2. STAFF TECNICO E ORGANIZZATIVO
IMAGINARIA FILM FESTIVAL
10ª edizione – 22/26 agosto 2012
Conversano - Complesso di San Benedetto
Produzione: Circolo del Cinema Atalante Workshop: • Silvano Agosti “Dall’impotenza alla Creatività”
Patrocini: Regione Puglia, Provincia di Bari, Comune di Conver- • “40 anni dopo il movimento femminista”:
sano, Apulia Film Commission, Università degli Studi di Bari dibattito aperto con Alina Marazzi (regista), An-
In collaborazione con: il Ministero delle Attività Culturali nalisa Legato (attrice e regista teatrale) e Rosan-
Direzione Cinema, UICC Unione Italian Circoli del Cinema na Santoro (counselor)
Direzione artistica: Luigi Iovane Giuria: Piero Buschiccio, Lino Aulenti, Paolo De Falco, Silvia
Coordinamento: Stefano Coppola Scarpello.
Coordinamento eventi speciali: Domenica Lorusso Partner: Artimedia scs, Coop Explorando, Casa delle Arti cine-
Ospitalità: Coop. Sociale Explorando teatro polivalente
Concept image: Vito Savino www.vitosavino.it Ufficio Stampa: Circolo del Cinema Atalante
Grafica: Mariacristina Lorusso Sponsor Tecnici: Cinema 24
Bookshop: Artimedia scs Spazi espositivi: Museo Civico, Galleria c/o Corte d’Altavilla -
Sottotitoli: Aikapro - Firenze Collettiva “Dalla luce al segno” (Vito Savino, Peppino Campa-
Stampa: Tipografia 080 - Bari nella, Antonio Pasquale Prima, Vittoria Rutigliano, Maria Ele-
Selezione cortometraggi: Circolo del Cinema Atalante na Savini, Antonella De Marinis) a cura di Laura Labate
Musicisti dell’evento “Mutosonoro”: (sorpresa del Festival) Gestione bar: Settemila caffè
MEDIA PARTNER
Festival Off Festival
Ringraziamenti:
Istituzioni: Silvia Godelli Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, Pasqualino Sibilia Assessore alla Cultura del Comune di Conversano,
Avv. Giuseppe Lovascio Sindaco del Comune di Conversano, Silvio Maselli dell’Apulia Film Commission.
E inoltre…
Silvano Agosti, Alina Marazzi, Pino Creanza, Simone Massi, Stefano Coppola, Sara Cupaiola, Domenica Lorusso, Settemila caffè, Piero
Valenzano, Massimiliano Massari, la Cooperativa Radici, Fabrizio Sisto, Simona Traversa, orte d’Altavilla, la redazione di Pool Magazine,
la redazione di Conversanoweb, la redazione di goconversano.it, Casa delle Arti (www.casadellearti.it) e tutti coloro che hanno contribuito
alla realizzazione di questo festival.
3. UICC
L’Unione Italiana Circoli del Cinema è una delle 9 Associazioni Nazionali di cultura cinema-
tografica riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in Italia. Nata nel 1951, per
volontà, tra gli altri, di Roberto Rossellini, è statutariamente caratterizza dal suo essere apolitica,
apartitica ed aconfessionale. E’ presente attualmente in Italia con circa 100 Circoli del cinema
operanti in pressoché tutte le regioni.
La Uicc nasce con il prioritario scopo istituzionale, riconosciuto anche ai sensi delle vigenti leggi in
materia, di promuovere la cultura cinematografica attraverso i propri Circoli aderenti sul territorio
nazionale, affinché i Circoli stessi rappresentino il punto di partenza e contemporaneamente la
destinazione ultima delle proprie attività di sostegno: logistico, informativo, legale, fiscale ed
economico, in forma sia diretta che indiretta. E’ per questo che ogni singola iniziativa realizzata
si pone nell’ottica di offrire maggiori potenzialità ai propri Circoli, anche attraverso gli apporti
economici destinati ad alcune iniziative straordinarie degli associati, i quali offrono al Circolo,
contestualmente, la possibilità di una maggiore visibilità presso il proprio pubblico e una più
ampia capacità di trattativa con gli enti locali.
