1 Resta con me, Signore, il dì declina:
fuga l'angoscia che m'opprime il cuor!
Resta con me, la notte s'avvicina,
Resta con me, pietoso Redentor.
4 In questa oscura valle un dì smarrita
l'anima mia non Ti seguiva ancor;
ma Tu venisti a darle pace e vita,
Resta con me, pietoso Redentor.
5 Ed ora in Te soltanto credo e spero,
in Te soltanto vivo, o mio Signor;
dolce è il tuo amor, il giogo tuo leggero,
Resta con me, pietoso Redentor.
P: O Signore, la tua benevolenza giunge fino al
cielo, la tua fedeltà fino alle nuvole.
T: La tua giustizia s’innalza come le montagne più
alte, i tuoi giudizi sono profondi come il grande
oceano.
P: O Signore, tu soccorri uomini e bestie.
T: O Dio, com’è preziosa la tua benevolenza!
Perciò i figli degli uomini cercano rifugio all’ombra
delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua
casa e tu li disseti al torrente delle tue delizie.
P: Poiché in te è la fonte della vita, e per la tua luce
noi vediamo la luce.
Voi siete la luce del mondo. Una
città posta sopra un monte non
può essere nascosta, e non si
accende una lampada per
metterla sotto un recipiente; anzi
la si mette sul candeliere ed essa
fa luce a tutti quelli che sono in
casa. Così risplenda la vostra luce
davanti agli uomini, affinché
vedano le vostre buone opere e
glorifichino il Padre vostro che è
nei cieli.
Gesù dice: «Io sono la luce del
mondo; chi mi segue non
camminerà nelle tenebre, ma avrà
la luce della vita».
Luce del mondo, nel buio del cuore
Vieni_ed illuminami
Tu mia sola speranza di vita
Resta per sempre con me
Rit. Sono qui a lodarti, qui per adorartiRit. Sono qui a lodarti, qui per adorarti
Qui per dirti che Tu sei il mio DioQui per dirti che Tu sei il mio Dio
E solo Tu sei santo, sei meravigliosoE solo Tu sei santo, sei meraviglioso
Degno e glorioso sei per meDegno e glorioso sei per me
Re della storia e Re nella gloria
Sei sceso in terra fra noi
Con umiltà il Tuo trono hai lasciato
Per dimostrarci il Tuo amor
Sono qui a lodarti, qui per adorarti …
Io mai saprò quanto ti costò
lì sulla croce mori per me (bis)
Sono qui a lodarti, qui per adorarti …sei il
mio Dio
Signore, Tu sei vita. Tu ci dai e ci
conservi la vita. In Te noi viviamo.
Signore, Tu sei luce. Tu ci illumini e ci
rallegri con la tua luce. In Te noi
vediamo.
Signore, Tu sei gioia. Tu ci inviti a
condividere la tua gioia. In Te noi
siamo felici.
Signore, Tu sei speranza. Tu tracci e
raddrizzi i nostri sentieri. In Te noi
possiamo andare avanti.
Signore, Tu sei amore. Tu ci inviti a
vivere nell'amore. In Te noi possiamo
amare.
Che Tu sia lodato oggi e per sempre.
Amen!
1. La luce del tuo volto io cerco , o mio
Signor, e la tua voce ascolto dell'alba
nel chiaror. In Te è la gioia vera, in Te
fervore e zel: in Te soltanto spera il cuor
dei tuoi fedel.
2. L'amor per le tue leggi è desto e vivo
in me; in Te che mi proteggi ripongo la
mia fe'. Se ancor del viver mio i dì vuoi
prolungar, mi dà sapienza, o Dio, mi
guida nell'oprar.
3. Nell'ore del lavoro mi insegna a
perseguir l'eterno tuo tesoro che mai
potrà svanir. E a sera, nel riposo che
stanco alfin godrò, sereno e fiducioso a
Te mi affiderò.
Voi siete la luce del mondo. Una
città posta sopra un monte non
può essere nascosta,
e non si accende una lampada
per metterla sotto un recipiente;
anzi la si mette sul candeliere ed
essa fa luce a tutti quelli che sono
in casa.
Così risplenda la vostra luce
davanti agli uomini, affinché
vedano le vostre buone opere e
glorifichino il Padre vostro che è
nei cieli.
Matteo 5, 14-16
1. Un'alba nuova sorger vediam:
per liberarci viene il Signor.
Poveri in festa, lieti cantiam. La
via del Signor apriamo quaggiù; a
tutti annunciam che nasce Gesù.
2. Buona novella, gioia e clamor!
per liberarci viene il Signor. Vive il
deserto, non più timor. La via del
Signor apriamo quaggiù; a tutti
annunciam che nasce Gesù.
3. Un mondo nuovo si forgerà;
per liberarci viene il Signor. Pace
qui in terra si irradierà. La via del
Signor apriamo quaggiù; a tutti
annunciam che nasce Gesù.
Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome; venga il
tuo Regno; sia fatta la tua volontà
anche in terra com'è fatta nel
cielo. Dacci oggi il nostro pane
quotidiano; e rimettici i nostri
debiti come anche noi li abbiamo
rimessi ai nostri debitori; e non ci
esporre alla tentazione, ma
liberaci dal male, poiché a Te
appartengono il regno, la potenza
e la gloria, nei secoli dei secoli!
Amen.
Dio ci benedica,
il Suo Spirito ci illumini.
Dio ci dia della Sua luce
che nessuno può spegnere,
affinché possiamo portare la luce
nel mondo.
Amen.
Hinweis der Redaktion
Oggi è la prima domenica dell'Avvento. Sullo sfondo della proiezione vedete una candela. La candela è un simbolo per la nostra fede e la nostra vita da credenti in mezzo alle tenebre del mondo.
La luce, la candela sarà al centro del nostro culto che celebriamo nel nome del nostro Dio che è vita, da e ci conserva la vita. In Lui viviamo.
Nel nome di Cristo che è la luce del mondo. Egli ci illumina e ci rallegra con la sua luce. In Lui noi vediamo.
Nel nome dello Spirito di Dio che è speranza. Egli traccia e raddrizza i nostri sentieri. In Lui possiamo andare avanti.
Nel nome del Dio Padre, Figlio e Spirito santo che è amore. Egli ci invita a vivere nell'amore. In Lui noi possiamo amare.
Che Dio, il Signore sia lodato oggi e per sempre. Amen!
Gesù ci chiede di essere luce per illuminare le tenebre, luce, come una candela che illumina la sera.
Spesso però non riusciamo a essere luce, preferiamo di mettere la luce di Cristo che dovremmo riflettere sotto un vaso.
Abbiamo il dono di essere luce, Cristo ci illumina, possiamo essere luce, come questo foglio di cera d'api può diventare una candela. Ma come la cera ha bisogno dello stoppino al suo centro per diventare una candela e illuminare la sera, così ci manca spesso il centro, colui che da senso e orientamento alla nostra vita.
Per tutte le volte che non siamo stati o state luce, tutte le volte in cui ci mancava il centro, chiediamo perdono al Signore cantando il kyrie che già conosciamo.
Noi possiamo essere luce perché Cristo è la luce del mondo. Lui è il centro della nostra vita e ci da la forza. Come una candela si accende all'altra, possiamo portare la Sua luce agli uomini e alle donne di questo mondo. Amen.
Signore, la nostra vocazione è essere luce che non si nasconde ma illumina la notte. Noi, questa luce, la possiamo portare nel mondo, solo se diamo agli altri/alle altre ciò che tu ci hai donato in Cristo, luce del mondo.
Perciò, o Signore, ti chiediamo, sii la nostra luce, illumina noi è la nostra comunità, e tutta la chiesa nel mondo affinché possiamo portare la tua luce nelle tenebre del mondo. Amen.
Uno dei simboli più densi per la nostra fede ma anche per tutte le religioni, è la luce, la luce che dissipa le tenebre e che diventa perciò un'immagine per l'operare di Dio nel mondo.
La luce ha il potere di irrompere nelle tenebre. La luce è quindi il simbolo della speranza che Dio trionferà su tutte le forze delle tenebre.
La candela è un simbolo di quella luce trionfante che però contiene in se anche altri aspetti, cambiando la simbolica della luce. Stazioni importanti della vita, spesso vengono accompagnate da una o da più candele. Le candele sulla torta per il compleanno non devono mancare. Ci sono chiese in cui si regala una candela per il battesimo. E sempre più spesso si accendono anche delle candele durante il culto della confermazione e per i matrimoni. Ricordo il rito delle candele che hanno fatto Debora e Filippo al loro matrimonio.
Le candele esprimono il desiderio di benedizione, la preghiera che la luce divina possa illuminare la via della vita anche quando si deve attraversare la valle dell'ombra della morte.
Così la candela è il simbolo anche della nostra vita, perché la nostra vita è fragile, sappiamo che non siamo sulla terra per l'eternità: come una candela si consuma, così si consuma la nostra vita, alla fine la nostra vita si consuma e si spegne come quella della candela.
Ma come la candela si consuma dando luce, così essa ci ricorda che la nostra vita trova il suo senso profondo nel vivere dando luce a questo mondo.
Ora Gesù ci dice: “Voi siete la luce del mondo.”
Queste parole, le possiamo ascoltare in modo diverso. Possono darci coraggio, perché Gesù affida a noi un compito importante dandoci una responsabilità per il mondo. Possono anche metterci in imbarazzo facendo sorgere delle domande: come possiamo essere luce per il mondo? Sembra una sfida troppo grande.
La nostra fede cristiana osa pensare che possiamo essere luce, perché Cristo, la luce del mondo ci illumina. Possiamo portare nel mondo la Sua luce. Come un cristallo in cui la luce si infrange facendo vedere tutti i colori, così la luce di Cristo si infrange in noi e noi diamo colore a questo mondo.
