Il paesaggio per tutelare i beni culturali e l'architettura
Corona Verde presentazione progetto
1. per il progetto strategico 3 maggio 2010 a cura di Paolo Castelnovi
2.
3. Le strategie per gli spazi aperti a Londra, fondate sui parchi reali e sulle riserve della Green Belt degli anni ‘60
4. Il disegno strategico delle aree libere in Provincia di Milano: il parco agricolo a sud, le aree protette fluviali, i parchi urbani e periurbani a nord
5. Gli ambiti frammentati delle aree libere a nord di Milano, con caratteri di parco urbano disegnato nel contesto costruito
6. I riferimenti diffusi per le strategie di governance del Parco agricolo Sud Milano le cascine i punti servizio del parco i beni naturalistici i beni monumentali
7. Il sistema del verde periurbano alla base del programma di riqualificazione del comprensorio di Lille. Il Parco fluviale de la Deule premiato dalla UE
8. Il programma di Olmsted per Boston (fine 1800) si fonda sulle Greenways: connessioni lineari di verde fruibile nell’insediato tra poli di parchi o specchi d’acqua
9. l’area metropolitana di Frankfurt più delle altre è confrontabile con quella torinese, per il policentrismo, il ruolo dei fiumi e della collina, l’eterogeneità paesistica degli ambiti
10. Il programma strategico per la Frankfurt GrunGurtel, come quello di Corona Verde è molto articolato: dal potenziamento di una collana di piccole aree protette alla qualificazione di siti monumentali, dal completamento dell’anello di greenway alla messa in sistema delle cascine storiche e non ancora in attività
11. la complessità dei diversi paesaggi, per lo più rurali ed insediati, introduce una pluralità di attori relativamente autonomi nella partecipazione con progetti specifici al disegno generale
12. Componenti delle linee d’azione strategica fondamentali di Corona Verde 1. Potenziamento della rete ecologica Il Piano paesaggistico regionale (PPR) propone i riferimenti principali della strategia per il potenziamento della rete ambientale del Piemonte. Nel torinese si evidenzia in arancio il ruolo potenziale delle aree agricole periurbane e quello delle aree protette e dei vicini versanti collinari e montani
14. geomorfologia e idrografia favoriscono naturalmente la “resistenza” di un telaio portante di connessioni ecologiche
15. le “core areas” della rete regionale, in buona parte corrispondenti alle aree naturali protette
16. oltre alle “core areas” nella rete ambientale regionale si riconoscono aree minori di interesse per le reti locali o “tappe” nelle connessioni mancanti
17. nella rete ambientale regionale si mettono in luce le “aree tampone”, di interesse per il ruolo complementare che possono svolgere rispetto alle “core areas”
18. nella strategia per le rete ambientale regionale si evidenziano le connessioni principali da potenziare, connesse a fasce fluviali e a corridoi di buona naturalità collinari o montani
19. per la rete ambientale regionale le aree rurali intorno alla conurbazione costituiscono un potenziale indifferenziato, salvo alcuni corridoi pedemontani o vallivi, in situazione critica
20. una parte importante delle “core areas” è già oggi tutelata attraverso l’istituzione di parchi o di “buffer zones” al loro intorno
21. Il programma di valorizzazione delle aree libere periurbane evidenziato nello Schema direttore di Corona verde 1 può costituire un importante riferimento per le priorità di intervento di potenziamento della rete locale, a ridosso del sistema costruito densamente
22. Nello Schema direttore di CV1 è evidenziata una strategia di valorizzazione delle fasce fluviali minori, che collimano con le più importanti connessioni ambientali evidenziate dal PPR
23. Nelle aree rurali lo Schema direttore di CV evidenzia i coltivi di interesse per la rete ambientale (in parte oasi o ZRC)
24. Con riferimento alle aree periurbane e rurali d’interesse ambientale si evidenziano le connessioni ambientali da mantenere, nei varchi ancora esistenti tra i sistemi insediati
25. Il progetto del piano territoriale provinciale (PTP2)individua fasce fluviali di interesse ambientale simili a quelle dello Schema direttore
26. Il progetto del PTP2 seleziona, tra le aree libere periurbane, quelle in cui sono attivi progetti territoriali coerenti con le strategie di connettività ambientale
27. Il progetto del PTP2 e il PPR individuano nuove aree da proteggere ampliando i parchi esistenti o istituendone di nuovi
28. Componenti delle linee d’azione strategica fondamentali di Corona Verde 2. Riqualificazione multifunzionale del sistema delle fasce fluviali
29. Il sistema fluviale viene riconosciuto come base strutturale di territori complessi come quello della regione parigina
30. sul fiume sono organizzate per intero le strategie ambientali periurbane di alcune grandi città (le Plan Bleu de Lyon)
31. Le politiche di riqualificazione territoriale postindustriale di intere aree metropolitane partono dalla liberazione delle fasce fluviali (London, Paris) Nelle aree di pertinenza fluviale si addensano le attività estrattive. La loro riqualificazione in alcune aste costituisce il nodo fondamentale della strategia di qualificazione
32. Le greenway storicamente consolidate più importanti sono realizzate lungo i fiumi, mettendo in relazione collane di siti di interesse naturalistico e di loisir attraverso percorsi ciclabili e in qualche caso carrabili come “strade quiete”
33. Nello Schema direttore CV1 si identifica il telaio fondamentale costituito dalle fasce di pertinenza fluviale, che interessano ampi contesti di aree potenzialmente interessate dal paesaggio e dall’ambiente fluviale
34. Nelle fasce di pertinenza fluviale sono riconosciute le condizioni per una rete quasi completa di greenway che legano Torino al territorio rurale e alla collina
35. i siti degradati (discariche, aree estrattive) costituiscono un tema cruciale per la qualificazione delle fasce fluviali
36. Componenti delle linee d’azione strategica fondamentali di Corona Verde 3. Integrazione delle attività agricole nella manutenzione e nella qualificazione delle aree aperte Le aree agricole costituiscono quantitativamente la vera “corona verde” intorno alla conurbazione torinese
37. La selezione delle aree agricole di prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo evidenzia la fertilità della fascia sud del torinese
38. La selezione delle aree di maggiore conservazione di fattori di biopermeabilità (siepi, filari, macchie) evidenzia l’importanza della fascia a nord della conurbazione
39. Le aree di interesse ambientale (oasi, RC,...) sono distribuite su tutto il territorio coltivato
40. Le cascine storiche costituiscono una costellazione diffusa e densa, ancora leggibile nelle relazioni con il territorio, soprattutto nella fascia a nord
41. Le risorse del territorio rurale periurbano sono utilizzabili solo con un patto innovativo tra gli enti locali e gli operatori. In Francia associazioni di operatori ed enti (qui Terres en villes) provano da tempo strategie integrate di valorizzazione dell’agricoltura periurbana e del suo ruolo multifunzionale a servizio del territorio
42. Gli enti parco in molti casi promuovono le produzioni qualificate delle aziende agricole, attivano circuiti di consumo consapevole (bio, km zero, etc.)
