelavoratore deve avere poco bisogno di contatti interfaccia con quelli con cui lavora,
deve avere una situazione casalinga che gli permetta di lavorare con una certa continuità senza
interruzioni o, comunque, deve essere capace di separare la vita privata da quella lavorativa.
Il telelavoratore, poi, deve avere una grande sicurezza interiore e spirito di iniziativa ed esse-
re capace di lavorare senza accusare la mancanza del feedback dei capi: i diretti superiori giudi-
cano dai risultati , non da quanto o da come si lavora. In genere, infine, quando si passa dall’uffi-
cio a casa chi ha buoni rapporti con i capi li migliora mentre chi li ha cattivi li peggiora: in questo
caso il telelavoro è il preludio alla ricerca di un nuovo posto di lavoro.
Nella società globale dell’informazione, inoltre, sarà più facile non solo informarsi ma an-
che far girare le opinioni favorendo forme sia di democrazia diretta che semi-diretta. Ciò offri-
rebbe molte possibilità fra cui il permettere alla gente di votare e di prendere elettronicamente
tutte le decisioni politiche ed amministrative giorno dopo giorno; la massima partecipazione dei
cittadini senza affidare ai sondaggi o al voto elettronico tutte le decisioni; l’uso più capillare dei
172
sondaggi elettronici per avere un’idea aggiornata dell’opinione più diffusa in un Paese e, quindi,
aiutare i rappresentanti eletti nello loro decisioni; l’uso dei sondaggi come voti per rendere più
rappresentativo e non per sostituire un Parlamento: si potrebbe, per esempio, stabilire che per
prendere una decisione oltre ai voti dei componenti l’Assemblea, si debba tener conto anche di
altri voti che vengono assegnati in base ai sondaggi.
Ovviamente sono molti i modi per integrare la democrazia elettronica con le istituzioni
parlamentari. Sarà, quindi, anche probabile la diffusione di canali televisivi che consentono sia
di controllare le istituzioni e giudicarle in tempo reale che di far svolgere talune attività politi-
che ed assumere decisioni in videoconferenza.
Indubbiamente dovranno essere effettuate approfondite valutazioni in merito alla necessità
ed alla superiorità o meno della democrazia diretta rispetto a quella rappresentativa. Infatti, se da
un lato effettivamente c’è il rischio che le istituzioni che devono deliberare, un Congresso, un
Parlamento, possano diventare soggetti alle ondate emotive della pubblica opinione, dall’altro è
più facile ritenere che queste istituzioni hanno resistito ai cambiamenti tecnologici per generazioni
ed alla fine tutti si imparerà a convivere anche con questa nuova era globale dell’informazione.
Inoltre, benché già adesso i sondaggi di opinione possano tirar fuori il lato peggiore di taluni
che governano, stimolando ad assecondare di volta in volta opportunisticamente le opinioni della
maggioranza invece che a progettare con lungimiranza il futuro del proprio Paese e benché il
sondaggio possa risultare uno strumento addirittura preistorico se paragonato alle possibilità di
consultazione che consentono le TLC, il rischio estremo che la democrazia rappresentativa degeneri
nel senso radicale di un ingovernabile sistema plebiscitario è funzione, a monte, di una totale, gene-
ralizzata quanto improbabile leadership priva del coraggio di resistere alle opinioni popolari.
Ancora, si dovrà vedere quanti si appassioneranno ai processi democratici in diretta ed alle
decisioni collettive giacché non è accettabile un universo composto solo da attivisti cittadini
esperti nell’uso delle nuove tecnologie, considerando anche il fatto che la telematica può permet-
tere di fare referendum istantanei ma non può spiegare istantaneamente questioni complesse.
Dunque, sia il sondaggio direzione che il sondaggio soggezione possono indebolire ed esau-
torare la democrazia rappresentativa.
Tuttavia, ritenendo che di per sé le nuove tecnologie sono da considerare neutrali e accetta-
bili, il problema riguarda l’assoluta adeguatezza e validità delle regole che devono governare il
sistema democratico. Se lo Stato sovrano diventerà obsoleto, dunque, saranno le idee a renderlo
tale, certamente non la tecnologia.
Date, poi, le caratteristiche della rivoluzione digitale, si può ritenere che la società si trovi in
prossimità di una svolta storica: un taglio netto col passato, un momento di discontinuità, che
diverrà concreto ed evidente all’improvviso, non appena la crescita esponenziale delle reti tele-
matiche e degli utenti che se ne servono per comunicare e scambiare informazioni avrà raggiun-
to la necessaria massa critica.
La digitalizzazione e la multimedialità, inoltre, conducono in una dimensione nuova per almeno
due ordini di motivi. Il primo è che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione
potenziano la capacità conoscitiva dell’uomo favorendo l’ingresso nell’era post-industriale, nel-
l’era dell’immateriale e dei servizi nella società in cui la conoscenza, le informazioni, l’intelligenza,
prendono il posto delle materie prime e persino della energia, come fattori strategici dello sviluppo.
Il secondo motivo è che le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione sono più
pervasive e trasversali di ogni altra tecnologia. Penetrano in ogni settore produttivo, nelle ammini-
strazioni, nella scuola, nella vita quotidiana dei cittadini, con un impatto a 360 gradi. Trasforma-
no ogni tipo di attività, il modo di lavorare, di insegnare, di apprendere, di divertirsi. Incidono sul-
l’organizzazione delle imprese, dei processi produttivi e dei servizi. Consentono di rinnovare radi-
calmente vecchi prodotti e servizi o di portare sul mercato prodotti e servizi completamente nuovi.
173
E’ una nuova sfida per tutti: il modo di organizzarsi, di produrre e di competere deve essere
ripensato in modo totale. Ed il passaggio dalla potenzialità delle risorse rese disponibili dalla
tecnologia alla realtà delle risorse sfruttate in maniera adeguata e diffusa si presenta irto di
difficoltà di ogni genere. Specialmente se si ritenesse di poter vivere il futuro con i vecchi arnesi
culturali del passato.
In questa ottica gli Stati hanno almeno due funzioni da esercitare: quella di utente e acquiren-
te di impianti e servizi per le proprie strutture amministrative ed istituzionali, e quella di promo-
tore, oltre che di attore diretto, di investimenti immateriali nell’istruzione e nella formazione dei
cittadini, dei giovani che dovranno vivere nella società dell’informazione di domani e dei meno
giovani che dovranno non essere marginalizzati.
Inoltre, pur dipendendo sempre più la forza di un Paese dalla quantità di intelligenza incorpo-
rata nei prodotti e nei servizi della sua amministrazione e delle sue imprese e pur essendo, quindi,
il capitale umano la fonte più importante delle competitività, investire nell’istruzione e formazione
non risponde solo a esigenze economiche. La rivoluzione elettronica e la diffusione del computer
stanno determinando anche nei Paesi più evoluti nuove forme di analfabetismo e di emarginazione.
Spesso la “computer illiteracy” si traduce in “information illiteracy” e cioè nell’incapacità di
accedere ai nuovi modi di comunicare, raccogliere ed elaborare informazioni.
Questo nuovo analfabetismo, che non si rintraccia solo all’interno delle classi sociali più
povere, va combattuto perché crea nuove povertà, nuove divisioni e dipendenze culturali.
La logica delle information highways è di per sé una logica di democrazia e di mercato aperto,
nel senso che non crea discriminazioni e monopoli, ma offre a tutti, dovunque, la possibilità di
accedere a tutte le informazioni. Le reti per loro natura non sono gerarchiche ma di fatto è possibile
che la computer illiteracy (o la information illiteracy) crei discriminazioni tra “haves” e “have-nots”,
tra chi dispone delle competenze necessarie per vivere nella società dell’informazione e chi non ne
dispone. Questo pericolo riguarda i rapporti tra le classi sociali ma anche tra le nazioni.
Per questo è da ritenere che un grande impegno a favore dell’istruzione risponda a pressanti
esigenze politiche e sociali, oltre che economiche. Questo impegno deve riguardare sia i conte-
nuti (più attenzione alle nuove tecnologie) sia i tempi (formazione permanente) sia i modi e gli
strumenti dell’education.
Inoltre, se la formazione è un diritto per tutti, come si sostiene in ambito internazionale, lo è
a maggior ragione la formazione permanente.
Nel nostro Paese, ad esempio, non meno di 10 milioni di italiani tra i 24 e i 44 anni sono in
possessodellalicenzadiscuolamediadell’obbligocomemassimotitolodistudio.Iltrenddemografico
negativo, la difficoltà dei giovani a entrare nel mercato del lavoro, l’impatto delle tecnologie “digita-
li” sposteranno sempre più l’attenzione dall’utenza giovane a quella adulta dei sistemi formativi. Si
riscopre un nuovo ruolo del sistema scolastico, parallelo all’impegno che le imprese dovranno assu-
mere nell’assicurare opportunità di formazione permanente per i lavoratori adulti.
Tutto ciò implicherà la revisione dei criteri di scelta nell’utilizzo delle risorse che interessano
le politiche dell’istruzione e quelle economico-sociali: individuazione delle priorità, distribuzio-
ne diversa degli stanziamenti in rapporto all’utenza, incentivi fiscali alle aziende.
Ancora, è evidente che in questa situazione, ormai non più lontana da non essere già percepibile
in molti campi, le tecniche della formazione professionale, anche le più avanzate e non solo
quelle arcaiche basate sui vecchi “profili di mestiere”, entrano in una crisi irreversibile.
La tecnologia e le pratiche del lavoro cambiano così rapidamente che le specializzazioni
(job skills) imparate a scuola hanno scarse possibilità di restare rilevanti dalla laurea alla pen-
sione. Chiaramente, le esigenze di un’economia a grande intensità di conoscenze (knowledge-
intensive economy) richiederanno una preparazione, ma le tendenze probabili favoriranno certi
tipi di addestramento a scapito di altri. In particolare, poiché possiamo aspettarci che acquisiti
174
contenuti cognitivi siano parecchie volte rivoluzionati nel corso di una singola vita, la capacità di
maggior valore sembra consistere nell’imparare come imparare.
Altro aspetto da considerare, poi, è che pur rendendosi urgente il problema della formazione
di una cultura adeguata è necessario porsi in guardia contro le facili scorciatoie formative che
spesso approdano soltanto al lamentevole esito della conferma pomposa dello statu quo. “Impiegato
nelle circostanze più svariate - scrive Ravaglioli - il termine cultura ha acquistato una radicale
ambiguità. E’ un’impresa disperata enumerarne i significati sanciti dall’uso. Eppure una distinzione
pare esistere: quella che rileva la differenza fra le conoscenze controllate e le rappresentazioni o
speculazioni o argomentazioni che pur mostrando una coerenza interna non sono sottoposte a
prove empiriche. In breve, la differenza è fra conoscenza e cultura”.
In questa divaricazione, si può vedere un rischio: quello di scavare nuovamente un fosso, che
potrà anche divenire fossato e frattura, fra scienze tecniche in senso proprio e cultura umanistica
in senso lato. Di nuovo si porrà dunque il dilemma se fare imparare e spiegare la seconda legge
della termodinamica agli umanisti letterati oppure costringere gli ingegneri a leggere Shakespeare
e a mandare a memoria la Divina Commedia.
Nulla di tutto questo, evidentemente. La polemica sulle famose “due culture” era viziata da
una seria carenza interna. Sembrava non rendersi conto che la cultura ha da essere insieme
umanistica e scientifica nel senso di una valutazione dei fenomeni e delle situazioni umane che
sia globale e complessiva, non ridotta a una formula meccanica da applicarsi caso per caso, ma
neppure condannata a una genericità che termini in romantica vaghezza, incapace di offrire gli
strumenti necessari alla comprensione dei problemi specifici. Forse solo per questa via sarà
possibile non separare la scienza dalla coscienza e riscoprire nella cultura uno strumento essen-
ziale di auto-consapevolezza.
Un’altra delle chiavi di volta della trasformazione in atto è la disponibilità di informatica
amichevole, che vuol dire anzitutto sviluppare un software ultracomplesso ma di facilissimo uso,
che internalizzi tutte le complicazioni che non debbono neppure essere intuibili, e questo è pos-
sibile oggi con la potenza dei nuovi chip e il loro basso costo. Ancora informatica amichevole
significa ideare servizi che interessino tante persone e siano di immediata presa.
Per quanto concerne, poi, più particolarmente la televisione, la diffusione di Pay-TV e di reti
tematiche mirate, va detto che esse costituiranno una sempre più accentuata personalizzazione
del rapporto fra utente ed emittente che consiste, quindi, nella graduale trasformazione di un
mezzo e di un consumo per definizione “di massa” in una serie di proposte differenziate. Inoltre,
la TV interattiva consente all’utente un intervento attivo per esercitare la possibilità di realizzare
un percorso personale all’interno delle informazioni, la cui emissione, in gradi diversi, dipende
dalle richieste dell’utente stesso. In queste situazioni muta e, in un certo senso, si radicalizza
rispetto ai precedenti tentativi di personalizzazione l’attività di cooperazione del destinatario.
Cambia il suo ruolo, cambia il suo tipo di azione, ma cambia anche la competenza richiestagli,
intesa come capacità di utilizzare tecnicamente gli strumenti e di approfittarne creativamente per
costruire un “suo” percorso di senso; per non parlare, poi, del livello economico che, per il
momento, implica l’accesso a questi nuovi media.
Di fronte a uno spettatore apparentemente “libero” (e sicuramente in una situazione di mag-
gior libertà rispetto a quella della TV monodirezionale), si riafferma comunque il ruolo centrale
dell’emittente che fa da filo di collegamento delle esperienze di TV interattiva.
Quella che potremmo chiamare genericamente come “personal TV”, sia nelle sue forme
ascrivibili alla televisione monodirezionale sia in quelle definibili in senso stretto come interattive,
manifesta dunque due caratteristiche: il ruolo sempre più attivo dello spettatore (coinvolto nel
processo di consumo del testo anche come soggetto concreto, chiamato a una serie di azioni) e
il progressivo assorbimento di questa presenza attiva, di questa collaborazione alla costruzione
del testo, all’interno del progetto del trasmittente.
175
Ma la “personal TV”, insieme alle innovazioni tecnologiche che stanno sempre più trasformando
il campo delle telecomunicazioni, pone anche molti interrogativi sociali, umani e culturali.
Ci si limita a indicarne soltanto due fra i tanti.
In prima istanza, il problema di un corretto controllo sociale su beni simbolici cosi numerosi,
mobili e sfuggenti come i prodotti audiovisivi. E’ in gioco la qualità dei prodotti televisivi: se le
possibilità di trasmissione e di “conversazione” mediata con le emittenti aumentano sempre più,
è necessario pensare seriamente a “cosa” si diffonderà attraverso gli innumerevoli canali per
attivare, interessare e soddisfare il pubblico (o suoi diversi segmenti) senza venir meno a una
scelta fondativa di rispetto nei suoi confronti.
Se la TV di domani impone un ripensamento non solo tecnologico ma semantico, estenden-
dosi da strumento esclusivo di svago anche a strumento di democrazia che consente di pensare
e agire conseguentemente, ovviamente nella sua qualità di cultura democratica disponibile a
tutti ed interamente governata da quel che la gente vuole, pone il problema, talora terrificante,
proprio di ciò che la gente potrebbe volere.
A mano a mano che l’onda della tecnofilia cresce, poi, è possibile riscontrare più chiaramen-
te anche due fenomeni di polarizzazione estrema: accanto ad una utopia tecnicista, accarezzata
da coloro i quali sperano in un cambiamento dei principi di dominazione sociale, diviene sem-
pre maggiore la paura di coloro che avendo potere nel mondo attuale temono di perderlo in un
contesto che non riescono a capire e finiscono per favorire, direttamente o indirettamente, una
nuova popolarità del luddismo.
Il mondo inizialmente potrà essere diviso tra collegati e scollegati alle reti. Come il telefono
all’inizio non fu disponibile per tutti, anche le autostrade informatiche cominceranno a servire
prima un ceto medio.
Ma intanto le città si libereranno dal traffico. Costeranno meno per quelli che ci restano, ci
sarà meno inquinamento. Anche i non collegati ne avranno giovamento.
Del resto, la digitalizzazione, nonostante la sua pervasività, non è necessariamente un fenomeno
di tipo “coloniale” per cui la cultura del computer si impone imperialisticamente sulle altre trasfor-
mandole o addirittura eliminandole. La società è multiculturale e la forza della diversità è im-
mensa. Per questo si osserva che la diffusione dei computer incontra importanti discontinuità.
Trarrà, comunque, il massimo vantaggio colui che saprà comprendere più che i soli elementi
tecnologici soprattutto quelli umani e sociali.
180
Note
1
Si può scegliere tra due grandi famiglie di fornitori: quella rivolta alle aziende e quella rivolta ai privati. I
primi hanno un costo variabile tra le 200mila lire e i 2 milioni al’ anno, a seconda dei servizi richiesti. I
secondi forniscono abbonamenti ai servizi telematici italiani in contatto con Internet a un canone annuo
variabile dalle 60 alle 200 mila lire.
2
Ed in parte si sta già attuando, ad esempio: Conferenza Onu sulla donna, Pechino 1995.
3
Nicholas Negroponte, Media Lab. di Boston, U.S.A.
4
Gli indicatori sulle dotazioni tecniche nelle scuole superiori (indagine a campione) rivelano che:
a) Il numero di studenti per ogni macchina fotocopiatrice è di: 237,25 nei Licei e nei Magistrali; 197,17 nel
Liceo artistico; 206,29 negli Istituti professionali; 245,12 negli Istituti tecnici; per una media complessiva di
231,52;
b) il numero di studenti per ogni computer destinato ad attività didattica è di: 37,95 nei Licei e nei Magistrali;
45,58 nel Liceo artistico; 15,12 negli Istituti professionali; 17,4 negli Istituti tecnici; per una media comples-
siva di 24,14.
Fonte: indagine Censis-Cnel, anno scolastico 1993-94 (i dati si riferiscono ai primi 570 questionari elaborati
sui 1600 pervenuti dalle scuole).
5
Giuliano Beretta, direttore commerciale Eutelstat
6
Servizi per i quali i telespettatori sono disposti a pagare un supplemento (dati percentuali; fonte: Inteco):
Film senza alcuna pubblicità: Gran Bretagna 39, Italia 57, Francia 70, Germania 49;
Ampia possibilità di scelta dei programmi multimediali interattivi: Gran Bretagna 60; Italia 47; Francia 82;
Germania 45;
Possibilità di decidere l’ora di inizio del programma scelto: Gran Bretagna 28; Italia 25; Francia 69; Germa-
nia 30;
Possibilità di vedere le anteprime dei film: Gran Bretagna 40; Italia 43; Francia 80; Germania 41.
7
Percentuale di persone “molto interessate” alla Tv interattiva (Vod): Gran Bretagna 19; Italia 101; Francia
19; Germania 12; U.S.A. 43;
Percentuale di proprietari di videoregistratori che noleggiano almeno un film al mese: Gran
Bretagna 37; Italia 39; Francia 29; Germania 35; U.S.A. 75;
Percentuale di telespettatori che programmano il videoregistratore parecchie volte la settimana: Gran Bretagna
60; Italia 28; Francia 40; Germania 32; U.S.A. 26.
Fonte: Inteco
8
