6. Non c'é più distanza. La fisicità ha perso i
suoi confini, i ragazzi sono persi e soli
dinanzi a tutto ciò.
Cosa può e deve fare allora la scuola?
Siamo oltre la testa ben fatta? Come
uscire dal formato della pagina?
7. Probabilmente sarà
necessario pensare a
un nuovo cogito, ad
una visione
dell'autonomia
dell'intelletto dove i
contenuti, facilmente
reperibili e fruibili in
vari formati sul web,
non siano oggetto e
fine, ma strumenti tra
altri strumenti.
8. La scuola dovrebbe muoversi verso
una nuova concezione del sapere
che pone l'inventività al centro
dell'azione educativa e didattica.
Una inventività non frutto
estemporaneo del pensiero, ma
conseguenza di un agire educativo
costante progettuale pensato, agito
e condiviso.
9. Per riuscire in ciò, la scuola non può trincerarsi
nei suoi saperi, mantenersi sulla difensiva. Deve
accogliere altri sguardi, altri saperi.
15. mettersi in ascolto di altri
saperi, non
necessariamente scolastici,
per ritornare in aula
arricchiti e liberi di gestire
autonomamente la
capacità pedagogico-
didattica nell'ottica
dell'etica della creatività
(M. Castells, T. Ibanez, 2014)
16. Una possibilità concreta è la media education o media literacy
• scruta il reale, lo fa leggere, smontare, costruire e ricostruire con
attenzione all’etica e alla responsabilità
• è capace di mettere in comunicazione autentica più linguaggi
vicinissimi ai ragazzi
• è agire in una prospettiva pedagogica dove “i diversi” approcci co-
costruiscono una azione educativa significativa e autentica.
17. Siamo immersi nei media, ma ci comportiamo come “il pesce che non sa
dell’esistenza dell’acqua” (Marconato, 2013)
Oppure guardiamo questa realtà liquida e digitale dall’esterno come uno che
la fissa con ammirazione o uno che la punta con intenzioni poco pacifiche.
18. I media sostengono in modo quasi naturale i
PROCESSI DI APPRENDIMENTO RICCHI.
Non esiste solo il PC o solo il Web!
19. È necessario un ecosistema di
riferimento per un LAVORO INTEGRATO
20. Diversi saperi, expertise, espressioni creative, linguaggi, media,
opportunità… permettono di costruire un ponte che solo in
apparenza è precario e difficoltoso da mantenere in essere…
In realtà è forte e ricco di possibilità.
21. Nessun vento è favorevole per il
marinaio che non sa a quale porto vuol
approdare.
(Lucio Annio Seneca, lettera 71)