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Gianluca Diegoli [mini]marketing 91 tesi per un marketing diverso
Gianluca Diegoli
[mini]marketing
www.minimarketing.it

ISBN: 978 88 6369 002 6

I edizione: dicembre 2008

Edizione a cura di:
Simplicissimus Book Farm
http://www.simplicissimus.it



Questo libro è opera di Gianluca Diegoli,
e viene rilasciato con licenza Creative
Commons di tipo Attribuzione -
Non commerciale - Non opere derivate 3.0,
vedi:
http://creativecommons.org/licenses/
by-nc-nd/3.0/deed.it
Introduzione


   Solamente ventiduemila caratteri: non è un manuale di
business ma un generatore di dubbi sul marketing e la
comunicazione aziendale ai tempi della conversazione
globale dei forum, delle community, dei blog, dei social
network e delle forme fluide di dialogo online che con un
rassicurante nome definiamo social media.
   Non ci troverete ricette segrete, liste di cose da fare, storie
di casi di successo, ma qualche idea che mette in discussione
tic e riflessi automatici del marketing che conosciamo.
   È anche e soprattutto un tentativo di far sedimentare
quattro anni di conversazione online intorno a
[mini]marketing: queste tesi non esisterebbero senza il
contributo determinante della comunità di blogger, lettori,
amici, commentatori, contatti che ho avuto l'onore di
incontrare sul mio blog e nella parte abitata della rete.
Grazie, davvero.
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           91 discutibili [mini]tesi
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                          1


I   l marketing è morto in quanto sono esaurite le due
    condizioni che lo nutrivano: primo, che le persone
non potessero parlare facilmente e direttamente tra
loro, secondo, che il canale di trasmissione fosse
concentrato, semplice e direttamente controllabile.
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                           2


N      on   è la vostra promozione ma la loro
       conversazione a differenziare il vostro prodotto,
e provocare un acquisto.
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                         3


L    e persone si relazionano prima di tutto con altre
     persone, non con aziende anonime. Incentivate le
persone in azienda a partecipare liberamente alla
conversazione, come singoli, senza divise e loghi. La
conversazione aziendale passa solo attraverso le
persone.
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                          4


L    a conversazione prenderà una forma che non
     dipenderà dalla vostra volontà, dalle vostre linee-
guida e dalla vostra pianificazione – a meno che non
vogliate farla emigrare altrove. In cui, comunque, di
nuovo prenderà una forma non prevedibile.
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                          5


L     a conversazione può avere tutte le forme e tutti i
      toni, non solamente colta, non solamente scritta.
Può causare stress interno, fatica, tempo, capacità di
accettazione della maleducazione, della stupidità e
della malafede, come nella vita reale: se mettete in
conto tutto questo fin dall'inizio, potreste poi avere
piacevoli sorprese. E se sarete in grado di conoscere
davvero la vostra comunità, saprete anche come le
persone comunicano e adeguare la vostra voce e il
vostro tono.
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                              6


N      ell'iniziare una conversazione, gli obiettivi
       aziendali devono essere in ordine di importanza
per la comunità: ricevere un feedback per migliorare il
prodotto    e   incentivare   lo   scambio   diretto   di
informazioni     tra    gli   utenti.   Passaparola     e
posizionamento sui motori di ricerca verranno di
conseguenza al raggiungimento di quegli obiettivi, ma
non “sono” gli obiettivi.
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                         7


L    a pubblicità costerà progressivamente sempre di
     più di quanto renderà, in quanto normalmente
produce solo esposizione, non conversazione.
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                           8


A     l saturarsi dello spazio “ricettivo” delle persone,
      il valore attribuibile all'esposizione tende a zero.
Invece   di   aggiungere   ulteriore   rumore,    è   più
conveniente insegnare alle persone a filtrarlo, o fornire
loro strumenti per farlo – aumenterà la vostra
reputazione nella conversazione.
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                           9


N      on ha importanza il numero di ripetizioni del
       messaggio, soprattutto se non volete ascoltare la
nostra risposta. Dopo il primo, diventa solo fastidio e
rumore di fondo. Immaginate la vostra reazione se
qualcuno vi chiedesse più volte la stessa cosa, e poi si
disinteressasse della risposta. Uguale.
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                          10


S    e la pubblicità viene ancora comprata è solo
     perché per il direttore marketing è più facile
spendere-e-confondere, che cercare di cambiare la
cultura aziendale al proprio interno.
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O      gni nuova forma di pubblicità, la cui apparente
       superiore efficacia si basa sulla mancanza di
antidoti conosciuti e barriere già consolidate dalle
persone, raggiunge velocemente il proprio “punto di
saturazione”. Quindi, se non sei il primo a usarla, e di
solito non lo sei, non funzionerà.
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S    olo la conversazione aziendale non ha un punto di
     saturazione. Supportate spazi di conversazione,
anziché spazi per monologhi.
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I   n molti settori, la pubblicità sta al mercato come
    l'EPO sta ai ciclisti. Anche se gli effetti competitivi
si annullano reciprocamente – e quindi la loro efficacia
è nulla – nessuno rinuncia per primo. Ma attenzione: la
conversazione è l'antidoping dei mercati.
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L     a vecchia “regola” per cui in fasi di recessione di
      mercato la pubblicità andrebbe aumentata – e
non ridotta – non funziona. Se però sostituite – in
quella regola – “pubblicità” con “conversazione” la
comunità     potrebbe   contribuire   a   trovare   nuove
soluzioni alla crisi.
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R     inunciare     a   ospitare   e   incentivare    la
      conversazione sul proprio sito significa spingerla
a chiedere asilo in territori in cui non avete accesso o
influenza.
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L     a conversazione produce risultati anche se – o
      proprio perché – ci sono voci che dissentono o
criticano – e anche se (o proprio perché) gli argomenti
di discussione non sono decisi da voi.
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O      gni critica ricevuta è un privilegio: vi ha pensato
       – e più di quanto voi abbiate pensato a lui. E
sarà l'ultima volta, se non aprite un dialogo.
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                             18


S    e ancora pensate che “tanto i nostri clienti non
     parlano tra di loro” può significare che avete
perso il contatto con loro, oppure che i vostri prodotti
sono insignificanti o terribilmente noiosi – in entrambi
i casi, avete un problema.
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O      gni cosa è commentabile, che lo vogliate o no.
       Per esempio, pensate se il vostro payoff fosse
commentabile: cosa ci scriverebbero sotto le persone?
Tenetevi forte: lo è.
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                      20


