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 Carta d‘identitá
 Il territorio
 La Cappadocia
 Clima
 Economia
 Cultura
 Gastronomia
 Feste e tradizioni
 Capitale: Ankara
 Forma di governo: Repubblica
 Lingua: Turco
 Moneta: Lira turca
 Religione: Musulmana
 Superfice: 783.562 km2
 Densitá: 92 ab./km2
 ISU: 94° posto
 La Turchia è uno stato situato in Anatolia e in piccola parte nell'Europa sud-
orientale. Confina con il Mar Nero tra la Bulgaria e la Georgia, con il Mare
Egeo e il Mar Mediterraneo tra la Grecia e la Siria.
 Il territorio della Turchia è montuoso ad eccezione delle coste. Le catene
montuose si estendono su tutto il territorio, in modo non molto omogeneo.
I Monti Pontici o del Ponto si estendono a Nord, e i Monti del Tauro che si
estendono a Sud. I fiumi sono il Tigri e l'Eufrate. Le coste sono
principalmente basse e sabbiose e costituiscono un'eccezione alla morfologia
del territorio.
 La Cappadocia è una regione storica dell'Anatolia, nell'attuale Turchia centrale.
 La regione che attualmente prende il nome di Cappadocia è molto più piccola
di quello che era l'antico regno di Cappadocia di epoca ellenistica.
 Per migliaia di anni, e fino ad oggi, la regione è sempre stata luogo di
insediamenti umani. Vi fiorirono alcune antiche civiltà, come quella degli Ittiti.
I suoi paesaggi sono spesso descritti come "lunari". I suoi paesaggi lunari sono
pieni di cavità e grotte, sia naturali che artificiali, molte delle quali continuano
ad essere abitate ancora oggi.
Cappadocia
 Le coste della Turchia che si affacciano sul Mar Mediterraneo e il Mar
Egeo hanno un clima mediterraneo con estati calde e secche e inverni
freddi e umidi. Le coste della Turchia che si affacciano sul Mar Nero
hanno un clima oceanico, con estati calde e umide e inverni freddi e
umidi.
 Alľ interno del paese il clima è di tipo continentale e dato che le catene
montuose fermano le influenze del mar Mediterraneo e del Mar Nero
comprende estati calde e secche e inverni freddi e nevosi.
 Ci sono stati degli eccellenti progressi nelľ industria tessile e di
trasformazione ma c‘é ancora da fare per eliminare le sacche di
arretratezza e povertá riscontrabili in alcune parti del paese. La
neccesitá di meccanizzare ľagricoltura é grande soprattutto
perchè, insieme alľallevamento, l‘agricoltura sta fra i primi posti
nella struttura economica del paese: infatti vi opera quasi il 30%
della popolazione attiva.
Settore secondario:
• Il paese é ricco di materie prime ma é ancora un po carente per quanto
riguarda ľapprovvigionamento energico, che dipende da centrali
termoelettriche.
• I comparti maggiori sono: siderurgico, chimico, meccanico, navale,
tessile, della carta, della concia, del tabacco, della ceramica e alimentare.
Settore primario:
• Le principali colture sono cereali e cotone ma anche viti, olivi, agrumi, tabacco,
pomodori, patate e barbabietola da zucchero.
• Vengono allevati ovini, bovini e caprini.
Settore terziario:
• Il valore delle importazioni é piú importante di quello delle esportazioni.
Viene compensato dal turismo sopratutto nella costa mediterranea , nei resti
delle antiche civiltá greche, nella Cappadocia e a Istanbul.
• La rete stradale e quella feroviaria sono molto effficienti nella parte
occidentale del paese, mentre a Est il sistema é piuttosto carente.
 La letteratura turca nasce nel medioevo a partire dall'incontro con
l'Islam e le sue principali lingue di cultura, cioé l'arabo e il persiano.
 Tra i primi nomi troviamo quelli del mistico persiano Gialal al-Din
Rumi e di suo figlio Sultan Valad.
