SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 197
Downloaden Sie, um offline zu lesen
Corso AIDS 2009
               CEFPAS


27 anni di AIDS:
        tra metafora,immaginario,realtà

                   Pietro Di Gregorio
            Direttore U.O. Malattie Infettive
            Az. Osp. “Cannizzaro” - Catania
I primi casi di infezione da HIV
1969, 16 maggio
  PRIMO MORTO (UFFICIALE) DI AIDS
       Muore al St. Louis City Hospital negli Stati Uniti un
       ragazzo di 15 anni, Robert Rayford. E il primo morto
       ufficiale di Aids della storia. All'epoca l'Aids non è stato
       ancora descritto e lo sarà la prima volta nel 1981;
       soltanto nel 1984, con l'esame del siero congelato di
       Rayford, si scoprirà il virus della malattia attribuendo
       all'Aids la morte del giovane. Negli anni successivi
       l'esame di sieri congelati permetterà di scoprire che altre
       persone, in anni ancora precedenti, erano morte per le
       conseguenze di questa infezione.
1998
  Il campione di sangue conservato di un uomo
  congolese (prelievo del 1959) è risultato positivo
  per HIV
Argomenti
Aids: malattia degli “altri”
    Aids: malattia degli omosessuali
        Aids: breve storia
             Epidemie e “untori”
                  Aids e bugie
Aids e comunicazione
    Aids e metafore
        Aids e società
             Aids e statistiche
                  Aids e percezione del rischio
Aids e globalizzazione
    Aids e grande schermo
        Aids e narrativa
             Aids e fumetti
                  Aids e vignette
Aids e pubblicità
    Aids e campagne di informazione
        Aids e spot
Aids e vaccino
1) L’HIV è una malattia degli “altri”
       (e da qui dunque il distacco, il cinismo, il sarcasmo con
                 cui la possiamo considerare)

 2) non è una malattia e basta, ma è qualcosa che fa (o ha fatto)
 notizia, che suggestiona (o ha suggestionato), che fa lavorare
     (o faceva lavorare) l’immaginazione e che insomma ha
 prodotto (e produce?) icone, sensazioni e convincimenti che si
      sono radicati profondamente nel nostro immaginario




             HIV- l’immaginario infettato
Perché?

La spinta principale è la paura
Paura ancestrale
Tocca meccanismi e zone del nostro inconscio
Malattia principalmente sessualmente
trasmessa
Tocca riproduzione della specie e ottenimento
del piacere
Perché?

Per il mistero mediatico delle origini
esperimento biologico militare americano
sfuggito di mano
mutazione per mano dell’uomo di un ceppo di
peste e infezione dei ricercatori coinvolti
malattia diffusa in Africa in realtà da oltre un
secolo e – a causa anche del lunghissimo
periodo di incubazione del virus HIV, prima
dell’insorgere dell’AIDS – solo dopo arrivata nei
Paesi occidentali
malattia passata dalle “scimmie verdi” all’uomo
Perché?

Per il mistero mediatico delle origini
Il paziente “zero”
Secondo il libro-inchiesta del giornalista americano Randy
Shields “And The Band Played On” (1987) si tratta di Gaëtan
Dougas, steward omosessuale dell’Air Canada, morto di AIDS
nel 1984, a 31 anni, la cui libertà di viaggiare e la cui abitudine
ad accoppiarsi con giovani africani pare abbiano portato
l’infezione HIV nel nord America e da lì nel mondo
Il triste titolo di “primo spargitore del virus” se lo guadagnò a
Castro, la comunità gay di San Francisco, dove, in 12 mesi,
ebbe 250 rapporti non protetti
Se contagiasse volontariamente non è noto
Di certo però dei 248 infettati del 1982, 40 di essi avevano avuto
rapporto con lui
Le morti inspiegabili degli anni 60 e 70, i cadaveri riesumati
     (o i campioni organici conservati…?) riesaminati e risultati
misteriosamente infetti con il virus HIV…
Perché?

Per le voci sulla trasmissibilità
Nei primissimi tempi: le zanzare…? Il respiro…?
Gli starnuti…? I baci?
Scambi di sangue e di non meglio identificati
“liquidi organici”.
Qual è il “sesso sicuro”? Quali pratiche sono
veramente sicure, quali veramente a rischio?
Nei primi anni 80, schede e specchietti su
quotidiani, riviste, opuscoli, elenchi
contraddittori in programmi televisivi…
Ma ancora oggi, chi non è attraversato dal dubbio:
sarà stato veramente, al 100%, sesso sicuro?
Aids cefpas  2009
Le infezioni dell’immaginario
      HIV malattia degli altri: gli omosessuali

nelle sue fasi iniziali, l’HIV è diffuso soprattutto all’interno della
scena omosessuale che, verso la fine degli anni 70 e in special
modo negli Stati Uniti, era particolarmente promiscua e libertina
negli USA nei primi anni 80 non si parlava ancora di AIDS ma di
GRID (Gay Related Immune Disorder).
solo nel 1982 Bruce Voeller, ricercatore americano e attivista della
National Gay Task Force coniò l’acronimo AIDS, subito adottato dai
CDC
Il presidente Reagan ha parlato pubblicamente di Aids sono nel
settembre del 1985, 4 anni dopo, quando già 15.000 americani
erano sieropositivi
nei primi anni 80, sui media italiani (e non solo) non si esitava a
parlare di “Peste dei Gay”
da fonti cattoliche più o meno ufficiali non si esitava a parlare di
punizione divina per il comportamento contro natura degli
omosessuali
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
HIV malattia degli altri
i primi e più celebri morti per AIDS erano
        (più o meno nascostamente) omosessuali




      Rock Hudson            Keith Haring   Rudolph Nureyev
         (1985)                (1990)           (1993)



            Freddy Mercury                     Liberace (1987)
            (1991)
HIV malattia degli altri
i primi e più celebri morti per AIDS erano (più o meno nascostamente)
                                 omessuali

    Anthony Perkins, 1992


                                                         Arthur Ashe 1995




                                                   Isaac Asimov,scrittore
Brad Davis                                              di fantascienza,
1988                                               morto nel 1992 di Aids
                                                            contratta
                                                      tramite trasfusioni
                                                       per triplo bypass.
                                                    Rivelato dopo 10 anni
                                                    per evitare problemi
                                                   di pregiudizi dell’epoca
Era il 7 novembre 1991 e da
quell’annuncio, «Sono sieropositivo»,
tutti cercarono di scendere.
Tu quoque, Magic? Sì, anche lui.
Earvin Johnson. Magic, appunto, per il
modo in cui giocava a basket.
Contagiato e addirittura reo confesso,
come si affrettarono a chiosare i
cicisbei del tifo: i primi a staccarsi
dall’idolo dopo aver dato un’occhiata
ai sondaggi.
1991: Bush padre scatenava
l’operazione «Desert Storm» contro
Saddam Hussein per indurlo a ritirarsi
dal Kuwait;
Gorbaciov veniva destituito da un
golpe;
La mafia assassinava Libero Grassi,
l’imprenditore siciliano che si ostinava
a non pagare il pizzo.
HIV malattia degli altri: gli omosessuali
Immaginario deviato:
ancora oggi, di fronte a una morte per AIDS o quando sappiamo di
una persona che è HIV+, ci chiediamo spontaneamente: “ma allora
era (è) omosessuale?”
Certamente questo succede per la violenta generazione di immagini e
slogan dei primi anni 80, e per la morbosa concezione negativa che
abbiamo dell’omosessualità. Ma, anche, proprio perchè omosessuale
è ancora oggi “diverso”, e dunque lontano da quel generico e normale
“noi”: perchè se l’HIV appartiene agli altri fa molto meno paura.
a partire dalla metà degli anni 80, nelle produzioni pornografiche a
carattere omossessuale, il preservativo è diventato obbligatorio, e lo è
tutt’ora; nei film etero, l’uso non è diffuso, né allora né ora: come se il
problema non riguardasse gli eterosessuali!
Dunque: se è vero – come è di fatto vero – che l’eterosessualità
nell’immaginario medio rappresenta “la normalità”, si possono dare
due interpretazioni: o nella media, per il sesso eterosessuale,
l’infezione da HIV non la si teme; oppure la si teme così tanto, ci
terrorizza così tanto che non se ne vuole nemmeno sentire parlare.
Aids cefpas  2009
Breve storia dell’Aids
1959: il più antico riscontro del virus HIV in un
 campione di sangue donato da un uomo a
              Leopoldville (Congo)




                    1
Origine del male
5 giugno 1981
A pag.2 del Mobidity and Mortality
Weekly Report, i Centers for Diseases
Control an Prevention (CDC) di Atlanta
segnalano che negli USA si era
riscontrato

    un improvviso aumento di casi
    di polmonite da Pneumocystis
    carinii (tre diversi Ospedali di
    Los Angeles)e di Sarcoma di
    Kaposi in giovani omosessuali
    statunitensi

Il 3 luglio il New York Times pubblica
la notizia e, riportando il parere di un
ricercatoredel CDC, scriveva: ”il dott.
James Curran dice che non c’è
apparente pericolo di contagio per chi
non è omosessuale”
1982

I CDC collegano la malattia al sangue
Nel corso di un Congresso di Ematologia Bruce Voeeler propone di
chiamare questa nuova patologia “Acquired Immuno-Deficiency
Syndrome” (AIDS)
Vengono individuate altre vie di trasmissione
   Trasfusioni
   Trasmissione materno-fetale
   Emofilia
   Provenienza da Haiti (dove si ipotizzava il focolaio principale)
   Uso di droga per via endovenosa
Questo condusse al controverso termine di “malattia delle 4 H”
   Homosexual
   Hemophiliacs
   Haitians
   Heroin user
Il “giallo” della scoperta del virus HIV
Montagnier, nato nel 1932 a Chabris in Francia, virologo,
fu chiamato dal dott.Willy Rozenbaum, medico
dell’Hospital Bichat di Parigi, per trovare la causa di una
sindrome che mieteva vittime soprattutto negli ambienti
gay e tra i tossicodipendenti.
Solo dopo un anno (nel 1982) attraverso la biopsia di un
linfonodo di uno dei pazienti di Rozenbaum, Montagnier
scoprì il virus che fu chiamato LAV.
La scoperta fu confermata l’anno successivo, da parte
del team americano diretto da R.Gallo, che riscoprì il
virus battezzandolo HTLV IIIB.
Ne nacque una disputa non solo lessicale tra i due
gruppi di ricerca: si scoprì che il virus di Gallo era stato
identificato su un vetrino prestatogli da Montagnier e
proveniente dal medesimo paziente
Solo nel 1987 Reagan e Chirac firmarono la “pace
dell’Aids”
1983
  Luc Montagnier isola un virus che sembra legato alla
  patologia (LAV – Lynphoadenopathy-Associated Virus)
  Quasi contemporaneamente Robert Gallo definisce
  questo virus HTLV-III (Human T-cel Leukemia Virus)
  Giugno: Primi casi segnalati in Italia
  Luglio: “mani in alto, ho l’AIDS”:
                     negli USA l’infezione diventa
  “un’arma”


1984
  prima trasmissione della malattia
   per causa di lavoro
1985
 Gennaio: francesi ed americani annunciano
                                     di avere scoperto
 la sequenza del virus
 Il primo test anti-HIV commercializzato
                       in U.S. e in Europa
 la star del cimena Rock Hudson
 diventa la prima icona internazionale a
  rivelarsi con l’Aids
 Definito il “caso” di Aids per l’OMS


1986
  Luglio: l’OMS sceglie il nome ufficiale per il
  virus:HIV
Aids cefpas  2009
1987
Gennaio
  nasce la Commissione
  Nazionale per la lotta all’Aids
Marzo
  arriva un nuovo farmaco: AZT

  Francia e Stati Uniti si
  accordano sulla paternità della
  scoperta
                                    Gaetan Dugas
Ottobre                             Rechts: Kutanes Kaposi-Sarkom
  individuato il “paziente zero”    bei einem AIDS-Patienten
  Gaëtan Dugas
1988
 Giugno: prima campagna
 informativa in Italia:”Aids,
      se lo conosci non ti uccide”
 OMS dichiara il 1 dicembre
 “Giornata Mondiale dell’AIDS”

1989
 Luglio: Si parla di cocktail di farmaci
 Dicembre: campagna di informazione del
 Ministero della Sanità con opuscoli
 informativi
1990
  Giugno: le donne sono la nuova categoria a rischio
  Legge 135/90

1991
  Il nastro rosso diventa il simbolo internazionale
              della consapevolezza dell’Aids
  Magic Johnson dichiara di essere sieropositivo
  Novembre:
       Freddie Mercury dei Queen ha l’Aids
       In Africa milioni di orfani per la malattia
  dicembre: De Lorenzo non gradise
  il bacio tra Aiuti e Iardino



       Freddie Mercury e
           Pavarotti
1992
  Proteste per la pubblicità Benetton
                    con un malato
  La Conferenza internazionale, a seguito
                  del perdurare delle norme restrittive
                           sull’ingresso imposte dagli USA,
                                     viene spostata da Boston
  ad Amsterdam
  Il tennista americano Arthur Ashe
         annuncia pubblicamente di essere stato
                       contagiato dal virus; morirà l’anno
  successivo

1993
  Gennaio: Nureyev muore per Aids
  Febbraio: inizia a Roma uno studio per il vaccino terapeutico

1994
  Viene sviluppato il primo regime di trattamento
              per ridurre la trasmissione verticale di HIV
1995
David Ho presenta i dati di cinetica virale:
        la produzione di particelle virali raggiunge
                     i 10 miliardi al giorno
Primo inibitore delle Proteasi: il Saquinavir
Greg Louganis (campione americano di tuffi)
annuncia di essere ammalato di Aids
Marzo: il Italia primo caso
         al mondo per taglio da bisturi
DICEMBRE : pubblicità provocatoria con
Giovanni Paolo II e Bill Clinton creata dallo stilista
americano di scarpe Kenneth Cole per conto
dell’Amfar (Fondazione americana per la ricerca
sull’Aids)
1996
  Luglio: XI Conferenza
  mondiale di Vancoover

  Dicembre: David HO
  “uomo dell’anno” per
  “Time”
1998
  Gennaio: Washington- iniziata
  la sperimentaione di tre
  vaccini
  Febbraio: Chicago-E’ del 1959
  la più antica infezione da HIV
  (un uomo africano)
  Settembre: Roma- Vaccini: le
  sperimentazioni in corso
  nell’uomo
1999
  Gennaio: origine biologica
         del virus HIV umano
  da            “Pan
  troglodytes troglodytes”

  Roma – Scoperto l’anello
  mancante tra i virus delle
  scimmie e l’HIV dell’uomo
  Maggio: Roma- Vaccino
  italiano: pubblicato lo studio
Dalla scimmia all’uomo




