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Progetto di
“Alfabetizzazione economica”
scuola primaria Gozzi - Padova
        Classi quinte
  Anno scolastico 2008-2009      1
PERCHÉ SERVE IL DENARO ? (risposte dei bambini):



- per sopravvivere;
- per comprare cibo;
- per avere un rifugio, una casa;
- per dare a chi non ha;
- per COMPRARE e PAGARE.




  IL DENARO             È     UN    MEZZO          DI
  PAGAMENTO
                                      XIII istituto comprensivo Tartini Padova   2
Per comprare quello che ci serve, noi usiamo il denaro
cioè le Monete e le banconote




ma nella preistoria gli scambi avvenivano sotto forma
di baratto




                                    XIII istituto comprensivo Tartini Padova 3
Il baratto                                XIII istituto comprensivo Tartini Padova

      consiste nello scambio di un bene, con un altro all’incirca di
      uguale valore. Ma non sempre le cose da scambiare, hanno lo
      stesso valore, allora ….
  Ti do la mia         Ma … veramente
pecora mi dai la       a me la pecora                               Ecco i soldi per la
   tua bici?           non serve ….                                    tua pecora




                                                                                     4
Ecco i soldi per                       Con i soldi ricavati dalla
              la tua bici                          vendita della pecora ho
                                                   comprato la bici e posso
                                                   pagare anche la spesa.




Il denaro serve a far sì che lo scambio possa essere più facile e
soddisfacente per entrambi

                                                                                      5
                                           XIII istituto comprensivo Tartini Padova
L’uso della Moneta

cominciò probabilmente alla fine del VII
secolo a. C. in Lidia (l’attuale Turchia), un
regno dell’Asia Minore. Il re Creso diede alla
moneta del suo stato il nome di Statèra, fusa
in una lega di oro e di argento.

Alla metà del sesto secolo a.C. si verificò
però una rivoluzione nella moneta e il re Creso
sostituì l’ argento e l’oro puri con l’eletto (lega
naturale di oro e argento).
                                                           Statera d’argento,
Contemporaneamente le città greche di
                                                           Tebe fine VI, inizio V
Atene, Egina e Corinto nella Grecia
                                                           secolo a.C. Statera (che
continentale e le città di Sibari e Metapono in
                                                           significa “colui che
Italia cominciavano ad emettere una propria
                                                           equilibria la bilancia”),
monetazione in argento.
                                                           aveva il valore di due
Il peso era uno degli aspetti maggiormente
                                                           dramme.
considerati, trattandosi di monete coniate con
un metallo prezioso.

                                             XIII istituto comprensivo Tartini Padova   6
L’unità di peso era la Dracma (che in Greco significa “Manciata”) il
cui valore variava perchè l’unità derivava da un peso in origine
naturale (una manciata di chicchi di grano) soggetto quindi a
variazioni; la tetradracma d’argento aveva un potere d’acquisito
notevole, infatti nel sesto secolo a.C. corrispondeva al valore di una
pecora. Il simbolo di questa moneta era la civetta




                                                        Tetradracma Atene V secolo

 Dracma Egina fine V secolo




                   Le monete coniate riportavano anche il simbolo
                   della citta-stato che le distribuiva

                                              XIII istituto comprensivo Tartini Padova   7
Alessandro Magno fece coniare una propria moneta,
Tetradrammo, con sopra raffigurato il profilo del proprio volto.




In Fenicia le prime monete, coniate a
Sidone, erano in argento e presentavano
su un lato una nave da guerra e sull’altro
un re persiano che guida un carro




 A seconda delle località, il passaggio dall'uso del metallo a peso
 a quello del metallo recante un valore avvenne, più o meno tra
 la seconda metà del IV e gli inizi del III secolo a.C..
                                              XIII istituto comprensivo Tartini Padova   8
Le monete romane
iniziarono ad esistere solo nella seconda fase della Repubblica. Nella
periodo iniziale della storia di Roma, dalla sua fondazione
(25 aprile 753 a.C.), durante il periodo monarchico (753-509 a.C.) e parte del
periodo repubblicano (509-31 a.C.), il metallo valutato a peso rappresentava il
mezzo di scambio utilizzato nel commercio in alternativa al baratto; il metallo si
usava sottoforma di blocchi di bronzo fusi di forma irregolare e dimensioni
variabili(aes rude).