Consumi giornalieri di Tv nel 194, espressi in minuti pro capite, in alcuni Paesi europei (Fonte: Carat-Tv
Minibook 1994): Gran Bretagna 230,6; Spagna 198,2; Italia 197,3 Germania 193,3; Francia 185,2; Media
europea 185,4.
9
Dati di utilizzo in percentuale di satellite e cavo rispetto alla diffusione degli apparecchi televisivi
(Fonte: elaborazioni del Sole-24 Ore su dati Frost and Sullivan, Dataquest, Datamonitor, Alcatel):
Satellite
1994: Germania 25, Gran Bretagna 20, U.S.A. 10, Francia 8, Olanda 4, Italia 1;
1997(previsioni): Gran Bretagna 35,Germania 34,U.S.A. 10, Italia 1O,Francia 9, Olanda 6
Cavo
1994: Olanda 82, U.S.A. 65, Germania 45, Francia 15, Gran Bretagna 15, Italia 0;
1997 (previsioni): Olanda 85, USA 70, Germania 48, Gran Bretagna 30, Francia 23, Italia 8.
10
Mercato del cavo in Europa occidentale dal 1993 al 2003 (Fonte: Cit Research):
Famiglie con Tv (in milioni): 155 nel 1993, 161 nel 1995, 166 nel 1997, 175 nel 2001, 179 nel 2003;
Famiglie con Tv cavo (in milioni): 32 nel 1993, 38 nel 1995, 43 nel 1997,52 nel 2001, 55 nel 2003;
Renetrazione Tv cavo (in % su case con Tv): 21 nel 1993, 23 nel 1995, 26 nel 1997, 30 nel 2001, 31 nel 2003;
Penetrazione Pay-Tv (in % su case con Tv): 7 nel 1993, 9 nel 1995, 12 nel 1997,16 nel 2001, 18 nel 2003.
11
Ricerca Inteco.
12
Sartori.
13
B.Miccio, Consigliere RAI.
14
Giulio Carminati, Responsabile Studi e Ricerche RAI.
15
Investimenti in informatica delle industrie italiane espressi in miliardi di lire (Fonte Teknibank per Osserva-
torio Smau 1995): 4199 nel 1993,4173 nel 1994 e 4882 nel ’95. Gli investimenti delle aziende fino a 99
addetti hanno registrato un incremento dello 1,8% nel 1994 rispetto al 1993 e del 40% nel 1995 rispetto al
181
1994. Gli investimenti delle aziende da 100 a 499 addetti hanno registrato un decremento dell’0,8% nel
1994/93 ed un incremento dell’1,4% nel 1995/94.
Gli investimenti delle aziende con 500 ed oltre addetti hanno registrato una flessione del 3,1% nel 1994/93
ed un incremento dell’1,9% nel 1995/94. Complessivamente gli investimenti dei tre comparti hanno regi-
strato una flessione del 10,6% nel 1994/93 ed un incremento del 2,7% nel 1995/94.
16
Giovanna Scarpitti, sociologa, Società Italiana Telelavoro.
17
Carlo De Benedetti, presidente Olivetti.
18
Ettore Pietrabissa, direttore centrali ABI. Nona conferenza di IPACRI su “I nuovi orizzonti nelle relazioni
banche-clienti” (Barcellona, 1995).
19
Ricerca dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, illustrata da Fernando Fabiano, responsabile del Servizio
automazione interbancaria dell’ABI, al Convegno su “ L’informatica nelle banche: stato dell’arte e prospet-
tive” (Roma, 1995).
20
Fonte: Nomos Ricerca.
21
Fonte: Andersen Consulting.
22
Andrea Corbella, Vice direttore generale Banca Popolare di Milano.
23
Alberto Crippa, Vice direttore generale CARIPLO.
24
Fabio Chiusa, Direttore generale IPACRI.
25
Anna Maria Llopis, Open Bank.
26
Costantino Lauria, dirigente Servizio Antiriciclaggio Ministero del Tesoro - Convegno Assofiduciaria su
aggiornamento delle istruzioni per la lotta al riciclaggio (Roma,1995).
27
Carlo Pisanti, funzionario Settore Normativo Ufficio Vigilanza Banca d’Italia.
28
Fonte: Commerce dept., Killen and Associates-Business Week.
29
Pierfrancesco Gaggi, coordinatore del gruppo di lavoro dell’ABI.
30
Tommaso Padoa Schioppa .
31
Ettore Pietrabissa, direttore centrale ABI.
32
Elserino Piol, Presidente Olivetti-Telemedia.
33
Libro mutante, Ipertesto: si comincia il primo breve capitolo, poi si sceglie subito, a un bivio elettronico, se
proseguire all’antica con pagina 2, oppure soffermarsi su una delle parole del testo, schiacciare un tasto
quando il cursore del computer la incontra sullo schermo e di li balzare a una pagina collegata, seguendo una
storia nella storia, un sentiero che si biforca cento volte. Per tornare poi alla storia principale, oppure lasciar-
la in cambio di altre.
34
Il Sole-24 Ore è attivo anche su Audiotel con informazioni di Borsa e di tipo normativo.
35
Fonte: Informatica pubblica.
36
Giancarlo Scatassa, dirigente generale Ministero Funzione Pubblica.
37
Guido Rey, Presidente A.I.P.A.
38
Fonte: Ministero Pubblica Istruzione.
39
Fulvio Berghella, vice direttore generale ISTINFORM (Istituto Consulenza Bancaria) e responsabile Security
Net, che collega oltre 300 aziende fornendo servizi per la prevenzione contro il computer crime.
40
Dati Security Net.
41
Il gruppo di specialisti in materia costituito dall’Associazione italiana per il calcolo automatico (Aica) inten-
de proporsi, per l’appunto, come osservatorio sull’impiego dei sistemi di sicurezza e diventare al tempo
stesso un punto d’incontro e discussione su questi temi fra utenti, costruttori e ricercatori.
42
Sicurforum Italia-F.T.I.: Giornate di studio “La sicurezza informatica: il progetto intersettoriale A.I.P.A.11,
Roma 1995.
43
Vedasi appendice legislativa.
44
Giusella Finocchiaro.
45
Guido Rey, Presidente A.I.P.A., Convegno Technimedia su “Comportamenti e norme nella società vulnera-
bile” nell’ambito del Forum multimediale “La società dell’informazione” (Libera Università Studi Sociali
“Guido Carli” - 1995).
46
Martino Pompilj, dirigente Confindustria.
47
Angelo Mancusi, presidente Infocamere.
48
Dossier pubblico ANASIN sull’eccesso di privacy.
49
Herschel Fink, U.S.A.
50
Electronic Frontier Foundation.
51
Giuseppe Verrini, presidente Task force antipirateria di BSA Italia.
52
Giuseppe Pirillo, presidente Gruppo Informatici Tecnico-Giuridici.
53
Mario Monti, Commissario al Mercato Interno U.E.
182
54
Esempio: in Italia accordo Telecom (agosto 1995).
55
Jacques Santer, Presidente Commissione Europea: relazione di apertura G7 (Bruxelles, 24.2.1995).
56
Fonte: Commissione Europea.
57
Fabio Cammarano, Amministratore delegato Saritel.
58
Fonte: Pat McGovern, presidente e amministratore delegato di Ide, che ha aperto i lavori dell’European It
Forum organizzato nel 1995 a Parigi.
59
Fonte: elaborazioni e stime Nomos Ricerca su fonti varie.
60
Fonte: Eito, Dataquest, Ide - 60/B. Fonte: Nomos Ricerca-Assinform.
61
Fonte: Eito ’95.
62
Fonte: Eito 1995.
63
Fonte: Dataquest.
64
Fonte: Direzione generale Intel, 1995.
65
Fonte: Osservatorio Smau.
66
Fonte: Assinform-Nomos Ricerca.
67
Fonte: Assinform-Nomos Ricerca.
68
Fonte: Assinform-Nomos Ricerca.
69
Fonte: Ide Italia.
70
Fonte: Ed. Zander, Amministratore delegato Sun Microsystem (Madrid, 1995).
71
Fonte: Eito ’95.
72
Fonte: Gartner Group
73
Stime Teknibank, società di analisi e consulenza italiana nel settore delle Tlc.
74
Fonte: OVUM.
75
Fonte: Associazione Italiana Internet Providers.
76
Elaborata da Charles Sanders Peirce.
77
Paolo Parrini - “Conoscenza e realtà. Saggio di filosofia positiva” - Laterza, Bari 1995 .
78
ABS. e/o Rif. “Evangelium Vitae” 21+24, Enciclica S. S. Giovanni Paolo II (1995).
79
ABS e/o Rif. “Criteri di collaborazione ecumenica ed interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali”,
15+17, 21+23 Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali (1989).
80
ABS e/o Rif. “Le università cattoliche” 5,7,17,18, Costituzione apostolica S.S.Giovanni Paolo II (1990).
183
Bibliografia
R. VACCA, Un computer per amico - 2000 giorni al 2000, N. 4/94.
G. DE VARDA-P. PAGELLA, “Telematica e territorio: telematica e agricoltura” “Turismatica” - Quader-
ni Italtel N.77 NOV/84.
S. REBOSTI, Il Giornale 1986.
E. DE PASCALE, Stet, la sfida parte dalla cablatura - Sole 24 Ore 30/6/95.
C. SOTTOCORONA, Il futuro vi attende in autostrada - Panorama 23/7/94.
L. DE BIASE, Come funziona il collegamento globale dei P.C. - Panorama 23/7/94.
J. LELYVELD, Avanti a tutte news - Panorama 10/3/95.
S. PENDE, Intervista a Nicola Grauso: “Modem forza otto” - Panorama 28/4/95.
L. DE BIASE, Intervista a Franco Tatò: “Meglio fare che annunciare” - Panorama 7/4/95.
L. DE BIASE, Che cento canali fioriscano - Panorama 24/3/95.
L. DE BIASE, Al di là dell’Internet - Panorama 24/3/95.
B. GATES, Cliccando s’impara - Panorama 24/3/95.
D. LIOTTO, ATM, arriva la super rete - Il Mattino 10/3/95.
F. VERGNANO, Italia fanalino di coda nella TV interattiva - Sole 24 Ore 14/6/95.
M. MORINO, La pubblicità punta sul video multimediale - Sole 24 Ore 14/6/95.
C. BASTASIN, Hopp risposta tedesca a Gates - Sole 05/7/95.
M. MELE, Stream lancia la sfida dei servizi interattivi - Sole 31/5/95.
F. VERGNANO, Il telefono corteggia Hollywood ma è guerra sulle regole - Sole 31/5/95.
M. MELE, Il vecchio mercato è saturo. Arrivano le reti specializzate - Sole 31/5/95.
F. VERGNANO, Clinton moltiplica i canali delle televisioni - Sole 31/5/95.
M. NIADA, Londra, le nuove tecnologie svuotano il “tetto” - Sole 31/5/95.
L. OLIVA, Info 2000 al debutto - Il Sole, luglio 95.
L. DE BIASE, Il fine giustifica i media - Panorama 9/6/95.
N. NEGROPONTE, Essere digitali - Sperling e Kupfer 1985.
G. BECHELLONI, Lunga vita alla TV via etere - Sole 23/6/95.
A. PILATI, La libertà appesa a un bit - Sole 23/6/95.
G. CAVALLO, Computer scaccia video: sarà il nuovo focolare - Il Mattino 21/4/95.
TG UNO - RAI, 27/2/95.
M. HACK, Il futuro va piano e va lontano - Il Mattino 07/3/95.
B. GATES, Come ti divento bimillionario - Sesto potere - Panorama 13/1/95.
P. FOGLIANI, Venite con me nel futuro: è meraviglioso - Intervista a R. VACCA - CLASS sett. 94.
M. L. FELICI, Finsiel in crescita guarda all’estero - Sole 16/6/95.
M. R. ZINGONE, La famiglia scopre il personal - Sole 07/07/95.
A. BINI - C. PAPETTI, Il territorio è gestito dal computer - Sole 30/6/95.
G. CASERZA, La democrazia elettrodomestica. Intervista a U. Volli - Il Mattino 9/12/94.
D. L. M., Gli alberghi sono online - Sole 2/6/95.
E. T. U., Nelle scuole italiane arriva il software Doc - Sole 30/6/95.
L. DE BIASE, Eurochips coi baffi - Intervista a P. Pistorio - Panorama 13/1/95.
A. MASERA, Pronto... Qui Internet - Panorama 28/10/94.
L. DE BIASE, Sesto potere - Panorama 28/10/94.
M. DE MARTINO, Alzati e lavora - Panorama 7/5/94.
E. SILVA, USA, in viaggio con Internet - Sole 16/6/95.
E. VACIAGO, Nella galleria Ricci Oddi attraverso la rete Internet - Sole 28/7/95.
A. GALLIPPI, Medicina sempre più hi-tech - Sole 2/8/95.
M. R. ZINCONE, Pronto al decollo il mercato della formazione a distanza - Sole 14/7/95.
F. RO, Sul video città senza segreti - Sole 24/7/95.
F. FERRO, Lavoro a distanza - Telecom fa scuola - Sole 15/8/95.
C. PIGA, Telelavoro - RAI - TG UNO Economia 27/6/95.
A. D. F., Telelavoro: firmato un accordo “test” alla DBK - Sole 6/7/95.
184
F. FERRAROTTI, Il lavoro nell’era digitale - Sole 23/7/95.
A. MARTELLI, I due tempi della strategia - Sole 23/7/95.
FI - CU., Negli istituti di credito è l’ora delle tecnologie - Sole 16/6/95.
E. NETTI, Servizi efficienti ai cittadini - Sole 21/7/95.
G. CA, Un ente di frontiera tra pubblico e privato - Sole 21/7/95.
M. R. Z., Per battere il contante operazioni meno care - Sole 21/7/95.
M. R. ZINCONE, Il rilancio dei pagamenti online - Sole 21/7/95.
T. PADOA SCHIOPPA, Banche, usate le carte di credito - Sole luglio 95.
M. R. ZINCONE, Il commercio elettronico nuova frontiera per Visa - Sole 30/6/95.
M. R. ZINCONE, Troppe leggi per l’EDP in banca - Sole.
G. CARAVITA, Commerciare Online - Sole 16/6/95.
M. PLATERO, Spesa record al supermarket Internet - Sole 12/6/95.
G. PADULA, Consumismo virtuale - Sole 12/6/95.
A. PLATEROTI, Reati senza frontiere nel cyberspazio - Sole 12/6/95.
M. SORRENTINO, Il private banking settore da esplorare sul mercato italiano - Sole, Agosto 95.
G. CARAVITA, Olivetti scommette sulla “Monetica” - Sole 13/6/95.
G. CARAVITA, A Roma neonati “on line” - Sole 15/8/95.
G. CARAVITA, Napoli: presentato progetto per cablare la città - Sole, Ago 95.
L. L. G., Il Premier di nuovo al lavoro - Primo nodo i conti pubblici - Sole 18/8/95.
R. TURNO, Informatizzazione dello Stato, il via libera al piano triennale - Sole 29/7/95.
R. SANTONOCITO, I giorni dell’Infernet - Sole 03/09/95.
M. P., Maxifusione Chase e Chemical - Sole 29/8/95.
L. CAPPUGI, Lo Stato senza “rete” - Sole 01/09/95.
L. TOSCHI, La guida hi-tech-al Louvre - Sole 27/08/95.
W. KOLBY - W. KRINCKOV - F. MARTINI - B. MOBRICI - Siamo tutti spiati? - RAI, Speciale TG UNO
17/6/95.
B. GATES, Programmatevi, se potete - Panorama 28/4/95.
R. GUERRINI, Sulle orme degli hacker - Panorama 23/7/94.
J. LOREDAN, Hacker - Panorama 16/12/94.
C. SOTTOCORONA, E ora, tutti in difesa - Panorama 16/12/94.
A. PLATEROTI, Reati senza frontiere nel cyberspazio - Sole, luglio 95.
D. SINISCALCO, Regolamentato, non sarebbe più Internet - Sole 04/07/95.
S. PERTICARO, Non riduciamo alle TV il dibattito sulle Tlc - Sole 06/8/95.
E. MARCHESINI, Addio, vecchia moneta - Sole 04/09/95.
A. PLATEROTI, Il pagamento virtuale è già realtà negli USA - Sole 04/09/95.
B. CAROBENE, I primi passi della rete unitaria - Sole 8/9/95.
F. LOCATELLI, Stet e Ibm: primo passo per un’alleanza globale - Sole 4/1/95.
British Telecom corre sulle reti Autovie Venete - Sole 29/8/95.
F. LOCATELLI, Stet-Ibm, trattative aperte con C & W e con Vera - Sole Agosto 95.
A. PLATEROTI, Alleanza informatica tra SBS e Ross Perot - Sole 07/9/95.
M. PLATERO, Bill Gates, il re del software - Sole 02/09/95.
F. MIMMI, Telefonica si allea a Microsoft per rafforzare la nuova “Infovia” - Sole 02/09/95.
V. COLOMBO, Autostrada senza dirigismi - Sole 09/09/95.
E. T. V., Milano: il Gaetano Pini diventa telematico e viaggia su Internet - Sole 09/09/95.
S. CARRER, Gates apre la finestra sull’Italia - Sole 03/9/95.
F. RO, Ma in Italia le segnalazioni arrivano con il contagocce - Sole 04/9/95.
C. SOTTOCORONA, Computer acceso e via col clic - Panorama 14/9/95.
MONDO FARMACO, Rete cibernetica per la farmacoresistenza - Il Farmacista 22/6/95.
A. MASERA, Vieni, c’è una Rete nel mondo - Panorama 14/9/95.
L. DE BIASE, Fermate il computer, voglio scendere! - Panorama 14/9/95.
C. DE BENEDETTI, Una via europea verso la società dell’informazione - Sole 28/7/95.
R. SANTONOCITO, Via libera negli USA alle lezioni on line - Sole 11/9/95.
A. GALLIPPI, Sicurezza: Italia in retroguardia - Sole 30/6/95.
D. L. M., L’informatica in corsia - Sole 15/9/95.
M. R. Z., Gestione del territorio - Italia fanalino di coda - Sole 15/9/95.
M. R. ZINCONE, Mercato italiano in ripresa - Sole 15/9/95.
V. MORGANTE, In arrivo da Telecom oltre 500 miliardi per Palermo e Catania - Il Sole 10/9/95.
F. VERGNANO, C’è un posto per la Stream nella maxialleanza STET-IBM - Sole 15/9/95.
185
M. MAUGERI, Una joint venture italo-americana produrrà a Napoli le “chips card”, Il Sole 15/9/95.
M. MAUGERI, Tra Toshiba e Sony-Philips accordo sui nuovi videodischi - Sole 16/9/95.
E. BONICELLI, Fisco più trasparente con Internet - Sole 15/9/95.
E. LIVINI - G. PALMIERI, Vacanze su misura con la telematica - Sole 11/9/95.
E. LIVINI - G. PALMIERI, Sullo schermo del computer un mappamondo di proposte - Il Sole 11/9/95.
G. CARAVITA, Patto sulle città cablate - Sole 13/9/95.
A. PILATI, La scommessa delle reti - Sole 13/9/95.
G. CARAVITA, Etere, l’ora di Internet -Sole 15/9/95.
G. CARAVITA, La scommessa del commercio elettronico - Sole 15/9/95.
P. GIANOTTI, Stazioni multimediali per vendere a distanza - Sole 8/9/95.
G. CARAVITA, Olivetti presenta il superpersonal che va oltre la TV - Sole 8/9/95.
C. M. GUERCI, Una sfida che richiede coraggio -Sole 8/9/95.
E. NETTI, Gates vede un futuro online - Sole 8/9/95.
E. NETTI, Corre ancora il mercato europeo - Sole 8.9.95
L. GRUBER, Società globale dell’informazione - Intervista a C. De Benedetti - RAI - TG UNO ore 20,00
- 15/6/95.
B. BARDANI, La Telecom si scopre armatore nella posa dei cavi sottomarini - Sole 7/9/95.
M. MELE - RAI, avanti sul satellite - 12/8/95.
M. PLATERO, Stet, arriva l’amico americano - Sole 04/8/95.
C. M. GUERCI, La svolta c’è, ora ci vuole il terzo socio - Sole 04/8/95.
E. PIOL, Una città digitale che si apre a tutti - Sole 01/09/95.
M. MELE, Negroponte scommette su Internet - Sole 24/6/95.
A. MARZANO, Competere con l’instabilità - Sole 27/6/95.
A. PLATEROTI, U.S.A.: Authority mondiale per le telecomunicazioni - Sole 19/8/95.
A. PILATI, La vera competizione è globale - Sole 19/8/95.
G. PELOSI, Lavoro e mercati finanziari: il contributo italiano al G.7 - Sole 8/6/95.
G. PELOSI, Società dell’informazione: il rapporto De Benedetti al G.7 - Sole 8/6/95.
L. GRUBER, Vertice di Halifax - Intervista a L. B. Moratti - RAI, TG UNO 18/05/95.
C. MAZZELLA, Più fondi per i computer inseguendo l’efficienza - Sole 06/7/95.
E. CINTOLESI - G. MOCCI, Anche il software tra i beni agevolati - Sole 01/07/95.
G. LUGATO, Vertice di Washington - Intervista a C. De Benedetti - RAI-TG UNO 19/05/95.
M. ZANONE - POMA, Libera TV in libero mercato - Sole.
R. SANTONOCITO, Le professioni del bit e del byte - Sole 12/6/95.
L. GRUBER, Intervista a Minicucci - RAI, TG UNO 19/05/95.
M. RENZULLI, Intervista a Minicucci - RAI, TG UNO 19/05/95.
A. FORESI, Bruxelles: G.7 informatica - RAI, TG UNO ore 20,00 - 25/02/95.
A. FORESI, Bruxelles: G.7 informatica - RAI, TG UNO ore 13,30 - 26/02/95.
G. GIOVANNINI, L’Italia dei giornali scopre l’elettronica - Sole 21/9/95.
M. CALAMANDREI, Viaggio nel giornalismo americano. Il futuro c’è, da inventare - Sole 27/9/95.
G. BETTETINI, Il piccolo schermo e il grande fratello - Sole 27/9/95.
A. PLATEROTI, Microsoft e Visa: su Internet pagamenti sicuri - Sole 28/9/95.
A. PLATEROTI, In arrivo per le P.m.i. l’export telematico - Sole 27/9/95.
M. NIADA, Lo Stock Exchange ha un rivale. A Londra nasce Borsa Elettronica - Sole 22/9/95.
C. B., Bertelsmann migliora i conti e scommette sul multimediale - Sole 21/9/95.
F. RE., Stet, 3.500 miliardi di utili targati Telecom - Sole 29/9/95.
L. CALLEGARI, E Venezia diventa cablata con lavori per 160 miliardi - Sole 22/9/95.
G. I., Con i servizi RAI il “made in Italy” viaggia sulla rete - Sole 22/9/95.
G. Ca, La Saritel (Stet) scommette tutto sui server Netscape - Sole 22/9/95.
M. RICCI, E’ già flop la TV interattiva - Repubblica 18/9/95.
M. RICCI, L’Europa delle nuove TV - Sole 18/8/95.
M. MELE, Sulle nuove TV un’Europa senza Italia - Sole 18/8/95.
G. CARAVITA, Servizi telematici - E’guerra aperta nelle Tlc italiane - Sole 07/07/95.
M. MELE, La RAI con più utili e meno debiti investe sulla televisione via satellite, Sole 24/8/95.
M. MELE, La cable TV corre in Europa - Sole 19/7/95.
D. ROVEDA, Time Warner conquista la CNN - Sole 23/9/95.
E. R., Trieste vara l’accordo per cablare la città: 100 miliardi - Sole 26/9/95.
F. VERGNANO, AT&T sfida la B.T. a Londra - Sole 24/9/95.
Le F.S. mettono in campo un polo della telematica - Sole 26/9/95.
186
A. PLATEROTI, Tecnosfide - Lassù qualcosa ci ama - Sole 03/7/95.
C. ANTONELLI, Tlc, reti contro i monopoli - Sole 19/7/95.
F. CAVAZZUTI - G. MOGLIA, Tlc: il mercato è uno solo - Sole 29/7/95.
A. CARINI, Liberalizzazione a passo di Gambino - Repubblica 18/9/95.
F. LOCATELLI, Gambino: va anticipato al 1996 la liberalizzazione dei network - Sole 24/6/95.
P. BEZZI, TLC: la liberalizzazione possibile - Il business sul cavo - Sole 29/6/95.
F. DEBENEDETTI, TLC, la liberalizz azione possibile - Privatizzare, sfida al Governo - Sole 29/6/95.
A. CARINI, Gambino e il piano inclinato - Repubblica 18/9/95.
M. MELE, Pascale: no ai monopoli privati sul cavo - Sole 29/6/95.
F. RENDINA, Prove tecniche di liberalizzazione - Sole 04/8/95.
M. MELE, Cavo, satellite, TV locali: Gambino ha definito il suo disegno di legge - Sole 14/9/95.
S. CARLI, TV, la guerra delle frequenze dalla brace alla “padella” - Repubblica 18/9/95.
G. D., Telecomunicazioni - Dal 1996 Gambino liberalizza le reti - Sole 26/9/95.
