2. PERCHÉ SERVE IL DENARO ? (risposte dei bambini):
- per sopravvivere;
- per comprare cibo;
- per avere un rifugio, una casa;
- per dare a chi non ha;
- per COMPRARE e PAGARE.
IL DENARO È UN MEZZO DI
PAGAMENTO
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3. Per comprare quello che ci serve, noi usiamo il denaro
cioè le Monete e le banconote
ma nella preistoria gli scambi avvenivano sotto forma
di baratto
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4. Il baratto XIII istituto comprensivo Tartini Padova
consiste nello scambio di un bene, con un altro all’incirca di
uguale valore. Ma non sempre le cose da scambiare, hanno lo
stesso valore, allora ….
Ti do la mia Ma … veramente
pecora mi dai la a me la pecora Ecco i soldi per la
tua bici? non serve …. tua pecora
4
5. Ecco i soldi per Con i soldi ricavati dalla
la tua bici vendita della pecora ho
comprato la bici e posso
pagare anche la spesa.
Il denaro serve a far sì che lo scambio possa essere più facile e
soddisfacente per entrambi
5
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6. L’uso della Moneta
cominciò probabilmente alla fine del VII
secolo a. C. in Lidia (l’attuale Turchia), un
regno dell’Asia Minore. Il re Creso diede alla
moneta del suo stato il nome di Statèra, fusa
in una lega di oro e di argento.
Alla metà del sesto secolo a.C. si verificò
però una rivoluzione nella moneta e il re Creso
sostituì l’ argento e l’oro puri con l’eletto (lega
naturale di oro e argento).
Statera d’argento,
Contemporaneamente le città greche di
Tebe fine VI, inizio V
Atene, Egina e Corinto nella Grecia
secolo a.C. Statera (che
continentale e le città di Sibari e Metapono in
significa “colui che
Italia cominciavano ad emettere una propria
equilibria la bilancia”),
monetazione in argento.
aveva il valore di due
Il peso era uno degli aspetti maggiormente
dramme.
considerati, trattandosi di monete coniate con
un metallo prezioso.
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7. L’unità di peso era la Dracma (che in Greco significa “Manciata”) il
cui valore variava perchè l’unità derivava da un peso in origine
naturale (una manciata di chicchi di grano) soggetto quindi a
variazioni; la tetradracma d’argento aveva un potere d’acquisito
notevole, infatti nel sesto secolo a.C. corrispondeva al valore di una
pecora. Il simbolo di questa moneta era la civetta
Tetradracma Atene V secolo
Dracma Egina fine V secolo
Le monete coniate riportavano anche il simbolo
della citta-stato che le distribuiva
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8. Alessandro Magno fece coniare una propria moneta,
Tetradrammo, con sopra raffigurato il profilo del proprio volto.
In Fenicia le prime monete, coniate a
Sidone, erano in argento e presentavano
su un lato una nave da guerra e sull’altro
un re persiano che guida un carro
A seconda delle località, il passaggio dall'uso del metallo a peso
a quello del metallo recante un valore avvenne, più o meno tra
la seconda metà del IV e gli inizi del III secolo a.C..
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9. Le monete romane
iniziarono ad esistere solo nella seconda fase della Repubblica. Nella
periodo iniziale della storia di Roma, dalla sua fondazione
(25 aprile 753 a.C.), durante il periodo monarchico (753-509 a.C.) e parte del
periodo repubblicano (509-31 a.C.), il metallo valutato a peso rappresentava il
mezzo di scambio utilizzato nel commercio in alternativa al baratto; il metallo si
usava sottoforma di blocchi di bronzo fusi di forma irregolare e dimensioni
variabili(aes rude).
La moneta romana d'argento
alla base dell'economia di
Roma fu però il denario, 268
a.C. Il suo valore iniziale era di
10 assi
Asse: IV secolo a.c.
moneta romana che
portava l’effige di
Giano bifronte
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10. Dopo la caduta dell’Impero Romano d'Occidente, con la riforma
monetaria di Anastasio (491–518) del 498 d.C. inizia, nell’Impero
Romano d'Oriente la monetazione bizantina; questo fu l'ultimo
sistema monetario dell'Impero Romano, ed era basato sul nummo
come moneta in bronzo e sul solido come moneta d'oro.