C     hiamare   consumatore   un   cliente   è   come
      chiamare un amico ragioniere, non sarebbe un
buon inizio.
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                        21


N      on riuscirete più a separare la conversazione
       online dalla conversazione off-line. Ne esiste
una sola.
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                         22


S    e organizzate un evento, il numero di partecipanti
     non è più fondamentale: considerate invece la
qualità della conversazione creata dall'evento.
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I   l valore totale della vostra reputazione dipende più
    dalla qualità delle relazioni che stabilite nelle
vostre conversazioni aziendali che dalla loro quantità.
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S    ì, certo, i blog non contano quanto credono i
     blogger, ma la conversazione nel suo insieme
conta molto di più di quanto possa apparire a prima
vista. Cominciate ad aprire un dialogo con le persone
appassionate, preparate e interessate, non con quelle
che le agenzie di PR considerano influenti.
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S       e inviate campioni di prodotto ai blogger solo per
        avere un link o creare buzz immediato, e non per
iniziare una conversazione a lungo termine o attivare
una comunità, state solo invitando a cena per avere un
rapporto occasionale. Probabilmente non ne vale la
pena.
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I   nvece di pensare di “creare” nuove comunità,
    prendete in considerazione l'idea di incoraggiare
quelle che già esistono. Il fatto che siano o meno
all'interno del perimetro del vostro web aziendale non
ha nessuna rilevanza.
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E        siste solo una missione sostenibile: migliorare la
         vita delle persone della comunità di cui fate
parte.
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I   nvestite su ciò che unisce e collega i vostri clienti,
    non su ciò che li divide: lasciate scegliere a loro a
quale segmento appartenere.
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N      on esistono più clienti “top”: ognuno di loro
       potrebbe avere un blog e domani essere al
numero 1 di Google con un racconto di come l'avete
considerato insignificante. Se aveste aperto una
conversazione in precedenza, avreste avuto una
possibilità in più di conoscere in modo diverso il vostro
interlocutore, e renderlo partecipe anziché antagonista.
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L    a media delle idee dei vostri clienti che possono
     nascere    dalla   conversazione   è   ovviamente
mediocre, ma contiene sicuramente più di una idea che
il vostro dipartimento ricerca e sviluppo non avrebbe
mai pensato.
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N      ella vostra comunità troverete persone disposte
       a usare il proprio tempo libero anche per il
vostro brand. Ma non per i soldi, né per qualche
concorso a premi. Qual è il vostro progetto per
migliorare la loro vita, in modo che possano in cambio
darvi una mano?
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L     a media dei vostri clienti pensa a voi un
      centesimo di quanto voi crediate. Fatevene una
ragione, l'atto di acquisto non è la loro sola attività, né
la più emozionante.
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A      l tempo stesso, però, è possibile trovare qualcuno
       veramente appassionato del vostro prodotto:
parlategli, vivete con lui, “assumetelo”. Probabilmente
sa cose – sul prodotto, sui clienti, su di voi – che i vostri
conduttori di focus group nemmeno immaginano.
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                           34


P     otrete essere a conoscenza al massimo del'1%
      della discussioni che vi riguardano: della maggior
parte, quella privata, non saprete mai nulla. Però, se
osservate i luoghi in cui le persone conversano – nei
forum, in Twitter e in Friendfeed, per esempio – potete
capire qual è il sentimento nei vostri confronti senza
troppi   eufemismi    da    sondaggio    di   customer
satisfaction.
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U        tilizzate     il   budget       in       modo    diverso:
         l'esplorazione, l'ascolto continuativo della rete e
la     velocità      nell’incoraggiare        o    nell’unirsi    a
conversazioni o iniziative spontanee è il vostro piano
marketing.
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                         36


L     a   perfetta   community    progettata   da   un
      consulente esperto non avrà un vero ritorno, se
l'apertura e la trasparenza non sono davvero diffuse e
supportate. Create prima le basi per una giusta cultura
condivisa, poi le persone troveranno gli strumenti
giusti per esprimersi.
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È
      giusto bloccare l'accesso al web e ai social
     network in azienda, se non avete intenzione di
partecipare alla conversazione nei prossimi dieci anni –
oppure se preferite spendere più avanti cento volte il
costo del tempo utilizzato in rete dai vostri dipendenti
in formatori e consulenti, che gli insegneranno ciò che
avrebbero potuto imparare da soli.
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L     a cultura della condivisione non ha nessuna
      possibile correlazione con il rischio che il vostro
concorrente copi le vostre conoscenze. Ha ben altri
metodi per farlo.
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S    e credete che i vostri clienti vadano educati, è
     meglio che iniziate il prima possibile a parlare
veramente con loro.
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S    mettere di chiamare “pezzi” i prodotti venduti ai
     clienti è un buon primo passo di una strategia di
marketing diverso. Smettere di pronunciare le parole
“parco clienti” è un buon secondo passo.
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I   l danno provocato dal venditore incapace sarà più
    alto del risparmio che avete ottenuto con il suo
contratto a basso costo – chi avrà avuto contatti
deludenti, non lo terrà per sé. Se vendete al telefono,
ogni trucco vi si ritorcerà contro come passaparola
negativo. E no, i report di vendita non tengono conto di
questo.
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                         42


S    e dichiarate (per esempio) che lo sconto è solo per
     me e solo per oggi, o comunque approfittate
dell'ingenuità delle persone, tenete conto che la
conversazione è persistente e la rete tiene tutto in
memoria: prima o poi qualcuno viaggerà nel passato
per controllare.
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S    e pensate che vendere su internet non fa per voi,
     perché l'esperienza fisica della vendita per il
cliente è ineguagliabile, avete ragione. Altri lo faranno
volentieri al vostro posto.
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                           44


A     vete     veramente     bisogno   di    un    sito
      completamente disconnesso dai network in cui le
persone   si   incontrano?   Probabilmente   per   ogni
funzione del vostro sito esiste già una corrispondente
“zona di conversazione” in rete. Perché non usare
quella?
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P     otete omettere i prezzi dei vostri prodotti sul sito:
      le persone andranno altrove a informarsi –
mentre i vostri concorrenti se li faranno raccontare dal
vostro venditore di zona.
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S    e chiedete ai vostri clienti sacrifici, rinunce o
     lavoro, condividetene lo scopo e i risparmi.
Queste sono le vere “operazioni fedeltà”.
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S    e provate per una volta a lasciare decidere il
     prezzo del servizio al vostro cliente, imparerete
qualcosa - in ogni caso.
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S    e partite dal presupposto che i vostri clienti
     cerchino sempre di frodarvi, il danno che deriverà
da questa presunzione di colpevolezza sarà superiore al
danno reale.
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                           49


