Gli Organismi AutoAdattativi: Utopia o SocioPercezione?
Sistemi e modelli per ridefinire le organizzazioni
Intervento nel corso del Convegno:
Scenari Utopistici nella Comunicazione Pubblica e d'Impresa,
organizzato dal Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi
1. Gli
organismi
auto-‐ada0a1vi:
Utopia
o
socio-‐percezione?
Sistemi
e
modelli
per
ridefinire
le
organizzazioni
Milano,
12
Dicembre
2014
Dipar4mento
di
Economia,
Management
e
Metodi
Quan4ta4vi
Università
degli
Studi
di
Milano
2. Indice
dei
contenu4
• Gli
organismi
auto-‐adaCa4vi
e
la
socio-‐percezione
• ObieFvi
e
ambito
della
ricerca
• Esperimen4
e
risulta4
raccol4
• L’evoluzione
dei
sistemi
e
dei
modelli
organizza4vi
• Conclusioni
3. Gli
organismi
auto-‐adaCa4vi
• Gli
organismi
auto-‐adaCa4vi
sono
sistemi
in
grado
di
riconfigurare
la
propria
struCura
e
di
modificare
il
proprio
comportamento
in
fase
di
esecuzione
per
adaCarsi
ai
cambiamen4
ambientali.
4. Gli
organismi
auto-‐adaCa4vi
• L’auto-‐adaCamento
è
un
fenomeno
osservabile:
aFngiamo
alla
biologia,
alla
fisica,
alla
chimica
per
creare
sistemi
di
riferimento
e
metriche
che
ci
permeCano
di
aggiornare
le
nostre
soluzioni.
• L’uomo
progeCa
e
sviluppa
prodoF
e
servizi
che
imitano
il
comportamento
degli
organismi.
• La
replica
di
modelli
e
sistemi
auto-‐
adaCa4vi
si
sta
verificando
anche
nel
rinnovamento
delle
organizzazioni.
5. Gli
organismi
auto-‐adaCa4vi
• Se
pensiamo
alle
nostre
modalità
di
apprendimento,
noi
stessi
siamo
organismi
auto-‐adaCa4vi.
• Riconfiguriamo
la
nostra
struCura
(mentalità,
metodo,
approccio,
s4le)
e
modifichiamo
i
nostri
comportamen4
(relazioni,
azioni,
reazioni)
aCraverso
con4nui
scambi
con
l’ambiente.
6. La
socio-‐percezione
• La
Socio-‐percezione
è
la
capacità
di
comprendere
il
funzionamento
dei
sistemi
sociali
che
ci
circondano,
di
sen4rne
forze
e
debolezze,
di
meCere
in
contaCo
le
persone
che
possono
lavorare
insieme,
di
captare
le
corren4
del
possibile
e
di
rilevarne
le
trappole.
Le
persone
oggi
sono
più
consapevoli
della
vita
sensoriale,
emozionale
e
mentale
di
se
stessi
e
degli
altri,
che
giudicano
sempre
meno
e
capiscono
sempre
meglio.
Le
persone
socio-‐perce,ve
diventano
più
sensibili
alle
sofferenze
e
socialmente
più
abili
a
favorire
l’emergere
di
ciò
che
è
conforme
alle
loro
intenzioni.
(Alain
De
Vulpian,
2010)
7. ObieFvi
della
ricerca
• Evidenziare
l’importanza
di
sviluppare
capacità
di
auto-‐
adaCamento
per
affrontare
i
cambiamen4
radicali
a
cui
ci
soCopone
la
complessità
socio
economica
aCuale.
• Iden4ficare
quali
condizioni
culturali
ed
ambientali
possono
accelerare
(o
ritardare)
la
diffusione
di
organismi
auto-‐
adaCa4vi.
• ProgeCare
e
sperimentare
soluzioni
che
abili4no
le
capacità
di
auto-‐adaCamento
degli
individui
e
delle
organizzazioni.
8. Ambito
della
ricerca
• Sono
state
osservate
le
dinamiche
di
auto-‐adaCamento
in
tre
differen4
contes4:
il
volontariato,
la
scuola
pubblica
e
la
piccola
media
impresa.
• In
ques4
ambien4
sono
sta4
aFva4
progeF
di
integrazione
culturale.
• Nel
corso
del
tempo
è
stato
possibile
analizzare
l’evoluzione
nella
struCura
dei
gruppi
e
nei
comportamen4
delle
persone
coinvolte,
evidenziando
le
condizioni
più
favorevoli
allo
sviluppo
della
socio-‐percezione.
9. Gli
esperimen4
e
i
risulta4
raccol4
ProgeCo
eXtra
Inizia4va
privata
di
volontariato
per
favorire
l’incontro
e
la
fusione
di
culture
diverse.
Salerano
(LO)
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Corso di Italiano
per Stranieri: 6
volontari e 40
stranieri
Nascono due nuove
“comunità” che hanno
elaborato nuove soluzioni
adattando il modello di
partenza al proprio
ambiente.
