L'impatto del cambiamento climatico, prospettive per il 2012
Campania 2020 13 maggio 2014
1. CAMPANIA 2020
CULTURA E SVILUPPO
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2. GLI ESPERTI CONSULTATI
• Luigi Amodio (direttore Città della Scienza di Napoli)
• Francesco Canessa (giornalista, scrittore, critico
musicale)
• Derrick De Kerckhove (Università di Napoli Federico II e
Università di Toronto)
• Cesare de Seta (storico dell’arte e dell’architettura,
scrittore)
• Diego De Silva (scrittore, giornalista e sceneggiatore)
• Francesco Durante (giornalista e critico letterario)
• Marino Niola (Università di Napoli Suor Orsola Benincasa)
• Lello Savonardo Università di Napoli Federico II)
• Michele Trimarchi (Università di Catanzaro e Università di
Bologna)
3. CAMPANIA 2020
CULTURA E SVILUPPO
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CULTURA E CONTESTO
SOCIO-ECONOMICO
4. IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
• PIÙ FORTE DELLA CRISI. Molti consumi calano,
la spesa per la cultura regge (ma al Sud, meno).
Bene sia l’offerta tradizionale, sia quella basata
sulla valorizzazione dell’ICT.
• RIGIDEZZA LEGISLATIVA, PRECARIETÀ
ESECUTIVA. Governi nazionali precari, mancano
politiche concrete per il settore culturale. La
legislazione rigida scoraggia la progettualità
culturale. In Campania, in particolare, il limite sta
nella regolamentazione (nomine, attività e
sostegno effettivo).
6. IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
UN’OFFERTA
VIGOROSA
• I fermenti culturali restano molto intensi.
• Le tradizioni sono ancora vigorose nel teatro,
nella musica, nella canzone e nei festival.
• Il cinema risulta trainante per l’intero settore.
7. IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
UN’INDUSTRIA
FRAGILE
• Industrie culturali: sempre più concentrate nelle
grandi metropoli, in Italia e soprattutto a livello
globale.
• Il tessuto industriale della Campania (ad
eccezione di alcuni gruppi) resta debole, con
conseguenze per tutti i comparti.
8. IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
UN
ECOSISTEMA
PALUDOSO
• La “cultura dirigente” rimane statica, l’offerta
culturale resta complessivamente modesta.
• Il sistema è infertile e paludoso. L’innovazione
viene solo da chi si orienta verso i mercati
internazionali e la crossmedialità.
9. IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
• POTENZIALE DI TRASFORMAZIONE
Effetti dell’innovazione tecnologica:
– creazione di nuovi linguaggi;
– spostamento dei confini della produzione
culturale;
– riduzione dei costi dei mezzi di produzione
culturale;
– pervasività e viralità dei contenuti.
10. IL SETTORE CULTURALE
IMPATTO DELL’ICT
IN CAMPANIA
Formazione
“smart” dei
cittadini campani
Costi bassi per
valorizzare il
patrimonio
Valorizzazione
dei territori
periferici
Contatto
con il mercato
mondiale
Tempi più brevi
per il recupero
del ritardo
Produzione di
nuovi generi
a basso budget
11. IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
• IL DIVARIO PRINCIPALE. In Campania (come
altrove, ma più che altrove) la distanza fra le
generazioni pesa più di quella fra area costiera e
interno e si intreccia con la distanza economica:
- da un lato i giovani nullatenenti, ma immersi
nella nuova cultura digitale;
- dall’altro gli adulti, gestori del potere e delle
ricchezze.
• ADESIONE SENZA APPROPRIAZIONE. Gli
adulti sono più aperti verso le innovazioni
tecnologiche, ma senza valorizzare le nuove
opportunità e i nuovi linguaggi creativi.
12. IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
• OPPORTUNITÀ
OPPORTUNITÀ
1) la specificità del
1) la specificità del
territorio (cultura,
paesaggio,
storia);
2) le energie giovani
del territorio;
3) le innovazioni
tecnologiche.
territorio (cultura,
paesaggio,
storia);
2) le energie giovani
del territorio;
3) le innovazioni
tecnologiche.