S    e credete realmente che i vostri clienti sono i
     negozi o i distributori che rivendono i vostri
prodotti, siete nella stessa situazione di un veicolo
condotto da un cieco. Fatevi guidare da chi usa davvero
i vostri prodotti, ora che potete farlo.
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                          50


S    appiamo che ciò che chiamate “carta fedeltà” è
     soprattutto un espediente per raccogliere dati su
ciò che acquistiamo: se invece condividete con ognuno
di noi ciò che vi interessa sapere, a che scopo, e ciò che
sapete già, possiamo collaborare. In ogni caso la vostra
reputazione migliorerà - e di conseguenza la nostra
fedeltà.
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                            51


S     pedire carta su carta nelle caselle postali in
      quanto ha un ritorno comunque superiore al
costo, non è direct marketing, è spam. Quindi nel
ritorno dell'investimento inserite anche il fastidio di chi
lo riceve – e quello dei contatti a cui lo dirà.
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                           52


È
      ora di rimandare “gli artisti della pubblicità”
     all'arte,   di   separare   di   nuovo   creatività    e
advertising. Le persone dalle aziende si aspettano
genuinità e autenticità, non creatività fine a sé stessa.
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                        53


I   l non convenzionale è solo un farmaco anti-
    dolorifico locale nella malattia del marketing:
perché faccia effetto ne devi aumentare le dosi ogni
volta, ma a ogni applicazione diminuisce la ricettività
delle persone.
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                          54


L     a pubblicità contestuale ai contenuti o basata sul
      comportamento precedente degli utenti ha un
limite intrinseco di rilevanza: che sia il contesto che il
comportamento sono “parametrizzati” dalle aziende e
non dagli utenti – che conoscono sé stessi meglio di
chiunque altro, ovviamente.
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                         55


F     ar creare pubblicità alle persone è come chiedere
      loro di suicidarsi: e infatti, di solito, è solo
pubblicità di creativi outsider, generata da un tipo
diverso di gara.
[mini]marketing                                      60




                         56


N      on illudetevi che non si noti la strana
       coincidenza    dell'intervista   al   vostro   CEO
posizionata qualche pagina dopo la pubblicità del
vostro prodotto. Le persone sono più attente ai dettagli
di quanto crediate.
[mini]marketing                                   61




                         57


L     'intrattenimento   mescolato    alla   pubblicità
      funziona molto bene per guadagnare breve
attenzione: ma se non si trasforma in conversazione sul
vostro prodotto, ha lo stesso effetto del regalare un
biglietto del cinema per un film di cui non siete
protagonisti.
[mini]marketing                                   62




                        58


L    a     conversazione      può     fondersi     con
     l'intrattenimento. Ma difficilmente la vostra idea
generata all'interno diventa vera conversazione. Perché
non chiedere alle persone come vogliono essere
intrattenute?
[mini]marketing                                    63




                         59


L     'advertising interattivo, se non è conversazione, è
      solo carta moschicida (“strato adesivo associato a
odore zuccherino”), ma non otterrà ritorni permanenti:
ci attaccheremo forse la prima volta, poi ne staremo
alla larga.
[mini]marketing                                   64




                        60


L    'unico passaparola con ritorno duraturo vede
     persone con valori in comune condividere
spontaneamente la loro soddisfazione per il vantaggio
che hanno dall'uso del vostro prodotto. Ogni altro tipo
è intrattenimento o nano-pubblicità.
[mini]marketing                                      65




                          61


O      gni tanto, un atto di follia spontaneo e
       disinteressato a favore di un cliente farà più
passaparola di qualsiasi attività spinta come virale.
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                           62


S     e può rassicurarvi: per la maggior parte, il
      marketing virale è solo pubblicità con un tocco di
product placement: state solo pagando i seeder, anziché
gli editori, per l'esposizione.
[mini]marketing                                67




                          63


L     'ambient marketing – spesso – è solo pubblicità
      che evade la tassa di occupazione di suolo
pubblico, e contribuisce a un ulteriore aumento di
anticorpi pubblicitari nelle persone.
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                          64


L     e vostre corporate communications guidelines,
      con i colori Pantone codificati scelti da una
società di consulenza per un milione di euro, le
specifiche dei millimetri di contorno da lasciare attorno
al vostro logo e tutto il resto della vostra comunicazione
coordinata, che occupa il 90% del tempo del vostro
personale del dipartimento PR e immagine, non
interessano a uno solo dei vostri clienti. Non ci credete?
Provate di persona.
[mini]marketing                                        69




                          65


N      on per deludervi, ma i vostri sensuali superlativi
       assoluti, i vostri sinuosi accordi da copywriter
attorno   ai   diversi   sinonimi   di   accattivante,   le
coreografiche immagini retoriche e gli ammiccanti
aggettivi da romanzo Harmony – revisionati con tanta
cura per il packaging e nei comunicati stampa – non ci
affascinano, non ci incantano, non ci seducono.
[mini]marketing                                70




                       66


Q    uando state per descrivervi come “azienda leader
     con consolidata presenza sul mercato ecc. ecc.”
pensatevi per un attimo ad ascoltarvi e provate a non
sorridere.
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                         67


I   nvece, potreste iniziare a descrivere la vostra
    storia, la storia, la passione delle vostre persone:
iniziando da quando la vostra azienda non era solo
ROI.
[mini]marketing                                       72




                              68


P     iù alzate artificialmente le aspettative – per
      esempio tramite una tronfia comunicazione
unidirezionale      –   più   consumate   credibilità    e
opportunità di passaparola. Forse una volta il bilancio
di questa operazione era positivo, ora non più: ciò che
promettete è persistente e la delusione è contagiosa.
[mini]marketing                                    73




                          69


L     e possibilità di costruzione di un brand tramite
      investimenti   in   comunicazione     tradizionale
diminuiscono più che proporzionalmente all'aumentare
della facilità per le persone di scambiarsi direttamente
informazioni.
[mini]marketing                                   74




