IL MOBBING ed il BURN OUT

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IL MOBBING ed il BURN OUT
Termine inglese utilizzato per descrivere
il
fenomeno
dell’attacco
e
della
eliminazione di un animale da parte di
animali simili
Il significato del verbo TO MOB è:
attaccare, assalire tumultuosamente in
massa, malmenare, aggredire
2
Ogni situazione che turbi l’equilibrio del
sistema uomo – lavoro - ambiente, può
determinare una condizione di stress
LO STRESS E’ LA RISPOSTA DELL’ORGANISMO
AD OGNI RICHIESTA DI MODIFICAZIONE
EFFETTUATA SU DI ESSO
Può manifestarsi:
-a livello fisiologico
-a livello comportamentale
3
Tale risposta è mediata da una attivazione
emozionale a sua volta indotta da una
valutazione cognitiva del significato dello
stimolo
IL DISTRESS E’ LO STATO DI TENSIONE
INDOTTO NELLE PERSONE DA SITUAZIONI
ESISTENZIALI
DIVERSE,
COMUNQUE
DISTURBANTI L’EQUILIBRIO EMOTIVO.
4
Nei primi anni 80 il termine mobbing è stato usato
per descrivere comportamenti aggressivi e

distruttivi di adulti verso altri adulti
Il mobbing si attua sul posto di lavoro
attraverso un’incisiva forma di prepotenza, di
vessazione, di stress sociale nonché l’ isolamento,
la mancata informazione sulle notizie aziendali, nel
mettere in giro voci e pettegolezzi negativi.
Tali azioni mobizzanti compromettono la
reputazione e la prestazione lavorativa della vittima
5
Dal 4 al 7% dei lavoratori attivi in Europa
Il 55% sono donne
In prevalenza hanno superato i 40 anni
In prevalenza lavorano nella scuola, nell’Università e
negli Ospedali (in Europa)
Nelle banche, giornali, assicurazioni ed enti pubblici
(in Italia)
Generalmente entrano in terapia psicologicopsichiatrica
Dopo il licenziamento avviano il procedimento
giudiziario risarcitivo

6
Esordio clinico
(1-6 mesi)
Stato clinico

- ansia
- nervosismo
- insonnia
- depressione dell’umore
- disturbi psicosomatici (asma,
cefalea, ulcera gastrica, allergie)

- attacchi di panico
- perdita del desiderio sessuale
Cronicizzazione - sintomi fobici ed ossessivi
(oltre 24 mesi) - isolamento affettivo e sociale
bulimia, alcolismo,
tossicodipendenza
- ideazione suicidiaria (nel 15%)
7
Sulla persona

- patologie organiche
- patologie psichiatriche

Su famiglia
- conflitti familiari
e contesto sociale -isolamento sociale
Sull’azienda,
Impresa, ufficio

- aumento infortuni
- aumento assenze per malattia
- errori nello svolgimento del
lavoro