                                                     La moneta romana d'argento
                                                     alla base dell'economia di
                                                     Roma fu però il denario, 268
                                                     a.C. Il suo valore iniziale era di
                                                     10 assi



      Asse: IV secolo a.c.
      moneta romana che
      portava l’effige di
      Giano bifronte

                                                                                             9
                                                  XIII istituto comprensivo Tartini Padova
Dopo la caduta dell’Impero Romano d'Occidente, con la riforma
  monetaria di Anastasio (491–518) del 498 d.C. inizia, nell’Impero
  Romano d'Oriente la monetazione bizantina; questo fu l'ultimo
  sistema monetario dell'Impero Romano, ed era basato sul nummo
  come moneta in bronzo e sul solido come moneta d'oro.




Il nummo 498 d.c. Con un diametro
di circa 8-10 mm, era estremamente              solido moneta d'oro
scomodo da usare perchè ne
servivano un numero elevato anche
per piccoli scambi
                                         XIII istituto comprensivo Tartini Padova   10
Greci e Romani
avevano diffuso su un’estesa area geografica l’utilizzo delle monete
metalliche e le conoscenze tecniche necessarie a coniarle.
Per gran parte del Medioevo prevalse l’uso di monete in oro e in argento
coniate in loco, ma nel contempo crebbe anche il ricorso al rame.
Nel 793 d.C. Carlo Magno riformò e standardizzò il sistema
monetario franco introducendo la libra carolingia d’argento
(del peso di 408 grammi) che corrispondeva a 20 soldi o 240 denari.
Tale sistema rimase valido nel Regno Unito e in Irlanda fino al 1971.
La libbra-libra-lira era un’unità di peso ma presto divenne "unità di
conto": era più comodo dire "una lira" invece che "duecentoquaranta
denari




                                             XIII istituto comprensivo Tartini Padova   11
XIII istituto comprensivo Tartini Padova
Il termine Moneta
è di origine latina, ma nella Roma antica monetor o moneta aveva il
significato di “consigliere” e veniva usato per chi ammoniva o ricordava
qualcosa a qualcuno. Secondo alcuni storici, la parola attuale sarebbe
riconducibile ad un importante episodio della storia di Roma: durante
l’invasione dei Galli nel 390 a.C., gli schiamazzi delle oche allevate nel
tempio della dea Giunone sul Campidoglio svegliarono i soldati romani
che in questo modo poterono respingere gli assalitori. In segno di
gratitudine, i romani eressero un tempio a Giunone Moneta, la dea
consigliera o ammonitrice.
Nel 289 a.C., in prossimità di questo edificio o all’interno dello stesso fu
realizzata la prima zecca romana. Su molte delle monete in essa
coniate, utilizzando in un primo momento il bronzo e successivamente
l’argento, figurava la testa di Giunone: il termine “moneta” deriva
quindi dall’appellativo della dea.

Il tempio di Giunone Moneta sorgeva
approssimativamente dove è oggi la chiesa
  dell'Aracoeli; sembra che i resti (muri in
blocchi di tufo e strutture in opera
cementizia) presenti nel giardino siano da
attribuire proprio al tempio.
                                                                                          12
La moneta cartacea

I cinesi iniziarono a usare la moneta cartacea attorno all’800 d.C. sotto
l’imperatore Hien Tsung e continuarono per vari secoli.
Il valore di tale moneta, nullo come merce, derivava soltanto da un decreto
imperiale. In questo senso, si trattava di moneta legale (moneta fiat),
priva cioè di valore intrinseco. Dopo avere raggiunto un picco di diffusione
attorno all’anno 1000 d.C., la moneta cartacea fu abbandonata nel 1500 circa
quando, dopo la conquista da parte dei mongoli, la società cinese
entro in una fase di declino.
Quando gli scambi commerciali si facevano sulle lunghe distanze, risultava
difficile portarsi dietro grandi quantità di monete metalliche.
Per questo motivo, le città-stato italiane introdussero per prime i certificati di
indebitamento (“obbligazioni” o “lettere di cambio”) come nuovo mezzo di
pagamento.




                                               XIII istituto comprensivo Tartini Padova   13
I mercanti, per non essere derubati durante i loro viaggi, cominciarono ad
utilizzare questi strumenti sui quali venivano indicati il nome del
debitore, quello del creditore, la data di pagamento e la quantità di
oro o argento da corrispondere. Presto le banche mercantili iniziarono
a negoziare tali contratti,il primo riscontro risale all’anno 1156.

Per la turbolenza economica provocata dalle guerre, regnanti come i re di
Svezia iniziarono a prediligere la moneta cartacea, che fu successivamen-
te introdotta dalla Bank of England nel 1694 e dalla Banque générale in
Francia nel 1716. L’avvento della moneta cartacea in Europa segnò
l’inizio di una nuova fase nell’evoluzione della moneta.




