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COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17
MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Editoriale de ‘Il Giornale’, 13 maggio 2013
13 maggio 2013
388www.freenewsonline.it
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
L’imposta sulla proprietà immobiliare è da mesi al centro dell’agenda
politica, prima in campagna elettorale, ora nel difficile avvio delle
attività parlamentari e di governo. Non stupisce quindi l’uso strumentale
del dibattito sull’IMU che caratterizza in questi giorni la comunicazione
politica, televisiva e della carta stampata.
Bene se ciascuno cerca di far valere le proprie motivazioni, ragionando su
tempi e modi di rimodulazione di una tassa odiosa per le famiglie e per
le imprese, ma necessaria per la finanza pubblica. Poco male se qualcuno
sfuma alcune considerazioni e ne evidenzia delle altre per sostenere la
propria tesi: dalla tutela delle famiglie meno abbienti al sostegno al
reddito e all’economia. Malissimo se si travisano fatti e numeri per non far
capire all’opinione pubblica la realtà delle cose.
2
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Ricostruire la storia, ricordare i principali termini del problema,
sottolineare come imprese, famiglie, mercato della casa, imposte sulla
proprietà immobiliare ed investimenti nella manutenzione edilizia ed
impiantistica siano facce di una stessa medaglia, e non compartimenti
stagni, sembra per questo un esercizio, se non doveroso, almeno utile.
Facciamo chiarezza.
La storia dell’IMU inizia nel luglio del 1992, quando il governo di
Giuliano Amato affianca al prelievo notturno del 6 per mille sui conti
correnti, oltre a diversi balzelli, anche l’imposta straordinaria sugli
immobili. La chiama ISI e la quantifica nel 3 per mille della rendita
catastale rivalutata. Prelievo sui conti correnti e ISI fruttano, insieme, circa
6 miliardi di euro.
Pochi mesi dopo, l’ISI diventa ICI, imposta ordinaria sulla proprietà
immobiliare, il cui gettito è di esclusiva competenza dei Comuni.
3
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Le aliquote per la prima e la seconda casa, stabilite dai Comuni, variano
dal 3 al 7 per mille, con aliquote anche al 9 per mille per particolari
tipologie di immobili, come ad esempio le case sfitte da tempo. Per la
prima casa la detrazione è di poco più di 100 euro, che i Comuni possono
aumentare.
Nel 2007 il versamento medio per l’abitazione principale sfiora i 136
euro, con punte di 408 euro a Roma e di 393 euro a Milano, mentre il
gettito frutta circa 11 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi dalla prima
casa. La legge finanziaria per il 2008 del governo di Romano Prodi
aumenta le detrazioni per la casa di abitazione fino a circa 300 euro. Di
fatto si azzera l’ICI per il 40% delle famiglie che abitano in una casa di
proprietà, con un costo di 1 miliardo di euro.
Nel maggio del 2008, in occasione del primo Consiglio dei ministri, tenuto
a Napoli, il governo di Silvio Berlusconi abolisce l’ICI per le prime case,
escludendo dall’esenzione le abitazioni di lusso.
4
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Il costo aggiuntivo rispetto alla finanziaria di Prodi è di 1,8 miliardi di
euro, interamente compensati ai Comuni grazie ad una operazione di
contenimento della spesa pubblica.
Infine, con il decreto sul Federalismo fiscale, a marzo 2011 il quarto
governo Berlusconi avvia la razionalizzazione della fiscalità immobiliare:
dall’IRPEF immobiliare alla tassa sugli affitti, dai tributi catastali alle tasse
di registro e ipotecarie.
Il gettito del nuovo schema fiscale sugli immobili è attribuito in larga
misura ai Comuni, che sono, così, insieme allo Stato, incentivati a
realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata una
modernizzazione e semplificazione delle imposte sugli immobili e sulle
compravendite immobiliari. Nasce, a partire dal 2014, la cosiddetta IMU
federale.
5
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
L’imposta non si applica alle abitazioni principali, mentre restano
soggette ad essa le case di lusso, per le quali precedentemente si
versava l’ICI. Nell’autunno del 2011, a seguito della famosa lettera della
BCE all’Italia e alle sollecitazioni dell’Unione Europea, il governo
Berlusconi anticipa l’IMU federale al 2013.
