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Dipartimento di Scienze Chirurgiche
Clinica Oculistica Università degli Studi di Pavia
(Direttore: Prof. P.E.Bianchi)
23/01/12

carico
del bambino e del ragazzo con ipovisione
Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata
Bosisio Parini, 20 gennaio 2012
Il contributo diagnostico-riabilitativo nella presa in
Centro regionale ipovisione dell’eta’ evolutiva
IRCCS E. MEDEA
Il soggetto ipovedente è una persona
con una disabilità visiva di entità tale da
interferire con lo svolgimento delle
comuni attività quotidiane.
Tale disabilità consegue ad una patologia
irreversibile che non può essere migliorata
con trattamenti farmacologici o chirurgici,
né corretta mediante lenti convenzionali.
1
23/01/12

LINEE GUIDA PER LA RIABILITAZIONE FUNZIONALE VISIVA DELL'
IPOVEDENTE (DDG 13 febbraio 2001 n.3091-Regione Lombardia)
1.	 Deve essere formulato un giudizio diagnostico relativo agli aspetti
quantitativi e qualitativi della minorazione visiva.
2.	 Deve essere valutata l’interferenza dell’ipovisione sulle diverse aree dello
sviluppo.
3.	 Deve essere formulata una prognosi visiva e una prognosi di sviluppo.
4. E’ necessario formulare un bilancio funzionale basato su tutti gli elementi
ricordati in precedenza.
5. Dal bilancio funzionale deve scaturire un progetto di intervento riabilitativo
integrato.
6. Nel progetto riabilitativo devono essere specificate le opzioni da privilegiare
nel singolo caso, in relazione al tipo di necessità prevalente.
aspetti1. Deve essere formulato un giudizio diagnostico relativo agli
quantitativi e qualitativi della minorazione visiva.
2
23/01/12

Valutazione funzionale visiva:
ƒ	 Osservazione comportamento visivo spontaneo (esplorazione,
attenzione)
ƒ Valutazione oculomotoria: 

Fissazione 

Inseguimento 

Saccadi

Movimenti oculari anomali

ƒ	 Acuità visiva cl:
di riconoscimento (Ottotipi figurati - Ottotipi letterari )

di risoluzione (Preferential looking test)

di detezione (Distanze massime di percezione)

ƒ	 Campo visivo/campo visuale
ƒ Sensibilità al contrasto
ƒ
ƒ
ƒ
Percezione del colore
Comportamento alla luce
Valutazione competenze visuo-cognitive
3
23/01/12

2. Deve essere valutata l’interferenza dell’ipovisione sulle diverse aree dello
sviluppo.
La grave disabilità visiva congenita o precoce interferisce su numerose
aree di sviluppo perché la funzione visiva è uno strumento di interazione
con la realtà privilegiato rispetto agli altri canali sensoriali.
Inoltre, è opportuno ricordare che le minorazioni
visive della prima infanzia sono spesso
associate ad altre disabilità.
Per esempio, patologie come la paralisi
cerebrale infantile sono associate a
danno visivo di varia entità nel 60-70% dei casi.
Quando al difetto sensoriale si sommano altri deficit, le incompetenze si
potenziano reciprocamente, determinando quadri di rilevante gravità.
3- 4. E’ necessario formulare una prognosi e un bilancio funzionale
basato su tutti gli elementi ricordati in precedenza.
“Il bilancio funzionale è un’operazione conoscitiva che riguarda non solo
l’inventario delle competenze che il soggetto possiede o non
possiede, ma anche l’economia complessiva di tali competenze.
Confluiscono quindi nel bilancio funzionale sia i dati relativi all’assetto
sensopercettivo, neuropsicologico e psicomentale del bambino, sia i
rilievi derivanti dall’osservazione del modo in cui egli opera nella
realtà, delle sue motivazioni, delle sue strategie di apprendimento e
di "problem-solving", dei suoi tempi e ritmi prestazionali, delle
procedure/strategie di cui si avvale per superare le proprie difficoltà.”
4
23/01/12

5. Dal bilancio funzionale deve scaturire un progetto di intervento
riabilitativo integrato e individualizzato.
“Obiettivo della riabilitazione funzionale visiva per l’età evolutiva è:
ƒ la prevenzione delle interferenze della disabilità visiva sullo
sviluppo (prevenzione secondaria).
ƒ la piena realizzazione delle potenzialità.
I e II infanzia (0 – 12 anni): la riabilitazione visiva e degli altri sensi è
finalizzata alla promozione dello sviluppo globale.
Adolescenza (12 – 18 anni): la riabilitazione visiva è finalizzata
principalmente allo studio ed alla vita di relazione.”
Le opzioni relative alle diverse necessità consistono in:
ƒ Riabilitazione neuropsicosensoriale, ovvero insieme di trattamenti
destinati ad ottimizzare l’uso dell’intera dotazione sensoriale e
neuropsicologica, aumentando progressivamente l’integrazione tra le varie
competenze acquisite dal soggetto e ponendo tali competenze integrate al
servizio dello sviluppo globale.
ƒ Riabilitazione visiva, ovvero addestramento all’uso ottimale del residuo
visivo al fine di conseguire e/o migliorare l’autonomia.
ƒ Riabilitazione dell’autonomia, ovvero insieme di interventi rivolti
all’educazione e all’addestramento delle competenze necessarie per
gestirsi in modo autonomo a livello personale, microsociale e macrosociale.
5
23/01/12