Origine del male
2000
  Giugno: S. Marino – in Italia
  60 sieopositivi su 100 arrivano
  tardi al test
  Luglio: Durban, il primo
  congresso
   nel cuore dell’epidemia
  Luglio: in Italia più
  eterosessuali meno
  tossicodipendenti
  Ottobre: Dubai- HIV in
  aumento anche nei Paesi del
  Golfo
2001
  Gennaio                             2004
       Famiglia Cristiana: si al        Gennaio: Aviano-200
       preservativo se il coniuge è     trapianti nel mondo su
       positivo                         sieropositivi
       Bill Gates dona 200 miliardi     Febbraio: Roma – bloccata
       per la ricerca del vaccino       la trasmissione del virus
                                        madre-figlio nel 97%
  2002                                  Febbraio: Vienna –
  Maggio                                diffusone in rapido aumento
       Washington: eterosessuale
                                        nell’Est Europa
       anziano il nuovo contagiato      Marzo: Roma – vaccino
2003                                    italiano iniettato nei primi
                                        volontari
  Gennaio: Aviano – E’ nato il          Aprile: Roma- una infezione
  primo Registro mondiale di                    su tre riguarda gli
  trapianti su pazienti                 immigrati
  sieropositivi
                                      2005
  Giugno: Washington – primo            Gennaio: Johannesburg –
  malato di Aids con un cuore           Mandela: mio figlio è morto
  nuovo                                 di Aids

                                        Febbraio: Roma – 6 persone
                                                   su 10 scoprono
                                        sieropositività quando sono
                                        già malate
Aids cefpas  2009
Le grandi epidemie del passato e gli “untori”
  Peste
  Tre grandi ondate dal Medioevo al Settecento: 1348, 1575-76, 1630-31
  Mortalità tra il 13% 20-25% della popolazione
  Concentrata in pochi mesi
  Certezza della morte di massa
  Incubo per tutti, classi dirigenti e popolari, ricchi e poveri, provoca terrore,
  disperazione, angoscia impotente
  Chi non si rassegna inizia la caccia agli untori
  Motivi politici, economici, religiosi
  Arte magica seu diabolica procurata, le cui origini
      non sono popolari ma colte: uomini dotti, teologi,
    medici
          Vittime (Promessi Sposi)
  ‘800 Colera
  Polverina del colera
  In Sicilia la credenza del colera-veleno diffuso dai Borboni
  “megghiu muriri sparannu sparannu e non muriri cacannu cacannu”
  Pandemia “spagnola” 1918-20
  inoculata da agenti segreti tedeschi
  HIV
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
L’eresia e la scienza
Breve storia del movimento dissidente
Il movimento dissidente è spesso associato a Peter Duesberg,
professore di Biologia Cellulare e Molecolare presso l'
University of California, Berkeley.
 Tuttavia c'è stato chi ha messo in discussione la "teoria dell'HIV"
prima di Duesberg, e fra questi anche ricercatori appartenenti alla
stesso NIH.
Prima del 1984, molte furono le ipotesi
    Fattori come l'abuso occasionale di droga e di farmaci,
    determinati ambienti sociali,
    infezioni da malattie veneree,
    modelli comportamentali, ed altro,
Uno dei primi a mettere in dubbio il ruolo HIV nel morbo AIDS fu
Casper Schmidt, il quale nel 1984 scrisse un articolo sul
Journal of Psychohistory intitolato "
The Group-Fantasy Origins of AIDS" (Schmidt, 1984) in cui
sostiene che l'AIDS è un esempio di "epidemic hysteria" (isteria
epidemica) in cui gruppi di persone inconsciamente danno forma
concreta ai conflitti sociali, e paragona la malattia a casi
documentati di isteria epidemica del passato, che furono ritenuti
erroneamente di origine infettiva.
Ipotesi alternative sull’AIDS
Che l'AIDS sia causato dal retrovirus HIV non è accettato da tutti.
L'ipotesi di una mancanza di correlazione tra il virus HIV e la
malattia definita come AIDS è sostenuta da un gruppo eterogeneo
di scienziati (fra cui anche tre vincitori del premio Nobel che
tuttavia non si possono definire come esperti del settore) e medici, i
quali, in aperto contrasto con la teoria ufficiale, affermano che
l'AIDS è semplicemente una sindrome conseguente
all'abbassamento delle difese del
sistema immunitario. Non ritengono in alcun modo dimostrato
che sia il virus a causare questo indebolimento.
Secondo questa ipotesi, l'AIDS deriverebbe dall'interazione di una
serie di concause che portano all'indebolimento, a volte irreversibile,
del sistema immunitario - ad esempio, l'uso o l'abuso di farmaci.
L'enorme diffusione degli antibiotici, usati a sproposito,
anche quando non è realmente necessario ha
enormemente debilitato il sistema immunitario dell'uomo.
Lo stesso discorso vale per i cortisonici (molto dannosi per
l'organismo in generale, ma in particolare per il sistema
immunitario), per gli psicofarmaci e per tutti i tipi di farmaci.
Un capitolo a parte meriterebbe poi l'effetto che le droghe hanno
sul sistema immunitario.
Le argomentazioni dei dissidenti

1 Affermazione: l'HIV non esiste
2 Affermazione: l'AIDS non conferma i
postulati di Koch sulle malattie infettive
essere presente in tutti gli individui affetti
da AIDS
poter essere isolato in persone malate di
AIDS                                           Peter H. Duesberg
far insorgere la malattia se iniettato in un
soggetto sano
poter isolare l'HIV di un individuo
nuovamente infetto
3 Affermazione: L'AIDS non si comporta come una malattia infettiva

4 Affermazione: l'HIV è innocuo
5 Affermazione: Il termine AIDS è improprio

6 Affermazione: Il test HIV è inaffidabile
Il virus inventato

AIDS e HIV
" ..Sappiamo che errare è
umano, ma l'ipotesi Hiv-Aids
è un errore macroscopico.
Lo dico forte e chiaro per
mettere in guardia la
gente.."

 Kary B. Mullis
Premio Nobel per la Chimica
nel 1993 per aver scoperto
la PCR (Polymerase Chain
Reaction)
Il virus inventato
Il virus inventato




                       Dr. Robert Willner
  Deadly Deception the Proof
 That Sex And HIV Absolutely
Do Not Cause AIDS (Hardcover)
 by Robert E. Willner (Author)
         La prova che il sesso e l’HIV
     non causano assolutamente l’Aids
        In un conferenza stampa del 28
       Ottobre 93, si è punto con un ago
      utilizzato per un uomo HIV +. Il suo
      tentativo di smentita non ha potuto
       essere confermato perché morì di
       un attacco di cuore il 15 aprile 95
Il virus inventato
Michael Callen
Callen, nato a Rising Sun (Indiana) nel 1955, ebbe la
diagnosi di quello che all'epoca non si chiamava
nemmeno Aids, ma ancora
Gay related immune deficiency, nel 1982, e fu uno dei
primi a reagire all'epidemia, creando successivamente
la definizione di "Persone con Aids" (Pca) in contrasto
con la definzione allora prevalente di "vittime dell'Aids".
Fu uno dei fondatori, tra le altre, della "People with
AIDS Coalition" ("Coalizione delle persone con Aids"), e
testimoniò di fronte ad una commissione presidenziale
del goveno americano sull'Aids, e davanti ad entrambi i
rami del Congresso statunitense.
Nel 1983 scrisse a quattro mani il libro How to have sex
in an epidemic ("Come fare sesso durante
un'epidemia"), che fissava le basi del sesso sicuro
valide ancor oggi. Nel 1990, scrisse Surviving Aids
("Sopravvivere all'Aids").
Michael Callen

 Nel suo libro Sopravvivere all’AIDS (New York:
HarperCollins, 1990), il cantante pop Michael Callen ha
scritto: Ho calcolato che, dal momento che sono
diventato sessualmente attivo, nel 1973, ho avuto più di
tre mila diversi partner sessuali nei bagni, camere,
Tearooms.
Di conseguenza, ho anche avuto le seguenti malattie
sessualmente trasmissibili, molte più di una volta:
l'epatite A, epatite B, epatite non-A/non-B; herpes
simplex Tipo I e II; verruche veneree; Giardia lamblia e
Entamoeba histolytica; Shigella flexneri e la salmonella;
sifilide; gonorrhea; nonspecifica uretrite; clamidia;
citomegalovirus (CMV), e di Epstein-Barr Virus (EBV) e
infine criptosporidiosi.
Aids cefpas  2009
Impatto della comunicazione

Coinvolgimento globale
   Medici e scienziati
   Giornalisti
   Pubblico
   Pazienti e malattia
Gli addetti ai lavori: ricercatori e medici
   abituati a misurare i progressi al passo delle pubblicazioni scientifiche,
   si rendono conto – con evidenza – della diversa percezione che la
   società ha delle stesse notizie una volta che sono passate attraverso i
   media e della capacità di questi di influire sull’andamento dell’infezione.
L’HIV cambia le regole del gioco anche all’interno dei media: i
giornalisti devono testimoniare:
   gli aspetti scientifici (virus, farmaci, impegno delle industrie, Università,
   Istituzioni)
   gli aspetti sociali (discriminazione, stigma, Paesi in via di sviluppo,
   accesso alle cure)
   le dichiarazioni (scienziati, rappresentanti politici e dei malati,
   testimonial)
Impatto della comunicazione

L’Aids avanza di pari passo con Internet
   Controllo sulle fonti
   Dialogo fra giornalisti e scienziati
Lo slogan “se lo conosci lo eviti” segna una svolta
   L’informazione non è più opposizione ma obbligo, prevenzione con i
   riflessi su:
       Comportamenti sessuali
       Stili di vita
       Comportamenti a rischio
       Ghettizzazione
       Sommerso
Se l’Aids non è più imbattibile come sembrava fino a un decennio
addietro, si deve alla ricerca, alla disponibilità delle cure, ma anche
alla forte risposta che l’intera società ha dato contribuendo a
limitarne la diffusione e vincere lo stigma
Una battaglia combattuta anche attraverso i media, che ha cambiato
i comportamenti, il corso della storia e l’economia di molti Paesi
L’immagine dell’Aids nella comunicazione
Negli anni ’80
   L’evento Aids era una notizia dirompente in quanto
          si riteneva remota la possibilità del ritorno di epidemie
   Prefigurava già un nuovo “ordine sociale”
   I simboli della vita - sangue, sperma, latte materno diventano i
   simboli della morte, coinvolgendo nella vicenda una delle
   componenti essenziali della comunicazione umana, la sessualità

Oggi
   Il coverage sull’HIV è vittima dei successi della scienza medica
   Rientra nella quotidianeità inavvertita dei mass media
   Viene riassorbito in uno dei rischi calcolati della globalizzazione
   e i numeri della “catastrofe” hanno quasi un effetto rassicurante
   E’ scomparsa l’idea di un imminente flagello
            per entrare in uno “stato di negazione”
   Diventa un problema “altrui”, una delle tante
       tragedie che affliggono il Sud del mondo
Comunicazione e Immaginario del contagio
                                2
 Nel nostro immaginario,
 quando il nostro computer
 entra in contatto con un
 virus elettronico è
 immediatamente infettato
 come quando nello spot
 della prima campagna
 sull’Aids, quando si entra
 in contatto con una persona
 infetta, il suo corpo si
 contorna di un alone viola:
 è immediatamente
 contagiato
Aids cefpas  2009
In un saggio del 1977 la scrittrice americana Susan
Sontag mostrava come nel corso dell’ottocento la
tubercolosi fosse stata la malattia per eccellenza,
fortemente caricata di valori simbolici, o, per dirla con
l’autrice, sovraccaricata dalle bardature delle metafore.
In un secondo saggio, scritto undici anni dopo, la stessa
Sontag argomentava come il posto dell tubercolosi, già
in parte preso dal cancro, veniva ad essere occupato,
nell’ultimo scorcio di questo secolo, dall’Aids.
Aids e tubercolosi sono due patologie che nella cultura
occidentale hanno avuto, in poche diverse, la stessa
forza metaforica.
Il destino comine di dar corpo alle ansie, alle paure e alle
fobie collettive.
Aids e metafora
Ma una nuova malattia è venuta a
sostituire il cancro come immagine di
pestilenza contemporanea
La forza mediatica dell’Aids nasce (dice
la Sontag) da dall’aura misteriosa che la
circonda, dalla impossibilità di guarirla,
dal come viene interpretata, vissuta e         Susan Sontag
rappresentata nell’immaginario collettivo       Malattia come
Si ritorna all’interpretazione antica delle       metafora
malattie intese come giudizio sulla             Cancro e Aids
collettività, e poi come punizione per
una trasgressione individuale, un
rapporto diretto fra il concetto di malattia
e il concetto di ciò che è straniero (il
contagio arriva dal Terzo Mondo!)
Le taglienti riflessioni della Sontag sono
sviluppate in Malattia come metafora e
L’ Aids e le sue metafore
Aids e metafora

L'ultimo libro di Susan Sontag,
Davanti al dolore degli altri,
era una riflessione sulle foto di
guerra.
Ha scritto di lei Umberto
Galimberti: «Susan Sontag,
con i suoi scritti e i suoi libri, ha
speso l'intera vita contro l'uso
dell'immaginario a scopi
repressivi, contro le fandonie di
tutti i poteri, da quelli religiosi a
quelli politici, che fanno uso
della metafora e della
interpretazione per contenere
le condotte e limitare la vita
degli uomini».
Aids e metafora

Vi è un oscuro bisogno di ogni epoca
di avere una malattia che dia corpo ad
ansia e fobie collettive e che sia
possibile identificare con il Male
La demonizzazione della malattia ha
come conseguenza l’attribuzione di un
colpa segreta al paziente                   Dario Bellezza
La metafora viene usata come mezzo
terroristico, come strumento di una
specie di sortilegio che avvolge la         Libro di poesie
malattia (il cancro come l’Aids) in un
alone di minaccia inesorabile, di
castigo fatalòe, di degradante
contaminazione.
Alcuni versi del Libro di poesia di Dario
Bellezza appare personificato come
“un nero angelo” che reca con se un
iniquo e paradossale castigo destinato
ai “vecchi peccatori di un minuto” e il
poeta, quasi delineando un fosca
profezia del proprio destino, chiede di
essere “leccato” e “bevuto” dal morbo.
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids e società