• OSTACOLI
OSTACOLI
1) la gestione
1) la gestione
inadeguata della
politica;
2) la crisi
economica;
3) la cattiva
gestione delle
risorse del
territorio.
inadeguata della
politica;
2) la crisi
economica;
3) la cattiva
gestione delle
risorse del
territorio.
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CULTURA E SVILUPPO
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QUALITÀ E CRITICITÀ
DEL SETTORE CULTURALE
14. IL SETTORE CULTURALE
• DISTANZE E DIFFERENZE. La cultura
manageriale si orienta verso la flessibilità, mentre
l’ambiente culturale e politico si autoalimenta:
resta diffidenza. Affidabilità e responsabilità
rimangono distanti dagli orientamenti del settore.
• DEBOLEZZA FORMATIVA. Le competenze
gestionali crescono, ma soprattutto grazie ad
agenzie formative situate altrove, in Italia o
all’estero: in Campania il management dei beni
culturali resta improvvisato. Nelle iniziative
imprenditoriali dei giovani, un maggiore legame
fra specialismo e offerta culturale.
15. IL SETTORE CULTURALE
Frammentazione
e discontinuità
IL CUORE DEL CAMBIAMENTO
La costruzione di sinergie,
condividendo problemi e progettando
soluzioni, è la chiave del
rinnovamento culturale.
Dipendenza
dalla politica
Riduzione dei
fondi disponibili
Conflitti
professionali
Incapacità di
fare rete
Sinergie assenti
dai bandi di gara
16. IL SETTORE CULTURALE
• AMORE PER LA CONOSCENZA. Pur in
assenza di un rapporto organico, il rapporto fra
istruzione e settore culturale resta intenso; e
trasmette curiosità per il mondo ai giovani.
• ASTRATTEZZA E STERILITÀ. Persiste lo iato
tra l’insegnamento (teorico) e la realtà (pratica)
del mercato del lavoro nel comparto culturale.
• VINCOLI SUPERIORI. La collaborazione fra
sistema dell’istruzione e settore culturale viene
soprattutto dai vincoli dei fondi europei.
• SCUOLE APERTE. Le scuole creano rapporti
con il mondo del lavoro più delle università.
17. IL SETTORE CULTURALE
FLUSSI INADEGUATI
Al patrimonio culturale campano
(nonostante la sua rilevanza) non
corrispondono flussi turistici
altrettanto importanti.
Stabili i flussi
turistici globali
Promozione debole
e discontinua
Eventi poco
motivanti
Nascita di progetti
per piccole realtà
Strutture statiche
assenza di reti
Limiti strategici:
ipersfruttamento
18. IL SETTORE CULTURALE
• PUNTI DI
FORZA
PUNTI DI
FORZA
1) l’eccellenza del
1) l’eccellenza del
patrimonio
culturale;
2) la creatività;
3) le risorse umane
(giovani e Hi-
Tech).
patrimonio
culturale;
2) la creatività;
3) le risorse umane
(giovani e Hi-
Tech).
• PUNTI DI
DEBOLEZZA
PUNTI DI
DEBOLEZZA
1) il servilismo
1) il servilismo
verso la politica;
2) l’incapacità
strategica delle
istituzioni;
3) la gestione
feudale (di politici
e professionisti
della cultura).
verso la politica;
2) l’incapacità
strategica delle
istituzioni;
3) la gestione
feudale (di politici
e professionisti
della cultura).
19. CAMPANIA 2020
CULTURA E SVILUPPO
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LE PROSPETTIVE DELLA
CREATIVITÀ CULTURALE
20. CINEMA E AUDIOVISIVI
• PRODUZIONE DI FASCINO. Campania, regione
cruciale per l’audiovisivo. Si raccontano anche gli
aspetti positivi, si valorizzano le località turistiche.
• EFFICIENZA E INNOVAZIONE. Il comparto
evolve: dimensioni contenute, flessibilità,
espansione geografica, cross-medialità.