                                        XIII istituto comprensivo Tartini Padova   14
La nascita dell’euro
L’Unione Europea celebra i 10
anni della sua moneta unica.
L’euro è stato adottato il 1°
gennaio 1999 da undici Paesi
europei come moneta unica
(Belgio, Germania, Spagna,
Francia, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Olanda,                                                            01-01-09


Austria, Portogallo e
Finlandia).
Nel 2001 il dodicesimo Paese, la
Grecia, si è aggiunto a formare il
gruppo dei dodici membri del
cosiddetto “Eurosistema”.
Oggi l’euro è la moneta unica di
15 Paesi europei: ai primi 12                 Area dell’Euro
membri dell’Eurosistema si sono               Stati membri dell’UE che non
infatti aggiunti la Slovenia, dal         hanno ancora adottato l’Euro
01-01-07, Malta e Cipro, dal                  Paesi membri con clausola
01-01-08. La Slovacchia è                  di esenzione dall’Euro (“opt-out”)
entrata dal 01-01- 2009              XIII istituto comprensivo Tartini Padova              15
La diffusione dell’euro: l’eurosistema, il processo di
allargamento, l’euro nel mondo
L’area dell’euro, che comprende gli Stati membri che hanno adottato la
moneta unica, non è statica.
Secondo quanto previsto nel Trattato, infatti, tutti gli Stati membri dell’Unione
Europea devono entrare a far parte dell’area dell’euro una volta soddisfatte
le necessarie condizioni, ad eccezione della Danimarca e del Regno Unito
che hanno negoziato una deroga che consente loro di non adottare l’euro. Il
processo di adesione è un processo di integrazione, che richiede
complessi preparativi: dal soddisfacimento dei criteri economici si passa
alla convergenza giuridica e solo in seguito alle operazioni di sostituzione
della moneta.
L’esperienza maturata dai Paesi che per primi hanno adottato l’euro risulta
particolarmente significativa per i Paesi ancora candidati. ), l’Euro viene
anche utilizzato, come moneta da una serie di altri Paesi, in particolare quelli
confinanti e alcune ex colonie, nei quali è utilizzato come strumento per
effettuare e ricevere i pagamenti (il Principato di Monaco, la Repubblica
di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano hanno adottato l’Euro in
virtù di accordi monetari con la Comunità Europea, mentre Andorra,
Montenegro e la regione del Kosovo lo hanno adottato con decisione
unilaterale).                                                                   16
                                           XIII istituto comprensivo Tartini Padova
XIII istituto Tartini Padova


Il nome euro deriva dalle lettere iniziali della parola Europa, ed è stato
    adottato dal Consiglio europeo di Madrid del 1995 per rimpiazzare la sigla
    ECU (dall'acronimo inglese European Currency Unit, o "Unità di
    conto europea"), sino a quel momento utilizzata nei trattati. Il nome doveva
    essere semplice, unico e invariabile.
Molti paesi hanno deciso di usare normalmente il plurale o il partitivo del
    nome, anche se sulla cartamoneta il sostantivo "euro", chiaramente
    mostri che il sostantivo non dovrebbe conoscere plurale.
Il codice internazionale a tre lettere (in base allo standard ISO 4217) dell'euro
    è EUR.
È stato disegnato anche un simbolo (glifo) speciale per l'euro (€). Dopo che
    un sondaggio pubblico aveva ristretto la scelta a due, fu la
    Commissione europea a fare la scelta finale. Il vincitore era ispirato
    dalla lettera greca epsilon (ε), così come a una versione stilizzata della
    lettera "E".




                                                                               17
Caratteristiche
Il nome “euro” richiama l’Europa nelle diverse lingue parlate nell’area; Nella
selezione dei disegni delle banconote in euro la scelta è stata a favore di quelli
realizzati da Robert Kalina, della Banca Centrale Austriaca, vincitore del
concorso per disegnatori di banconote bandito nel 1996. La serie dei biglietti in
euro comprende sette tagli:
€5 – €10 – €20 – €50 – €100 – €200 – €500
Ciascuno ha corso legale nell’intera area dell’euro.
Sul fronte delle banconote, finestre e portali simboleggiano lo spirito di apertura
e di cooperazione che anima i Paesi europei, mentre le 12 stelle dell’UE
rappresentano il dinamismo e l’armonia contemporanea.
I ponti raffigurati sul retro sono una metafora del dialogo fra i popoli europei,
nonché fra l’Europa e il resto del mondo.
Questi elementi illustrativi non riproducono alcun monumento particolare, ma si
ispirano agli stili architettonici di sette periodi della storia dell’arte europea. La
scelta di evitare riferimenti a singoli Paesi e l’assenza di simboli nazionali vuole
sottolineare il carattere unitario dell’euro e intende favorire la massima
accettabilità della valuta in tutta l’Unione europea