Dalla società del rischio imponderabile, globale, di gestione sempre
più difficile
Alla società dell’allarme
Confusione fra rischi reali e rischi immaginari
Catastrofi e situazioni di crisi vengono creati ad arte ovvero
amplificati a dismisura
Conseguenze
Cultura dell’apprensione
Ogni nuova crisi rischia di scacciare la precedente
Confondere l’Aids con altre calamità è il modo peggiore per
affrontarla e combatterla
Dell’Aids che uccide nel mondo milioni di persone si
parla sempre di meno, soppiantata dalle nuove
emergenze “mucca pazza”, SARS, aviaria
Aids e Società
        Ha consentito di
        assumere un crescente
        rilievo rispetto agli
        attori politici
        tradizionali, ai gruppi di
        Attivisti
        Associazioni
        Agenzie private
            che si sono trovati in
           prima linea e spesso con
           largo anticipo rispetto al
           mondo politico ufficiale
Le associazioni di volontariato
Aids cefpas  2009
Vecchie nuove paure
percezione del rischio
Ordine di grandezza reale e percepito
Percezione del rischio Aids
Adolescenti e HIV
Aids cefpas  2009
Globalizzazione
Globalizzazione
  Globalizzazione (Zymunt Bauman)
     Vorticoso giro di flussi: flussi economici, di merce e flussi
     dell’informazione che però hanno la caratteristica di sorvolare i luoghi e i
     territori dove gli uomini in carne ed ossa producono e riproducono la
     loro vita materiale ed anche simbolica
  Globalizzazione
  Paradosso: alcuni vengono inclusi dentro questi vorticosi flussi, altri
  sono inchiodati alla loro località
  Tra questi il continente africano
  Africa: metafora della povertà
  L’Aids è arrivato in Africa come malattia gravissima ma un proverbio
  africano dice: “il cadavere non teme la morte”
  Africa: incapacità di creare memoria per le nuove generazioni
  Africa: troppi bambini orfani
  Africa: contrasto con il mondo occidentale dove la discussione sulla
  vita e sulla morte sembra riguardare solo l’embrione e l’eutanasia
  Africa: non è accettabile che un bambino o un adulto o una persona
  muoia semplicemente perché nata dalla parte sbagliata del
  Mediterraneo
Globalizzazione
C’è sempre un rischio quando si quantifica la
dimensione di un problema: che i numeri, anche se
sgradevoli, anche se espressi in decine di milioni,
prevalgono sulle persone.
L’identità di vite, volti, bambini, donne, adulti che non
conosciamo, la loro sofferenza scompaiono nelle aride
cifre delle statistiche.
Possiamo allora affermare che l’AIDS è l’emblema della
globalizzazione, o meglio – della sua ricaduta sulle
disuguaglianze nei rapporti mondiali fra i paesi.
Milioni di persone si ammalano e muoiono, intere
popolazioni vengono decimate e riducono drasticamente
la loro speranza di vita, non perché non esistono i
farmaci, ma semplicemente perché costano troppo e
non possono accedervi.
L’Aids
Ha sconvolto i modello benessere/libertà individuale
Ha comportato dubbi su paura/sicurezza
Ha richiesto cooperazione, scambi, interazioni fuori
            dai propri confini (ha sconfinato)
Ha alterato e rimodellato i criteri della spesa pubblica
sanitaria e sociale
Ha implicato variazioni nell’agenda politica mondiale
nell’ottica di possibile destabilizzazione sociale e politica
specialmente in alcuni Paesi (Cina, India, Russia, Etiopia,
Nigeria) con forti spese militari
Ha reso ancora più evidente il divario fra Nord e Sud del
Mondo negando a quest’ultimo la continuità anche in
termini sociali e istituzionali (con la decimazione dei pochi
dirigenti
L’Aids
Ha fatto emergere una grave contraddizione fra le democrazie
contemporanee che per motivi ciclicli ed elettorali pianificano solo
a breve tempo mentre l’epidemia da HIV necessita di
pianificazione a lungo termine
La discussione internazionale è uscita dai confini rigorosi della
scienza umana (produzione letteraria, arte, giornalismo, teologia)
fino a diventare cuore dell’immaginario cospiratorio e dietrologico
(il virus inventato di P. Duesberg, le mille teorie e leggende
metropolitane, veicolo di sterminio, diavolo)


Ha posto il problema giuridico della riservatezza nella sfera
sociale, di lavoro al fine di evitare discriminazioni
Ha provocato cambiamenti nel linguaggio mutuato dalla cultura
                 militare (lotta, nemico invisibile,che può annidarsi
                 ovunque)
3
Epidemie crescenti




00003-Fr-79 – Décembre 2004                        Organisation
                                                     mondiale
                                                    de la Santé
Numero stimato di persone globalmente viventi con HIV
                   dal 1990 al 2007
Percentuale di donne adulte (>15 anni) viventi con HIV
                  dal 1990 al 2007
Numero stimato globale di nuovi infetti da HIV
             dal 1990 al 2007




      Il n. di nuove infezioni, dopo un picco nelli anni ’90 (> 3 mlm),
      scende a 2,5 mln nel 2007, cioè a una media di 6800 infezioni
          al giorno. Ciò riflette la tendenza naturale dell’epidemia,
                più che i risultati degli sforzi della prevenzione
Numero stimato di adulti e bambini morti per Aids
               dal 1990 al 2007




     Si stima oggi che il numero di persone che muoiono
     per Aids è diminuito nel corso degli ultimi due anni
      in parte per l’allungamento della durata della vita
                         legato agli ARV
Dati Globali dell’Epidemia da Aids
Confronto dati fra dicembre 2007 e 2001
La prevalenza mondiale dell’HIV si è stabilizzata;
          l’Aids figura sempre fra le principali cause di
morte nel mondo e resta la prima causa di mortalità in
                         Africa
Epidemie crescenti
Numero stimato di Adulti e Bambini viventi
 con HIV, per Regione, dal 1990 al 2007
Africa Sub-Sahariana
                Genève, 20 novembre 2007
     (68% del totale mondiale delle persone viventi con HIV e circa un
                 terzo delle nuove infezioni e dei decessi)

  Adulti e bambini viventi con HIV, 2007


                                              % di prevalenza stimata di Adulti (15-49 anni)
                                              Globale e inAfrica subSahariana, 1990-2007




Adulti e bambini nuovi infetti da HIV, 2007
Europa
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
n. Casi di Aids conclamata dal 1987 al 2007
               in Italia 58.400
Casi di malattia conclamata
Andamento della mortalità
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Nel 1985, la morte per AIDS
  dell’attore Rock Hudson diede
finalmente un volto al virus e finì
per sconvolgere lo stesso mondo
    del cinema hollywoodiano.
Le tre principali tipologie che caratterizzano i film
  che hanno per tema l'AIDS, in relazione a tre
           modelli di rappresentazione

   1) Film spettacolari che, abbandonate le intenzioni didascaliche tipiche
   dell'informazione sull'Aids negli altri media, puntano sull'aspetto
   spettacolare dell'argomento, che tanto ha colpito l'opinione pubblica, e
   sull'allarme che esso suscita; lo spettatore viene coinvolto esasperando
   la drammaticità delle vicende, con argomenti particolarmente patetici, o
   con la ricercatezza formale.
   2) Film informativo-referenziali, che vogliono fornire notizie aggiornate
   sul problema e strumenti per l'interpretazione del fenomeno,
   mantenendosi a un livello di oggettività; per far questo essi possono
   usare la tecnica del diario o della testimonianza, narrare storie
   esemplari o tematizzare ancora più direttamente l'Aids assumendo un
   atteggiamento documentario-divulgativo: la maggior parte dei film degli
   anni '80 non assume nei confronti di questa malattia una funzione
   primariamente illustrativa, descrittiva del fenomeno; sembra infatti che il
   cinema abbia inizialmente delegato ad altri mezzi e ambiti comunicativi
   questo compito: televisione, stampa, comunicazione pubblicitaria.
   3) Film poetici, in cui non si vuole propriamente descrivere la realtà
   dell'AIDS, ma rielaborarla e usarla come occasione per sviluppare,
   attraverso un linguaggio metaforico, alcuni temi cari al regista e per
   trovare soluzioni espressive originali.
Film e Aids        1989
       1987       1989




               In una notte di
               chiaro di luna




1990




                     1992         1992
In una notte di chiaro di luna
di Lina Wertmüller, Italia 1989.

Giornalista di fama
internazionale che si finge
sieropositivo per condurre
un’inchiesta.
Poi scopre di essere davvero
sieropositivo
Che mi dici di Willy?
(Longtime Companion), di Norman René, Usa 1990.

Vicende di quattro coppie gay dal 1981 con i risvolti
dei condizionamenti sociali e dei differenti
atteggiamenti indotti dalla diffusione del virus




Notti selvagge
(Les nuits fauves), di Cyril Collard, Francia 1992.

Vicenda di una coppia in cui lui, sieropositivo, non
avverte la giovane partner della propria condizione.
Una volta venutane a conoscenza, “ricambia”
amandolo ad oltranza senza protezione
Il film induce a riflettere sui comportamenti a rischio
e ad un approccio differente al tema, che superi la
semplice condanna o la semplice compassione.
Gli amici di Peter
(Peter’s Friends), di Kenneth Branagh, Gran
Bretagna 1992.
Un gruppo compagni di classe si ritrova dopo
diversi anni. La novità è che il padrone di casa,
tipico personaggio inglese, colto, raffinato e un po’
snob, svela solo alla fine che il motivo della
rimpatriata è la scoperta della propria
sieropositività. Le reazioni differenti degli amici, ora
partecipi, ora spaventate, ora di malcelato disprezzo,
creano un mappa significativa degli atteggiamenti
sociali più diffusi in relazione alla malattia.

Guerra al virus o Il grande gelo
(And the Band Played On), di Roger Spottiswoode,
Usa 1993.
Il film accusa l’ostruzionismo effettuato dalle banche
del sangue in USA, che solo dal 1985, quando ormai
circa 30 mila pazienti erano stati infettati, hanno
accettato di effettuare i test sul sangue utilizzato per
le trasfusioni.
Film e Aids

                     1993
1993




1993
                     1993
Blue
di Derek Jarman, Gran Bretagna 1993.

L'autore descrive in prima persona il modo in cui ha
convissuto per sei anni con la malattia; film estremo,
che per un'ora e venti mostra allo spettatore uno
schermo blu, mentre si alternano parole e dialoghi,
musiche, rumori, suoni.




Philadelphia
di Jonathan Demme, Usa 1993.
Il film tratta della difesa dei diritti civili, proponendo al
grande pubblico di smettere di considerare la
malattia come una maledizione personale che
dequalifica le persone che lo contraggono, bensì un
evento sociale.
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Patiente Zero

Titolo originale:Zero Patience
Regia:John Greyson Con:
John Robinson, Normand Fauteux
Genere:Musicale
Produzione:Canada/Gran
Bretagna Anno:1993
Trama: Un museo sta
organizzando una mostra sulle
grandi epidemie della storia.
      Per l'AIDS si vuole allestire
una sezione dedicata al "paziente
zero" che avrebbe portato l'AIDS
nel continente americano e che
alcuni medici statunitensi
vorrebbero identificare con un
giovane canadese bisessuale.
Film e Aids


1994                  1995




 1998                 1998
Film e Aids


2000                  2001




           2004



                       2005

 2002
Le Fate ignoranti
Le fate ignoranti di
    F. Ozpetek, Italia/Francia,
Drammatico
Regia:Ferzan Ozpetek
Con:Margherita Buy,
Stefano Accorsi
Genere:Drammatico
Produzione:Italia
Anno:2001
Trama: Una giovane
donna scopre che il marito,
defunto, aveva una
relazione con un uomo.
Con iniziale timore si
avvicina così a un mondo
nuovo.
Serie TV
                    Angels in America
                    Con: Ben Shenkman,                  Queer as folk (USA)
                                                        Con: Harris Allan, Michelle Clunie,
                    Justin Kirk, Patrick Wilson,        Randy Harrison, Hal Sparks,
                     Jeffrey Wright,                    Gale Harold, Peter Paige
                    Mary-Louise Parker,                 Genere:Drammatico
                     Emma Thompson,                     Anno:2000-2005
                    Meryl Streep, Al Pacino             Episodi:83 in 5 stagioni
                    Produzione:USA
                    Anno:2000-2004
                    Episodi:6




                                                     Una vita da vivere,
                                                     Con: Ryan Philippe
                                                     Genere:Soap Opera
                                                     Produzione:Usa
                                                     Anno:1968
                                                     Episodi:8900 in 36 stagioni
thirtysomething
Con: David Marshall Grant,
Timothy Busfield Produzione:Usa
Anno:1987-1991 Episodi:85 in 4 stagioni
Angels in America
   il film che racconta l'Apocalisse americana
Con:  Ben Shenkman, Justin Kirk, Patrick Wilson,
Jeffrey Wright, Mary-Louise Parker, Emma
Thompson, Meryl Streep, Al Pacino Drammatico
Produzione:USA (HBO)Anno:2004-

Trama: 1985: è ambientato nella
New York Anni ‘80 durante la
presidenza Reagan e racconta le
vicende di vari personaggi:
avvocati, scrittori, coppie etero e
gay che si confrontano su fede e
politica, amore e sessualità mentre
il flagello Hiv si sta diffondendo
rapidamente. E' tratto da due lavori
teatrali di Tony Kushner che firma
la sceneggiatura.
Meryl Streep e Emma Thompson
recitano ciascuna i ruoli di tre
diversi personaggi.
Le sequenze oniriche che
riproducono le visioni angeliche dei
malati terminali di Aids sono girate
in alta definizione.
Aids cefpas  2009
Narrativa e Aids
         1987, 1988, 1989, 1990
       È la storia di Bernard, scrittore
       omosessuale di mezza età
       e del suo giovane amante Marc,
       Bernard si ammala inaspettatamente
       di Aids; Marc allora decide di ucciderlo
       con un'iniezione, suicidandosi assieme
       a lui.


1987
                                                  1988




            1989                       1990
Narrativa Aids
         1991, 1992

                         1992
1991




                          1992
 1992
Narrativa e Aids
      1993




                   L’amico è Michel Foucault
                   Sotto il nome fittizio di Muzil
                   che sta morendo di Aids
                   Ma ridendosela sul letto
                   Dell’ospedale perché l’Aids
                   Non può esistere, deve essere
                   Un’invenzione, una burla, un
                   complotto
Hervè Guibert


       Ai genitori, sapendo di morire prima
       di loro, Hervè dedicò un libro
       intitolato proprio “i miei genitori”, ma
       la dedica vera e propria è una
       staffilata sui rituali morbosi della
       soffocante affettività familiare; “a
       nessuno”. Il genio, alla fine, si
       sottrae alla famiglia: “non verrò a
       morire tra le vostre braccia, come
       sperate, dicendo”papà e mamma vi
       voglio bene”; certo vi voglio bene
       ma mi innervosite. Voglio crepare in
       pace, senza la vostra isteria e
       senza la mia, quella che voi
       provocate in me.saprete della mia
       morte dai giornali”
Narrativa e Aids

Killer aids. Le vittime
illustri di un'epidemia Giovanni
Dall'Orto al libro Killer aids
(1993) di Massimo Consoli

"Storia dell'Aids attraverso le
sue vittime", è il sottotitolo.
Si tratta di biografie in pillole,
di personaggi celebri morti di
Aids (a quell'epoca erano
ancora in massima parte
persone omosessuali).
Narrativa Aids
1994,1995, 1996, 1997




               Maurizio Gregorini ha vissuto accanto
               al poeta e scrittore Dario Bellezza
               negli ultimi mesi prima della sua morte
               per Aids, nel 1996. Una morte controversa,
               per la scelta che Bellezza fece di
                sottoporsi alle cure di misteriosi
               macchinari "alternativi" che
               avrebbero dovuto guarirlo
Narrativa e AIDS
      1999

             Stazione Termini
             Storia edificante di una suora
             impegnata nell'aiuto ai
             tossicodipendenti.
             I capitoli raccontano
             brevemente la vicenda
             d'alcune persone incontrate
             dall'autrice, che nella sua
             prosa mescola pagina per
             pagina tossicodipendenza,
             Aids, Gesù, malavita, carcere
             e Dio...
Narrativa e Aids
      2001




         Keith Haring   Giovanissimo, Keith Haring
                        divenne famoso in tutto il mondo
                        per i suoi disegni dal tratto
                        semplice, marcato e
                        riconoscibile a prima
                        vista. Sempre giovane,
                        nel 1990, a soli 32 anni,
                        Haring morì di Aids,
                        dopo dieci anni di folgorante
                        successo internazionale.
Narrativa e Aids
    2002, 2003
Narrativa e Aids
       2004