Sulla collettività - aggravio costi sanitari
- costi previdenziali
- comportamenti devianti
8
L’ambiente lavorativo
La frequenza delle azioni ostili
La durata del periodo di tempo in cui il
conflitto sul lavoro si è protratto
Il tipo di azioni ostili
Il dislivello tra gli antagonisti
L’andamento del conflitto secondo fasi
successive
L’intento persecutorio
9
E’ INTESO COME CONTESTO NEL
QUALE LA VICENDA CONFLITTUALE E’
AMBIENTATA
LA VICENDA CONFLITTUALE DEVE
NECESSARIAMENTE AVVENIRE SUL POSTO
DI LAVORO
10
LA CADENZA DELLE AZIONI OSTILI DEVE ESSERE ALMENO DI
ALCUNE VOLTE AL MESE
PUO’ ESSEREVI LA C.D. CONDIZIONE DI “SASSO NELLO STAGNO”
UNA SINGOLA AZIONE OSTILE PORTANTE I CUI EFFETTI SI
RIPERCUOTONO SULLA PERSONA , ANCHE DOPO L’ESAURIMENTO
SI ACCOMPAGNANO ALMENO DUE DIVERSE ULTERIORI AZIONI
OSTILI DI SUPPORTO POSTE IN ESSERE DA SOGGETTI DIVERSI
ANCHE TALI AZIONI OSTILI SECONDARIE DEVONO AVVENIRE
ALCUNE VOLTE AL MESE
11
GENERALMENTE SI PARLA DI MOBBING SE
IL CONFLITTO SUL POSTO DI LAVORO
DURA DA ALMENO SEI MESI
TALE LIMITE PUO’ SCENDERE A TRE MESI SE
LA FREQUENZA DELLE AZIONI OSTILI E’
QUOTIDIANA OVVERO SI TRATTI DI AZIONI
APPARTENENTI
AD
ALMENO
TRE
CATEGORIE PREVISTE DAL LIPT-EGE
12
LEYMANN HA ELABORATO UNA LISTA DI 45 AZIONI
OSTILI, RIPORTANDOLE NEL QUESTIONARIO LIPT:
-ATTACCHI AI CONTATTI UMANI ED ALLA POSSIBILITA’ DI
COMUNICARE
-ISOLAMENTO SISTEMATICO
-CAMBIAMENTI DELLE MANSIONI LAVORATIVE
-ATTACCHI ALLA REPUTAZIONE
-VIOLENZE E MINACCE DI VIOLENZE
EGE AMMETTE LA PRESENZA DEL MOBBING SE LE AZIONI SUBITE
SONO RICONDUCIBILI AD ALMENO DUE CATEGORIE INDICATE NEL
QUESTIONARIO LIPT DA LUI POI TRASFORMATO NEL LIPT-EGE
13
TIPI DI MOBBING ORIZZONTALE
VERTICALE DISCENDENTE
VERTICALE ASCENDENTE
UN DISLIVELLO DI POTERE DEVE ESSERE PERCEPIBILE
TRA I DUE PROTAGONISTI DELLA VICENDA
CONFLITTUALE
LA VITTIMA DI FATTO E’ SEMPRE IN UNA POSIZIONE
DI SVANTAGGIO
14
PRE –FASE = Condizione zero
FASE I = Conflitto mirato
FASE II = Inizio del Mobbing
FASE III = Primi sintomi psico-somatici
FASE IV = Errori ed abusi della Amm.ne del
Personale
FASE V = Serio aggravamento della salute
psico-fisica della vittima
FASE VI = Esclusione dal mondo del lavoro
15
E’ PRESENTE ALLORCHE’ L’AGGRESSORE HA UN
CHIARO SCOPO PERSECUTORIO VERSO LA VITTIMA
TRE FATTORI CARATTERIZZANO L’INTENTO
PERSECUTORIO:
-LO SCOPO POLITICO
-L’OBIETTIVO CONFLITTUALE
- LA CARICA EMOTIVA

16
COLLOQUI CLINICI finalizzati a:
Raccogliere un’accurata anamnesi volta
ad accertare :
- la presenza di disturbi / patologie preesistenti cui
ricondurre in toto il quadro clinico;
- la presenza di disturbi /patologie preesistenti
ovvero predisponenti, aventi come tali un ruolo
concausale
- l’assenza di disturbi/patologie preesistenti

Raccogliere elementi oggettivi che
comprovino la condizione di mobbing
17
Valutare lo stato
sintomatologia

clinico

e

la

Individuare la struttura di personalità e
gli stili difensivi
Ottenere i dati mancanti alla
valutazione dei 7 parametri per
l’individuazione del mobbing
18
SOMMINISTRAZIONE DI TEST
-PROIETTIVI: Rorschach – Wartegg
-QUESTIONARI DI PERSONALITA’ : MMPI 2
-DI EFFICIENZA INTELLETTIVA : Scala WAISMatrici progressive di Raven
19
QUESTIONARI DI AUTOVALUTAZIONE
Metodo più diffusamente utilizzato per
“misurare”il mobbing.
Somministrati da un operatore nel corso di
una intervista o autosomministrati.

Questionari più frequentemente utilizzati :
› il LIPT (Leymann Inventory of Psychological
Terrorism) In Italia il LIPT-EGE
› il NAQ (Negative Acts Questionnaire)
› Rielaborazioni ed adattamenti di questionari più

famosi

20
LISTA DI AZIONI OSTILI
ATTACCHI AI CONTATTI UMANI
ISOLAMENTO SISTEMATICO
CAMBIAMENTI DI MANSIONI
ATTACCHI ALLA REPUTAZIONE
VIOLENZA E MINACCE DI VIOLENZA