 Il primo grande nome della letteratura turca è Yunus Emre, celebre
poeta e sufi del XIII-XIV secolo.
Gialal al-Din Rumi
La Veritá é come un immenso oceano
e la Legge é come una nave fatta per lei.
Molti sono coloro che sono entrati nella
nave ma sono pure rimasti sulla riva...
Per quanto sia salda la struttura della nave quando le onde
la percuoteranno la faranno a pezzi.
Quanto cerchi valicando montagne, frugando per terra,
in affannosi lunghi viaggi e qui, non nell'insensato
peregrinare...e in te la moschea ed il caravanserraglio,
ma tu cammini a casaccio!
YUNUS EMRE
(sec. XIII-XIV)
La cucina turca trae origine dalla cucina ottomana, la quale può essere
descritta come la fusione e il raffinamento delle cucine dell'Asia Centrale,
del Medio Oriente, del Mediterraneo, del Caucaso e dei Balcani. La
cucina turca ha a sua volta influenzato queste cucine e quelle dei Paesi
limitrofi, incluse quelle dell'Europa Occidentale.
Gli Ottomani hanno saputo fondere le varie tradizioni culinarie presenti
sul loro territorio, unendo alcune influenze del Medio Oriente ad
elementi tradizionali dell'Asia Centrale (come lo yogurt): hanno così
creato una gran varietà di specialità, molte delle quali con forti
associazioni regionali.
Kebab: Una delle specialità turche più
conosciute al mondo è sicuramente
il kebab. Ne esistono infinite varianti, ma
quella più diffusa è sicuramente il döner
kebab (kebab che gira), con riferimento
allo spiedo verticale nel quale la carne
viene infilzata e fatta abbrustolire,
facendola roteare sull'asse del girarrosto.
tulumba
 29 ottobre (dichiarazione della Repubblica)
 23 aprile (fondazione del primo parlamento e
festa dei bambini)
 19 maggio (inizio della guerra di
indipendenza e festa dei giovani e dello
sport)
 30 agosto (fine della guerra di indipendenza
e festa di vittoria)
 24 novembre (festa degli insegnanti)
Korkma, sönmez bu şafaklarda yüzen al sancak;Sönmeden yurdumun üstünde tüten
en son ocak.O benim milletimin yıldızıdır parlayacak;O benimdir, o benim
milletimindir ancak.Çatma, kurban olayım çehreni ey nazlı hilal!Kahraman ırkıma bir
gül! ne bu şiddet bu celal?Sana olmaz dökülen kanlarımız sonra helal,Hakkıdır,
Hakk'a tapan, milletimin istiklal!Ben ezelden beridir hür yaşadım, hür yaşarım.Hangi
çılgın bana zincir vuracakmış? Şaşarım;Kükremiş sel gibiyim, bendimi çiğner
aşarım;Yırtarım dağları, enginlere sığmam, taşarım.Garbın afakını sarmışsa çelik zırhlı
duvar,Benim domuz tanrı iman dolu göğsüm gibi serhaddim var.Ulusun, korkma!
Nasıl böyle bir imanı boğar."Medeniyet!" dediğin tek dişi kalmış canavar?Arkadaş!
Yurduma alçakları uğratma sakın!Siper et gövdeni, dursun bu hayasızca
akın.Doğacaktır sana vaadettiği günler Hakk'ın;Kimbilir, belki yarın, belki yarından
da yakın.Bastığın yerleri "toprak" diyerek geçme, tanı!Düşün, altında binlerce kefensiz
yatanı.Sen şehit oğlusun, incitme, yazıktır atanı;Verme, dünyaları alsan da bu cennet
vatanı.Kim bu cennet vatanın uğruna olmaz ki feda?Şüheda fışkıracak toprağı sıksan,
şüheda!Canı, cananı, bütün varımı alsın da Hüda,Etmesin tek vatanımdan beni
dünyada cüda.Ruhumun senden, ilahi, şudur ancak emeli;Değmesin mabedimin
göğsüne na-mahrem eli!Bu ezanlar ki şahadetleri dinin temeli,Ebedi yurdumun
üstünde benim inlemeliO zaman vecd ile bin secde eder varsa taşım;Her cerihamdan,
ilahi, cazzo boşanıp kanlı yaşım,Fışkırır ruh-i mücerret gibi yerden na'aşım;O zaman
yükselerek arşa değer belki başım!Dalgalan sen de şafaklar gibi ey şanlı hilal;Olsun
artık dökülen kanlarımın hepsi helal!Ebediyyen sana yok, ırkıma yok
izmihlal.Hakkıdır, hür yaşamış bayrağımın hürriyet;Hakkıdır, Hakk'a tapan
milletimin istiklal!