Poche settimane dopo, a dicembre 2011, il governo di Mario Monti, con il
decreto cosiddetto “Salva Italia”, introduce l’IMU anche sulla prima casa e
ne anticipa ulteriormente l’applicazione “in via sperimentale” già dal
2012, giocando su un equivoco linguistico. Reintroduce l’ICI, ma, non
avendo il coraggio di confessarlo, utilizza la denominazione contenuta nel
Decreto legislativo del 2011 sul Federalismo fiscale, prescindendo dalla
diversa fattispecie giuridica.
6
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Gli effetti, negativi, sono immediati. L’introduzione dell’IMU da parte del
governo tecnico deprime la nostra economia: nel 2012, le compravendite
immobiliari si sono ridotte del 23,7% (dati Istat; del 29,6% stando alle
rilevazioni dell’Agenzia del Territorio); i mutui del 39.5% (dati CGIA di
Mestre); la produzione nelle costruzioni è diminuita del 13,6% (dati Istat)
e gli investimenti del 7,6% (dati ANCE); le ore lavorate in edilizia son
diminuite del 13,8% (dati Casse Edili) e i posti di lavoro nel settore edile
del 5% (dati ANCE).
Inoltre, la tesi del governo Monti, secondo cui la pressione fiscale italiana
sugli immobili fino al 2011 rappresentava un’anomalia, in quanto troppo
bassa, rispetto alla media dei principali paesi europei, è infondata: nel
2010 l’Italia aveva una tassazione patrimoniale diretta della proprietà
immobiliare dello 0,70% del PIL, perfettamente in linea con lo 0,69%
della media dei paesi OCSE.
7
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
In seguito all’introduzione dell’IMU di Monti, la percentuale dello 0,70% è
aumentata all’1,35% del PIL, cioè quasi raddoppiata, in tal modo
portando l’Italia ad un livello di imposizione diretta sugli immobili di gran
lunga superiore alla media degli altri Paesi, e seconda solo alla Francia.
Nell’arretrato ed incongruo sistema fiscale italiano, l’imposizione sugli
immobili presenta il massimo delle contraddizioni. La casa è tassata nel
momento del possesso (IMU) e nel momento della sua vendita (imposta di
registro e imposte ipotecarie). Inoltre, per le società edili, l’IMU colpisce
anche l’invenduto, vale a dire il magazzino e non il fatturato, e l’IVA non
viene compensata se la vendita da parte del costruttore avviene dopo 5
anni l’ultimazione dell’edificio.
La conseguenza di queste disfunzioni ha un riflesso immediato sulle
politiche delle banche.
8
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
In Italia i mutui concessi sono limitati ad una percentuale più bassa,
rispetto all’esperienza storica degli altri paesi, del valore teorico
dell’immobile, a causa della mancanza, per le ragioni sopra esposte, di
un mercato dinamico.
Tornando al blocco delle compravendite di immobili in Italia, secondo i
calcoli di Confedilizia, una riduzione di circa il 30% nel 2012 rispetto al
2011 corrisponde, in termini assoluti, a 250.000 unità.
Tale riduzione, sempre secondo le stime di Confedilizia, ha comportato un
minor reddito prodotto in Italia di 8-10 miliardi di euro. Tutto ciò senza
considerare che in Italia vi sono tra 700.000 e 800.000 immobili
bisognosi di ristrutturazione e che potrebbero essere oggetto di lavori per
almeno altri 7 miliardi di euro.
9
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Ne deriva che nel 2012, otto-dieci miliardi derivanti dalla riduzione del
numero delle compravendite più sette miliardi di mancate ristrutturazioni
hanno prodotto una contrazione della nostra economia, nel solo settore
immobiliare, pari a un punto di PIL. Se ciò non bastasse, nel corso del
2012 si è ridotto, fino a quasi l’estinzione, non avendo più alcuna
redditività, l’affitto della proprietà diffusa, che fino al 2011 aveva
invece assicurato la mobilità sul territorio delle forze del lavoro. Con tutto
quello che ne consegue.
Fin qui la storia, che non è solo dovere di cronaca, e amore di verità, ma
anche la base oggettiva sulla quale compiere l’analisi dei numeri e la
sintesi politica ed economica.
