2. Non solo usabilità
La questione "leggibilità" si pone per qualsiasi testo scritto e
per qualsiasi media.
Per leggibilità intendiamo la condizione per cui un testo è
comprensibile, facile da leggere.
Il significato tecnico del termine però è più complesso,
soprattutto se riferito ad Internet, dove sfuma nel concetto di
usabilità.
3. Leggibilità fisica
Un documento cartaceo riprodotto sul web difficilmente
risulterà altrettanto leggibile per motivi "fisici".
La lettura sul web è legata ad una proiezione di fasci luminosi
su uno schermo, motivo per cui diventa rapidamente faticosa
(più lenta del 25%-30% rispetto a quella su carta).
Risultato: l'utente web legge raramente parola per parola e
preferisce piuttosto “scannerizzare” la pagina alla ricerca di
"punti di approdo" che attirino la sua attenzione (grassetti,
titoli, spaziature, ecc...) saltando velocemente da una parte
all'altra della pagina.
La conoscenza delle specificità della lettura sul web ha
permesso di adattare la redazione del testo a questi nuovi
vincoli e di formulare specifiche regole di scrittura.
4. Leggibilità linguistica
Usare termini semplici è quasi un dovere nei confronti del
lettore che non possiede la nostra stessa formazione.
Inoltre ricordiamo che è l'utente a decretare il successo di un
testo su Internet, dove basta un clic per abbandonare un sito
incomprensibile.
La leggibilità linguistica riguarda l’uso della lingua in tutte le
sue componenti, dalla scelta dei termini e della sintassi
impiegata all’articolazione dei contenuti.
5. Misurare la leggibilità: Flesh
Il primo a dichiarare che la leggibilità di un testo è un concetto
misurabile, è stato lo studioso americano Rudolph Flesch, che
ha proposto un metodo per misurarla (Indice di Flesch, 1946).
La formula calcola la leggibilità tenendo conto della lunghezza
media delle parole, misurate in sillabe, e della lunghezza media
delle frasi, misurata in parole.
In sintesi: una parola lunga è in genere usata meno di
frequente di una breve;
una frase lunga è di norma più complessa, dal punto di vista
della sintassi, di una breve.
6. Misurare la leggibilità di testi italiani 1/2
La formula di Flesch adattata da Roberto Vacca alla lingua
italiana è :
F = 206 - (0,6 * S) - P
206 : costante che serve a mantenere i valori finali
dell'applicazione della formula fra 0 e 100
0,6 : costante relativa alla lunghezza media delle parole
dell'italiano
- S : n° di sillabe contenute in un campione di 100 parole
- P : n° medio di parole per frase in un campione di 100 parole.
Per calcolare la leggibilità di un testo è necessario fare un
numero di campionature adeguato alla lunghezza del testo.
7. Misurare la leggibilità di testi italiani 2/2
I passaggi per la misurazione sono quindi (Vedovelli 1994):
• contare le sillabe contenute nel campione seguendo le
norme di sillabazione
• calcolare il numero medio di parole per frase
• moltiplicare il numero delle sillabe per 0,6, sottrarre da 206 il
numero ottenuto
• sottrarre il numero medio di parole per frase.
Il risultato è l'indice di leggibilità.
In base a questa formula un testo può essere considerato ad
alta leggibilità quando il valore numerico è superiore a 60, a
media leggibilità quando si colloca fra 50 e 60, a bassa
leggibilità quando è inferiore a 40.
8. Indice Gulpease
Esistono anche altri indici: il più famoso è l'Indice Gulpease,
messo a punto da un gruppo di linguisti dell'Università La
Sapienza di Roma e Tullio de Mauro nel 1987.
L'indice permette di misurare la leggibilità di un testo non solo
in valore assoluto, ma anche rispetto a vari livelli di
scolarizzazione.
La scala di leggibilità secondo questo indice va da 0 a 100, e:
• chi ha un'istruzione elementare legge facilmente testi con
indice superiore a 80.
