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07/11/2010

Diagnosi e trattamento del disturbo Non-verbale 6 Novembre, 2010

LA SINDROME NON-VERBALE
(ROURKE, 1995)

IL DISTURBO SPECIFICO
DELL’APPRENDIMENTO NON-VERBALE

Irene C. Mammarella
Università degli Studi di Padova
irene.mammarella@unipd.it

10 manifestazioni cliniche fondamentali:
1. Deficit nella percezione tattile bilaterale, più marcato
nella parte sinistra del corpo. Tali problemi tendono a
ridursi con l’età
2. Difficoltà di coordinazione psicomotoria bilaterale, spesso
più marcata nella parte sinistra del corpo. Le capacità
psicomotorie semplici tendono a stabilizzarsi con la
crescita; le abilità psicomotorie complesse, soprattutto in
contesti nuovi, tendono a peggiorare
3. Deficit di organizzazione visuospaziale. La discriminazione
visiva, soprattutto con materiale verbalizzabile, tende a
migliorare, mentre, soprattutto in nuovi contesti, le
abilità visuospaziali risultano deficitarie

IL DISTURBO NON-VERBALE
O VISUO-SPAZIALE (CORNOLDI ET AL. 2003)
1.

Difficoltà cognitive specifiche di tipo visuospaziale.
•
•

2.

Discrepanza tra QI Verbale e QI di Performance
Difficoltà in prove cognitivo-neuropsicologiche visuospaziali: in particolare nella formazione di immagini
mentali (Cornoldi, Rigoni, Tressoldi & Vio, 1999), nella
comprensione di testi che richiedono di stabilire relazioni
spaziali (Rigoni, Cornoldi, Alcetti, 1997) e in compiti di
MLVS (Cornoldi et al. 1995)

Profilo
visuo-spaziale
di
disturbo
specifico
di
apprendimento, con caduta significativa nelle aree di
apprendimento implicanti abilità visuo-spaziali e
rispondenza ai criteri di esclusione dei learning disabilities

LA SINDROME NON-VERBALE
(ROURKE, 1995)
4.

Estrema difficoltà nell’adattarsi a situazioni nuove e/o
complesse, con la tendenza ad adottare comportamenti
meccanici, ripetitivi ed inappropriati

5.

Difficoltà nella risoluzione di problemi e nella formazione
di concetti di natura visuospaziale. E’ ridotta la capacità
di falsificare le ipotesi e di trarre beneficio da feedback in
situazioni nuove, così come risulta compromessa l’abilità
di stabilire delle relazioni causa-effetto

6.

Distorsioni nella capacità di stimare lo scorrere del tempo
durante le attività quotidiane (questo comportamento può
non essere immediatamente visibile ma emerge
chiaramente se espressamente valutato)

1
07/11/2010

IL MODELLO DI ROURKE

LA SINDROME NON-VERBALE

(1989; 1995)

(ROURKE, 1995)

RISORSE NEUROPSICOLOGICHE
VERBALI:

7.

Abilità e memoria verbale meccanica ben sviluppata. La
memoria di materiale complesso di natura verbale può
risultare deficitaria, a causa di una scarsa comprensione
iniziale
8. Verbosità, scarsa prosodia e uso pragmatico del linguaggio
estremamente compromesso
9. Difficoltà di aritmetica, anche per apprendimenti di natura
meccanica. Le capacità di lettura migliorano nel secondo ciclo
della scuola primaria, mentre la capacità di comprensione del
testo può continuare a essere compromessa
10. Deficit nella percezione, nel giudizio e nell’interazione
sociale. Durante il periodo pre-scolare il bambino può apparire
“iperattivo”. Con l’avanzare dell’età c’è una forte tendenza
al ritiro e all’isolamento sociale, con alto rischio di sviluppo di
disturbi psichici di natura internalizzata nel corso
dell’adolescenza

IL MODELLO DI ROURKE
(1989; 1995)
RISORSE NEUROPSICOLOGICHE
PRIMARIE:

DEFICIT NEUROPSICOLOGICI
PRIMARI:

Percezione Uditiva
Movimenti semplici
Materiale iperappreso

Percezione Tattile e Visiva
Psicomotricità complessa
Materiale Nuovo

RISORSE
NEUROPSICOLOGICHE
SECONDARIE:

DEFICIT NEUROPSICOLOGICI
SECONDARI:

Abilità fonologica
Ricezione Verbale
Ripetizione Verbale
Immagazzinamento Verbale
Associazioni Verbali
Produzione Verbale

S

RISORSE SCOLASTICHE:
Grafomotorie (in ritardo)
Decodifica di parola
Sillabazione
Memoria Verbatim
RISORSE
SOCIOEMOTIVE
E ADATTIVE:
??????

DEFICIT
NEUROPSICOLOGICI VERBALI:
Prassia Orale-Motoria Prosodia
Errori Fonologici >
Errori Semantici
Contenuto Pragmatica
Uso funzionale di linguaggio

DEFICIT SCOLASTICI:
Grafomotori (precoci)
Comprensione della
lettura & Aritmetica
Scienze & Matematica
DEFICIT
SOCIOEMOTIVI
E ADATTIVI:
Adattamento alle novità
Competenze sociali
Stabilità emotiva
Livello di attività

QUANDO SI PUÒ FARE DIAGNOSI DI
DISTURBO NON-VERBALE?
Ha un livello adeguato
di abilità generali
(QI)?

No

Esiste una discrepanza
tra QI Verbale e di
Performance
(almeno 15 punti)?

No

Attenzione Uditiva
Attenzione Verbale

Attenzione Tattile
Attenzione Visiva
Comportamento esplorativo

QI minore di 70?
Si
Disabilità
Intellettiva

RISORSE
NEUROPSICOLOGICHE
TERZIARIE:
Memoria Uditiva
Memoria Verbale

DEFICIT NEUROPSICOLOGICI
TERZIARI:
Memoria Tattile e Visiva
Formazione dei Concetti
Problem Solving

Si

Attenzione!!
Considerare il profilo
prima di fare diagnosi di
D.I.

Scala Verbale:
Almeno in 2 tra i
seguenti
sub-test
si
osservano
punteggi
migliori:
- Informazioni
- Somiglianze
- Vocabolario

Scala Performance:
Almeno in 2 tra i
seguenti
sub-test
si
osservano
punteggi
peggiori:
- Disegno con cubi
- Ricostruzione Oggetti
- Cifrario

2
07/11/2010

QUANDO SI PUÒ FARE DIAGNOSI DI
DISTURBO NON-VERBALE?
Sono segnalate altre
difficoltà
nell’apprendimento?

Si

Il problema è nella
lettura ad alta voce,
nell’espressione orale?

MOLIN, ZAMBIANCHI, UNIV. ABERDEEN

• Quando usarlo:
• A livello di screening - ad ampio raggio - nella scuola

No
Ha problemi in
aritmetica, scrittura
o grafo-motori?
Si
Considera disturbo
dell’apprendimento
non-verbale

QUALI TEST USARE?

• Per completare le informazioni con la valutazione dei
docenti nel caso in cui ci fosse il sospetto di un
deficit visuospaziale
• Per monitorare l’andamento scolastico di un bambino
con difficoltà di apprendimento di natura non verbale

QUESTIONARIO OSSERVATIVO SVS

Prove specifiche I Livello

MOLIN, ZAMBIANCHI, UNIV. ABERDEEN

Componente

Prove

Prestazioni attese

Prassie visuo-costruttive

VMI

Compromesse

Prassie visuo-motorie

Figura di Rey

Comportamento e vita
quotidiana

QUESTIONARIO OSSERVATIVO SVS

Compromesse

• Rivolto a bambini e ragazzi dai 7 ai 11 anni
• 18 item di cui:
• 10 competenze ed apprendimenti nelle abilità visuospaziali
• 2 apprendimento linguistico
• 2 disattenzione e iperattività
• 3 aspetti più generali (abilità sociali, potenzialità cognitive)
• 1
ambiente di provenienza
• Scala di valutazione:

Questionario SVS

Profilo NLD

MBT verbale

Span di Cifre

Sufficiente

MBT visuo-spaziale

Test di Corsi

•
•
•
•

1. Mai, per nulla
2. Qualche volta
3. Abbastanza spesso, Spesso
4. Molto spesso, Sempre

Compromessa

3
07/11/2010

IN SINTESI
• Il profilo tipico del sospetto Disturbo Non Verbale è il
seguente:
•
•
•
•

Abilità Visuospaziali
Apprendimento Linguistico
Capacità Cognitive
Ambiente Socio-culturale

< 24
≥6
>2
<2

• Cosa fare?
• Approfondimento diagnostico
• Invio

QUALI TEST USARE?

INDICATORI DEL QUESTIONARIO SVS

Prove specifiche II Livello

Calcolo punteggio

Punteggio
minimo

Punteggio
massimo

Componente

Somma item
2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 12,
15, 16

10

40

Memoria di lavoro
visuospaziale

Disattenzione e
iperattività

Somma item
13, 14

2

8

Apprendimento
linguistico

Somma item
1, 10

2

8

Item 17

1

4

Abilità visuospaziali

Capacità cognitive
Appartenenza ad
ambiente sociale
svantaggiato

Prove

BVS-Corsi

Prestazioni attese
Compromessa

1

4

TemaMemoria di facce

Compromessa

Memoria visiva

Item 18

Memoria visiva

TemaMemoria visiva
astratta

Compromessa

4
07/11/2010

QUALI TEST USARE?

DISTURBI NEUROLOGICI E SINDROMI GENETICHE
ASSOCIATE A DISFUNZIONI DI TIPO NON-VERBALE

Prove specifiche II Livello
Prove

Componente
Percezione visiva

Test TPV: posizioni nello spazio

(ROURKE, 1995; 2002)
Prestazioni attese
Compromessa

AGENESIA DEL
CORPO CALLOSO

Buona attenzione verbale e visiva, buona
memoria verbale meccanica, agnosia digitale,
disturbi della coordinazione psicomotoria,
difficoltà di comprensione del testo, scarse
abilità sociali

Percezione visiva

Percezione visiva

Test TPV: Figura sfondo

Test TPV:
Completamento figure

Compromessa

SINDROME DI
ASPERGER

• Discalculia Evolutiva

da buona memoria verbale, deficit qualitativi
nella comunicazione, assenza di ritardo
linguistico, attività ripetitive e stereotipate,
goffaggine e difficoltà motorie, abilità sociali

Compromessa

COMORBIDITÀ

Disturbo pervasivo dello sviluppo caratterizzato

deficitarie

DISTURBI NEUROLOGICI E SINDROMI GENETICHE
ASSOCIATE A DISFUNZIONI DI TIPO NON-VERBALE
(ROURKE, 1995; 2002)

SINDROME DI
WILLIAMS

• Disgrafia

Sindrome genetica. Memoria verbale meccanica
preservata, difficoltà di attenzione, nella
psicomotricità complessa, nell’elaborazione di
informazioni visuospaziali, difficoltà di lettura e
comprensione, problemi nelle abilità sociali
associati ad ansia e iperattività

• Disprassia Evolutiva
• Disturbo di Sviluppo di Coordinazione Motoria
SINDROME DI
TURNER

Sindrome genetica. Difficoltà con materiale di
natura

visuospaziale,

abilità

linguistiche

preservate, problemi di attenzione e di
ritenzione di materiale a breve termine,
difficoltà di apprendimento dell’aritmetica e
della geometria

5
07/11/2010

E…A SCUOLA?

NLD VS SINDROME ASPERGER
3.

Somiglianze

Differenze

Presenza di pattern e comportamenti stereotipati,
interessi ristretti

Scienze:
Difficoltà nello stabilire relazioni spazio-temporali, causaeffetto
Scarsa comprensione di grafici e tabelle
Scarso adattamento ai dati della realtà

4.