M. MELE, Comunicazione senza un progetto - Sole 25/6/95.
C. M. GUERCI, Dopo le chiacchiere una politica industriale - Sole 13/6/95.
E. PIOL, TLC, il cavo non è tutto - Sole, luglio 1995.
F. RENDINA, Gambino: cablatura senza freni - Sole 20/7/95.
P. FORMICA, Pochi bit nel made in Italy - Serve più ricerca applicata - Sole 29/8/95.
G. CARAVITA, Negli USA è vera ripresa - Sole 09/6/95.
G. CARAVITA, Per il 1995 mille promesse da mantenere - Sole 09/06/95.
G. CARAVITA, L’Italia vive il boom delle reti locali - Sole 09/06/95.
C. SOTTOCORONA, Computer acceso, e via col clic! - Panorama 14/9/95.
E. SANTORO, La corsa riparte ma il gap rimane - Sole 21/9/95.
G. CARAVITA, Nel segno delle reti inizia una nuova era - Sole 21/9/95.
G. BRACCHI, Accelerano le autostrade informatiche - Sole 21/9/95.
E. N., Prezzi troppo bassi, acquisti a rischio - Sole 21/9/95.
B. L. MAZZEI, Il chip dietro lo sportello - Sole 03/10/95.
F. VERGNANO, Deutsche Telecom accelera la liberalizzazione delle reti TLC - Sole 03/10/95.
A. PENZIAS, Rinascimento digitale - Panorama 14/9/95.
P. FONDATI, Prospettive e problemi della svolta telematica - Sole 21/9/95.
R. SA., Opzioni: ecco il nuovo regolamento della Consob - Sole 04/10/95.
F. VERGNANO, Il G.7 delle autostrade elettroniche spinge per deregulation e copyright - Sole 4/10/95.
G. D., Stet vince la gara per la Eutel Bolivia - Sole 30/9/95.
L. PROSPERETTI, Esuberi, modello Telecom per gli statali - Sole 04/10/95.
M. MAG., Il piano Olivetti presto sul tavolo del Governo - Sole 04/10/95.
R. SP., Convegno per capire le basi culturali di una nuova società - Sole 21/9/95.
E. SAN., In vetrina prodotti e trend - Sole 21/9/95.
P. PULIAFITO, Una locomotiva chiamata Soho - Sole 21/9/95.
P. FO, Client Server: per le aziende italiane è una scoperta recente - Sole 21/9/95.
G. OCCHINI, Il mainframe riprende slancio - Sole 21/9/95.
V. ALESSANDRONI, Verso l’informativa pervasiva - Sole 21/9/95.
E in USA scoppia la guerra dei satelliti - Sole 05/10/95.
M. NIADA, B.T. pronta a cablare la Gran Bretagna - Sole 05/10/95.
R. MAMELI, Segnali a prova di errore per la multimedialità - Sole 5/10/95.
G. CAMPELLI, Sulle reti viaggia il business - Sole 05/10/95.
GIO. C., Nuovi strumenti per le industrie - Sole 05/10/95.
F. VERGNANO, Telecomunicazioni - Sole 05/10/95.
F. MORGANTI, La rivoluzione continua - Sole 05/10/95.
F. VERGNANO, Reti dati, affare per giganti - Sole 05/10/95.
R. SP., Fare shopping o cercare lavoro dialogando con il televisore - Sole 5/10/95.
G. CARAVITA, L’obiettivo è la rete per tutti - Sole 29/9/95.
M. R. ZINCONE, La ripresa dell’Europa - Sole 29/9/95.
L’edi applicato alla logistica razionalizza il traffico merci - Sole 21/9/95.
F. ZERBETTO, Implementare senza rischi - Sole 21/9/95.
R. RA., I vantaggi dell’outsourcing nella formazione di prodotto - Sole 21/9/95.
F. RUFFO, In Posta si pagherà con il chip - Sole 29/9/95.
E. SANTORO, Grandi manovre senza confini - Sole 22/9/95.
L. PINNA, Computer crime: virus e furti FIAT, Progetto Comunicazione N.4 Maggio ’94.
187
P. FONDATI, Riscoperto l’ottimismo dopo la grande paura - Sole 21/9/95.
V. ALESSANDRINI, La priorità, risparmiare tempo - Sole 21/9/95.
E. SANTORO, Per le TLC un 1994 a due facce - Sole 22/9/95.
A. ROVETTA, Supporto di calcolatori e robot per la medicina - The Chemist, NOV. ’94.
E. BERTOLOTTI, Con il problema solver emerge un nuovo ruolo - Sole 21/9/95.
M. DE MARTINO, Video su misura - Panorama 21/03/93.
G. RICHERI, La circolazione telematica dei dati - L’Universo telematico 1983.
V. ALESSANDRONI, In arrivo il personal senza fili.
E. SANTORO, Resta da sciogliere il nodo Authority - Sole 22/9/95.
G. BRACCHI, Nei collegamenti telematici le autostrade del futuro - Il Giornale, aprile 1986.
M. BELLINI, Videoconferenze senza vincoli - Sole 22/9/95.
L. SARATI, L’integrazione telematica - Quaderni Italtel N. 77 - NOV. ’84.
R. DE FUSCO, Telehabitat - “Rinascita” N. 28, Luglio 1986.
P. FONDATI, Personal e Cd, coppia vincente - Sole 22/9/95.
A. APARO, All’inizio c’erano solo Hewlett e Packard - Repubblica N.1986.
R. REDIVO - P. SCARPELLINI, Meglio con papà - Panorama 13/12/92.
P. PULIAFITO, La pirateriain Europa fattura 10 mila miliardi - Sole 22/9/95.
S. MANGIATERRA, Attirati nella rete - Panorama 23/7/94.
E. VACIAGO, I reati che viaggiano “on line” - Sole 22/9/95.
G. BEGUINOT, Le attività di ricerca per la città cablata - Giannini 1986.
C. STEFANI, Parola d’ordine: policentrismo - Sole 10/9/95.
F. COLOMBO, Tivù fai da te - Panorama 27/9/92.
G. PEPI, Le norme che tutelano gli inventori di software - Sole 22/9/95.
M. R. ZINCONE, Moneta elettronica: decollo imminente - Sole 22/9/95.
S. VITRANO, Ma il controllo non esclude la libertà - Il Mattino 30/6/94.
O. CALABRESE, Viaggio nel villaggio globale - Panorama 27/9/92.
M. R.ZINCONE, L’efficienza globale delle banche obiettivo comune a molti - Sole 22/9/95.
J. GOTTMANN, Urban settlements and telecommunications - Ekistics 302, 1983.
M. R. ZINCONE, Credito, l’IT rallenta la corsa - Sole 22/09/95.
A. TOFFLER, E’la fine delle nazioni - Panorama 23/7/94.
B. CAROBENE, Informatica pubblica avanti a piccoli passi - Sole 22/9/95.
C. N. R., IPIGET NAPOLI, La città cablata - Giannini 1987.
B. CAROBENE, Agli enti locali un ruolo da protagonisti - Sole 22/9/95.
S. ZAVOLI, Merita il paradiso - Panorama 27/9/92.
F. FERRAROTTI, Il dilemma della tecnologia - Sole.
B. CAROBENE, Se l’hi-tech valorizza i beni culturali - Sole 22/9/95.
F. SABBAH, The new media - 1983.
S. BERBENNI - C. A. COLOMBO, Che grande sorella - Panorama 27/9/92.
G. PEPI, Occhi elettronici contro le eruzioni - Sole 22/9/95.
A. SAB, Strade, quartieri, città: terreni di conquista per fabbricare il futuro, Repubblica Sett. 85.
R. MARIN, Il territorio si affida al computer - Sole 22/9/95.
DE VADA - PAGELLA, Telematica e territorio - Italtel 77, Nov. ’84.
G. PEPI, Ecologia difesa dai sensori - Sole 22/9/95.
E. SANTORO, L’industria italiana torna ad investire in It - Sole 22/9/95.
S. DRAGHI, Il Giardino dell’informatica - Laterza 1985.
S. RIVOLTA, Rivoluzione via cavo - Panorama 31/10/93.
P. PULIAFITO, Dalla multimedialità in aiuto al marketing - Sole 22/9/95.
G. DE VARDA, Telematica e manutenzione - Nuovo è bello 1985.
E. RODDOLO, Commercio telematico: decolla l’Osservatorio - Sole 22/9/95.
F. TOSCO, I servizi della città cablata - Telecomunicazioni informatica, Ott. 1985.
F. GARNERO, Tecnoscienze: ai confini del nulla - Il Mattino 02/11/93.
G. PEPI, Quando la salute entra in rete - Sole 22/9/95.
G. PEPI, L’assistenza a distanza, capillare e di qualità - Sole 22/9/95.
F. CARASSA, La città cablata - Giannini 1986.
M. R., Un aiuto ai responsabili delle strategie aziendali - Sole 21/9/95.
R. GLUCKSMANN, Innovazioni nelle tecniche e negli apparecchi - Telematica Jackson 1982.
E. PEDEMONTE, Il porto dei robot - L’Espresso n. 10, Mar. ’87.
M. ZE, Anche l’Unione Europea si organizza per l’utente - Sole 21/9/95.
188
F. VERGNANO, La TV alla sfida interattiva - Sole 22/9/95.
G. ZARONE, La città cablata. Etica e metamorfosi dell’esistenza - Campo N. 24, Mar. 86.
F. VERGNANO, Il futuro inizia con le fibre ottiche - Sole 22/9/95.
M. VARVELLO, Monetica, nuovo termine dell’esasperato tecnologico - Il Giornale, 1985.
M. LOSI, I big si preparano al confronto decisivo - Sole 22/9/95.
C. MANNI, Tecnologie telematiche per una nuova didattica - The Chemist, Nov. ’94.
E. NETTI, Quali rotte è bene seguire per “navigare” in Internet - Sole 22/9/95.
R. MAMELI, Segnali e prova d’errore per la multimedialità - Sole 22/9/95.
G. DE VARDA - P. PAGELLA, Telematica e agricoltura - Quaderni Italtel, 77/1984.
R. LAURO, Informatica, una sfida da vincere - Il Mattino 23/12/88.
A. BORTOLUZZI, Nelle Conservatorie un’occasione sprecata - Sole 22/8/95.
G. CAMPELLI, TV e telefono verso l’integrazione - Sole 05/10/95.
J. GOTTMANN, Office work and evolution of cities - Ekistics 274, 1979.
GIO. C., Videocomunicazione, è già futuro - Sole 05/10/95.
R. MELE, Death processor - Campo N. 24, Mar. ’86.
M. NIADA, Scoppia la febbre mondiale delle TLC - Sole 10/10/95.
M. CASTELS, High technology economic restructuring ,and urban regional process in the U.S.A. - Ekistics,
1983.
A. FORMICA, I programmi telematici offrono servizi aavanzati per le imprese - Il Sole 05/10/95.
E. SALZANO, Idee per una nuova pianificazione - Rinascita N. 28, Luglio 1986.
M. R. ZINCONE, Nei desideri dei bambini computer in pole position - Sole 06/10/95.
M. LACOSTE - J. MOUCHON - P. PERIN, La videoconférence aux limites d’une analyse conversationelle
- N. 13 Reseaux, 1985.
G. CARAVITA, Nel segno delle reti inizia una nuova era - Sole Set. ’95.
G. BRACCHI, Accelerano le autostrade informatiche - Sole Set. ’95.
E. SCALFARI, Eco, raccontaci il nostro futuro - Repubblica Nov. 1986.
F. VERGNANO, Siemens e Sirti alleate scommettono sull’Est - Sole 11/10/95.
Il future del Matif naviga su Internet - Sole 11/10/95.
S. SCASSILLO, Global 2000 oppur The resourceful earth? Perché? - Campo N. 24, Mar. ’86.
V. AL., L’archivio virtuale è più facile da consultare - Sole luglio 1995.
R. COHEN, The Changing transactions economy and its spatial implications - Ekistics n. 274, 1979.
K. TURKE, Urban and regional impacts of the new information and communication technologies - Ekistics
302, 1983.
S. ONGETTA, Sicurezza e classificazione - Sole 29/09/95.
G. B. PEPI, Tutela dei dati priorità trascurata - Sole 21/9/95.
M. R. ZINCONE, Contro la carta dati digitali - Sole 08/9/95.
A. GALLIZIA, Registro imprese al test dell’informatica - Sole 22/8/95.
A. LEFEBRE, Informatique de communication et militaire - Reseaux 17/1986.
M. BONO, Cyberpunk vo cercando - Panorama 04/04/93.
G. BRACCHI, Un pacchetto di nuovi servizi - Il Giornale, Giugno 1986.
A. SESSA, Protezione “on line” per il diritto d’autore - Sole 31/07/95.
C. SOTTOCORONA, Benvenuti nell’era della luce - Panorama 17/10/93.
A. GALLIPPI, Sicurezza: Italia in retroguardia - Sole 30/6/95.
A. SESSA, Doppia protezione per le banche dati - Sole 12/6/95.
G. LIZZA, L’organizzazione telematica della città - Marsilio 1984.
S. MANGIATERRA, Attirati nella rete - Panorama 23/07/94.
H. G. GADAMER, Appello ai giovani costruttori di pace - Il Mattino 23/3/95.
M. R. ZINCONE, I dati dell’ABI diffusi in rete - Sole 13/10/95.
F. COLOMBO, C’è un limite alla tecnologia? - Panorama 28/01/94.
E. T. V., La banca telefonica secondo Internet - Sole 13/10/95.
R. VACCA, Incredibile, sembra vero - FIAT, Progetto Comunicazione Mag. ’94.
G. PICONE, La realtà? Meglio virtuale - Il Mattino 27/11/93.
A. CHERCHI, Rientra in camera la tutela dei dati personali - Sole 31/5/95.
C. PAPERINI, Nelle informazioni sulle imprese occorre trasparenza, non privacy - Sole 31/5/95.
M. DE MARTINO, Democrazia al telecomando - Panorama 23/7/94.
C. SOTTOCORONA - M. FOSSI, Prova della casalinga - Panorama 23/7/94.
V. APOLLONIO, La rete italiana è all’avanguardia - Il Giornale Apr. ’95.
U. FANTIGROSSI - D. REDOLFI, Supporti ottici, regole per tutti - Sole 30/6/95.
189
A. FORELLA, Relazioni pericolose via modem - Mattino 13/11/93
F. BARILLI, Supporti ottici: l’AIPA non dà regole ai privati - Sole 07/07/95.
F. CAPONE, Giro del mondo in un casco - Panorama 16/12/94.
E. BASEVI, Tutti in rete - Panorama 04/04/93.
M. MINERVA, Archiviazione ottica, indispensabili regole chiare per pubblico e privato - Sole 15/9/95.
T. BASSINO, Una tuta per “toccare” la realtà inesistente - Mattino 16/12/94.
M. L. FELICI, La tutela della privacy - Sole 06/10/95.
O. CALABRESE, Viaggio nel villaggio globale - Panorama 27/9/92.
A. CIA, La “privacy” informatica cerca sanzioni alternative - Sole 10/10/95.
G. CAVALLO, Dall’Homo sapiens all’Homo computer - Mattino 20/4/95.
A. CHE, Il testo non piace agli imprenditori - Sole 10/10/95.
G. FINOCCHIARO, Restrizioni attenuate per i giornalisti e la pubblicità delle persone giuridiche - Sole
10/10/95.
F. COLOMBO, Profezia dell’Uomo blu - Panorama 21/3/93.
C. SOTTOCORONA, Tutto sull’onda - Panorama 02/05/93.
G. LOMBARDI, Nella scuola la sfida dell’informatica - Sole 14/10/95.
D. DE MASI, Civiltà delle macchine ma senza più braccia - Il Mattino 04/11/93.
A. ABRUZZESE, Intervista sul summit delle TLC a Napoli - TGR RAI TRE, Maggio ’95.
R. ZUCCHETTI, Più rigido l’ambito della tutela per il lavoro su videoterminale - Sole 19/8/95.
B. BREVEGLIERI, Pornografia in rete - RAI TG UNO ore 13,30 - 17/6/95.
M. BOGLIARDI, Relazione pericolosa - Panorama 24/10/93.
M. DE MARTINO, Videogame - Il cinema a scuola da Super Mario - Panorama 24/10/93.
G. BETTETINI, Nell’interattività il futuro della televisione - Sole 19/9/95.
V. ZUCCONI, E il telefono sposò la TV. Tutto il futuro in un video - La Repubblica 17/10/93.
E. LUTTWAK, Incubo elettronico - Panorama 16/12/94.
J. SCULLEY, Piccolo fratello - Panorama 14/6/92.
M. DE MARTINO, A colpi di chip - Panorama 07/6/92.
C. SOTTOCORONA, Corsari del chip - Panorama 07/02/93.
T. BASSINO, Gli occhi della realtà virtuale - Il Mattino.
S. ONGETTA, Le tante facce dell’outsurcing - Sole 02/06/95.
S. VITRANO, Multimedia all’ombra del Vesuvio - Il Mattino.
F. RENDINA, Albacom in rete con le aziende. Un business da 800 miliardi - Sole 19/9/95.
E. NOAM, I teleisolati - Panorama 07/06/92.
F. V., Stet e Comune di Milano alleati per i centri servizi - Sole 19/9/95.
V. FRANCHINA, Simulatore di professione - 2000 giorni al 2000, Maggio 1994.
W. GIBSON - M. L. OVERDRIVE, Il ciberspazio esiste - FIAT, Progetto Comunicazione Mag. ’94.
M. DE MARTINO, Ciberpunk alla Clinton - Panorama 14/3/93.
G. CA., Entra a regime Video On Line - Sole 16/6/95.
R. REDIVO, A Est di Paperino - Panorama 14/02/93.
G. FALCIASECCA, Più ricerca per decollare - Sole.
M. GREGORETTI, Per me è cyber-bufala - Panorama 21/5/94.
G. MUSSATI, Ricerca e sviluppo più produttivi se fatti in gruppo - Sole 24/6/95.
C. SOTTOCORONA, Neurochirurgo? Si, ma virtuale - Panorama 30/6/93.
F. RE, Scatta l’agenzia sull’innovazione - Sole 24/6/95.
F. GAVINELLI, Mondo mattoncino - Panorama 14/02/93.
J. DELORS, Come conciliare competitività con solidarietà - Sole 18/9/95.
F. LAZZARATO, Videogames: fanno bene - Panorama 13/12/92.
L. RAI., L’informatica alleggerisce le perizie - Sole 19/9/95.
E. VERDECCHIA, TG inesistente - Panorama 16/5/93.
E. CINTOLESI - G. MOCCI, Anche il software tra i beni agevolati - Sole 01/07/95.
A. PILATI, La deregulation va in rete - Sole 10/8/95.
R. REDIVO - P. SCARPELLINI, Meglio con papà - Panorama 13/12/92.
A. PILATI, Deregulation e paura del digitale mandano a nozze i big della TV U.S.A. - Sole 01/09/95.
T. G. GALLINO, Videogames: fanno male - Panorama 13/12/92.
A. MARTELLI, Il lavoro nell’era digitale - Sole 23/7/95.
M. DE MARTINO, Tutti casa e video - Panorama 11/7/93.
A. CASALEGNO, La forza delle immagini - Sole 15/10/95.
M. GREGORETTI, L’ora del cyborg - Panorama 14/03/93.
190
P. CASCIOLI, Università “on line” su un’unica rete - Sole 16/10/95.
C. SOTTOCORONA, Bel programma, è sintetico - Panorama 11/4/93.
E. MARCHESINI, La banca efficiente prende le distanze - Sole 16/10/95.
M. T. LEMME, Cybersex: sul filo dei desideri insoddisfatti - Il Mattino 06/01/94.
LE. M., Nel Mezzogiorno telefoni “hi-tech” - Sole 16/10/95.
D. DI VICO, E tu di che tecnotribù sei? - Panorama 14/9/95.
R. E., Rete Telecom per 15 mila farmacie - Sole 17/10/95.
C. GERINO, Quelle sindromi da videogame - Repubblica 31/3/93.
F. BORDOGNA, I vantaggi del pensare positivo - Sole 24/9/95.
C. ERRICO, Rivoluzione artificiale - Il Mattino 18/3/93.
K. KOPPER, Perché sappiamo così poco - Sole 27/8/95.
C. SOTTOCORONA, Internet - Panorama 23/7/94.
V. ZANONE, Patriottismo senza frontiere - Sole 20/8/95.
F. FERRAROTTI, Nazioni in equilibrio fragile - Sole 20/8/95.
M. PERNIOLA, Questo sesso è come un rock - Mattino 07.11.94
A. NEGRI, Utopia di una democrazia diretta - Sole 27/8/95.
M. G. MAFFEI, Realtà virtuale - 2000 giorni al 2000 N. 4/94.
F. RE, Telecom in Gran Bretagna acquista il controllo di Edl - Sole 23/10/95.
P. P. DAVOLI, Fratelli sul filo - Panorama 07/06/92.
C. SOTTOCORONA, Volate sul mouse - Panorama 14.3.93
L. B., Nuova maxintesa nei chips - Sole 26/10/95.
M. BOGLIARDI, Cenacolo elettronico - Panorama 11/07/93.
P. VERGNANO, Al via investimenti Telecom per 27.000 miliardi entro il ’98 - Il Sole 26/10/95.
C. SOTTOCORONA, Il cielo in una stanza - Panorama 04/07/93.
A. SESSA, Gestire i dati a rischio - Sole 27/10/95.
C. SOTTOCORONA, Senti un pò, computer - Panorama 11/07/93.
M. R. ZINCONE, Il commercio elettronico tra problemi e opportunità - Sole 27/10/95.
M. DE MARTINO, Virtù del virtuale - Panorama 07/05/94.
F. RENDINA, Italiani in rete per combattere la società densa - Sole 16/6/95.
M. CALAMANDREI, Biotecnologie nuovo nemico - Sole 13/7/95.
A. BALDINI - G. WRIGHT, Attenzione: cervelli in corso - Panorama 10/3/95.
M. CRICHTON, Angelo hi-tech - Panorama 04/02/94.
M. R. ZINCONE, Al via in banca l’era “virtuale” - Sole 27/10/95.
L. CELATA, Realtà virtuale - TG UNO ore 13,30 19/01/95.
G. BEARZI, Aziende, come usare Internet - Sole 27/10/95.
T. BASSINO, Gli occhi della realtà virtuale - Mattino.
M. LOSI, Il risveglio dell’hardware scuote il mercato italiano - Sole 27/10/95.
P. P. DAVOLI, Per l’It un ruolo nella scuola - Sole 27/10/95.
P. ANGELA, Quark economia - Garzanti 29/10/86.
P. FO, L’arte guarda all’era del digitale - Sole 27/10/95.
A. GALLIPPI, L’intelligenza artificiale come strategia di crescita - Sole 27/10/95.
S. MATTA, Leonardo, formazione online - Sole 27/10/95.
L. NECCI, La società dei servizi chiede responsabilità - Sole 30/6/95.
H. G. GADAMER, Appello ai giovani costruttori di pace - Mattino 23/3/95.
A. PILATI, Anni di video (demo)crazia - Sole 06/08/95.
G. BETTINI, Ma il TG informa oppure manipola? - Sole 06/08/95.
F. COLOMBO, Come cambia il lavoro - Panorama 07/06/92.
D. DE MASI, La vera rivoluzione: liberarsi dal lavoro - Mattino 08/04/94.
ALF. S., Deregulation al traguardo - Sole 12/6/95.
G. CASERZA, Al mercato unico delle immagini - Mattino 03/05/94.
F. RENDINA, Tlc, scoppia la guerra dei prezzi - Sole 05/7/95.
R. VACCA, Nuovi incontri ravvicinati coi...”Knowbot” della porta accanto - Il Mattino 3/5/94.
TELECOM ITALIA, I servizi internazionali - 17/07/95.
F. VERGNANO, Telefoni, pronta la nuova bolletta - Sole 12/9/95.
C. ANTONELLI, Dall’informatica alle Tle: sfida e rischi della mutazione - Sole 14/9/95.
F. RENDINA, La trasmissione dati è troppo cara - Sole 21/7/95.
R. CADEO, In linea un codice “anti-abusi” - Sole 20/9/95.
M. G. M., La telefonata arriva dallo spazio - Sole 22/9/95.
191
F. VERGNANO, Si apre una nuova era - Sole 22/9/95.
A. PLATEROTI, Non tutte appetibili le TLC - Sole 8/10/95.
M. R. ZINCONE, Il borsellino elettronico - Sole 03/11/95.
L’Ordine entra in rete, Il Farmacista N.16 del 12/10/95.
R. TURNO, Il computer promette: basta certificati - Sole 08/11/95.
M. ROG., Per l’informatica investiti duemila miliardi nel ’94 - Sole 06/11/95.
R. TU, I ministeri nel mirino - Sole 06/11/95.
F. V., Otto banche su dieci in rete “virtuale” di Telecom Italia - Sole 10/11/95.
B. L. M., Banche più vigili sul fronte del riciclaggio - Sole 09/11/95.
R. TU, Protesti informatici al debutto - Sole 16/11/95.
R. SANTONOCITO, In Svezia il telelavoro convince anche i ministri - Sole 13/11/95.
C. BEGUINOT, Il cablaggio delle città per vincere il degrado - Sole 27/12/95.
A. MASSARENTI, Anche su Internet la libertà vuole regole - Sole 30/12/95.
V. ZENO ZENCOVICH, Telecomunicazione, libertà da costruire - Sole 3/1/96.
192
Finito di stampare
per conto delle Edizioni Eidos
nel mese di gennaio 2000