                                                  XIII istituto comprensivo Tartini Padova   18
XIII istituto comprensivo Tartini Padova
Le leghe
Una lega è una combinazione, di due o di più elementi, di cui almeno uno
è un metallo e dove il materiale risultante ha proprietà metalliche differenti da
quelle dei relativi componenti.Le leghe sono ideate solitamente per avere
proprietà più desiderabili di quelle dei loro componenti.

                       le monete da 2 euro, bimetalliche, hanno la parte
                       esterna gialla-oro e parte interna bianca-argento,
                       composizione: parte esterna: nichel-ottone / parte
                       interna a tre strati:rame-nichel, nichel, rame-nichel

                        le monete da 1 euro, bimetalliche, presentano la
                        parte esterna bianca-argento e la parte interna
                        gialla-oro
                        composizione: parte esterna: rame-nichel / parte
                        interna a tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-
                        ottone

Le monete da 50, 20, 10 cent sono in nordic gold
Le monete da 5, 2,1, cent sono di acciaio ricoperto di rame
                                                                                         19
LE CARATTERISTICHE DELLE MONETE METALLICHE

La serie delle monete in euro è composta da otto tagli con i seguenti valori
facciali: 1, 2, 5, 10, 20 e 50 euro cent e 1 e 2 euro.
A differenza delle banconote, che sono identiche per tutta l’area dell’euro,
ciascuna moneta presenta una faccia comune “europea”, recante una carta
geografica dell’Europa oppure un’immagine dell’Unione Europea prima
dell’allargamento nel maggio 2004, e una faccia “nazionale” sulla quale
sono riprodotti simboli o disegni scelti liberamente dagli Stati Membri, con
l’unico obbligo della presenza delle 12 stelle dell’Unione Europea.
Pertanto sono attualmente in circolazione 8x15=120 diverse monete, senza
considerare quelle commemorative e quelle coniate dal Principato di Monaco,
dalla Repubblica di San Marino e dallo Stato della Città del Vaticano.
Le monete metalliche vengono dalle Zecche nazionali.
In Italia le monete sono coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.




                                       XIII istituto comprensivo Tartini Padova
                                                                                  20
I biglietti recano inoltre:
• il nome della moneta – euro – in caratteri sia latini (EURO) che
    greci (EYPΩ), perché entrambi gli alfabeti sono utilizzati nell’UE
• la sigla della Banca Centrale Europea nelle cinque varianti
    linguistiche – BCE, ECB, EZB, EKT, EKP – corrispondenti alle 11
    lingue ufficiali dell’UE al momento dell’introduzione dell’euro
• il simbolo © che indica la tutela del diritto d’autore
• la firma del Presidente della BCE: al momento circolano le
    banconote che recano la firma del 1° Presidente della BCE W. F.
    Duisemberg e quelle firmate dall’attuale Presidente J. C. Trichet,
    succedutogli il 1° novembre 2003; in entrambi i casi le banconote
    hanno corso legale.
• la bandiera dell’UE




                                          XIII istituto comprensivo Tartini Padova   21
XIII istituto comprensivo Tartini Padova


CARATTERISTICHE DI SICUREZZA DELLE BANCONOTE
Le banconote in euro sono dotate di diverse avanzate caratteristiche di
sicurezza che aiutano i cittadini a verificare immediatamente la loro
autenticità. Tocca una banconota: potranno essere verificati al tatto elementi
in rilievo ottenuti tramite speciali tecniche di stampa (calcografia).




Guarda una banconota in controluce: saranno così visibili il disegno in
trasparenza (filigrana), il filo di sicurezza e il numero in trasparenza.
                          Muovi una banconota: sul fronte
                          si può osservare l’immagine
                          cangiante dell’ologramma, sul
                          retro è possibile notare la
                          striscia brillante sui tagli bassi e
                          su quelli elevati il numero di
                          colore cangiante.                                              22
XIII istituto comprensivo Tartini Padova


     SPENDERE E RISPARMIARE


La popolazione attiva, cioè l’insieme delle persone che svolgono un’attività
lavorativa, ha un reddito che usa per l’acquisto di “beni di prima necessità”
(es. pane, latte, ecc) ma spesso anche per altre cose non indispensabili.
L’acquisto di molti beni superflui che caratterizza le società ricche viene
detto:CONSUMISMO. Questo fenomeno è in continua crescita soprattutto a
causa della pubblicità che convince i consumatori all’acquisto di prodotti molto
spesso inutili, superflui.
Molte persone, però, mettono da parte un po’ dei loro redditi, realizzando dei
RISPARMI che vengono depositati nelle banche, oppure investiti in nuove
attività produttive o nell’acquisto di beni mobili e immobili.

