MERCOLEDÌ
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
tu rischiari le tenebre
nella notte del mondo.
In te, santo Signore,
noi cerchiamo il riposo
dall’umana fatica,
al termine del giorno.
Se i nostri occhi si chiudono,
veglia in te il nostro cuore;
la tua mano protegga
coloro che in te sperano.
Difendi, o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.
A te sia gloria, o Cristo,
nato da Maria vergine,
al Padre ed allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant. Tu sei la mia difesa
e il mio rifugio, Signore.
SALMO 30, 2-6
In te, Signore, mi sono rifugiato, †
mai sarò deluso; *
per la tua giustizia salvami.
Porgi a me l’orecchio, *
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, *
la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *
perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani, *
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen
1 ant. Tu sei la mia difesa
e il mio rifugio, Signore.
2 ant. Dal profondo
a te grido, o Signore! †
SALMO 129
Dal profondo a te grido, o Signore; *
† Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti *
alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore, *
Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono, *
perciò avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore, *
l’anima mia spera nella sua parola.
L’anima mia attende il Signore *
più che le sentinelle l’aurora.
Israele attenda il Signore, *
perché presso il Signore è la misericordia,
grande è presso di lui la redenzione; *
egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
ritorno alle “radici”
per riscoprirsi
“pietre” vive
Pellegrinaggio delle famiglie - Comunità San Paolo
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen
2 ant. Dal profondo
a te grido, o Signore!
LETTURA BREVE Ef 4, 26-27. 31-32
Non peccate (Sal 4, 5); non tramonti il
sole sopra la vostra ira, e non date occasione
al diavolo. Scompaia da voi ogni asprezza,
sdegno, ira. Siate invece benevoli gli uni verso
gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda
come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
RESPONSORIO BREVE
R. Signore, * nelle tue mani affido il mio spirito.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.
V. Dio di verità, tu mi hai redento:
nelle tue mani affido il mio spirito.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.
Ant. Nella veglia salvaci, Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.
CANTICO DI SIMEONE
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti *
e gloria del tuo popolo Israele.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen
Ant. Nella veglia salvaci, Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.
Padre nostro.
Lett 1 L’errore più stupido e grossolano
– diceva Charles Péguy – “è immaginarsi
che la vita di famiglia, siccome è una vita
ritirata, sia anche una vita ritirata dal mon-
do. E’ esattamente e diametralmente il
contrario. La vita di famiglia è invece la
vita più coinvolta nel mondo… C’è un solo
avventuriero al mondo, e ciò si vede so-
prattutto nel mondo moderno: è il padre di
famiglia. Gli altri, i peggiori avventurieri
non sono nulla, non lo sono per niente al
suo confronto. Non corrono assolutamen-
te alcun pericolo, al suo confronto. Tutto
nel mondo moderno, e soprattutto il di-
sprezzo, è organizzato contro lo stolto,
contro l’imprudente, contro il temerario…
contro l’audace, contro l’uomo che ha tale
audacia, avere moglie e bambini, contro
l’uomo che osa fondare una famiglia”.
LETT 2. La trasmissione della fede, che
brilla per tutti gli uomini di tutti i luoghi,
passa anche attraverso l’asse del tempo,
di generazione in generazione. Poiché la
fede nasce da un incontro che accade
nella storia e illumina il nostro cammino
nel tempo, essa si deve trasmettere lungo
i secoli. È attraverso una catena ininterrot-
ta di testimonianze che arriva a noi il volto
di Gesù. La persona vive sempre in rela-
zione. Viene da altri, appartiene ad altri, la
sua vita si fa più grande nell’incontro con
altri. E anche la propria conoscenza, la
stessa coscienza di sé, è di tipo relaziona-
le, ed è legata ad altri che ci hanno prece-
duto: in primo luogo i nostri genitori, che ci
hanno dato la vita e il nome. Il linguaggio
stesso, le parole con cui interpretiamo la
nostra vita e la nostra realtà, ci arriva at-
traverso altri, preservato nella memoria
viva di altri. La conoscenza di noi stessi è
possibile solo quando partecipiamo a una
memoria più grande. Avviene così anche
nella fede, che porta a pienezza il modo
umano di comprendere. Il passato della
fede, quell’atto di amore di Gesù che ha
generato nel mondo una nuova vita, ci
arriva nella memoria di altri, dei testimoni,
conservato vivo in quel soggetto unico di
memoria che è la Chiesa.