More Related Content

What's hot

Raimondo Villano - Azione pubblico interesse
Raimondo Villano - Azione pubblico interesse Raimondo Villano - Azione pubblico interesse
Raimondo Villano - Azione pubblico interesse Raimondo Villano
 
Jannis.Identità in rete
Jannis.Identità in reteJannis.Identità in rete
Jannis.Identità in reteGiorgio Jannis
 
L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...
L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...
L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...Leonardo Milan
 
La rete ci rende intelligenti o stupidi?
La rete ci rende intelligenti o stupidi?La rete ci rende intelligenti o stupidi?
La rete ci rende intelligenti o stupidi?Maura Franchi
 
Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...
Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...
Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...Complexity Institute
 
Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...
Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...
Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...Complexity Institute
 
Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...
Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...
Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...Complexity Institute
 

What's hot (7)

Raimondo Villano - Azione pubblico interesse
Raimondo Villano - Azione pubblico interesse Raimondo Villano - Azione pubblico interesse
Raimondo Villano - Azione pubblico interesse
 
Jannis.Identità in rete
Jannis.Identità in reteJannis.Identità in rete
Jannis.Identità in rete
 
L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...
L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...
L'ESPERIENZA SCOLASTICA E LE SUE PREMESSE PER IL FUTURO. UNA RICERCA SULLA PR...
 
La rete ci rende intelligenti o stupidi?
La rete ci rende intelligenti o stupidi?La rete ci rende intelligenti o stupidi?
La rete ci rende intelligenti o stupidi?
 
Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...
Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...
Fisica sociale - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da Dario ...
 
Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...
Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...
Global Risks 2015 - Al Complexity Management Literacy Meeting il testo presen...
 
Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...
Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...
Complexity Management Literacy Meeting - Presentazione di Valerio Eletti del ...
 

Similar to R. Villano - cap. 9- Verso la Società globale dell'informazione -impatto sociale

R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...
  R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...  R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...
R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...Raimondo Villano
 
R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...
R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...
R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...Raimondo Villano
 
Piero Dominici - Dentro la società interconnessa
Piero Dominici - Dentro la società interconnessaPiero Dominici - Dentro la società interconnessa
Piero Dominici - Dentro la società interconnessaBTO Educational
 
2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che Cambia
2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che Cambia2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che Cambia
2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che CambiaDaniele Bucci
 
La Scuola di domani: aperta, connessa, sociale
La Scuola di domani: aperta, connessa, socialeLa Scuola di domani: aperta, connessa, sociale
La Scuola di domani: aperta, connessa, socialeGiorgio Jannis
 
G8 Net Game Andrea Calderaro
G8 Net Game Andrea CalderaroG8 Net Game Andrea Calderaro
G8 Net Game Andrea CalderaroMarco Binotto
 
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONI
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONIR. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONI
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONIRaimondo Villano
 
Tec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldiTec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldiMichele Rinaldi
 
Tec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele RinaldiTec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele RinaldiMichele Rinaldi
 
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...Francesco Arena
 
Diventare Survivalisti Consapevoli
Diventare Survivalisti ConsapevoliDiventare Survivalisti Consapevoli
Diventare Survivalisti ConsapevoliAlessandro Mazzarisi
 
Nessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogoNessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogoeugenio iorio
 
Agorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo MillennioAgorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo MillennioLuigi Taccone
 

Similar to R. Villano - cap. 9- Verso la Società globale dell'informazione -impatto sociale (20)

R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...
  R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...  R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...
R. Villano - Società globale dell'informazione: problematiche e azioni poli...
 
R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...
R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...
R. Villano - Aspetti filosofici, morali ed esistenziali delle nuove tecnologi...
 
Piero Dominici - Dentro la società interconnessa
Piero Dominici - Dentro la società interconnessaPiero Dominici - Dentro la società interconnessa
Piero Dominici - Dentro la società interconnessa
 
Open Innovation
Open Innovation Open Innovation
Open Innovation
 
Social network
Social networkSocial network
Social network
 
2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che Cambia
2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che Cambia2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che Cambia
2 Sustainable Making - Strumenti per un Mondo che Cambia
 
La Scuola di domani: aperta, connessa, sociale
La Scuola di domani: aperta, connessa, socialeLa Scuola di domani: aperta, connessa, sociale
La Scuola di domani: aperta, connessa, sociale
 
G8 Net Game Andrea Calderaro
G8 Net Game Andrea CalderaroG8 Net Game Andrea Calderaro
G8 Net Game Andrea Calderaro
 
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONI
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONIR. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONI
R. Villano - Società globale dell’informazione - CONCLUSIONI
 
Torretta uniiso20121 31marzo2014
Torretta uniiso20121 31marzo2014Torretta uniiso20121 31marzo2014
Torretta uniiso20121 31marzo2014
 
Tec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldiTec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldi
 
Tec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele RinaldiTec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele Rinaldi
 
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...
Arena Francesco - Il Crowdfunding per la Pubblica Amministrazione: IL Civic C...
 
Ticonzero news n. 92
Ticonzero news n. 92Ticonzero news n. 92
Ticonzero news n. 92
 
Appello al cielo
Appello al cieloAppello al cielo
Appello al cielo
 
Diventare Survivalisti Consapevoli
Diventare Survivalisti ConsapevoliDiventare Survivalisti Consapevoli
Diventare Survivalisti Consapevoli
 
Ticonzero news n. 67
Ticonzero news n. 67Ticonzero news n. 67
Ticonzero news n. 67
 
Nessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogoNessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogo
 
Agorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo MillennioAgorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo Millennio
 
Relazione introduttiva Stati Generali
Relazione introduttiva Stati GeneraliRelazione introduttiva Stati Generali
Relazione introduttiva Stati Generali
 

More from Raimondo Villano

SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVID
SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVIDSINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVID
SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVIDRaimondo Villano
 
Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900
Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900
Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900Raimondo Villano
 
Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...
Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...
Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...Raimondo Villano
 
R. Villano - S.M. Ordine di Malta - Aspetti nobiliari
R. Villano -  S.M. Ordine di Malta  - Aspetti nobiliariR. Villano -  S.M. Ordine di Malta  - Aspetti nobiliari
R. Villano - S.M. Ordine di Malta - Aspetti nobiliariRaimondo Villano
 
Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)Raimondo Villano
 
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)Raimondo Villano
 
R. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XI
R. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XIR. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XI
R. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XIRaimondo Villano
 
R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)
R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)
R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)Raimondo Villano
 
R. Villano - Il tempo digitale
R. Villano - Il tempo digitaleR. Villano - Il tempo digitale
R. Villano - Il tempo digitaleRaimondo Villano
 
Rotary International District 2100 Italy - Study Group Exchange
Rotary International District 2100 Italy - Study Group ExchangeRotary International District 2100 Italy - Study Group Exchange
Rotary International District 2100 Italy - Study Group ExchangeRaimondo Villano
 
Villano - SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti Acismom
Villano -  SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti AcismomVillano -  SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti Acismom
Villano - SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti AcismomRaimondo Villano
 
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)Raimondo Villano
 
Villano-Prevenzione e cura. Morsi di animali
Villano-Prevenzione e cura. Morsi di animaliVillano-Prevenzione e cura. Morsi di animali
Villano-Prevenzione e cura. Morsi di animaliRaimondo Villano
 
R. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorio
R. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorioR. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorio
R. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorioRaimondo Villano
 
R. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieri
R. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieriR. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieri
R. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieriRaimondo Villano
 
R. Villano - Rotary International: Interact Club
R. Villano - Rotary International: Interact ClubR. Villano - Rotary International: Interact Club
R. Villano - Rotary International: Interact ClubRaimondo Villano
 
Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)Raimondo Villano
 
R. Villano - GLOSSARIO SANITARIO MULTILINGUE
R. Villano - GLOSSARIO  SANITARIO  MULTILINGUER. Villano - GLOSSARIO  SANITARIO  MULTILINGUE
R. Villano - GLOSSARIO SANITARIO MULTILINGUERaimondo Villano
 
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: forme speziali
R. Villano -  Thesaurus pharmacologicus: forme spezialiR. Villano -  Thesaurus pharmacologicus: forme speziali
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: forme spezialiRaimondo Villano
 

More from Raimondo Villano (20)

SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVID
SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVIDSINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVID
SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DI STUDIO SULLA SINDROME LONG COVID
 
Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900
Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900
Villano - Cenni su aspetti sociosanitari di rilievo degli anni ‘70 del ‘900
 
Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...
Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...
Villano Thesaurus Pharmacologicus: farmaci del XIX secolo con Regio Permesso ...
 
R. Villano - S.M. Ordine di Malta - Aspetti nobiliari
R. Villano -  S.M. Ordine di Malta  - Aspetti nobiliariR. Villano -  S.M. Ordine di Malta  - Aspetti nobiliari
R. Villano - S.M. Ordine di Malta - Aspetti nobiliari
 
Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 6)
 
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (street)
 
R. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XI
R. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XIR. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XI
R. Villano - L’uomo e le epidemie: sec. I-XI
 
Attività Chiron 2008-09
Attività Chiron  2008-09Attività Chiron  2008-09
Attività Chiron 2008-09
 
R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)
R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)
R. VILLANO Portfolio vol. 1 (cat & dog)
 
R. Villano - Il tempo digitale
R. Villano - Il tempo digitaleR. Villano - Il tempo digitale
R. Villano - Il tempo digitale
 
Rotary International District 2100 Italy - Study Group Exchange
Rotary International District 2100 Italy - Study Group ExchangeRotary International District 2100 Italy - Study Group Exchange
Rotary International District 2100 Italy - Study Group Exchange
 
Villano - SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti Acismom
Villano -  SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti AcismomVillano -  SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti Acismom
Villano - SMOM Granpriorati e Sottopriorati - Presidenti Acismom
 
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)
R. VILLANO - Portfolio vol. 1 (portrait)
 
Villano-Prevenzione e cura. Morsi di animali
Villano-Prevenzione e cura. Morsi di animaliVillano-Prevenzione e cura. Morsi di animali
Villano-Prevenzione e cura. Morsi di animali
 
R. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorio
R. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorioR. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorio
R. Villano - THESAURUS, Tecniche di laboratorio
 
R. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieri
R. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieriR. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieri
R. Villano - Assistenza sanitaria a cittadini stranieri
 
R. Villano - Rotary International: Interact Club
R. Villano - Rotary International: Interact ClubR. Villano - Rotary International: Interact Club
R. Villano - Rotary International: Interact Club
 
Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)
Recensioni a libri di R. Villano (parte 5)
 
R. Villano - GLOSSARIO SANITARIO MULTILINGUE
R. Villano - GLOSSARIO  SANITARIO  MULTILINGUER. Villano - GLOSSARIO  SANITARIO  MULTILINGUE
R. Villano - GLOSSARIO SANITARIO MULTILINGUE
 
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: forme speziali
R. Villano -  Thesaurus pharmacologicus: forme spezialiR. Villano -  Thesaurus pharmacologicus: forme speziali
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: forme speziali
 