INDICAZIONI RELATIVE ALLA FREQUENZA ED
ALLA DURATA DEL TRATTAMENTO NEGATIVO
SUBITO

CONSEGUENZE PSICO-FISICHE PATITE

21
EGE HA MODIFICATO NEL 2002 IL LIPT
SULLA BASE DEI SUOI STUDI SULLA REALTA’
ITALIANA
CONSTA DI 30 DOMANDE DIVISE IN TRE
SEZIONI:
1) DATI PERSONALI E DELL’AZIENDA/UFFICIO
2) AZIONI OSTILI SUBITE
3) CONSEGUENZE PATITE DAL SOGGETTO
22
Sviluppato da EINARSEN (1994) e da
RAKNES (1997)
Valuta l’esposizione al mobbing in
ambiente di lavoro
Offre una misura dei comportamenti di
vittimizzazione e dei sentimenti legati
all’aggressione
23
SINTOMATOLOGIA PIU’ FREQUENTE, correlata alla
variabilità soggettiva delle risposte allo STRESS:
Disturbi del tono dell’umore
Disturbi psicosomatici
Alterazioni del comportamento
Disturbi d’ansia

DIAGNOSI PIU’ RICORRENTI
Disturbo dell’adattamento (con ansia e/o
umore depresso)
Disturbo post traumatico da stress (più raro)
24
TRA LE AZIONI VESSATORIE ED OSTILI
SUBITE DURANTE L’ATTIVITA’ LAVORATIVA
E LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE
PSICOFISICA:
DEVE SUSSISTERE UN RAPPORTO DI
CAUSALITA’ ESCLUSIVO OVVERO DI
CONCAUSALITA’ (COMUNQUE DIRETTA,
ADEGUATA, PREMINENTE, EFFICIENTE E
DETERMINANTE)
25
RILEVANZA PENALE
Art 590 CP Lesioni personali
Art 594 CP Ingiuria
Art 595 CP Diffamazione
Art 609 bis CP Violenza sessuale
Art 610 CP Violenza privata

RILEVANZA CIVILE
Danno patrimoniale, morale, biologico
(esistenziale)
26
TO BURN OUT
=ESTINGUERSI, CONSUMARSI
=ESAURIRE LA FORZA O LA MOTIVAZIONE
FISICA O EMOTIVA PER STRESS O
PROLUNGATA FRUSTRAZIONE
=RISULTATO DI UNA CONDIZIONE DI STRESS
NON ADEGUATAMENTE GESTITA
=MANCATO
ADEGUAMENTO
TRA
INDIVIDUO ED AMBIENTE
=DISCREPANZA TRA ASPETTATIVE E REALTA’
27
IL BURN OUT RIGUARDA IN GENERALE
ATTIVITA’LE
QUALI
COMPORTANO
UN
IMPEGNO ASSISTENZIALE-SOCIALE VERSO
AMMALATI GRAVI, DISABILI, BAMBINI,
DETENUTI, POVERI
ANCHE SE NON PUO’ ESSERE RIGIDAMENTE
ASSOCIATO AD ALCUNE
SPECIFICHE
MANSIONI E CIRCOSTANZE LAVORATIVE,
ALCUNE CATEGORIE RISULTANO, DI FATTO,
MAGGIORMENTE ESPOSTE
28
INSEGNANTI
AGENTI POLIZIA PENITENZIARIA
MANAGER
MEDICI
PARAMEDICI
ADDETTI AD ATTIVITA’ COMPORTANTI UN
SERVIZIO UMANITARIO, COSTANTEMENTE
A CONTATTO CON IL PUBBLICO
29
PROGRESSIVA PERDITA DI IDEALISMO,
ENERGIA E SCOPI VISSUTA DA OPERATORI
SOCIALI, PROFESSIONALI E NON, COME
RISULTATO DELLE CONDIZIONI IN CUI
LAVORANO(Edelwickh e Brodsky- 1980)
E’ UNA SINDROME DA ESAURIMENTO
EMOTIVO, DA SPERSONALIZZAZIONE E
RIDUZIONE DELLE CAPACITA’ PERSONALI.
30
TALE SINDROME
PUO’ PRESENTARSI IN
SOGGETTI CHE PER PROFESSIONE SI
OCCUPANO DELLA GENTE
OVVERO E’ UNA REAZIONE ALLA TENSIONE
EMOTIVA CRONICA CREATA DAL CONTATTO
CONTINUO CON ALTRI ESSERI UMANI, IN
PARTICOLARE
QUANDO
ESSI
HANNO
PROBLEMI O MOTIVI DI SOFFERENZA.
(Maslach 1975)
31
E’
UNA
SINDROME
DI
ESAURIMENTO
EMOZIONALE, DI SPERSONALIZZAZIONE, DI
RIDUZIONE DELLE CAPACITA’PROFESSIONALI
CHE SI ESPRIME IN UNA COSTELLAZIONE DI
SINTOMI QUALI
SOMATIZZAZIONI,
APATIA
ECCESSIVA STANCHEZZA
RISENTIMENTO,
INCIDENTI
32
E’
UN
FENOMENO
MULTIDIMENSIONALE
INFLUENZATO DA FATTORI
- SOCIALI,
-AMBIENTALI
-INDIVIDUALI
-COMPORTAMENTALI