Si dice:                  Si dice:                 Si dice:
BENE MOBILE un            BENE IMMOBILE            RISPARMIO la parte
bene che si può           un bene che non si       del reddito che non
spostare da un            può spostare da un       viene spesa e viene
luogo ad un altro         luogo ad un altro ad     tenuta da parte,
ad es. una                es. una casa             depositata in banca
macchina                                           per un uso futuro.
                                                                                            23
Recapiti :

ins. Ventimiglia Giovanna E-mail gventimiglia@tin.it

ins. Lazzarini Elisabetta E-mail elisabetta.lazzarini@istruzione.it

XIII ISTITUTO TARTINI E-mail tartini@provincia.padova.it




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  • 1. Progetto di “Alfabetizzazione economica” scuola primaria Gozzi - Padova Classi quinte Anno scolastico 2008-2009 1
  • 2. PERCHÉ SERVE IL DENARO ? (risposte dei bambini): - per sopravvivere; - per comprare cibo; - per avere un rifugio, una casa; - per dare a chi non ha; - per COMPRARE e PAGARE. IL DENARO È UN MEZZO DI PAGAMENTO XIII istituto comprensivo Tartini Padova 2
  • 3. Per comprare quello che ci serve, noi usiamo il denaro cioè le Monete e le banconote ma nella preistoria gli scambi avvenivano sotto forma di baratto XIII istituto comprensivo Tartini Padova 3
  • 4. Il baratto XIII istituto comprensivo Tartini Padova consiste nello scambio di un bene, con un altro all’incirca di uguale valore. Ma non sempre le cose da scambiare, hanno lo stesso valore, allora …. Ti do la mia Ma … veramente pecora mi dai la a me la pecora Ecco i soldi per la tua bici? non serve …. tua pecora 4
  • 5. Ecco i soldi per Con i soldi ricavati dalla la tua bici vendita della pecora ho comprato la bici e posso pagare anche la spesa. Il denaro serve a far sì che lo scambio possa essere più facile e soddisfacente per entrambi 5 XIII istituto comprensivo Tartini Padova
  • 6. L’uso della Moneta cominciò probabilmente alla fine del VII secolo a. C. in Lidia (l’attuale Turchia), un regno dell’Asia Minore. Il re Creso diede alla moneta del suo stato il nome di Statèra, fusa in una lega di oro e di argento. Alla metà del sesto secolo a.C. si verificò però una rivoluzione nella moneta e il re Creso sostituì l’ argento e l’oro puri con l’eletto (lega naturale di oro e argento). Statera d’argento, Contemporaneamente le città greche di Tebe fine VI, inizio V Atene, Egina e Corinto nella Grecia secolo a.C. Statera (che continentale e le città di Sibari e Metapono in significa “colui che Italia cominciavano ad emettere una propria equilibria la bilancia”), monetazione in argento. aveva il valore di due Il peso era uno degli aspetti maggiormente dramme. considerati, trattandosi di monete coniate con un metallo prezioso. XIII istituto comprensivo Tartini Padova 6
  • 7. L’unità di peso era la Dracma (che in Greco significa “Manciata”) il cui valore variava perchè l’unità derivava da un peso in origine naturale (una manciata di chicchi di grano) soggetto quindi a variazioni; la tetradracma d’argento aveva un potere d’acquisito notevole, infatti nel sesto secolo a.C. corrispondeva al valore di una pecora. Il simbolo di questa moneta era la civetta Tetradracma Atene V secolo Dracma Egina fine V secolo Le monete coniate riportavano anche il simbolo della citta-stato che le distribuiva XIII istituto comprensivo Tartini Padova 7
  • 8. Alessandro Magno fece coniare una propria moneta, Tetradrammo, con sopra raffigurato il profilo del proprio volto. In Fenicia le prime monete, coniate a Sidone, erano in argento e presentavano su un lato una nave da guerra e sull’altro un re persiano che guida un carro A seconda delle località, il passaggio dall'uso del metallo a peso a quello del metallo recante un valore avvenne, più o meno tra la seconda metà del IV e gli inizi del III secolo a.C.. XIII istituto comprensivo Tartini Padova 8
  • 9. Le monete romane iniziarono ad esistere solo nella seconda fase della Repubblica. Nella periodo iniziale della storia di Roma, dalla sua fondazione (25 aprile 753 a.C.), durante il periodo monarchico (753-509 a.C.) e parte del periodo repubblicano (509-31 a.C.), il metallo valutato a peso rappresentava il mezzo di scambio utilizzato nel commercio in alternativa al baratto; il metallo si usava sottoforma di blocchi di bronzo fusi di forma irregolare e dimensioni variabili(aes rude). La moneta romana d'argento alla base dell'economia di Roma fu però il denario, 268 a.C. Il suo valore iniziale era di 10 assi Asse: IV secolo a.c. moneta romana che portava l’effige di Giano bifronte 9 XIII istituto comprensivo Tartini Padova