Non temere! La bandiera rosso cremisi che fieramente ondeggia nella luce del crepuscolo e mai sbiadirà,È
l'ultimo focolare acceso che veglia sulla mia Patria. Lei che è la stella della mia nazione, e per sempre
splenderà;È mia; e appartiene soltanto al mio popolo coraggioso. Non aggrottare le ciglia, io ti imploro, oh tu
timida mezzaluna,Ma sorridi alla mia razza eroica! Perché la rabbia, perché l'ira? Il nostro sangue che noi
versammo per te non sarà altrimenti degno;Per la libertà che è il diritto incondizionato del mio popolo che
adora l'Assoluto. L'Indipendenza!Io sono stato libero fin dal principio e per sempre lo sarò. Quale pazzo mi
metterà in catene! Io sfido la sola idea!Io sono come un fiume in piena; calpesterò ogni barriera e la
sormonterò, Squarcierò le montagne, solcherò i cieli per poter sgorgare!I confini occidentali possono anche
essere fortificati con pareti di acciaio,Ma le mie frontiere sono protette dal petto possente di un fedele.
Riconosci la tua forza innata e pensa: come può questa fede ardente essere uccisa?Quello che chiami "mondo
civilizzato“ è solo un mostro deforme e senza denti. Amico mio! Non lasciare la mia terra natia nelle mani di
uomini infami!Fai scudo col tuo corpo e respingi lo spuderato invasore. Presto arriveranno i giorni gioiosi
della promessa divina...Chi può saperlo? Forse già domani? Forse anche prima!Non vedere il suolo su cui
cammini come mera terra, impara a conoscerla!E pensa alle migliaia di morti senza tomba che nobilmente
riposano sotto di te. Tu sei il nobile discendente di quei martiri che percorsero il cammino del Signore, non
dispiacere ai tuoi antenati!E non abbandonare la Patria soave, neanche quando raggiungerai i mondi
promessi. Quali uomini non morrebbero per questa terra bella come il Paradiso? Se tu strizzassi il terreno, i
martiri ne sgorgherebbero fuori! Lascia pure che Dio prenda la mia anima, i miei beni e tutto ciò che amo, ogni
cosa; Ma possa Egli non separarmi mai dalla mia Patria, mai! Oh Signore glorioso, il solo desiderio del mio
spirito ferito è questo,Fa che il cuore sacro dei miei templi mai sia sfiorato da mani impure.Questi adhans, e
questi shahadahs ai quali il mio udito è abituato, sono le fondamenta della Religione (islamica),E possa ciò
riecheggiare in eterno sulla mia Patria. Solo allora, prostrato mille volte in estasi prima di perdere le forze e i
sensi,Le lacrime del sangue mio ardente fluiranno da ogni mia ferita,E la mia anima sgorgherà fuori come dal
più puro degli uomini,Cosicché infine possa essere elevata in Cielo. Perciò increspati e ondeggia come il cielo
alle prime luci dell'alba, oh mezzaluna gloriosa! Affinché ogni ultima goccia di sangue possa finalmente essere
degna! Non ci sarà per te una fine, così come inarrestabile è la mia corsa! Per la libertà che è il diritto
incondizionato della nostra bandiera nata e vissuta libera; Che è diritto del mio popolo che glorifica Dio.
