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UNA BREVE STORIA
DELLA PASTA ITALIANA
“Tutto che vedete devo agli
spaghetti”.
– Sophia Loren
Gli Spaghetti
Muhammad al-Idrisi
        e
Tabula Rogeriana
Una pianta dalla Tabula Rogeriana
Spaghetti fatti
   a mano
Vermicelli
  asciugano
sulle strade di
    Napoli
La Forchetta
è arrivata in Italia nel
   diciassettesimo
   secolo per tutti
Piu di seicento
  formati di
     pasta
Gli gnocchi
Formati con una
     forchetta
         o
il rigagnocchi di
       legno
Fatti con patate
Gnocchi fatti con
    ricotta:
   Gli Gnudi
 dalla Toscana
I Malloreddus
      dalla
   Sardegna
 fatti di farina
  di semola e
    l’acqua
I Ravioli
Pasta
ripiena a
Bologna
Le Lasagne
Sembra che La
  Loren era
   giusta!

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Presentazione della pasta

Editor's Notes

  1. “Tutto che vedete devo agli spaghetti”. Queste sono le parole famose ha detto da Sophia Loren di questo piatto iconico italiano. La storia culinaria d’Italia è stata fondata più di duemila anni fa durante l’altezza dell’Impero. La diversità del cibo italiano cominciò dopo il caduto dell’Impero Romano quando i regioni individuali svilupparono tradizioni separate e modi unici di cottura. Dipendente dal clima e del suolo, nonché l'economia, le aree più prospere aveva carne, il burro e il formaggio mentre il meno ricco utilizzava più verdure, fagioli, olio e cereali.
  2. C’era un tempo quando ogni studenti imparavano che Marco Polo portò gli spaghetti dal Cina e li introdusse al tavolo italiano. Ma non è vero. Probabilmente lui ha assagiato un tipo di pasta in Cina, ma era fatta dalla farina di riso. Una forma degli spaghetti era stata fatta e mangiato in Sicilia prima che lui nascesse.
  3. Tanti storici alimentari credono che gli Arabi (da Libya) portarono la pasta al Mediterraneo, anche con spinaci, melanzane e canna da zucchero. Nel Talmud dal quinto secolo, c'è un riferimento alla pasta cotta in acqua bollente.
  4. Da questa ed altre informazioni, sembra che la pasta è stata introdotta a Sicilia durante le conquiste degli Arabi nel nono secolo. Nel dodicesimo secolo, gli italiani imparato dai metodi arabi per essiccare la pasta per la conservazione durante i viaggi.
  5. Nel 1154, al fine del regno di Ruggero II di Silicia, un cronista per la corte, un esploratore arabo, cartografo e geografo si chiamata Muhammad al-Idrisi scrisse un libro molto importante. Era un quadro dettagliato di geografica, conoscenza e abitudini di tutto il mondo conosciuto a quel tempo.
  6. Quest’opera, il Libro di Ruggero (o Tabula Rogeriana) era scritto in latino è un'eccezionale testimonianza della cultura geografica del dodicesimo secolo basato sul il suo esperienze e viaggi attraverso il regione Mediterraneo. Il Libro di Ruggero è considerato una delle opere scientifiche più importanti del medievale e sopravvive nel manoscritto originale.
  7. Tra l’informazione nel libro, c’era una menzione che del villagio siciliano di Trabia, i residenti hanno fatto un tipo della pasta dal grano duro dal’Africa e formato nei fili lunghi, come uno spago. Il geografo ha chiamato itriyah, derivato da trii che èancora il nome usato per gli spaghetti in molte parti della Sicilia. Infatti c’è ancora una zuppa popolare oggi chiamato ciceri e trii fatta con ceci e gli spaghetti che reflettono l’uso originale della pasta come un modo per estendere la zuppa.