Disegno e Prassie:
Scarsa rappresentazione di rapporti spaziali
Disegno povero, scarsa capacità di copia e di riproduzione
a memoria
Scarsa abilità nell’uso di strumenti (riga, squadra …)
Il disegno in genere appare povero e sembra rimandare ad
uno stadio evolutivo non adeguato rispetto all’età.
Difficoltà di scrittura
Incapacità di ordinare azioni in funzione di obiettivi

Buone abilità verbali e scarse abilità spaziali
Difficoltà motorie e nelle abilità sociali
Deficit di comprensione ling. pragmatico
Avversione alle novità

Sottotipo visuospaziale
prevalenza di deficit visuospaziali
Forrest (2004)
Sottotipo con diff. elaborazione sociale
prevalenza di deficit sul versante sociale

E…A SCUOLA?
Aritmetica:
Difficoltà evidenti
Allineamento, incolonnamento
Errori nella lettura di numeri, nel segno delle operazioni
Errori procedurali
Difficoltà nel modificare e adattare le risposte

Geometria:
Difficoltà nel riconoscere le figure
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Scarsa capacità di lavorare con figure astratte e loro
caratteristiche (base, altezza, diagonale..)

E…A SCUOLA?
6.

Comprensione del testo:
Se il testo include relazioni spaziali, descrizioni, rapporti tra
oggetti
Incapacità di integrare figura e testo
Difficoltà a costruire e lavorare su immagini mentali che
includono rapporti spaziali.

7.

Geografia ed Orientamento:
Difficoltà nell’uso di mappe, nella riproduzione di percorsi,
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8.

Competenza Sociale:
Incapacità nel codificare segnali e simboli non linguistici del
comportamento (espressioni del viso, mimica, postura)
Tendono ad essere verbosi, a parlare in modo eccessivo, senza
lasciare spazio all’altro.

6
07/11/2010

PER APPROFONDIRE
«Difficoltà e disturbi dell’apprendimento»
2007 Ed. Il Mulino

«BVS-CORSI: Batteria per la valutazione
della memoria visiva e spaziale»
2008 Ed. Erickson

«Psicologia della cognizione numerica.
Approcci teorici, valutazione, intervento»
Ed. Franco Angeli

