La presentazione portata in occasione della conferenza stampa del 24-01-2019 organizzata dalla Camera Penale di Trento sul progetto che United for Change sta svolgendo presso la Casa Circondariale di Trento
2. Oltre ad essere lo strumento attraverso
il quale ogni persona trova la propria
valorizzazione nella società, il lavoro è
riconosciut o come component e
fondamentale del percorso rieducativo
e di reintegro in società degli ex
detenuti.
3. I NUMERI INDICANO CHE QUALCOSA NON VA COME PREVISTO
Oltre 60.000 il numero di detenuti nelle carceri italiane nel 2018.
(Fonte: lettera43.it, dicembre 2018)
23% i detenuti che studiano.
30% il tasso di occupazione in carcere; pochi lavorano per datori di lavoro diversi
dall’Amministrazione Penitenziaria:
• 765 i detenuti che lavorano all’esterno del carcere.
• 949 i detenuti che lavorano in carcere.
(Fonte: Rapporto Antigone, aprile 2018)
5. PERCHÉ SI SA CHE NON C’È FIDUCIA PER CHI
È STATO IN CARCERE!
6. “Nel novembre del 2016 ebbi l’intuizione che i processi di reintegro in
società degli ex-detenuti sottovalutassero l’importanza della
fiducia. Un ex-detenuto che torna in libertà con l’intenzione di non
tornare a sbagliare va in cerca della fiducia di un datore di lavoro.
Chi biasimerebbe un imprenditore che decide di non
assumere un ex-detenuto?
- Nicola Mezzetti
7. IL PROBLEMA
La recidiva è conseguenza del percorso esperienziale dell’individuo:
1. Cultura della rieducativa non efficace.
2. La formazione professionale è necessaria ma non sufficiente a rimuovere le barriere che
l’individuo affronta durante il reinserimento in società.
3. L’individuo incontra diffidenza durante la ricerca di un lavoro.
4. Demotivazione, perdita di autostima e di speranza in un futuro positivo.
5. Di fronte alle difficoltà incontrate, l’individuo ricorre alla recidiva.
Implicazioni:
• Riduzione del grado di sicurezza.
• Minacce allo sviluppo locale.
• Peso sui bilanci della Pubblica Amministrazione.
8. E QUANTO CI COSTA?
Oltre 60.000 il numero di detenuti
(Fonte: Lettera43.it, dicembre 2018)
• 68,45% il tasso di recidiva fra coloro che
hanno scontato la pena in carcere
• 19,02% il tasso di recidiva fra coloro che
hanno scontato una pena in misura alternativa
(Fonte:Antigone.it, maggio 2017)
137€ il costo medio giornaliero per detenuto.
(Fonte: Rapporto Antigone, aprile 2018)
9. “Realizzai che, per contrastare il pregiudizio e permettere alla persona
di ricostruirsi una reputazione, sarebbe stato necessario agire
sull’ostacolo rappresentato dalla scarsità di fiducia.Allora capii che
l’imprenditorialità permette di trasformare quell’unica
richiesta di grande fiducia in tante richieste meno
impegnative.
- Nicola Mezzetti
10. IL PROGETTO CHE STIAMO REALIZZANDO ALLA CASA CIRCONDARIALE DI SPINI
Il 5 Novembre 2018 è stato avviato un primo percorso formativo della durata di dodici
settimane, quattro ore di impegno settimanale, complementare alle attività di formazione
professionale già in corso o fruite, e strutturato in quattro fasi orientate a trasmettere la
metodologia agile tipica delle startup.
Questo perché una startup, così come un ex detenuto:
• All’inizio del proprio percorso dispone di poche risorse, che devono
essere impiegate razionalmente.
• In partenza, non ha chiaro il modo in cui produrrà valore.
• È focalizzata sulla ricerca di un bisogno, o problema, a cui rispondere
con i propri asset e competenze.
• Cerca il consenso del mercato prima di investire tutto per realizzare le
proprie intuizioni.
11. IL PROGRAMMA FORMATIVO
Fase 1
Assessment Soft Skill
Creatività e Imprenditorialità
Il Ruolo dei Soft Skill
Sviluppo Individuale
Fase 2
Clienti e Mercati
Analisi della Concorrenza
Progettare il Valore per i Clienti
Validare una Proposta di Valore
Fase 3
Modelli di Business
La Metodologia Agile
Il Minimum Viable Product
Sviluppo dei Clienti
Fase 4
Opportunità e Vincoli Normativi
Investitori e Pitch
Il Business Plan
Strumenti Pubblici di Supporto
12. PERCHÈ PUÒ FUNZIONARE
Combinando attività formative personalizzate ad un percorso formativo “standard”, questa iniziativa potrà
dimostrarsi efficace rispetto alle dimensioni di complessità del contesto di riferimento:
• Reato: in collaborazione con un professionista forense si sapranno suggerire precorsi di sviluppo
coerenti con eventuali restrizioni dovute al reato commesso.