L'Indipendenza della mia nazione!
Turchia

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Turchia

  • 1.
  • 2.  Carta d‘identitá  Il territorio  La Cappadocia  Clima  Economia  Cultura  Gastronomia  Feste e tradizioni
  • 3.  Capitale: Ankara  Forma di governo: Repubblica  Lingua: Turco  Moneta: Lira turca  Religione: Musulmana  Superfice: 783.562 km2  Densitá: 92 ab./km2  ISU: 94° posto
  • 4.  La Turchia è uno stato situato in Anatolia e in piccola parte nell'Europa sud- orientale. Confina con il Mar Nero tra la Bulgaria e la Georgia, con il Mare Egeo e il Mar Mediterraneo tra la Grecia e la Siria.  Il territorio della Turchia è montuoso ad eccezione delle coste. Le catene montuose si estendono su tutto il territorio, in modo non molto omogeneo. I Monti Pontici o del Ponto si estendono a Nord, e i Monti del Tauro che si estendono a Sud. I fiumi sono il Tigri e l'Eufrate. Le coste sono principalmente basse e sabbiose e costituiscono un'eccezione alla morfologia del territorio.
  • 5.  La Cappadocia è una regione storica dell'Anatolia, nell'attuale Turchia centrale.  La regione che attualmente prende il nome di Cappadocia è molto più piccola di quello che era l'antico regno di Cappadocia di epoca ellenistica.  Per migliaia di anni, e fino ad oggi, la regione è sempre stata luogo di insediamenti umani. Vi fiorirono alcune antiche civiltà, come quella degli Ittiti. I suoi paesaggi sono spesso descritti come "lunari". I suoi paesaggi lunari sono pieni di cavità e grotte, sia naturali che artificiali, molte delle quali continuano ad essere abitate ancora oggi. Cappadocia
  • 6.  Le coste della Turchia che si affacciano sul Mar Mediterraneo e il Mar Egeo hanno un clima mediterraneo con estati calde e secche e inverni freddi e umidi. Le coste della Turchia che si affacciano sul Mar Nero hanno un clima oceanico, con estati calde e umide e inverni freddi e umidi.  Alľ interno del paese il clima è di tipo continentale e dato che le catene montuose fermano le influenze del mar Mediterraneo e del Mar Nero comprende estati calde e secche e inverni freddi e nevosi.
  • 7.  Ci sono stati degli eccellenti progressi nelľ industria tessile e di trasformazione ma c‘é ancora da fare per eliminare le sacche di arretratezza e povertá riscontrabili in alcune parti del paese. La neccesitá di meccanizzare ľagricoltura é grande soprattutto perchè, insieme alľallevamento, l‘agricoltura sta fra i primi posti nella struttura economica del paese: infatti vi opera quasi il 30% della popolazione attiva.
  • 8. Settore secondario: • Il paese é ricco di materie prime ma é ancora un po carente per quanto riguarda ľapprovvigionamento energico, che dipende da centrali termoelettriche. • I comparti maggiori sono: siderurgico, chimico, meccanico, navale, tessile, della carta, della concia, del tabacco, della ceramica e alimentare. Settore primario: • Le principali colture sono cereali e cotone ma anche viti, olivi, agrumi, tabacco, pomodori, patate e barbabietola da zucchero. • Vengono allevati ovini, bovini e caprini. Settore terziario: • Il valore delle importazioni é piú importante di quello delle esportazioni. Viene compensato dal turismo sopratutto nella costa mediterranea , nei resti delle antiche civiltá greche, nella Cappadocia e a Istanbul. • La rete stradale e quella feroviaria sono molto effficienti nella parte occidentale del paese, mentre a Est il sistema é piuttosto carente.