10
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Le abitazioni in Italia sono 33,4 milioni, di cui: 14,4 milioni sono
l’abitazione principale; 5,9 milioni sono abitazioni utilizzate anche per
attività professionale; ad uso promiscuo; 5,2 milioni sono abitazioni
locate; 6,5 milioni sono abitazioni sfitte; 1,3 milioni sono abitazioni
concesse in comodato gratuito a parenti. Il valore stimato di mercato delle
abitazioni è prossimo a 6.000 miliardi di euro (circa 4 volte il PIL
nazionale) mentre la rendita catastale complessiva supera di poco i 20
miliardi di euro. Oltre il 90% delle abitazioni è di proprietà di persone
fisiche, il restante 10% è di proprietà di enti o società.
La superficie abitativa di proprietà di soggetti diversi dalle persone
fisiche è pari a circa l’8% della superficie complessiva: immaginare la
presenza di un grande fratello immobiliare è una sciocchezza. Colpire gli
immobili significa sempre e solo colpire le famiglie, sia proprietarie che in
affitto.
11
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Le rendite catastali e il valore delle abitazioni sono molto diversi su scala
territoriale e per localizzazione in centro storico o in periferia, come varia
nelle diverse regioni il numero di annualità di reddito che le famiglie
devono impegnare per l’acquisto della prima casa e che in prima analisi
è di circa 10 anni. La lettura dei versamenti IMU del 2012 nei singoli
comuni dimostra, infine, come il complesso della fiscalità immobiliare vada
rivisto fin dalla radice.
A Roma il versamento medio di oltre un milione di famiglie è di 537 euro:
quasi il doppio di Milano (292 euro) e il 44% in più di Cortina
d’Ampezzo (375 euro). Non sembrano necessari altri dati per dimostrare
la sostanziale non equità di questa imposta per le abitazioni.
12
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Riguardo alle abitazioni, la maggior parte è destinata alla residenza
delle famiglie: 64,4% sono abitazioni principali, 16% le cosiddette
“seconde case”, l’8,9% è dato in locazione, un ulteriore 2,8% è costituito
da abitazioni date in uso gratuito a un proprio familiare che vi “dimori
abitualmente”. Ipotizzando che ad ogni abitazione principale corrisponda
una famiglia, risulta che il 78,2% delle famiglie risiede in abitazioni di
sua proprietà.
Eliminare l’IMU sulla prima casa, dunque, non è una politica economica a
favore di pochi “ricchi” possessori di case, per i quali invece sarà
mantenuta, ma più semplicemente riportare una briciola di equità nel
regime fiscale delle abitazioni e, attraverso questa, sostenere i consumi
delle famiglie e dell’economia in generale.
13
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Seguendo invece la proposta di chi vorrebbe definire una soglia per
penalizzare i “ricchi” finiremmo in una trappola per i più deboli. L’imposta
è correlata al valore catastale, e questo valore non è aggiornato: gli
immobili di recente costruzione in periferia hanno una rendita maggiore di
quelli in centro. Ne deriva che a pagare proporzionalmente di più sono le
famiglie con redditi meno elevati.
Traslare l’imposta dalla prima alla seconda casa equivale, poi, ad una
semplice partita di giro, nonché all’accelerazione del ciclo di perdita di
valore nel mercato delle residenze secondarie. Dai dati dell’Agenzia
delle entrate, il 61% dei contribuenti in possesso della prima casa ha
anche una seconda casa. Pertanto, spostare l’oggetto di reddito non
risolve molto, al contrario rischia di accrescere ulteriormente il blocco del
mercato immobiliare delle seconde case, già registrato nel 2012.
14
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Lo stock immobiliare non residenziale è poi caratterizzato da una
rilevante quota di negozi e botteghe, per l’80% circa di proprietà delle
persone fisiche, di uffici e di immobili a destinazione produttiva (opifici,
industrie, grandi strutture del terziario e del commerciale) che, seppure
poco numerose (1,2 milioni di unità, circa il 2% del totale), corrispondono
ad un ammontare di rendita assai elevata, pari al 28% circa del totale.
Non appare quindi in alcun modo sostenibile neanche l’ipotesi di spostare
l’IMU sugli immobili diversi dalle abitazioni, specie se si considera
l’aggravio già introdotto con il decreto Salva Italia sia rispetto alla
precedente ICI sia, ulteriormente, per il 2013 rispetto al 2012.
Mantenere l’IMU senza una reale riforma della tassazione immobiliare, a
partire dal coinvolgimento dei Comuni virtuosi, che progressivamente
stanno riordinando le basi informative e recuperando le evasioni di
qualche furbetto, servirà solo a veder scendere valore immobiliare.