Nasce la pagina FB del gruppo: si
collegano amici e parenti degli
stranieri residenti in Italia e
italiani interessati a questi temi
L’iniziativa diviene
parte di una
associazione culturale
Coinvolgimento delle comunità straniere in eventi
culturali in cui condividere tradizioni, storia, cibo,
musica, ecc.
Supporto agli stranieri per l’adempimento delle norme di legge e per
aver accesso ai servizi. Supporto alle istituzioni locali nel favorire
l’integrazione degli stranieri nel tessuto sociale locale.
In
ques1
9
anni
tale
organismo
ha
coinvolto
oltre
400
persone
italiane
e
straniere,
provenien1
da
40
paesi
differen1.
Tavazzano
(LO)
Mulazzano
(LO)
10. Gli
esperimen4
e
i
risulta4
raccol4
ProgeCo
eXtra
Stru0ura
dell’organismo
È
una
comunità
di
persone
che
si
conoscono
e
conoscono
il
territorio
e
il
tessuto
economico-‐sociale
in
cui
vivono.
Chiari
ed
esplici4
sono
gli
interessi
comuni;
non
vi
sono
gerarchie
o
ruoli
precos4tui4
all’interno
del
gruppo:
il
contributo
di
ciascuno
è
spontaneo
e
legato
alle
proprie
competenze
e
esperienze.
Il
gruppo
è
riconosciuto
dalle
amministrazioni
locali
(comune,
provincia,
regione)
e
la
collaborazione
tra
questo
organismo
autonomo
e
le
is4tuzioni
è
sempre
stato
efficace.
Comportamen1
dell’organismo
• Le
relazioni
tra
i
componen4
del
gruppo
e
con
l’ambiente
esterno
sono
basate
sulla
condivisione
e
sulla
collaborazione.
• Ogni
anno
arrivano
circa
20-‐30
nuovi
stranieri
e
in
tempi
brevi
il
gruppo
si
auto-‐organizza
per
erogare
i
servizi.
• Alcuni
volontari
partecipano
alle
aFvità
per
periodi
brevi
e
poi
“replicano”
il
modello
nelle
loro
realtà
locali,
favorendo
il
propagarsi
di
queste
pra4che.
11. Gli
esperimen4
e
i
risulta4
raccol4
Generazione
APP
Inizia4va
nella
scuola
pubblica
con
le
seguen4
finalità:
• Introdurre
le
tecnologie
digitali
nei
processi
educa4vi
e
di
valutazione.
• ProgeCare
e
implementare
nuovi
strumen4
didaFci
(DidaSca
Aumentata).
• Ridurre
il
divario
tra
gli
s4li
di
comunicazione
e
apprendimento
di
adul4
e
pre-‐adolescen4
(K12)
Social
Network
1
2011
2012
2013
2014
2015
Corso di introduzione ai
social network e alle loro
potenzialità educative
La scuola avvia il Progetto Social Network, che nelle sue tre Edizioni ha
coinvolto circa 300 studenti, 10 genitori e 15 insegnanti.
DidaSca
Aumentata
Art&Tech
Noi
Fuoriclasse
DidaSca
Aumentata
Social
Network
2
Social
Network
3
Lezione
in
Aula
(Arte&Immagine)
con
l’ausilio
delle
tecnologie
digitali
Google-‐suite
Gramsci.it
12. Gli
esperimen4
e
i
risulta4
raccol4
Generazione
APP
Stru0ura
dell’organismo
Chiari
ed
esplici4
sono
gli
interessi
comuni:
l’Educazione.
Condivisione
e
collaborazione
stanno
alla
base
delle
relazioni
con
gli
insegnan4.
Vi
sono
gerarchie,
ruoli,
procedure
e
norme
predefinite
da
rispeCare
per
l’esecuzione
delle
aFvità.
L’organismo
‘eredita’
il
‘codice
organizza4vo’
dell’ambiente
in
cui
è
inserito
(La
Scuola
Pubblica).
Comportamen1
dell’organismo
• Da
un
incontro
informale
nasce
l’idea
di
un
progeCo
per
la
scuola.
• La
scuola
aFva
il
progeCo
e
i
risulta4
sono
eccellen4.
• Le
insegnan4
aFvano
autonomamente
progeF
digitali,
“replicando”
il
modello
nella
loro
sfera
di
interessi
e
obieFvi.
• Il
rapido
sviluppo
di
progeF
ministeriali
rivol4
all’innovazione
della
scuola
e
l’arrivo
di
una
nuova
preside,
stanno
favorendo
il
coordinamento
e
lo
sviluppo
dell’inizia4va.
13. Gli
esperimen4
e
i
risulta4
raccol4
Back
to
School
AFvità
di
Programme
and
Change
Management
nel
progeCo
di
Fusione
di
due
Società:
• Favorire
lo
sviluppo
di
un’unica
cultura
aziendale,
aCraverso
il
reciproco
scambio
di
conoscenze
e
competenze.
• Incrementare
i
profiF
creando
processi
opera4vi
snelli
ed
efficaci.
2007
2008
2009
Team
Building
Assessment
dei
talen1
Workshop
con
il
management
per
la
ges1one
dei
progeS
Workshops
per
la
ges1one
dei
progeS
a
tu0o
il
personale.