L’attività della Uicc si contraddistingue dunque per l’attenzione, sia in termini di collaborazione
economica che organizzativa alle iniziative dei Circoli associati, sia per i servizi e gli strumenti di
lavoro, sempre destinati agli operatori culturali che ne formano la base assembleare.
Le iniziative centrali, come la distribuzione, o il “Catalogo Film”, o il sito Internet della Uicc, o
ancora la Formazione, sono destinate ad apportare vantaggi e/o servizi ai Circoli associati, sia in
forma diretta che indiretta.
La Uicc inoltre, a partire dal 2006, ha intrapreso nuove modalità di collaborazione economica alle
iniziative progettate e realizzate localmente con i propri Circoli associati, in esatta rispondenza
dei criteri definiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, premiando quelle iniziative che
maggiormente rispondono all’esigenza di promuovere la cultura cinematografica, con maggiore
attenzione alla produzione italiana ed europea, nelle zone e nelle realtà in cui essa risulta mag-
giormente carente.
Presidente: Prof. Pier Mario Mignone
Sede legale: Largo Leopardi, 12 – 00185 Roma
t 06.4827358 - t/f 06.4745547
www.uicc.it – info@uicc.it
4. giuria
Lino Aulenti (Castellana Grotte - zato una serie di documentari in Argentina, Cile e Brasile. Ha
Bari, 20 agosto 1975) creato ed è il direttore artistico dell’Archivio liquido dell’iden-
“Dopo la laurea in storia e filoso- tità. Ha pubblicato per Argo editrice un libro-diario sul suo
fia, mi sono specializzato in storia lavoro teatrale dal titolo Anche i pesci balleranno.
e critica del cinema presso la Scuo-
la Europea di Cinema e Televisione Pietro Buscicchio, laurea
a Roma. Dal 2001 collaboro con il in psicologia presso Università
Prof. Luigi Sardiello all’Università La sapienza Roma, specializza-
La Sapienza e scrivo per la rivista zione in psicodramma e Grup-
Filmaker’s Magazine. Nel novem- poanalisi, particolarmente inte-
bre 2004 la casa ed. Falsopiano ha ressato alla psico genealogia e
pubblicato il mio saggio: Il cinema al rapporto tra cinema e psico-
di Terrence Malick. Nel 2011 ho pubblicato il mio libro dal analisi, conduce laboratori di
titolo Storia del cinema italiano. Nel 2012 è stato pubblicato cineplay nei quali si sperimenta
il mio ultimo libro dal titolo Il cinema di Bob Fosse, si tratta di attivamente la propria sogget-
una monografia sul grande regista americano Bob Fosse. tività all’opera nella percezione
Attualmente continuo a scrivere e mi occupo di alcune rasse- filmica .
gne inoltre sono direttore dell’importante rassegna cinemato-
grafica Grotte horror”. SILVIA SCARPELLO Maglie (LE) il
22/05/1979
Paolo De Falco Segretaria di edizione per cortome-
Nato nel Salento. Attore e Regista traggi e lungometraggi, redattrice
di cinema e teatro. Musicista. responsabile dell’Università di Bari,
Fin da molto giovane studia musica, collaborazione con la rivista online
danza, recitazione e mimo. Best Movie www.bestmovie.it, col-
Si laurea a Roma in Storia del Teatro laborazione con il mensile Best Mo-
incontrando maestri come L. de Be- vie nella redazione di uno speciale
rardinis, P. Stein, C. Bene, P. Brook, sul Bif&st (Bari International Film
J. Grotowsky, T. Kantor e altri. e Tv Festival) di Bari per le edizioni
Continua la sua formazione nei pa- 2010, 2011 e 2012. coordinatri-
esi dell’est seguendo i corsi di Regia ce di produzione cortometraggio
dell’Accademia Teatrale di Cracovia “H5N1” di Roberto De Feo.
e collaborando con la Cricoteka di T. Kantor. Studia inoltre
arte a Varsavia, Vienna, Praga, Parigi.