PER APPROFONDIRE

Il sito di Rourke

http://www.nld-bprourke.ca

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  • 1. 07/11/2010 Diagnosi e trattamento del disturbo Non-verbale 6 Novembre, 2010 LA SINDROME NON-VERBALE (ROURKE, 1995) IL DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO NON-VERBALE Irene C. Mammarella Università degli Studi di Padova irene.mammarella@unipd.it 10 manifestazioni cliniche fondamentali: 1. Deficit nella percezione tattile bilaterale, più marcato nella parte sinistra del corpo. Tali problemi tendono a ridursi con l’età 2. Difficoltà di coordinazione psicomotoria bilaterale, spesso più marcata nella parte sinistra del corpo. Le capacità psicomotorie semplici tendono a stabilizzarsi con la crescita; le abilità psicomotorie complesse, soprattutto in contesti nuovi, tendono a peggiorare 3. Deficit di organizzazione visuospaziale. La discriminazione visiva, soprattutto con materiale verbalizzabile, tende a migliorare, mentre, soprattutto in nuovi contesti, le abilità visuospaziali risultano deficitarie IL DISTURBO NON-VERBALE O VISUO-SPAZIALE (CORNOLDI ET AL. 2003) 1. Difficoltà cognitive specifiche di tipo visuospaziale. • • 2. Discrepanza tra QI Verbale e QI di Performance Difficoltà in prove cognitivo-neuropsicologiche visuospaziali: in particolare nella formazione di immagini mentali (Cornoldi, Rigoni, Tressoldi & Vio, 1999), nella comprensione di testi che richiedono di stabilire relazioni spaziali (Rigoni, Cornoldi, Alcetti, 1997) e in compiti di MLVS (Cornoldi et al. 1995) Profilo visuo-spaziale di disturbo specifico di apprendimento, con caduta significativa nelle aree di apprendimento implicanti abilità visuo-spaziali e rispondenza ai criteri di esclusione dei learning disabilities LA SINDROME NON-VERBALE (ROURKE, 1995) 4. Estrema difficoltà nell’adattarsi a situazioni nuove e/o complesse, con la tendenza ad adottare comportamenti meccanici, ripetitivi ed inappropriati 5. Difficoltà nella risoluzione di problemi e nella formazione di concetti di natura visuospaziale. E’ ridotta la capacità di falsificare le ipotesi e di trarre beneficio da feedback in situazioni nuove, così come risulta compromessa l’abilità di stabilire delle relazioni causa-effetto 6. Distorsioni nella capacità di stimare lo scorrere del tempo durante le attività quotidiane (questo comportamento può non essere immediatamente visibile ma emerge chiaramente se espressamente valutato) 1
  • 2. 07/11/2010 IL MODELLO DI ROURKE LA SINDROME NON-VERBALE (1989; 1995) (ROURKE, 1995) RISORSE NEUROPSICOLOGICHE VERBALI: 7. Abilità e memoria verbale meccanica ben sviluppata. La memoria di materiale complesso di natura verbale può risultare deficitaria, a causa di una scarsa comprensione iniziale 8. Verbosità, scarsa prosodia e uso pragmatico del linguaggio estremamente compromesso 9. Difficoltà di aritmetica, anche per apprendimenti di natura meccanica. Le capacità di lettura migliorano nel secondo ciclo della scuola primaria, mentre la capacità di comprensione del testo può continuare a essere compromessa 10. Deficit nella percezione, nel giudizio e nell’interazione sociale. Durante il periodo pre-scolare il bambino può apparire “iperattivo”. Con l’avanzare dell’età c’è una forte tendenza al ritiro e all’isolamento sociale, con alto rischio di sviluppo di disturbi psichici di natura internalizzata nel corso dell’adolescenza IL MODELLO DI ROURKE (1989; 1995) RISORSE NEUROPSICOLOGICHE PRIMARIE: DEFICIT NEUROPSICOLOGICI PRIMARI: Percezione Uditiva Movimenti semplici Materiale iperappreso Percezione Tattile e Visiva Psicomotricità complessa Materiale Nuovo RISORSE NEUROPSICOLOGICHE SECONDARIE: DEFICIT NEUROPSICOLOGICI SECONDARI: Abilità fonologica Ricezione Verbale Ripetizione Verbale Immagazzinamento Verbale Associazioni Verbali Produzione Verbale S RISORSE SCOLASTICHE: Grafomotorie (in ritardo) Decodifica di parola Sillabazione Memoria Verbatim RISORSE SOCIOEMOTIVE E ADATTIVE: ?????? DEFICIT NEUROPSICOLOGICI VERBALI: Prassia Orale-Motoria Prosodia Errori Fonologici > Errori Semantici Contenuto Pragmatica Uso funzionale di linguaggio DEFICIT SCOLASTICI: Grafomotori (precoci) Comprensione della lettura & Aritmetica Scienze & Matematica DEFICIT SOCIOEMOTIVI E ADATTIVI: Adattamento alle novità Competenze sociali Stabilità emotiva Livello di attività QUANDO SI PUÒ FARE DIAGNOSI DI DISTURBO NON-VERBALE? Ha un livello adeguato di abilità generali (QI)? No Esiste una discrepanza tra QI Verbale e di Performance (almeno 15 punti)? No Attenzione Uditiva Attenzione Verbale Attenzione Tattile Attenzione Visiva Comportamento esplorativo QI minore di 70? Si Disabilità Intellettiva RISORSE NEUROPSICOLOGICHE TERZIARIE: Memoria Uditiva Memoria Verbale DEFICIT NEUROPSICOLOGICI TERZIARI: Memoria Tattile e Visiva Formazione dei Concetti Problem Solving Si Attenzione!! Considerare il profilo prima di fare diagnosi di D.I. Scala Verbale: Almeno in 2 tra i seguenti sub-test si osservano punteggi migliori: - Informazioni - Somiglianze - Vocabolario Scala Performance: Almeno in 2 tra i seguenti sub-test si osservano punteggi peggiori: - Disegno con cubi - Ricostruzione Oggetti - Cifrario 2
  • 3. 07/11/2010 QUANDO SI PUÒ FARE DIAGNOSI DI DISTURBO NON-VERBALE? Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento? Si Il problema è nella lettura ad alta voce, nell’espressione orale? MOLIN, ZAMBIANCHI, UNIV. ABERDEEN • Quando usarlo: • A livello di screening - ad ampio raggio - nella scuola No Ha problemi in aritmetica, scrittura o grafo-motori? Si Considera disturbo dell’apprendimento non-verbale QUALI TEST USARE? • Per completare le informazioni con la valutazione dei docenti nel caso in cui ci fosse il sospetto di un deficit visuospaziale • Per monitorare l’andamento scolastico di un bambino con difficoltà di apprendimento di natura non verbale QUESTIONARIO OSSERVATIVO SVS Prove specifiche I Livello MOLIN, ZAMBIANCHI, UNIV. ABERDEEN Componente Prove Prestazioni attese Prassie visuo-costruttive VMI Compromesse Prassie visuo-motorie Figura di Rey Comportamento e vita quotidiana QUESTIONARIO OSSERVATIVO SVS Compromesse • Rivolto a bambini e ragazzi dai 7 ai 11 anni • 18 item di cui: • 10 competenze ed apprendimenti nelle abilità visuospaziali • 2 apprendimento linguistico • 2 disattenzione e iperattività • 3 aspetti più generali (abilità sociali, potenzialità cognitive) • 1 ambiente di provenienza • Scala di valutazione: Questionario SVS Profilo NLD MBT verbale Span di Cifre Sufficiente MBT visuo-spaziale Test di Corsi • • • • 1. Mai, per nulla 2. Qualche volta 3. Abbastanza spesso, Spesso 4. Molto spesso, Sempre Compromessa 3
  • 4. 07/11/2010 IN SINTESI • Il profilo tipico del sospetto Disturbo Non Verbale è il seguente: • • • • Abilità Visuospaziali Apprendimento Linguistico Capacità Cognitive Ambiente Socio-culturale < 24 ≥6 >2 <2 • Cosa fare? • Approfondimento diagnostico • Invio QUALI TEST USARE? INDICATORI DEL QUESTIONARIO SVS Prove specifiche II Livello Calcolo punteggio Punteggio minimo Punteggio massimo Componente Somma item 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 12, 15, 16 10 40 Memoria di lavoro visuospaziale Disattenzione e iperattività Somma item 13, 14 2 8 Apprendimento linguistico Somma item 1, 10 2 8 Item 17 1 4 Abilità visuospaziali Capacità cognitive Appartenenza ad ambiente sociale svantaggiato Prove BVS-Corsi Prestazioni attese Compromessa 1 4 TemaMemoria di facce Compromessa Memoria visiva Item 18 Memoria visiva TemaMemoria visiva astratta Compromessa 4
