Per supportare l’attuazione della Legge 107/2015, al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta il Piano nazionale per la scuola digitale.
2. Cosa si è fatto dal 2007 a oggi per
digitalizzare la scuola
• dal 2008 al 2012 si introducono le lim (lavagna
interattiva multimediale) nelle classi, si stilano le
prime procedure per realizzare prima le Classi
2.0 e poi le Scuole 2.0.
• Le classi 2.0 sono partite nel 2009 e
prevedevano la realizzazione di laboratori nelle
classi, per offrire agli studenti ambienti di
apprendimento innovativi.
3. PIANO NAZIONALE PER LA SCUOLA
DIGITALE
• Per supportare l’attuazione della Legge 107/2015,
“al fine di sviluppare e di migliorare le competenze
digitali degli studenti e di rendere la tecnologia
digitale uno strumento didattico di costruzione
delle competenze in generale, il Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta
il Piano nazionale per la scuola digitale..”.
4. 35 punti del Piano
• Gli strumenti: il primo passo è portare fibra
e wi-fi
• Rivoluzionare lo spazio: ambienti virtuali,
nuovi laboratori e la possibilità di portare il
proprio tablet a scuola
• Carta d’identità digitale per ogni studente e
docente
5. 35 punti del Piano
• Digitalizzare la burocrazia: il registro
elettronico in tutte le scuole e open data
• Passare dalle materie alle competenze
• Diffondere l’imprenditorialità, colmare il
divario di genere nei settori tech e
promuovere le carriere digitali
• Portare la scuola fuori dalle aule:
alternanza scuola-lavoro e collaborazioni
con le aziende
6. 35 punti del Piano
• Formazione obbligatoria per i docenti
• Dall’animatore digitale negli istituti agli
‘azionisti’ della scuola: così verrà attuato (e
monitorato) il Piano Nazionale per la Scuola
Digitale
7. L’animatore digitale
• E’ un docente a tempo indeterminato che
ha il compito di favorire il processo di
digitalizzazione nelle scuole, nonché quello
di diffondere politiche legate all’innovazione
didattica.
• È individuato per un periodo di durata
triennale, salvo eventuali proroghe.
8. Cosa farà ?
• La Formazione metodologica e tecnologica dei colleghi:
coordinare e sviluppare un piano di formazione dei docenti
della scuola all’uso appropriato e significativo delle risorse
digitali.
• b. Il Coinvolgimento della comunità scolastica: favorire la
partecipazione e stimolare l’attività degli studenti e dei
genitori nel organizzazione di workshop e altre attività, anche
strutturate, sui temi del PNSD.
• c. La progettazione di soluzioni metodologiche e
tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli
ambienti della scuola.
12. IL CONTESTO FORMATIVO
LA NOSTRA IDEA DI CAMBIAMENTO E
L'INDIVIDUAZIONE DELLA COMPETENZA CHIAVE
IMPARARE A IMPARARE
13. LE SCELTE CULTURALI ED EDUCATIVE
L’educazione “…deve favorire la capacità naturale della
mente di porre e risolvere i problemi essenziali e
correlativamente deve stimolare il pieno uso
dell’intelligenza generale”. (E. Morin)
14. LE SCELTE CULTURALI ED EDUCATIVE
Le scelte educative hanno l’obiettivo di sviluppare negli
alunni le competenze per accedere criticamente alle
informazioni.
15. LE SCELTE CULTURALI ED EDUCATIVE
La classe 2.0 : ragazzi protagonisti
La tecnologia della interattività consentirà con maggiore
facilità di agganciare l’esperienza scolastica alla realtà
esterna.
Ad un pensiero che isola e separa, preferiamo un pensiero
che distingue e collega.
Ciò sempre perseguendo la conoscenza pertinente,
debitamente argomentata e sostenuta da solida
documentazione.
16. LE SCELTE CULTURALI ED EDUCATIVE
Linee fondamentali della nostra azione
Il lavoro della scuola
Educare alla complessità (interdipendenza,
interattività, retroattività tra gli oggetti della
conoscenza ed il contesto)
Sviluppo della capacità di decodifica dei
messaggi: analisi, contestualizzazione e
relazione tra il tutto e le parti; collegamento tra
informazioni; pertinenza logica e selezione
critica dei messaggi
Sviluppo della curiosità e della creatività
individuale; percorsi personalizzati; creazione di
occasioni per l’esercizio delle capacità di
autonomia e iniziativa dei ragazzi
Costruzione sociale della conoscenza.
Rafforzamento della relazione umana.
Stimolazione del protagonismo dei ragazzi.
17. Flipped classroom
classe capovolta
• Metodologia in cui viene capovolto il normale
schema di lavoro in classe che non vede più al
centro l'insegnante e la lezione frontale, ma
sono gli alunni a costruire collaborativamente
i loro percorsi di apprendimento, lavorando su
materiali didattici selezionati dal docente-
facilitatore.
•
18.
19. Spaced learning
• E’ un metodo in cui il contenuto di
apprendimento viene ripetuto tre volte,
• con due pause di 10 minuti, durante il quale le
attività distrattori come le attività fisiche sono
svolte dagli studenti.
• Essa si basa sul modello temporale di stimoli
per la creazione di ricordi a lungo termine.