Parallelamente dal 1989 lavora come attore in cinema e tea-
tro. Dal 1990 comincia la sua attività di regista e performer.
Fondando Grad zero nel 94. Dal 1995 si occupa anche di for-
mazione. Dal 2005 si occupa principalmente di cinema realiz-
zando diversi film documentari in giro per il mondo. Nel 2002
ha girato il suo primo corto, “Il Ponte, tratto da un racconto di
Franz Kafka. Nel 2005 ha diretto il suo primo lungometraggio
documentario, “Stella Loca”. Nello stesso periodo ha realiz-
6. proiezione fuori concorso
principessa
di Vito Marinelli
In una teca di cristallo c’è una trottola tutta d’oro, solo una VITO MARINELLI è un gio-
vera principessa la potrà toccare. Martina ha 9 anni, un nonno vane regista e sceneggiato-
galante e un fratello disoccupato; lei per loro è la principessa re pugliese. Nasce nel 1989
più bella e importante del mondo. a Noci (BA). Fin da piccolis-
simo si cimenta con la nar-
Informazioni tecniche razione cinematografica e a
Titolo in italiano: “PRINCIPESSA” soli sedici anni ha già realiz-
Titolo originale: “PRINCIPESSA” zato ben 3 lungometraggi,
Tipologia: Cortometraggio artigianali, girati per gioco
Anno di produzione: 2012 e con l’aiuto di alcuni amici.
Paese di origine: ITALIA Grazie ad uno di questi lavo-
Durata: 14 minuti ri, appena diciannovenne,
Formato di ripresa: 35 mm (girato nel suo corrispettivo digita- riesce ad entrare in accade-
le ovvero 4k e mezzo). mia a Cinecittà. Durante il suo percorso formativo realizza pic-
Formato di proiezione: 35 mm (nel suo corrispettivo digitale coli spot, videoclip, corti, lavora come assistente alla regia su
ovvero 4k e mezzo). alcuni lungometraggi, viene scelto per realizzare un corto in
Suono: stereo 3D dove ha la possibilità di collaborare con professionisti del
Mascherino: 2:35 settore come Tullio Morganti, Maurizio Gennaro, Gianluca de
Proiezione: Scope Pasquele, Laura Bispuri ecc... Termina l’accademia con grande
Cast & Crew successo, conseguendo il diploma in Regia Cinematografica e
Regista: Vito Marinelli ricevendo, inoltre, una menzione speciale e un premio asse-
Soggetto e sceneggiatura: Pietro Albino Di Pasquale, Vito Ma- gnatogli dai docenti.
rinelli All’età di ventidue anni torna in Puglia per dirigere “Principes-
Musica: Andrea Bellucci sa”, cortometraggio realizzato in collaborazione con l’Apulia
Fotografia: Paolo Ingusci Film Commission e scritto a quattro mani con Pietro Albino Di
Scenografia: Vito Netti Pasquale, pluripremiato sceneggiatore di svariati film.
Cast: Gianni Ippolito, Angelica Milillo, Michele Cafagno e con
Nicola Loiacono, Daniela Ciraci, Antonella Caramia
La proiezione a “IMAGINARIA FILM FESTIVAL” sarà in
anteprima mondiale.