R. Villano - cap. 9- Verso la Società globale dell'informazione -impatto sociale

  • 1.
  • 2. 3 ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO 2100 ITALIA Service Above Self - He Profit Most Who Serves Best Raimondo Villano Verso la società globale dell’informazione A. R. 2000-2001
  • 3. 4 L’elaborazione e la scrittura di questo testo è stata ultimata nel mese di maggio 1996. © Rotary International - Club Pompei Oplonti Vesuvio Est Elaborazione, impaginazione e correzioni a cura di Raimondo Villano Edizioni Eidos, Castellammare di Stabia (Na)
  • 4. 5 Indice Presentazione 7 Prefazione 9 CAPITOLO I Analisi settoriale delle principali applicazioni telematiche 11 CAPITOLO II Analisi settoriale dei problemi tecnici di applicazione e/o sviluppo delle tecnologie informatiche 33 CAPITOLO III Sicurezza e reati informatici: problemi tecnici, giuridici e normativi 85 CAPITOLO IV Problematiche ed azioni politiche 113 CAPITOLO V Politica, attività e problematiche delle imprese del settore informatico 135 CAPITOLO VI Stime di mercato 149 CAPITOLO VII Aspetti filosofici, morali ed esistenziali 155 CAPITOLO VIII Impatto spaziale. Problemi urbanistici 163 CAPITOLO IX Impatto sociale 169 Conclusioni 177 Note 180 Bibliografia 183
  • 5. 7 Presentazione Un grande dono offerto con grande umiltà. Ecco come si può definire questa lunga e non lieve fatica di Raimondo Villano, il quale, per mero spirito di servizio e non certo per ambizioni accademiche, ha voluto assumere la parte e l’ufficio di mediatore tra una materia intrinsecamente complessa e in rapida evolu- zione e la gran massa di coloro che, in numero e in misura crescenti, son destinati a fare i conti con essa, anche se non per loro scelta. Il discorso sull’attuale società dell’informazione è tanto diffuso, che rischia di apparire un luogo comune. Ma proprio il fatto di essere comune comporta la necessità che se ne conoscano, sia pure a grandi linee ma non superficialmente, contenuti metodi e finalità non con la pretesa di dominare il nuovo universo disciplinare ma con il legittimo desiderio di non esserne dominati e manipolati. La nuova realtà creata dalla scienza informatica ed elettronica ha profondamente mutato, abbreviandole fin quasi a cancellarle, le tradizionali coordinate spaziali e temporali dell’umano agire e comunicare, costringendo anche menta- lità e abitudini a rapidi processi di adattamento. Quando gli adattamenti ci sono stati (con o senza traumi conta poco), si son ritrovati enormemente accresciuti i poteri di ciascun individuo di mettersi in relazione con gli altri e quindi di moltiplicare, attraverso lo scambio di informazioni, le occasioni e le modalità della crescita globale della personalità. Quando, invece, gli adattamenti non sono stati nep- pure tentati o, se avviati, non hanno creato le sperate abilità, s’è avvertita una progressiva emerginazione dal flusso delle informazioni e s’è instaurata la non felice condizione di do- ver utilizzare informazioni manipolate da altri o comunque di seconda mano. Ecco perché oggi non è più possibile scegliere tra l’adesione alla nuova realtà e il rifiuto di essa. Nella società dell’informazione ci siamo già e, ci piaccia o no, l’unica libertà di scelta che rimane è tra il rassegnarsi a subirla o il prepararsi a guidarla. E l’uomo, se non vuole abdicare alla propria dignità, non può non provvedere in tempo alla propria libertà con lo scegliere la seconda ipotesi. È davvero un Giano bifronte quello che sfida l’uomo contemporaneo a scelte difficili e irrevocabili: esso promette e fa intravvedere un gran bene, ma contiene anche, occulte, le insidie di un gran male. Ancora una volta, come all’inizio della storia, l’uomo deve vivere e risolvere dentro di sé l’eterno dramma della scelta. Ma in ogni caso la via resta sempre una: quella della cono- scenza. Per accettare o per respingere. * * * L’autore non chiude gli occhi di fronte ai problemi che vien ponendo all’uomo di oggi la trasformazione in atto della società. Al contrario: li fa suoi, quei problemi, e, pur con le debite cautele e riserve, assume coraggiosamente posizione a favore della prospettiva di cambiamento, ovviamente governato e diretto dall’uomo. Il cap. VII, in particolare, con- tiene una diligente e accurata disamina del pensiero filosofico contemporaneo nel suo
  • 6. 8 misurarsi con la tecnologia informatica e con i problemi ch’essa pone alla perplessa intel- ligenza e all’ancor più perplessa sensibilità degli uomini. Sembra proprio che l’intera civiltà occidentale, di plurimillenaria durata, sia giunta ad una svolta decisiva del suo cammino: la macchina, che pur è frutto dell’umano pensiero, ne incrementa ed amplifica le potenzialità in misura incredibile e imprevedibile, ma restano molto difformi da essa i ritmi con cui le masse degli uomini si adeguano alle nuove possibi- lità operative. È come se l’immensa eredità della storia dell’umana intelligenza e ricerca oggi costituisse una remora o un gravame per l’uomo dannato al cambiamento: questo c’è sempre stato, ma, per i ritmi che ne scandivano il processo, è stato sempre agevolmente “metabolizzato” dall’uomo. Oggi è l’incalzante rapidità dei processi innovativi che mette a nudo la lentezza dell’adeguamento dell’uomo e della sua struttura psichica e mentale. Ed è proprio lì, nello scarto tra le due velocità, che si annida il rischio: la liberazione dalla ripetitività meccanica di certe operazioni, offerta dalla macchina, potrebbe tramutarsi in un forma sconosciuta di asservimento delle masse. Da parte di chi? e a vantaggio di chi? Se a questo punto della riflessione interviene l’inevitabile avvertimento di tener sempre l’uomo come fine, ecco che ammonitore si leva il passato con tutto il fascino dei valori ch’esso ha creati e consegnati alla nostra coscienza e alla nostra responsabilità. Il cammino verso il nuovo è inarrestabile. L’augurio è che l’uomo sappia percorrerlo con saggezza, con coraggio e con umiltà, traghettando sempre nei nuovi approdi l’eredità delle passate gene- razioni, in virtù della quale egli può ancora riconoscersi e dirsi uomo. La riflessione dell’autore su tutta quest’area problematica dura da alcuni anni, nel cor- so dei quali egli ne ha fatto partecipi gli amici rotariani del suo club con la generosità di chi mette a vantaggio degli altri la propria fatica e con l’umiltà di chi sente il proprio dono inadeguato al sentimento che lo muove e lo accompagna. Alcune tappe di questo fecondo e costante rapporto della silenziosa operosità del singolo con la vita del gruppo sono state contrassegnate da concrete proposte di notevole utilità e rilevanza sociale: ricordo le validissime indicazioni sull’organizzazione del servizio sanita- rio e dell’assistenza agli anziani, sull’orientamento dei giovani nella scelta degli studi uni- versitari e nella ricerca del lavoro nonché le preziose applicazioni della razionalità infor- matica alla sistemazione dell’archivio del Distretto 2100 del R.I. Di tutta l’esperienza acquisita e della conoscenza accumulata nell’itinerario degli ultimi anni quest’opera rappresenta la “summa”, della quale non saprei se apprezzare di più l’ampiez- za della materia trattata o lo sforzo di renderla accessibile alla comprensione di persone sforni- te di competenza specifica ma dotate di buona volontà, quali son certamente i Rotariani. A me, che ho avuto più volte l’occasione di apprezzare la serietà dell’impegno professio- nale e civile dell’autore, piace concludere questa presentazione col notare ch’egli, nel delineare l’avvento del nuovo universalismo tecnologico come versione contempora- nea degli universalismi classici (cristiano, umanistico, razionalistico), ha saputo far sua la pedagogia rotariana dell’uomo come fine. Gennaio 2000 Antonio Carosella
  • 7. 9 Prefazione Il presente lavoro è scaturito dall’analisi, a mano a mano sem- pre più approfondita, degli aspetti e delle problematiche della so- cietà globale dell’informazione, condotta sulla scorta di numerosi testi e pubblicazioni, tra le quali ultime mi piace ricordare qui il prestigioso quotidiano nazionale IL SOLE 24 ORE, che al fenome- no delle telecomunicazioni riserva con costanza la sua ben nota e non superficiale attenzione. A me pare, invero, ch’esso, pur senza la pretesa di essere esau- stivo in una materia oltremodo complessa a causa dell’intrinseca multifattorialità e polivalenza nonché della magmatica evoluzione del fenomeno, possa tuttavia divenire un utile strumento di ulterio- re comprensione e punto di partenza per l’aggiornamento delle co- noscenze. Ciò a beneficio di una platea non di addetti ai lavori ma di sog- getti di buona volontà, che con attenzione, sensibilità e sollecitudi- ne recano il loro tassello, piccolo ma pur sempre prezioso, alla gran- de opera collettiva dell’edificazione della società contemporanea. Raimondo Villano
  • 8. 169 CAPITOLO IX Impatto sociale Esiste un impatto di carattere sociale dovuto all’adozione delle nuove tecnologie di teleco- municazioni; impatto che incide (come si è potuto constatare o desumere da quanto trattato nei precedenti capitoli) sulle relazioni, sulle abitudini, sul modo di comunicare dell’uomo poiché trasferisce ad altro sistema ciò che oggi è svolto, in maniera quasi esclusiva, dal rapporto interfaccia. L’adozione della telematica, infatti, potrebbe risultare determinante ai fini della risoluzione di problemi sociali e soddisfare il bisogno emergente di ulteriori scambi e contatti. L’interattività consentita dalle nuove tecnologie di telecomunicazioni garantirebbe, ad esem- pio, una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione territoriale. Le TLC sicuramente modificano le relazioni sociali se non altro perché eliminano la barriera distanza; così come ipotizzato nel “Villaggio Universale” di Mac-Luhan, la comunicazione è diventata immediata in ogni punto del mondo. Ma se da un lato esse “avvicinano” le persone, dall’altro esasperano l’individualismo privilegiando il rapporto uomo-macchina col pericolo di accelerare un processo di disgregazione sociale. Superando quelle che sono due posizioni anti- tetiche, una messianica e l’altra catastrofica, il rapporto cultura-società può essere affrontato con una analisi più articolata che entra nello specifico delle relazioni sociali in rapporto allo spazio. Per chiarire i termini del discorso è necessario precisare che il concetto di relazione sociale non può essere ridotto a quello di semplice relazione personale con l’implicazione di una com- presenza fisica di interlocutori; esso va analizzato nella distinzione di classi o gruppi dove la “promiscuità” non elimina la “differenza”. Si possono distinguere: pratiche sociali che implicano un’azione collettiva; rapporti che richiedono compresenza; relazioni a distanza; relazioni di individui mediate dall’uso collettivo di uno stesso servizio. E’ necessario precisare che quest’analisi, che si limita esclusivamente all’interpretazione em- pirica del fenomeno, parte dal presupposto che ormai un qualunque tipo di comunicazione può avvenire a distanza attraverso un terzo elemento che media e supporta la relazione. Le TLC, qualunque sia la tecnica usata (telematica, radio o CB), sembrano non trasformare la spazialità delle relazioni; esse si strutturano intorno alle relazioni sociali in rapporto stretta- mente interattivo, inserendosi all’interno di uno spazio sociale già prefigurato. Alcuni promotori sperano che le TLC possano ricomporre quelle relazioni sociali destrutturate dall’eccessiva urbanizzazione degli ultimi 30 anni ed individuano questo ruolo nello creazione di nuovi lavori del tipo “animatore”. Ma questo nuovo “operatore sociale”, che comunica con deter- minati gruppi, mette in luce la possibilità che ha in mano il gestore del media; egli può egemoniz- zare la realtà sociale alla quale si rivolge inducendo nuove tendenze dello sviluppo collettivo. L’utenza si aggrega intorno al media ma non struttura una nuova forma di socializzazione, essa rappresenta una serie di individui che si rapporta in modo univoco al “mezzo”. Le TLC assumono in questo senso il ruolo di supporto all’immaginario sociale; esse mimano una comunicazione che non è reale incarnando il simulacro necessario alla crisi della civiltà urbana, ed, ancora, rispondono in maniera funzionale al bisogno di relazione sociale.
  • 9. 170 La comunicazione a distanza consente l’anonimato e dà la possibilità di “agire” senza muo- versi; ma non sono le TLC a creare questa “socializzazione immaginaria”, è questo tipo di biso- gno che utilizza le TLC in tale maniera. L’ambiente urbano offre a ciascun individuo un supporto di identificazione legata allo spazio nel quale vive; la comunicazione a distanza permette, illusoriamente, di evadere in un altro luogo in maniera economica e senza fatica. Ma questo nega chi vuol vedere nelle TLC un mezzo per rafforzare i rapporti di vicinanza che in questo modo diventano intercambiabili e variabili contrad- dicendo il carattere stabile e fisso che hanno quando sono reali e concreti. Le TLC creano uno spazio simbolico ma, per il momento, non raggiungono l’obiettivo di quei promotori che vorrebbero giungere alla strutturazione di una nuova aggregazione sociale che modifichi la spazialità. Questo tipo di comunicazione promuove un’identità collettiva ma non lo sviluppo delle rela- zioni sociali; il processo che si crea è un processo di identificazione collettiva analogo al proces- so di identificazione freudiana di un gruppo intorno al “terzo simbolico”. L’adesione al “tramite” è tanto più sentita quando il dispositivo risponde ad esigenze di rivendi- cazione sociale. La co-identificazione può essere ottenuta attraverso la telematica associativa che fa partecipare l’utenza alla formazione di banche-dati o di pagine. Un’altra forma di co-identificazione si può ottenere creando un’emittente che serve comunità limitrofe, ma diverse per caratteri morfologici e culturali, in cui gli ascoltatori si riconoscono come appartenenti ad un’unica realtà. I mezzi di comunicazione producono una rappresentazione coesiva dello spazio sociale, raffor- zando il ruolo dei mezzi diffusivi locali tradizionali e in tal modo si riesce a gestire una comunità differenziata (periferia e centro) in una strategia di ricomposizione dei gruppi sociali creando l’illusione a tutti di vivere al centro della città. Va, inoltre, considerato che gli effetti e le “ricadute” indirette di quelle reti comunicative di varia natura, dai circuiti televisivi ai flussi di risorse del mercato finanziario internazionale, van- no giorno dopo giorno svuotando di ogni significato il controllo statuale del territorio. Non vi è, infatti, alcun bisogno di essere fisicamente presenti su un dato territorio per controllarlo direttamen- te, dal momento che se ne può influenzare potentemente la cultura e il modo di vita, le abitudini economiche e gli atteggiamenti intellettuali, semplicemente irradiandovi programmi e notizie. L’ingresso dell’elettronica e dei mass media nel mondo, con la loro caratteristica capacità di abolire la “frizione dello spazio”, elaborando e trasmettendo in tempo reale dati e programmi su scala planetaria, colpisce al cuore quella che Badie chiama la “pesanteur territoriale” (la pesantezza territoriale). Naturalmente, nessun superficiale ottimismo circa una crescita indolore transnazionale può essere comprovato in termini puramente tecnologici. La crisi dello Stato-nazione, con le sue dogane e gli uffici della polizia di frontiera incapaci ovviamente di controllare i flussi di notizie oggi trasmessi sul piano internazionale via etere o via cavo o ancora grazie ai satelliti, indica nuove responsabilità e compiti inediti per i Governi democratici. Questi non possono lasciare mano libera in questo campo alle società private multinazionali che oggi inevitabilmente si trovano a dover riempire i vuoti legislativi determinati dai ritardi delle strutture politiche. Vi è, poi, la scena del lavoro che appare sottoposta a radicali cambiamenti. Nozioni canoniche, già ritenute acquisizioni permanenti dell’analisi sociale, come quella elaborata a proposito della burocrazia da Max Weber - fenomeno considerato eminentemente razionale e depersonalizzato - mostrano i loro limiti. Le grandi carriere che duravano tutta una vita ed esigevano una dedizione quasi sacrale sono finite. Alla granitica lealtà alla propria organizzazione subentra la flessibilità, mobile e adattabile, del singolo operatore. Inoltre, tutta la varia e ricca rete di intermediari fra fonti e utenti dell’informazione sarà spazzata via. Le grandi strutture di servizio, dalle banche ai giornali e ai più diversi uffici di consulenza, ridurranno drammaticamente la loro forza lavoro fissa in pianta stabile.
  • 10. 171 Si passerà e, anzi, si sta già passando dagli ordini di servizio e dalle istruzioni su carta stam- pata ai dischetti e ai programmi elettronici. Già sta sorgendo una figura nuova, la figura dell’impiegato-nomade, l’operatore informatico non più radicato in un ufficio ma pronto a spostarsi là dove la sua opera è richiesta. Dunque, nell’economia di oggi, liberata dai meccanismi di controllo, rivoluzionata nell’in- novazione tecnologica e sempre più aperta alla concorrenza internazionale, nessuna impresa e certamente nessun posto di lavoro o attività indipendente possono considerarsi al sicuro, per quanto positivi siano i dati complessivi e, conseguentemente, l’insicurezza economica è diventa- ta sempre più un fenomeno centrale in molti Paesi. Quello che è nuovo rispetto al passato, però, è l’accelerazione dei cambiamenti strutturali in ogni fase della crescita economica. Va, ancora, tenuto presente che nonostante la globalizzazione della economia di per sé non determini il livello salariale (ad esempio, il lavoratore statunitense che si trova a competere testa a testa con un indiano nella sua stessa posizione viene pagato in base alla domanda ed all’offerta per le sue competenze esistenti sul mercato del lavoro USA, non di quello indiano), è indubbio che ha portato e continua a provocare mutamenti massicci e talora destabilizzanti nell’economia là dove più pesanti sono, ad esempio, i tagli occupazionali. Pertanto, pur in presenza di una crescita della ricchezza complessiva di un Paese, in specifici settori può crescere il bisogno psicologico e pratico di intere famiglie e comunità di un ragione- vole grado di stabilità socio-economica. Inoltre, l’equazione forte mobilità del lavoro e più alta proporzione di coppie uguale crisi della famiglia sembra abbastanza semplice. L’eccessiva mobilità del lavoro, poi, può causare ancora altri effetti negativi, come la perdita continua di colleghi di lavoro e di legami comunitari, compresi i bambini strappati dal loro quar- tiere e dalla scuola, una delle cause riconosciute di devianza e/o delinquenza giovanile. Per quanto concerne, più in particolare, il telelavoro domiciliare va tenuto presente che: - gli stessi spostamenti giornalieri tra il domicilio e il posto di lavoro, spesso considerati faticosi, possono essere valutati diversamente ovvero, per esempio, come dei momenti di relax; - non c’è differenza fra giorno e notte per il disbrigo delle mansioni professionali. Contano le ore di lavoro che sono dedicate, non la loro distribuzione giornaliera; - scompare anche la distinzione fra tempo del lavoro e tempo del gioco. I rapporti umani sono quasi inesistenti ed alta è la percentuale di divorzi; - i ritmi intensi di lavoro provocano un esaurimento dei soggetti per cui, ottenuto il successo economico, si abbandona il lavoro molto presto; - la società sarà solo per uomini “forti” in cui la meritocrazia ha un ruolo predominante. Quindi, il telelavoratore deve avere poco bisogno di contatti interfaccia con quelli con cui lavora, deve avere una situazione casalinga che gli permetta di lavorare con una certa continuità senza interruzioni o, comunque, deve essere capace di separare la vita privata da quella lavorativa. Il telelavoratore, poi, deve avere una grande sicurezza interiore e spirito di iniziativa ed esse- re capace di lavorare senza accusare la mancanza del feedback dei capi: i diretti superiori giudi- cano dai risultati , non da quanto o da come si lavora. In genere, infine, quando si passa dall’uffi- cio a casa chi ha buoni rapporti con i capi li migliora mentre chi li ha cattivi li peggiora: in questo caso il telelavoro è il preludio alla ricerca di un nuovo posto di lavoro. Nella società globale dell’informazione, inoltre, sarà più facile non solo informarsi ma an- che far girare le opinioni favorendo forme sia di democrazia diretta che semi-diretta. Ciò offri- rebbe molte possibilità fra cui il permettere alla gente di votare e di prendere elettronicamente tutte le decisioni politiche ed amministrative giorno dopo giorno; la massima partecipazione dei cittadini senza affidare ai sondaggi o al voto elettronico tutte le decisioni; l’uso più capillare dei