15
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Molte famiglie più fragili saranno costrette a vendere, i grandi investitori
compreranno a prezzo di saldo, le famiglie andranno in affitto e gli
uomini della grande finanza internazionale venderanno alle famiglie
prodotti derivati frutto della cartolarizzazione di quegli stessi affitti.
Al contrario, l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa dal 2013 e la
restituzione di quella versata nel 2012 farà ripartire, da subito, la
domanda, i consumi, e con essi il settore edilizio, il mercato immobiliare e
tutto l’indotto, anche con riferimento agli affitti. Noi siamo fermi su questo
punto per precisi valori economici: l’economia può ripartire solo in un
quadro di aspettative positive.
Liberare da adesso 2-3 miliardi con l’IMU aumenta il reddito disponibile
delle famiglie che, in un clima di rinnovata fiducia, spenderanno di più,
piuttosto che risparmiare a scopo precauzionale, come avviene quando si
ha incertezza, o paura, del futuro.
16
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
L’edilizia contribuisce in misura determinante alla crescita del PIL. Aver
trascurato questo elemento, rappresenta uno dei tanti motivi che sono
all’origine del più basso tasso di sviluppo dell’economia nazionale italiana
rispetto agli altri paesi. Gran parte di questi inconvenienti sono attribuibili
proprio alla cattiva politica fiscale, che ha penalizzato sia il possesso che
la costruzione di immobili.
L’aspetto più rilevante è la sottostima del cosiddetto “effetto ricchezza”
(se il valore degli immobili aumenta, aumentano anche i consumi dei
proprietari) che rappresenta, in un’ottica di tipo keynesiana, uno dei
fattori più importanti dello sviluppo economico recente della maggior
parte dei paesi occidentali. Al punto che, se oggi si intravede una
possibile ripresa negli Stati Uniti, questa si deve, appunto, al superamento
della crisi nel sistema immobiliare.
17
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Le risorse per eliminare l’IMU sulla prima casa ci sono, a partire da quelle
necessarie per coprire il minor gettito derivante dalla sospensione della
rata di giugno 2013, in vista della complessiva riforma della tassazione
degli immobili in Italia.
Nel 2012 il governo dei tecnici ha chiesto ai contribuenti, con l’IMU, 20
miliardi per far fronte alla difficile situazione finanziaria. A consuntivo,
invece, le entrate sono state pari a circa 24 miliardi, con un extragettito
di 4 miliardi. Di questo, solo una parte è stato inserito nel tendenziale di
finanza pubblica: per esplicita ammissione del ministero dell’Economia e
delle finanze, infatti, con riferimento al gettito dell’IMU sono stati
contabilizzati 22,5 miliardi nel 2012; 23 miliardi nel 2013 e 23,3
miliardi nel 2014.
18
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
Pertanto, l’extragettito di 4 miliardi è stato utilizzato solo in parte: per il
2012 restano 1,5 miliardi che non sono stati contabilizzati e che quindi
potrebbero essere utilizzati ai fini della copertura, unitamente al miliardo
del 2013 (totale 2,5 miliardi) per la sospensione del pagamento della
rata di giugno dell’IMU prima casa, il cui gettito ammonta a meno di 2
miliardi.
Solo con una terapia d’urto di questo tipo si può finalmente invertire la
rotta e innescare un circolo virtuoso di crescita, in Italia e in Europa. Da
che parte vogliamo stare?
19
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
20
Fig 1 Numero compravendite residenziali
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
stima
2013
869.308
808.827
684.034
609.456 611.878 598.224
444.018
416.127
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
21
Fig 2 Unità residenziali per destinazione d’uso (Fonte: Ministero economia)
Unità immobiliari non
riscontrate nella
dichiarazione (3%)
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
22
Fig 3 Versamenti IMU per classi di reddito (n.ro soggetti)
Fino 10.000
28%
da10.000 a
26.000
42%
da26.000 a
55.000
24%
da55.000 a
75.000
3%
da75.000 a
120.000
2%
oltre 120.000
1%
COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE.