   L'odore dell'aglio
   Le riflessioni di una psicologa
   chiusa nella propria solitudine
   orgogliosa, si alternano ai
   racconti del cliente omosessuale
   che sarà capace di metterla in crisi




                     Opera del giovane ginevrino Frederik Peeters,
                     che in Pillole Blu racconta la storia della sua
                     relazione con Cati, ragazza madre sieropositiva.
                     Peeters trasforma in carta e china il suo primo
                     incontro con Cati, il difficile rapporto col piccolo
                      – anch’egli sieropositivo – ma soprattutto la
                     fatica con la quale la nuova famiglia tenta di
                     far sopravvivere una normale relazione d’amore
                     e di sesso a pastiglie, sciroppi, esami estenuanti,
                     barriere di lattice, dottori e corsie d’ospedale.
Narrativa e Aids
  2005, 2006, 2007
Narrativa e Aids
                           (2007)

L’Apocalisse e la peste dei gay
tesi di laurea, strutturandola in capitoli.
Nel primo, "Peste: le metafore
dell'AIDS",
Il secondo è dedicato alla "Guerra:
Il terzo "Fame: rappresentazioni
dell'AIDS" esplora il romanzo ai tempi
dell'AIDS, con una sintetica rassegna
dell'enorme impatto che la sindrome
       ha avuto anche sul cinema e il
teatro.
Aids cefpas  2009
Le infezioni dell’immaginario
                  atteggiamento (a)

La vita di un sieropositivo, il decorrere della sua malattia,
le difficoltà e i drammi sperimentati nelle relazioni di tutti
i giorni, sono l’argomento di narrazione.
Sofferenze, ospedali, malattie che si susseguono,
dimagrimenti, analisi continue, amici persi o pietà
trovata, genitori che si riavvicinano, lavori che si
fanno più difficili...
Il virus è già stato preso. Si racconta il dopo. La paura è
superata, perchè sostituita dalla certezza.
Sembra uno slalom attorno alla paura?
   Qui, in questo immaginario prodotto artificialmente, la paura, il
   disagio, l’angoscia delle persone che vedono la malattia
   dall’esterno, e che dunque semplicemente temono il contagio,
   è evitato.
Le infezioni dell’immaginario
                     atteggiamento (b)

Quanti sono i film, i romanzi, dove si parla della paura
         di prendere l’Aids, della paura di averlo preso?
Quanti sono i film, i romanzi, dove si racconta della modificazione
delle proprie abitudini sessuali (o anche semplicemente sanitarie)
per il timore del virus HIV?
Dove sono i romanzi o i film dove si racconta del penoso e
impacciato momento dell’indossare il preservativo, della rinuncia al
sesso se questo manca, del terrore a posteriori se al sesso senza
preservativo non si è invece rinunciato, dove sono i film e i romanzi
dove si racconta l’attesa dei mesi necessari a rendere affidabile il
test HIV, o la paura nell’attesa del risultato del test?
Pochissimi. E non hanno mai fatto breccia nel pubblico: forse
perchè spesso appartengono alla nicchia del cinema o della fiction
strettamente omosessuale o, forse, perchè ci angoscia così tanto
che non ci va di sentirne ancora parlare?
Processo di simbolizzazione
Come hanno contribuito all’immaginario della malattia
-due livelli
         -pedagogico: diffusione delle conoscenze
         -narratologico
Nel libretto che ha per protagonista Lupo Alberto, disegnato da Silver, c'è Mister Aids,
 uno sgorbietto tutto nero con un mantello ad ali di pipistrello (yek yek yek). Ma il titolo
della pubblicazione, Come ti frego il virus! , chiarisce come questo nanerottolo pestifero
  e piuttosto la raffigurazione fumettistica (ovvero sdrammatizzata) dell'HIV. Del resto,
  l'equivalenza fra malattia e virus è così forte che la sigla Aids, che dovrebbe essere
   aggettivata al femminile in quanto acronimo di "(la) sindrome da immunodeficienza
    acquisita", è ormai vissuta come un sostantivo maschile: "se lo conosci, lo eviti".

  il ministro Rosa Russo Iervolino trovò deplorevole che apparissero
                 parole come profilattico o preservativo
Processi di simbolizzazione: HIV e fumetti
Pillole blu DI Frederik Peeters (CH)
    Rapporto tra un uomo, una donna
    sieropositiva ed il figlio di questa




Hulk e storie di Aids
         Narrazioni destinate a pubblico di
         adolescenti



Il Fantastico mondo dei gay, (1987)
di Copi

Delirio a fumetti
Questo libretto è uno dei primissimi
esempi di fumetto gay pubblicati in
Italia.
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
'You did remember the condoms didn't you
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Le infezioni dell’immaginario
Produzione di immaginario: pubblicità/propaganda
Oliviero Toscani per Benetton
(1992, foto di David Kirby)
benetton
benetton
varie
varie
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Ken Meeks, malato terminale di Aids in una
immagine simbolo della tragedia dell’HIV,
     premiata da World Press Photo nel 1986
Comunicazione Sociale promossa in Francia sull’informazione e la
                   prevenzione dell’AIDS.
                 Ci vanno pesanti i francesi!
Cina, elastici per capelli fatti
con i condom usati.
Rischio che vengano
 commercializzati anche in Italia
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
1° campagna informazione
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
2003
2004
2006
2007
2007

       La campagna ha l’obiettivo di
       sensibilizzare la popolazione
       sull’importanza della prevenzione
       e in particolare sull’uso del
       preservativo quale principale
       strumento di tutela nei confronti
       dell’infezione da HIV e delle altre
       malattie sessualmente
       trasmissibili. Tre gli strumenti che
       saranno utilizzati nell’attività di
       comunicazione: uno spot
       televisivo (Francesca Archibugi),
       la realizzazione e diffusione di un
       brano di musica rap, che sarà
       trasmesso sui principali circuiti
       radiofonici a livello nazionale, sarà
       realizzato da Antonello Fassari , la
       realizzazione di una campagna di
       affissioni.
9
Aids cefpas  2009
Le infezioni dell’immaginario
   Produzione di immaginario: pubblicità/propaganda

La pubblicità (le agenzie pubblicitarie) usata come
propaganda anti-diffusione HIV: si gioca sulla paura, per
creare immagini indimenticabili che generano altra paura

L’alone viola dell’Agenzia Testa   Lo spot horror di Gavino
(1990, >3000 passaggi              Sanna, 1988: due amanti che
televisivi)                        si trasformano in scheletri




 Campagna governativa              Come fare? Cosa fare?
 88/89: se lo conosci, lo          Perché?
 eviti
Le infezioni dell’immaginario
      Produzione di immaginario: pubblicità/propaganda
Si usa la “sensazionalità” dell’HIV per vendere un prodotto
(con un effetto di ritorno di sulla propaganda “contro”… ma
        talvolta anche per puri scopi commerciali!)

                            «Amo il sesso ma non sono pronta a morire»
                          1986, Ansell International (preservativi), USA Today


                                   Leggende:
                        “benvenuto nel mondo dell’AIDS”,
                         sullo specchio (e col rossetto),
                            dopo una notte di sesso
                            con uno/a sconosciuto/a
 Oliviero Toscani per
 Benetton, 1991
La percezione dell’infezione HIV oggi
Le statistiche relative alla morti per AIDS non sono più
drammatiche (almeno in occidente)
le terapie antivirali combinate hanno allungato
sensibilmente la vita della persona HIV positiva
alcune categorie “a rischio” non esistono di fatto più
(eroinomani), altre hanno adottato stili di comportamento
sessuale più sicure (gay)
gli strati sociali in cui l’HIV si diffonde di più, in occidente,
non fanno per niente “notizia” (e/o incidono meno
nell’immaginario):
    mezz’età, eterosessuale, medioborghese
ci sono altri, nuovi terrori ed orrori a bombardare il nostro
immaginario:
    pandemie (sars, aviaria), terrorismo, disastri naturali,
    cambiamenti climatici, una diffusa perdita di
    ricchezza…
La percezione dell’infezione HIV oggi
   Niente più romanzi, niente più film… La produzione di
  immaginario, o ignora l’HIV, o lo usa come “ingrediente
       qualsiasi”: non è più “trendy”, non vende più

Resiste qualche nicchia nella fiction: l’HIV in Africa, continente
     per il quale “non possiamo impedirci” di avere pietà




          Kiarostami, docu-            Mankell, romanzo
            drama, 2003                testimoniale, 2004
La percezione dell’infezione HIV oggi

  I libri di maggiore successo sull’argomento
  HIV/AIDS? Quelli sulle teorie negazioniste!




       Christine
       Maggiore,          Peter Duesberg,
         2000                   1997
Mandela: «Mio figlio è morto di Aids»
Era l'unico figlio maschio che era rimasto
all'ex presidente del Sudafrica
JOHANNESBURG - «Mio figlio Makgatho è
morto oggi di Aids». Lo ha annunciato con
dolore giovedì in una conferenza stampa l'ex
presidente del Sudafrica Nelson Mandela.
Makgatho, 54 anni, era il primo e l'unico figlio
maschio che era rimasto a Mandela, 86 anni,
Makgatho Mandela (AP)che aveva perso l'altro
figlio in un incidente automobilistico nel 1969.
L'annuncio è uno shock per il mondo sudafricano
e africano in genere, dove l'Aids è vissuto come
una colpa che impedisce perfino di parlarne in
pubblico. Mandela nel corso della conferenza
stampa ha esortato a raddoppiare gli sforzi per
combattere la malattia. Makgatho era stato
ricoverato alla fine dell'anno scorso per una
malattia mai resa nota. «Parliamo dell'Aids e non
nascondiamolo perché è il solo modo per farla
apparire una malattia normale come la
tubercolosi, come il cancro», ha detto il premio
Nobel per la pace che sul tema Aids ha assunto
una posizione diametralmente opposta a quella
dell'attuale presidente sudafricano, Thabo Mbeki,
il quale aveva detto di non conoscere nessuno
che è morto di Aids.
La percezione dell’infezione HIV oggi
I personaggi HIV+ diventano rassicuranti: non muoiono, se stanno
   male migliorano con le “nuove cure”, oppure conducono una
              normalissima vita sociale e lavorativa




       Jeanie Boulet – ER,              Le Fate Ignoranti
         stagione 3 e 4
The Elizabeth Taylor AIDS
Foundation
c/o Derrick Lee
REBACK LEE & COMPANY,
INC.
1990 South Bundy Drive, Suite
700
Los Angeles, California 90025
PEPFAR
fondo di emergenza della Casa Bianca
                  creato per la lotta all’Aids in Africa




     "[T]o meet a severe and urgent crisis abroad, tonight I propose the Emergency Plan
     for AIDS Relief - a work of mercy beyond all current international efforts to help the
     people of Africa...I ask the Congress to commit $15 billion over the next five years,
     including nearly $10 billion in new money, to turn the tide against AIDS in the most
     afflicted nations of Africa and the Caribbean."
     - President George W. Bush
     Esso pone una serie di restrizioni e condizioni
          Divieto di utilizzare i fondi per l’acquisto e distribuzione di
          preservativi
          Divieto di programmi che prevedono fra i beneficiari
          protitute, tossicodipendenti
Esportazione del Programma ABC
                 da US all’Africa
Futuro scenario di prevenzione
13.06.07




Naomi Watts decide di uscire dai soliti schemi che la vogliono
   protagonista di thriller (Mulholland Dr.), horror (The Ring) o
film d'azione (King Kong) e si dà al sociale. Per farlo ha scelto
   un drammatico sul problema dell'AIDS in Africa: il film sarà
 l'adattamento di We are all the same, libro del giornalista Jim
     Wooten, e racconterà la storia della lotta di un bambino
africano contro la terribile malattia, contratta per via materna.

       A 3 anni, dopo la morte della madre, il bambino fu
       adottato, ma morì a soli 12 anni, non prima che la
      madre si fosse battuta per far sì che dalla sua storia
      potesse nascere una organizzazione umanitaria (la
                        Nikosi's Haven).
Julia Roberts disegna un braccialetto per Armani
che verrà venduto durante la Giornata Mondiale della lotta all’Aids
                               2007
2007

   La campagna ha l’obiettivo di
   sensibilizzare la popolazione
   sull’importanza della prevenzione
   e in particolare sull’uso del
   preservativo quale principale
   strumento di tutela nei confronti
   dell’infezione da HIV e delle altre
   malattie sessualmente
   trasmissibili. Tre gli strumenti che
   saranno utilizzati nell’attività di
   comunicazione: uno spot
   televisivo (Francesca Archibugi),
   la realizzazione e diffusione di un
   brano di musica rap, che sarà
   trasmesso sui principali circuiti
   radiofonici a livello nazionale, sarà
   realizzato da Antonello Fassari , la
   realizzazione di una campagna di
   affissioni.
Spot sicuramente efficaci ??


                 7




                 8




                 5
22-25 luglio IAS Sydney

            Per ogni persona alla
            quale si garantisce
            l’accesso alle cure,
            ce ne sono sei che
            vengono infettate
Aids cefpas  2009
stanchi di avere paura, stanchi di vedere “avvelenato”
 anche uno dei pochi piaceri a disposizione per tutti (il
sesso), non cerchiamo di meglio che essere rassicurati.
                E abbassiamo la guardia
      Michel Houellebecq - La possibilità di un’isola (2005)




    «Personalmente non avevo mai usato il preservativo, e
    non era certo alla mia età e con l’evoluzione delle
    triterapie che avrei cominciato a usarlo – supponendo
    che avessi di nuovo occasione di scopare. Al punto in
    cui ero, persino la prospettiva di scopare, e di scopare
    con piacere, mi pareva una motivazione largamente
    sufficiente per decidere di non infilare il guanto» [pag.
    102, 1a ed. Italiana, Bompiani]
Aids cefpas  2009
Aids cefpas  2009
New England Journal of Medicine
Infettivologia - sabato 14 febbraio 2009
La storia delle malattie infettive include di
frequente persone resistenti ad un agente
patogeno.
Un simile fenomeno ha aiutato gli spagnoli, che
avevano una resistenza al vaiolo, nella
conquista del Sudamerica, ma non gli Aztechi o
gli Incas, che non avevano alcuna resistenza al
vaiolo e furono decimati dal virus.
La resistenza microbica include una immunità
adattiva (acquisita) (per esempio, il sottotipo
HLA) o una immunità innata che risulta dal
substrato genetico dell'ospite.
Aids cefpas  2009

Weitere ähnliche Inhalte

Andere mochten auch

PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"
PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"
PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"StopTb Italia
 
Aids laurea breve
Aids laurea breveAids laurea breve
Aids laurea breveDario
 
Campagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hiv
Campagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hivCampagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hiv
Campagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hivmartino massimiliano trapani
 
Giovanni Verga, vita e opere
Giovanni Verga, vita e opereGiovanni Verga, vita e opere
Giovanni Verga, vita e operefms
 

Andere mochten auch (6)

PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"
PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"
PPT Girardi "Epidemiologia della confezione TB-HIV"
 
Aids laurea breve
Aids laurea breveAids laurea breve
Aids laurea breve
 
Campagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hiv
Campagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hivCampagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hiv
Campagna di sensibilizzazione degli studenti universitari sul tema hiv
 
