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4. l'origine e lo scopo del dolore

  1. Comunità parrocchiale “S. Antonino Martire” - Castelbuono - LE RELIGIONI E I RECONDITI ENIGMI DELLA CONDIZIONE UMANA Anno pastorale 2013-2014
  2. Dalla Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le Religioni non cristiane del Vaticano II, Nostra Aetate
  3. Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell'uomo:
  4. la natura dell'uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l'origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo.
  5. La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni.
  6. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.
  7. Noi e le Grandi Religioni
  8. Noi e le Grandi Religioni comportamento
  9. … accostarci con rispetto alle grandi Religioni al fine di poter attingere dai loro Libri sacri: - ciò che può arricchirci, - ciò che può aiutarci a cogliere le differenze, - ciò che può rafforzarci nelle nostre convinzioni.
  10. Noi e le Grandi Religioni comportamento atteggiamento
  11. Papa Francesco, Lumen fidei, 34: “… Il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall‟irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti”.
  12. L’itinerario
  13. 19/10 16/11 21/12 25/01 22/02 22/03 26/04 La natura dell'uomo Il senso e il fine della nostra vita Il bene e il peccato L'origine e lo scopo del dolore La via per raggiungere la vera felicità La morte Il giudizio e la sanzione dopo la morte 24/05 Da dove traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo
  14. Bene e Ebraismo male sono oggettivi Islamismo Hairovinatole tue faccende, prendi il filo e cuci. Saranno ripagati in pieno. Bene e Induismo male sono soggettivi Buddhismo La differenza tra la coscienza e gli oggetti. Con la scodella alla questua,contenti dei resti.
  15. 19/10 16/11 21/12 25/01 22/02 22/03 26/04 La natura dell'uomo Il senso e il fine della nostra vita Il bene e il peccato L'origine e lo scopo del dolore La via per raggiungere la vera felicità La morte Il giudizio e la sanzione dopo la morte 24/05 Da dove traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo
  16. L’origine e lo scopo del dolore
  17. Alla radice della questione
  18. Il dolore
  19. Il dolore Non come male (in senso filosofico)
  20. Il dolore Non come male (in senso filosofico) Non come colpa (in senso religioso)
  21. Il dolore Non come male (in senso filosofico) Non come colpa (in senso religioso) segno di “altro”, ma di cosa?
  22. Sant‟Agostino Confessioni (7,7,11) «…ricercavo febbrilmente quale fosse l’origine del male. Che doglie per questo parto del mio cuore, che gemiti, Dio mio!».
  23. Il Catechismo della Chiesa Cattolica
  24. Se Dio Padre onnipotente, Creatore del mondo ordinato e buono, si prende cura di tutte le sue creature, perché esiste il male? Ma perché Dio non ha creato un mondo a tal punto perfetto da non potervi essere alcun male?
  25. A questo interrogativo tanto pressante quanto inevitabile, tanto doloroso quanto misterioso, nessuna rapida risposta potrà bastare.
  26. … oltre i muri sordidi
  27. IL DOLORE
  28. IL DOLORE MONOTEISMO
  29. IL DOLORE MONOTEISMO POLITEISMO
  30. IL DOLORE MONOTEISMO DIO POLITEISMO
  31. IL DOLORE MONOTEISMO DIO BENE POLITEISMO
  32. IL DOLORE MONOTEISMO DIO BENE MALE POLITEISMO
  33. IL DOLORE MONOTEISMO POLITEISMO DIO BENE MALE DIO DEL BENE
  34. IL DOLORE MONOTEISMO POLITEISMO DIO BENE MALE DIO DEL BENE DIO DEL MALE
  35. MONOTEISMO EBRAICO E ISLAMICO
  36. IL DOLORE MONOTEISMO POLITEISMO DIO BENE MALE DIO DEL BENE SATANA dio DEL MALE
  37. MONOTEISMO CRISTIANO
  38. IL DOLORE CRISTIANESIMO POLITEISMO DIO BENE MALE PECCATO ORIGINALE DIO DEL BENE SATANA dio DEL MALE
  39. … e il Faraone fece un sogno. Ed avvenne in capo a due anni … (Gen41,1)
  40. Il mondo è destinato a trascorrere un periodo ben definito nell’oscurità. Che cosa lo prova? E‟ scritto: Dio pone fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi, per trovare le pietre che sono nel buio, nell‟ombra di morte (Gb 28,3).