È L’ORA DI ELIMINARLA
23
Fig 4 Versamenti IMU per classi di reddito (valore dei versamenti)
Fino 10.000
23%
da10.000 a
26.000
37%
da26.000 a
55.000
28%
da55.000 a
75.000
5%
da75.000 a
120.000
4%
oltre 120.000
3%

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388 così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla

  • 1. a cura di Renato Brunetta i dossierwww.freefoundation.com COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Editoriale de ‘Il Giornale’, 13 maggio 2013 13 maggio 2013 388www.freenewsonline.it
  • 2. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA L’imposta sulla proprietà immobiliare è da mesi al centro dell’agenda politica, prima in campagna elettorale, ora nel difficile avvio delle attività parlamentari e di governo. Non stupisce quindi l’uso strumentale del dibattito sull’IMU che caratterizza in questi giorni la comunicazione politica, televisiva e della carta stampata. Bene se ciascuno cerca di far valere le proprie motivazioni, ragionando su tempi e modi di rimodulazione di una tassa odiosa per le famiglie e per le imprese, ma necessaria per la finanza pubblica. Poco male se qualcuno sfuma alcune considerazioni e ne evidenzia delle altre per sostenere la propria tesi: dalla tutela delle famiglie meno abbienti al sostegno al reddito e all’economia. Malissimo se si travisano fatti e numeri per non far capire all’opinione pubblica la realtà delle cose. 2
  • 3. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Ricostruire la storia, ricordare i principali termini del problema, sottolineare come imprese, famiglie, mercato della casa, imposte sulla proprietà immobiliare ed investimenti nella manutenzione edilizia ed impiantistica siano facce di una stessa medaglia, e non compartimenti stagni, sembra per questo un esercizio, se non doveroso, almeno utile. Facciamo chiarezza. La storia dell’IMU inizia nel luglio del 1992, quando il governo di Giuliano Amato affianca al prelievo notturno del 6 per mille sui conti correnti, oltre a diversi balzelli, anche l’imposta straordinaria sugli immobili. La chiama ISI e la quantifica nel 3 per mille della rendita catastale rivalutata. Prelievo sui conti correnti e ISI fruttano, insieme, circa 6 miliardi di euro. Pochi mesi dopo, l’ISI diventa ICI, imposta ordinaria sulla proprietà immobiliare, il cui gettito è di esclusiva competenza dei Comuni. 3
  • 4. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Le aliquote per la prima e la seconda casa, stabilite dai Comuni, variano dal 3 al 7 per mille, con aliquote anche al 9 per mille per particolari tipologie di immobili, come ad esempio le case sfitte da tempo. Per la prima casa la detrazione è di poco più di 100 euro, che i Comuni possono aumentare. Nel 2007 il versamento medio per l’abitazione principale sfiora i 136 euro, con punte di 408 euro a Roma e di 393 euro a Milano, mentre il gettito frutta circa 11 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi dalla prima casa. La legge finanziaria per il 2008 del governo di Romano Prodi aumenta le detrazioni per la casa di abitazione fino a circa 300 euro. Di fatto si azzera l’ICI per il 40% delle famiglie che abitano in una casa di proprietà, con un costo di 1 miliardo di euro. Nel maggio del 2008, in occasione del primo Consiglio dei ministri, tenuto a Napoli, il governo di Silvio Berlusconi abolisce l’ICI per le prime case, escludendo dall’esenzione le abitazioni di lusso. 4
  • 5. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Il costo aggiuntivo rispetto alla finanziaria di Prodi è di 1,8 miliardi di euro, interamente compensati ai Comuni grazie ad una operazione di contenimento della spesa pubblica. Infine, con il decreto sul Federalismo fiscale, a marzo 2011 il quarto governo Berlusconi avvia la razionalizzazione della fiscalità immobiliare: dall’IRPEF immobiliare alla tassa sugli affitti, dai tributi catastali alle tasse di registro e ipotecarie. Il gettito del nuovo schema fiscale sugli immobili è attribuito in larga misura ai Comuni, che sono, così, insieme allo Stato, incentivati a realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata una modernizzazione e semplificazione delle imposte sugli immobili e sulle compravendite immobiliari. Nasce, a partire dal 2014, la cosiddetta IMU federale. 5
