Prima parte della mia lezione di Social Fundraising al Deca Master del Consorzio Universitario di Nuoro http://www.decassat.it, che analizza le radici del fundraising, il concetto di gift economy, ed esplora i nuovi territori di social fundraising.
Piu' info, news, presentazioni e articoli su temi di Social Media Marketing sono disponibili al mio blog Global Search Interactive http://www.globalsearchinteractive.net
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Gift Economy e Social Fundraising - Deca Master Massimo Burgio
1. master in diritto ed economia
per la cultura e l’arte
nuoro, 20 gennaio 2012
social fundraising
part one gift economy + fundraising
massimo burgio global search interactive / sempo
2. chi è massimo burgio?
Global Search Interactive
-- l’agenzia
SEMPO Search Engine Marketing
Professional Organization
-- l’industria
Burning Man
-- il network creativo
Asturias Paraiso Cultural
-- uno dei progetto culturali
iPad4Africa
-- gift economy charity fundraising
... and much more
-- =)
7. gift economy
prima di chiedere bisogna saper dare, e capire cosa
significhi un dono, e che implicazioni comporta per
chi lo da e chi lo riceve.
e possibilmente bisognerebbe metterlo in pratica.
8. gift economy
non prevede scambi monetari o scambio di beni
(barter economy), ma condivisione gratuita di
risorse. un sistema meritocratico attribuisce status
e prestigio sociale a chi dona di più all'interno della
community (come i sistemi di user rating e di
ricompensa per le azioni di user generated content
su amazon, ebay, craigslist e wikipedia, e alla base
del modello di social networking di yahoo! answers.
9. gift economy
primi esperimenti di gift economy nei modelli di
comunità tribali dell'età della pietra, delle
comunità di indiani del nord america dove vigeva
il modello sociale di potlatch, ovvero la
condivisione di generi alimentari tra tutti i
membri della community.
questo modello ha influenzato il pensiero di
economisti della rete, che hanno immaginato la lo
scambio libero di beni e servizi online sul modello
dei cooking pot markets, nei quali tutti gli utenti
contribuiscono al sistema, e tutti ne beneficiano.
10. gift economy
prime analisi del modello macroeconomco effettuate
dal sociologo e antropologo francese marcel mauss
(1925), che ha analizzato i modelli di culture basate
sul regalo e ha gettando le basi economiche ed
ideologiche per diverse discipline di social change:
dalle teorie di anarco-comunismo dell'inizio del ‘900
e più recenti, passando per le teorie di movimenti
ideologici quali femminismo, ambientalismo e
cultura hacker. il movimento femminista organizza
da anni una conferenza internazionale sul tema.
11. gift economy
il modello di gift economy di marcel mauss è alla
base dell'ideologia e dei modelli di business di
molte start-up che hanno realizzato marketplace di
volontariato, banche del tempo, tecnologie open
source e peer-to-peer, e piattaforme di supporto a
cause sociali e di emergenza e aiuto umanitario.
più di recente, formati ibridi di gift economy si
riscontrano nei modelli di business basati sul
concetto di freemium, o di creative commons e
open content sul fronte del diritto d’autore.
12. gift economy
internet è un prodotto della gift economy già come
infrastruttura. la diffusione dei browser internet è
iniziata quando microsoft ha deciso di offrire gratis
internet explorer per sconfiggere netscape. e poi
ancora napster, linux, google, free apps, free wifi.
in ambito accademico: pubblicazione di studi e loro
veicolazione su circuiti di conferenze, diffusione di
nuove teorie attraverso la messa a disposizione dei
frutti di anni di ricerca a beneficio della comunità
scientifica internazionale.
13. gift economy
l’economista richard barbrook nel 1998 rileva che i
modelli di business b2b specie su prodotti e servizi
di natura tecnica si basano per l'aspetto di lead
generation sul modello di gifting: condivisione di
knowledge, esperienza e accesso gratuito a servizi
attraverso free demo, product trial, free white
papers, beta-testing platforms, e altri “gifts”,
incluso il già citato freemium.
14. gift economy
opportunità di community building a tutti i livelli,
dal beneficiare il vostro condominio con una
giornata di volontariato mettendo a posto il giardino
fino a beneficiare intere comunità a mezzo di
sponsorizzazioni ad impatto sociale, che legano
brands/organizzazioni a comunità territoriali.
sponsorizzare una mostra d'arte (comunicazione/
mktg/csr) o beneficiare un'intera comunità
costruendo scuole, ospedali, o infrastrutture sociali?