Il nummo 498 d.c. Con un diametro
di circa 8-10 mm, era estremamente solido moneta d'oro
scomodo da usare perchè ne
servivano un numero elevato anche
per piccoli scambi
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11. Greci e Romani
avevano diffuso su un’estesa area geografica l’utilizzo delle monete
metalliche e le conoscenze tecniche necessarie a coniarle.
Per gran parte del Medioevo prevalse l’uso di monete in oro e in argento
coniate in loco, ma nel contempo crebbe anche il ricorso al rame.
Nel 793 d.C. Carlo Magno riformò e standardizzò il sistema
monetario franco introducendo la libra carolingia d’argento
(del peso di 408 grammi) che corrispondeva a 20 soldi o 240 denari.
Tale sistema rimase valido nel Regno Unito e in Irlanda fino al 1971.
La libbra-libra-lira era un’unità di peso ma presto divenne "unità di
conto": era più comodo dire "una lira" invece che "duecentoquaranta
denari
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12. XIII istituto comprensivo Tartini Padova
Il termine Moneta
è di origine latina, ma nella Roma antica monetor o moneta aveva il
significato di “consigliere” e veniva usato per chi ammoniva o ricordava
qualcosa a qualcuno. Secondo alcuni storici, la parola attuale sarebbe
riconducibile ad un importante episodio della storia di Roma: durante
l’invasione dei Galli nel 390 a.C., gli schiamazzi delle oche allevate nel
tempio della dea Giunone sul Campidoglio svegliarono i soldati romani
che in questo modo poterono respingere gli assalitori. In segno di
gratitudine, i romani eressero un tempio a Giunone Moneta, la dea
consigliera o ammonitrice.
Nel 289 a.C., in prossimità di questo edificio o all’interno dello stesso fu
realizzata la prima zecca romana. Su molte delle monete in essa
coniate, utilizzando in un primo momento il bronzo e successivamente
l’argento, figurava la testa di Giunone: il termine “moneta” deriva
quindi dall’appellativo della dea.
Il tempio di Giunone Moneta sorgeva
approssimativamente dove è oggi la chiesa
dell'Aracoeli; sembra che i resti (muri in
blocchi di tufo e strutture in opera
cementizia) presenti nel giardino siano da
attribuire proprio al tempio.
12
13. La moneta cartacea
I cinesi iniziarono a usare la moneta cartacea attorno all’800 d.C. sotto
l’imperatore Hien Tsung e continuarono per vari secoli.
Il valore di tale moneta, nullo come merce, derivava soltanto da un decreto
imperiale. In questo senso, si trattava di moneta legale (moneta fiat),
priva cioè di valore intrinseco. Dopo avere raggiunto un picco di diffusione
attorno all’anno 1000 d.C., la moneta cartacea fu abbandonata nel 1500 circa
quando, dopo la conquista da parte dei mongoli, la società cinese
entro in una fase di declino.
Quando gli scambi commerciali si facevano sulle lunghe distanze, risultava
difficile portarsi dietro grandi quantità di monete metalliche.
Per questo motivo, le città-stato italiane introdussero per prime i certificati di
indebitamento (“obbligazioni” o “lettere di cambio”) come nuovo mezzo di
pagamento.
XIII istituto comprensivo Tartini Padova 13
14. I mercanti, per non essere derubati durante i loro viaggi, cominciarono ad
utilizzare questi strumenti sui quali venivano indicati il nome del
debitore, quello del creditore, la data di pagamento e la quantità di
oro o argento da corrispondere. Presto le banche mercantili iniziarono
a negoziare tali contratti,il primo riscontro risale all’anno 1156.
Per la turbolenza economica provocata dalle guerre, regnanti come i re di
Svezia iniziarono a prediligere la moneta cartacea, che fu successivamen-
te introdotta dalla Bank of England nel 1694 e dalla Banque générale in
Francia nel 1716. L’avvento della moneta cartacea in Europa segnò
l’inizio di una nuova fase nell’evoluzione della moneta.
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15. La nascita dell’euro
L’Unione Europea celebra i 10
anni della sua moneta unica.
L’euro è stato adottato il 1°
gennaio 1999 da undici Paesi
europei come moneta unica
(Belgio, Germania, Spagna,
Francia, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Olanda, 01-01-09
Austria, Portogallo e
Finlandia).
