Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 por
14 aprile 2015
1. Roma, 14 aprile 2015.
Carissime sorelle,
vi saluto con affetto e vi auguro una feconda esperienza
del Risorto nel vostro quotidiano. Buona continuazione
del Tempo Pasquale!
Oggi, ci soffermeremo sul terzo sogno missionario di Don Bosco (cf MB XVII, 299–305):
Era prossima la spedizione missionaria del 1885 con 18 Salesiani e 6 Figlie di Maria
Ausiliatrice. Don Bosco era afflitto dal pensiero di non poter dare loro l’addio paterno
nella chiesa di Maria Ausiliatrice, come negli anni precedenti, perché i medici gli avevano
ordinato assoluto riposo. Ed ecco che nella notte dal 31 gennaio al 1° febbraio il Signore lo
consolò con un terzo sogno missionario, che si può definire un fantastico volo aereo
quando di vie aeree non si parlava ancora.
Il terzo sogno missionario, così come gli altri sogni di Don Bosco, è pieno di dettagli, di
particolari, è molto colorato e, se pur sembra fatto di tanta “fantasia”, in verità rispecchia la
realtà: il presente, il passato e il futuro, come lo dirà lo stesso Don Bosco nel suo racconto.
Un primo aspetto che vorrei sottolineare è l’accompagnamento. Nel racconto del sogno, Don
Bosco fa capire che veramente accompagna i missionari, e non solo li accompagna, ma offre
preziosi consigli: «Non colla scienza, non colla sanità, non colle ricchezze, ma collo zelo e colla
pietà, farete del gran bene, promovendo la gloria di Dio e la salute delle anime.»
Don Bosco accompagna ancora oggi i suoi missionari e missionarie e la sua parola è di grande
attualità: è con l’impegno costante e diligente nella missione, è con l’entusiasmo e l’ardore
apostolico che saremo capaci di costruire comunità che, con i giovani, evangelizzano.
Sentiamoci tutte quante accompagnate da Don Bosco e cerchiamo di ascoltare nel profondo
del nostro cuore quello che lui ci dirà, personalmente e comunitariamente!
In questo terzo sogno missionario Don Bosco vede e contempla luoghi, case, persone, avvenimenti …
Ancora una volta il suo sguardo è uno sguardo allargato. Dicono le Memorie Biografiche che Don
Bosco guardava e contemplava in questo sogno la missione che sarebbe stata affidata ai Salesiani.
«Quante cose magnifiche io vidi! Vidi tutti i singoli collegi. Vidi come in un punto solo il passato, il
presente e l'avvenire delle nostre missioni.» «Lo ripeto: vedevo in un punto solo il presente, il passato,
l'avvenire di queste missioni, con tutte le fasi, i pericoli, le riuscite, le disdette o disinganni
momentanei che accompagneranno questo Apostolato.»
E Don Bosco vede ancora una volta l’America, che qui possiamo tradurre come un sinonimo di
MISSIONI. Infatti, Don Bosco nel terzo sogno vede l’Argentina, l’Uruguay, il Cile, il Paraguay e il Brasile.
Sognare l’America, per Don Bosco, era sognare le missioni! Era sognare i giovani, la loro salvezza, la
loro educazione, assicurare la qualità della loro vita, il loro presente e futuro!
In un certo momento, Don Bosco si accorge di aver mandato tanti missionari in America, ma sembrano
così pochi … Al suo interlocutore, chiede: «Ma perché i Salesiani che vedo qui sono così pochi?» «Ciò
che non è, sarà» gli risponde.
2. Don Bosco comprende che sembravano pochi i Salesiani perché in verità erano sparsi in molti luoghi,
in diverse nazioni. Ma egli si rende conto anche che un grande futuro è riservato alla sua
Congregazione, se …
«I Salesiani (le FMA) riusciranno a tutto colla umiltà, col lavoro, colla temperanza.»
Ecco un altro consiglio di Don Bosco, molto adatto ai nostri tempi.
Carissime sorelle,
vi invito a leggere questo sogno1 per assaporare altri aspetti su cui non mi fermo ora, ma che ci
confermano che la missione vissuta con santità porta alla santità, ossia, la missione vissuta
pienamente e di vero cuore trasforma le nostre realtà in «paradiso», le nostre case in un luogo di festa,
di gioia, di incontro, dove il contributo di ognuna crea un ambiente di serenità e di tanta armonia. Don
Bosco conclude questo terzo sogno missionario con la visione del Paradiso: «Tutti formavano un coro
solo, una sola armonia».
Dopo aver fatto questo sogno, Don Bosco sente l’urgenza di comunicare ai suoi figli e figlie qualcosa di
molto importante: «Tutte le sollecitudini dei Salesiani e delle suore di Maria Ausiliatrice siano rivolte a
promuovere le vocazioni ecclesiastiche e religiose.» Perché “la messe è molta, ma gli operai”… saranno
ancora di più se la nostra vita e le nostre presenze diventeranno annuncio vivo della misericordia di
Dio; se ogni giorno vivremo la missione con «zelo e pietà», con «l’umiltà, il lavoro, la temperanza»; se
ogni nostra comunità sarà «figura di ciò che in realtà sarà il paradiso», luogo che raggiungeremo
insieme ai giovani, perché «bevettero il latte della parola divina dai loro educatori (educatrici) e
divennero banditori della parola di Dio»; se nelle nostre case - trasformate in ambienti di
evangelizzazione -, i giovani diventeranno protagonisti con noi della stessa missione (cfr. Atti n. 52).
Auguro a ogni nostra comunità di vivere in profondità questo sogno missionario di Don Bosco, e come
Don Bosco spendersi totalmente per il bene della gioventù. Non quella ideale, ma quella che è affidata
alle nostre cure e alla nostra attenzione pastorale.
Con affetto di sorella, vi saluto dall’Angola, dove mi trovo per il discernimento della nuova Superiora di
Visitatoria e per una visita di animazione missionaria.
Sr. Alaide Deretti
Consigliera per le Missioni
Papa Francesco
1
MB XVII, 299 – 305 e anche in allegato.