  • 10. Dopo la caduta dell’Impero Romano d'Occidente, con la riforma monetaria di Anastasio (491–518) del 498 d.C. inizia, nell’Impero Romano d'Oriente la monetazione bizantina; questo fu l'ultimo sistema monetario dell'Impero Romano, ed era basato sul nummo come moneta in bronzo e sul solido come moneta d'oro. Il nummo 498 d.c. Con un diametro di circa 8-10 mm, era estremamente solido moneta d'oro scomodo da usare perchè ne servivano un numero elevato anche per piccoli scambi XIII istituto comprensivo Tartini Padova 10
  • 11. Greci e Romani avevano diffuso su un’estesa area geografica l’utilizzo delle monete metalliche e le conoscenze tecniche necessarie a coniarle. Per gran parte del Medioevo prevalse l’uso di monete in oro e in argento coniate in loco, ma nel contempo crebbe anche il ricorso al rame. Nel 793 d.C. Carlo Magno riformò e standardizzò il sistema monetario franco introducendo la libra carolingia d’argento (del peso di 408 grammi) che corrispondeva a 20 soldi o 240 denari. Tale sistema rimase valido nel Regno Unito e in Irlanda fino al 1971. La libbra-libra-lira era un’unità di peso ma presto divenne "unità di conto": era più comodo dire "una lira" invece che "duecentoquaranta denari XIII istituto comprensivo Tartini Padova 11
  • 12. XIII istituto comprensivo Tartini Padova Il termine Moneta è di origine latina, ma nella Roma antica monetor o moneta aveva il significato di “consigliere” e veniva usato per chi ammoniva o ricordava qualcosa a qualcuno. Secondo alcuni storici, la parola attuale sarebbe riconducibile ad un importante episodio della storia di Roma: durante l’invasione dei Galli nel 390 a.C., gli schiamazzi delle oche allevate nel tempio della dea Giunone sul Campidoglio svegliarono i soldati romani che in questo modo poterono respingere gli assalitori. In segno di gratitudine, i romani eressero un tempio a Giunone Moneta, la dea consigliera o ammonitrice. Nel 289 a.C., in prossimità di questo edificio o all’interno dello stesso fu realizzata la prima zecca romana. Su molte delle monete in essa coniate, utilizzando in un primo momento il bronzo e successivamente l’argento, figurava la testa di Giunone: il termine “moneta” deriva quindi dall’appellativo della dea. Il tempio di Giunone Moneta sorgeva approssimativamente dove è oggi la chiesa dell'Aracoeli; sembra che i resti (muri in blocchi di tufo e strutture in opera cementizia) presenti nel giardino siano da attribuire proprio al tempio. 12
  • 13. La moneta cartacea I cinesi iniziarono a usare la moneta cartacea attorno all’800 d.C. sotto l’imperatore Hien Tsung e continuarono per vari secoli. Il valore di tale moneta, nullo come merce, derivava soltanto da un decreto imperiale. In questo senso, si trattava di moneta legale (moneta fiat), priva cioè di valore intrinseco. Dopo avere raggiunto un picco di diffusione attorno all’anno 1000 d.C., la moneta cartacea fu abbandonata nel 1500 circa quando, dopo la conquista da parte dei mongoli, la società cinese entro in una fase di declino. Quando gli scambi commerciali si facevano sulle lunghe distanze, risultava difficile portarsi dietro grandi quantità di monete metalliche. Per questo motivo, le città-stato italiane introdussero per prime i certificati di indebitamento (“obbligazioni” o “lettere di cambio”) come nuovo mezzo di pagamento. XIII istituto comprensivo Tartini Padova 13
  • 14. I mercanti, per non essere derubati durante i loro viaggi, cominciarono ad utilizzare questi strumenti sui quali venivano indicati il nome del debitore, quello del creditore, la data di pagamento e la quantità di oro o argento da corrispondere. Presto le banche mercantili iniziarono a negoziare tali contratti,il primo riscontro risale all’anno 1156. Per la turbolenza economica provocata dalle guerre, regnanti come i re di Svezia iniziarono a prediligere la moneta cartacea, che fu successivamen- te introdotta dalla Bank of England nel 1694 e dalla Banque générale in Francia nel 1716. L’avvento della moneta cartacea in Europa segnò l’inizio di una nuova fase nell’evoluzione della moneta. XIII istituto comprensivo Tartini Padova 14