Nel 2001 il dodicesimo Paese, la
Grecia, si è aggiunto a formare il
gruppo dei dodici membri del
cosiddetto “Eurosistema”.
Oggi l’euro è la moneta unica di
15 Paesi europei: ai primi 12 Area dell’Euro
membri dell’Eurosistema si sono Stati membri dell’UE che non
infatti aggiunti la Slovenia, dal hanno ancora adottato l’Euro
01-01-07, Malta e Cipro, dal Paesi membri con clausola
01-01-08. La Slovacchia è di esenzione dall’Euro (“opt-out”)
entrata dal 01-01- 2009 XIII istituto comprensivo Tartini Padova 15
16. La diffusione dell’euro: l’eurosistema, il processo di
allargamento, l’euro nel mondo
L’area dell’euro, che comprende gli Stati membri che hanno adottato la
moneta unica, non è statica.
Secondo quanto previsto nel Trattato, infatti, tutti gli Stati membri dell’Unione
Europea devono entrare a far parte dell’area dell’euro una volta soddisfatte
le necessarie condizioni, ad eccezione della Danimarca e del Regno Unito
che hanno negoziato una deroga che consente loro di non adottare l’euro. Il
processo di adesione è un processo di integrazione, che richiede
complessi preparativi: dal soddisfacimento dei criteri economici si passa
alla convergenza giuridica e solo in seguito alle operazioni di sostituzione
della moneta.
L’esperienza maturata dai Paesi che per primi hanno adottato l’euro risulta
particolarmente significativa per i Paesi ancora candidati. ), l’Euro viene
anche utilizzato, come moneta da una serie di altri Paesi, in particolare quelli
confinanti e alcune ex colonie, nei quali è utilizzato come strumento per
effettuare e ricevere i pagamenti (il Principato di Monaco, la Repubblica
di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano hanno adottato l’Euro in
virtù di accordi monetari con la Comunità Europea, mentre Andorra,
Montenegro e la regione del Kosovo lo hanno adottato con decisione
unilaterale). 16
XIII istituto comprensivo Tartini Padova
17. XIII istituto Tartini Padova
Il nome euro deriva dalle lettere iniziali della parola Europa, ed è stato
adottato dal Consiglio europeo di Madrid del 1995 per rimpiazzare la sigla
ECU (dall'acronimo inglese European Currency Unit, o "Unità di
conto europea"), sino a quel momento utilizzata nei trattati. Il nome doveva
essere semplice, unico e invariabile.
Molti paesi hanno deciso di usare normalmente il plurale o il partitivo del
nome, anche se sulla cartamoneta il sostantivo "euro", chiaramente
mostri che il sostantivo non dovrebbe conoscere plurale.
Il codice internazionale a tre lettere (in base allo standard ISO 4217) dell'euro
è EUR.
È stato disegnato anche un simbolo (glifo) speciale per l'euro (€). Dopo che
un sondaggio pubblico aveva ristretto la scelta a due, fu la
Commissione europea a fare la scelta finale. Il vincitore era ispirato
dalla lettera greca epsilon (ε), così come a una versione stilizzata della
lettera "E".
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18. Caratteristiche
Il nome “euro” richiama l’Europa nelle diverse lingue parlate nell’area; Nella
selezione dei disegni delle banconote in euro la scelta è stata a favore di quelli
realizzati da Robert Kalina, della Banca Centrale Austriaca, vincitore del
concorso per disegnatori di banconote bandito nel 1996. La serie dei biglietti in
euro comprende sette tagli:
€5 – €10 – €20 – €50 – €100 – €200 – €500
Ciascuno ha corso legale nell’intera area dell’euro.
Sul fronte delle banconote, finestre e portali simboleggiano lo spirito di apertura
e di cooperazione che anima i Paesi europei, mentre le 12 stelle dell’UE
rappresentano il dinamismo e l’armonia contemporanea.
I ponti raffigurati sul retro sono una metafora del dialogo fra i popoli europei,
nonché fra l’Europa e il resto del mondo.