7. Silvano Agosti - biografia
Silvano Agosti (Brescia, 23 marzo 1938) è un regista, sce- la trilogia poetica Nuvole, Incanti, L’estro armonico; i racconti
neggiatore, produttore cinematografico, scrittore e poe- Chiaro di luna e i manuali Breviario di cinema, “Come realiz-
ta italiano. Dopo aver viaggiato giovanissimo per l’Europa zare un film senza denaro o per capirci meglio senza spendere
in autostop, e in seguito in tutto il medio oriente e l’Africa neppure un euro”. Per la Rai ha realizzato la serie: 30 anni di
del Nord, ha frequentato dal 1960 il Centro Sperimentale di oblio e 40 anni di oblio con i materiali da lui stesso girati nel
Cinematografia di Roma (dove aveva come collega di studi decennio 1968 - 1978. Agosti ha collaborato ad alcuni pro-
Marco Bellocchio e Liliana Cavani), diplomandosi nel 1962. Il grammi televisivi di Fabio Volo. Da quarant’anni, alternando
suo corto La veglia è stato premiato con il Ciak d’oro (come viaggi in India, negli USA e in Canada, vive e lavora a Roma.
migliore allievo) dal Presidente della Repubblica. Con la borsa Attualmente lavora come proiezionista presso il cinema da lui
di studio ottenuta grazie a questo premio, Agosti sceglie di gestito. Da tre anni ha fatto domanda ufficiale all’Unesco e
andare a Mosca presso l’istituto statale di cinema dell’Unio- alle Nazioni Unite chiedendo che l’Essere Umano venga pro-
ne Sovietica per la specializzazione in montaggio, studiando clamato Patrimonio dell’umanità.
contestualmente l’opera di Ejzenstejn. Dopo aver collabo-
rato alla sceneggiatura, ai dialoghi e al montaggio nonché Cortometraggi
La veglia (1962), Violino (1965), Prima del silenzio (1989), Frammenti di vite
alla realizzazione del commento musicale insieme a Ennio clandestine (1991)
Morricone su incarico di Marco Bellocchio per il film I pugni Lungometraggi
in tasca, nel 1967 Agosti ha esordito nella regia cinemato- Il giardino delle delizie (1967), N.P. il segreto (1971), Purgatorio (1973) - co-
grafica con il lungometraggio Il giardino delle delizie, film regia con M. Meschke, Nel più alto dei cieli (1977), Quartiere (1987), Uova
di garofano (1992), L’uomo proiettile (1995), La seconda ombra (2000), La
che a sua volta si avvale delle musiche di Ennio Morricone. ragion pura (2001), Le quattro stagioni (2006)
Il giardino delle delizie fu invitato all’Expo universale di Mon- Documentari
treal come uno dei dieci migliori film prodotti nel mondo in Il Volo (1975), Matti da slegare (1975) co-regia di Marco Bellocchio, Prendia-
quell’anno, nonostante la censura cui fu sottoposto in Italia. moci la vita (dal ‘68 al ‘78), La macchina cinema (1979) co-regia di Marco Bel-
locchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli, Runaway America (1982), L’addio
Dopo aver realizzato NP il segreto (1970), con Irene Papas a Enrico Berlinguer (1984) co-regia di Ugo Adilardi, D’amore si vive (1984), Il
e Francisco Rabal, convince Nicola Piovani a intraprendere la leone d’argilla (1993), Trent’anni di oblio (1998), La seconda infanzia (1998),
via di compositore del commento musicale cinematografico. C’ero anch’io - Frammenti di lotte di strada (1998), Dario Fo - Un ritratto
Da metà anni settanta si avvicina alla tematica della follia (2002), Guccini e Nomadi: “Un Incontro” (2010), Altri Seguiranno, Panagulis
(1973 - 2011)
realizzando Matti da slegare con Marco Bellocchio, Sandro Sceneggiatore
Petraglia e Stefano Rulli. La pellicola è stata girata all’ospe- Il giardino delle delizie (1967), N.P. il segreto (1971), Nel più alto dei cieli