  • 11. 172 sondaggi elettronici per avere un’idea aggiornata dell’opinione più diffusa in un Paese e, quindi, aiutare i rappresentanti eletti nello loro decisioni; l’uso dei sondaggi come voti per rendere più rappresentativo e non per sostituire un Parlamento: si potrebbe, per esempio, stabilire che per prendere una decisione oltre ai voti dei componenti l’Assemblea, si debba tener conto anche di altri voti che vengono assegnati in base ai sondaggi. Ovviamente sono molti i modi per integrare la democrazia elettronica con le istituzioni parlamentari. Sarà, quindi, anche probabile la diffusione di canali televisivi che consentono sia di controllare le istituzioni e giudicarle in tempo reale che di far svolgere talune attività politi- che ed assumere decisioni in videoconferenza. Indubbiamente dovranno essere effettuate approfondite valutazioni in merito alla necessità ed alla superiorità o meno della democrazia diretta rispetto a quella rappresentativa. Infatti, se da un lato effettivamente c’è il rischio che le istituzioni che devono deliberare, un Congresso, un Parlamento, possano diventare soggetti alle ondate emotive della pubblica opinione, dall’altro è più facile ritenere che queste istituzioni hanno resistito ai cambiamenti tecnologici per generazioni ed alla fine tutti si imparerà a convivere anche con questa nuova era globale dell’informazione. Inoltre, benché già adesso i sondaggi di opinione possano tirar fuori il lato peggiore di taluni che governano, stimolando ad assecondare di volta in volta opportunisticamente le opinioni della maggioranza invece che a progettare con lungimiranza il futuro del proprio Paese e benché il sondaggio possa risultare uno strumento addirittura preistorico se paragonato alle possibilità di consultazione che consentono le TLC, il rischio estremo che la democrazia rappresentativa degeneri nel senso radicale di un ingovernabile sistema plebiscitario è funzione, a monte, di una totale, gene- ralizzata quanto improbabile leadership priva del coraggio di resistere alle opinioni popolari. Ancora, si dovrà vedere quanti si appassioneranno ai processi democratici in diretta ed alle decisioni collettive giacché non è accettabile un universo composto solo da attivisti cittadini esperti nell’uso delle nuove tecnologie, considerando anche il fatto che la telematica può permet- tere di fare referendum istantanei ma non può spiegare istantaneamente questioni complesse. Dunque, sia il sondaggio direzione che il sondaggio soggezione possono indebolire ed esau- torare la democrazia rappresentativa. Tuttavia, ritenendo che di per sé le nuove tecnologie sono da considerare neutrali e accetta- bili, il problema riguarda l’assoluta adeguatezza e validità delle regole che devono governare il sistema democratico. Se lo Stato sovrano diventerà obsoleto, dunque, saranno le idee a renderlo tale, certamente non la tecnologia. Date, poi, le caratteristiche della rivoluzione digitale, si può ritenere che la società si trovi in prossimità di una svolta storica: un taglio netto col passato, un momento di discontinuità, che diverrà concreto ed evidente all’improvviso, non appena la crescita esponenziale delle reti tele- matiche e degli utenti che se ne servono per comunicare e scambiare informazioni avrà raggiun- to la necessaria massa critica. La digitalizzazione e la multimedialità, inoltre, conducono in una dimensione nuova per almeno due ordini di motivi. Il primo è che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione potenziano la capacità conoscitiva dell’uomo favorendo l’ingresso nell’era post-industriale, nel- l’era dell’immateriale e dei servizi nella società in cui la conoscenza, le informazioni, l’intelligenza, prendono il posto delle materie prime e persino della energia, come fattori strategici dello sviluppo. Il secondo motivo è che le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione sono più pervasive e trasversali di ogni altra tecnologia. Penetrano in ogni settore produttivo, nelle ammini- strazioni, nella scuola, nella vita quotidiana dei cittadini, con un impatto a 360 gradi. Trasforma- no ogni tipo di attività, il modo di lavorare, di insegnare, di apprendere, di divertirsi. Incidono sul- l’organizzazione delle imprese, dei processi produttivi e dei servizi. Consentono di rinnovare radi- calmente vecchi prodotti e servizi o di portare sul mercato prodotti e servizi completamente nuovi.
  • 12. 173 E’ una nuova sfida per tutti: il modo di organizzarsi, di produrre e di competere deve essere ripensato in modo totale. Ed il passaggio dalla potenzialità delle risorse rese disponibili dalla tecnologia alla realtà delle risorse sfruttate in maniera adeguata e diffusa si presenta irto di difficoltà di ogni genere. Specialmente se si ritenesse di poter vivere il futuro con i vecchi arnesi culturali del passato. In questa ottica gli Stati hanno almeno due funzioni da esercitare: quella di utente e acquiren- te di impianti e servizi per le proprie strutture amministrative ed istituzionali, e quella di promo- tore, oltre che di attore diretto, di investimenti immateriali nell’istruzione e nella formazione dei cittadini, dei giovani che dovranno vivere nella società dell’informazione di domani e dei meno giovani che dovranno non essere marginalizzati. Inoltre, pur dipendendo sempre più la forza di un Paese dalla quantità di intelligenza incorpo- rata nei prodotti e nei servizi della sua amministrazione e delle sue imprese e pur essendo, quindi, il capitale umano la fonte più importante delle competitività, investire nell’istruzione e formazione non risponde solo a esigenze economiche. La rivoluzione elettronica e la diffusione del computer stanno determinando anche nei Paesi più evoluti nuove forme di analfabetismo e di emarginazione. Spesso la “computer illiteracy” si traduce in “information illiteracy” e cioè nell’incapacità di accedere ai nuovi modi di comunicare, raccogliere ed elaborare informazioni. Questo nuovo analfabetismo, che non si rintraccia solo all’interno delle classi sociali più povere, va combattuto perché crea nuove povertà, nuove divisioni e dipendenze culturali. La logica delle information highways è di per sé una logica di democrazia e di mercato aperto, nel senso che non crea discriminazioni e monopoli, ma offre a tutti, dovunque, la possibilità di accedere a tutte le informazioni. Le reti per loro natura non sono gerarchiche ma di fatto è possibile che la computer illiteracy (o la information illiteracy) crei discriminazioni tra “haves” e “have-nots”, tra chi dispone delle competenze necessarie per vivere nella società dell’informazione e chi non ne dispone. Questo pericolo riguarda i rapporti tra le classi sociali ma anche tra le nazioni. Per questo è da ritenere che un grande impegno a favore dell’istruzione risponda a pressanti esigenze politiche e sociali, oltre che economiche. Questo impegno deve riguardare sia i conte- nuti (più attenzione alle nuove tecnologie) sia i tempi (formazione permanente) sia i modi e gli strumenti dell’education. Inoltre, se la formazione è un diritto per tutti, come si sostiene in ambito internazionale, lo è a maggior ragione la formazione permanente. Nel nostro Paese, ad esempio, non meno di 10 milioni di italiani tra i 24 e i 44 anni sono in possessodellalicenzadiscuolamediadell’obbligocomemassimotitolodistudio.Iltrenddemografico negativo, la difficoltà dei giovani a entrare nel mercato del lavoro, l’impatto delle tecnologie “digita- li” sposteranno sempre più l’attenzione dall’utenza giovane a quella adulta dei sistemi formativi. Si riscopre un nuovo ruolo del sistema scolastico, parallelo all’impegno che le imprese dovranno assu- mere nell’assicurare opportunità di formazione permanente per i lavoratori adulti. Tutto ciò implicherà la revisione dei criteri di scelta nell’utilizzo delle risorse che interessano le politiche dell’istruzione e quelle economico-sociali: individuazione delle priorità, distribuzio- ne diversa degli stanziamenti in rapporto all’utenza, incentivi fiscali alle aziende. Ancora, è evidente che in questa situazione, ormai non più lontana da non essere già percepibile in molti campi, le tecniche della formazione professionale, anche le più avanzate e non solo quelle arcaiche basate sui vecchi “profili di mestiere”, entrano in una crisi irreversibile. La tecnologia e le pratiche del lavoro cambiano così rapidamente che le specializzazioni (job skills) imparate a scuola hanno scarse possibilità di restare rilevanti dalla laurea alla pen- sione. Chiaramente, le esigenze di un’economia a grande intensità di conoscenze (knowledge- intensive economy) richiederanno una preparazione, ma le tendenze probabili favoriranno certi tipi di addestramento a scapito di altri. In particolare, poiché possiamo aspettarci che acquisiti
  • 13. 174 contenuti cognitivi siano parecchie volte rivoluzionati nel corso di una singola vita, la capacità di maggior valore sembra consistere nell’imparare come imparare. Altro aspetto da considerare, poi, è che pur rendendosi urgente il problema della formazione di una cultura adeguata è necessario porsi in guardia contro le facili scorciatoie formative che spesso approdano soltanto al lamentevole esito della conferma pomposa dello statu quo. “Impiegato nelle circostanze più svariate - scrive Ravaglioli - il termine cultura ha acquistato una radicale ambiguità. E’ un’impresa disperata enumerarne i significati sanciti dall’uso. Eppure una distinzione pare esistere: quella che rileva la differenza fra le conoscenze controllate e le rappresentazioni o speculazioni o argomentazioni che pur mostrando una coerenza interna non sono sottoposte a prove empiriche. In breve, la differenza è fra conoscenza e cultura”. In questa divaricazione, si può vedere un rischio: quello di scavare nuovamente un fosso, che potrà anche divenire fossato e frattura, fra scienze tecniche in senso proprio e cultura umanistica in senso lato. Di nuovo si porrà dunque il dilemma se fare imparare e spiegare la seconda legge della termodinamica agli umanisti letterati oppure costringere gli ingegneri a leggere Shakespeare e a mandare a memoria la Divina Commedia. Nulla di tutto questo, evidentemente. La polemica sulle famose “due culture” era viziata da una seria carenza interna. Sembrava non rendersi conto che la cultura ha da essere insieme umanistica e scientifica nel senso di una valutazione dei fenomeni e delle situazioni umane che sia globale e complessiva, non ridotta a una formula meccanica da applicarsi caso per caso, ma neppure condannata a una genericità che termini in romantica vaghezza, incapace di offrire gli strumenti necessari alla comprensione dei problemi specifici. Forse solo per questa via sarà possibile non separare la scienza dalla coscienza e riscoprire nella cultura uno strumento essen- ziale di auto-consapevolezza. Un’altra delle chiavi di volta della trasformazione in atto è la disponibilità di informatica amichevole, che vuol dire anzitutto sviluppare un software ultracomplesso ma di facilissimo uso, che internalizzi tutte le complicazioni che non debbono neppure essere intuibili, e questo è pos- sibile oggi con la potenza dei nuovi chip e il loro basso costo. Ancora informatica amichevole significa ideare servizi che interessino tante persone e siano di immediata presa. Per quanto concerne, poi, più particolarmente la televisione, la diffusione di Pay-TV e di reti tematiche mirate, va detto che esse costituiranno una sempre più accentuata personalizzazione del rapporto fra utente ed emittente che consiste, quindi, nella graduale trasformazione di un mezzo e di un consumo per definizione “di massa” in una serie di proposte differenziate. Inoltre, la TV interattiva consente all’utente un intervento attivo per esercitare la possibilità di realizzare un percorso personale all’interno delle informazioni, la cui emissione, in gradi diversi, dipende dalle richieste dell’utente stesso. In queste situazioni muta e, in un certo senso, si radicalizza rispetto ai precedenti tentativi di personalizzazione l’attività di cooperazione del destinatario. Cambia il suo ruolo, cambia il suo tipo di azione, ma cambia anche la competenza richiestagli, intesa come capacità di utilizzare tecnicamente gli strumenti e di approfittarne creativamente per costruire un “suo” percorso di senso; per non parlare, poi, del livello economico che, per il momento, implica l’accesso a questi nuovi media. Di fronte a uno spettatore apparentemente “libero” (e sicuramente in una situazione di mag- gior libertà rispetto a quella della TV monodirezionale), si riafferma comunque il ruolo centrale dell’emittente che fa da filo di collegamento delle esperienze di TV interattiva. Quella che potremmo chiamare genericamente come “personal TV”, sia nelle sue forme ascrivibili alla televisione monodirezionale sia in quelle definibili in senso stretto come interattive, manifesta dunque due caratteristiche: il ruolo sempre più attivo dello spettatore (coinvolto nel processo di consumo del testo anche come soggetto concreto, chiamato a una serie di azioni) e il progressivo assorbimento di questa presenza attiva, di questa collaborazione alla costruzione del testo, all’interno del progetto del trasmittente.
  • 14. 175 Ma la “personal TV”, insieme alle innovazioni tecnologiche che stanno sempre più trasformando il campo delle telecomunicazioni, pone anche molti interrogativi sociali, umani e culturali. Ci si limita a indicarne soltanto due fra i tanti. In prima istanza, il problema di un corretto controllo sociale su beni simbolici cosi numerosi, mobili e sfuggenti come i prodotti audiovisivi. E’ in gioco la qualità dei prodotti televisivi: se le possibilità di trasmissione e di “conversazione” mediata con le emittenti aumentano sempre più, è necessario pensare seriamente a “cosa” si diffonderà attraverso gli innumerevoli canali per attivare, interessare e soddisfare il pubblico (o suoi diversi segmenti) senza venir meno a una scelta fondativa di rispetto nei suoi confronti. Se la TV di domani impone un ripensamento non solo tecnologico ma semantico, estenden- dosi da strumento esclusivo di svago anche a strumento di democrazia che consente di pensare e agire conseguentemente, ovviamente nella sua qualità di cultura democratica disponibile a tutti ed interamente governata da quel che la gente vuole, pone il problema, talora terrificante, proprio di ciò che la gente potrebbe volere. A mano a mano che l’onda della tecnofilia cresce, poi, è possibile riscontrare più chiaramen- te anche due fenomeni di polarizzazione estrema: accanto ad una utopia tecnicista, accarezzata da coloro i quali sperano in un cambiamento dei principi di dominazione sociale, diviene sem- pre maggiore la paura di coloro che avendo potere nel mondo attuale temono di perderlo in un contesto che non riescono a capire e finiscono per favorire, direttamente o indirettamente, una nuova popolarità del luddismo. Il mondo inizialmente potrà essere diviso tra collegati e scollegati alle reti. Come il telefono all’inizio non fu disponibile per tutti, anche le autostrade informatiche cominceranno a servire prima un ceto medio. Ma intanto le città si libereranno dal traffico. Costeranno meno per quelli che ci restano, ci sarà meno inquinamento. Anche i non collegati ne avranno giovamento. Del resto, la digitalizzazione, nonostante la sua pervasività, non è necessariamente un fenomeno di tipo “coloniale” per cui la cultura del computer si impone imperialisticamente sulle altre trasfor- mandole o addirittura eliminandole. La società è multiculturale e la forza della diversità è im- mensa. Per questo si osserva che la diffusione dei computer incontra importanti discontinuità. Trarrà, comunque, il massimo vantaggio colui che saprà comprendere più che i soli elementi tecnologici soprattutto quelli umani e sociali.
  • 15. 180 Note 1 Si può scegliere tra due grandi famiglie di fornitori: quella rivolta alle aziende e quella rivolta ai privati. I primi hanno un costo variabile tra le 200mila lire e i 2 milioni al’ anno, a seconda dei servizi richiesti. I secondi forniscono abbonamenti ai servizi telematici italiani in contatto con Internet a un canone annuo variabile dalle 60 alle 200 mila lire. 2 Ed in parte si sta già attuando, ad esempio: Conferenza Onu sulla donna, Pechino 1995. 3 Nicholas Negroponte, Media Lab. di Boston, U.S.A. 4 Gli indicatori sulle dotazioni tecniche nelle scuole superiori (indagine a campione) rivelano che: a) Il numero di studenti per ogni macchina fotocopiatrice è di: 237,25 nei Licei e nei Magistrali; 197,17 nel Liceo artistico; 206,29 negli Istituti professionali; 245,12 negli Istituti tecnici; per una media complessiva di 231,52; b) il numero di studenti per ogni computer destinato ad attività didattica è di: 37,95 nei Licei e nei Magistrali; 45,58 nel Liceo artistico; 15,12 negli Istituti professionali; 17,4 negli Istituti tecnici; per una media comples- siva di 24,14. Fonte: indagine Censis-Cnel, anno scolastico 1993-94 (i dati si riferiscono ai primi 570 questionari elaborati sui 1600 pervenuti dalle scuole). 5 Giuliano Beretta, direttore commerciale Eutelstat 6 Servizi per i quali i telespettatori sono disposti a pagare un supplemento (dati percentuali; fonte: Inteco): Film senza alcuna pubblicità: Gran Bretagna 39, Italia 57, Francia 70, Germania 49; Ampia possibilità di scelta dei programmi multimediali interattivi: Gran Bretagna 60; Italia 47; Francia 82; Germania 45; Possibilità di decidere l’ora di inizio del programma scelto: Gran Bretagna 28; Italia 25; Francia 69; Germa- nia 30; Possibilità di vedere le anteprime dei film: Gran Bretagna 40; Italia 43; Francia 80; Germania 41. 7 Percentuale di persone “molto interessate” alla Tv interattiva (Vod): Gran Bretagna 19; Italia 101; Francia 19; Germania 12; U.S.A. 43; Percentuale di proprietari di videoregistratori che noleggiano almeno un film al mese: Gran Bretagna 37; Italia 39; Francia 29; Germania 35; U.S.A. 75; Percentuale di telespettatori che programmano il videoregistratore parecchie volte la settimana: Gran Bretagna 60; Italia 28; Francia 40; Germania 32; U.S.A. 26. Fonte: Inteco 8 Consumi giornalieri di Tv nel 194, espressi in minuti pro capite, in alcuni Paesi europei (Fonte: Carat-Tv Minibook 1994): Gran Bretagna 230,6; Spagna 198,2; Italia 197,3 Germania 193,3; Francia 185,2; Media europea 185,4. 9 Dati di utilizzo in percentuale di satellite e cavo rispetto alla diffusione degli apparecchi televisivi (Fonte: elaborazioni del Sole-24 Ore su dati Frost and Sullivan, Dataquest, Datamonitor, Alcatel): Satellite 1994: Germania 25, Gran Bretagna 20, U.S.A. 10, Francia 8, Olanda 4, Italia 1; 1997(previsioni): Gran Bretagna 35,Germania 34,U.S.A. 10, Italia 1O,Francia 9, Olanda 6 Cavo 1994: Olanda 82, U.S.A. 65, Germania 45, Francia 15, Gran Bretagna 15, Italia 0; 1997 (previsioni): Olanda 85, USA 70, Germania 48, Gran Bretagna 30, Francia 23, Italia 8. 10 Mercato del cavo in Europa occidentale dal 1993 al 2003 (Fonte: Cit Research): Famiglie con Tv (in milioni): 155 nel 1993, 161 nel 1995, 166 nel 1997, 175 nel 2001, 179 nel 2003; Famiglie con Tv cavo (in milioni): 32 nel 1993, 38 nel 1995, 43 nel 1997,52 nel 2001, 55 nel 2003; Renetrazione Tv cavo (in % su case con Tv): 21 nel 1993, 23 nel 1995, 26 nel 1997, 30 nel 2001, 31 nel 2003; Penetrazione Pay-Tv (in % su case con Tv): 7 nel 1993, 9 nel 1995, 12 nel 1997,16 nel 2001, 18 nel 2003. 11 Ricerca Inteco. 12 Sartori. 13 B.Miccio, Consigliere RAI. 14 Giulio Carminati, Responsabile Studi e Ricerche RAI. 15 Investimenti in informatica delle industrie italiane espressi in miliardi di lire (Fonte Teknibank per Osserva- torio Smau 1995): 4199 nel 1993,4173 nel 1994 e 4882 nel ’95. Gli investimenti delle aziende fino a 99 addetti hanno registrato un incremento dello 1,8% nel 1994 rispetto al 1993 e del 40% nel 1995 rispetto al