  41. Giobbe 28,3: L'uomo pone un termine alle tenebre e fruga fino all'estremo limite le rocce nel buio più fondo.
  42. Poiché fin quando esisterà nel mondo l‟impulso del male, il buio profondo e l‟ombra di morte vi regneranno.
  43. Soltanto quando l‟impulso del male sarà sradicato dal mondo, il buio profondo e l‟ombra della morte si dilegueranno dal mondo.
  44. Quando Mosè salì al cielo e vide rabbìAchivà (non ancora nato) che insegnava e spiegava mirabilmente la Torà, disse a Dio: “Tu me lo hai mostrato nell‟atto di insegnare: mostrami ora il premio che rabbìAchivà avrà”.
  45. Mosè fu invitato a voltarsi e vide la carne di Achivà che si vendeva nella piazza del mercato dai Romani che lo avevano torturato.
  46. Mosè disse: “Questa è la ricompensa?” e Dio replicò: “Taci, così è venuto in mente dinanzi a me”.
  47. Giobbe 40,3-5: Giobbe rivolto al Signore disse: “Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non replicherò. Ho parlato due volte, ma non continuerò.
  48. 368. Allah non toglie nessuno dal mondo senza aver prima desiderato perdonarlo attraverso le malattie del suo corpo, per ogni colpa che portiamo sulle nostre spalle, riscuote la punizione.
  49. 369. Per la verità la ricompensa è grande come la sventura, più si è afflitti e disgraziati, più grande e più perfetta sarà la Sua ricompensa.
  50. Certamente quando Allah ama una nazione, la impiglia nelle disgrazie, perciò chi si sottomette alla volontà di Allah anche nella sfortuna, piaccia ad Allah concederle la sua benevolenza.
  51. BHAGAVAD GITA Canto II
  52. … ti affliggi senza ragione. Il saggio non si lamenta né per i vivi né per i morti.
  53. Mai ci fu un tempo in cui non esistevamo, Io, tu e tutti questi re; e mai nessuno di noi cesserà di esistere.
  54. Come l'anima incarnata passa, in questo corpo, dall'infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l'anima passa in un altro corpo all'istante della morte. L'anima realizzata non è turbata da questo cambiamento.
  55. Effimeri, gioie e dolori vanno e vengono come l'estate e l'inverno. Sono dovuti all'incontro dei sensi con la materia e bisogna imparare a tollerarli senza esserne disturbati.
  56. Coloro che vedono la verità hanno dedotto l'eternità del reale, l'anima, e la temporaneità dell'illusorio, il corpo materiale, dallo studio delle loro rispettive nature.
  57. Si dice che l'anima è invisibile, inconcepibile e immutabile. Sapendo questo, non dovresti lamentarti per il corpo.
  58. E anche se tu credi che l'anima nasca e muoia infinite volte, non hai nessuna ragione di lamentarti.
  59. La morte è certa per chi nasce, e certa è la nascita per chi muore. Poiché devi compiere il tuo dovere, non dovresti lamentarti così.
  60. Tutti gli esseri creati sono in origine non manifestati, si manifestano nel loro stato transitorio, e una volta dissolti tornano a essere non manifestati. A che serve dunque lamentarsi?
  61. Combatti per dovere, senza considerare gioia o dolore, perdita o guadagno, vittoria o sconfitta; così non incorrerai mai nel peccato.
  62. Tu hai diritto di compiere i tuoi doveri prescritti, ma non di godere dei frutti dell'azione.
  63. Non credere mai di essere la causa delle conseguenze dell'azione, e non cercare mai di sfuggire al tuo dovere.
  64. Compi il tuo dovere con fermezza senza attaccamento al successo o al fallimento. Questa equanimità si chiama yoga.
  65. La densa foresta dell'illusione
  66. Oggetti/sensi
  67. Oggetti/sensi Attaccamento
  68. Oggetti/sensi Attaccamento Cupidigia
  69. Oggetti/sensi Attaccamento Cupidigia Collera
  70. Oggetti/sensi Attaccamento Illusione Cupidigia Collera
  71. Oggetti/sensi Confusione Attaccamento Illusione Cupidigia Collera
  72. Oltre la densa foresta dell'illusione
  73. Quando la tua intelligenza avrà attraversato la densa foresta dell'illusione, tutto ciò che hai ascoltato e tutto ciò che potrai ancora ascoltare ti sarà indifferente.