PERSONE DIVERSE CHE CONDIVIDONO UNO
STESSO AMBIENTE LAVORATIVO NON TUTTE
SVILUPPANO LA STESSASINDROME
33
ECCESSIVA IDEALIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE
MANSIONI FRUSTRANTI O INADEGUATE RISPETTO ALLE
ASPETTATIVE
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DISFUNZIONALE O
PATOLOGICA
SU TALI CAUSE INCIDONO FATTORI INDIVIDUALI QUALI
-struttura della personalità
-strategie di coping (adattamento)
-esperienze precedenti
-resistenza allo stress ed alle frustrazioni
34
IL CONTESTO SOCIALE E LAVORATIVO E’ QUELLO
MAGGIORMENTE IN GRADO DI ATTIVARE RISPOSTE DI
STRESS
ALTRE VARIABILI IN GRADO DI INCIDERE SENSIBILMENTE
SONO:
-LE CONDIZIONI FISICHE DELL’AMBIENTE LAVORATIVO

-LA FATICA FISICA, GLI ORARI PROLUNGATI
-IL RUOLO, LE RELAZIONI LAVORATIVE, I CONFLITTI
-LA GESTIONE DEL LAVORO
-LA BUROCRATIZZAZIONE
35
IL
RAPPORTO
INTERPERSONALE
CON
L’UTENZA PERDE LA PROPRIETA’ DI RELAZIONE
D’AIUTO E DIVIENE UNA “RELAZIONE
TECNICA DI SERVIZIO”
VENGONO MENO I SENTIMENTI POSITIVI
VERSO L’UTENZA E LA PROFESSIONE: GLI
UTENTI DIVENGONO OGGETTI DA CUI
PRENDERE LE DISTANZE
SI PERDE LA MOTIVAZIONE, L’ENTUSIASMO, IL
SENSO DI RESPONSABILITA’
36
SI IMPOVERISCONO LE RELAZIONI
SI UTILIZZA UN
STEREOTIPATO
STANDARDIZZATE

MODELLO
CON

LAVORATIVO
PROCEDURE

SI MOSTRA CINISMO VERSO LA SOFFERENZA
SORGONO DIFFICOLTA’ AD ATTIVARE
PROCESSI DI CAMBIAMENTO

37
ESAURIMENTO EMOTIVO:
Progressivo spegnimento di entusiasmo per il lavoro;
Inaridimento del rapporto con l’utente

DEPERSONALIZZAZIONE
Comportamenti freddi, sgarbati,dittatoriali verso gli
utenti (pazienti, assistiti etc)

DISTRUZIONE PROGRESSIVA DELLA
REALIZZAZIONE PERSONALE
Sensazione di fallimento
Disillusione sul proprio lavoro
38
DISTURBI DELL’UMORE (Ansia –Depressione)
DISTURBI SOMATOFORMI
DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS
MPI (Mass Psychogenetic Illness – Insieme
di sintomi soggettivi, non obiettivabili,
comuni a più persone e provocati da
eventi “trigger” -ad esempio odori-)
39
LE DIFFICOLTA’ CONSISTONO
Nello stabilire un nesso causale chiaro tra
fattori d’ordine psico-socio-lavorativo ed
insorgenza dell’affaticamento, dell’usura e
della conseguente degenerazione in
malattia
Nel separare aspetti stressanti della vita
privata da quelli lavorativi
40
Nell’
attribuire
un
peso
caratteristiche di personalità

alle

Nella percezione dello stato di
affaticamento e di disagio e nella
reazione ad esso
41
Eventi come il mobbing, il burn‐out, il
‐
lutto patologico, lo stalking, non sono
disturbi psichici ma sono “fenomeni”
A seconda dei casi, possono produrre o
meno,
pregiudizi
esistenziali
e/o
alterazioni psicopatologiche le quali
sono classificabili secondo la nosografia
proposta dal DSM‐IV TR e valutabili
‐
attraverso linee guida e/o tabelle
42
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IL MOBBING ed il BURN OUT