  • 16. 181 1994. Gli investimenti delle aziende da 100 a 499 addetti hanno registrato un decremento dell’0,8% nel 1994/93 ed un incremento dell’1,4% nel 1995/94. Gli investimenti delle aziende con 500 ed oltre addetti hanno registrato una flessione del 3,1% nel 1994/93 ed un incremento dell’1,9% nel 1995/94. Complessivamente gli investimenti dei tre comparti hanno regi- strato una flessione del 10,6% nel 1994/93 ed un incremento del 2,7% nel 1995/94. 16 Giovanna Scarpitti, sociologa, Società Italiana Telelavoro. 17 Carlo De Benedetti, presidente Olivetti. 18 Ettore Pietrabissa, direttore centrali ABI. Nona conferenza di IPACRI su “I nuovi orizzonti nelle relazioni banche-clienti” (Barcellona, 1995). 19 Ricerca dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, illustrata da Fernando Fabiano, responsabile del Servizio automazione interbancaria dell’ABI, al Convegno su “ L’informatica nelle banche: stato dell’arte e prospet- tive” (Roma, 1995). 20 Fonte: Nomos Ricerca. 21 Fonte: Andersen Consulting. 22 Andrea Corbella, Vice direttore generale Banca Popolare di Milano. 23 Alberto Crippa, Vice direttore generale CARIPLO. 24 Fabio Chiusa, Direttore generale IPACRI. 25 Anna Maria Llopis, Open Bank. 26 Costantino Lauria, dirigente Servizio Antiriciclaggio Ministero del Tesoro - Convegno Assofiduciaria su aggiornamento delle istruzioni per la lotta al riciclaggio (Roma,1995). 27 Carlo Pisanti, funzionario Settore Normativo Ufficio Vigilanza Banca d’Italia. 28 Fonte: Commerce dept., Killen and Associates-Business Week. 29 Pierfrancesco Gaggi, coordinatore del gruppo di lavoro dell’ABI. 30 Tommaso Padoa Schioppa . 31 Ettore Pietrabissa, direttore centrale ABI. 32 Elserino Piol, Presidente Olivetti-Telemedia. 33 Libro mutante, Ipertesto: si comincia il primo breve capitolo, poi si sceglie subito, a un bivio elettronico, se proseguire all’antica con pagina 2, oppure soffermarsi su una delle parole del testo, schiacciare un tasto quando il cursore del computer la incontra sullo schermo e di li balzare a una pagina collegata, seguendo una storia nella storia, un sentiero che si biforca cento volte. Per tornare poi alla storia principale, oppure lasciar- la in cambio di altre. 34 Il Sole-24 Ore è attivo anche su Audiotel con informazioni di Borsa e di tipo normativo. 35 Fonte: Informatica pubblica. 36 Giancarlo Scatassa, dirigente generale Ministero Funzione Pubblica. 37 Guido Rey, Presidente A.I.P.A. 38 Fonte: Ministero Pubblica Istruzione. 39 Fulvio Berghella, vice direttore generale ISTINFORM (Istituto Consulenza Bancaria) e responsabile Security Net, che collega oltre 300 aziende fornendo servizi per la prevenzione contro il computer crime. 40 Dati Security Net. 41 Il gruppo di specialisti in materia costituito dall’Associazione italiana per il calcolo automatico (Aica) inten- de proporsi, per l’appunto, come osservatorio sull’impiego dei sistemi di sicurezza e diventare al tempo stesso un punto d’incontro e discussione su questi temi fra utenti, costruttori e ricercatori. 42 Sicurforum Italia-F.T.I.: Giornate di studio “La sicurezza informatica: il progetto intersettoriale A.I.P.A.11, Roma 1995. 43 Vedasi appendice legislativa. 44 Giusella Finocchiaro. 45 Guido Rey, Presidente A.I.P.A., Convegno Technimedia su “Comportamenti e norme nella società vulnera- bile” nell’ambito del Forum multimediale “La società dell’informazione” (Libera Università Studi Sociali “Guido Carli” - 1995). 46 Martino Pompilj, dirigente Confindustria. 47 Angelo Mancusi, presidente Infocamere. 48 Dossier pubblico ANASIN sull’eccesso di privacy. 49 Herschel Fink, U.S.A. 50 Electronic Frontier Foundation. 51 Giuseppe Verrini, presidente Task force antipirateria di BSA Italia. 52 Giuseppe Pirillo, presidente Gruppo Informatici Tecnico-Giuridici. 53 Mario Monti, Commissario al Mercato Interno U.E.
  • 17. 182 54 Esempio: in Italia accordo Telecom (agosto 1995). 55 Jacques Santer, Presidente Commissione Europea: relazione di apertura G7 (Bruxelles, 24.2.1995). 56 Fonte: Commissione Europea. 57 Fabio Cammarano, Amministratore delegato Saritel. 58 Fonte: Pat McGovern, presidente e amministratore delegato di Ide, che ha aperto i lavori dell’European It Forum organizzato nel 1995 a Parigi. 59 Fonte: elaborazioni e stime Nomos Ricerca su fonti varie. 60 Fonte: Eito, Dataquest, Ide - 60/B. Fonte: Nomos Ricerca-Assinform. 61 Fonte: Eito ’95. 62 Fonte: Eito 1995. 63 Fonte: Dataquest. 64 Fonte: Direzione generale Intel, 1995. 65 Fonte: Osservatorio Smau. 66 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca. 67 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca. 68 Fonte: Assinform-Nomos Ricerca. 69 Fonte: Ide Italia. 70 Fonte: Ed. Zander, Amministratore delegato Sun Microsystem (Madrid, 1995). 71 Fonte: Eito ’95. 72 Fonte: Gartner Group 73 Stime Teknibank, società di analisi e consulenza italiana nel settore delle Tlc. 74 Fonte: OVUM. 75 Fonte: Associazione Italiana Internet Providers. 76 Elaborata da Charles Sanders Peirce. 77 Paolo Parrini - “Conoscenza e realtà. Saggio di filosofia positiva” - Laterza, Bari 1995 . 78 ABS. e/o Rif. “Evangelium Vitae” 21+24, Enciclica S. S. Giovanni Paolo II (1995). 79 ABS e/o Rif. “Criteri di collaborazione ecumenica ed interreligiosa nel campo delle comunicazioni sociali”, 15+17, 21+23 Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali (1989). 80 ABS e/o Rif. “Le università cattoliche” 5,7,17,18, Costituzione apostolica S.S.Giovanni Paolo II (1990).
  • 18. 183 Bibliografia R. VACCA, Un computer per amico - 2000 giorni al 2000, N. 4/94. G. DE VARDA-P. PAGELLA, “Telematica e territorio: telematica e agricoltura” “Turismatica” - Quader- ni Italtel N.77 NOV/84. S. REBOSTI, Il Giornale 1986. E. DE PASCALE, Stet, la sfida parte dalla cablatura - Sole 24 Ore 30/6/95. C. SOTTOCORONA, Il futuro vi attende in autostrada - Panorama 23/7/94. L. DE BIASE, Come funziona il collegamento globale dei P.C. - Panorama 23/7/94. J. LELYVELD, Avanti a tutte news - Panorama 10/3/95. S. PENDE, Intervista a Nicola Grauso: “Modem forza otto” - Panorama 28/4/95. L. DE BIASE, Intervista a Franco Tatò: “Meglio fare che annunciare” - Panorama 7/4/95. L. DE BIASE, Che cento canali fioriscano - Panorama 24/3/95. L. DE BIASE, Al di là dell’Internet - Panorama 24/3/95. B. GATES, Cliccando s’impara - Panorama 24/3/95. D. LIOTTO, ATM, arriva la super rete - Il Mattino 10/3/95. F. VERGNANO, Italia fanalino di coda nella TV interattiva - Sole 24 Ore 14/6/95. M. MORINO, La pubblicità punta sul video multimediale - Sole 24 Ore 14/6/95. C. BASTASIN, Hopp risposta tedesca a Gates - Sole 05/7/95. M. MELE, Stream lancia la sfida dei servizi interattivi - Sole 31/5/95. F. VERGNANO, Il telefono corteggia Hollywood ma è guerra sulle regole - Sole 31/5/95. M. MELE, Il vecchio mercato è saturo. Arrivano le reti specializzate - Sole 31/5/95. F. VERGNANO, Clinton moltiplica i canali delle televisioni - Sole 31/5/95. M. NIADA, Londra, le nuove tecnologie svuotano il “tetto” - Sole 31/5/95. L. OLIVA, Info 2000 al debutto - Il Sole, luglio 95. L. DE BIASE, Il fine giustifica i media - Panorama 9/6/95. N. NEGROPONTE, Essere digitali - Sperling e Kupfer 1985. G. BECHELLONI, Lunga vita alla TV via etere - Sole 23/6/95. A. PILATI, La libertà appesa a un bit - Sole 23/6/95. G. CAVALLO, Computer scaccia video: sarà il nuovo focolare - Il Mattino 21/4/95. TG UNO - RAI, 27/2/95. M. HACK, Il futuro va piano e va lontano - Il Mattino 07/3/95. B. GATES, Come ti divento bimillionario - Sesto potere - Panorama 13/1/95. P. FOGLIANI, Venite con me nel futuro: è meraviglioso - Intervista a R. VACCA - CLASS sett. 94. M. L. FELICI, Finsiel in crescita guarda all’estero - Sole 16/6/95. M. R. ZINGONE, La famiglia scopre il personal - Sole 07/07/95. A. BINI - C. PAPETTI, Il territorio è gestito dal computer - Sole 30/6/95. G. CASERZA, La democrazia elettrodomestica. Intervista a U. Volli - Il Mattino 9/12/94. D. L. M., Gli alberghi sono online - Sole 2/6/95. E. T. U., Nelle scuole italiane arriva il software Doc - Sole 30/6/95. L. DE BIASE, Eurochips coi baffi - Intervista a P. Pistorio - Panorama 13/1/95. A. MASERA, Pronto... Qui Internet - Panorama 28/10/94. L. DE BIASE, Sesto potere - Panorama 28/10/94. M. DE MARTINO, Alzati e lavora - Panorama 7/5/94. E. SILVA, USA, in viaggio con Internet - Sole 16/6/95. E. VACIAGO, Nella galleria Ricci Oddi attraverso la rete Internet - Sole 28/7/95. A. GALLIPPI, Medicina sempre più hi-tech - Sole 2/8/95. M. R. ZINCONE, Pronto al decollo il mercato della formazione a distanza - Sole 14/7/95. F. RO, Sul video città senza segreti - Sole 24/7/95. F. FERRO, Lavoro a distanza - Telecom fa scuola - Sole 15/8/95. C. PIGA, Telelavoro - RAI - TG UNO Economia 27/6/95. A. D. F., Telelavoro: firmato un accordo “test” alla DBK - Sole 6/7/95.
  • 19. 184 F. FERRAROTTI, Il lavoro nell’era digitale - Sole 23/7/95. A. MARTELLI, I due tempi della strategia - Sole 23/7/95. FI - CU., Negli istituti di credito è l’ora delle tecnologie - Sole 16/6/95. E. NETTI, Servizi efficienti ai cittadini - Sole 21/7/95. G. CA, Un ente di frontiera tra pubblico e privato - Sole 21/7/95. M. R. Z., Per battere il contante operazioni meno care - Sole 21/7/95. M. R. ZINCONE, Il rilancio dei pagamenti online - Sole 21/7/95. T. PADOA SCHIOPPA, Banche, usate le carte di credito - Sole luglio 95. M. R. ZINCONE, Il commercio elettronico nuova frontiera per Visa - Sole 30/6/95. M. R. ZINCONE, Troppe leggi per l’EDP in banca - Sole. G. CARAVITA, Commerciare Online - Sole 16/6/95. M. PLATERO, Spesa record al supermarket Internet - Sole 12/6/95. G. PADULA, Consumismo virtuale - Sole 12/6/95. A. PLATEROTI, Reati senza frontiere nel cyberspazio - Sole 12/6/95. M. SORRENTINO, Il private banking settore da esplorare sul mercato italiano - Sole, Agosto 95. G. CARAVITA, Olivetti scommette sulla “Monetica” - Sole 13/6/95. G. CARAVITA, A Roma neonati “on line” - Sole 15/8/95. G. CARAVITA, Napoli: presentato progetto per cablare la città - Sole, Ago 95. L. L. G., Il Premier di nuovo al lavoro - Primo nodo i conti pubblici - Sole 18/8/95. R. TURNO, Informatizzazione dello Stato, il via libera al piano triennale - Sole 29/7/95. R. SANTONOCITO, I giorni dell’Infernet - Sole 03/09/95. M. P., Maxifusione Chase e Chemical - Sole 29/8/95. L. CAPPUGI, Lo Stato senza “rete” - Sole 01/09/95. L. TOSCHI, La guida hi-tech-al Louvre - Sole 27/08/95. W. KOLBY - W. KRINCKOV - F. MARTINI - B. MOBRICI - Siamo tutti spiati? - RAI, Speciale TG UNO 17/6/95. B. GATES, Programmatevi, se potete - Panorama 28/4/95. R. GUERRINI, Sulle orme degli hacker - Panorama 23/7/94. J. LOREDAN, Hacker - Panorama 16/12/94. C. SOTTOCORONA, E ora, tutti in difesa - Panorama 16/12/94. A. PLATEROTI, Reati senza frontiere nel cyberspazio - Sole, luglio 95. D. SINISCALCO, Regolamentato, non sarebbe più Internet - Sole 04/07/95. S. PERTICARO, Non riduciamo alle TV il dibattito sulle Tlc - Sole 06/8/95. E. MARCHESINI, Addio, vecchia moneta - Sole 04/09/95. A. PLATEROTI, Il pagamento virtuale è già realtà negli USA - Sole 04/09/95. B. CAROBENE, I primi passi della rete unitaria - Sole 8/9/95. F. LOCATELLI, Stet e Ibm: primo passo per un’alleanza globale - Sole 4/1/95. British Telecom corre sulle reti Autovie Venete - Sole 29/8/95. F. LOCATELLI, Stet-Ibm, trattative aperte con C & W e con Vera - Sole Agosto 95. A. PLATEROTI, Alleanza informatica tra SBS e Ross Perot - Sole 07/9/95. M. PLATERO, Bill Gates, il re del software - Sole 02/09/95. F. MIMMI, Telefonica si allea a Microsoft per rafforzare la nuova “Infovia” - Sole 02/09/95. V. COLOMBO, Autostrada senza dirigismi - Sole 09/09/95. E. T. V., Milano: il Gaetano Pini diventa telematico e viaggia su Internet - Sole 09/09/95. S. CARRER, Gates apre la finestra sull’Italia - Sole 03/9/95. F. RO, Ma in Italia le segnalazioni arrivano con il contagocce - Sole 04/9/95. C. SOTTOCORONA, Computer acceso e via col clic - Panorama 14/9/95. MONDO FARMACO, Rete cibernetica per la farmacoresistenza - Il Farmacista 22/6/95. A. MASERA, Vieni, c’è una Rete nel mondo - Panorama 14/9/95. L. DE BIASE, Fermate il computer, voglio scendere! - Panorama 14/9/95. C. DE BENEDETTI, Una via europea verso la società dell’informazione - Sole 28/7/95. R. SANTONOCITO, Via libera negli USA alle lezioni on line - Sole 11/9/95. A. GALLIPPI, Sicurezza: Italia in retroguardia - Sole 30/6/95. D. L. M., L’informatica in corsia - Sole 15/9/95. M. R. Z., Gestione del territorio - Italia fanalino di coda - Sole 15/9/95. M. R. ZINCONE, Mercato italiano in ripresa - Sole 15/9/95. V. MORGANTE, In arrivo da Telecom oltre 500 miliardi per Palermo e Catania - Il Sole 10/9/95. F. VERGNANO, C’è un posto per la Stream nella maxialleanza STET-IBM - Sole 15/9/95.
  • 20. 185 M. MAUGERI, Una joint venture italo-americana produrrà a Napoli le “chips card”, Il Sole 15/9/95. M. MAUGERI, Tra Toshiba e Sony-Philips accordo sui nuovi videodischi - Sole 16/9/95. E. BONICELLI, Fisco più trasparente con Internet - Sole 15/9/95. E. LIVINI - G. PALMIERI, Vacanze su misura con la telematica - Sole 11/9/95. E. LIVINI - G. PALMIERI, Sullo schermo del computer un mappamondo di proposte - Il Sole 11/9/95. G. CARAVITA, Patto sulle città cablate - Sole 13/9/95. A. PILATI, La scommessa delle reti - Sole 13/9/95. G. CARAVITA, Etere, l’ora di Internet -Sole 15/9/95. G. CARAVITA, La scommessa del commercio elettronico - Sole 15/9/95. P. GIANOTTI, Stazioni multimediali per vendere a distanza - Sole 8/9/95. G. CARAVITA, Olivetti presenta il superpersonal che va oltre la TV - Sole 8/9/95. C. M. GUERCI, Una sfida che richiede coraggio -Sole 8/9/95. E. NETTI, Gates vede un futuro online - Sole 8/9/95. E. NETTI, Corre ancora il mercato europeo - Sole 8.9.95 L. GRUBER, Società globale dell’informazione - Intervista a C. De Benedetti - RAI - TG UNO ore 20,00 - 15/6/95. B. BARDANI, La Telecom si scopre armatore nella posa dei cavi sottomarini - Sole 7/9/95. M. MELE - RAI, avanti sul satellite - 12/8/95. M. PLATERO, Stet, arriva l’amico americano - Sole 04/8/95. C. M. GUERCI, La svolta c’è, ora ci vuole il terzo socio - Sole 04/8/95. E. PIOL, Una città digitale che si apre a tutti - Sole 01/09/95. M. MELE, Negroponte scommette su Internet - Sole 24/6/95. A. MARZANO, Competere con l’instabilità - Sole 27/6/95. A. PLATEROTI, U.S.A.: Authority mondiale per le telecomunicazioni - Sole 19/8/95. A. PILATI, La vera competizione è globale - Sole 19/8/95. G. PELOSI, Lavoro e mercati finanziari: il contributo italiano al G.7 - Sole 8/6/95. G. PELOSI, Società dell’informazione: il rapporto De Benedetti al G.7 - Sole 8/6/95. L. GRUBER, Vertice di Halifax - Intervista a L. B. Moratti - RAI, TG UNO 18/05/95. C. MAZZELLA, Più fondi per i computer inseguendo l’efficienza - Sole 06/7/95. E. CINTOLESI - G. MOCCI, Anche il software tra i beni agevolati - Sole 01/07/95. G. LUGATO, Vertice di Washington - Intervista a C. De Benedetti - RAI-TG UNO 19/05/95. M. ZANONE - POMA, Libera TV in libero mercato - Sole. R. SANTONOCITO, Le professioni del bit e del byte - Sole 12/6/95. L. GRUBER, Intervista a Minicucci - RAI, TG UNO 19/05/95. M. RENZULLI, Intervista a Minicucci - RAI, TG UNO 19/05/95. A. FORESI, Bruxelles: G.7 informatica - RAI, TG UNO ore 20,00 - 25/02/95. A. FORESI, Bruxelles: G.7 informatica - RAI, TG UNO ore 13,30 - 26/02/95. G. GIOVANNINI, L’Italia dei giornali scopre l’elettronica - Sole 21/9/95. M. CALAMANDREI, Viaggio nel giornalismo americano. Il futuro c’è, da inventare - Sole 27/9/95. G. BETTETINI, Il piccolo schermo e il grande fratello - Sole 27/9/95. A. PLATEROTI, Microsoft e Visa: su Internet pagamenti sicuri - Sole 28/9/95. A. PLATEROTI, In arrivo per le P.m.i. l’export telematico - Sole 27/9/95. M. NIADA, Lo Stock Exchange ha un rivale. A Londra nasce Borsa Elettronica - Sole 22/9/95. C. B., Bertelsmann migliora i conti e scommette sul multimediale - Sole 21/9/95. F. RE., Stet, 3.500 miliardi di utili targati Telecom - Sole 29/9/95. L. CALLEGARI, E Venezia diventa cablata con lavori per 160 miliardi - Sole 22/9/95. G. I., Con i servizi RAI il “made in Italy” viaggia sulla rete - Sole 22/9/95. G. Ca, La Saritel (Stet) scommette tutto sui server Netscape - Sole 22/9/95. M. RICCI, E’ già flop la TV interattiva - Repubblica 18/9/95. M. RICCI, L’Europa delle nuove TV - Sole 18/8/95. M. MELE, Sulle nuove TV un’Europa senza Italia - Sole 18/8/95. G. CARAVITA, Servizi telematici - E’guerra aperta nelle Tlc italiane - Sole 07/07/95. M. MELE, La RAI con più utili e meno debiti investe sulla televisione via satellite, Sole 24/8/95. M. MELE, La cable TV corre in Europa - Sole 19/7/95. D. ROVEDA, Time Warner conquista la CNN - Sole 23/9/95. E. R., Trieste vara l’accordo per cablare la città: 100 miliardi - Sole 26/9/95. F. VERGNANO, AT&T sfida la B.T. a Londra - Sole 24/9/95. Le F.S. mettono in campo un polo della telematica - Sole 26/9/95.