                        70


S    e pensate che il vostro prodotto non sarà mai così
     “importante” da indurre le persone a cercare
informazioni da fonti indipendenti, forse non state
considerando che bastano pochi secondi per cercare il
suo nome dal cellulare davanti allo scaffale del
supermercato.
[mini]marketing                                      75




                          71


I   l portachiavi o la felpa con il vostro logo in vendita
    sul vostro sito non aiuta a “costruire” il vostro
brand    –    al    massimo     aiuta   l'industria   del
merchandising.
[mini]marketing                                 76




                          72


L     a vostra reputazione non dipende da quanti
      sbagli fate. Ma da che tipo di sbagli fate, e da
come rispondete a chi ve lo fa notare.
[mini]marketing                                   77




                          73


L     'insuccesso di un tentativo di conversazione non è
      necessariamente negativo: tutto dipende dal fatto
che siate preparati ad apprendere per il futuro.
[mini]marketing                                   78




                         74


I   n questi casi la trasparenza è l'unica uscita di
    sicurezza: in ogni caso, aumenterà la vostra
credibilità per il futuro. Tentare di nascondere un
errore significa solo aumentare gli interessi sul costo
che pagherete in reputazione.
[mini]marketing                                 79




                        75


S    e vi fa sentire meglio potete usare anche il Lei
     (con maiuscola) nelle lettere impostate dal CRM
aziendale. Ma non pensate che serva a migliorare la
nostra soddisfazione.
[mini]marketing                                    80




                       76


Q   uali siano le domande frequenti, fatelo decidere a
    chi le vuole fare davvero, quelle domande.
[mini]marketing                                 81




                           77


C    redete che a qualcuno importino di più i secondi
     che impiegate a rispondere alle chiamate di
assistenza o il tono e l'empatia con cui rispondete?
Buttate i KPI del vostro call center e ascoltate di
persona alcune chiamate.
[mini]marketing                                     82




                         78


A     bbattete il firewall del vostro servizio clienti, e
      mandate le persone in giro per la rete a
rispondere   trasparentemente     e   sinceramente     ai
problemi descritti nelle conversazioni.
[mini]marketing                             83




                         79


È
      meglio avere un supporto clienti imperfetto
    basato su persone motivate, che un supporto
perfetto svolto da IVR (premi 2 per, premi 3 per,
insomma, avete capito)
[mini]marketing                                     84




                          80


A     nziché    creare   procedure     automatiche     per
      proteggere i vostri operatori, fate conoscere le
vostre persone ai vostri clienti. Tra persone ci si capisce
meglio.
[mini]marketing                                85




                        81


I   ncentivare la prova del prodotto ha sempre e
    comunque un rendimento superiore al suo costo
industriale. In caso la prova avesse esito negativo,
almeno avrete imparato qualcosa.
[mini]marketing                                86




                        82


P    er quanto siano piccoli i caratteri dei vostri
     contratti (o veloci le note in TV o alla radio)
qualcuno riuscirà a ingrandirle (o rallentarle) e
condividere l'ingrandimento.
[mini]marketing                                    87




                         83


N      on esiste il prodotto perfetto: anche i vostri
       clienti lo sanno, inutile mentire, nessuno se lo
aspetta. Ciò che si aspettano è invece che lo miglioriate
continuamente ascoltando chi lo usa davvero.
[mini]marketing                                      88




                       84


F   ate uscire i vostri product manager dagli uffici e
    imponetegli di partecipare alla conversazione.
[mini]marketing                               89




                      85


S   e nei vostri benchmark interni risultate sempre
    primi, potreste non avete chiesto alle persone
quali sono i parametri veramente importanti del
benchmark.
[mini]marketing                                90




                       86


S    cegliete con voi persone che sanno come trovare
     le informazioni, non quelle che conoscono le
informazioni.
[mini]marketing                                    91




                          87


L     e comunità e le conversazioni correlate sono
      basate sul caos e producono entropia: in questo
scenario, un rigido e perfetto piano marketing stilato in
anticipo servirà a ottenere un perfetto fallimento.
[mini]marketing                                   92




                         88


T     ogliete la parola “marketing” dalle conversazioni,
      dai siti, dalle brochure, dai biglietti da visita,
aiuterà.
[mini]marketing                                 93




                        89


S    emplicemente aggiungere una spruzzatina di
     “social-media” non servirà a nulla, se poi
utilizzate lo stesso schema mentale e le metriche del
vecchio marketing pubblicitario.
[mini]marketing                               94




                         90


C     ampagna (di marketing) è un termine perfetto:
      solo non dovrete usarlo nell'accezione del
generale, ma in quella del contadino.
[mini]marketing                                  95




                        91


N      on potrete calcolare precisamente il ROI della
       conversazione della vostra azienda, davvero.
Pensate se vi conviene di più esserne parte o meno, di
quella conversazione.
[mini]marketing                                       96




                       L'Autore


   Gianluca Diegoli, dopo la laurea in marketing alla Bocconi
ed esperienze come product manager, marketing manager,
communications manager, web manager ed e-commerce
manager, nel 2004 ha iniziato a scrivere un blog, che è
diventato il marketing blog – forse – più letto d'Italia.
Probabilmente perché non scrive di cose serie, cioè
esattamente di marketing.
[mini]marketing                                       97




                          Note


   Questo libro è in free download, pubblicato sotto licenza
Creative Commons ND-BY-NC. Significa che, se vuoi, puoi
stamparlo, girarlo, usarlo, citarlo sul tuo blog o dovunque
vuoi senza modificarlo con il solo obbligo di segnalarne la
fonte      (usando      l'indirizzo     del     mio     blog
www.minimarketing.it). Se lo usi per fini commerciali, ti
prego di chiedermi un ok preventivo via mail a
gianluca@diegoli.com
   Un'ultima cosa: gira questo ebook al tuo collega che
lavora nel marketing, migliora il nostro mondo :-)
Sommario

Introduzione ........................................ 3
91 discutibili [mini]tesi ........................ 4
L'Autore ............................................. 96
Note .................................................... 97
[mini]marketing
(2008)
Gianluca Diegoli
www.minimarketing.it

Testi composti in
Georgia (Matthew Carter, 1996)



Pubblicato nel dicembre 2008 da:




     www.simplicissimus.it
Gianluca Diegoli [mini]marketing 91 tesi per un marketing diverso

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Gianluca Diegoli [mini]marketing 91 tesi per un marketing diverso