Saggio Breve
Saggio BreveSaggio Breve
Saggio Breve
 
Giovanni Verga
Giovanni VergaGiovanni Verga
Giovanni Verga
 
Giovanni Verga, vita e opere
Giovanni Verga, vita e opereGiovanni Verga, vita e opere
Giovanni Verga, vita e opere
 

Ähnlich wie Aids cefpas 2009

Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...
Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...
Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...Maurizio De Filippis
 
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Rodolfo Fuser
 
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Rodolfo Fuser
 
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Rodolfo Fuser
 
HIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De Franco
HIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De FrancoHIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De Franco
HIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De FrancoHIVINFORMA
 
Asimov_ recensione.pdf
Asimov_ recensione.pdfAsimov_ recensione.pdf
Asimov_ recensione.pdfMatteoCorba
 
migrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazioni
migrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazionimigrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazioni
migrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazioniDino Sgarabotto
 
2.1.1 le pandemie nella storia
2.1.1 le pandemie nella storia2.1.1 le pandemie nella storia
2.1.1 le pandemie nella storiaLOspedaleVaaScuola
 
PPT Galli "Storia dell'HIV"
PPT Galli "Storia dell'HIV"PPT Galli "Storia dell'HIV"
PPT Galli "Storia dell'HIV"StopTb Italia
 
2. Le malattie infettive nella storia
2. Le malattie infettive nella storia2. Le malattie infettive nella storia
2. Le malattie infettive nella storiaLOspedaleVaaScuola
 
IL DEMIURGO, IL VIRUS E L’ARBITER Un dialogo su Codiv-19
IL  DEMIURGO,  IL  VIRUS  E  L’ARBITER  Un dialogo su Codiv-19IL  DEMIURGO,  IL  VIRUS  E  L’ARBITER  Un dialogo su Codiv-19
IL DEMIURGO, IL VIRUS E L’ARBITER Un dialogo su Codiv-19tramerper
 
Covering infectious diseases
Covering infectious diseasesCovering infectious diseases
Covering infectious diseasesKiaraV88
 
Dossier Coronavirus 2
Dossier Coronavirus 2 Dossier Coronavirus 2
Dossier Coronavirus 2 Eva Zenith
 
Innovazione e vaccini nell'era globale
Innovazione e vaccini nell'era globaleInnovazione e vaccini nell'era globale
Innovazione e vaccini nell'era globalemadero
 
2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.
2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.
2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.Carlo Bartoli
 
Pagina Cultura e spettacolo
Pagina Cultura e spettacolo Pagina Cultura e spettacolo
Pagina Cultura e spettacolo Marianna Natale
 
Quando lo Stigma è Ammalarsi
Quando lo Stigma è AmmalarsiQuando lo Stigma è Ammalarsi
Quando lo Stigma è Ammalarsicowonca
 

Ähnlich wie Aids cefpas 2009 (20)

Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...
Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...
Allora Blu & Gli amici di Davide il drago ONLUS: "Nati per vivere" di M. Jank...
 
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
 
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
 
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01Virusvaccini 110609054539-phpapp01
Virusvaccini 110609054539-phpapp01
 
HIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De Franco
HIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De FrancoHIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De Franco
HIV INFORMA: Intervento Prof.ssa Raffaella De Franco
 
Asimov_ recensione.pdf
Asimov_ recensione.pdfAsimov_ recensione.pdf
Asimov_ recensione.pdf
 
Milano darwinday
Milano darwindayMilano darwinday
Milano darwinday
 
migrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazioni
migrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazionimigrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazioni
migrazioni e pandemieMalattie infettive e migrazioni
 
2.1.1 le pandemie nella storia
2.1.1 le pandemie nella storia2.1.1 le pandemie nella storia
2.1.1 le pandemie nella storia
 
PPT Galli "Storia dell'HIV"
PPT Galli "Storia dell'HIV"PPT Galli "Storia dell'HIV"
PPT Galli "Storia dell'HIV"
 
2. Le malattie infettive nella storia
2. Le malattie infettive nella storia2. Le malattie infettive nella storia
2. Le malattie infettive nella storia
 
IL DEMIURGO, IL VIRUS E L’ARBITER Un dialogo su Codiv-19
IL  DEMIURGO,  IL  VIRUS  E  L’ARBITER  Un dialogo su Codiv-19IL  DEMIURGO,  IL  VIRUS  E  L’ARBITER  Un dialogo su Codiv-19
IL DEMIURGO, IL VIRUS E L’ARBITER Un dialogo su Codiv-19
 
Covering infectious diseases
Covering infectious diseasesCovering infectious diseases
Covering infectious diseases
 
Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa Britalyca La Voce Alternativa
Britalyca La Voce Alternativa
 
Storia dei vaccini
Storia dei vacciniStoria dei vaccini
Storia dei vaccini
 
Dossier Coronavirus 2
Dossier Coronavirus 2 Dossier Coronavirus 2
Dossier Coronavirus 2
 
Innovazione e vaccini nell'era globale
Innovazione e vaccini nell'era globaleInnovazione e vaccini nell'era globale
Innovazione e vaccini nell'era globale
 
2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.
2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.
2021 07 Campobasso I media e il suicidio, per una diversa narrazione.
 
Pagina Cultura e spettacolo
Pagina Cultura e spettacolo Pagina Cultura e spettacolo
Pagina Cultura e spettacolo
 
Quando lo Stigma è Ammalarsi
Quando lo Stigma è AmmalarsiQuando lo Stigma è Ammalarsi
Quando lo Stigma è Ammalarsi
 

