1. Il linguaggio radiofonico
come stimolo inclusivo e
miglioramento della
qualità di vita di un BES
a scuola
Padova, 27/6/2015
Dott.ssa Liboria Pantaleo
2. Il benessere si raggiunge allorché gli individui e le collettività sviluppano e
mobilitano al meglio le proprie risorse, in modo da soddisfare prerogative
sia personali (fisiche e mentali), sia esterne (sociali e materiali).
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
LIFE SKILLS
EMPOWERMENT
ALLEANZE educative
STILE DI VITA
3. Sfida PER LA SCUOLA
•Ripensare quantità e qualità conoscenze da insegnare (scelta etica)
•Riequilibrare la didattica nel rapporto tra teoria e pratica
•Personalizzare l’apprendimento
•Far relazionare identità culturale e universalità del sapere nel mondo
globalizzato di oggi.
•Promuovere lo star bene
4.
5. NO a MEDIA visti come realtà liquida e passivizzante
SI a MEDIA quali mediatori e catalizzatori di processi
capaci di sostenere in modo quasi naturale
PROCESSI MEDIAEDUCATIVI DI APPRENDIMENTO RICCHI E INCLUSIVI
6. MEDIA EDUCATION per il benessere significa:
•Promozione acquisizione delle life skills,
•uso dei linguaggi,
•lavoro attraverso le emozioni,
•aggancio a pratiche quotidiane
•approccio dialogico
•coinvolgimento attivo (tra persone e
materiali)
•attivazione il cooperative learning
•Attivazione del learning by doing
•lavoro sulle funzioni introiettive
(generatività, fiducia, tolleranza, contenimento, pensiero)
•mettersi in contatto
•Osservare, ascoltare
•lavorare su compiti significativi e relazioni
•Passare dalla conoscenza tecnica alla prassi educativa e creativa
•Creare ponti tra educazione formale e informale
9. lettura
scrittura
ascolto/oralità
CrEaTiViTà
Dare spazio alla narrazione quale modalità di rappresentazione del proprio
mondo: sfaccettato, plurisensoriale, procedente per associazioni e salti
improvvisi con l’obiettivo primario di fare affiorare i loro cento linguaggi
come ci ricorda Malaguzzi (Edwards 1999) sperimentando e facendo
sperimentare tecnologie e linguaggi diversi.
10. In una classe di speciale normalità
può l’uso del linguaggio radiofonico
essere uno stimolo inclusivo e di
miglioramento della qualità di vita
di un BES a scuola per il curricolo di
italiano di un alunno di scuola
primaria?
11. ridà informalità alla scrittura
riporta il testo al contesto (Ackermann 2001)
la parola riacquista valore, riaprendo i confini della
scrittura (Deon, 2006)
ci porta faccia a faccia con il
quotidiano, diventa arena di
interazioni sociali (Scannel cit. in
Hendy 2002)
media di comunicazione
circolare (Ortoleva cit. in
Cacciari 1999)
nel testo sonoro si aggiunge qualcosa a
quello scritto, si illuminano versanti
inaspettati dello scritto (Crainz 1994)
linguaggio verbo-sonoro:
un insieme di linguaggi
(verbale, musicale,
sonoro con i loro
rispettivi codici e
sottocodici)
nella sua produzione, non
monolinguistica, si mettono in
moto molte funzioni creative
(Amplatz 1984)
restituisce viva sonorità al discorso
trascritto (Amplatz 1984)
chi vi è coinvolto diventa attore protagonista nell'atto
del comunicare (Cotton)
12. Gli OBIETTIVI
Usare segni e codici radiofonici nel rispetto delle potenzialità di ciascun membro
della comunità d'apprendimento;
stimolare la partecipazione attiva e il benessere dei bambini;
stimolare la condivisione tra le figure che operano nella classe (docenti,
operatori ASL);
realizzare artefatti testuali e mediali cooperativamente;
usare tecniche espressivo-creative diverse legate all'oralità per arricchire i testi
scritti prodotti;
riconoscere la radio come medium di espressione e non solo di ricezione.
13. Ciascuno è parte
attiva-creativa del progetto che sussume
competenze, capacità creativo- tecniche e
abilità di ciascuno puntando sul peer
tutoring.
14. TUTTE E TUTTI PROTAGONISTI
rispetto a:
contenuti, scelta del medium;
definizione tempi, azioni, scelte e creazioni sonore; allestimento spazio di
registrazione;
uso di hardware e software;
ideazione e attività di fooling;
auto ed eterovalutazione;
reiterazione percorso.