  • 2. Gianluca Diegoli [mini]marketing www.minimarketing.it ISBN: 978 88 6369 002 6 I edizione: dicembre 2008 Edizione a cura di: Simplicissimus Book Farm http://www.simplicissimus.it Questo libro è opera di Gianluca Diegoli, e viene rilasciato con licenza Creative Commons di tipo Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0, vedi: http://creativecommons.org/licenses/ by-nc-nd/3.0/deed.it
  • 3. Introduzione Solamente ventiduemila caratteri: non è un manuale di business ma un generatore di dubbi sul marketing e la comunicazione aziendale ai tempi della conversazione globale dei forum, delle community, dei blog, dei social network e delle forme fluide di dialogo online che con un rassicurante nome definiamo social media. Non ci troverete ricette segrete, liste di cose da fare, storie di casi di successo, ma qualche idea che mette in discussione tic e riflessi automatici del marketing che conosciamo. È anche e soprattutto un tentativo di far sedimentare quattro anni di conversazione online intorno a [mini]marketing: queste tesi non esisterebbero senza il contributo determinante della comunità di blogger, lettori, amici, commentatori, contatti che ho avuto l'onore di incontrare sul mio blog e nella parte abitata della rete. Grazie, davvero.
  • 4. [mini]marketing 4 91 discutibili [mini]tesi
  • 5. [mini]marketing 5 1 I l marketing è morto in quanto sono esaurite le due condizioni che lo nutrivano: primo, che le persone non potessero parlare facilmente e direttamente tra loro, secondo, che il canale di trasmissione fosse concentrato, semplice e direttamente controllabile.
  • 6. [mini]marketing 6 2 N on è la vostra promozione ma la loro conversazione a differenziare il vostro prodotto, e provocare un acquisto.
  • 7. [mini]marketing 7 3 L e persone si relazionano prima di tutto con altre persone, non con aziende anonime. Incentivate le persone in azienda a partecipare liberamente alla conversazione, come singoli, senza divise e loghi. La conversazione aziendale passa solo attraverso le persone.
  • 8. [mini]marketing 8 4 L a conversazione prenderà una forma che non dipenderà dalla vostra volontà, dalle vostre linee- guida e dalla vostra pianificazione – a meno che non vogliate farla emigrare altrove. In cui, comunque, di nuovo prenderà una forma non prevedibile.
  • 9. [mini]marketing 9 5 L a conversazione può avere tutte le forme e tutti i toni, non solamente colta, non solamente scritta. Può causare stress interno, fatica, tempo, capacità di accettazione della maleducazione, della stupidità e della malafede, come nella vita reale: se mettete in conto tutto questo fin dall'inizio, potreste poi avere piacevoli sorprese. E se sarete in grado di conoscere davvero la vostra comunità, saprete anche come le persone comunicano e adeguare la vostra voce e il vostro tono.
  • 10. [mini]marketing 10 6 N ell'iniziare una conversazione, gli obiettivi aziendali devono essere in ordine di importanza per la comunità: ricevere un feedback per migliorare il prodotto e incentivare lo scambio diretto di informazioni tra gli utenti. Passaparola e posizionamento sui motori di ricerca verranno di conseguenza al raggiungimento di quegli obiettivi, ma non “sono” gli obiettivi.
  • 11. [mini]marketing 11 7 L a pubblicità costerà progressivamente sempre di più di quanto renderà, in quanto normalmente produce solo esposizione, non conversazione.
  • 12. [mini]marketing 12 8 A l saturarsi dello spazio “ricettivo” delle persone, il valore attribuibile all'esposizione tende a zero. Invece di aggiungere ulteriore rumore, è più conveniente insegnare alle persone a filtrarlo, o fornire loro strumenti per farlo – aumenterà la vostra reputazione nella conversazione.
  • 13. [mini]marketing 13 9 N on ha importanza il numero di ripetizioni del messaggio, soprattutto se non volete ascoltare la nostra risposta. Dopo il primo, diventa solo fastidio e rumore di fondo. Immaginate la vostra reazione se qualcuno vi chiedesse più volte la stessa cosa, e poi si disinteressasse della risposta. Uguale.
  • 14. [mini]marketing 14 10 S e la pubblicità viene ancora comprata è solo perché per il direttore marketing è più facile spendere-e-confondere, che cercare di cambiare la cultura aziendale al proprio interno.
  • 15. [mini]marketing 15 11 O gni nuova forma di pubblicità, la cui apparente superiore efficacia si basa sulla mancanza di antidoti conosciuti e barriere già consolidate dalle persone, raggiunge velocemente il proprio “punto di saturazione”. Quindi, se non sei il primo a usarla, e di solito non lo sei, non funzionerà.
  • 16. [mini]marketing 16 12 S olo la conversazione aziendale non ha un punto di saturazione. Supportate spazi di conversazione, anziché spazi per monologhi.
  • 17. [mini]marketing 17 13 I n molti settori, la pubblicità sta al mercato come l'EPO sta ai ciclisti. Anche se gli effetti competitivi si annullano reciprocamente – e quindi la loro efficacia è nulla – nessuno rinuncia per primo. Ma attenzione: la conversazione è l'antidoping dei mercati.
  • 18. [mini]marketing 18 14 L a vecchia “regola” per cui in fasi di recessione di mercato la pubblicità andrebbe aumentata – e non ridotta – non funziona. Se però sostituite – in quella regola – “pubblicità” con “conversazione” la comunità potrebbe contribuire a trovare nuove soluzioni alla crisi.
  • 19. [mini]marketing 19 15 R inunciare a ospitare e incentivare la conversazione sul proprio sito significa spingerla a chiedere asilo in territori in cui non avete accesso o influenza.
  • 20. [mini]marketing 20 16 L a conversazione produce risultati anche se – o proprio perché – ci sono voci che dissentono o criticano – e anche se (o proprio perché) gli argomenti di discussione non sono decisi da voi.
  • 21. [mini]marketing 21 17 O gni critica ricevuta è un privilegio: vi ha pensato – e più di quanto voi abbiate pensato a lui. E sarà l'ultima volta, se non aprite un dialogo.
  • 22. [mini]marketing 22 18 S e ancora pensate che “tanto i nostri clienti non parlano tra di loro” può significare che avete perso il contatto con loro, oppure che i vostri prodotti sono insignificanti o terribilmente noiosi – in entrambi i casi, avete un problema.