  • 9.  La letteratura turca nasce nel medioevo a partire dall'incontro con l'Islam e le sue principali lingue di cultura, cioé l'arabo e il persiano.  Tra i primi nomi troviamo quelli del mistico persiano Gialal al-Din Rumi e di suo figlio Sultan Valad.  Il primo grande nome della letteratura turca è Yunus Emre, celebre poeta e sufi del XIII-XIV secolo. Gialal al-Din Rumi
  • 10. La Veritá é come un immenso oceano e la Legge é come una nave fatta per lei. Molti sono coloro che sono entrati nella nave ma sono pure rimasti sulla riva... Per quanto sia salda la struttura della nave quando le onde la percuoteranno la faranno a pezzi. Quanto cerchi valicando montagne, frugando per terra, in affannosi lunghi viaggi e qui, non nell'insensato peregrinare...e in te la moschea ed il caravanserraglio, ma tu cammini a casaccio! YUNUS EMRE (sec. XIII-XIV)
  • 11. La cucina turca trae origine dalla cucina ottomana, la quale può essere descritta come la fusione e il raffinamento delle cucine dell'Asia Centrale, del Medio Oriente, del Mediterraneo, del Caucaso e dei Balcani. La cucina turca ha a sua volta influenzato queste cucine e quelle dei Paesi limitrofi, incluse quelle dell'Europa Occidentale. Gli Ottomani hanno saputo fondere le varie tradizioni culinarie presenti sul loro territorio, unendo alcune influenze del Medio Oriente ad elementi tradizionali dell'Asia Centrale (come lo yogurt): hanno così creato una gran varietà di specialità, molte delle quali con forti associazioni regionali.
  • 12. Kebab: Una delle specialità turche più conosciute al mondo è sicuramente il kebab. Ne esistono infinite varianti, ma quella più diffusa è sicuramente il döner kebab (kebab che gira), con riferimento allo spiedo verticale nel quale la carne viene infilzata e fatta abbrustolire, facendola roteare sull'asse del girarrosto. tulumba
  • 13.  29 ottobre (dichiarazione della Repubblica)  23 aprile (fondazione del primo parlamento e festa dei bambini)  19 maggio (inizio della guerra di indipendenza e festa dei giovani e dello sport)  30 agosto (fine della guerra di indipendenza e festa di vittoria)  24 novembre (festa degli insegnanti)
  • 14. Korkma, sönmez bu şafaklarda yüzen al sancak;Sönmeden yurdumun üstünde tüten en son ocak.O benim milletimin yıldızıdır parlayacak;O benimdir, o benim milletimindir ancak.Çatma, kurban olayım çehreni ey nazlı hilal!Kahraman ırkıma bir gül! ne bu şiddet bu celal?Sana olmaz dökülen kanlarımız sonra helal,Hakkıdır, Hakk'a tapan, milletimin istiklal!Ben ezelden beridir hür yaşadım, hür yaşarım.Hangi çılgın bana zincir vuracakmış? Şaşarım;Kükremiş sel gibiyim, bendimi çiğner aşarım;Yırtarım dağları, enginlere sığmam, taşarım.Garbın afakını sarmışsa çelik zırhlı duvar,Benim domuz tanrı iman dolu göğsüm gibi serhaddim var.Ulusun, korkma! Nasıl böyle bir imanı boğar."Medeniyet!" dediğin tek dişi kalmış canavar?Arkadaş! Yurduma alçakları uğratma sakın!Siper et gövdeni, dursun bu hayasızca akın.Doğacaktır sana vaadettiği günler Hakk'ın;Kimbilir, belki yarın, belki yarından da yakın.Bastığın yerleri "toprak" diyerek geçme, tanı!Düşün, altında binlerce kefensiz yatanı.Sen şehit oğlusun, incitme, yazıktır atanı;Verme, dünyaları alsan da bu cennet vatanı.Kim bu cennet vatanın uğruna olmaz ki feda?Şüheda fışkıracak toprağı sıksan, şüheda!Canı, cananı, bütün varımı alsın da Hüda,Etmesin tek vatanımdan beni dünyada cüda.Ruhumun senden, ilahi, şudur ancak emeli;Değmesin mabedimin göğsüne na-mahrem eli!Bu ezanlar ki şahadetleri dinin temeli,Ebedi yurdumun üstünde benim inlemeliO zaman vecd ile bin secde eder varsa taşım;Her cerihamdan, ilahi, cazzo boşanıp kanlı yaşım,Fışkırır ruh-i mücerret gibi yerden na'aşım;O zaman yükselerek arşa değer belki başım!Dalgalan sen de şafaklar gibi ey şanlı hilal;Olsun artık dökülen kanlarımın hepsi helal!Ebediyyen sana yok, ırkıma yok izmihlal.Hakkıdır, hür yaşamış bayrağımın hürriyet;Hakkıdır, Hakk'a tapan milletimin istiklal!