  • 2. Termine inglese utilizzato per descrivere il fenomeno dell’attacco e della eliminazione di un animale da parte di animali simili Il significato del verbo TO MOB è: attaccare, assalire tumultuosamente in massa, malmenare, aggredire 2
  • 3. Ogni situazione che turbi l’equilibrio del sistema uomo – lavoro - ambiente, può determinare una condizione di stress LO STRESS E’ LA RISPOSTA DELL’ORGANISMO AD OGNI RICHIESTA DI MODIFICAZIONE EFFETTUATA SU DI ESSO Può manifestarsi: -a livello fisiologico -a livello comportamentale 3
  • 4. Tale risposta è mediata da una attivazione emozionale a sua volta indotta da una valutazione cognitiva del significato dello stimolo IL DISTRESS E’ LO STATO DI TENSIONE INDOTTO NELLE PERSONE DA SITUAZIONI ESISTENZIALI DIVERSE, COMUNQUE DISTURBANTI L’EQUILIBRIO EMOTIVO. 4
  • 5. Nei primi anni 80 il termine mobbing è stato usato per descrivere comportamenti aggressivi e distruttivi di adulti verso altri adulti Il mobbing si attua sul posto di lavoro attraverso un’incisiva forma di prepotenza, di vessazione, di stress sociale nonché l’ isolamento, la mancata informazione sulle notizie aziendali, nel mettere in giro voci e pettegolezzi negativi. Tali azioni mobizzanti compromettono la reputazione e la prestazione lavorativa della vittima 5
  • 6. Dal 4 al 7% dei lavoratori attivi in Europa Il 55% sono donne In prevalenza hanno superato i 40 anni In prevalenza lavorano nella scuola, nell’Università e negli Ospedali (in Europa) Nelle banche, giornali, assicurazioni ed enti pubblici (in Italia) Generalmente entrano in terapia psicologicopsichiatrica Dopo il licenziamento avviano il procedimento giudiziario risarcitivo 6
  • 7. Esordio clinico (1-6 mesi) Stato clinico - ansia - nervosismo - insonnia - depressione dell’umore - disturbi psicosomatici (asma, cefalea, ulcera gastrica, allergie) - attacchi di panico - perdita del desiderio sessuale Cronicizzazione - sintomi fobici ed ossessivi (oltre 24 mesi) - isolamento affettivo e sociale bulimia, alcolismo, tossicodipendenza - ideazione suicidiaria (nel 15%) 7
  • 8. Sulla persona - patologie organiche - patologie psichiatriche Su famiglia - conflitti familiari e contesto sociale -isolamento sociale Sull’azienda, Impresa, ufficio - aumento infortuni - aumento assenze per malattia - errori nello svolgimento del lavoro Sulla collettività - aggravio costi sanitari - costi previdenziali - comportamenti devianti 8
  • 9. L’ambiente lavorativo La frequenza delle azioni ostili La durata del periodo di tempo in cui il conflitto sul lavoro si è protratto Il tipo di azioni ostili Il dislivello tra gli antagonisti L’andamento del conflitto secondo fasi successive L’intento persecutorio 9
  • 10. E’ INTESO COME CONTESTO NEL QUALE LA VICENDA CONFLITTUALE E’ AMBIENTATA LA VICENDA CONFLITTUALE DEVE NECESSARIAMENTE AVVENIRE SUL POSTO DI LAVORO 10