  • 23. [mini]marketing 23 19 O gni cosa è commentabile, che lo vogliate o no. Per esempio, pensate se il vostro payoff fosse commentabile: cosa ci scriverebbero sotto le persone? Tenetevi forte: lo è.
  • 24. [mini]marketing 24 20 C hiamare consumatore un cliente è come chiamare un amico ragioniere, non sarebbe un buon inizio.
  • 25. [mini]marketing 25 21 N on riuscirete più a separare la conversazione online dalla conversazione off-line. Ne esiste una sola.
  • 26. [mini]marketing 26 22 S e organizzate un evento, il numero di partecipanti non è più fondamentale: considerate invece la qualità della conversazione creata dall'evento.
  • 27. [mini]marketing 27 23 I l valore totale della vostra reputazione dipende più dalla qualità delle relazioni che stabilite nelle vostre conversazioni aziendali che dalla loro quantità.
  • 28. [mini]marketing 28 24 S ì, certo, i blog non contano quanto credono i blogger, ma la conversazione nel suo insieme conta molto di più di quanto possa apparire a prima vista. Cominciate ad aprire un dialogo con le persone appassionate, preparate e interessate, non con quelle che le agenzie di PR considerano influenti.
  • 29. [mini]marketing 29 25 S e inviate campioni di prodotto ai blogger solo per avere un link o creare buzz immediato, e non per iniziare una conversazione a lungo termine o attivare una comunità, state solo invitando a cena per avere un rapporto occasionale. Probabilmente non ne vale la pena.
  • 30. [mini]marketing 30 26 I nvece di pensare di “creare” nuove comunità, prendete in considerazione l'idea di incoraggiare quelle che già esistono. Il fatto che siano o meno all'interno del perimetro del vostro web aziendale non ha nessuna rilevanza.
  • 31. [mini]marketing 31 27 E siste solo una missione sostenibile: migliorare la vita delle persone della comunità di cui fate parte.
  • 32. [mini]marketing 32 28 I nvestite su ciò che unisce e collega i vostri clienti, non su ciò che li divide: lasciate scegliere a loro a quale segmento appartenere.
  • 33. [mini]marketing 33 29 N on esistono più clienti “top”: ognuno di loro potrebbe avere un blog e domani essere al numero 1 di Google con un racconto di come l'avete considerato insignificante. Se aveste aperto una conversazione in precedenza, avreste avuto una possibilità in più di conoscere in modo diverso il vostro interlocutore, e renderlo partecipe anziché antagonista.
  • 34. [mini]marketing 34 30 L a media delle idee dei vostri clienti che possono nascere dalla conversazione è ovviamente mediocre, ma contiene sicuramente più di una idea che il vostro dipartimento ricerca e sviluppo non avrebbe mai pensato.
  • 35. [mini]marketing 35 31 N ella vostra comunità troverete persone disposte a usare il proprio tempo libero anche per il vostro brand. Ma non per i soldi, né per qualche concorso a premi. Qual è il vostro progetto per migliorare la loro vita, in modo che possano in cambio darvi una mano?
  • 36. [mini]marketing 36 32 L a media dei vostri clienti pensa a voi un centesimo di quanto voi crediate. Fatevene una ragione, l'atto di acquisto non è la loro sola attività, né la più emozionante.
  • 37. [mini]marketing 37 33 A l tempo stesso, però, è possibile trovare qualcuno veramente appassionato del vostro prodotto: parlategli, vivete con lui, “assumetelo”. Probabilmente sa cose – sul prodotto, sui clienti, su di voi – che i vostri conduttori di focus group nemmeno immaginano.
  • 38. [mini]marketing 38 34 P otrete essere a conoscenza al massimo del'1% della discussioni che vi riguardano: della maggior parte, quella privata, non saprete mai nulla. Però, se osservate i luoghi in cui le persone conversano – nei forum, in Twitter e in Friendfeed, per esempio – potete capire qual è il sentimento nei vostri confronti senza troppi eufemismi da sondaggio di customer satisfaction.
  • 39. [mini]marketing 39 35 U tilizzate il budget in modo diverso: l'esplorazione, l'ascolto continuativo della rete e la velocità nell’incoraggiare o nell’unirsi a conversazioni o iniziative spontanee è il vostro piano marketing.
  • 40. [mini]marketing 40 36 L a perfetta community progettata da un consulente esperto non avrà un vero ritorno, se l'apertura e la trasparenza non sono davvero diffuse e supportate. Create prima le basi per una giusta cultura condivisa, poi le persone troveranno gli strumenti giusti per esprimersi.
  • 41. [mini]marketing 41 37 È giusto bloccare l'accesso al web e ai social network in azienda, se non avete intenzione di partecipare alla conversazione nei prossimi dieci anni – oppure se preferite spendere più avanti cento volte il costo del tempo utilizzato in rete dai vostri dipendenti in formatori e consulenti, che gli insegneranno ciò che avrebbero potuto imparare da soli.
  • 42. [mini]marketing 42 38 L a cultura della condivisione non ha nessuna possibile correlazione con il rischio che il vostro concorrente copi le vostre conoscenze. Ha ben altri metodi per farlo.
  • 43. [mini]marketing 43 39 S e credete che i vostri clienti vadano educati, è meglio che iniziate il prima possibile a parlare veramente con loro.
  • 44. [mini]marketing 44 40 S mettere di chiamare “pezzi” i prodotti venduti ai clienti è un buon primo passo di una strategia di marketing diverso. Smettere di pronunciare le parole “parco clienti” è un buon secondo passo.
  • 45. [mini]marketing 45 41 I l danno provocato dal venditore incapace sarà più alto del risparmio che avete ottenuto con il suo contratto a basso costo – chi avrà avuto contatti deludenti, non lo terrà per sé. Se vendete al telefono, ogni trucco vi si ritorcerà contro come passaparola negativo. E no, i report di vendita non tengono conto di questo.
  • 46. [mini]marketing 46 42 S e dichiarate (per esempio) che lo sconto è solo per me e solo per oggi, o comunque approfittate dell'ingenuità delle persone, tenete conto che la conversazione è persistente e la rete tiene tutto in memoria: prima o poi qualcuno viaggerà nel passato per controllare.
  • 47. [mini]marketing 47 43 S e pensate che vendere su internet non fa per voi, perché l'esperienza fisica della vendita per il cliente è ineguagliabile, avete ragione. Altri lo faranno volentieri al vostro posto.
