Relazione del segretario generale uiltrasporti marche al convegno 2006
1. Relazione della Uiltrasporti Marche al convegno sul Trasporto pubblico
locale del 17/18 Novembre 2006, organizzato dalla Regione Marche.
Prendo spunto dall’inciso dell’invito a questo convegno:
“L’uso del mezzo privato deve essere considerato senza alternative?
La risposta deve essere No, perché se Regione, Enti pubblici e operatori del settore
non attuassero una coerente politica di mobilità sostenibile”, questa non sarebbe una
regione che aspira ad essere moderna e civile.
Al mezzo privato, è chiaro, devono esserci alternative, e le alternative vanno create.
Come?
Realizzando un vero sistema di trasporti integrato ferro-gomma, che dia la possibilità
ai cittadini marchigiani di muoversi all’interno della regione e delle città, ma anche
fuori di esse, in tempi accettabili e con servici efficienti e di qualità.
Un sistema dei trasporti integrato che deve partire da uno studio profondo della
connotazione territoriale della nostra regione che metta in evidenza i flussi che
all’interno di essa si spostano giornalmente.
Ed è sulla base di questo studio che è possibile progettare un sistema trasportistico
regionale efficiente.
I pilastri su cui deve poggiare un TPL efficiente a nostro avviso sono:
1. una rete infrastrutturale adeguata, e cioè strade, ferrovie, stazioni e nodi di
interscambio con parcheggi scambiatori;
2. l’aggregazione in consorzi (almeno a livello di bacino provinciale), delle numerose
imprese pubbliche e private di trasporto su gomma che ancora oggi sussistono nel
nostro territorio ;
3. la sostituzione di vecchi mezzi con nuovi meno inquinanti e più efficienti;
4. un contratto di servizio con le aziende consortili, ferro-gomma, in cui qualità ed
efficienza siano in relazione alle risorse investite ed alle necessità delle
cittadinanze;
5. la creazione delle corsie preferenziali (solo dopo aver liberato le macchine dalle
strade con parcheggi scambiatori o silos di parcheggio perimetrali ai centri
storici); ribadisco che non dobbiamo liberare le città dalle macchine ma le
macchine dalle strade, ovvero per avere strade più libere e percorribili con
facilità);
6. trasporto su ferrovia e sull’interscambio ferro-gomma (vedi biglietto unico);
le iniziative che tendano a favorire la mobilità nei centri storici (vedi a proposito
quella del Comune di Pesaro che ha messo a disposizione per il momento, dei
dipendenti pubblici, alcune biciclette per una mobilità ecologica, ma credo che su
questo vi è già in molte città una vocazione in tal senso, cerchiamo di favorirla
sempre più).
Ma il presupposto di tutto questo è il ruolo che la Regione Marche deve assumere
nella partita del TPL, noi abbiamo auspicato un ruolo forte della Regione e dobbiamo
2. dire nel corso del corrente anno, alcune iniziative in tal senso ci sono state (vedi
contratto di programma con le FS), ma molto ancora c’è da fare.
Abbiamo da tempo anche auspicato, e lo rilanciamo anche oggi in questa sede, una
nuova conferenza regionale dei servizi sul trasporto pubblico locale che rimoduli le
necessità delle comunità, infrastrutture, sistema delle gare per l’assegnazione dei
servizi, qualità dei servizi minimi ed altro ancora e che si concluda con un NUOVO
PIANO REGIONALE DELLA MOBILITA’ INTEGRATA.
La Regione, inoltre, deve promuovere nella società “la cultura del trasporto pubblico
locale”, attraverso campagne promozionali che ne amplifichino le iniziative intraprese
e ne forniscano i servizi anche attraverso l’uso, per esempio, di call-center;
Deve essere, inoltre, recepita, la costituzione di una Cabina di regia regionale
presso l’assessorato ai trasporti che non abbia la mera funzione di una tavola
rotonda permanente, ma un organo di verifica, di nuove impostazioni e di
risoluzione di difficoltà da proporre alla giunta regionale.
La nostra è una regione piccola che da un lato non consente una forte concorrenzialità
interna e dall’altro favorisce la messa in opera di provvedimenti limitati ma al tempo
stesso efficientabili al massimo livello.
Nella maggior parte dei casi le soluzioni possono essere minime ma di grande effetto,
vedi i parcheggi che laddove ce ne sono, sono limitati a pochi posti-auto, mi riferisco
ai parcheggi nei centri storici;
In questo senso quindi serve uno sforzo, quello delle istituzioni marchigiane, Regione
Province e Comuni per recuperare il tempo perduto
Noi vogliamo che questa Giunta regionale produca quelle politiche destinate sia allo
sviluppo delle infrastrutture, che quelle politiche legate allo sviluppo dei vari settori
dei trasporti, attraverso una integrazione vera del sistema.
Abbiamo purtroppo assistito per anni alla mancanza di una politica organica delle
infrastrutture, di una politica lungimirante e di una cultura del trasporto di massa.
Oggi ne vediamo i risultati.
Relativamente al trasporto su gomma, la situazione attuale è ben lungi dall’avere quelle
caratteristiche che ho citato prima, basti pensare che nel piccolo territorio regionale
converge un numero di aziende superiore alle 50 unità. Si capisce quindi che il servizio
reso da queste aziende non potrà mai essere un servizio efficiente, e si comprendono
anche le enormi difficoltà di gestione: dai chilometri assegnati alle risorse, ed il
risultato è che spesso ci troviamo di fronte a sovrapposizioni di linee, con servizi
doppi laddove non servono, e di conseguenza una levitazione dei costi a carico delle
comunità: il tutto senza dimenticare i costi che un numero così alto di aziende
determinano solo dal punto di vista dei CdA, e quindi dell’amministrazione stessa delle
aziende.