14. Gli
esperimen4
e
i
risulta4
raccol4
Back
to
School
Stru0ura
dell’organismo
Chiari
ed
esplici4
sono
interessi
delle
due
società:
fondersi
in
una
sola
per
accrescere
i
propri
profiF.
Inserito
un
“agente
di
cambiamento”
per
trasmeCere
nuove
competenze
e
nuovi
metodi
per
la
ges4one
opera4va.
Gli
organismi
di
partenza
disponevano
di
organizzazioni
snelle
e
non
vi
erano
sovrapposizioni
di
ruoli
e
responsabilità.
Un
nuovo
“lessico
aziendale”
(nuovi
ruoli,
nuove
gerarchie)
sono
nate
dalla
fusione
e
dall’adaCamento
di
quelle
esisten4.
Comportamen1
dell’organismo
• Il
coinvolgimento
del
personale
nella
ricerca
e
nello
sviluppo
di
soluzioni
organizza4ve
ha
modificato
il
comportamento
dei
singoli.
• I
risulta4
concre4
nella
riduzione
del
4me
to
market
e
dei
cos4
di
progeCo
hanno
favorito
la
diffusione
di
“nuove
pra4che”
di
accoun4ng
e
project
management.
• Il
project
management
come
approccio
al
lavoro
ha
favorito
il
diffondersi
di
comportamen4
di
co-‐
creazione
delle
soluzioni.
15. Gli esperimenti e i risultati raccolti
• I
diversi
gruppi
analizza4
hanno
in
comune
tre
variabili
struCurali:
la
dimensione
del
gruppo,
l'eterogeneità
dei
componen4
e
la
semplicità
delle
regole.
• La
relazione
tra
gli
elemen4
dei
gruppi
si
basa
su
tre
elemen4
“conneFvi”:
Affidabilità,
Reputazione,
Reciprocità.
• Nessuna
evoluzione
è
par4ta
da
un
“grande
piano”,
ma
è
emersa
dagli
impulsi
ricevu4
da
uno
o
più
elemen4
del
gruppo.
16. Gli esperimenti e i risultati raccolti
• Le
gerarchie
di
comando
e
di
controllo
sono
assen4
o
comunque
secondarie
rispeCo
all’auto-‐organizzazione
che
nasce
spontanea
quando
si
voglia
trovare
la
soluzione
ad
un
problema
nell'ambiente
circostante.
• Piccoli
cambiamen4
nelle
‘condizioni
iniziali’
hanno
portato
grandi
benefici
all’evoluzione
del
gruppo.
• Ciascuno
dei
partecipan4
ha
“co-‐creato”
la
soluzione
contribuendo
con
il
proprio
“codice
culturale”
all’evoluzione
di
se
stesso
e
del
gruppo.
17. L’evoluzione dei sistemi e dei modelli organizzativi
• Il
modello
d’azienda
come
insieme
di
compar4men4
stagni
lascia
il
posto
alla
metafora
dell’azienda
come
ecosistema
di
elemen4
che
interagiscono.
• I
modelli
sequenziali
per
la
descrizione
dei
processi
lasciano
il
posto
ai
modelli
ricorsivi.
18. L’evoluzione dei sistemi e dei modelli organizzativi
• Gli
organigrammi
e
le
matrici
ruolo/funzione
si
trasformano
in
grafi
e
re4
neurali.
• La
work
breakdown
structure
dei
progeF
evolve
nelle
mappe
mentali.
19. Conclusioni
• Considerare
le
organizzazioni
come
esseri
viven4
non
è
più
una
semplice
metafora,
ma
diviene
un
quadro
di
riferimento
per
accelerare
e
diffondere
la
nostra
capacità
di
adaCamento
come
persone
e
come
organismi
di
persone.
• Il
processo
di
adaCamento
è
una
sequenza
di
“pra4che
quo4diane”,
di
SOLUZIONI
che
affiniamo
mentre
le
sperimen4amo.
• Miglioriamo
progressivamente
la
nostra
capacità
di
apprendimento
sperimentando
con4nuamente
la
nostra
capacità
di
adaCarci
ai
cambiamen4
dell’ambiente.
20. Conclusioni
• Per
essere
in
grado
di
adaCarsi
ai
mutamen4
esterni
in
tempi
contenu4
e
senza
danni
permanen4
alle
struCure
e
alle
funzionalità,
dobbiamo
lavorare
sulle
nostre
capacità
di
comprensione
e
comunicazione
tra
individui
e
con
l’ambiente
esterno.
• Ampliando
i
nostri
canali
di
comunicazione
ampliamo
simultaneamente
le
nostre
possibilità
di
acquisizione,
elaborazione,
apprendimento
e
ada0amento.
• Questa
nostra
progressiva
presa
di
coscienza
si
riversa
su
due
percorsi
opera4vi
per
le
organizzazioni
pubbliche
e
private:
– da
un
lato
sviluppare
la
cultura
della
Conoscenza
come
Bene
Comune.
– dall’altro
cos4tuire
imprese
e
organizzazioni
basate
su
Condivisione,
Collaborazione
e
Co-‐Creazione.