  • 48. [mini]marketing 48 44 A vete veramente bisogno di un sito completamente disconnesso dai network in cui le persone si incontrano? Probabilmente per ogni funzione del vostro sito esiste già una corrispondente “zona di conversazione” in rete. Perché non usare quella?
  • 49. [mini]marketing 49 45 P otete omettere i prezzi dei vostri prodotti sul sito: le persone andranno altrove a informarsi – mentre i vostri concorrenti se li faranno raccontare dal vostro venditore di zona.
  • 50. [mini]marketing 50 46 S e chiedete ai vostri clienti sacrifici, rinunce o lavoro, condividetene lo scopo e i risparmi. Queste sono le vere “operazioni fedeltà”.
  • 51. [mini]marketing 51 47 S e provate per una volta a lasciare decidere il prezzo del servizio al vostro cliente, imparerete qualcosa - in ogni caso.
  • 52. [mini]marketing 52 48 S e partite dal presupposto che i vostri clienti cerchino sempre di frodarvi, il danno che deriverà da questa presunzione di colpevolezza sarà superiore al danno reale.
  • 53. [mini]marketing 53 49 S e credete realmente che i vostri clienti sono i negozi o i distributori che rivendono i vostri prodotti, siete nella stessa situazione di un veicolo condotto da un cieco. Fatevi guidare da chi usa davvero i vostri prodotti, ora che potete farlo.
  • 54. [mini]marketing 54 50 S appiamo che ciò che chiamate “carta fedeltà” è soprattutto un espediente per raccogliere dati su ciò che acquistiamo: se invece condividete con ognuno di noi ciò che vi interessa sapere, a che scopo, e ciò che sapete già, possiamo collaborare. In ogni caso la vostra reputazione migliorerà - e di conseguenza la nostra fedeltà.
  • 55. [mini]marketing 55 51 S pedire carta su carta nelle caselle postali in quanto ha un ritorno comunque superiore al costo, non è direct marketing, è spam. Quindi nel ritorno dell'investimento inserite anche il fastidio di chi lo riceve – e quello dei contatti a cui lo dirà.
  • 56. [mini]marketing 56 52 È ora di rimandare “gli artisti della pubblicità” all'arte, di separare di nuovo creatività e advertising. Le persone dalle aziende si aspettano genuinità e autenticità, non creatività fine a sé stessa.
  • 57. [mini]marketing 57 53 I l non convenzionale è solo un farmaco anti- dolorifico locale nella malattia del marketing: perché faccia effetto ne devi aumentare le dosi ogni volta, ma a ogni applicazione diminuisce la ricettività delle persone.
  • 58. [mini]marketing 58 54 L a pubblicità contestuale ai contenuti o basata sul comportamento precedente degli utenti ha un limite intrinseco di rilevanza: che sia il contesto che il comportamento sono “parametrizzati” dalle aziende e non dagli utenti – che conoscono sé stessi meglio di chiunque altro, ovviamente.
  • 59. [mini]marketing 59 55 F ar creare pubblicità alle persone è come chiedere loro di suicidarsi: e infatti, di solito, è solo pubblicità di creativi outsider, generata da un tipo diverso di gara.
  • 60. [mini]marketing 60 56 N on illudetevi che non si noti la strana coincidenza dell'intervista al vostro CEO posizionata qualche pagina dopo la pubblicità del vostro prodotto. Le persone sono più attente ai dettagli di quanto crediate.
  • 61. [mini]marketing 61 57 L 'intrattenimento mescolato alla pubblicità funziona molto bene per guadagnare breve attenzione: ma se non si trasforma in conversazione sul vostro prodotto, ha lo stesso effetto del regalare un biglietto del cinema per un film di cui non siete protagonisti.
  • 62. [mini]marketing 62 58 L a conversazione può fondersi con l'intrattenimento. Ma difficilmente la vostra idea generata all'interno diventa vera conversazione. Perché non chiedere alle persone come vogliono essere intrattenute?
  • 63. [mini]marketing 63 59 L 'advertising interattivo, se non è conversazione, è solo carta moschicida (“strato adesivo associato a odore zuccherino”), ma non otterrà ritorni permanenti: ci attaccheremo forse la prima volta, poi ne staremo alla larga.
  • 64. [mini]marketing 64 60 L 'unico passaparola con ritorno duraturo vede persone con valori in comune condividere spontaneamente la loro soddisfazione per il vantaggio che hanno dall'uso del vostro prodotto. Ogni altro tipo è intrattenimento o nano-pubblicità.
  • 65. [mini]marketing 65 61 O gni tanto, un atto di follia spontaneo e disinteressato a favore di un cliente farà più passaparola di qualsiasi attività spinta come virale.
  • 66. [mini]marketing 66 62 S e può rassicurarvi: per la maggior parte, il marketing virale è solo pubblicità con un tocco di product placement: state solo pagando i seeder, anziché gli editori, per l'esposizione.
  • 67. [mini]marketing 67 63 L 'ambient marketing – spesso – è solo pubblicità che evade la tassa di occupazione di suolo pubblico, e contribuisce a un ulteriore aumento di anticorpi pubblicitari nelle persone.
  • 68. [mini]marketing 68 64 L e vostre corporate communications guidelines, con i colori Pantone codificati scelti da una società di consulenza per un milione di euro, le specifiche dei millimetri di contorno da lasciare attorno al vostro logo e tutto il resto della vostra comunicazione coordinata, che occupa il 90% del tempo del vostro personale del dipartimento PR e immagine, non interessano a uno solo dei vostri clienti. Non ci credete? Provate di persona.
  • 69. [mini]marketing 69 65 N on per deludervi, ma i vostri sensuali superlativi assoluti, i vostri sinuosi accordi da copywriter attorno ai diversi sinonimi di accattivante, le coreografiche immagini retoriche e gli ammiccanti aggettivi da romanzo Harmony – revisionati con tanta cura per il packaging e nei comunicati stampa – non ci affascinano, non ci incantano, non ci seducono.
  • 70. [mini]marketing 70 66 Q uando state per descrivervi come “azienda leader con consolidata presenza sul mercato ecc. ecc.” pensatevi per un attimo ad ascoltarvi e provate a non sorridere.
  • 71. [mini]marketing 71 67 I nvece, potreste iniziare a descrivere la vostra storia, la storia, la passione delle vostre persone: iniziando da quando la vostra azienda non era solo ROI.