• chi ha un'istruzione media legge facilmente testi con indice
superiore a 60.
• chi ha un'istruzione superiore legge facilmente testi con
indice superiore a 40.
9. Parola d'ordine: semplificare!
A seguito di questi studi nel 1993 la Presidenza del Consiglio
dei Ministri, Dipartimento per la Funzione Pubblica ha
approntato il "Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso
delle amministrazioni pubbliche" - Manuale di stile (Il Mulino,
1999).
Di seguito l'esempio di un testo scritto in burocratese e poi
"tradotto" secondo i suggerimenti del Manuale di stile.
Si tratta di un avviso esposto in un ufficio pubblico.
Escludendo il titolo e la firma, l'avviso è costituito da un'unica
frase troppo lunga (76 parole).
Poiché le informazioni sono incastrate l'una nell'altra, chi legge
corre il rischio di non capire...
10. Esempio: prima...
CARTELLE ESATTORIALI ANNO IMPOSTA 1989
Al fine di ottenere una più rapida definizione delle contestazioni
sulle cartelle esattoriali relative al 1989, si invitano tutti i
contribuenti interessati a recarsi al CENTRO DI SERVIZIO
DELLE IMPOSTE DIRETTE DI ROMA in Via Fortunato Depero
ove, tramite un'istanza corredata dalla documentazione
giustificativa della contestazione alla pretesa tributaria, si può
ottenere la definizione senza procedere alla spedizione del
ricorso che comunque sarebbe necessario dopo le semplici
informazioni che si possono ottenere presso quest'Ufficio.
La Direzione
11. Esempio: dopo...
CARTELLE ESATTORIALI PER L'ANNO D'IMPOSTA 1989
I contribuenti che vogliono risolvere rapidamente le
contestazioni sulle cartelle esattoriali dell'anno 1989 possono
rivolgersi personalmente al CENTRO DI SERVIZIO DELLE
IMPOSTE DIRETTE DI ROMA.
Il Centro si trova in via Fortunato Depero (da via O. Licini a via
L. Russolo, zona La Rustica-Acquavergine, uscita n.1234 del
Raccordo anulare).
Chi presenta direttamente al Centro la domanda e i documenti
che giustificano la contestazione accelera la pratica e non deve
spedire il ricorso necessario anche dopo le informazioni
ricevute da quest'Ufficio. La Direzione
12. Cosa è cambiato da prima a dopo
L'avviso è stato scritto in modo più semplice e comprensibile
per tutti, mantenendo quasi lo stesso numero di righe e lo
stesso contenuto.
Il testo riscritto, lungo 84 parole, è composto da tre frasi.
Una di esse contiene un'informazione in più, utile ai cittadini
che intendano raggiungere il Centro. Poiché la via in cui si
trova il Centro non è riportata sullo stradario della città, può
essere utile indicare la zona (La Rustica-Acquavergine) e come
arrivarci (uscita dal raccordo ed eventuali mezzi pubblici che
servono la zona).
13. Manuale di stile: i 3 livelli del testo
I suggerimenti contenuti nel Manuale di stile riguardano
essenzialmente tre livelli del testo:
• l'organizzazione logico-concettuale del testo
• la sintassi
• le parole.
Per ogni livello esistono suggerimenti e regole da applicare ai
testi per aumentarne la leggibilità.
14. Manuale di stile: alcuni suggerimenti
• distinguere le informazioni principali da quelle secondarie
• scrivere periodi brevi di 20-30 parole
• evitare gli incisi
• scrivere articoli di 200-250 parole
• preferire parole di uso comune
• usare frasi coordinate piuttosto che subordinate
• preferire l'ordine Soggetto-Verbo-Complemento
• usare verbi di modo finito evitando infiniti, participi e gerundi
• preferire la forma attiva alla forma passiva
• evitare le forme impersonali
• usare, se possibile, l'indicativo al posto del congiuntivo
• sostituire le doppie congiunzioni e le doppie negazioni
• usare le immagini come supporto alla comunicazione