  • 15. La nascita dell’euro L’Unione Europea celebra i 10 anni della sua moneta unica. L’euro è stato adottato il 1° gennaio 1999 da undici Paesi europei come moneta unica (Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, 01-01-09 Austria, Portogallo e Finlandia). Nel 2001 il dodicesimo Paese, la Grecia, si è aggiunto a formare il gruppo dei dodici membri del cosiddetto “Eurosistema”. Oggi l’euro è la moneta unica di 15 Paesi europei: ai primi 12 Area dell’Euro membri dell’Eurosistema si sono Stati membri dell’UE che non infatti aggiunti la Slovenia, dal hanno ancora adottato l’Euro 01-01-07, Malta e Cipro, dal Paesi membri con clausola 01-01-08. La Slovacchia è di esenzione dall’Euro (“opt-out”) entrata dal 01-01- 2009 XIII istituto comprensivo Tartini Padova 15
  • 16. La diffusione dell’euro: l’eurosistema, il processo di allargamento, l’euro nel mondo L’area dell’euro, che comprende gli Stati membri che hanno adottato la moneta unica, non è statica. Secondo quanto previsto nel Trattato, infatti, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea devono entrare a far parte dell’area dell’euro una volta soddisfatte le necessarie condizioni, ad eccezione della Danimarca e del Regno Unito che hanno negoziato una deroga che consente loro di non adottare l’euro. Il processo di adesione è un processo di integrazione, che richiede complessi preparativi: dal soddisfacimento dei criteri economici si passa alla convergenza giuridica e solo in seguito alle operazioni di sostituzione della moneta. L’esperienza maturata dai Paesi che per primi hanno adottato l’euro risulta particolarmente significativa per i Paesi ancora candidati. ), l’Euro viene anche utilizzato, come moneta da una serie di altri Paesi, in particolare quelli confinanti e alcune ex colonie, nei quali è utilizzato come strumento per effettuare e ricevere i pagamenti (il Principato di Monaco, la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano hanno adottato l’Euro in virtù di accordi monetari con la Comunità Europea, mentre Andorra, Montenegro e la regione del Kosovo lo hanno adottato con decisione unilaterale). 16 XIII istituto comprensivo Tartini Padova
  • 17. XIII istituto Tartini Padova Il nome euro deriva dalle lettere iniziali della parola Europa, ed è stato adottato dal Consiglio europeo di Madrid del 1995 per rimpiazzare la sigla ECU (dall'acronimo inglese European Currency Unit, o "Unità di conto europea"), sino a quel momento utilizzata nei trattati. Il nome doveva essere semplice, unico e invariabile. Molti paesi hanno deciso di usare normalmente il plurale o il partitivo del nome, anche se sulla cartamoneta il sostantivo "euro", chiaramente mostri che il sostantivo non dovrebbe conoscere plurale. Il codice internazionale a tre lettere (in base allo standard ISO 4217) dell'euro è EUR. È stato disegnato anche un simbolo (glifo) speciale per l'euro (€). Dopo che un sondaggio pubblico aveva ristretto la scelta a due, fu la Commissione europea a fare la scelta finale. Il vincitore era ispirato dalla lettera greca epsilon (ε), così come a una versione stilizzata della lettera "E". 17
  • 18. Caratteristiche Il nome “euro” richiama l’Europa nelle diverse lingue parlate nell’area; Nella selezione dei disegni delle banconote in euro la scelta è stata a favore di quelli realizzati da Robert Kalina, della Banca Centrale Austriaca, vincitore del concorso per disegnatori di banconote bandito nel 1996. La serie dei biglietti in euro comprende sette tagli: €5 – €10 – €20 – €50 – €100 – €200 – €500 Ciascuno ha corso legale nell’intera area dell’euro. Sul fronte delle banconote, finestre e portali simboleggiano lo spirito di apertura e di cooperazione che anima i Paesi europei, mentre le 12 stelle dell’UE rappresentano il dinamismo e l’armonia contemporanea. I ponti raffigurati sul retro sono una metafora del dialogo fra i popoli europei, nonché fra l’Europa e il resto del mondo. Questi elementi illustrativi non riproducono alcun monumento particolare, ma si ispirano agli stili architettonici di sette periodi della storia dell’arte europea. La scelta di evitare riferimenti a singoli Paesi e l’assenza di simboli nazionali vuole sottolineare il carattere unitario dell’euro e intende favorire la massima accettabilità della valuta in tutta l’Unione europea XIII istituto comprensivo Tartini Padova 18