dale psichiatrico di Colorno, presso Parma, e propone una (1977), Quartiere (1987), Uova di garofano (1992), Il leone d’argilla (1993)
nuova interpretazione del rapporto cinema-verità, documen- - documentario, L’uomo proiettile (1995), La seconda infanzia (1998) - do-
cumentario, La seconda ombra (2000), La ragion pura (2001), Le quattro
to e fiction incentrato sul tema dell’istituzione manicomiale. stagioni (2006)
Come produttore, Agosti ha poi fondato la casa di produzione Attore
11 marzo Cinematografica, cooperativa che produrrà La febbre (2005), Hans (2006)
tutti i suoi film, che vengono tutti invitati al festival interna- Pubblicazioni
Nuvole (1992) - poesie, L’assassino (1992), Il Giudice (1992),La Vittima (1993),
zionale di Venezia (Quartiere in concorso nel 1986). Sul piano Uova di Garofano (1993), L’uomo proiettile (1994), La Ragion Pura (1997),
dell’attività letteraria, Agosti ha firmato diversi romanzi e testi Incanti (1998) - poesie, Chiaro di Luna (1999), Breviario di Cinema (2003),
di poesia. Fanno parte della sua produzione: L’uomo proiettile L’Estro Armonico (2003) - poesie, Il Semplice Oblio (2003), Come Organizza-
(candidato al Premio Strega), Il cercatore di rugiada (candi- re un Vero CineClub (2003), Lettere dalla Kirghisia (2004), Come Produrre e
Realizzare qualsiasi Film Indipendentemente dal denaro o, per capirci meglio,
dato al Premio Strega), , Uova di Garofano, La ragion pura, Il senza spendere neppure un solo euro (2005), Lettere dalla Kirghisia - Due
giudice, La Vittima, L’assassino, Il semplice oblio (candidato al Anni dopo (2006), Il Ballo degli Invisibili (2007), Il Genocidio Invisibile (2008),
Premio Strega), Lettere dalla Kirghisia, Il ballo degli invisibili; Il Ritorno di Pinocchio (2010), Nel Ventre Pigro della Notte (2010) - poesie
8. d’amore si vive ama gli animali. 5 degli 8 personaggi scelti sono donne (tran-
di Silvano Agosti sessuale compreso), il 6° è gay; i 2 maschi non sono ancora
uomini. (Ortega y Gasset: “L’uomo vale per quel che fa, la
donna per quel che è”). La tenerezza è dalla parte di Silvano
Agosti (che ha curato il montaggio con Franco Piavoli e Giu-
liana Zamariola), mista a un filo di crudeltà e alla solidarie-
tà. Si può interpretarlo in vari modi. Moravia, esagerando, lo
fece in chiave di disperazione (“... con l’eccezione della madre
all’inizio, ... in loro sesso è, consapevolmente o no, sinonimo
di disperazione”). Con la parola “amore” si nominano diversi
fenomeni: è un fonema polisemico. Amore è un atto transitivo
con cui si interviene nell’esistenza di un altro. Il corpo è uno
dei nomi nell’anima, e non il più indecente. Soprattutto a Par-
ma e in Emilia, suscitò rabbiose polemiche. A destra lo si definì
pornografico, ma non si riuscì a farlo sequestrare.
L’amore è l’energia che muove i corpi e fa incontrare le per-
sone, mette in comunicazione il sé con l’altro. L’amore è la
“livella” sociale e culturale più potente al mondo: annulla le
differenze e rende gli uomini uguali agli occhi dell’unico Dio,
che sempre è Amore. Il senso della tenerezza, della sessuali-
tà, sono al centro della ricerca condotta da Silvano Agosti; la
compenetrazione di ciascun essere negli altri, il modo in cui
l’amore condiziona la sessualità e in che modo ogni essere
Documentario umano, amando, esprime tenerezza. Sono queste le temati-
durata 90 min, che indagate, con piglio più che giornalistico, cristiano.