Riabilitazione di orientamento e mobilità, ovvero educazione e
addestramento delle competenze necessarie per una sicura ed
efficace mobilità autonoma nella vita quotidiana. Questa opzione
comprende il sostegno motivazionale dell’autonomia e della mobilità.
Addestramento all’uso degli ausili tecnici, ovvero creazione dei
prerequisiti e delle strategie necessari per un uso corretto degli ausili
tecnici più vantaggiosi per il singolo caso.
“Il progetto riabilitativo deve inoltre comprendere tanto gli interventi diretti
sul paziente quanto gli interventi indiretti rivolti ai suoi referenti
("counseling" e sostegno alla famiglia, "counseling" alla scuola, ecc.)”
Intervento
socio-educativo
Intervento
diagnostico-riabilitativo
6
23/01/12

Rendere familiari/operatori consapevoli
attività ambienti
• avvicinarsi
•
•
•
•
• illuminazione
• distanze
• contrasti
• ordine
• codici adeguati
di “come” vede il bambino perché
possano rendere disponibili le risorse e le potenzialità ambientali cioè
favorire l’accessibilità percettiva di
spiegare verbalmente ogni azione
adottare accorgimenti idonei (tempi, pause..)
scegliere attività appropriate
scegliere materiali appropriati
I
PERCORSO
Diagnostico-riabilitativo
MULTIDISCIPLINARE
INDIVIDUALIZZATO
NTEGRATO
7
Equipe multidisciplinare
A. Cavallini
• Neuropsichiatra
M. Pessina
R. Borgatti
• Oculista
R. Salati
F. Polenghi
• Riabilitatore
E. Pozzoni
M. Sala
• Ass. Sociale E. Riva
• Psicologo
• Pedagogista D.Valli
i
CENTRO REGIONALE IPOVISIONE DELL’ETA’ EVOLUTIVA
G. Giammari
G. Mancarella
C. Marinoni
O. Schiano
M. Guerresch
Attività
ƒ
ƒ
ƒ Attività riabilitativa
ƒ Centro ausili
ƒ
ƒ
CENTRO REGIONALE IPOVISIONE DELL’ETA’ EVOLUTIVA
Valutazioni diagnostiche e funzionali
Formulazione di indicazioni riabilitative
Attività di ricerca
Attività di formazione
23/01/12
8
23/01/12
9
Associazioni genitori
Scuola
Servizi sociali
Servizi territoriali
PERCORSO INTEGRATO:
CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI
Centri specializzati
Pediatra di base
Grazie!
23/01/12

sociale
ƒ Diagnosi clinica
ƒ Diagnosi funzionale
ƒ
ƒ
ƒ Facilitazioni ambientali
Percorso
Equipe multidisciplinare: pediatra, oculista, NPI, genetista,
ortottista, psicomotricista, psicologo, pedagogista, assistente
Impostazione di trattamento
Trattamento riabilitativo
2. Deve essere valutata l’interferenza dell’ipovisione sulle diverse aree
dello sviluppo.
La grave disabilità visiva congenita o precoce interferisce su numerose aree
di sviluppo perché la funzione visiva è uno strumento di interazione con la
realtà privilegiato rispetto agli altri canali sensoriali:
ƒ per la precocità dei suoi processi di sviluppo
• per le sue caratteristiche di:
continuità percettiva

sintesi percettiva immediata

(da Cannao M. “La mente con gli occhiali”)
10
23/01/12

:
•
•
•
•
• l'imitazione
•
•
strutturazione della personalità:
• motivazione ad apprendere
•
•
•
Funzioni connesse alla conoscenza della realtá
la categorizzazione degli stimoli
l'attivitá analitico-sintetica
la competenza spaziale e psicomotoria
la focalizzazione attentiva
la rappresentazione mentale
la costanza dell’oggetto
Funzioni connesse alla
la partecipazione attiva all'ambiente ed alle relazioni
il senso di sicurezza
l'apertura nei confronti delle esperienze
­
Il contributo diagnostico-riabilitativo nella
presa in carico
del bambino e del ragazzo con ipovisione
CENTRO REGIONALE IPOVISIONE DELL’ETA’ EVOLUTIVA
IRCCS E. MEDEA -
Ipovisione in età evolutiva:
servizi in una rete regionale integrata
Bosisio Parini, 20 gennaio 2012
11