La luce di Cristo diventa la nostra luce, ed essa è visibile solo se si infrange alle sfaccettature della nostra personalità e del nostro carattere. La luce dell'amore di Dio deve e vuole infrangersi per mezzo nostro per diventare una luce concreta per il qui e l'oggi.
L'amore di Cristo diventa concreto nel nostro amore per gli altri e si può rendere visibile solo con esso. La sua consolazione avviene per mezzo di parole nostre che diciamo alle persone che hanno bisogno di consolazione. La sua benedizione la fa sentire nel mondo per mezzo della nostra bocca e regala benedizione per mezzo delle nostre mani.
Diventiamo quindi luci che dissipano le tenebre del mondo, perché mezzo nostro l'amore di Dio si fa strada in questo mondo.
O, con le parole del sermone sul monte: Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
La candela ci può insegnare come diventare una luce che illumina davvero il mondo. Per fare una candela, abbiamo bisogno di un foglio di cera d'api e di uno stoppino (mostrare entrambe le cose).
Finchè non si mettano insieme la cera e lo stoppino, la cera non può diventare luce. Se la cera vuole rimanere com'è, un bel foglio di cera d'api, bello da vedere e anche bello da annusare, non può diventare luce e non adempie al suo compito.
Anche lo stoppino preso da solo non ha tante qualità per essere luce. Vero, è impregnato di cera, lo si può accendere, ma a che pro? Gli manca il nutrimento per donare nel tempo la sua luce.
Guardando meglio lo stoppino, vediamo che non è un pezzo unico ma un insieme di tanti piccoli fili messi insieme. Poi si nota che i due estremi dello stoppino sono diversi. C'è un sotto e un sopra. E' importante mettere sopra il lato giusto dello stoppino per fare sì che la candela si consumi lentamente per poter trasformare il più possibile la sua cera in luce.
I filamenti, per mettere lo stoppino in modo giusto, devono indicare verso sopra. Così anche lo stoppino diventa già una parabola di Cristo che nella sua vita e nella sua morta era orientato verso su, verso il cielo, verso Dio.
Come l'assemblaggio giusto di uno stoppino con un foglio di cera può nascere una candela che per tanto tempo ci dona la sua luce, così noi possiamo diventare luce, se Cristo abita al nostro centro.
La cera si deve fare piegare e arrotolare attorno allo stoppino e accogliere in se il portatore della luce, lo stoppino.
Avvolgendo la cera attorno allo stoppino, essa prende sempre una nuova direzione, giro dopo giro la cera viene leggermente premuta per arrivare alla forma finale della candela.
Forse ora possiamo pensare alla nostra vita, a delle situazioni in cui abbiamo fatto la stessa esperienza. La direzione della nostra vita è cambiata, forse tante volte, talvolta abbiamo dovuto lasciar cadere le nostre idee e i nostri sogni. Come il foglio di cera che si deve adattare allo stoppino, avete sentito una pressione, avete dovuto cedere, ma avete anche sperimentato di diventare più forti.
Se alla fine la candela è pronta, deve essere accesa per donare luce. Deve donarsi, dare della propria cera per poter illuminare il suo ambiente.
Noi abbiamo bisogno di coraggio per essere luce nel e per il mondo, coraggio per uscire dalla comodità di chi vuole solo girare attorno a se stesso, coraggio per dire la propria opinione, per mettere in alto la candela della propria testimonianza. Tutto ciò può creare resistenza e ci rende vulnerabili.
Come una candela adempie al suo scopo se viene accesa, così viviamo la nostra vita e la vocazione che Dio ci rivolge se noi noi ci facciamo accendere dallo Spirito di Dio, accendere per l'incarico di essere luce nel e per il mondo. Costa forza e energia. Ma solo così la nostra vita segue l'invito di Gesù.
Io ora accendo questa candela e noi la prendiamo come esempio della nostra vita, dove Cristo è il centro e noi illuminiamo il mondo in mezzo all'oscurità che ci circonda. Amen.
1: Dio, tu abiti in una luce che nessuno può spegnere, tu trasformi le tenebre in luce e il tuo splendore vince l'oscurità.
2: Fa che la tua luce ci illumini, affinché noi diventiamo luci che testimoniano il tuo amore nel mondo.
1: Fa splendere la tua luce, affinché coloro che camminano nelle tenebre, siano fortificati e incoraggiati di andare avanti.
2: Fa splendere la tua luce, affinché il buio delle ingiustizie, delle guerre e dell'odio poss essere assorbito dalla tua luce.
1: Dio, tu abiti in una luce che nessuno può spegnere, tu trasformi le tenebre in luce e il tuo splendore vince l'oscurità.
30 novembre ore 17 studio biblico
30 novembre ore 18 ca. consiglio di chiesa
3 dicembre Albi e poi culto a casa di Maria, foto Germania per Vincolise
6 dicembre ore 10 Scuola domenicale, non c'è il catechismo, perché sono a Pomezia; prossimo catechismo 13 dicembre ore 10
6 dicembre, culto con Santa Cena
corso d'organo a distanza con il maestro Gatti, anche chi non sa niente di musica