  74. Colui che può staccare i sensi dai loro oggetti, come una tartaruga che ritrae le membra nel guscio, possiede la vera conoscenza.
  75. Oggetti/sensi Confusione Attaccamento Illusione Cupidigia Collera
  76. La Rivelazione del Buddha (a cura di Raniero Gnoli, Mondadori, Milano 2001)
  77. Il discorso della messa in moto della ruota del Dhamma Dhammacakkapavattanasutta( SamyuttaNikaya, 56.11)
  78. Così ho udito. Una volta il Beato soggiornava a Isipatana, presso Baranasi, nel parco delle gazzelle. Qui il Beato si rivolse al gruppo dei cinque asceti mendicanti.
  79. "O monaci, coloro che hanno abbandonato la vita non devono indulgere ai due estremi. Quali sono questi due estremi?
  80. Un estremo è il dedicarsi al godimento dei piaceri sensuali: questo comportamento è infimo, villano, ignobile e vano.
  81. L'altro estremo è il dedicarsi alla mortificazione di se stessi: questo comportamento è doloroso, ignobile e vano.
  82. Evitando questi due estremi, o monaci, il Tathagata [= Buddha] ha realizzato il „sentiero di mezzo‟.
  83. Il „sentiero di mezzo’ realizzato da Tathagata produce la visione e la conoscenza, guida alla calma, alla perfetta conoscenza, al perfetto risveglio, al nibbana.
  84. Esso è il nobile ottuplice sentiero
  85. la retta visione, la retta intenzione, la retta parola, la retta azione, il retto modo di vivere, il retto sforzo, la retta presenza mentale e la retta concentrazione.
  86. Questa, o monaci, è la nobile verità del dolore:
  87. la nascita è dolore, la vecchiezza è dolore, la malattia è dolore, la morte è dolore, l'unione con ciò che non è caro è dolore, la separazione da ciò che è caro è dolore, il non ottenere ciò che si desidera è dolore.
  88. Questa, o monaci, è la nobile verità della cessazione del dolore: la cessazione del dolore è l'estinzione, il completo svenimento, l'abbandono, il rifiuto di questa brama, la liberazione e il distacco da essa.
  89. Questa, o monaci, è la nobile verità del sentiero che conduce alla cessazione del dolore: esso è il nobile ottuplice sentiero.
  90. E sorse in me la conoscenza e la profonda visione: irriversibile è la liberazione della mia mente.
Questo è la mia ultima nascita. Non c’è una nuova esistenza.
Così quanto disse il Sublime. I cinque monaci si rallegrarono delle parole del Sublime.
  91. Uno sguardo sinottico
  92. Ebraismo “Taci, così è venuto in mente dinanzi a me”.
  93. Ebraismo “Taci, così è venuto in mente dinanzi a me”. Islamismo Sottomettersi alla volontà di Allah anche nella sfortuna.
  94. Ebraismo “Taci, così è venuto in mente dinanzi a me”. Islamismo Sottomettersi alla volontà di Allah anche nella sfortuna. Come una tartaruga che ritrae le membra nel guscio. Induismo
  95. Ebraismo Islamismo “Taci, così è venuto in mente dinanzi a me”. Sottomettersi alla volontà di Allah anche nella sfortuna. Induismo Come una tartaruga che ritrae le membra nel guscio. Buddhismo L'origine del dolore s'identifica con la brama.
  96. 19/10 16/11 21/12 25/01 22/02 La natura dell'uomo Il senso e il fine della nostra vita Il bene e il peccato L'origine e lo scopo del dolore La via per raggiungere la vera felicità 22/03 La morte 26/04 Il giudizio e la sanzione dopo la morte 24/05 Da dove traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo
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