  • 6. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA L’imposta non si applica alle abitazioni principali, mentre restano soggette ad essa le case di lusso, per le quali precedentemente si versava l’ICI. Nell’autunno del 2011, a seguito della famosa lettera della BCE all’Italia e alle sollecitazioni dell’Unione Europea, il governo Berlusconi anticipa l’IMU federale al 2013. Poche settimane dopo, a dicembre 2011, il governo di Mario Monti, con il decreto cosiddetto “Salva Italia”, introduce l’IMU anche sulla prima casa e ne anticipa ulteriormente l’applicazione “in via sperimentale” già dal 2012, giocando su un equivoco linguistico. Reintroduce l’ICI, ma, non avendo il coraggio di confessarlo, utilizza la denominazione contenuta nel Decreto legislativo del 2011 sul Federalismo fiscale, prescindendo dalla diversa fattispecie giuridica. 6
  • 7. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Gli effetti, negativi, sono immediati. L’introduzione dell’IMU da parte del governo tecnico deprime la nostra economia: nel 2012, le compravendite immobiliari si sono ridotte del 23,7% (dati Istat; del 29,6% stando alle rilevazioni dell’Agenzia del Territorio); i mutui del 39.5% (dati CGIA di Mestre); la produzione nelle costruzioni è diminuita del 13,6% (dati Istat) e gli investimenti del 7,6% (dati ANCE); le ore lavorate in edilizia son diminuite del 13,8% (dati Casse Edili) e i posti di lavoro nel settore edile del 5% (dati ANCE). Inoltre, la tesi del governo Monti, secondo cui la pressione fiscale italiana sugli immobili fino al 2011 rappresentava un’anomalia, in quanto troppo bassa, rispetto alla media dei principali paesi europei, è infondata: nel 2010 l’Italia aveva una tassazione patrimoniale diretta della proprietà immobiliare dello 0,70% del PIL, perfettamente in linea con lo 0,69% della media dei paesi OCSE. 7
  • 8. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA In seguito all’introduzione dell’IMU di Monti, la percentuale dello 0,70% è aumentata all’1,35% del PIL, cioè quasi raddoppiata, in tal modo portando l’Italia ad un livello di imposizione diretta sugli immobili di gran lunga superiore alla media degli altri Paesi, e seconda solo alla Francia. Nell’arretrato ed incongruo sistema fiscale italiano, l’imposizione sugli immobili presenta il massimo delle contraddizioni. La casa è tassata nel momento del possesso (IMU) e nel momento della sua vendita (imposta di registro e imposte ipotecarie). Inoltre, per le società edili, l’IMU colpisce anche l’invenduto, vale a dire il magazzino e non il fatturato, e l’IVA non viene compensata se la vendita da parte del costruttore avviene dopo 5 anni l’ultimazione dell’edificio. La conseguenza di queste disfunzioni ha un riflesso immediato sulle politiche delle banche. 8
  • 9. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA In Italia i mutui concessi sono limitati ad una percentuale più bassa, rispetto all’esperienza storica degli altri paesi, del valore teorico dell’immobile, a causa della mancanza, per le ragioni sopra esposte, di un mercato dinamico. Tornando al blocco delle compravendite di immobili in Italia, secondo i calcoli di Confedilizia, una riduzione di circa il 30% nel 2012 rispetto al 2011 corrisponde, in termini assoluti, a 250.000 unità. Tale riduzione, sempre secondo le stime di Confedilizia, ha comportato un minor reddito prodotto in Italia di 8-10 miliardi di euro. Tutto ciò senza considerare che in Italia vi sono tra 700.000 e 800.000 immobili bisognosi di ristrutturazione e che potrebbero essere oggetto di lavori per almeno altri 7 miliardi di euro. 9
  • 10. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Ne deriva che nel 2012, otto-dieci miliardi derivanti dalla riduzione del numero delle compravendite più sette miliardi di mancate ristrutturazioni hanno prodotto una contrazione della nostra economia, nel solo settore immobiliare, pari a un punto di PIL. Se ciò non bastasse, nel corso del 2012 si è ridotto, fino a quasi l’estinzione, non avendo più alcuna redditività, l’affitto della proprietà diffusa, che fino al 2011 aveva invece assicurato la mobilità sul territorio delle forze del lavoro. Con tutto quello che ne consegue. Fin qui la storia, che non è solo dovere di cronaca, e amore di verità, ma anche la base oggettiva sulla quale compiere l’analisi dei numeri e la sintesi politica ed economica. 10