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Giammari v

  • 1. Dipartimento di Scienze Chirurgiche Clinica Oculistica Università degli Studi di Pavia (Direttore: Prof. P.E.Bianchi) 23/01/12 carico del bambino e del ragazzo con ipovisione Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata Bosisio Parini, 20 gennaio 2012 Il contributo diagnostico-riabilitativo nella presa in Centro regionale ipovisione dell’eta’ evolutiva IRCCS E. MEDEA Il soggetto ipovedente è una persona con una disabilità visiva di entità tale da interferire con lo svolgimento delle comuni attività quotidiane. Tale disabilità consegue ad una patologia irreversibile che non può essere migliorata con trattamenti farmacologici o chirurgici, né corretta mediante lenti convenzionali. 1
  • 2. 23/01/12 LINEE GUIDA PER LA RIABILITAZIONE FUNZIONALE VISIVA DELL' IPOVEDENTE (DDG 13 febbraio 2001 n.3091-Regione Lombardia) 1. Deve essere formulato un giudizio diagnostico relativo agli aspetti quantitativi e qualitativi della minorazione visiva. 2. Deve essere valutata l’interferenza dell’ipovisione sulle diverse aree dello sviluppo. 3. Deve essere formulata una prognosi visiva e una prognosi di sviluppo. 4. E’ necessario formulare un bilancio funzionale basato su tutti gli elementi ricordati in precedenza. 5. Dal bilancio funzionale deve scaturire un progetto di intervento riabilitativo integrato. 6. Nel progetto riabilitativo devono essere specificate le opzioni da privilegiare nel singolo caso, in relazione al tipo di necessità prevalente. aspetti1. Deve essere formulato un giudizio diagnostico relativo agli quantitativi e qualitativi della minorazione visiva. 2
  • 3. 23/01/12 Valutazione funzionale visiva: ƒ Osservazione comportamento visivo spontaneo (esplorazione, attenzione) ƒ Valutazione oculomotoria: Fissazione Inseguimento Saccadi Movimenti oculari anomali ƒ Acuità visiva cl: di riconoscimento (Ottotipi figurati - Ottotipi letterari ) di risoluzione (Preferential looking test) di detezione (Distanze massime di percezione) ƒ Campo visivo/campo visuale ƒ Sensibilità al contrasto ƒ ƒ ƒ Percezione del colore Comportamento alla luce Valutazione competenze visuo-cognitive 3
  • 4. 23/01/12 2. Deve essere valutata l’interferenza dell’ipovisione sulle diverse aree dello sviluppo. La grave disabilità visiva congenita o precoce interferisce su numerose aree di sviluppo perché la funzione visiva è uno strumento di interazione con la realtà privilegiato rispetto agli altri canali sensoriali. Inoltre, è opportuno ricordare che le minorazioni visive della prima infanzia sono spesso associate ad altre disabilità. Per esempio, patologie come la paralisi cerebrale infantile sono associate a danno visivo di varia entità nel 60-70% dei casi. Quando al difetto sensoriale si sommano altri deficit, le incompetenze si potenziano reciprocamente, determinando quadri di rilevante gravità. 3- 4. E’ necessario formulare una prognosi e un bilancio funzionale basato su tutti gli elementi ricordati in precedenza. “Il bilancio funzionale è un’operazione conoscitiva che riguarda non solo l’inventario delle competenze che il soggetto possiede o non possiede, ma anche l’economia complessiva di tali competenze. Confluiscono quindi nel bilancio funzionale sia i dati relativi all’assetto sensopercettivo, neuropsicologico e psicomentale del bambino, sia i rilievi derivanti dall’osservazione del modo in cui egli opera nella realtà, delle sue motivazioni, delle sue strategie di apprendimento e di "problem-solving", dei suoi tempi e ritmi prestazionali, delle procedure/strategie di cui si avvale per superare le proprie difficoltà.” 4