LETT 3 La Chiesa, come ogni famiglia,
trasmette ai suoi figli il contenuto della sua
memoria. È attraverso la Tradizione Apo-
stolica conservata nella Chiesa con
l’assistenza dello Spirito Santo, che noi
abbiamo un contatto vivo con la memoria
fondante. E quanto è stato trasmesso da-
gli Apostoli — come afferma il Concilio
Vaticano II — « racchiude tutto quello che
serve per vivere la vita santa e per accre-
scere la fede del Popolo di Dio, e così
nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo
culto la Chiesa perpetua e trasmette a
tutte le generazioni tutto ciò che essa è,
tutto ciò che essa crede »
La fede, infatti, ha bisogno di un ambito in
cui si possa testimoniare e comunicare, e
che questo sia corrispondente e propor-
zionato a ciò che si comunica. Per tra-
smettere un contenuto meramente dottri-
nale, un’idea, forse basterebbe un libro, o
la ripetizione di un messaggio orale. Ma
ciò che si comunica nella Chiesa, ciò che
si trasmette nella sua Tradizione vivente,
è la luce nuova che nasce dall’incontro
con il Dio vivo, una luce che tocca la per-
sona nel suo centro, nel cuore, coinvol-
gendo la sua mente, il suo volere e la sua
affettività, aprendola a relazioni vive nella
comunione con Dio e con gli altri. Per tra-
smettere tale pienezza esiste un mezzo
speciale, che mette in gioco tutta la perso-
na, corpo e spirito, interiorità e relazioni.
Questo mezzo sono i Sacramenti, celebra-
ti nella liturgia della Chiesa. In essi si co-
munica una memoria incarnata, legata ai
luoghi e ai tempi della vita, associata a
tutti i sensi; in essi la persona è coinvolta,
in quanto membro di un soggetto vivo, in
un tessuto di relazioni comunitarie.
(Lumen Fidei)
ORAZIONE
Signore Gesù Cristo, mite e umile di cuo-
re, che rendi soave il giogo e lieve il peso ai
tuoi fedeli, accogli i propositi e le opere di que-
sta giornata e fa’ che il riposo della notte ci
renda più generosi nel tuo servizio. Tu che vivi
e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Il Signore ci conceda una notte serena e un
riposo tranquillo.
R. Amen.
GIOVEDI’
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
Ave, o stella del mare,
madre gloriosa di Dio,
vergine sempre, Maria,
porta felice del cielo.
L’«Ave» del messo celeste
reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva,
dona al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi,
rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male,
chiedi per noi ogni bene.
Móstrati Madre per tutti,
offri la nostra preghiera,
Cristo l’accolga benigno,
lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo,
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.
Dónaci giorni di pace,
veglia sul nostro cammino,
fa’ che vediamo il tuo Figlio,
pieni di gioia nel cielo.
Lode all’altissimo Padre,
gloria al Cristo Signore,
salga allo Spirito Santo,
l’inno di fede e di amore. Amen.
1 ant. Dio, mio amore, mio rifugio,
in te io confido.
SALMO 143, 1-8
Benedetto il Signore, mia roccia, †
che addestra le mie mani alla guerra,*
le mie dita alla battaglia.
Mia grazia e mia fortezza, *
mio rifugio e mia liberazione,
mio scudo in cui confido, *
colui che mi assoggetta i popoli.
Signore, che cos’è un uomo perché te ne curi?
Un figlio d’uomo perché te ne dia pensiero?
L’uomo è come un soffio, *
i suoi giorni come ombra che passa.
Signore, piega il tuo cielo e scendi, *
tocca i monti ed essi fumeranno.
Le tue folgori disperdano i nemici, *
lancia frecce, sconvolgili.
Stendi dall’alto la tua mano, †
scampami e salvami dalle grandi acque,
dalla mano degli stranieri.
La loro bocca dice menzogne *
e alzando la destra giurano il falso.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant. Dio, mio amore, mio rifugio,
in te io confido.
2 ant. Beato il popolo
che ha Dio per Signore.
SALMO 143,
Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, *
suonerò per te sull’arpa a dieci corde;
a te, che dai vittoria al tuo consacrato, *
che liberi Davide tuo servo.
Salvami dalla spada iniqua, *
liberami dalla mano degli stranieri;
la loro bocca dice menzogne *
e la loro destra giura il falso.
I nostri figli siano come piante *
cresciute nella loro giovinezza;
le nostre figlie come colonne d’angolo *
nella costruzione del tempio.
I nostri granai siano pieni, *
trabocchino di frutti d’ogni specie;
siano migliaia i nostri greggi, †
a mirìadi nelle nostre campagne; *
siano carichi i nostri buoi.
Nessuna breccia, nessuna incursione, *
nessun gemito nelle nostre piazze.