Questi elementi illustrativi non riproducono alcun monumento particolare, ma si
ispirano agli stili architettonici di sette periodi della storia dell’arte europea. La
scelta di evitare riferimenti a singoli Paesi e l’assenza di simboli nazionali vuole
sottolineare il carattere unitario dell’euro e intende favorire la massima
accettabilità della valuta in tutta l’Unione europea
XIII istituto comprensivo Tartini Padova 18
19. XIII istituto comprensivo Tartini Padova
Le leghe
Una lega è una combinazione, di due o di più elementi, di cui almeno uno
è un metallo e dove il materiale risultante ha proprietà metalliche differenti da
quelle dei relativi componenti.Le leghe sono ideate solitamente per avere
proprietà più desiderabili di quelle dei loro componenti.
le monete da 2 euro, bimetalliche, hanno la parte
esterna gialla-oro e parte interna bianca-argento,
composizione: parte esterna: nichel-ottone / parte
interna a tre strati:rame-nichel, nichel, rame-nichel
le monete da 1 euro, bimetalliche, presentano la
parte esterna bianca-argento e la parte interna
gialla-oro
composizione: parte esterna: rame-nichel / parte
interna a tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-
ottone
Le monete da 50, 20, 10 cent sono in nordic gold
Le monete da 5, 2,1, cent sono di acciaio ricoperto di rame
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20. LE CARATTERISTICHE DELLE MONETE METALLICHE
La serie delle monete in euro è composta da otto tagli con i seguenti valori
facciali: 1, 2, 5, 10, 20 e 50 euro cent e 1 e 2 euro.
A differenza delle banconote, che sono identiche per tutta l’area dell’euro,
ciascuna moneta presenta una faccia comune “europea”, recante una carta
geografica dell’Europa oppure un’immagine dell’Unione Europea prima
dell’allargamento nel maggio 2004, e una faccia “nazionale” sulla quale
sono riprodotti simboli o disegni scelti liberamente dagli Stati Membri, con
l’unico obbligo della presenza delle 12 stelle dell’Unione Europea.
Pertanto sono attualmente in circolazione 8x15=120 diverse monete, senza
considerare quelle commemorative e quelle coniate dal Principato di Monaco,
dalla Repubblica di San Marino e dallo Stato della Città del Vaticano.
Le monete metalliche vengono dalle Zecche nazionali.
In Italia le monete sono coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
XIII istituto comprensivo Tartini Padova
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22. XIII istituto comprensivo Tartini Padova
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA DELLE BANCONOTE
Le banconote in euro sono dotate di diverse avanzate caratteristiche di
sicurezza che aiutano i cittadini a verificare immediatamente la loro
autenticità. Tocca una banconota: potranno essere verificati al tatto elementi
in rilievo ottenuti tramite speciali tecniche di stampa (calcografia).
Guarda una banconota in controluce: saranno così visibili il disegno in
trasparenza (filigrana), il filo di sicurezza e il numero in trasparenza.
Muovi una banconota: sul fronte
si può osservare l’immagine
cangiante dell’ologramma, sul
retro è possibile notare la
striscia brillante sui tagli bassi e
su quelli elevati il numero di
colore cangiante. 22
23. XIII istituto comprensivo Tartini Padova
SPENDERE E RISPARMIARE
La popolazione attiva, cioè l’insieme delle persone che svolgono un’attività
lavorativa, ha un reddito che usa per l’acquisto di “beni di prima necessità”
(es. pane, latte, ecc) ma spesso anche per altre cose non indispensabili.
L’acquisto di molti beni superflui che caratterizza le società ricche viene
detto:CONSUMISMO. Questo fenomeno è in continua crescita soprattutto a
causa della pubblicità che convince i consumatori all’acquisto di prodotti molto
spesso inutili, superflui.
Molte persone, però, mettono da parte un po’ dei loro redditi, realizzando dei
RISPARMI che vengono depositati nelle banche, oppure investiti in nuove
attività produttive o nell’acquisto di beni mobili e immobili.
Si dice: Si dice: Si dice:
BENE MOBILE un BENE IMMOBILE RISPARMIO la parte
bene che si può un bene che non si del reddito che non
spostare da un può spostare da un viene spesa e viene
luogo ad un altro luogo ad un altro ad tenuta da parte,
ad es. una es. una casa depositata in banca
macchina per un uso futuro.
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