Aids cefpas 2009

  • 1. Corso AIDS 2009 CEFPAS 27 anni di AIDS: tra metafora,immaginario,realtà Pietro Di Gregorio Direttore U.O. Malattie Infettive Az. Osp. “Cannizzaro” - Catania
  • 2. I primi casi di infezione da HIV 1969, 16 maggio PRIMO MORTO (UFFICIALE) DI AIDS Muore al St. Louis City Hospital negli Stati Uniti un ragazzo di 15 anni, Robert Rayford. E il primo morto ufficiale di Aids della storia. All'epoca l'Aids non è stato ancora descritto e lo sarà la prima volta nel 1981; soltanto nel 1984, con l'esame del siero congelato di Rayford, si scoprirà il virus della malattia attribuendo all'Aids la morte del giovane. Negli anni successivi l'esame di sieri congelati permetterà di scoprire che altre persone, in anni ancora precedenti, erano morte per le conseguenze di questa infezione. 1998 Il campione di sangue conservato di un uomo congolese (prelievo del 1959) è risultato positivo per HIV
  • 3. Argomenti Aids: malattia degli “altri” Aids: malattia degli omosessuali Aids: breve storia Epidemie e “untori” Aids e bugie Aids e comunicazione Aids e metafore Aids e società Aids e statistiche Aids e percezione del rischio Aids e globalizzazione Aids e grande schermo Aids e narrativa Aids e fumetti Aids e vignette Aids e pubblicità Aids e campagne di informazione Aids e spot Aids e vaccino
  • 4. 1) L’HIV è una malattia degli “altri” (e da qui dunque il distacco, il cinismo, il sarcasmo con cui la possiamo considerare) 2) non è una malattia e basta, ma è qualcosa che fa (o ha fatto) notizia, che suggestiona (o ha suggestionato), che fa lavorare (o faceva lavorare) l’immaginazione e che insomma ha prodotto (e produce?) icone, sensazioni e convincimenti che si sono radicati profondamente nel nostro immaginario HIV- l’immaginario infettato
  • 5. Perché? La spinta principale è la paura Paura ancestrale Tocca meccanismi e zone del nostro inconscio Malattia principalmente sessualmente trasmessa Tocca riproduzione della specie e ottenimento del piacere
  • 6. Perché? Per il mistero mediatico delle origini esperimento biologico militare americano sfuggito di mano mutazione per mano dell’uomo di un ceppo di peste e infezione dei ricercatori coinvolti malattia diffusa in Africa in realtà da oltre un secolo e – a causa anche del lunghissimo periodo di incubazione del virus HIV, prima dell’insorgere dell’AIDS – solo dopo arrivata nei Paesi occidentali malattia passata dalle “scimmie verdi” all’uomo
  • 7. Perché? Per il mistero mediatico delle origini Il paziente “zero” Secondo il libro-inchiesta del giornalista americano Randy Shields “And The Band Played On” (1987) si tratta di Gaëtan Dougas, steward omosessuale dell’Air Canada, morto di AIDS nel 1984, a 31 anni, la cui libertà di viaggiare e la cui abitudine ad accoppiarsi con giovani africani pare abbiano portato l’infezione HIV nel nord America e da lì nel mondo Il triste titolo di “primo spargitore del virus” se lo guadagnò a Castro, la comunità gay di San Francisco, dove, in 12 mesi, ebbe 250 rapporti non protetti Se contagiasse volontariamente non è noto Di certo però dei 248 infettati del 1982, 40 di essi avevano avuto rapporto con lui Le morti inspiegabili degli anni 60 e 70, i cadaveri riesumati (o i campioni organici conservati…?) riesaminati e risultati misteriosamente infetti con il virus HIV…
  • 8. Perché? Per le voci sulla trasmissibilità Nei primissimi tempi: le zanzare…? Il respiro…? Gli starnuti…? I baci? Scambi di sangue e di non meglio identificati “liquidi organici”. Qual è il “sesso sicuro”? Quali pratiche sono veramente sicure, quali veramente a rischio? Nei primi anni 80, schede e specchietti su quotidiani, riviste, opuscoli, elenchi contraddittori in programmi televisivi… Ma ancora oggi, chi non è attraversato dal dubbio: sarà stato veramente, al 100%, sesso sicuro?
  • 10. Le infezioni dell’immaginario HIV malattia degli altri: gli omosessuali nelle sue fasi iniziali, l’HIV è diffuso soprattutto all’interno della scena omosessuale che, verso la fine degli anni 70 e in special modo negli Stati Uniti, era particolarmente promiscua e libertina negli USA nei primi anni 80 non si parlava ancora di AIDS ma di GRID (Gay Related Immune Disorder). solo nel 1982 Bruce Voeller, ricercatore americano e attivista della National Gay Task Force coniò l’acronimo AIDS, subito adottato dai CDC Il presidente Reagan ha parlato pubblicamente di Aids sono nel settembre del 1985, 4 anni dopo, quando già 15.000 americani erano sieropositivi nei primi anni 80, sui media italiani (e non solo) non si esitava a parlare di “Peste dei Gay” da fonti cattoliche più o meno ufficiali non si esitava a parlare di punizione divina per il comportamento contro natura degli omosessuali
  • 15. HIV malattia degli altri i primi e più celebri morti per AIDS erano (più o meno nascostamente) omosessuali Rock Hudson Keith Haring Rudolph Nureyev (1985) (1990) (1993) Freddy Mercury Liberace (1987) (1991)
  • 16. HIV malattia degli altri i primi e più celebri morti per AIDS erano (più o meno nascostamente) omessuali Anthony Perkins, 1992 Arthur Ashe 1995 Isaac Asimov,scrittore Brad Davis di fantascienza, 1988 morto nel 1992 di Aids contratta tramite trasfusioni per triplo bypass. Rivelato dopo 10 anni per evitare problemi di pregiudizi dell’epoca
  • 17. Era il 7 novembre 1991 e da quell’annuncio, «Sono sieropositivo», tutti cercarono di scendere. Tu quoque, Magic? Sì, anche lui. Earvin Johnson. Magic, appunto, per il modo in cui giocava a basket. Contagiato e addirittura reo confesso, come si affrettarono a chiosare i cicisbei del tifo: i primi a staccarsi dall’idolo dopo aver dato un’occhiata ai sondaggi. 1991: Bush padre scatenava l’operazione «Desert Storm» contro Saddam Hussein per indurlo a ritirarsi dal Kuwait; Gorbaciov veniva destituito da un golpe; La mafia assassinava Libero Grassi, l’imprenditore siciliano che si ostinava a non pagare il pizzo.
  • 18. HIV malattia degli altri: gli omosessuali Immaginario deviato: ancora oggi, di fronte a una morte per AIDS o quando sappiamo di una persona che è HIV+, ci chiediamo spontaneamente: “ma allora era (è) omosessuale?” Certamente questo succede per la violenta generazione di immagini e slogan dei primi anni 80, e per la morbosa concezione negativa che abbiamo dell’omosessualità. Ma, anche, proprio perchè omosessuale è ancora oggi “diverso”, e dunque lontano da quel generico e normale “noi”: perchè se l’HIV appartiene agli altri fa molto meno paura. a partire dalla metà degli anni 80, nelle produzioni pornografiche a carattere omossessuale, il preservativo è diventato obbligatorio, e lo è tutt’ora; nei film etero, l’uso non è diffuso, né allora né ora: come se il problema non riguardasse gli eterosessuali! Dunque: se è vero – come è di fatto vero – che l’eterosessualità nell’immaginario medio rappresenta “la normalità”, si possono dare due interpretazioni: o nella media, per il sesso eterosessuale, l’infezione da HIV non la si teme; oppure la si teme così tanto, ci terrorizza così tanto che non se ne vuole nemmeno sentire parlare.
  • 21. 1959: il più antico riscontro del virus HIV in un campione di sangue donato da un uomo a Leopoldville (Congo) 1 Origine del male
  • 22. 5 giugno 1981 A pag.2 del Mobidity and Mortality Weekly Report, i Centers for Diseases Control an Prevention (CDC) di Atlanta segnalano che negli USA si era riscontrato un improvviso aumento di casi di polmonite da Pneumocystis carinii (tre diversi Ospedali di Los Angeles)e di Sarcoma di Kaposi in giovani omosessuali statunitensi Il 3 luglio il New York Times pubblica la notizia e, riportando il parere di un ricercatoredel CDC, scriveva: ”il dott. James Curran dice che non c’è apparente pericolo di contagio per chi non è omosessuale”
  • 23. 1982 I CDC collegano la malattia al sangue Nel corso di un Congresso di Ematologia Bruce Voeeler propone di chiamare questa nuova patologia “Acquired Immuno-Deficiency Syndrome” (AIDS) Vengono individuate altre vie di trasmissione Trasfusioni Trasmissione materno-fetale Emofilia Provenienza da Haiti (dove si ipotizzava il focolaio principale) Uso di droga per via endovenosa Questo condusse al controverso termine di “malattia delle 4 H” Homosexual Hemophiliacs Haitians Heroin user
  • 24. Il “giallo” della scoperta del virus HIV Montagnier, nato nel 1932 a Chabris in Francia, virologo, fu chiamato dal dott.Willy Rozenbaum, medico dell’Hospital Bichat di Parigi, per trovare la causa di una sindrome che mieteva vittime soprattutto negli ambienti gay e tra i tossicodipendenti. Solo dopo un anno (nel 1982) attraverso la biopsia di un linfonodo di uno dei pazienti di Rozenbaum, Montagnier scoprì il virus che fu chiamato LAV. La scoperta fu confermata l’anno successivo, da parte del team americano diretto da R.Gallo, che riscoprì il virus battezzandolo HTLV IIIB. Ne nacque una disputa non solo lessicale tra i due gruppi di ricerca: si scoprì che il virus di Gallo era stato identificato su un vetrino prestatogli da Montagnier e proveniente dal medesimo paziente Solo nel 1987 Reagan e Chirac firmarono la “pace dell’Aids”
  • 25. 1983 Luc Montagnier isola un virus che sembra legato alla patologia (LAV – Lynphoadenopathy-Associated Virus) Quasi contemporaneamente Robert Gallo definisce questo virus HTLV-III (Human T-cel Leukemia Virus) Giugno: Primi casi segnalati in Italia Luglio: “mani in alto, ho l’AIDS”: negli USA l’infezione diventa “un’arma” 1984 prima trasmissione della malattia per causa di lavoro
  • 26. 1985 Gennaio: francesi ed americani annunciano di avere scoperto la sequenza del virus Il primo test anti-HIV commercializzato in U.S. e in Europa la star del cimena Rock Hudson diventa la prima icona internazionale a rivelarsi con l’Aids Definito il “caso” di Aids per l’OMS 1986 Luglio: l’OMS sceglie il nome ufficiale per il virus:HIV
  • 28. 1987 Gennaio nasce la Commissione Nazionale per la lotta all’Aids Marzo arriva un nuovo farmaco: AZT Francia e Stati Uniti si accordano sulla paternità della scoperta Gaetan Dugas Ottobre Rechts: Kutanes Kaposi-Sarkom individuato il “paziente zero” bei einem AIDS-Patienten Gaëtan Dugas
  • 29. 1988 Giugno: prima campagna informativa in Italia:”Aids, se lo conosci non ti uccide” OMS dichiara il 1 dicembre “Giornata Mondiale dell’AIDS” 1989 Luglio: Si parla di cocktail di farmaci Dicembre: campagna di informazione del Ministero della Sanità con opuscoli informativi
  • 30. 1990 Giugno: le donne sono la nuova categoria a rischio Legge 135/90 1991 Il nastro rosso diventa il simbolo internazionale della consapevolezza dell’Aids Magic Johnson dichiara di essere sieropositivo Novembre: Freddie Mercury dei Queen ha l’Aids In Africa milioni di orfani per la malattia dicembre: De Lorenzo non gradise il bacio tra Aiuti e Iardino Freddie Mercury e Pavarotti
  • 31. 1992 Proteste per la pubblicità Benetton con un malato La Conferenza internazionale, a seguito del perdurare delle norme restrittive sull’ingresso imposte dagli USA, viene spostata da Boston ad Amsterdam Il tennista americano Arthur Ashe annuncia pubblicamente di essere stato contagiato dal virus; morirà l’anno successivo 1993 Gennaio: Nureyev muore per Aids Febbraio: inizia a Roma uno studio per il vaccino terapeutico 1994 Viene sviluppato il primo regime di trattamento per ridurre la trasmissione verticale di HIV
  • 32. 1995 David Ho presenta i dati di cinetica virale: la produzione di particelle virali raggiunge i 10 miliardi al giorno Primo inibitore delle Proteasi: il Saquinavir Greg Louganis (campione americano di tuffi) annuncia di essere ammalato di Aids Marzo: il Italia primo caso al mondo per taglio da bisturi DICEMBRE : pubblicità provocatoria con Giovanni Paolo II e Bill Clinton creata dallo stilista americano di scarpe Kenneth Cole per conto dell’Amfar (Fondazione americana per la ricerca sull’Aids)
  • 33. 1996 Luglio: XI Conferenza mondiale di Vancoover Dicembre: David HO “uomo dell’anno” per “Time”
  • 34. 1998 Gennaio: Washington- iniziata la sperimentaione di tre vaccini Febbraio: Chicago-E’ del 1959 la più antica infezione da HIV (un uomo africano) Settembre: Roma- Vaccini: le sperimentazioni in corso nell’uomo 1999 Gennaio: origine biologica del virus HIV umano da “Pan troglodytes troglodytes” Roma – Scoperto l’anello mancante tra i virus delle scimmie e l’HIV dell’uomo Maggio: Roma- Vaccino italiano: pubblicato lo studio
  • 36. 2000 Giugno: S. Marino – in Italia 60 sieopositivi su 100 arrivano tardi al test Luglio: Durban, il primo congresso nel cuore dell’epidemia Luglio: in Italia più eterosessuali meno tossicodipendenti Ottobre: Dubai- HIV in aumento anche nei Paesi del Golfo
  • 37. 2001 Gennaio 2004 Famiglia Cristiana: si al Gennaio: Aviano-200 preservativo se il coniuge è trapianti nel mondo su positivo sieropositivi Bill Gates dona 200 miliardi Febbraio: Roma – bloccata per la ricerca del vaccino la trasmissione del virus madre-figlio nel 97% 2002 Febbraio: Vienna – Maggio diffusone in rapido aumento Washington: eterosessuale nell’Est Europa anziano il nuovo contagiato Marzo: Roma – vaccino 2003 italiano iniettato nei primi volontari Gennaio: Aviano – E’ nato il Aprile: Roma- una infezione primo Registro mondiale di su tre riguarda gli trapianti su pazienti immigrati sieropositivi 2005 Giugno: Washington – primo Gennaio: Johannesburg – malato di Aids con un cuore Mandela: mio figlio è morto nuovo di Aids Febbraio: Roma – 6 persone su 10 scoprono sieropositività quando sono già malate
  • 39. Le grandi epidemie del passato e gli “untori” Peste Tre grandi ondate dal Medioevo al Settecento: 1348, 1575-76, 1630-31 Mortalità tra il 13% 20-25% della popolazione Concentrata in pochi mesi Certezza della morte di massa Incubo per tutti, classi dirigenti e popolari, ricchi e poveri, provoca terrore, disperazione, angoscia impotente Chi non si rassegna inizia la caccia agli untori Motivi politici, economici, religiosi Arte magica seu diabolica procurata, le cui origini non sono popolari ma colte: uomini dotti, teologi, medici Vittime (Promessi Sposi) ‘800 Colera Polverina del colera In Sicilia la credenza del colera-veleno diffuso dai Borboni “megghiu muriri sparannu sparannu e non muriri cacannu cacannu” Pandemia “spagnola” 1918-20 inoculata da agenti segreti tedeschi HIV
  • 42. L’eresia e la scienza
  • 43. Breve storia del movimento dissidente Il movimento dissidente è spesso associato a Peter Duesberg, professore di Biologia Cellulare e Molecolare presso l' University of California, Berkeley. Tuttavia c'è stato chi ha messo in discussione la "teoria dell'HIV" prima di Duesberg, e fra questi anche ricercatori appartenenti alla stesso NIH. Prima del 1984, molte furono le ipotesi Fattori come l'abuso occasionale di droga e di farmaci, determinati ambienti sociali, infezioni da malattie veneree, modelli comportamentali, ed altro, Uno dei primi a mettere in dubbio il ruolo HIV nel morbo AIDS fu Casper Schmidt, il quale nel 1984 scrisse un articolo sul Journal of Psychohistory intitolato " The Group-Fantasy Origins of AIDS" (Schmidt, 1984) in cui sostiene che l'AIDS è un esempio di "epidemic hysteria" (isteria epidemica) in cui gruppi di persone inconsciamente danno forma concreta ai conflitti sociali, e paragona la malattia a casi documentati di isteria epidemica del passato, che furono ritenuti erroneamente di origine infettiva.
  • 44. Ipotesi alternative sull’AIDS Che l'AIDS sia causato dal retrovirus HIV non è accettato da tutti. L'ipotesi di una mancanza di correlazione tra il virus HIV e la malattia definita come AIDS è sostenuta da un gruppo eterogeneo di scienziati (fra cui anche tre vincitori del premio Nobel che tuttavia non si possono definire come esperti del settore) e medici, i quali, in aperto contrasto con la teoria ufficiale, affermano che l'AIDS è semplicemente una sindrome conseguente all'abbassamento delle difese del sistema immunitario. Non ritengono in alcun modo dimostrato che sia il virus a causare questo indebolimento. Secondo questa ipotesi, l'AIDS deriverebbe dall'interazione di una serie di concause che portano all'indebolimento, a volte irreversibile, del sistema immunitario - ad esempio, l'uso o l'abuso di farmaci. L'enorme diffusione degli antibiotici, usati a sproposito, anche quando non è realmente necessario ha enormemente debilitato il sistema immunitario dell'uomo. Lo stesso discorso vale per i cortisonici (molto dannosi per l'organismo in generale, ma in particolare per il sistema immunitario), per gli psicofarmaci e per tutti i tipi di farmaci. Un capitolo a parte meriterebbe poi l'effetto che le droghe hanno sul sistema immunitario.
  • 45. Le argomentazioni dei dissidenti 1 Affermazione: l'HIV non esiste 2 Affermazione: l'AIDS non conferma i postulati di Koch sulle malattie infettive essere presente in tutti gli individui affetti da AIDS poter essere isolato in persone malate di AIDS Peter H. Duesberg far insorgere la malattia se iniettato in un soggetto sano poter isolare l'HIV di un individuo nuovamente infetto 3 Affermazione: L'AIDS non si comporta come una malattia infettiva 4 Affermazione: l'HIV è innocuo 5 Affermazione: Il termine AIDS è improprio 6 Affermazione: Il test HIV è inaffidabile
  • 46. Il virus inventato AIDS e HIV " ..Sappiamo che errare è umano, ma l'ipotesi Hiv-Aids è un errore macroscopico. Lo dico forte e chiaro per mettere in guardia la gente.." Kary B. Mullis Premio Nobel per la Chimica nel 1993 per aver scoperto la PCR (Polymerase Chain Reaction)