Beato il popolo che possiede questi beni: *
beato il popolo il cui Dio è il Signore.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
2 ant. Beato il popolo
che ha Dio per Signore.
3 ant. Ora si è compiuta la salvezza
e il regno del nostro Dio.
CANTICO
Noi ti rendiamo grazie,
Signore Dio onnipotente, *
che sei e che eri,
perché hai messo mano
alla tua grande potenza, *
e hai instaurato il tuo regno.
Le genti fremettero, †
ma è giunta l’ora della tua ira, *
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi, †
ai profeti e ai santi *
e a quanti temono il tuo nome, piccoli e
grandi.
Ora si è compiuta la salvezza,
la forza e il regno del nostro Dio *
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato l’Accusatore; †
colui che accusava i nostri fratelli, *
davanti al nostro Dio giorno e notte.
Essi lo hanno vinto per il sangue
dell’Agnello †
e la testimonianza del loro martirio, *
perché hanno disprezzato la vita fino a
morire.
Esultate, dunque, o cieli, *
rallegratevi e gioite,
voi che abitate in essi.
3 ant. Ora si è compiuta la salvezza
e il regno del nostro Dio.
LETTURA BREVE Gal 4, 4-5
Quando venne la pienezza del tempo,
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna,
nato sotto la legge per riscattare coloro che
erano sotto la legge, perché ricevessimo
l’adozione a figli.
RESPONSORIO BREVE
R. Ave, Maria, piena di grazia, * il Signore è
con te.
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
V. Benedetta tu fra le donne, benedetto il
frutto del tuo seno,
il Signore è con te.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito
Santo.
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
Ant. al Magn. Beata Vergine Maria,
hai creduto alla parola del Signore:
adesso regni con Cristo in eterno.
CANTICO DELLA BEATA VERGINE
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salva-
tore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chia-
meranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua mi-
sericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del
loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per
sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. al Magn. Beata Vergine Maria,
hai creduto alla parola del Signore:
adesso regni con Cristo in eterno.
INTERCESSIONI
Uniti nella preghiera di lode, rendiamo
grazie a Dio che ha voluto Maria amata e
venerata da tutte le generazioni.
Diciamo con fiducia:
Maria, piena di grazia, interceda per noi.
Tu, che hai costituito Maria madre di mi-
sericordia,
– fa’ che sperimentiamo, in mezzo ai
pericoli, la sua bontà materna.
Hai voluto Maria madre di famiglia nella
casa di Nazareth,
– fa’ che tutte le mamme custodiscano
la santità e l’amore.
Hai reso forte Maria ai piedi della croce
e l’hai colmata di gioia nella risurrezione
del tuo Figlio,
– sostienici fra le prove della vita e raf-
forzaci nella speranza.
In Maria, attenta alla tua parola e serva
fedele della tua volontà, ci mostri il model-
lo e l’immagine della santa Chiesa,
– per sua intercessione rendici veri di-
scepoli del Cristo tuo Figlio.
Hai incoronato Maria regina del cielo,
– fa’ che i nostri fratelli defunti godano
la felicità eterna nell’assemblea dei
santi.
Padre nostro.
LETT 1«Chi vuole salvare la propria vita,
la perderà, ma chi perderà la propria vita
per causa mia, la salverà» (Lc 9,24).
Qui c’è una sintesi del messaggio di Cri-
sto, ed è espressa con un paradosso mol-
to efficace, che ci fa conoscere il suo mo-
do di parlare, quasi ci fa sentire la sua
voce… Ma che cosa significa “perdere la
vita per causa di Gesù”? Questo può av-
venire in due modi: esplicitamente confes-
sando la fede o implicitamente difendendo
la verità. I martiri sono l’esempio massimo
del perdere la vita per Cristo. In duemila
anni sono una schiera immensa gli uomini
e le donne che hanno sacrificato la vita
per rimanere fedeli a Gesù Cristo e al suo
Vangelo. E oggi, in tante parti del mondo,
ci sono tanti, tanti, - più che nei primi se-
coli – tanti martiri, che danno la propria
vita per Cristo, che sono portati alla morte
per non rinnegare Gesù Cristo. Questa è
la nostra Chiesa. Oggi abbiamo più marti-
ri che nei primi secoli! Ma c’è anche il
martirio quotidiano, che non comporta la
morte ma anch’esso è un “perdere la vita”
per Cristo, compiendo il proprio dovere
con amore, secondo la logica di Gesù, la
logica del dono, del sacrificio. Pensiamo:
quanti papà e mamme ogni giorno metto-
no in pratica la loro fede offrendo concre-
tamente la propria vita per il bene della
famiglia! Pensiamo a questi! Quanti sa-
cerdoti, frati, suore svolgono con genero-
sità il loro servizio per il regno di Dio!