15. gift economy
mio articolo su
newsletter xister
ottobre 2006.
burning man e gift
economy: tra
filosofia, economia e
community
bit.ly/gift-economy
18. gift economy
a partire da adesso cercate di non confondete la
beneficenza in termini economici (donazioni,
charity) o la pratica dello scambio di regali di
natale con l'idea di gift economy!
cercate di mettere in pratica il gifting: attività di
volontariato, aiutare un amico o un vicino, provare
a creare qualcosa basato sull’economia del dono.
21. social
fundraising
innovation
concetto generico riferito anche ad attitudini
orientamenti e comportamenti che prendono in
considerazione interessi e bisogni altrui (come
opposto di attitudine asociale).
termini come giustizia sociale, psicologia sociale
e capitale sociale implicano che una sorta di
processo sociale è parte dell’equazione.
22. social
fundraising
parola inglese che non è traducibile
semplicemente in raccolta fondi.
to raise significa far crescere, coltivare, sorgere,
sviluppare i fondi necessari a sostenere azioni
senza finalità di lucro.
23. social
fundraising
trova le sue origini nell'azione delle organizzazioni
non profit, che hanno l'obbligo di non destinare i
propri utili ai soci ma di reinvestirli per lo sviluppo
di finalità sociali.
praticato anche da enti, servizi pubblici e aziende
per promuovere iniziative a scopo sociale/culturale
24. social
fundraising
nasce in europa con le raccolte fondi della chiesa,
prima fundraiser per le raccolte fondi per cause
precise con scopi sociali.
sviluppo della disciplina negli usa grazie ad henry
rosso, fondatore della prima scuola di fundraising
al mondo, guidata dalla filosofia che il fundraising
è l'arte di insegnare alle persone la gioia di donare.
25. social
fundraising
legato alla culture della carità, filantropica e del
mecenatismo, è ispirato al fenomeno della
responsabilità sociale che spinge i soggetti sociali e
collettivi ad effettuare investimenti di risorse per il
raggiungimento di comuni benefici sociali.
26. social
fundraising
insieme delle teorie e delle tecniche necessarie a
garantire la sostenibilità di una causa sociale e
dell'organizzazione che la persegue, e a
promuoverne lo sviluppo costante nel tempo verso
una molteplicità di interlocutori pubblici e privati.
27. social
fundraising
non si fonda solo sulle donazioni ma anche su un
complesso di modalità di raccolta da utilizzare nei
confronti di ogni possibile mercato pubblico e
privato (eventi, sponsorizzazioni, investimenti
sociali, attività di tipo commerciale, presentazione
di progetti a bandi di concorso, ...).
28. social
fundraising
fundraiser: gestisce raccolta fondi e relazioni con i
donatori, piano strategico di fundraising e attività
operative raccolta fondi.
deve saper gestire database e strumenti informatici
ed avere esperienza di tecniche e canali di direct
marketing, telemarketing, mailing, e-mailing, web
marketing, face to face, e social media marketing.
29. social
media
pratiche e tecnologie online che gli utenti
adottano per condividere contenuti, emozioni,
opinioni, esperienze, e gli stessi media.
30. social
fundraising
attività di raccolta fondi a sostegno di cause sociali
(o culturali), sviluppata principalmente a mezzo di
canali, strumenti e network sociali che dialogano e
sensibilizzano masse critiche di sostenitori della
causa, non solo in termini di raccolta fondi ma
anche di supporto volontario all’organizzazione
dell’iniziativa e dell’evangelizzazione della causa.
31. social
fundraising
principali canali e strumenti online: social
networks e social media marketing (engagement).
principali canali e strumenti offline: grassroot
32. grassroot
movements
movimenti di pensiero e di opinione guidati dalla
politica di community. la creazione dei movimenti e
dei gruppi di supporto è naturale e spontaneo, con
caratteristiche di evangelismo e viralità.
spesso operanti a livello locale, possono aumentare
di massa critica fino a influenzare anche elezioni
politiche nazionali, legislazione e cause globali.
34. back to
social media
pratiche e tecnologie online che gli utenti
adottano per condividere contenuti, emozioni,
opinioni, esperienze, e gli stessi media.