• Durata della pena: un percorso di 12 settimane è compatibile con il tempo di permanenza in
struttura della maggior parte dei detenuti.
• Titolo di studio: la formazione professionale già fruita fungerà da base su cui declinare, con
esempi concreti, i concetti, gli strumenti, e gli approcci oggetto dell’offerta formativa.
• Domicilio: al momento si parla di formazione in struttura, in un secondo momento si può pensare
ad attivare servizi esterni per chi eseguirà la pena in un diverso domicilio.
• Provenienza culturale: non costituisce ostacolo nel momento in cui si conosce la lingua italiana.
• Età: le attività formative personalizzate permetteranno di condurre un percorso formativo coerente
con l’età del discente.
13. L'ORIGINALITÀ
IERI
I programmi di reinserimento attuati oggi in
Italia puntano sulla trasmissione di nuove
conoscenze o sulla formazione professionale:
• Il 23% dei detenuti aderisce a percorsi e
progetti formativi.
• Il 2,8% aderisce all’offerta lavorativa di
imprese esterne al carcere.
I tassi di adesione possono indicare
insoddisfazione rispetto all’offerta formativa:
• Non valorizza il potenziale
dell’individuo.
• Il futuro del ex detenuto dipende dalla
fiducia della società e non dal
potenziale o dalla volontà dell’individuo.
OGGI
Programma costruito sulla formazione
imprenditoriale e sulla valorizzazione
dell’individuo:
1. Sviluppo e valorizzazione del potenziale
individuale durante il periodo di
detenzione.
2. Costruzione di progettualità positive, e
rafforzamento delle competenze.
3. Capacità di comunicare le proprie idee e
di proporre a terzi il proprio valore.
Al termine del percorso l’individuo possiede gli
strumenti, le conoscenze di base e
l’autostima necessari a concettualizzare e
sviluppare una propria idea di impresa.
14. “Per me non è solo un corso ma anche un’opportunità di migliorare il
mio percorso carcerario, comprendere altre idee, che sono state un
po’ lontane dai miei pensieri, capire la realtà del mercato e i bisogni
della società di cui faccio parte. Ringrazio tutti quelli che mi hanno
offerto questa grande vera opportunità.
- Aamri
15. “È un corso su come cambiare la propria vita e renderla più
costruttiva. Ci aiuta ad usare il tempo in carcere per cambiare in
meglio il nostro futuro. Idea da mettere in pratica anche in altri
carceri.
- Beppino
16. “Confesso che quando mi è stato proposto di frequentare questo
corso ero molto titubante, credendo fosse una sciocchezza tanto per
dare qualche cosa da fare a noi detenuti. Ma, non appena feci la prima
lezione, mi accorsi subito della grande opportunità che ci veniva
offerta. Ciò che stiamo facendo è davvero lungimirante, nonostante i
tempi e le risorse ridotte che abbiamo a disposizione. Ritengo che
questa sia la strada giusta per dare un aiuto concreto a noi detenuti
che, altrimenti, fuori di qua troveremo soltanto il vuoto.
- Maximiliano
17. “Nel corso della mia lunga attività lavorativa ho partecipato a
numerosi momenti di formazione ma questo si colloca nel periodo
più drammatico e complesso della mia esistenza. Posso perciò
definirlo, senza timore di essere smentito, il mio primo corso verso la
rinascita. Quando mi è stata data la possibilità di partecipare a questo
corso l’ho colta al volo. Fin da subito ho capito che sarebbe stata una
scelta felice ed ora, più o meno a metà del percorso, ne ho la
certezza.
- Paolo
18. IL TEAM DI PROGETTO
• Nicola Mezzetti: Project leader, mentore e formatore, esperto di innovazione, di
sviluppo di impresa e di tecnologie digitali.
• LaborPlay: start-up e spin-off dell’Ateneo fiorentino specializzata nella valutazione dei
soft skill grazie all’applicazione di tecniche innovative.
• Elisabetta Zago: Psicologa clinica e coach, esperta di gestione delle risorse umane e di
valutazione del potenziale individuale e di gruppo.
• Marco Lotito: Mentore e formatore, esperto di startup, imprese a sfondo sociale e
dialogo interculturale.
• Supporto legale grazie alla preziosa disponibilità della Camera Penale di Trento.