Quanti giovani rinunciano ai propri inte-
ressi per dedicarsi ai bambini, ai disabili,
agli anziani… Anche questi sono martiri!
Martiri quotidiani, martiri della quotidiani-
tà!
LETT 2 E poi ci sono tante persone, cri-
stiani e non cristiani, che “perdono la pro-
pria vita” per la verità. E Cristo ha detto
“io sono la verità”, quindi chi serve la veri-
tà serve Cristo. Quante persone pagano a
caro prezzo l’impegno per la verità! Quan-
ti uomini retti preferiscono andare contro-
corrente, pur di non rinnegare la voce
della coscienza, la voce della verità! Per-
sone rette, che non hanno paura di anda-
re controcorrente! E noi, non dobbiamo
avere paura! Fra voi ci sono tanti giovani.
A voi giovani dico: Non abbiate paura di
andare controcorrente, quando ci voglio-
no rubare la speranza, quando ci propon-
gono questi valori che sono avariati, valori
come il pasto andato a male e quando un
pasto è andato a male, ci fa male; questi
valori ci fanno male. Dobbiamo andare
controcorrente! E voi giovani, siate i primi:
Andate controcorrente e abbiate questa
fierezza di andare proprio controcorrente.
Avanti, siate coraggiosi e andate contro-
corrente! E siate fieri di farlo! Su questa
via ci precede, come sempre, la nostra
Madre, Maria Santissima: lei ha perduto
la sua vita per Gesù, fino alla Croce, e
l’ha ricevuta in pienezza, con tutta la luce
e la bellezza della Risurrezione. Ci aiuti
Maria a fare sempre più nostra la logica
del Vangelo.
(Papa Francesco— Angelus)
ORAZIONE
O Dio, che ci hai dato come nostra
Madre e Regina la Vergine Maria, dalla
quale nacque il Cristo, tuo Figlio, per sua
intercessione donaci la gloria promessa ai
tuoi figli nel regno dei cieli. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni
male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.
VENERDÌ
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
Al termine del giorno,
o sommo Creatore,
vegliaci nel riposo
con amore di Padre.
Dona salute al corpo
e fervore allo spirito,
la tua luce rischiari
le ombre della notte.
Nel sonno delle membra
resti fedele il cuore,
e al ritorno dell’alba
intoni la tua lode.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
Ant. Giorno e notte
grido a te, o Signore.
Salmo 87
Signore, Dio della mia salvezza, *
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera, *
tendi l’orecchio al mio lamento.
Io sono colmo di sventure, *
la mia vita è vicino alla tomba.
Sono annoverato tra quelli che scendono
nella fossa, *
sono come un uomo ormai privo di forza.
È tra i morti il mio giaciglio, *
sono come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali tu non conservi il ricordo *
e che la tua mano ha abbandonato.
Mi hai gettato nella fossa profonda, *
nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Pesa su di me il tuo sdegno *
e con tutti i tuoi flutti mi sommergi.
Hai allontanato da me i miei compagni, *
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo; *
si consumano i miei occhi nel patire.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore, *
verso di te protendo le mie mani.
Compi forse prodigi per i morti? *
O sorgono le ombre a darti lode?
Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro *
la tua fedeltà negli inferi?
Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi
prodigi, *
la tua giustizia nel paese dell’oblio?
Ma io a te, Signore, grido aiuto, *
e al mattino giunge a te la mia preghiera.
Perché, Signore, mi respingi, *
perché mi nascondi il tuo volto?
Sono infelice e morente dall’infanzia, *
sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
Sopra di me è passata la tua ira, *
i tuoi spaventi mi hanno annientato,
mi circondano come acqua tutto il giorno*
tutti insieme mi avvolgono.
Hai allontanato da me amici e conoscenti
mi sono compagne solo le tenebre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen
Ant. Giorno e notte
grido a te, o Signore.
LETTURA BREVE Ger 14, 9
Tu sei in mezzo a noi Signore, e noi
siamo chiamati con il tuo nome: non ab-
bandonarci, Signore Dio nostro.
RESPONSORIO BREVE
R. Signore, * nelle tue mani affido il mio
spirito.
Signore, nelle tue mani affido il mio
spirito.
V. Dio di verità, tu mi hai redento:
nelle tue mani affido il mio spirito.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito
Santo.
Signore, nelle tue mani affido il mio
spirito.