• TECNOLOGIE POP. Contenuti migliori e di
successo, grazie a video virali, condivisione dei
prodotti, video editing professionale sul web. Si
fondono produzione e autopromozione.
21. MUSICA
Emergono nuove tendenze,
anche grazie alle nuove
modalità compositive
Si fa sentire l’impegno (e
i programmi di qualità) di
associazioni e fondazioni
VOCAZIONI E ISTITUZIONI
La grande vocazione musicale del
passato viene confermata e
rafforzata dall’innovazione.
I linguaggi alternativi
vengono consolidati dalla
formazione dei Conservatori
La disponibilità di Hw e
Sw e le competenze tech
favoriscono la qualità
22. TEATRO E LIRICA
• CERCASI PUBBLICO DISPERATAMENTE. Il
pubblico teatrale e lirico cala progressivamente,
con eccezione delle occasioni importanti. Il
settore diventa più elitario e di nicchia. Ma le
tendenze sono divergenti.
• Il comparto lirico
risulta sempre più
distante dal vissuto
dei giovani e della
città “reale”.
• Il teatro, grazie alla
lunga tradizione,
mantiene un
pubblico ampio,
anche giovanile.
23. ARTI VISIVE E PLASTICHE
• FRA AUDACIA E PRECARIETÀ. L’architettura
tenta progetti audaci (come il litorale di Salerno),
ma non cresce, per mancanza di risorse.
• CREATIVITÀ PEDAGOGICA. Superata la
tendenza conservatrice, l’arte e l’architettura
stimolano i cittadini campani a vivere nella
contemporaneità e a ripensare il territorio.
• ARTIGIANATO HI-TECH. Le tecnologie digitali
hanno una forte incidenza, fanno interagire
manualità e nuovi strumenti, modificando la
produzione e la rappresentazione dell’opera.
24. LETTERATURA
• L’ECO MITICA DEL TERRITORIO. La letteratura
cresce e resta una delle più concrete risorse: la
continua e qualificata narrazione dei luoghi
incrementa le capacità di attrazione turistica.
• ORIZZONTI LONTANI. L’editoria tradizionale, in
crisi, si orienta verso la valorizzazione delle
nuove tecnologie. La Campania resta priva di
editrici competitive con Milano e Roma. Gli
scrittori napoletani, in aumento, scrivono per
editori nazionali.
25. MUSEI E MOSTRE
• CALMA PIATTA. Il comparto resta stabile: natura
pubblica, rigidità normativa, poca capacità di
adattamento, potenzialità inespresse.
• BASSE ASPETTATIVE. La scarsa capacità
“narrativa” dei Beni Culturali porta una fruizione
elitaria e distante. Scoraggiate la domanda
innovativa e le attese di qualità.
• GIACIMENTI TURISTICI. L’archeologia resta
però un comparto privilegiato per l’immagine
turistica della Campania, una base per la
promozione.
26. FESTIVAL ED EVENTI
Scarsità di
risorse pubbliche
Disinteresse degli
amministratori locali
PROGRESSIVO
RALLENTAMENTO
Sorgono nuove iniziative,
ma il settore ha uno
scarso sviluppo.
Conflittualità nella
politica regionale
INNOVAZIONI A
CHILOMETRO
ZERO. Lo
sviluppo riguarda
soprattutto i piccoli
centri, gli eventi
legati a vocazioni
territoriali.
Scelte economiche
contingenti e penalizzanti
27. SCIENZA
• SPRECHI ENDEMICI. Problema persistente: gli
sprechi di risorse, assai limitate (e in diminuzione
in tutto il Paese). Continua l’esodo di ricercatori.
• PERVICACI ECCELLENZE. Lo stato di salute
della scienza in Campania non migliora, ma
restano punti di eccellenza, fortemente
internazionalizzati.
• RISORGERE DALLE CENERI. La ricostruzione
della Città della Scienza consente di diffondere
contenuti scientifici in un territorio dominato dalla
cultura umanistica.