  • 48. Il virus inventato Dr. Robert Willner Deadly Deception the Proof That Sex And HIV Absolutely Do Not Cause AIDS (Hardcover) by Robert E. Willner (Author) La prova che il sesso e l’HIV non causano assolutamente l’Aids In un conferenza stampa del 28 Ottobre 93, si è punto con un ago utilizzato per un uomo HIV +. Il suo tentativo di smentita non ha potuto essere confermato perché morì di un attacco di cuore il 15 aprile 95
  • 50. Michael Callen Callen, nato a Rising Sun (Indiana) nel 1955, ebbe la diagnosi di quello che all'epoca non si chiamava nemmeno Aids, ma ancora Gay related immune deficiency, nel 1982, e fu uno dei primi a reagire all'epidemia, creando successivamente la definizione di "Persone con Aids" (Pca) in contrasto con la definzione allora prevalente di "vittime dell'Aids". Fu uno dei fondatori, tra le altre, della "People with AIDS Coalition" ("Coalizione delle persone con Aids"), e testimoniò di fronte ad una commissione presidenziale del goveno americano sull'Aids, e davanti ad entrambi i rami del Congresso statunitense. Nel 1983 scrisse a quattro mani il libro How to have sex in an epidemic ("Come fare sesso durante un'epidemia"), che fissava le basi del sesso sicuro valide ancor oggi. Nel 1990, scrisse Surviving Aids ("Sopravvivere all'Aids").
  • 51. Michael Callen Nel suo libro Sopravvivere all’AIDS (New York: HarperCollins, 1990), il cantante pop Michael Callen ha scritto: Ho calcolato che, dal momento che sono diventato sessualmente attivo, nel 1973, ho avuto più di tre mila diversi partner sessuali nei bagni, camere, Tearooms. Di conseguenza, ho anche avuto le seguenti malattie sessualmente trasmissibili, molte più di una volta: l'epatite A, epatite B, epatite non-A/non-B; herpes simplex Tipo I e II; verruche veneree; Giardia lamblia e Entamoeba histolytica; Shigella flexneri e la salmonella; sifilide; gonorrhea; nonspecifica uretrite; clamidia; citomegalovirus (CMV), e di Epstein-Barr Virus (EBV) e infine criptosporidiosi.
  • 53. Impatto della comunicazione Coinvolgimento globale Medici e scienziati Giornalisti Pubblico Pazienti e malattia Gli addetti ai lavori: ricercatori e medici abituati a misurare i progressi al passo delle pubblicazioni scientifiche, si rendono conto – con evidenza – della diversa percezione che la società ha delle stesse notizie una volta che sono passate attraverso i media e della capacità di questi di influire sull’andamento dell’infezione. L’HIV cambia le regole del gioco anche all’interno dei media: i giornalisti devono testimoniare: gli aspetti scientifici (virus, farmaci, impegno delle industrie, Università, Istituzioni) gli aspetti sociali (discriminazione, stigma, Paesi in via di sviluppo, accesso alle cure) le dichiarazioni (scienziati, rappresentanti politici e dei malati, testimonial)
  • 54. Impatto della comunicazione L’Aids avanza di pari passo con Internet Controllo sulle fonti Dialogo fra giornalisti e scienziati Lo slogan “se lo conosci lo eviti” segna una svolta L’informazione non è più opposizione ma obbligo, prevenzione con i riflessi su: Comportamenti sessuali Stili di vita Comportamenti a rischio Ghettizzazione Sommerso Se l’Aids non è più imbattibile come sembrava fino a un decennio addietro, si deve alla ricerca, alla disponibilità delle cure, ma anche alla forte risposta che l’intera società ha dato contribuendo a limitarne la diffusione e vincere lo stigma Una battaglia combattuta anche attraverso i media, che ha cambiato i comportamenti, il corso della storia e l’economia di molti Paesi
  • 55. L’immagine dell’Aids nella comunicazione Negli anni ’80 L’evento Aids era una notizia dirompente in quanto si riteneva remota la possibilità del ritorno di epidemie Prefigurava già un nuovo “ordine sociale” I simboli della vita - sangue, sperma, latte materno diventano i simboli della morte, coinvolgendo nella vicenda una delle componenti essenziali della comunicazione umana, la sessualità Oggi Il coverage sull’HIV è vittima dei successi della scienza medica Rientra nella quotidianeità inavvertita dei mass media Viene riassorbito in uno dei rischi calcolati della globalizzazione e i numeri della “catastrofe” hanno quasi un effetto rassicurante E’ scomparsa l’idea di un imminente flagello per entrare in uno “stato di negazione” Diventa un problema “altrui”, una delle tante tragedie che affliggono il Sud del mondo
  • 56. Comunicazione e Immaginario del contagio 2 Nel nostro immaginario, quando il nostro computer entra in contatto con un virus elettronico è immediatamente infettato come quando nello spot della prima campagna sull’Aids, quando si entra in contatto con una persona infetta, il suo corpo si contorna di un alone viola: è immediatamente contagiato
  • 58. In un saggio del 1977 la scrittrice americana Susan Sontag mostrava come nel corso dell’ottocento la tubercolosi fosse stata la malattia per eccellenza, fortemente caricata di valori simbolici, o, per dirla con l’autrice, sovraccaricata dalle bardature delle metafore. In un secondo saggio, scritto undici anni dopo, la stessa Sontag argomentava come il posto dell tubercolosi, già in parte preso dal cancro, veniva ad essere occupato, nell’ultimo scorcio di questo secolo, dall’Aids. Aids e tubercolosi sono due patologie che nella cultura occidentale hanno avuto, in poche diverse, la stessa forza metaforica. Il destino comine di dar corpo alle ansie, alle paure e alle fobie collettive.
  • 59. Aids e metafora Ma una nuova malattia è venuta a sostituire il cancro come immagine di pestilenza contemporanea La forza mediatica dell’Aids nasce (dice la Sontag) da dall’aura misteriosa che la circonda, dalla impossibilità di guarirla, dal come viene interpretata, vissuta e Susan Sontag rappresentata nell’immaginario collettivo Malattia come Si ritorna all’interpretazione antica delle metafora malattie intese come giudizio sulla Cancro e Aids collettività, e poi come punizione per una trasgressione individuale, un rapporto diretto fra il concetto di malattia e il concetto di ciò che è straniero (il contagio arriva dal Terzo Mondo!) Le taglienti riflessioni della Sontag sono sviluppate in Malattia come metafora e L’ Aids e le sue metafore
  • 60. Aids e metafora L'ultimo libro di Susan Sontag, Davanti al dolore degli altri, era una riflessione sulle foto di guerra. Ha scritto di lei Umberto Galimberti: «Susan Sontag, con i suoi scritti e i suoi libri, ha speso l'intera vita contro l'uso dell'immaginario a scopi repressivi, contro le fandonie di tutti i poteri, da quelli religiosi a quelli politici, che fanno uso della metafora e della interpretazione per contenere le condotte e limitare la vita degli uomini».
  • 61. Aids e metafora Vi è un oscuro bisogno di ogni epoca di avere una malattia che dia corpo ad ansia e fobie collettive e che sia possibile identificare con il Male La demonizzazione della malattia ha come conseguenza l’attribuzione di un colpa segreta al paziente Dario Bellezza La metafora viene usata come mezzo terroristico, come strumento di una specie di sortilegio che avvolge la Libro di poesie malattia (il cancro come l’Aids) in un alone di minaccia inesorabile, di castigo fatalòe, di degradante contaminazione. Alcuni versi del Libro di poesia di Dario Bellezza appare personificato come “un nero angelo” che reca con se un iniquo e paradossale castigo destinato ai “vecchi peccatori di un minuto” e il poeta, quasi delineando un fosca profezia del proprio destino, chiede di essere “leccato” e “bevuto” dal morbo.
  • 64. Aids e società Dalla società del rischio imponderabile, globale, di gestione sempre più difficile Alla società dell’allarme Confusione fra rischi reali e rischi immaginari Catastrofi e situazioni di crisi vengono creati ad arte ovvero amplificati a dismisura Conseguenze Cultura dell’apprensione Ogni nuova crisi rischia di scacciare la precedente Confondere l’Aids con altre calamità è il modo peggiore per affrontarla e combatterla Dell’Aids che uccide nel mondo milioni di persone si parla sempre di meno, soppiantata dalle nuove emergenze “mucca pazza”, SARS, aviaria
  • 65. Aids e Società Ha consentito di assumere un crescente rilievo rispetto agli attori politici tradizionali, ai gruppi di Attivisti Associazioni Agenzie private che si sono trovati in prima linea e spesso con largo anticipo rispetto al mondo politico ufficiale
  • 66. Le associazioni di volontariato
  • 69. Ordine di grandezza reale e percepito
  • 74. Globalizzazione Globalizzazione (Zymunt Bauman) Vorticoso giro di flussi: flussi economici, di merce e flussi dell’informazione che però hanno la caratteristica di sorvolare i luoghi e i territori dove gli uomini in carne ed ossa producono e riproducono la loro vita materiale ed anche simbolica Globalizzazione Paradosso: alcuni vengono inclusi dentro questi vorticosi flussi, altri sono inchiodati alla loro località Tra questi il continente africano Africa: metafora della povertà L’Aids è arrivato in Africa come malattia gravissima ma un proverbio africano dice: “il cadavere non teme la morte” Africa: incapacità di creare memoria per le nuove generazioni Africa: troppi bambini orfani Africa: contrasto con il mondo occidentale dove la discussione sulla vita e sulla morte sembra riguardare solo l’embrione e l’eutanasia Africa: non è accettabile che un bambino o un adulto o una persona muoia semplicemente perché nata dalla parte sbagliata del Mediterraneo
  • 75. Globalizzazione C’è sempre un rischio quando si quantifica la dimensione di un problema: che i numeri, anche se sgradevoli, anche se espressi in decine di milioni, prevalgono sulle persone. L’identità di vite, volti, bambini, donne, adulti che non conosciamo, la loro sofferenza scompaiono nelle aride cifre delle statistiche. Possiamo allora affermare che l’AIDS è l’emblema della globalizzazione, o meglio – della sua ricaduta sulle disuguaglianze nei rapporti mondiali fra i paesi. Milioni di persone si ammalano e muoiono, intere popolazioni vengono decimate e riducono drasticamente la loro speranza di vita, non perché non esistono i farmaci, ma semplicemente perché costano troppo e non possono accedervi.
  • 76. L’Aids Ha sconvolto i modello benessere/libertà individuale Ha comportato dubbi su paura/sicurezza Ha richiesto cooperazione, scambi, interazioni fuori dai propri confini (ha sconfinato) Ha alterato e rimodellato i criteri della spesa pubblica sanitaria e sociale Ha implicato variazioni nell’agenda politica mondiale nell’ottica di possibile destabilizzazione sociale e politica specialmente in alcuni Paesi (Cina, India, Russia, Etiopia, Nigeria) con forti spese militari Ha reso ancora più evidente il divario fra Nord e Sud del Mondo negando a quest’ultimo la continuità anche in termini sociali e istituzionali (con la decimazione dei pochi dirigenti
  • 77. L’Aids Ha fatto emergere una grave contraddizione fra le democrazie contemporanee che per motivi ciclicli ed elettorali pianificano solo a breve tempo mentre l’epidemia da HIV necessita di pianificazione a lungo termine La discussione internazionale è uscita dai confini rigorosi della scienza umana (produzione letteraria, arte, giornalismo, teologia) fino a diventare cuore dell’immaginario cospiratorio e dietrologico (il virus inventato di P. Duesberg, le mille teorie e leggende metropolitane, veicolo di sterminio, diavolo) Ha posto il problema giuridico della riservatezza nella sfera sociale, di lavoro al fine di evitare discriminazioni Ha provocato cambiamenti nel linguaggio mutuato dalla cultura militare (lotta, nemico invisibile,che può annidarsi ovunque)
  • 78. 3
  • 79. Epidemie crescenti 00003-Fr-79 – Décembre 2004 Organisation mondiale de la Santé
  • 80. Numero stimato di persone globalmente viventi con HIV dal 1990 al 2007
  • 81. Percentuale di donne adulte (>15 anni) viventi con HIV dal 1990 al 2007
  • 82. Numero stimato globale di nuovi infetti da HIV dal 1990 al 2007 Il n. di nuove infezioni, dopo un picco nelli anni ’90 (> 3 mlm), scende a 2,5 mln nel 2007, cioè a una media di 6800 infezioni al giorno. Ciò riflette la tendenza naturale dell’epidemia, più che i risultati degli sforzi della prevenzione
  • 83. Numero stimato di adulti e bambini morti per Aids dal 1990 al 2007 Si stima oggi che il numero di persone che muoiono per Aids è diminuito nel corso degli ultimi due anni in parte per l’allungamento della durata della vita legato agli ARV
  • 84. Dati Globali dell’Epidemia da Aids Confronto dati fra dicembre 2007 e 2001
  • 85. La prevalenza mondiale dell’HIV si è stabilizzata; l’Aids figura sempre fra le principali cause di morte nel mondo e resta la prima causa di mortalità in Africa
  • 87. Numero stimato di Adulti e Bambini viventi con HIV, per Regione, dal 1990 al 2007
  • 88. Africa Sub-Sahariana Genève, 20 novembre 2007 (68% del totale mondiale delle persone viventi con HIV e circa un terzo delle nuove infezioni e dei decessi) Adulti e bambini viventi con HIV, 2007 % di prevalenza stimata di Adulti (15-49 anni) Globale e inAfrica subSahariana, 1990-2007 Adulti e bambini nuovi infetti da HIV, 2007
  • 93. n. Casi di Aids conclamata dal 1987 al 2007 in Italia 58.400
  • 94. Casi di malattia conclamata
  • 101. Nel 1985, la morte per AIDS dell’attore Rock Hudson diede finalmente un volto al virus e finì per sconvolgere lo stesso mondo del cinema hollywoodiano.
  • 102. Le tre principali tipologie che caratterizzano i film che hanno per tema l'AIDS, in relazione a tre modelli di rappresentazione 1) Film spettacolari che, abbandonate le intenzioni didascaliche tipiche dell'informazione sull'Aids negli altri media, puntano sull'aspetto spettacolare dell'argomento, che tanto ha colpito l'opinione pubblica, e sull'allarme che esso suscita; lo spettatore viene coinvolto esasperando la drammaticità delle vicende, con argomenti particolarmente patetici, o con la ricercatezza formale. 2) Film informativo-referenziali, che vogliono fornire notizie aggiornate sul problema e strumenti per l'interpretazione del fenomeno, mantenendosi a un livello di oggettività; per far questo essi possono usare la tecnica del diario o della testimonianza, narrare storie esemplari o tematizzare ancora più direttamente l'Aids assumendo un atteggiamento documentario-divulgativo: la maggior parte dei film degli anni '80 non assume nei confronti di questa malattia una funzione primariamente illustrativa, descrittiva del fenomeno; sembra infatti che il cinema abbia inizialmente delegato ad altri mezzi e ambiti comunicativi questo compito: televisione, stampa, comunicazione pubblicitaria. 3) Film poetici, in cui non si vuole propriamente descrivere la realtà dell'AIDS, ma rielaborarla e usarla come occasione per sviluppare, attraverso un linguaggio metaforico, alcuni temi cari al regista e per trovare soluzioni espressive originali.
  • 103. Film e Aids 1989 1987 1989 In una notte di chiaro di luna 1990 1992 1992
  • 104. In una notte di chiaro di luna di Lina Wertmüller, Italia 1989. Giornalista di fama internazionale che si finge sieropositivo per condurre un’inchiesta. Poi scopre di essere davvero sieropositivo
  • 105. Che mi dici di Willy? (Longtime Companion), di Norman René, Usa 1990. Vicende di quattro coppie gay dal 1981 con i risvolti dei condizionamenti sociali e dei differenti atteggiamenti indotti dalla diffusione del virus Notti selvagge (Les nuits fauves), di Cyril Collard, Francia 1992. Vicenda di una coppia in cui lui, sieropositivo, non avverte la giovane partner della propria condizione. Una volta venutane a conoscenza, “ricambia” amandolo ad oltranza senza protezione Il film induce a riflettere sui comportamenti a rischio e ad un approccio differente al tema, che superi la semplice condanna o la semplice compassione.
  • 106. Gli amici di Peter (Peter’s Friends), di Kenneth Branagh, Gran Bretagna 1992. Un gruppo compagni di classe si ritrova dopo diversi anni. La novità è che il padrone di casa, tipico personaggio inglese, colto, raffinato e un po’ snob, svela solo alla fine che il motivo della rimpatriata è la scoperta della propria sieropositività. Le reazioni differenti degli amici, ora partecipi, ora spaventate, ora di malcelato disprezzo, creano un mappa significativa degli atteggiamenti sociali più diffusi in relazione alla malattia. Guerra al virus o Il grande gelo (And the Band Played On), di Roger Spottiswoode, Usa 1993. Il film accusa l’ostruzionismo effettuato dalle banche del sangue in USA, che solo dal 1985, quando ormai circa 30 mila pazienti erano stati infettati, hanno accettato di effettuare i test sul sangue utilizzato per le trasfusioni.
  • 107. Film e Aids 1993 1993 1993 1993
  • 108. Blue di Derek Jarman, Gran Bretagna 1993. L'autore descrive in prima persona il modo in cui ha convissuto per sei anni con la malattia; film estremo, che per un'ora e venti mostra allo spettatore uno schermo blu, mentre si alternano parole e dialoghi, musiche, rumori, suoni. Philadelphia di Jonathan Demme, Usa 1993. Il film tratta della difesa dei diritti civili, proponendo al grande pubblico di smettere di considerare la malattia come una maledizione personale che dequalifica le persone che lo contraggono, bensì un evento sociale.