Italia, 1983 Il panel selezionato è variopinto: una neo mamma, legata al
figlio da un amore totalizzante e pieno; una donna dalla ses-
Frutto di una ricerca fatta a Parma in 2 anni e di una scelta sualità inibita e frustrata; un bambino di nove anni già adul-
su un materiale molto ampio (46 persone interpellate), è un to; una prostituta di 44 anni dall’aria triste; un transessuale
film composto di 7 interviste sui temi “della tenerezza, della in lotta con la solitudine ed un altro innamorato dell’amore.
sessualità e dell’amore”, più una breve sequenza finale su un La scena finale si commenta da sola, commuove, intenerisce,
ragazzo ritardato che accarezza un bambolotto, collegato al turba, come solo l’amore sa fare. Il tempo scorre e lo spetta-
1° capitolo dove una giovane madre parla della sua recente tore non può far a meno di simpatizzare con i volti osservati
maternità. Sfilano: nel 2° una donna, “figlia di un prete”, che dall’obiettivo della videocamera.
ha un cattivo rapporto con il proprio corpo; 3°) un bambino Sono stupefatti, imbarazzati, tesi, in alcuni casi disinibiti, in
di 9 anni, straordinario per la sua capacità di ragionare; 4°) la altri diffidenti; in tutti i casi curiosi. Ognuno racconta la sua
giovane che a 16 anni fece una marchetta e non ne farà più; personale esperienza d’amore e, come Giovanni Boccaccio
5°) Anna, la prostituta che sarà trovata morta il giorno dopo; nel suo Decameron, passano più che i giorni, i minuti e la
6°) Gloria, transessuale melomane; 7°) il travestito Lola che voce di ogni personaggio diviene familiare parola dopo pa-
9. rola, fino ad annullarsi, in una contemplazione assorta di una risposta ai bisogni più elementari della vita. L’essere uma-
facce tanto sconosciute quanto vicine. Coraggiosa introspe- no che vive la serenità di avere del buon cibo, lavorando non
zione compiuta in seno all’intimità individuale, per scopri- più di tre ore al giorno, e gli viene garantita un’abitazione,
re l’universalità di un sentimento diverso solo nella forma, tanti amici, molti amori, la possibilità di conoscere il proprio
ma identico nella sostanza, tanto più comprensibile quanto corpo e l’ambiente nel quale vive, un tale essere umano non
più si è liberi. Libertà di vivere in comunione con l’altro sen- si ammala, non conosce depressioni e neppure alcuna forma
za la paura di perdersi, di donarsi, scoprendo con coraggio di sofferenza.
“la conquista” della quotidianità e della vecchiaia. L’amore
è libertà di esprimere la propria personalità nel rispetto di Cos’è per lei la morte?
sé e dell’altro, senza pregiudizi e condanne gratuite. Agosti La morte, come la nascita è l’attuale confine dell’esistenza
smuove gli animi, agita le coscienze, istiga i cuori a non giu- umana e, proprio come la nascita, se avviene nei tempi previ-
dicare, ma a lasciarsi andare al sentimento: un fiume lento, sti dalla natura, è un evento altamente positivo. Morire, come
insondabile, infinito. io desidero a 99 anni, quando l’energia vitale, come la cera di
una candela, si è del tutto consumata, è un evento non solo
desiderabile, ma amico. Ecco una delle mie poesie sulla mor-
Riflessioni sul Senso della Vita te, una poesia dedicata alla vita:
Ivo Nardi intervista Silvanzo Agosti Alla Vita
E se tu mi sarai vicina
Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in Accoglierò con gentilezza
presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente anche la morte se mai verrà,
in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per come un amico che torna,
lei la felicità? affrendole uno sguardo
In presenza del dolore, della malattia e della morte possono di stupore che a lei tanto piace
nascere domande doloranti, malate o mortali, mentre in uno
stato di reale felicità nascono delle risposte esaustive e per- Spesso invece le persone confondono la morte con l’inter-
manenti. Penso che la felicità sia reale solo quando l’armonia ruzione dell’esistenza e hanno ragione di temerla perché un
interiore coincide in modo permanente con l’armonia esterna, conto è morire al confine estremo della vita un conto è morire
allora svanisce il peso del corpo, scompare la consistenza del anzitempo.