  • 19. XIII istituto comprensivo Tartini Padova Le leghe Una lega è una combinazione, di due o di più elementi, di cui almeno uno è un metallo e dove il materiale risultante ha proprietà metalliche differenti da quelle dei relativi componenti.Le leghe sono ideate solitamente per avere proprietà più desiderabili di quelle dei loro componenti. le monete da 2 euro, bimetalliche, hanno la parte esterna gialla-oro e parte interna bianca-argento, composizione: parte esterna: nichel-ottone / parte interna a tre strati:rame-nichel, nichel, rame-nichel le monete da 1 euro, bimetalliche, presentano la parte esterna bianca-argento e la parte interna gialla-oro composizione: parte esterna: rame-nichel / parte interna a tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel- ottone Le monete da 50, 20, 10 cent sono in nordic gold Le monete da 5, 2,1, cent sono di acciaio ricoperto di rame 19
  • 20. LE CARATTERISTICHE DELLE MONETE METALLICHE La serie delle monete in euro è composta da otto tagli con i seguenti valori facciali: 1, 2, 5, 10, 20 e 50 euro cent e 1 e 2 euro. A differenza delle banconote, che sono identiche per tutta l’area dell’euro, ciascuna moneta presenta una faccia comune “europea”, recante una carta geografica dell’Europa oppure un’immagine dell’Unione Europea prima dell’allargamento nel maggio 2004, e una faccia “nazionale” sulla quale sono riprodotti simboli o disegni scelti liberamente dagli Stati Membri, con l’unico obbligo della presenza delle 12 stelle dell’Unione Europea. Pertanto sono attualmente in circolazione 8x15=120 diverse monete, senza considerare quelle commemorative e quelle coniate dal Principato di Monaco, dalla Repubblica di San Marino e dallo Stato della Città del Vaticano. Le monete metalliche vengono dalle Zecche nazionali. In Italia le monete sono coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. XIII istituto comprensivo Tartini Padova 20
  • 21. I biglietti recano inoltre: • il nome della moneta – euro – in caratteri sia latini (EURO) che greci (EYPΩ), perché entrambi gli alfabeti sono utilizzati nell’UE • la sigla della Banca Centrale Europea nelle cinque varianti linguistiche – BCE, ECB, EZB, EKT, EKP – corrispondenti alle 11 lingue ufficiali dell’UE al momento dell’introduzione dell’euro • il simbolo © che indica la tutela del diritto d’autore • la firma del Presidente della BCE: al momento circolano le banconote che recano la firma del 1° Presidente della BCE W. F. Duisemberg e quelle firmate dall’attuale Presidente J. C. Trichet, succedutogli il 1° novembre 2003; in entrambi i casi le banconote hanno corso legale. • la bandiera dell’UE XIII istituto comprensivo Tartini Padova 21
  • 22. XIII istituto comprensivo Tartini Padova CARATTERISTICHE DI SICUREZZA DELLE BANCONOTE Le banconote in euro sono dotate di diverse avanzate caratteristiche di sicurezza che aiutano i cittadini a verificare immediatamente la loro autenticità. Tocca una banconota: potranno essere verificati al tatto elementi in rilievo ottenuti tramite speciali tecniche di stampa (calcografia). Guarda una banconota in controluce: saranno così visibili il disegno in trasparenza (filigrana), il filo di sicurezza e il numero in trasparenza. Muovi una banconota: sul fronte si può osservare l’immagine cangiante dell’ologramma, sul retro è possibile notare la striscia brillante sui tagli bassi e su quelli elevati il numero di colore cangiante. 22
  • 23. XIII istituto comprensivo Tartini Padova SPENDERE E RISPARMIARE La popolazione attiva, cioè l’insieme delle persone che svolgono un’attività lavorativa, ha un reddito che usa per l’acquisto di “beni di prima necessità” (es. pane, latte, ecc) ma spesso anche per altre cose non indispensabili. L’acquisto di molti beni superflui che caratterizza le società ricche viene detto:CONSUMISMO. Questo fenomeno è in continua crescita soprattutto a causa della pubblicità che convince i consumatori all’acquisto di prodotti molto spesso inutili, superflui. Molte persone, però, mettono da parte un po’ dei loro redditi, realizzando dei RISPARMI che vengono depositati nelle banche, oppure investiti in nuove attività produttive o nell’acquisto di beni mobili e immobili. Si dice: Si dice: Si dice: BENE MOBILE un BENE IMMOBILE RISPARMIO la parte bene che si può un bene che non si del reddito che non spostare da un può spostare da un viene spesa e viene luogo ad un altro luogo ad un altro ad tenuta da parte, ad es. una es. una casa depositata in banca macchina per un uso futuro. 23
  • 24. Recapiti : ins. Ventimiglia Giovanna E-mail gventimiglia@tin.it ins. Lazzarini Elisabetta E-mail elisabetta.lazzarini@istruzione.it XIII ISTITUTO TARTINI E-mail tartini@provincia.padova.it 24