La storia e gli affari di Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini con Tronchetti Provera fino alla storia recente: investimento Feidos 11, il veicolo attraverso il quale Massimo Caputi gestirà il turnaround di Prelios.
1. Il Mondo - Andrea Ducci - 21/12/2012 pg. 14 ed. N.49 - 28 dicembre 2012
Ecco il nuovo partner di Tronchetti
Provera
La storia e gli affari di Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini
Il nome è lungo e corredato di dittonghi. Di quelli che da bambino
procurano qualche tortura e che da adulto faticano a stare nel sommario
di un articolo di giornale. Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini,
oltre che erede di un'antica famiglia proprietaria di un magnifco palazzo
davanti al Quirinale, è il fondatore del gruppo Gwm. L'acronimo sta per
Global wealth management e raccoglie le numerose attività fondate,
partecipate e acquistate nel corso di dieci anni. L'ultimo tassello è
quello più sexy agli occhi della business community: a pochi giorni dal
Natale Marco Tronchetti Provera ha siglato un accordo per aprire la
cassaforte di famiglia Mtp sapa e consentire l'ingresso di due nuovi
azionisti cedendo loro una quota del 28% a fronte di 40 milioni di euro.
Nel primo caso si tratta del gruppo farmaceutico Rottapharm di Luca e
Lucio Rovati, l'altro è Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, che ha
2. rilevato una quota del 3% della holding di Tronchetti Provera. Tradotto
vuol dire ritrovarsi nelle vesti di azionista strategico di Mtp sapa
(destinata a essere trasformata in società per azioni) e, dunque, a monte
della lunga catena societaria che transitando da Gpi e da Camfn arriva
fno a Pirelli. Non male per un quarantatreenne che, dopo un'esperienza
come gestore e trader sui desk delle banche d'affari tra Londra e
Ginevra, nel 2001 ha deciso di mettersi in proprio e fondare Gwm con
l'obiettivo di operare come multi family offce. Occuparsi, cioè, degli
investimenti e della gestione di grandi patrimoni. Uno dei primi a
condividere la scommessa di Diaz della Vittoria Pallavicini è proprio
Luca Rovati, secondogenito di quel Luigi fondatore della liquidissima
casa farmaceutica Rottapharm, che dall'inizio ne ha affancato in veste di
socio pesante quasi tutte le mosse. All'attività di wealth management con
circa 2 miliardi di euro di attivi gestiti (coordinata da Londra da Peter
Sartogo, ex managing director di Morgan Stanley e Deutsche Bank) si è
aggiunta quella di piccola merchant bank con vocazione di boutique
fnanziaria. Da lì il passo successivo. Nel 2008 Gwm ha incorporato
Sodali, una società diretta da Alvise Recchi specializzata in servizi di
advisoring su governance e gestione delle problematiche assembleari e
cosiddetti proxy fghts. L'anno successivo è la volta delle rinnovabili
con la costituzione di Gwm renewable energy, il veicolo con cui Diaz
della Vittoria Pallavicini decide di rilevare per 30 milioni il 27% della
danese Greentech, quotata al Nasdaq Omx di Copenaghen. Nello stesso
periodo il pronipote del celebre maresciallo Armando Diaz, artefce della
vittoria contro gli austriaci nel 1918, incrocia per la prima volta
Tronchetti Provera. Ne nasce un accordo per l'acquisto di impianti solari
attraverso Gp Energia (dove Gwm ha la maggioranza con il 60% e Pirelli il
resto del capitale). L'esperimento convince, tanto che nel 2011 Pirelli
Ambiente entra direttamente nel capitale di Gwm renewable energy (Gwm Re)
con una quota del 16%, stringendo così il sodalizio nella società che
controlla tutte le attività nelle energie rinnovabili del gruppo Gwm.
L'ingresso di Pirelli Ambiente avviene a fanco di Intesa Sanpaolo che
rileva un ulteriore 12% di Gwm Re. L'operazione è propedeutica all'opa su
Greentech conclusa con un successo. Meno bene è andata invece in Spagna,
dove, l'estate scorsa, Diaz della Vittoria Pallavicini ha lanciato
tramite Greentech un'opa ostile su Fersa Energias Renovables mettendo sul
piatto 60 milioni di euro. L'offerta è, però, parsa deludente, malgrado i
240 milioni di debiti che gravano sul gruppo spagnolo, e gli azionisti
non hanno aderito decretando il fallimento dell'opa. Il resto è cronaca
recente. Reduce dalla Spagna, a ottobre è la volta dell'investimento in
Feidos 11, il veicolo attraverso il quale Massimo Caputi gestirà il
turnaround di Prelios. Vale ricordare che l'ex Pirelli Re è tuttora
azionista al 14% Camfn. Gli interessi nel settore immobiliare e nelle
energie rinnovabili accomunavano, insomma, il numero uno della Bicocca
all'ultimo erede di casa Pallavicini. Così alla vigilia di Natale si è
aggiunto l'ultimo passo con l'ingresso di Sigieri nella holding di
Tronchetti Provera.