  • 11. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Le abitazioni in Italia sono 33,4 milioni, di cui: 14,4 milioni sono l’abitazione principale; 5,9 milioni sono abitazioni utilizzate anche per attività professionale; ad uso promiscuo; 5,2 milioni sono abitazioni locate; 6,5 milioni sono abitazioni sfitte; 1,3 milioni sono abitazioni concesse in comodato gratuito a parenti. Il valore stimato di mercato delle abitazioni è prossimo a 6.000 miliardi di euro (circa 4 volte il PIL nazionale) mentre la rendita catastale complessiva supera di poco i 20 miliardi di euro. Oltre il 90% delle abitazioni è di proprietà di persone fisiche, il restante 10% è di proprietà di enti o società. La superficie abitativa di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche è pari a circa l’8% della superficie complessiva: immaginare la presenza di un grande fratello immobiliare è una sciocchezza. Colpire gli immobili significa sempre e solo colpire le famiglie, sia proprietarie che in affitto. 11
  • 12. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Le rendite catastali e il valore delle abitazioni sono molto diversi su scala territoriale e per localizzazione in centro storico o in periferia, come varia nelle diverse regioni il numero di annualità di reddito che le famiglie devono impegnare per l’acquisto della prima casa e che in prima analisi è di circa 10 anni. La lettura dei versamenti IMU del 2012 nei singoli comuni dimostra, infine, come il complesso della fiscalità immobiliare vada rivisto fin dalla radice. A Roma il versamento medio di oltre un milione di famiglie è di 537 euro: quasi il doppio di Milano (292 euro) e il 44% in più di Cortina d’Ampezzo (375 euro). Non sembrano necessari altri dati per dimostrare la sostanziale non equità di questa imposta per le abitazioni. 12
  • 13. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Riguardo alle abitazioni, la maggior parte è destinata alla residenza delle famiglie: 64,4% sono abitazioni principali, 16% le cosiddette “seconde case”, l’8,9% è dato in locazione, un ulteriore 2,8% è costituito da abitazioni date in uso gratuito a un proprio familiare che vi “dimori abitualmente”. Ipotizzando che ad ogni abitazione principale corrisponda una famiglia, risulta che il 78,2% delle famiglie risiede in abitazioni di sua proprietà. Eliminare l’IMU sulla prima casa, dunque, non è una politica economica a favore di pochi “ricchi” possessori di case, per i quali invece sarà mantenuta, ma più semplicemente riportare una briciola di equità nel regime fiscale delle abitazioni e, attraverso questa, sostenere i consumi delle famiglie e dell’economia in generale. 13
  • 14. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Seguendo invece la proposta di chi vorrebbe definire una soglia per penalizzare i “ricchi” finiremmo in una trappola per i più deboli. L’imposta è correlata al valore catastale, e questo valore non è aggiornato: gli immobili di recente costruzione in periferia hanno una rendita maggiore di quelli in centro. Ne deriva che a pagare proporzionalmente di più sono le famiglie con redditi meno elevati. Traslare l’imposta dalla prima alla seconda casa equivale, poi, ad una semplice partita di giro, nonché all’accelerazione del ciclo di perdita di valore nel mercato delle residenze secondarie. Dai dati dell’Agenzia delle entrate, il 61% dei contribuenti in possesso della prima casa ha anche una seconda casa. Pertanto, spostare l’oggetto di reddito non risolve molto, al contrario rischia di accrescere ulteriormente il blocco del mercato immobiliare delle seconde case, già registrato nel 2012. 14
  • 15. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Lo stock immobiliare non residenziale è poi caratterizzato da una rilevante quota di negozi e botteghe, per l’80% circa di proprietà delle persone fisiche, di uffici e di immobili a destinazione produttiva (opifici, industrie, grandi strutture del terziario e del commerciale) che, seppure poco numerose (1,2 milioni di unità, circa il 2% del totale), corrispondono ad un ammontare di rendita assai elevata, pari al 28% circa del totale. Non appare quindi in alcun modo sostenibile neanche l’ipotesi di spostare l’IMU sugli immobili diversi dalle abitazioni, specie se si considera l’aggravio già introdotto con il decreto Salva Italia sia rispetto alla precedente ICI sia, ulteriormente, per il 2013 rispetto al 2012. Mantenere l’IMU senza una reale riforma della tassazione immobiliare, a partire dal coinvolgimento dei Comuni virtuosi, che progressivamente stanno riordinando le basi informative e recuperando le evasioni di qualche furbetto, servirà solo a veder scendere valore immobiliare. 15