43. Gli operatori che gestiscono il verde urbano si articolano con modalità sperimentali: all’esterno associazioni di agricoltori, all’interno associazioni di cittadini
44. Componenti delle linee d’azione strategica fondamentali di Corona Verde 4. Valorizzazione del sistema storico culturale e della rete per la fruizione La “corona delle delizie” sabauda segna da secoli l’intorno di Torino, l’appartenenza al patrimonio Unesco comporta piani di gestione delle aree interessate
45. Oltre al segno forte del Re, il Torinese è denso di beni storici (religiosi, militari, di loisirs) in buona parte ancora leggibili come sistemi relazionati nei loro contesti rurali
46. alla base della struttura insediativa una rete di nuclei storici e di assi viari ben leggibili all’esterno della parte urbanizzata, a rinforzo della rete di beni isolati
47. Solo il sistema delle cascine storiche connette diffusamente la pianura negli ampi spazi rurali tra gli assi radiali che partono da Torino
48. La fruizione del sistema dei beni è frammentata: solo poche zone sono dotate di una rete di percorsi ciclopedonali connessi
49. La rete delle ciclabili in aree esterne non è completa e le ferrovie minori, potenzialmente importanti, sono comunque parallele ad assi radiali centrati su Torino
50. Le greenways individuate dal PPR non costituiscono un sistema completo e prossimo all’area densa della conurbazione
51. Riferimenti per gli interventi sulle strutture ambientali a partire dal quadro delle risorse ambientali da potenziare e connettere in sistema
52. ci si deve misurare con le interferenze delle infrastrutture e del sistema urbanizzato i riferimenti per gli interventi sulle strutture ambientali
53. che pesano in particolare sulle fasce fluviali e lungo gli assi radiali i riferimenti per gli interventi sulle strutture ambientali
54. la percezione di tali interferenze è massima lungo le infrastrutture (in part. la tangenziale) i riferimenti per gli interventi sulle strutture ambientali
55. il tema del rapporto con il costruito è fondamentale e va declinato a partire dai vari tipi di bordi urbani e di specificità degli spazi aperti ad essi connessi i riferimenti per gli interventi sulle strutture ambientali
56. in particolare il tema del confronto/scontro con gli insediamenti produttivi richiede misure strategiche coordinate a scala sovracomunale e un disegno complessivo perequativo i riferimenti per gli interventi sulle strutture ambientali
57. Aiuta nelle scelte di ridisegno dei rapporti tra urbanizzato e spazi aperti una lettura che distingue le parti aperte sulla base delle dinamiche di trasformazione i riferimenti per gli interventi sulle strutture ambientali
58. Sul tema dei bordi urbani e dei rapporti con i nodi infrastrutturali i riferimenti a strategie di altre aree metropolitane sono contradditori: si va da strategie di tamponamento ex post con azioni di “forestazione infrastrutturale”
59. a bordi progettati nelle parti aperte contestualmente alle parti costruite
60. a fasce di separazione ottenute con forestazione urbana senza soluzione di continuità
61. a strade -viale di bordo che delimitano green front progettati appositamente
62. è molto recente la preoccupazione per interventi sistematici di completamento e qualificazione dei fronti urbani verso gli spazi aperti
63. Per la funzionalità fruitiva di CV è prioritaria una connessione qualificata e continua con greenways di bordo e interne alla parte conurbata che tocchino anche mete di interesse storico culturale, a partire dai siti della Corona di delizie i riferimenti per gli interventi sul sistema della fruizione
64. Obiettivo è una fruizione con continuità delle aree della “corona interna”, in connessione alle fasce fluviali e alle zone di “porta metropolitana” che rendono leggibile l’intero ambito i riferimenti per gli interventi sul sistema della fruizione
65. La gestione degli spazi aperti in termini di presidio, sicurezza, manutenzione, diventa un fattore determinante delle strategie di intervento sin dalla fase progettuale i riferimenti per gli interventi sul sistema della fruizione
66. Se gli interventi di qualificazione ambientale e di fruizione continueranno ad essere episodici e frammentati nel contesto metropolitano saranno inutili e trascurati. Il quadro strategico di riferimento indirizza interventi locali, necessariamente separati, ottenendo funzionalità di rete e facendoli percepire come parte di un sistema connesso