1. Economia & Finanza
Materie prime,
luci e ombre
E’ consigliabile una particolare prudenza vista l’alta volatilità di questo mercato,
ma in linea generale l’investimento nelle commodity prospetta buone opportunità
a cura di Michele Colosio
C
os’hanno in comune l’oro, il petrolio
e il grano? Dal punto di vista del
loro utilizzo nulla, ma relativamente
alla loro funzione economica rappresentano
alcune delle principali materie prime, le
cosiddette commodity, le cui quotazioni
influenzano i prezzi di beni e servizi e l’an-
damento dei mercati finanziari.
Negli ultimi mesi l’informazione economica
ha focalizzato l’attenzione sui prezzi delle
materie prime. L’andamento del prezzo del
petrolio, in particolare, è seguito con atten-
zione dagli investitori e non potrebbe essere
altrimenti visto che il combustibile fossile
rappresenta di gran lunga la fonte di energia
più utilizzata.
Oltre alle commodities energetiche, tra le
principali materie prime ci sono i metalli
industriali, come alluminio e rame, i metalli
preziosi, come oro e argento, le materie
prime agricole e d’allevamento (grano, soia,
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bestiame, ecc.) e le cosiddette “soft commodity”
come cotone e cacao. La dinamica di prezzo
delle materie prime è influenzata da una
molteplicità di fattori: l’oro e gli altri metalli
preziosi (argento, platino, palladio) rappre-
sentano i tradizionali beni-rifugio durante
le crisi economico-finanziarie. Le materie
prime agricole e d’allevamento risentono della
richiesta crescente dei Paesi in via di sviluppo
(Cina e India in primis) la cui popolazione,
urbanizzandosi e “arricchendosi”, consuma
alimenti in qualità e quantità crescenti. Le
materie energetiche risentono della crescente
domanda dei Paesi in via di sviluppo e delle
tensioni geo-politiche dal lato dell’offerta.
Come deve comportarsi il comune rispar-
miatore, attratto dalle “sirene” dei guadagni
realizzati fino a luglio di quest’anno da chi
ha investito nei mercati delle materie prime,
ma spaventato dal calo delle quotazioni degli
ultimi mesi? La speculazione che regna sul
mercato ha gonfiato le quotazioni al di sopra
del loro reale valore creando la cosiddetta
“bolla speculativa” il cui sgonfiamento ha
provocato una repentina caduta dei prezzi
(dal picco di luglio a metà ottobre l’indice di
commodity CRB è sceso di circa il 38% e il
petrolio ha perso quasi la metà del suo valore).
Tra gli elementi che potrebbero contribuire
a calmierare ulteriormente prezzi possiamo
individuare: l’ormai inevitabile recessione che
sta investendo l’economia mondiale, con la
conseguente minor richiesta di materie prime
da parte del sistema; lo sviluppo sostenuto
delle nuove fonti di energia rinnovabili; l’af-
fermarsi di uno stile di vita più sostenibile;
nuove scoperte scientifiche, ecc. Nondimeno
il quadro socio-economico sembra impron-
tato a sostenere i prezzi delle commodity
nel lungo periodo: il movimento di fondo è
sostenuto dalla scarsità delle risorse stesse e
dal trend crescente della domanda.
Quindi per il risparmiatore è consigliabile
una particolare prudenza, vista l’alta volati-
lità di questo mercato, ma in linea generale
l’investimento nelle commodity presenta
delle opportunità: la diversificazione del
portafoglio, l’investimento in attività poco
correlate all’andamento dei mercati azionari,
la protezione dall’inflazione. Il vantaggio è
rappresentato dal miglioramento del rapporto
rischio/rendimento atteso dei propri investi-
menti, a condizione di investirvi una piccola
porzione dei propri risparmi e su un indice
diversificato che sia rappresentativo della
materie prime nel loro complesso.
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3. Economia & Finanza
Come fare praticamente? L’investimento in Borsa Italiana che li rende negoziabili in
diretto sulle commodity è stato riservato tempo reale attraverso il proprio intermediario
fino a pochi anni fa soltanto agli operatori finanziario. Gli Exchange Traded Commodity,
professionali, ma recentemente sono stati pur essendo formalmente diversi dagli ETF,
immessi sul mercato molti nuovi strumenti, hanno gli stessi vantaggi, ma a differenza
facilmente accessibili tramite la propria banca, di questi permettono di investire anche su
quali ETF tematici, ETC e Certificati, che si un singolo sottostante (ad esempio l’oro,
sono aggiunti ad un’offerta di Fondi Comuni il petrolio, ecc.) invece che su un indice
d’investimento in fase di ampliamento. diversificato. Chiudiamo con una citazione
Gli Exchange Traded Fund sono fondi indi- di Dean Lebaron, pioniere delle gestioni
cizzati quotati che hanno l’obiettivo di repli- quantitative, che mette in guardia dall’affi-
care il più fedelmente possibile l’andamento darsi a semplicistiche previsioni sui mercati:
di un indice di riferimento (azionario, obbli- «Le previsioni possono essere fatali per la vostra
gazionario, commodity, ecc.) attraverso una ricchezza».
gestione passiva. I vantaggi di questi strumenti
sono i bassi costi di gestione (essendo la
“gestione passiva” relativamente economica da Michele Colosio
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