  • 11. LA CADENZA DELLE AZIONI OSTILI DEVE ESSERE ALMENO DI ALCUNE VOLTE AL MESE PUO’ ESSEREVI LA C.D. CONDIZIONE DI “SASSO NELLO STAGNO” UNA SINGOLA AZIONE OSTILE PORTANTE I CUI EFFETTI SI RIPERCUOTONO SULLA PERSONA , ANCHE DOPO L’ESAURIMENTO SI ACCOMPAGNANO ALMENO DUE DIVERSE ULTERIORI AZIONI OSTILI DI SUPPORTO POSTE IN ESSERE DA SOGGETTI DIVERSI ANCHE TALI AZIONI OSTILI SECONDARIE DEVONO AVVENIRE ALCUNE VOLTE AL MESE 11
  • 12. GENERALMENTE SI PARLA DI MOBBING SE IL CONFLITTO SUL POSTO DI LAVORO DURA DA ALMENO SEI MESI TALE LIMITE PUO’ SCENDERE A TRE MESI SE LA FREQUENZA DELLE AZIONI OSTILI E’ QUOTIDIANA OVVERO SI TRATTI DI AZIONI APPARTENENTI AD ALMENO TRE CATEGORIE PREVISTE DAL LIPT-EGE 12
  • 13. LEYMANN HA ELABORATO UNA LISTA DI 45 AZIONI OSTILI, RIPORTANDOLE NEL QUESTIONARIO LIPT: -ATTACCHI AI CONTATTI UMANI ED ALLA POSSIBILITA’ DI COMUNICARE -ISOLAMENTO SISTEMATICO -CAMBIAMENTI DELLE MANSIONI LAVORATIVE -ATTACCHI ALLA REPUTAZIONE -VIOLENZE E MINACCE DI VIOLENZE EGE AMMETTE LA PRESENZA DEL MOBBING SE LE AZIONI SUBITE SONO RICONDUCIBILI AD ALMENO DUE CATEGORIE INDICATE NEL QUESTIONARIO LIPT DA LUI POI TRASFORMATO NEL LIPT-EGE 13
  • 14. TIPI DI MOBBING ORIZZONTALE VERTICALE DISCENDENTE VERTICALE ASCENDENTE UN DISLIVELLO DI POTERE DEVE ESSERE PERCEPIBILE TRA I DUE PROTAGONISTI DELLA VICENDA CONFLITTUALE LA VITTIMA DI FATTO E’ SEMPRE IN UNA POSIZIONE DI SVANTAGGIO 14
  • 15. PRE –FASE = Condizione zero FASE I = Conflitto mirato FASE II = Inizio del Mobbing FASE III = Primi sintomi psico-somatici FASE IV = Errori ed abusi della Amm.ne del Personale FASE V = Serio aggravamento della salute psico-fisica della vittima FASE VI = Esclusione dal mondo del lavoro 15
  • 16. E’ PRESENTE ALLORCHE’ L’AGGRESSORE HA UN CHIARO SCOPO PERSECUTORIO VERSO LA VITTIMA TRE FATTORI CARATTERIZZANO L’INTENTO PERSECUTORIO: -LO SCOPO POLITICO -L’OBIETTIVO CONFLITTUALE - LA CARICA EMOTIVA 16
  • 17. COLLOQUI CLINICI finalizzati a: Raccogliere un’accurata anamnesi volta ad accertare : - la presenza di disturbi / patologie preesistenti cui ricondurre in toto il quadro clinico; - la presenza di disturbi /patologie preesistenti ovvero predisponenti, aventi come tali un ruolo concausale - l’assenza di disturbi/patologie preesistenti Raccogliere elementi oggettivi che comprovino la condizione di mobbing 17
  • 18. Valutare lo stato sintomatologia clinico e la Individuare la struttura di personalità e gli stili difensivi Ottenere i dati mancanti alla valutazione dei 7 parametri per l’individuazione del mobbing 18
  • 19. SOMMINISTRAZIONE DI TEST -PROIETTIVI: Rorschach – Wartegg -QUESTIONARI DI PERSONALITA’ : MMPI 2 -DI EFFICIENZA INTELLETTIVA : Scala WAISMatrici progressive di Raven 19
  • 20. QUESTIONARI DI AUTOVALUTAZIONE Metodo più diffusamente utilizzato per “misurare”il mobbing. Somministrati da un operatore nel corso di una intervista o autosomministrati. Questionari più frequentemente utilizzati : › il LIPT (Leymann Inventory of Psychological Terrorism) In Italia il LIPT-EGE › il NAQ (Negative Acts Questionnaire) › Rielaborazioni ed adattamenti di questionari più famosi 20