  • 72. [mini]marketing 72 68 P iù alzate artificialmente le aspettative – per esempio tramite una tronfia comunicazione unidirezionale – più consumate credibilità e opportunità di passaparola. Forse una volta il bilancio di questa operazione era positivo, ora non più: ciò che promettete è persistente e la delusione è contagiosa.
  • 73. [mini]marketing 73 69 L e possibilità di costruzione di un brand tramite investimenti in comunicazione tradizionale diminuiscono più che proporzionalmente all'aumentare della facilità per le persone di scambiarsi direttamente informazioni.
  • 74. [mini]marketing 74 70 S e pensate che il vostro prodotto non sarà mai così “importante” da indurre le persone a cercare informazioni da fonti indipendenti, forse non state considerando che bastano pochi secondi per cercare il suo nome dal cellulare davanti allo scaffale del supermercato.
  • 75. [mini]marketing 75 71 I l portachiavi o la felpa con il vostro logo in vendita sul vostro sito non aiuta a “costruire” il vostro brand – al massimo aiuta l'industria del merchandising.
  • 76. [mini]marketing 76 72 L a vostra reputazione non dipende da quanti sbagli fate. Ma da che tipo di sbagli fate, e da come rispondete a chi ve lo fa notare.
  • 77. [mini]marketing 77 73 L 'insuccesso di un tentativo di conversazione non è necessariamente negativo: tutto dipende dal fatto che siate preparati ad apprendere per il futuro.
  • 78. [mini]marketing 78 74 I n questi casi la trasparenza è l'unica uscita di sicurezza: in ogni caso, aumenterà la vostra credibilità per il futuro. Tentare di nascondere un errore significa solo aumentare gli interessi sul costo che pagherete in reputazione.
  • 79. [mini]marketing 79 75 S e vi fa sentire meglio potete usare anche il Lei (con maiuscola) nelle lettere impostate dal CRM aziendale. Ma non pensate che serva a migliorare la nostra soddisfazione.
  • 80. [mini]marketing 80 76 Q uali siano le domande frequenti, fatelo decidere a chi le vuole fare davvero, quelle domande.
  • 81. [mini]marketing 81 77 C redete che a qualcuno importino di più i secondi che impiegate a rispondere alle chiamate di assistenza o il tono e l'empatia con cui rispondete? Buttate i KPI del vostro call center e ascoltate di persona alcune chiamate.
  • 82. [mini]marketing 82 78 A bbattete il firewall del vostro servizio clienti, e mandate le persone in giro per la rete a rispondere trasparentemente e sinceramente ai problemi descritti nelle conversazioni.
  • 83. [mini]marketing 83 79 È meglio avere un supporto clienti imperfetto basato su persone motivate, che un supporto perfetto svolto da IVR (premi 2 per, premi 3 per, insomma, avete capito)
  • 84. [mini]marketing 84 80 A nziché creare procedure automatiche per proteggere i vostri operatori, fate conoscere le vostre persone ai vostri clienti. Tra persone ci si capisce meglio.
  • 85. [mini]marketing 85 81 I ncentivare la prova del prodotto ha sempre e comunque un rendimento superiore al suo costo industriale. In caso la prova avesse esito negativo, almeno avrete imparato qualcosa.
  • 86. [mini]marketing 86 82 P er quanto siano piccoli i caratteri dei vostri contratti (o veloci le note in TV o alla radio) qualcuno riuscirà a ingrandirle (o rallentarle) e condividere l'ingrandimento.
  • 87. [mini]marketing 87 83 N on esiste il prodotto perfetto: anche i vostri clienti lo sanno, inutile mentire, nessuno se lo aspetta. Ciò che si aspettano è invece che lo miglioriate continuamente ascoltando chi lo usa davvero.
  • 88. [mini]marketing 88 84 F ate uscire i vostri product manager dagli uffici e imponetegli di partecipare alla conversazione.
  • 89. [mini]marketing 89 85 S e nei vostri benchmark interni risultate sempre primi, potreste non avete chiesto alle persone quali sono i parametri veramente importanti del benchmark.
  • 90. [mini]marketing 90 86 S cegliete con voi persone che sanno come trovare le informazioni, non quelle che conoscono le informazioni.
  • 91. [mini]marketing 91 87 L e comunità e le conversazioni correlate sono basate sul caos e producono entropia: in questo scenario, un rigido e perfetto piano marketing stilato in anticipo servirà a ottenere un perfetto fallimento.
  • 92. [mini]marketing 92 88 T ogliete la parola “marketing” dalle conversazioni, dai siti, dalle brochure, dai biglietti da visita, aiuterà.
  • 93. [mini]marketing 93 89 S emplicemente aggiungere una spruzzatina di “social-media” non servirà a nulla, se poi utilizzate lo stesso schema mentale e le metriche del vecchio marketing pubblicitario.
  • 94. [mini]marketing 94 90 C ampagna (di marketing) è un termine perfetto: solo non dovrete usarlo nell'accezione del generale, ma in quella del contadino.
  • 95. [mini]marketing 95 91 N on potrete calcolare precisamente il ROI della conversazione della vostra azienda, davvero. Pensate se vi conviene di più esserne parte o meno, di quella conversazione.
  • 96. [mini]marketing 96 L'Autore Gianluca Diegoli, dopo la laurea in marketing alla Bocconi ed esperienze come product manager, marketing manager, communications manager, web manager ed e-commerce manager, nel 2004 ha iniziato a scrivere un blog, che è diventato il marketing blog – forse – più letto d'Italia. Probabilmente perché non scrive di cose serie, cioè esattamente di marketing.
  • 97. [mini]marketing 97 Note Questo libro è in free download, pubblicato sotto licenza Creative Commons ND-BY-NC. Significa che, se vuoi, puoi stamparlo, girarlo, usarlo, citarlo sul tuo blog o dovunque vuoi senza modificarlo con il solo obbligo di segnalarne la fonte (usando l'indirizzo del mio blog www.minimarketing.it). Se lo usi per fini commerciali, ti prego di chiedermi un ok preventivo via mail a gianluca@diegoli.com Un'ultima cosa: gira questo ebook al tuo collega che lavora nel marketing, migliora il nostro mondo :-)
  • 98. Sommario Introduzione ........................................ 3 91 discutibili [mini]tesi ........................ 4 L'Autore ............................................. 96 Note .................................................... 97
  • 99. [mini]marketing (2008) Gianluca Diegoli www.minimarketing.it Testi composti in Georgia (Matthew Carter, 1996) Pubblicato nel dicembre 2008 da: www.simplicissimus.it