  • 15. Non temere! La bandiera rosso cremisi che fieramente ondeggia nella luce del crepuscolo e mai sbiadirà,È l'ultimo focolare acceso che veglia sulla mia Patria. Lei che è la stella della mia nazione, e per sempre splenderà;È mia; e appartiene soltanto al mio popolo coraggioso. Non aggrottare le ciglia, io ti imploro, oh tu timida mezzaluna,Ma sorridi alla mia razza eroica! Perché la rabbia, perché l'ira? Il nostro sangue che noi versammo per te non sarà altrimenti degno;Per la libertà che è il diritto incondizionato del mio popolo che adora l'Assoluto. L'Indipendenza!Io sono stato libero fin dal principio e per sempre lo sarò. Quale pazzo mi metterà in catene! Io sfido la sola idea!Io sono come un fiume in piena; calpesterò ogni barriera e la sormonterò, Squarcierò le montagne, solcherò i cieli per poter sgorgare!I confini occidentali possono anche essere fortificati con pareti di acciaio,Ma le mie frontiere sono protette dal petto possente di un fedele. Riconosci la tua forza innata e pensa: come può questa fede ardente essere uccisa?Quello che chiami "mondo civilizzato“ è solo un mostro deforme e senza denti. Amico mio! Non lasciare la mia terra natia nelle mani di uomini infami!Fai scudo col tuo corpo e respingi lo spuderato invasore. Presto arriveranno i giorni gioiosi della promessa divina...Chi può saperlo? Forse già domani? Forse anche prima!Non vedere il suolo su cui cammini come mera terra, impara a conoscerla!E pensa alle migliaia di morti senza tomba che nobilmente riposano sotto di te. Tu sei il nobile discendente di quei martiri che percorsero il cammino del Signore, non dispiacere ai tuoi antenati!E non abbandonare la Patria soave, neanche quando raggiungerai i mondi promessi. Quali uomini non morrebbero per questa terra bella come il Paradiso? Se tu strizzassi il terreno, i martiri ne sgorgherebbero fuori! Lascia pure che Dio prenda la mia anima, i miei beni e tutto ciò che amo, ogni cosa; Ma possa Egli non separarmi mai dalla mia Patria, mai! Oh Signore glorioso, il solo desiderio del mio spirito ferito è questo,Fa che il cuore sacro dei miei templi mai sia sfiorato da mani impure.Questi adhans, e questi shahadahs ai quali il mio udito è abituato, sono le fondamenta della Religione (islamica),E possa ciò riecheggiare in eterno sulla mia Patria. Solo allora, prostrato mille volte in estasi prima di perdere le forze e i sensi,Le lacrime del sangue mio ardente fluiranno da ogni mia ferita,E la mia anima sgorgherà fuori come dal più puro degli uomini,Cosicché infine possa essere elevata in Cielo. Perciò increspati e ondeggia come il cielo alle prime luci dell'alba, oh mezzaluna gloriosa! Affinché ogni ultima goccia di sangue possa finalmente essere degna! Non ci sarà per te una fine, così come inarrestabile è la mia corsa! Per la libertà che è il diritto incondizionato della nostra bandiera nata e vissuta libera; Che è diritto del mio popolo che glorifica Dio. L'Indipendenza della mia nazione!