  • 21. LISTA DI AZIONI OSTILI ATTACCHI AI CONTATTI UMANI ISOLAMENTO SISTEMATICO CAMBIAMENTI DI MANSIONI ATTACCHI ALLA REPUTAZIONE VIOLENZA E MINACCE DI VIOLENZA INDICAZIONI RELATIVE ALLA FREQUENZA ED ALLA DURATA DEL TRATTAMENTO NEGATIVO SUBITO CONSEGUENZE PSICO-FISICHE PATITE 21
  • 22. EGE HA MODIFICATO NEL 2002 IL LIPT SULLA BASE DEI SUOI STUDI SULLA REALTA’ ITALIANA CONSTA DI 30 DOMANDE DIVISE IN TRE SEZIONI: 1) DATI PERSONALI E DELL’AZIENDA/UFFICIO 2) AZIONI OSTILI SUBITE 3) CONSEGUENZE PATITE DAL SOGGETTO 22
  • 23. Sviluppato da EINARSEN (1994) e da RAKNES (1997) Valuta l’esposizione al mobbing in ambiente di lavoro Offre una misura dei comportamenti di vittimizzazione e dei sentimenti legati all’aggressione 23
  • 24. SINTOMATOLOGIA PIU’ FREQUENTE, correlata alla variabilità soggettiva delle risposte allo STRESS: Disturbi del tono dell’umore Disturbi psicosomatici Alterazioni del comportamento Disturbi d’ansia DIAGNOSI PIU’ RICORRENTI Disturbo dell’adattamento (con ansia e/o umore depresso) Disturbo post traumatico da stress (più raro) 24
  • 25. TRA LE AZIONI VESSATORIE ED OSTILI SUBITE DURANTE L’ATTIVITA’ LAVORATIVA E LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE PSICOFISICA: DEVE SUSSISTERE UN RAPPORTO DI CAUSALITA’ ESCLUSIVO OVVERO DI CONCAUSALITA’ (COMUNQUE DIRETTA, ADEGUATA, PREMINENTE, EFFICIENTE E DETERMINANTE) 25
  • 26. RILEVANZA PENALE Art 590 CP Lesioni personali Art 594 CP Ingiuria Art 595 CP Diffamazione Art 609 bis CP Violenza sessuale Art 610 CP Violenza privata RILEVANZA CIVILE Danno patrimoniale, morale, biologico (esistenziale) 26
  • 27. TO BURN OUT =ESTINGUERSI, CONSUMARSI =ESAURIRE LA FORZA O LA MOTIVAZIONE FISICA O EMOTIVA PER STRESS O PROLUNGATA FRUSTRAZIONE =RISULTATO DI UNA CONDIZIONE DI STRESS NON ADEGUATAMENTE GESTITA =MANCATO ADEGUAMENTO TRA INDIVIDUO ED AMBIENTE =DISCREPANZA TRA ASPETTATIVE E REALTA’ 27
  • 28. IL BURN OUT RIGUARDA IN GENERALE ATTIVITA’LE QUALI COMPORTANO UN IMPEGNO ASSISTENZIALE-SOCIALE VERSO AMMALATI GRAVI, DISABILI, BAMBINI, DETENUTI, POVERI ANCHE SE NON PUO’ ESSERE RIGIDAMENTE ASSOCIATO AD ALCUNE SPECIFICHE MANSIONI E CIRCOSTANZE LAVORATIVE, ALCUNE CATEGORIE RISULTANO, DI FATTO, MAGGIORMENTE ESPOSTE 28
  • 29. INSEGNANTI AGENTI POLIZIA PENITENZIARIA MANAGER MEDICI PARAMEDICI ADDETTI AD ATTIVITA’ COMPORTANTI UN SERVIZIO UMANITARIO, COSTANTEMENTE A CONTATTO CON IL PUBBLICO 29
  • 30. PROGRESSIVA PERDITA DI IDEALISMO, ENERGIA E SCOPI VISSUTA DA OPERATORI SOCIALI, PROFESSIONALI E NON, COME RISULTATO DELLE CONDIZIONI IN CUI LAVORANO(Edelwickh e Brodsky- 1980) E’ UNA SINDROME DA ESAURIMENTO EMOTIVO, DA SPERSONALIZZAZIONE E RIDUZIONE DELLE CAPACITA’ PERSONALI. 30
  • 31. TALE SINDROME PUO’ PRESENTARSI IN SOGGETTI CHE PER PROFESSIONE SI OCCUPANO DELLA GENTE OVVERO E’ UNA REAZIONE ALLA TENSIONE EMOTIVA CRONICA CREATA DAL CONTATTO CONTINUO CON ALTRI ESSERI UMANI, IN PARTICOLARE QUANDO ESSI HANNO PROBLEMI O MOTIVI DI SOFFERENZA. (Maslach 1975) 31
  • 32. E’ UNA SINDROME DI ESAURIMENTO EMOZIONALE, DI SPERSONALIZZAZIONE, DI RIDUZIONE DELLE CAPACITA’PROFESSIONALI CHE SI ESPRIME IN UNA COSTELLAZIONE DI SINTOMI QUALI SOMATIZZAZIONI, APATIA ECCESSIVA STANCHEZZA RISENTIMENTO, INCIDENTI 32