  • 112. Patiente Zero Titolo originale:Zero Patience Regia:John Greyson Con: John Robinson, Normand Fauteux Genere:Musicale Produzione:Canada/Gran Bretagna Anno:1993 Trama: Un museo sta organizzando una mostra sulle grandi epidemie della storia. Per l'AIDS si vuole allestire una sezione dedicata al "paziente zero" che avrebbe portato l'AIDS nel continente americano e che alcuni medici statunitensi vorrebbero identificare con un giovane canadese bisessuale.
  • 113. Film e Aids 1994 1995 1998 1998
  • 114. Film e Aids 2000 2001 2004 2005 2002
  • 115. Le Fate ignoranti Le fate ignoranti di F. Ozpetek, Italia/Francia, Drammatico Regia:Ferzan Ozpetek Con:Margherita Buy, Stefano Accorsi Genere:Drammatico Produzione:Italia Anno:2001 Trama: Una giovane donna scopre che il marito, defunto, aveva una relazione con un uomo. Con iniziale timore si avvicina così a un mondo nuovo.
  • 116. Serie TV Angels in America Con: Ben Shenkman, Queer as folk (USA) Con: Harris Allan, Michelle Clunie, Justin Kirk, Patrick Wilson, Randy Harrison, Hal Sparks, Jeffrey Wright, Gale Harold, Peter Paige Mary-Louise Parker, Genere:Drammatico Emma Thompson, Anno:2000-2005 Meryl Streep, Al Pacino Episodi:83 in 5 stagioni Produzione:USA Anno:2000-2004 Episodi:6 Una vita da vivere, Con: Ryan Philippe Genere:Soap Opera Produzione:Usa Anno:1968 Episodi:8900 in 36 stagioni thirtysomething Con: David Marshall Grant, Timothy Busfield Produzione:Usa Anno:1987-1991 Episodi:85 in 4 stagioni
  • 117. Angels in America il film che racconta l'Apocalisse americana Con: Ben Shenkman, Justin Kirk, Patrick Wilson, Jeffrey Wright, Mary-Louise Parker, Emma Thompson, Meryl Streep, Al Pacino Drammatico Produzione:USA (HBO)Anno:2004- Trama: 1985: è ambientato nella New York Anni ‘80 durante la presidenza Reagan e racconta le vicende di vari personaggi: avvocati, scrittori, coppie etero e gay che si confrontano su fede e politica, amore e sessualità mentre il flagello Hiv si sta diffondendo rapidamente. E' tratto da due lavori teatrali di Tony Kushner che firma la sceneggiatura. Meryl Streep e Emma Thompson recitano ciascuna i ruoli di tre diversi personaggi. Le sequenze oniriche che riproducono le visioni angeliche dei malati terminali di Aids sono girate in alta definizione.
  • 119. Narrativa e Aids 1987, 1988, 1989, 1990 È la storia di Bernard, scrittore omosessuale di mezza età e del suo giovane amante Marc, Bernard si ammala inaspettatamente di Aids; Marc allora decide di ucciderlo con un'iniezione, suicidandosi assieme a lui. 1987 1988 1989 1990
  • 120. Narrativa Aids 1991, 1992 1992 1991 1992 1992
  • 121. Narrativa e Aids 1993 L’amico è Michel Foucault Sotto il nome fittizio di Muzil che sta morendo di Aids Ma ridendosela sul letto Dell’ospedale perché l’Aids Non può esistere, deve essere Un’invenzione, una burla, un complotto
  • 122. Hervè Guibert Ai genitori, sapendo di morire prima di loro, Hervè dedicò un libro intitolato proprio “i miei genitori”, ma la dedica vera e propria è una staffilata sui rituali morbosi della soffocante affettività familiare; “a nessuno”. Il genio, alla fine, si sottrae alla famiglia: “non verrò a morire tra le vostre braccia, come sperate, dicendo”papà e mamma vi voglio bene”; certo vi voglio bene ma mi innervosite. Voglio crepare in pace, senza la vostra isteria e senza la mia, quella che voi provocate in me.saprete della mia morte dai giornali”
  • 123. Narrativa e Aids Killer aids. Le vittime illustri di un'epidemia Giovanni Dall'Orto al libro Killer aids (1993) di Massimo Consoli "Storia dell'Aids attraverso le sue vittime", è il sottotitolo. Si tratta di biografie in pillole, di personaggi celebri morti di Aids (a quell'epoca erano ancora in massima parte persone omosessuali).
  • 124. Narrativa Aids 1994,1995, 1996, 1997 Maurizio Gregorini ha vissuto accanto al poeta e scrittore Dario Bellezza negli ultimi mesi prima della sua morte per Aids, nel 1996. Una morte controversa, per la scelta che Bellezza fece di sottoporsi alle cure di misteriosi macchinari "alternativi" che avrebbero dovuto guarirlo
  • 125. Narrativa e AIDS 1999 Stazione Termini Storia edificante di una suora impegnata nell'aiuto ai tossicodipendenti. I capitoli raccontano brevemente la vicenda d'alcune persone incontrate dall'autrice, che nella sua prosa mescola pagina per pagina tossicodipendenza, Aids, Gesù, malavita, carcere e Dio...
  • 126. Narrativa e Aids 2001 Keith Haring Giovanissimo, Keith Haring divenne famoso in tutto il mondo per i suoi disegni dal tratto semplice, marcato e riconoscibile a prima vista. Sempre giovane, nel 1990, a soli 32 anni, Haring morì di Aids, dopo dieci anni di folgorante successo internazionale.
  • 127. Narrativa e Aids 2002, 2003
  • 128. Narrativa e Aids 2004 L'odore dell'aglio Le riflessioni di una psicologa chiusa nella propria solitudine orgogliosa, si alternano ai racconti del cliente omosessuale che sarà capace di metterla in crisi Opera del giovane ginevrino Frederik Peeters, che in Pillole Blu racconta la storia della sua relazione con Cati, ragazza madre sieropositiva. Peeters trasforma in carta e china il suo primo incontro con Cati, il difficile rapporto col piccolo – anch’egli sieropositivo – ma soprattutto la fatica con la quale la nuova famiglia tenta di far sopravvivere una normale relazione d’amore e di sesso a pastiglie, sciroppi, esami estenuanti, barriere di lattice, dottori e corsie d’ospedale.
  • 129. Narrativa e Aids 2005, 2006, 2007
  • 130. Narrativa e Aids (2007) L’Apocalisse e la peste dei gay tesi di laurea, strutturandola in capitoli. Nel primo, "Peste: le metafore dell'AIDS", Il secondo è dedicato alla "Guerra: Il terzo "Fame: rappresentazioni dell'AIDS" esplora il romanzo ai tempi dell'AIDS, con una sintetica rassegna dell'enorme impatto che la sindrome ha avuto anche sul cinema e il teatro.
  • 132. Le infezioni dell’immaginario atteggiamento (a) La vita di un sieropositivo, il decorrere della sua malattia, le difficoltà e i drammi sperimentati nelle relazioni di tutti i giorni, sono l’argomento di narrazione. Sofferenze, ospedali, malattie che si susseguono, dimagrimenti, analisi continue, amici persi o pietà trovata, genitori che si riavvicinano, lavori che si fanno più difficili... Il virus è già stato preso. Si racconta il dopo. La paura è superata, perchè sostituita dalla certezza. Sembra uno slalom attorno alla paura? Qui, in questo immaginario prodotto artificialmente, la paura, il disagio, l’angoscia delle persone che vedono la malattia dall’esterno, e che dunque semplicemente temono il contagio, è evitato.
  • 133. Le infezioni dell’immaginario atteggiamento (b) Quanti sono i film, i romanzi, dove si parla della paura di prendere l’Aids, della paura di averlo preso? Quanti sono i film, i romanzi, dove si racconta della modificazione delle proprie abitudini sessuali (o anche semplicemente sanitarie) per il timore del virus HIV? Dove sono i romanzi o i film dove si racconta del penoso e impacciato momento dell’indossare il preservativo, della rinuncia al sesso se questo manca, del terrore a posteriori se al sesso senza preservativo non si è invece rinunciato, dove sono i film e i romanzi dove si racconta l’attesa dei mesi necessari a rendere affidabile il test HIV, o la paura nell’attesa del risultato del test? Pochissimi. E non hanno mai fatto breccia nel pubblico: forse perchè spesso appartengono alla nicchia del cinema o della fiction strettamente omosessuale o, forse, perchè ci angoscia così tanto che non ci va di sentirne ancora parlare?
  • 134. Processo di simbolizzazione Come hanno contribuito all’immaginario della malattia -due livelli -pedagogico: diffusione delle conoscenze -narratologico
  • 135. Nel libretto che ha per protagonista Lupo Alberto, disegnato da Silver, c'è Mister Aids, uno sgorbietto tutto nero con un mantello ad ali di pipistrello (yek yek yek). Ma il titolo della pubblicazione, Come ti frego il virus! , chiarisce come questo nanerottolo pestifero e piuttosto la raffigurazione fumettistica (ovvero sdrammatizzata) dell'HIV. Del resto, l'equivalenza fra malattia e virus è così forte che la sigla Aids, che dovrebbe essere aggettivata al femminile in quanto acronimo di "(la) sindrome da immunodeficienza acquisita", è ormai vissuta come un sostantivo maschile: "se lo conosci, lo eviti". il ministro Rosa Russo Iervolino trovò deplorevole che apparissero parole come profilattico o preservativo
  • 136. Processi di simbolizzazione: HIV e fumetti Pillole blu DI Frederik Peeters (CH) Rapporto tra un uomo, una donna sieropositiva ed il figlio di questa Hulk e storie di Aids Narrazioni destinate a pubblico di adolescenti Il Fantastico mondo dei gay, (1987) di Copi Delirio a fumetti Questo libretto è uno dei primissimi esempi di fumetto gay pubblicati in Italia.
  • 142. 'You did remember the condoms didn't you
  • 145. Le infezioni dell’immaginario Produzione di immaginario: pubblicità/propaganda
  • 146. Oliviero Toscani per Benetton (1992, foto di David Kirby)
  • 149. varie
  • 150. varie
  • 155. Ken Meeks, malato terminale di Aids in una immagine simbolo della tragedia dell’HIV, premiata da World Press Photo nel 1986
  • 156. Comunicazione Sociale promossa in Francia sull’informazione e la prevenzione dell’AIDS. Ci vanno pesanti i francesi!
  • 157. Cina, elastici per capelli fatti con i condom usati. Rischio che vengano commercializzati anche in Italia
  • 170. 2003
  • 171. 2004
  • 172. 2006
  • 173. 2007
  • 174. 2007 La campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e in particolare sull’uso del preservativo quale principale strumento di tutela nei confronti dell’infezione da HIV e delle altre malattie sessualmente trasmissibili. Tre gli strumenti che saranno utilizzati nell’attività di comunicazione: uno spot televisivo (Francesca Archibugi), la realizzazione e diffusione di un brano di musica rap, che sarà trasmesso sui principali circuiti radiofonici a livello nazionale, sarà realizzato da Antonello Fassari , la realizzazione di una campagna di affissioni. 9
  • 176. Le infezioni dell’immaginario Produzione di immaginario: pubblicità/propaganda La pubblicità (le agenzie pubblicitarie) usata come propaganda anti-diffusione HIV: si gioca sulla paura, per creare immagini indimenticabili che generano altra paura L’alone viola dell’Agenzia Testa Lo spot horror di Gavino (1990, >3000 passaggi Sanna, 1988: due amanti che televisivi) si trasformano in scheletri Campagna governativa Come fare? Cosa fare? 88/89: se lo conosci, lo Perché? eviti
  • 177. Le infezioni dell’immaginario Produzione di immaginario: pubblicità/propaganda Si usa la “sensazionalità” dell’HIV per vendere un prodotto (con un effetto di ritorno di sulla propaganda “contro”… ma talvolta anche per puri scopi commerciali!) «Amo il sesso ma non sono pronta a morire» 1986, Ansell International (preservativi), USA Today Leggende: “benvenuto nel mondo dell’AIDS”, sullo specchio (e col rossetto), dopo una notte di sesso con uno/a sconosciuto/a Oliviero Toscani per Benetton, 1991
  • 178. La percezione dell’infezione HIV oggi Le statistiche relative alla morti per AIDS non sono più drammatiche (almeno in occidente) le terapie antivirali combinate hanno allungato sensibilmente la vita della persona HIV positiva alcune categorie “a rischio” non esistono di fatto più (eroinomani), altre hanno adottato stili di comportamento sessuale più sicure (gay) gli strati sociali in cui l’HIV si diffonde di più, in occidente, non fanno per niente “notizia” (e/o incidono meno nell’immaginario): mezz’età, eterosessuale, medioborghese ci sono altri, nuovi terrori ed orrori a bombardare il nostro immaginario: pandemie (sars, aviaria), terrorismo, disastri naturali, cambiamenti climatici, una diffusa perdita di ricchezza…
  • 179. La percezione dell’infezione HIV oggi Niente più romanzi, niente più film… La produzione di immaginario, o ignora l’HIV, o lo usa come “ingrediente qualsiasi”: non è più “trendy”, non vende più Resiste qualche nicchia nella fiction: l’HIV in Africa, continente per il quale “non possiamo impedirci” di avere pietà Kiarostami, docu- Mankell, romanzo drama, 2003 testimoniale, 2004
  • 180. La percezione dell’infezione HIV oggi I libri di maggiore successo sull’argomento HIV/AIDS? Quelli sulle teorie negazioniste! Christine Maggiore, Peter Duesberg, 2000 1997
  • 181. Mandela: «Mio figlio è morto di Aids» Era l'unico figlio maschio che era rimasto all'ex presidente del Sudafrica JOHANNESBURG - «Mio figlio Makgatho è morto oggi di Aids». Lo ha annunciato con dolore giovedì in una conferenza stampa l'ex presidente del Sudafrica Nelson Mandela. Makgatho, 54 anni, era il primo e l'unico figlio maschio che era rimasto a Mandela, 86 anni, Makgatho Mandela (AP)che aveva perso l'altro figlio in un incidente automobilistico nel 1969. L'annuncio è uno shock per il mondo sudafricano e africano in genere, dove l'Aids è vissuto come una colpa che impedisce perfino di parlarne in pubblico. Mandela nel corso della conferenza stampa ha esortato a raddoppiare gli sforzi per combattere la malattia. Makgatho era stato ricoverato alla fine dell'anno scorso per una malattia mai resa nota. «Parliamo dell'Aids e non nascondiamolo perché è il solo modo per farla apparire una malattia normale come la tubercolosi, come il cancro», ha detto il premio Nobel per la pace che sul tema Aids ha assunto una posizione diametralmente opposta a quella dell'attuale presidente sudafricano, Thabo Mbeki, il quale aveva detto di non conoscere nessuno che è morto di Aids.
  • 182. La percezione dell’infezione HIV oggi I personaggi HIV+ diventano rassicuranti: non muoiono, se stanno male migliorano con le “nuove cure”, oppure conducono una normalissima vita sociale e lavorativa Jeanie Boulet – ER, Le Fate Ignoranti stagione 3 e 4
  • 183. The Elizabeth Taylor AIDS Foundation c/o Derrick Lee REBACK LEE & COMPANY, INC. 1990 South Bundy Drive, Suite 700 Los Angeles, California 90025
  • 184. PEPFAR fondo di emergenza della Casa Bianca creato per la lotta all’Aids in Africa "[T]o meet a severe and urgent crisis abroad, tonight I propose the Emergency Plan for AIDS Relief - a work of mercy beyond all current international efforts to help the people of Africa...I ask the Congress to commit $15 billion over the next five years, including nearly $10 billion in new money, to turn the tide against AIDS in the most afflicted nations of Africa and the Caribbean." - President George W. Bush Esso pone una serie di restrizioni e condizioni Divieto di utilizzare i fondi per l’acquisto e distribuzione di preservativi Divieto di programmi che prevedono fra i beneficiari protitute, tossicodipendenti
  • 185. Esportazione del Programma ABC da US all’Africa
  • 186. Futuro scenario di prevenzione
  • 187. 13.06.07 Naomi Watts decide di uscire dai soliti schemi che la vogliono protagonista di thriller (Mulholland Dr.), horror (The Ring) o film d'azione (King Kong) e si dà al sociale. Per farlo ha scelto un drammatico sul problema dell'AIDS in Africa: il film sarà l'adattamento di We are all the same, libro del giornalista Jim Wooten, e racconterà la storia della lotta di un bambino africano contro la terribile malattia, contratta per via materna. A 3 anni, dopo la morte della madre, il bambino fu adottato, ma morì a soli 12 anni, non prima che la madre si fosse battuta per far sì che dalla sua storia potesse nascere una organizzazione umanitaria (la Nikosi's Haven).
  • 188. Julia Roberts disegna un braccialetto per Armani che verrà venduto durante la Giornata Mondiale della lotta all’Aids 2007
  • 189. 2007 La campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e in particolare sull’uso del preservativo quale principale strumento di tutela nei confronti dell’infezione da HIV e delle altre malattie sessualmente trasmissibili. Tre gli strumenti che saranno utilizzati nell’attività di comunicazione: uno spot televisivo (Francesca Archibugi), la realizzazione e diffusione di un brano di musica rap, che sarà trasmesso sui principali circuiti radiofonici a livello nazionale, sarà realizzato da Antonello Fassari , la realizzazione di una campagna di affissioni.
  • 191. 22-25 luglio IAS Sydney Per ogni persona alla quale si garantisce l’accesso alle cure, ce ne sono sei che vengono infettate
  • 193. stanchi di avere paura, stanchi di vedere “avvelenato” anche uno dei pochi piaceri a disposizione per tutti (il sesso), non cerchiamo di meglio che essere rassicurati. E abbassiamo la guardia Michel Houellebecq - La possibilità di un’isola (2005) «Personalmente non avevo mai usato il preservativo, e non era certo alla mia età e con l’evoluzione delle triterapie che avrei cominciato a usarlo – supponendo che avessi di nuovo occasione di scopare. Al punto in cui ero, persino la prospettiva di scopare, e di scopare con piacere, mi pareva una motivazione largamente sufficiente per decidere di non infilare il guanto» [pag. 102, 1a ed. Italiana, Bompiani]
  • 196. New England Journal of Medicine Infettivologia - sabato 14 febbraio 2009 La storia delle malattie infettive include di frequente persone resistenti ad un agente patogeno. Un simile fenomeno ha aiutato gli spagnoli, che avevano una resistenza al vaiolo, nella conquista del Sudamerica, ma non gli Aztechi o gli Incas, che non avevano alcuna resistenza al vaiolo e furono decimati dal virus. La resistenza microbica include una immunità adattiva (acquisita) (per esempio, il sottotipo HLA) o una immunità innata che risulta dal substrato genetico dell'ospite.