  • 21. 186 A. PLATEROTI, Tecnosfide - Lassù qualcosa ci ama - Sole 03/7/95. C. ANTONELLI, Tlc, reti contro i monopoli - Sole 19/7/95. F. CAVAZZUTI - G. MOGLIA, Tlc: il mercato è uno solo - Sole 29/7/95. A. CARINI, Liberalizzazione a passo di Gambino - Repubblica 18/9/95. F. LOCATELLI, Gambino: va anticipato al 1996 la liberalizzazione dei network - Sole 24/6/95. P. BEZZI, TLC: la liberalizzazione possibile - Il business sul cavo - Sole 29/6/95. F. DEBENEDETTI, TLC, la liberalizz azione possibile - Privatizzare, sfida al Governo - Sole 29/6/95. A. CARINI, Gambino e il piano inclinato - Repubblica 18/9/95. M. MELE, Pascale: no ai monopoli privati sul cavo - Sole 29/6/95. F. RENDINA, Prove tecniche di liberalizzazione - Sole 04/8/95. M. MELE, Cavo, satellite, TV locali: Gambino ha definito il suo disegno di legge - Sole 14/9/95. S. CARLI, TV, la guerra delle frequenze dalla brace alla “padella” - Repubblica 18/9/95. G. D., Telecomunicazioni - Dal 1996 Gambino liberalizza le reti - Sole 26/9/95. M. MELE, Comunicazione senza un progetto - Sole 25/6/95. C. M. GUERCI, Dopo le chiacchiere una politica industriale - Sole 13/6/95. E. PIOL, TLC, il cavo non è tutto - Sole, luglio 1995. F. RENDINA, Gambino: cablatura senza freni - Sole 20/7/95. P. FORMICA, Pochi bit nel made in Italy - Serve più ricerca applicata - Sole 29/8/95. G. CARAVITA, Negli USA è vera ripresa - Sole 09/6/95. G. CARAVITA, Per il 1995 mille promesse da mantenere - Sole 09/06/95. G. CARAVITA, L’Italia vive il boom delle reti locali - Sole 09/06/95. C. SOTTOCORONA, Computer acceso, e via col clic! - Panorama 14/9/95. E. SANTORO, La corsa riparte ma il gap rimane - Sole 21/9/95. G. CARAVITA, Nel segno delle reti inizia una nuova era - Sole 21/9/95. G. BRACCHI, Accelerano le autostrade informatiche - Sole 21/9/95. E. N., Prezzi troppo bassi, acquisti a rischio - Sole 21/9/95. B. L. MAZZEI, Il chip dietro lo sportello - Sole 03/10/95. F. VERGNANO, Deutsche Telecom accelera la liberalizzazione delle reti TLC - Sole 03/10/95. A. PENZIAS, Rinascimento digitale - Panorama 14/9/95. P. FONDATI, Prospettive e problemi della svolta telematica - Sole 21/9/95. R. SA., Opzioni: ecco il nuovo regolamento della Consob - Sole 04/10/95. F. VERGNANO, Il G.7 delle autostrade elettroniche spinge per deregulation e copyright - Sole 4/10/95. G. D., Stet vince la gara per la Eutel Bolivia - Sole 30/9/95. L. PROSPERETTI, Esuberi, modello Telecom per gli statali - Sole 04/10/95. M. MAG., Il piano Olivetti presto sul tavolo del Governo - Sole 04/10/95. R. SP., Convegno per capire le basi culturali di una nuova società - Sole 21/9/95. E. SAN., In vetrina prodotti e trend - Sole 21/9/95. P. PULIAFITO, Una locomotiva chiamata Soho - Sole 21/9/95. P. FO, Client Server: per le aziende italiane è una scoperta recente - Sole 21/9/95. G. OCCHINI, Il mainframe riprende slancio - Sole 21/9/95. V. ALESSANDRONI, Verso l’informativa pervasiva - Sole 21/9/95. E in USA scoppia la guerra dei satelliti - Sole 05/10/95. M. NIADA, B.T. pronta a cablare la Gran Bretagna - Sole 05/10/95. R. MAMELI, Segnali a prova di errore per la multimedialità - Sole 5/10/95. G. CAMPELLI, Sulle reti viaggia il business - Sole 05/10/95. GIO. C., Nuovi strumenti per le industrie - Sole 05/10/95. F. VERGNANO, Telecomunicazioni - Sole 05/10/95. F. MORGANTI, La rivoluzione continua - Sole 05/10/95. F. VERGNANO, Reti dati, affare per giganti - Sole 05/10/95. R. SP., Fare shopping o cercare lavoro dialogando con il televisore - Sole 5/10/95. G. CARAVITA, L’obiettivo è la rete per tutti - Sole 29/9/95. M. R. ZINCONE, La ripresa dell’Europa - Sole 29/9/95. L’edi applicato alla logistica razionalizza il traffico merci - Sole 21/9/95. F. ZERBETTO, Implementare senza rischi - Sole 21/9/95. R. RA., I vantaggi dell’outsourcing nella formazione di prodotto - Sole 21/9/95. F. RUFFO, In Posta si pagherà con il chip - Sole 29/9/95. E. SANTORO, Grandi manovre senza confini - Sole 22/9/95. L. PINNA, Computer crime: virus e furti FIAT, Progetto Comunicazione N.4 Maggio ’94.
  • 22. 187 P. FONDATI, Riscoperto l’ottimismo dopo la grande paura - Sole 21/9/95. V. ALESSANDRINI, La priorità, risparmiare tempo - Sole 21/9/95. E. SANTORO, Per le TLC un 1994 a due facce - Sole 22/9/95. A. ROVETTA, Supporto di calcolatori e robot per la medicina - The Chemist, NOV. ’94. E. BERTOLOTTI, Con il problema solver emerge un nuovo ruolo - Sole 21/9/95. M. DE MARTINO, Video su misura - Panorama 21/03/93. G. RICHERI, La circolazione telematica dei dati - L’Universo telematico 1983. V. ALESSANDRONI, In arrivo il personal senza fili. E. SANTORO, Resta da sciogliere il nodo Authority - Sole 22/9/95. G. BRACCHI, Nei collegamenti telematici le autostrade del futuro - Il Giornale, aprile 1986. M. BELLINI, Videoconferenze senza vincoli - Sole 22/9/95. L. SARATI, L’integrazione telematica - Quaderni Italtel N. 77 - NOV. ’84. R. DE FUSCO, Telehabitat - “Rinascita” N. 28, Luglio 1986. P. FONDATI, Personal e Cd, coppia vincente - Sole 22/9/95. A. APARO, All’inizio c’erano solo Hewlett e Packard - Repubblica N.1986. R. REDIVO - P. SCARPELLINI, Meglio con papà - Panorama 13/12/92. P. PULIAFITO, La pirateriain Europa fattura 10 mila miliardi - Sole 22/9/95. S. MANGIATERRA, Attirati nella rete - Panorama 23/7/94. E. VACIAGO, I reati che viaggiano “on line” - Sole 22/9/95. G. BEGUINOT, Le attività di ricerca per la città cablata - Giannini 1986. C. STEFANI, Parola d’ordine: policentrismo - Sole 10/9/95. F. COLOMBO, Tivù fai da te - Panorama 27/9/92. G. PEPI, Le norme che tutelano gli inventori di software - Sole 22/9/95. M. R. ZINCONE, Moneta elettronica: decollo imminente - Sole 22/9/95. S. VITRANO, Ma il controllo non esclude la libertà - Il Mattino 30/6/94. O. CALABRESE, Viaggio nel villaggio globale - Panorama 27/9/92. M. R.ZINCONE, L’efficienza globale delle banche obiettivo comune a molti - Sole 22/9/95. J. GOTTMANN, Urban settlements and telecommunications - Ekistics 302, 1983. M. R. ZINCONE, Credito, l’IT rallenta la corsa - Sole 22/09/95. A. TOFFLER, E’la fine delle nazioni - Panorama 23/7/94. B. CAROBENE, Informatica pubblica avanti a piccoli passi - Sole 22/9/95. C. N. R., IPIGET NAPOLI, La città cablata - Giannini 1987. B. CAROBENE, Agli enti locali un ruolo da protagonisti - Sole 22/9/95. S. ZAVOLI, Merita il paradiso - Panorama 27/9/92. F. FERRAROTTI, Il dilemma della tecnologia - Sole. B. CAROBENE, Se l’hi-tech valorizza i beni culturali - Sole 22/9/95. F. SABBAH, The new media - 1983. S. BERBENNI - C. A. COLOMBO, Che grande sorella - Panorama 27/9/92. G. PEPI, Occhi elettronici contro le eruzioni - Sole 22/9/95. A. SAB, Strade, quartieri, città: terreni di conquista per fabbricare il futuro, Repubblica Sett. 85. R. MARIN, Il territorio si affida al computer - Sole 22/9/95. DE VADA - PAGELLA, Telematica e territorio - Italtel 77, Nov. ’84. G. PEPI, Ecologia difesa dai sensori - Sole 22/9/95. E. SANTORO, L’industria italiana torna ad investire in It - Sole 22/9/95. S. DRAGHI, Il Giardino dell’informatica - Laterza 1985. S. RIVOLTA, Rivoluzione via cavo - Panorama 31/10/93. P. PULIAFITO, Dalla multimedialità in aiuto al marketing - Sole 22/9/95. G. DE VARDA, Telematica e manutenzione - Nuovo è bello 1985. E. RODDOLO, Commercio telematico: decolla l’Osservatorio - Sole 22/9/95. F. TOSCO, I servizi della città cablata - Telecomunicazioni informatica, Ott. 1985. F. GARNERO, Tecnoscienze: ai confini del nulla - Il Mattino 02/11/93. G. PEPI, Quando la salute entra in rete - Sole 22/9/95. G. PEPI, L’assistenza a distanza, capillare e di qualità - Sole 22/9/95. F. CARASSA, La città cablata - Giannini 1986. M. R., Un aiuto ai responsabili delle strategie aziendali - Sole 21/9/95. R. GLUCKSMANN, Innovazioni nelle tecniche e negli apparecchi - Telematica Jackson 1982. E. PEDEMONTE, Il porto dei robot - L’Espresso n. 10, Mar. ’87. M. ZE, Anche l’Unione Europea si organizza per l’utente - Sole 21/9/95.
  • 23. 188 F. VERGNANO, La TV alla sfida interattiva - Sole 22/9/95. G. ZARONE, La città cablata. Etica e metamorfosi dell’esistenza - Campo N. 24, Mar. 86. F. VERGNANO, Il futuro inizia con le fibre ottiche - Sole 22/9/95. M. VARVELLO, Monetica, nuovo termine dell’esasperato tecnologico - Il Giornale, 1985. M. LOSI, I big si preparano al confronto decisivo - Sole 22/9/95. C. MANNI, Tecnologie telematiche per una nuova didattica - The Chemist, Nov. ’94. E. NETTI, Quali rotte è bene seguire per “navigare” in Internet - Sole 22/9/95. R. MAMELI, Segnali e prova d’errore per la multimedialità - Sole 22/9/95. G. DE VARDA - P. PAGELLA, Telematica e agricoltura - Quaderni Italtel, 77/1984. R. LAURO, Informatica, una sfida da vincere - Il Mattino 23/12/88. A. BORTOLUZZI, Nelle Conservatorie un’occasione sprecata - Sole 22/8/95. G. CAMPELLI, TV e telefono verso l’integrazione - Sole 05/10/95. J. GOTTMANN, Office work and evolution of cities - Ekistics 274, 1979. GIO. C., Videocomunicazione, è già futuro - Sole 05/10/95. R. MELE, Death processor - Campo N. 24, Mar. ’86. M. NIADA, Scoppia la febbre mondiale delle TLC - Sole 10/10/95. M. CASTELS, High technology economic restructuring ,and urban regional process in the U.S.A. - Ekistics, 1983. A. FORMICA, I programmi telematici offrono servizi aavanzati per le imprese - Il Sole 05/10/95. E. SALZANO, Idee per una nuova pianificazione - Rinascita N. 28, Luglio 1986. M. R. ZINCONE, Nei desideri dei bambini computer in pole position - Sole 06/10/95. M. LACOSTE - J. MOUCHON - P. PERIN, La videoconférence aux limites d’une analyse conversationelle - N. 13 Reseaux, 1985. G. CARAVITA, Nel segno delle reti inizia una nuova era - Sole Set. ’95. G. BRACCHI, Accelerano le autostrade informatiche - Sole Set. ’95. E. SCALFARI, Eco, raccontaci il nostro futuro - Repubblica Nov. 1986. F. VERGNANO, Siemens e Sirti alleate scommettono sull’Est - Sole 11/10/95. Il future del Matif naviga su Internet - Sole 11/10/95. S. SCASSILLO, Global 2000 oppur The resourceful earth? Perché? - Campo N. 24, Mar. ’86. V. AL., L’archivio virtuale è più facile da consultare - Sole luglio 1995. R. COHEN, The Changing transactions economy and its spatial implications - Ekistics n. 274, 1979. K. TURKE, Urban and regional impacts of the new information and communication technologies - Ekistics 302, 1983. S. ONGETTA, Sicurezza e classificazione - Sole 29/09/95. G. B. PEPI, Tutela dei dati priorità trascurata - Sole 21/9/95. M. R. ZINCONE, Contro la carta dati digitali - Sole 08/9/95. A. GALLIZIA, Registro imprese al test dell’informatica - Sole 22/8/95. A. LEFEBRE, Informatique de communication et militaire - Reseaux 17/1986. M. BONO, Cyberpunk vo cercando - Panorama 04/04/93. G. BRACCHI, Un pacchetto di nuovi servizi - Il Giornale, Giugno 1986. A. SESSA, Protezione “on line” per il diritto d’autore - Sole 31/07/95. C. SOTTOCORONA, Benvenuti nell’era della luce - Panorama 17/10/93. A. GALLIPPI, Sicurezza: Italia in retroguardia - Sole 30/6/95. A. SESSA, Doppia protezione per le banche dati - Sole 12/6/95. G. LIZZA, L’organizzazione telematica della città - Marsilio 1984. S. MANGIATERRA, Attirati nella rete - Panorama 23/07/94. H. G. GADAMER, Appello ai giovani costruttori di pace - Il Mattino 23/3/95. M. R. ZINCONE, I dati dell’ABI diffusi in rete - Sole 13/10/95. F. COLOMBO, C’è un limite alla tecnologia? - Panorama 28/01/94. E. T. V., La banca telefonica secondo Internet - Sole 13/10/95. R. VACCA, Incredibile, sembra vero - FIAT, Progetto Comunicazione Mag. ’94. G. PICONE, La realtà? Meglio virtuale - Il Mattino 27/11/93. A. CHERCHI, Rientra in camera la tutela dei dati personali - Sole 31/5/95. C. PAPERINI, Nelle informazioni sulle imprese occorre trasparenza, non privacy - Sole 31/5/95. M. DE MARTINO, Democrazia al telecomando - Panorama 23/7/94. C. SOTTOCORONA - M. FOSSI, Prova della casalinga - Panorama 23/7/94. V. APOLLONIO, La rete italiana è all’avanguardia - Il Giornale Apr. ’95. U. FANTIGROSSI - D. REDOLFI, Supporti ottici, regole per tutti - Sole 30/6/95.
  • 24. 189 A. FORELLA, Relazioni pericolose via modem - Mattino 13/11/93 F. BARILLI, Supporti ottici: l’AIPA non dà regole ai privati - Sole 07/07/95. F. CAPONE, Giro del mondo in un casco - Panorama 16/12/94. E. BASEVI, Tutti in rete - Panorama 04/04/93. M. MINERVA, Archiviazione ottica, indispensabili regole chiare per pubblico e privato - Sole 15/9/95. T. BASSINO, Una tuta per “toccare” la realtà inesistente - Mattino 16/12/94. M. L. FELICI, La tutela della privacy - Sole 06/10/95. O. CALABRESE, Viaggio nel villaggio globale - Panorama 27/9/92. A. CIA, La “privacy” informatica cerca sanzioni alternative - Sole 10/10/95. G. CAVALLO, Dall’Homo sapiens all’Homo computer - Mattino 20/4/95. A. CHE, Il testo non piace agli imprenditori - Sole 10/10/95. G. FINOCCHIARO, Restrizioni attenuate per i giornalisti e la pubblicità delle persone giuridiche - Sole 10/10/95. F. COLOMBO, Profezia dell’Uomo blu - Panorama 21/3/93. C. SOTTOCORONA, Tutto sull’onda - Panorama 02/05/93. G. LOMBARDI, Nella scuola la sfida dell’informatica - Sole 14/10/95. D. DE MASI, Civiltà delle macchine ma senza più braccia - Il Mattino 04/11/93. A. ABRUZZESE, Intervista sul summit delle TLC a Napoli - TGR RAI TRE, Maggio ’95. R. ZUCCHETTI, Più rigido l’ambito della tutela per il lavoro su videoterminale - Sole 19/8/95. B. BREVEGLIERI, Pornografia in rete - RAI TG UNO ore 13,30 - 17/6/95. M. BOGLIARDI, Relazione pericolosa - Panorama 24/10/93. M. DE MARTINO, Videogame - Il cinema a scuola da Super Mario - Panorama 24/10/93. G. BETTETINI, Nell’interattività il futuro della televisione - Sole 19/9/95. V. ZUCCONI, E il telefono sposò la TV. Tutto il futuro in un video - La Repubblica 17/10/93. E. LUTTWAK, Incubo elettronico - Panorama 16/12/94. J. SCULLEY, Piccolo fratello - Panorama 14/6/92. M. DE MARTINO, A colpi di chip - Panorama 07/6/92. C. SOTTOCORONA, Corsari del chip - Panorama 07/02/93. T. BASSINO, Gli occhi della realtà virtuale - Il Mattino. S. ONGETTA, Le tante facce dell’outsurcing - Sole 02/06/95. S. VITRANO, Multimedia all’ombra del Vesuvio - Il Mattino. F. RENDINA, Albacom in rete con le aziende. Un business da 800 miliardi - Sole 19/9/95. E. NOAM, I teleisolati - Panorama 07/06/92. F. V., Stet e Comune di Milano alleati per i centri servizi - Sole 19/9/95. V. FRANCHINA, Simulatore di professione - 2000 giorni al 2000, Maggio 1994. W. GIBSON - M. L. OVERDRIVE, Il ciberspazio esiste - FIAT, Progetto Comunicazione Mag. ’94. M. DE MARTINO, Ciberpunk alla Clinton - Panorama 14/3/93. G. CA., Entra a regime Video On Line - Sole 16/6/95. R. REDIVO, A Est di Paperino - Panorama 14/02/93. G. FALCIASECCA, Più ricerca per decollare - Sole. M. GREGORETTI, Per me è cyber-bufala - Panorama 21/5/94. G. MUSSATI, Ricerca e sviluppo più produttivi se fatti in gruppo - Sole 24/6/95. C. SOTTOCORONA, Neurochirurgo? Si, ma virtuale - Panorama 30/6/93. F. RE, Scatta l’agenzia sull’innovazione - Sole 24/6/95. F. GAVINELLI, Mondo mattoncino - Panorama 14/02/93. J. DELORS, Come conciliare competitività con solidarietà - Sole 18/9/95. F. LAZZARATO, Videogames: fanno bene - Panorama 13/12/92. L. RAI., L’informatica alleggerisce le perizie - Sole 19/9/95. E. VERDECCHIA, TG inesistente - Panorama 16/5/93. E. CINTOLESI - G. MOCCI, Anche il software tra i beni agevolati - Sole 01/07/95. A. PILATI, La deregulation va in rete - Sole 10/8/95. R. REDIVO - P. SCARPELLINI, Meglio con papà - Panorama 13/12/92. A. PILATI, Deregulation e paura del digitale mandano a nozze i big della TV U.S.A. - Sole 01/09/95. T. G. GALLINO, Videogames: fanno male - Panorama 13/12/92. A. MARTELLI, Il lavoro nell’era digitale - Sole 23/7/95. M. DE MARTINO, Tutti casa e video - Panorama 11/7/93. A. CASALEGNO, La forza delle immagini - Sole 15/10/95. M. GREGORETTI, L’ora del cyborg - Panorama 14/03/93.
  • 25. 190 P. CASCIOLI, Università “on line” su un’unica rete - Sole 16/10/95. C. SOTTOCORONA, Bel programma, è sintetico - Panorama 11/4/93. E. MARCHESINI, La banca efficiente prende le distanze - Sole 16/10/95. M. T. LEMME, Cybersex: sul filo dei desideri insoddisfatti - Il Mattino 06/01/94. LE. M., Nel Mezzogiorno telefoni “hi-tech” - Sole 16/10/95. D. DI VICO, E tu di che tecnotribù sei? - Panorama 14/9/95. R. E., Rete Telecom per 15 mila farmacie - Sole 17/10/95. C. GERINO, Quelle sindromi da videogame - Repubblica 31/3/93. F. BORDOGNA, I vantaggi del pensare positivo - Sole 24/9/95. C. ERRICO, Rivoluzione artificiale - Il Mattino 18/3/93. K. KOPPER, Perché sappiamo così poco - Sole 27/8/95. C. SOTTOCORONA, Internet - Panorama 23/7/94. V. ZANONE, Patriottismo senza frontiere - Sole 20/8/95. F. FERRAROTTI, Nazioni in equilibrio fragile - Sole 20/8/95. M. PERNIOLA, Questo sesso è come un rock - Mattino 07.11.94 A. NEGRI, Utopia di una democrazia diretta - Sole 27/8/95. M. G. MAFFEI, Realtà virtuale - 2000 giorni al 2000 N. 4/94. F. RE, Telecom in Gran Bretagna acquista il controllo di Edl - Sole 23/10/95. P. P. DAVOLI, Fratelli sul filo - Panorama 07/06/92. C. SOTTOCORONA, Volate sul mouse - Panorama 14.3.93 L. B., Nuova maxintesa nei chips - Sole 26/10/95. M. BOGLIARDI, Cenacolo elettronico - Panorama 11/07/93. P. VERGNANO, Al via investimenti Telecom per 27.000 miliardi entro il ’98 - Il Sole 26/10/95. C. SOTTOCORONA, Il cielo in una stanza - Panorama 04/07/93. A. SESSA, Gestire i dati a rischio - Sole 27/10/95. C. SOTTOCORONA, Senti un pò, computer - Panorama 11/07/93. M. R. ZINCONE, Il commercio elettronico tra problemi e opportunità - Sole 27/10/95. M. DE MARTINO, Virtù del virtuale - Panorama 07/05/94. F. RENDINA, Italiani in rete per combattere la società densa - Sole 16/6/95. M. CALAMANDREI, Biotecnologie nuovo nemico - Sole 13/7/95. A. BALDINI - G. WRIGHT, Attenzione: cervelli in corso - Panorama 10/3/95. M. CRICHTON, Angelo hi-tech - Panorama 04/02/94. M. R. ZINCONE, Al via in banca l’era “virtuale” - Sole 27/10/95. L. CELATA, Realtà virtuale - TG UNO ore 13,30 19/01/95. G. BEARZI, Aziende, come usare Internet - Sole 27/10/95. T. BASSINO, Gli occhi della realtà virtuale - Mattino. M. LOSI, Il risveglio dell’hardware scuote il mercato italiano - Sole 27/10/95. P. P. DAVOLI, Per l’It un ruolo nella scuola - Sole 27/10/95. P. ANGELA, Quark economia - Garzanti 29/10/86. P. FO, L’arte guarda all’era del digitale - Sole 27/10/95. A. GALLIPPI, L’intelligenza artificiale come strategia di crescita - Sole 27/10/95. S. MATTA, Leonardo, formazione online - Sole 27/10/95. L. NECCI, La società dei servizi chiede responsabilità - Sole 30/6/95. H. G. GADAMER, Appello ai giovani costruttori di pace - Mattino 23/3/95. A. PILATI, Anni di video (demo)crazia - Sole 06/08/95. G. BETTINI, Ma il TG informa oppure manipola? - Sole 06/08/95. F. COLOMBO, Come cambia il lavoro - Panorama 07/06/92. D. DE MASI, La vera rivoluzione: liberarsi dal lavoro - Mattino 08/04/94. ALF. S., Deregulation al traguardo - Sole 12/6/95. G. CASERZA, Al mercato unico delle immagini - Mattino 03/05/94. F. RENDINA, Tlc, scoppia la guerra dei prezzi - Sole 05/7/95. R. VACCA, Nuovi incontri ravvicinati coi...”Knowbot” della porta accanto - Il Mattino 3/5/94. TELECOM ITALIA, I servizi internazionali - 17/07/95. F. VERGNANO, Telefoni, pronta la nuova bolletta - Sole 12/9/95. C. ANTONELLI, Dall’informatica alle Tle: sfida e rischi della mutazione - Sole 14/9/95. F. RENDINA, La trasmissione dati è troppo cara - Sole 21/7/95. R. CADEO, In linea un codice “anti-abusi” - Sole 20/9/95. M. G. M., La telefonata arriva dallo spazio - Sole 22/9/95.
  • 26. 191 F. VERGNANO, Si apre una nuova era - Sole 22/9/95. A. PLATEROTI, Non tutte appetibili le TLC - Sole 8/10/95. M. R. ZINCONE, Il borsellino elettronico - Sole 03/11/95. L’Ordine entra in rete, Il Farmacista N.16 del 12/10/95. R. TURNO, Il computer promette: basta certificati - Sole 08/11/95. M. ROG., Per l’informatica investiti duemila miliardi nel ’94 - Sole 06/11/95. R. TU, I ministeri nel mirino - Sole 06/11/95. F. V., Otto banche su dieci in rete “virtuale” di Telecom Italia - Sole 10/11/95. B. L. M., Banche più vigili sul fronte del riciclaggio - Sole 09/11/95. R. TU, Protesti informatici al debutto - Sole 16/11/95. R. SANTONOCITO, In Svezia il telelavoro convince anche i ministri - Sole 13/11/95. C. BEGUINOT, Il cablaggio delle città per vincere il degrado - Sole 27/12/95. A. MASSARENTI, Anche su Internet la libertà vuole regole - Sole 30/12/95. V. ZENO ZENCOVICH, Telecomunicazione, libertà da costruire - Sole 3/1/96.
  • 27. 192 Finito di stampare per conto delle Edizioni Eidos nel mese di gennaio 2000