15. Progettazione co-costruita con gli alunni
(progettualità, analisi credenze ruolo scrittura nei media)
Elaborazione condivisa
(percorso didattico: contenuti e medium tendendo conto del pregresso)
Valutazione delle conoscenze preesistenti
(uso del medium scelto in ambito familiare e scolastico, grado di familiarità)
16. ascolto di radio web pubbliche e scolastiche (anche straniere) osservazione siti
con uso griglia di osservazione mirante a individuare l'argomento del testo
radiofonico o dell'eventuale podcast, il pubblico di riferimento, i contenuti, la
durata, la piacevolezza, ...
17. Primo approccio ai formati radiofonici
(scelta racconto radiofonico e ascolto, analisi e ricostruzione a posteriori di podcast)
18. Approfondimento del formato del radiodramma
Avvio percorso di scrittura del testo narrativo
(scritto e audio, analisi testuale e individuazione elementi specifici del genere
narrativo scelto: mistero-horror)
20. Avvio percorso di affiliazione al progetto
(staff di lavoro radiofonico: ideazione, conduzione,
registrazione, montaggio, postproduzione, … Fenati, Scaglioni 2002).
Ideazione ruoli specifici
(tecnico del suono, regista, montatore, rumorista,
speaker, coordinamento musicale)
Ideazione nomi e loghi staff
Ideazione nome e logo web radio
Creazione RadioBlog
Realizzazione jingle
Blogradio RADIOSTAR
22. Creazione scaletta
(sceneggiatura radiodrammi: definizione tempi, intervalli e riscrittura di alcune parti dei
testi)
Sperimentazione e uso microfono
(spunti tratti da visione spezzoni del film Il discorso del Re (Hooper 2010)
24. Riscrittura in itinere dei brani
(pause, volumi, intonazioni, toni; inserimento in scaletta della
sceneggiatura sonora e prima registrazione racconti con lettura
espressiva)
25. Creazione o ricerca dei suoni e della
colonna sonora per il radiodramma
(introduzione tecnica del fooling)
26. Avvio percorso teatrale
(espressività voce)
Successive registrazioni
(auto-eterovalutazione delle
tracce)
Post-produzione
(pulizia delle tracce, uso di effetti
di Audacity, lavoro in multi traccia,
montaggio, esportazione in formato
Mp3 dei file, pubblicazione
nel blog creato dagli alunni)
27. Costante reiterazione tra azione, osservazione, riflessione e
ripianificazione.
Identificazione strumenti e metodologie funzionali alla ricerca in fase
iniziale
Diario di bordo
Attenzione al binomio bambini-ricercatore
28. • messa in gioco di più abilità e competenze (oralità, scrittura, musica, creatività,
produzione sonora, esplorazione realtà sonora, punteggiatura testuale e sonora,
potenzialità sonore corporee, vocali e degli oggetti);
• sviluppo di sensibilità e disponibilità all'ascolto;
• progettualità condivisa;
• reale motivazione alla scrittura, riscrittura e lettura;
• ascolto riflessivo;
• potenziamento del lavoro collettivo e del problem solving;
29. • interconnessione tra scrittura, lettura espressiva, oralità, creatività, linguaggi
sonori e processo di produzione mediale;
• partecipazione di tutti al processo in modo dinamico, attivo e partecipato;
• estensione della trama relazionale;
• sperimentazione di più codici espressivi e più linguaggi (sonoro, orale,
corporeo, scritto e mediale);
• incremento dell'autostima.
30.
31. IL MANIACO OMICIDA
L’OMBRA MISTERIOSA
L’URLO MISTERIOSO
LA CASA INFESTATA
Le nostre Horror Stories
Il nostro canale Spreaker
32. A. Fare radio education a scuola è
normalmente possibile nel rispetto del
curricolo?
B. È auspicabile fare radio education a scuola?
33. La radio è stata capace di …
Impegnare un solo senso e
costringe alla ricostruzione
(Menduni, 1994)
Essere un medium caldo,
flessibile, agile e a basso costo
(Menduni, 1994)
Inglobare, in quanto textum, il
detto, il non detto, l’emittente,
il ricevente, il prodotto
(Grandi, 1992)
Essere tessitura verbo
sonora capace di dare
ampio spazio a costruzione
fantastica e creatività
(Grandi, 1992)
Essere arena di relazioni
(Hendy, 2002)
Essere capace di mettere
insieme verbale, musicale,
suoni, silenzio e relativi
sottocodici: paralinguistici,
stilistici, fabulativi, …
(Amplatz, 1984)
Essere spazio laboratoriale
dove ogni alunno è
autenticamente
protagonista
(Gomez, 1993)
Favorire esperienza
espressiva ricca
(ERI, 1975)
Aprire al mondo
(ERI, 1975)Favorire l’uscita dal
monolinguismo e spinge
alla logica del “come si può
fare” (De Mauro, 1975)
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