Per questo motivo, noi chiediamo che si cominci quel percorso che deve portare alla
costituzione dei consorzi-aziendali provinciali, per poi in un futuro spero breve,
all’azienda unica regionale.
Un riordino delle aziende che deve portare alla creazione di soggetti con una
3. connotazione societaria certa e definita (dove si possa consentire una vera gestione
unica delle risorse), soprattutto al fine di essere competitive in previsione delle gare
che si apriranno in breve, gare che devono essere chiare sul servizio offerto
all’utenza e alle comunità come abbiamo già detto..
In questa situazione ribadiamo che la Regione debba dare la propria impronta.
Sul piano del ferro il trasporto regionale ha subito in questi ultimi mesi una profonda
metamorfosi, passando da un servizio a dir poco scadente, ad un servizio in cui
finalmente si può toccare con mano maggiore qualità ed efficienza.
Dobbiamo apprezzare quanto la Regione Marche e l’Assessorato ai Trasporti hanno
fatto durante tutto il 2006, cominciando a non firmare il contratto di servizio con
Trenitalia, dando così un segnale molto forte di insoddisfazione al riguardo. E’ stata
aperta una vera e propria vertenza Regione-Trenitalia, nella quale la regione stessa ha
posto a Trenitalia le condizioni per un servizio efficiente e rispettoso delle esigenze
degli utenti marchigiani.
Il risultato, non si è fatto attendere:
▪ sono stati sostituiti i mezzi ormai fatiscenti con mezzi più moderni, e qui
comprendo anche quei mezzi più nuovi che erano stati spostati in altre regioni
italiane ed ora sono ritornati;
▪ assunzioni, e quindi occupazione locale, vedi IMC ancona, e PDB e PDM;
▪ una migliore articolazione dell’orario, che è stato discusso anche con le associazioni
di categoria e degli utenti;
l’acquisto dei treni minuetto, treni di ultima generazione per quanto riguarda il
trasporto di massa.
E su questo ci piace annotare l’apporto che il sindacato UIL ha dato ed è disponibile a
dare ancora in futuro.
Nella vertenza Regione-Trenitalia, per quanto riguarda il contratto di servizio, manca
una soluzione relativa al problema biglietterie. Nella nostra regione, poche sono le
biglietterie rimaste ancora aperte. E di queste, alcune sono a rischio chiusura per
mancanza di personale FS.
Ogni giorno ci sono soppressione di servizio al pubblico che a volte portano alla
chiusura della stessa biglietteria.
Le biglietterie rappresentano e devono continuare a rappresentare non soltanto
l’immagine della azienda FS, ma anche quella della Regione Marche che non
dimentichiamo è una regione a forte vocazione turistica, per cui le biglietterie devono
far parte, offrendo di un servizio di qualità e di efficienza.
Noi chiediamo perciò che anche le biglietterie vengano inserite nel contratto di
servizio, e siamo sicuri di un intervento forte della Regione in questo senso.
Nell’ottica dell’integrazione ferro-gomma rilanciamo il discorso del recupero delle
tratte ferroviarie dismesse nella nostra Regione.
4. Più volte abbiamo indicato la Regione Marche come centro decisionale forte che sappia
dare risposte, che siano esse positive o negative, ed al riguardo sul recupero delle
tratte dismesse la invitiamo a farlo. Noi confermiamo e rilanciamo la nostra iniziativa.
Tempo fa alcuni rappresentanti degli Enti locali sono stati in Alto Adige per
“scoprire”la nuova linea ferroviaria Malles-Merano, noi di scoperte ne facciamo
tante senza andare in pellegrinaggio.
Esempio 1
Sempre a Bolzano è stata costituita una società tra Provincia e Comune
con apporto di capitali propri per la risistemazione dell’intera area ferroviaria del
capoluogo.
Esempio 2
Presso la Camera di Commercio di Latina è stato sottoscritto un
protocollo d’intesa tra Provincia di Latina, Comune di Gaeta, Autorità Portuale di
Civitavecchia-Fiumicino e del Consorzio per lo Sviluppo Industriale del sud-Pontino e
delle stessa Camera di Commercio di Latina, per rimettere in esercizio la vecchia linea
Sparanise-Formia-Gaeta.
Qual è la morale: ove vi fosse la volontà di ripristinare le linee dismesse nella nostra
Regione ed ove il progetto tecnico-finanziario fosse “sostenibile”, si formi una Società
costituita da Regione Marche, Province e Comuni interessati, Aziende pubbliche e
private nonché Ferrovie dello Stato, che con apporti di capitali e servizi, sviluppino un
sistema dei trasporti veramente integrato.
Perché il problema della riattivazione delle tratte F.S. dismesse non può non
coinvolgere in prima linea anche le Aziende del trasporto su gomma pubbliche che
private.
CONCLUSIONI
Un sistema di trasporto integrato significa anche maggiori benefici per quanto
riguarda la viabilità sulle nostre strade, un minore inquinamento con un minore
impatto ambientale e di conseguenza con un miglioramento della qualità della vita non
solo nelle città, che sono quelle che di più soffrono per emissioni di polveri sottili, ma
soprattutto di razionalizzazione delle risorse e su questo ci piacerà essere quale
pungolo per tutti a cominciare dalla Regione e dell’assessore Marcolini……..