  • 16. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Molte famiglie più fragili saranno costrette a vendere, i grandi investitori compreranno a prezzo di saldo, le famiglie andranno in affitto e gli uomini della grande finanza internazionale venderanno alle famiglie prodotti derivati frutto della cartolarizzazione di quegli stessi affitti. Al contrario, l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa dal 2013 e la restituzione di quella versata nel 2012 farà ripartire, da subito, la domanda, i consumi, e con essi il settore edilizio, il mercato immobiliare e tutto l’indotto, anche con riferimento agli affitti. Noi siamo fermi su questo punto per precisi valori economici: l’economia può ripartire solo in un quadro di aspettative positive. Liberare da adesso 2-3 miliardi con l’IMU aumenta il reddito disponibile delle famiglie che, in un clima di rinnovata fiducia, spenderanno di più, piuttosto che risparmiare a scopo precauzionale, come avviene quando si ha incertezza, o paura, del futuro. 16
  • 17. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA L’edilizia contribuisce in misura determinante alla crescita del PIL. Aver trascurato questo elemento, rappresenta uno dei tanti motivi che sono all’origine del più basso tasso di sviluppo dell’economia nazionale italiana rispetto agli altri paesi. Gran parte di questi inconvenienti sono attribuibili proprio alla cattiva politica fiscale, che ha penalizzato sia il possesso che la costruzione di immobili. L’aspetto più rilevante è la sottostima del cosiddetto “effetto ricchezza” (se il valore degli immobili aumenta, aumentano anche i consumi dei proprietari) che rappresenta, in un’ottica di tipo keynesiana, uno dei fattori più importanti dello sviluppo economico recente della maggior parte dei paesi occidentali. Al punto che, se oggi si intravede una possibile ripresa negli Stati Uniti, questa si deve, appunto, al superamento della crisi nel sistema immobiliare. 17
  • 18. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Le risorse per eliminare l’IMU sulla prima casa ci sono, a partire da quelle necessarie per coprire il minor gettito derivante dalla sospensione della rata di giugno 2013, in vista della complessiva riforma della tassazione degli immobili in Italia. Nel 2012 il governo dei tecnici ha chiesto ai contribuenti, con l’IMU, 20 miliardi per far fronte alla difficile situazione finanziaria. A consuntivo, invece, le entrate sono state pari a circa 24 miliardi, con un extragettito di 4 miliardi. Di questo, solo una parte è stato inserito nel tendenziale di finanza pubblica: per esplicita ammissione del ministero dell’Economia e delle finanze, infatti, con riferimento al gettito dell’IMU sono stati contabilizzati 22,5 miliardi nel 2012; 23 miliardi nel 2013 e 23,3 miliardi nel 2014. 18
  • 19. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA Pertanto, l’extragettito di 4 miliardi è stato utilizzato solo in parte: per il 2012 restano 1,5 miliardi che non sono stati contabilizzati e che quindi potrebbero essere utilizzati ai fini della copertura, unitamente al miliardo del 2013 (totale 2,5 miliardi) per la sospensione del pagamento della rata di giugno dell’IMU prima casa, il cui gettito ammonta a meno di 2 miliardi. Solo con una terapia d’urto di questo tipo si può finalmente invertire la rotta e innescare un circolo virtuoso di crescita, in Italia e in Europa. Da che parte vogliamo stare? 19
  • 20. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA 20 Fig 1 Numero compravendite residenziali 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 stima 2013 869.308 808.827 684.034 609.456 611.878 598.224 444.018 416.127
  • 21. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA 21 Fig 2 Unità residenziali per destinazione d’uso (Fonte: Ministero economia) Unità immobiliari non riscontrate nella dichiarazione (3%)
  • 22. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA 22 Fig 3 Versamenti IMU per classi di reddito (n.ro soggetti) Fino 10.000 28% da10.000 a 26.000 42% da26.000 a 55.000 24% da55.000 a 75.000 3% da75.000 a 120.000 2% oltre 120.000 1%
  • 23. COSÌ L’IMU HA SOTTRATTO 17 MILIARDI AL PAESE. È L’ORA DI ELIMINARLA 23 Fig 4 Versamenti IMU per classi di reddito (valore dei versamenti) Fino 10.000 23% da10.000 a 26.000 37% da26.000 a 55.000 28% da55.000 a 75.000 5% da75.000 a 120.000 4% oltre 120.000 3%