  • 5. 23/01/12 5. Dal bilancio funzionale deve scaturire un progetto di intervento riabilitativo integrato e individualizzato. “Obiettivo della riabilitazione funzionale visiva per l’età evolutiva è: ƒ la prevenzione delle interferenze della disabilità visiva sullo sviluppo (prevenzione secondaria). ƒ la piena realizzazione delle potenzialità. I e II infanzia (0 – 12 anni): la riabilitazione visiva e degli altri sensi è finalizzata alla promozione dello sviluppo globale. Adolescenza (12 – 18 anni): la riabilitazione visiva è finalizzata principalmente allo studio ed alla vita di relazione.” Le opzioni relative alle diverse necessità consistono in: ƒ Riabilitazione neuropsicosensoriale, ovvero insieme di trattamenti destinati ad ottimizzare l’uso dell’intera dotazione sensoriale e neuropsicologica, aumentando progressivamente l’integrazione tra le varie competenze acquisite dal soggetto e ponendo tali competenze integrate al servizio dello sviluppo globale. ƒ Riabilitazione visiva, ovvero addestramento all’uso ottimale del residuo visivo al fine di conseguire e/o migliorare l’autonomia. ƒ Riabilitazione dell’autonomia, ovvero insieme di interventi rivolti all’educazione e all’addestramento delle competenze necessarie per gestirsi in modo autonomo a livello personale, microsociale e macrosociale. 5
  • 6. 23/01/12 Riabilitazione di orientamento e mobilità, ovvero educazione e addestramento delle competenze necessarie per una sicura ed efficace mobilità autonoma nella vita quotidiana. Questa opzione comprende il sostegno motivazionale dell’autonomia e della mobilità. Addestramento all’uso degli ausili tecnici, ovvero creazione dei prerequisiti e delle strategie necessari per un uso corretto degli ausili tecnici più vantaggiosi per il singolo caso. “Il progetto riabilitativo deve inoltre comprendere tanto gli interventi diretti sul paziente quanto gli interventi indiretti rivolti ai suoi referenti ("counseling" e sostegno alla famiglia, "counseling" alla scuola, ecc.)” Intervento socio-educativo Intervento diagnostico-riabilitativo 6
  • 7. 23/01/12 Rendere familiari/operatori consapevoli attività ambienti • avvicinarsi • • • • • illuminazione • distanze • contrasti • ordine • codici adeguati di “come” vede il bambino perché possano rendere disponibili le risorse e le potenzialità ambientali cioè favorire l’accessibilità percettiva di spiegare verbalmente ogni azione adottare accorgimenti idonei (tempi, pause..) scegliere attività appropriate scegliere materiali appropriati I PERCORSO Diagnostico-riabilitativo MULTIDISCIPLINARE INDIVIDUALIZZATO NTEGRATO 7
  • 8. Equipe multidisciplinare A. Cavallini • Neuropsichiatra M. Pessina R. Borgatti • Oculista R. Salati F. Polenghi • Riabilitatore E. Pozzoni M. Sala • Ass. Sociale E. Riva • Psicologo • Pedagogista D.Valli i CENTRO REGIONALE IPOVISIONE DELL’ETA’ EVOLUTIVA G. Giammari G. Mancarella C. Marinoni O. Schiano M. Guerresch Attività ƒ ƒ ƒ Attività riabilitativa ƒ Centro ausili ƒ ƒ CENTRO REGIONALE IPOVISIONE DELL’ETA’ EVOLUTIVA Valutazioni diagnostiche e funzionali Formulazione di indicazioni riabilitative Attività di ricerca Attività di formazione 23/01/12 8
  • 9. 23/01/12 9 Associazioni genitori Scuola Servizi sociali Servizi territoriali PERCORSO INTEGRATO: CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI Centri specializzati Pediatra di base Grazie!
  • 10. 23/01/12 sociale ƒ Diagnosi clinica ƒ Diagnosi funzionale ƒ ƒ ƒ Facilitazioni ambientali Percorso Equipe multidisciplinare: pediatra, oculista, NPI, genetista, ortottista, psicomotricista, psicologo, pedagogista, assistente Impostazione di trattamento Trattamento riabilitativo 2. Deve essere valutata l’interferenza dell’ipovisione sulle diverse aree dello sviluppo. La grave disabilità visiva congenita o precoce interferisce su numerose aree di sviluppo perché la funzione visiva è uno strumento di interazione con la realtà privilegiato rispetto agli altri canali sensoriali: ƒ per la precocità dei suoi processi di sviluppo • per le sue caratteristiche di: continuità percettiva sintesi percettiva immediata (da Cannao M. “La mente con gli occhiali”) 10
  • 11. 23/01/12 : • • • • • l'imitazione • • strutturazione della personalità: • motivazione ad apprendere • • • Funzioni connesse alla conoscenza della realtá la categorizzazione degli stimoli l'attivitá analitico-sintetica la competenza spaziale e psicomotoria la focalizzazione attentiva la rappresentazione mentale la costanza dell’oggetto Funzioni connesse alla la partecipazione attiva all'ambiente ed alle relazioni il senso di sicurezza l'apertura nei confronti delle esperienze ­ Il contributo diagnostico-riabilitativo nella presa in carico del bambino e del ragazzo con ipovisione CENTRO REGIONALE IPOVISIONE DELL’ETA’ EVOLUTIVA IRCCS E. MEDEA - Ipovisione in età evolutiva: servizi in una rete regionale integrata Bosisio Parini, 20 gennaio 2012 11