  • 5. 07/11/2010 QUALI TEST USARE? DISTURBI NEUROLOGICI E SINDROMI GENETICHE ASSOCIATE A DISFUNZIONI DI TIPO NON-VERBALE Prove specifiche II Livello Prove Componente Percezione visiva Test TPV: posizioni nello spazio (ROURKE, 1995; 2002) Prestazioni attese Compromessa AGENESIA DEL CORPO CALLOSO Buona attenzione verbale e visiva, buona memoria verbale meccanica, agnosia digitale, disturbi della coordinazione psicomotoria, difficoltà di comprensione del testo, scarse abilità sociali Percezione visiva Percezione visiva Test TPV: Figura sfondo Test TPV: Completamento figure Compromessa SINDROME DI ASPERGER • Discalculia Evolutiva da buona memoria verbale, deficit qualitativi nella comunicazione, assenza di ritardo linguistico, attività ripetitive e stereotipate, goffaggine e difficoltà motorie, abilità sociali Compromessa COMORBIDITÀ Disturbo pervasivo dello sviluppo caratterizzato deficitarie DISTURBI NEUROLOGICI E SINDROMI GENETICHE ASSOCIATE A DISFUNZIONI DI TIPO NON-VERBALE (ROURKE, 1995; 2002) SINDROME DI WILLIAMS • Disgrafia Sindrome genetica. Memoria verbale meccanica preservata, difficoltà di attenzione, nella psicomotricità complessa, nell’elaborazione di informazioni visuospaziali, difficoltà di lettura e comprensione, problemi nelle abilità sociali associati ad ansia e iperattività • Disprassia Evolutiva • Disturbo di Sviluppo di Coordinazione Motoria SINDROME DI TURNER Sindrome genetica. Difficoltà con materiale di natura visuospaziale, abilità linguistiche preservate, problemi di attenzione e di ritenzione di materiale a breve termine, difficoltà di apprendimento dell’aritmetica e della geometria 5
  • 6. 07/11/2010 E…A SCUOLA? NLD VS SINDROME ASPERGER 3. Somiglianze Differenze Presenza di pattern e comportamenti stereotipati, interessi ristretti Scienze: Difficoltà nello stabilire relazioni spazio-temporali, causaeffetto Scarsa comprensione di grafici e tabelle Scarso adattamento ai dati della realtà 4. Disegno e Prassie: Scarsa rappresentazione di rapporti spaziali Disegno povero, scarsa capacità di copia e di riproduzione a memoria Scarsa abilità nell’uso di strumenti (riga, squadra …) Il disegno in genere appare povero e sembra rimandare ad uno stadio evolutivo non adeguato rispetto all’età. Difficoltà di scrittura Incapacità di ordinare azioni in funzione di obiettivi Buone abilità verbali e scarse abilità spaziali Difficoltà motorie e nelle abilità sociali Deficit di comprensione ling. pragmatico Avversione alle novità Sottotipo visuospaziale prevalenza di deficit visuospaziali Forrest (2004) Sottotipo con diff. elaborazione sociale prevalenza di deficit sul versante sociale E…A SCUOLA? Aritmetica: Difficoltà evidenti Allineamento, incolonnamento Errori nella lettura di numeri, nel segno delle operazioni Errori procedurali Difficoltà nel modificare e adattare le risposte Geometria: Difficoltà nel riconoscere le figure Difficoltà nel ricordare le regole Scarsa capacità di lavorare con figure astratte e loro caratteristiche (base, altezza, diagonale..) E…A SCUOLA? 6. Comprensione del testo: Se il testo include relazioni spaziali, descrizioni, rapporti tra oggetti Incapacità di integrare figura e testo Difficoltà a costruire e lavorare su immagini mentali che includono rapporti spaziali. 7. Geografia ed Orientamento: Difficoltà nell’uso di mappe, nella riproduzione di percorsi, nella comprensione di simboli e schemi Incapacità di elaborazione di informazioni visuo-spaziali 8. Competenza Sociale: Incapacità nel codificare segnali e simboli non linguistici del comportamento (espressioni del viso, mimica, postura) Tendono ad essere verbosi, a parlare in modo eccessivo, senza lasciare spazio all’altro. 6
  • 7. 07/11/2010 PER APPROFONDIRE «Difficoltà e disturbi dell’apprendimento» 2007 Ed. Il Mulino «BVS-CORSI: Batteria per la valutazione della memoria visiva e spaziale» 2008 Ed. Erickson «Psicologia della cognizione numerica. Approcci teorici, valutazione, intervento» Ed. Franco Angeli PER APPROFONDIRE Il sito di Rourke http://www.nld-bprourke.ca 7