  8. La produzione commerciale della pasta ascutta ha cominciato a Napoli dove le brezze sul mare e venti caldi di Monte Vesuvio permise la pasta asciugare lentamente e completamente. Ci sono gli spaghetti appesi dapertutto nella città – nelle strade, sulle balconi e sui tetti. Questi gli spaghetti sono stati chiamati i vermicelli causa della forma come i vermi piccoli. Ci erano quasi trecento negozi di pasta a Napoli a 1785 e era molto popolare con i giovane turisti dall’Inghilterra.Prima dell'invenzione della salsa, gli spaghetti sono stati mangiati dall’acqua con le dita. I venditori ambulanti venderono gli spaghetti cotti con formaggio Romano grattata da bancarelle. Per mangiare, i clienti avrebbero alzare i fili sopra la sua testa e farli cadere in bocca.
  9. Il pomodoro è stato introdotto a Europa dal Nuovo Mondo e la storia scritta del pomodoro in Italia cominciò nel Sestesimo secolo con un riferimento in una lettera al Cosimo de’Medici a Firenze. La prima ricetta di salsa di pomodoro è stato trovato nel ricettario L’Apicius Moderno, scritto da cuoca romana Francesco Leonardi nel 1790.
  10. Quando la salsa è arrivata, la gente cominciò di utilizzare uno strumento per mangiare. La forchetta è stata utilizzata dai classi superiori nel sedicesimo secolo e si diffuse in uso comune nel diciasettesimo secolo.
  11. In questi giorni, ci sono più di seicento formati di pasta dal lungo al corto.
  12. Questi sono importante a me perchè mia nonna mi ha insegnato come farli molti anni fa. Mia nonna è nata nel villaggio di Como sul Lago di Como a Lombardia dove gli gnocchi sono ancora popolare al questo giorno.
  13. Il nome per questo piatto importante è forse derivata da “nocca”, una parte del mano. La ricetta originale è pensato abbia avuto origine in Medio Oriente e sono stati fatti da un impasto di semolina pappa mescolato con uova. È introdotto al mondo conosciuto dai soldati Romani durante l’espansione del Impero.
  14. L’usato della patate è un’introduzione recente dopo la patate è arrivata nel Quattrocento in Europa dal Nuovo Mondo.
  15. Come l’altri piatti italiani, ci sono molti variazioni nelle ricette e nomi attraverso le regioni – “gnocchi alla romana” (al forno) ...
  16. ... “gnudi” fatti con ricotta in Toscana, Pugliese “cavatelli”...
  17. ... e “malloreddus” (senza uova) fatti in Sardegna. Oggi, i malloreddus sono i più simili a quelli fatti durante l'Impero Romano.
  18. La prima notazione di ravioli è apparso nel manoscritto scritto a mano da Venezia nel Trecento dove si trova una descrizione di una ricetta con erbe, uova e formaggio bolliti in brodo ... molto simile al metodo di oggi.
  19. Anche ci sono i riferimenti sono stati trovati nei scritti di Francesco di Marco Datini, un mercanto di Prato, Toscana.
  20. E sono stati mangiati a Roma al conclave papale nel 1549.
  21. Questo piatto era anche conosciuto in Inghilterra dove si può trovare una ricetta dal ricettario di Re Riccardo II.
  22. L’origine delle lasagne non è chiara. Un teoria è che le lasagne deriva da Grecia dove la parola greca “λάγανον” (laganon) significa un sottile foglio di pasta. Un’altro teoria è che le lasagne deriva dalla parola greca “λάσανα” (lasana) che significa un tipo di sottopentola.
  23. I Romani preso in prestito la parola come "lasanum", che significa "pentola" in latino.
  24. Gli italiani hanno usato questa parola per riferirsi al piatto in cui è cotto le lasagne. Successivamente il nome del cibo ha assunto il nome del piatto di servizio.
  25. Ed oggi? Il paese in cui si mangia il più pastasciutta nel mondo è l’Italia a 26 kilo per persona seguito dal Venezuela a 12 kilo per persona. Sembra che la Loren era giusta.