  • 33. E’ UN FENOMENO MULTIDIMENSIONALE INFLUENZATO DA FATTORI - SOCIALI, -AMBIENTALI -INDIVIDUALI -COMPORTAMENTALI PERSONE DIVERSE CHE CONDIVIDONO UNO STESSO AMBIENTE LAVORATIVO NON TUTTE SVILUPPANO LA STESSASINDROME 33
  • 34. ECCESSIVA IDEALIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE MANSIONI FRUSTRANTI O INADEGUATE RISPETTO ALLE ASPETTATIVE ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DISFUNZIONALE O PATOLOGICA SU TALI CAUSE INCIDONO FATTORI INDIVIDUALI QUALI -struttura della personalità -strategie di coping (adattamento) -esperienze precedenti -resistenza allo stress ed alle frustrazioni 34
  • 35. IL CONTESTO SOCIALE E LAVORATIVO E’ QUELLO MAGGIORMENTE IN GRADO DI ATTIVARE RISPOSTE DI STRESS ALTRE VARIABILI IN GRADO DI INCIDERE SENSIBILMENTE SONO: -LE CONDIZIONI FISICHE DELL’AMBIENTE LAVORATIVO -LA FATICA FISICA, GLI ORARI PROLUNGATI -IL RUOLO, LE RELAZIONI LAVORATIVE, I CONFLITTI -LA GESTIONE DEL LAVORO -LA BUROCRATIZZAZIONE 35
  • 36. IL RAPPORTO INTERPERSONALE CON L’UTENZA PERDE LA PROPRIETA’ DI RELAZIONE D’AIUTO E DIVIENE UNA “RELAZIONE TECNICA DI SERVIZIO” VENGONO MENO I SENTIMENTI POSITIVI VERSO L’UTENZA E LA PROFESSIONE: GLI UTENTI DIVENGONO OGGETTI DA CUI PRENDERE LE DISTANZE SI PERDE LA MOTIVAZIONE, L’ENTUSIASMO, IL SENSO DI RESPONSABILITA’ 36
  • 37. SI IMPOVERISCONO LE RELAZIONI SI UTILIZZA UN STEREOTIPATO STANDARDIZZATE MODELLO CON LAVORATIVO PROCEDURE SI MOSTRA CINISMO VERSO LA SOFFERENZA SORGONO DIFFICOLTA’ AD ATTIVARE PROCESSI DI CAMBIAMENTO 37
  • 38. ESAURIMENTO EMOTIVO: Progressivo spegnimento di entusiasmo per il lavoro; Inaridimento del rapporto con l’utente DEPERSONALIZZAZIONE Comportamenti freddi, sgarbati,dittatoriali verso gli utenti (pazienti, assistiti etc) DISTRUZIONE PROGRESSIVA DELLA REALIZZAZIONE PERSONALE Sensazione di fallimento Disillusione sul proprio lavoro 38
  • 39. DISTURBI DELL’UMORE (Ansia –Depressione) DISTURBI SOMATOFORMI DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS MPI (Mass Psychogenetic Illness – Insieme di sintomi soggettivi, non obiettivabili, comuni a più persone e provocati da eventi “trigger” -ad esempio odori-) 39
  • 40. LE DIFFICOLTA’ CONSISTONO Nello stabilire un nesso causale chiaro tra fattori d’ordine psico-socio-lavorativo ed insorgenza dell’affaticamento, dell’usura e della conseguente degenerazione in malattia Nel separare aspetti stressanti della vita privata da quelli lavorativi 40
  • 41. Nell’ attribuire un peso caratteristiche di personalità alle Nella percezione dello stato di affaticamento e di disagio e nella reazione ad esso 41
  • 42. Eventi come il mobbing, il burn‐out, il ‐ lutto patologico, lo stalking, non sono disturbi psichici ma sono “fenomeni” A seconda dei casi, possono produrre o meno, pregiudizi esistenziali e/o alterazioni psicopatologiche le quali sono classificabili secondo la nosografia proposta dal DSM‐IV TR e valutabili ‐ attraverso linee guida e/o tabelle 42