Ant. Nella veglia salvaci, Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.
CANTICO DI SIMEONE
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvez-
za, *
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti *
e gloria del tuo popolo Israele.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen
Ant. Nella veglia salvaci, Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.
Padre nostro.
LETT 1 Il Calvario è lo scrigno nel qua-
le si concentra tutto l'amore di Dio
Quando io sento dire che la croce, mani-
festazione suprema dell' amore di Dio, è
una crudeltà che ha inventato il Signo-
re... quando sento dire che non deve il
Signore far soffrire coloro che per amore
ha creato... quando sento dire qualche
volta che il Signore è duro con noi... io
mi sento male, perché non è così. La
croce è la manifestazione, è l'epifania
più alta dell' amore di Dio per noi. Ha
mandato Suo Figlio sulla croce perché ci
togliesse tutti i nostri peccati, ci redimes-
se, ci rendesse puri. Anche noi,
sulla nostra croce rendiamo più pura
l'umanità e più buono il mondo. Anche il
letto del nostro dolore dovrebbe essere
fontana di carità. Ognuno dovrebbe dire:
«Signore, io non soltanto mi affido a Te
e sono felice di partecipare a questa o-
perazione della carità in cooperativa con
Te, ma Ti ringrazio di questo privilegio.
Perché tra gli operai scelti, Tu hai preso
proprio me. Mi hai chiamato per nome
perché io collabori con la Tua opera di
salvezza. Grazie perché il mio letto di
dolore è fontana di carità, è sorgente di
amore. Di amore per Te, ma anche di
amore per tutti i fratelli».
LETT 2 Ecco perché noi dovremmo
prendere coscienza dei valori di cui sia-
mo portatori. La mulattiera del Calvario,
cioè la strada che porta da Gerusalem-
me al Calvario è lunga, però finiremo di
percorrerla. Non durerà per sempre. E
sperimenteremo, come Cristo, l'agonia
del patibolo, ma «per tre ore», non per
molto. Coraggio! La nostra esistenza
non è inutile. Il nostro dolore alimenta
l'economia sommersa della grazia. Sì, ci
sarà da qualche parte un immenso de-
posito della grazia. La nostra sofferenza
alimenta, rigonfia l'otre della grazia per-
ché poi si riversi sul mondo in un empito
di carità.
E capiremo che il nostro martirio
non è stato un assurdo, una crudeltà di
Dio, una sua ingerenza nella nostra sto-
ria disturbata dal dolore. Invece il nostro
martirio, la nostra sofferenza ha alimen-
tato il fiume della redenzione raggiun-
gendo i più remoti angoli della terra. Il
nostro dolore è come un rigagnolo che
va ad ingrossare il fiume del sangue di
Cristo. Il Calvario non è soltanto la fonta-
na della Carità, ma anche la sorgente
della Speranza.
LETT 3 Il Calvario non è soltanto la
fontana della Carità. Non è solo l'acque-
dotto della Speranza, ma è anche la sor-
gente della Fede.
Fede significa abbandono: «Padre mio
mi abbandono a te».
Sul Golgota Gesù ha compiuto
l'atto supremo di fede nei confronti del
Padre. Sul Golgota risplende la fede di
Maria che, quando Gesù emette l'ultimo
sospiro, rimane l'unica a illuminare la
terra per tutto il venerdì e il sabato san-
to. Bene, è il luogo della fede, il Calvario.
Ma anche per noi il nostro piccolo calva-
rio, quello che si racchiude nel perimetro
di quattro pareti, deve essere il luogo
della fede, della fiducia, del nostro ab-
bandono in Dio.
(Don Tonino Bello)
ORAZIONE
Donaci, o Padre, di unirci nella fede
alla morte e sepoltura del tuo Figlio per
risorgere con lui alla vita nuova. Egli vive
e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Il Signore ci conceda una notte serena
e un riposo tranquillo.
R. Amen.
C'è una preghiera molto bella di Charles de
Foucault, che traduce questo abbandono.
«Padre mio, io mi abbandono a
Te. Fa' di me ciò che ti piace. Qualsiasi
cosa Tu faccia io Ti ringrazio! Sono
pronto a tutto, purché la Tua volontà sia
fatta in me e in tutte le tue creature. lo
non desidero altro, mio Dio! Rimetto la
mia anima nelle Tue mani, Te la dono,
mio Dio, con tutto l'amore del mio cuo-
re, perché Ti amo. Ed è per me una ne-
cessità di amore donarmi e rimettermi
nelle Tue mani, senza misura, con infini-
ta fiducia, perché Tu mi sei Padre».