tempo e persiste una sorta di serena commozione del sen- Ma peggio che morire è essere condannati a non vivere, co-
timento di vita. Ma ciò accade solo quando l’essere umano stretti cioè a lavorare otto dieci ore al giorno, a convivere con
può scoprire di essere il massimo capolavoro che la natura ha persone disamate, senza amici, non potendo neppure cono-
creato in 5 miliardi di anni, ovvero quando la comunità sociale scere i propri figli, venire assaliti ogni giorno all’ora di pranzo
è organizzata per garantirgli il necessario per vivere, compreso da telegiornali che continuano a narrare di morti, omicidi, stu-
il tempo quotidiano. pri, delinquenze e criminalità legalizzate. Obbligati cioè a solo
esistere e a non vivere.
Maestro Agosti cos’è per lei l’amore?
La capacità di divenire totalmente ciò che si ama o chi si ama, Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in
rimanendo se stessi. L’amore si caratterizza nell’assenza di questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso,
qualsiasi giudizio nei confronti della persona amata, nel persi- per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi
stere intatto del sentimento al di là dei comportamenti di chi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
si è deciso di amare e nel crescere progressivo del sentimento La maggioranza delle persone non può costruirsi alcun per-
d’amore nel corso del tempo. corso, può solo subire il percorso obbligato che chi li domina
stabilisce, dal datore di lavoro, alla moglie, alle micidiali pres-
Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma? sioni dello Stato. Il mio obiettivo è difendere il tempo della vita
La sofferenza è il segnale di un’anomalia, della mancanza di da qualsiasi aggressione lavorativa o di possesso amoroso.
10. Abbiamo tutti un progetto esistenziale da sono ferocemente collegate alla mancanza di
compiere? cibo, di dignità, di libertà e di rispetto. Le reli-
Ogni essere umano è all’origine un assolu- gioni hanno solo ammassato ingenti patrimoni
to capolavoro e porta in sé la testimonianza per sè, fingendo di aiutare gli uomini, contri-
della propria unicità creativa, nessuno è mai buendo in modo fondamentale ad angosciarli
nato come lui prima di lui e nessuno nascera’ per poi vendere loro finte consolazioni.
mai come lui dopo di lui. Il progetto cui ognu- La filosofia ha forse consolato poche centinaia
no avrebbe diritto sarebbe quello di rimanere di privilegiati e non certo i miliardi di derelit-
se stesso e continuare ad esserlo, come lo è all’età di tre o ti che vengono quotidianamente e cinicamente oppressi ed
quattro anni quando agisce esclusivamente secondo i propri umiliati. La ragione ha da secoli il dito indice accusatore pun-
bisogni e desideri, si nutre, gioca, sorride e ama. Invece degli tato contro chi opprime l’umanità, ma che ragione ci può es-
esseri umani in questa occidentale perversa società vengono sere su un pianeta in cui chi è al potere lascia volontariamente
creati ragionieri, mariti, direttori, operai, insegnanti, attori, ar- che muoiano ogni giorno 35.000 bambini di fame? O in uno
tisti, papi, presidenti, delinquenti, malati etc etc. stato che vende ai suoi cittadini e lucra con un prodotto sul
quale sta scritto QUESTO PRODOTTO TI UCCIDE.
Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe
scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo Qual è per lei il senso della vita?
in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e Poterla vivere essendo lasciati in pace da quel branco di men-
questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa tecatti malati di potere che neppure si accorgono che impe-
ne pensa? dendo al mondo di vivere lo impediscono anche a se stessi.
Viene esaltato un individualismo fasullo, viene premiata con la Insomma vivere insieme agli altri come ho descritto nel mio
popolarità una vera e propria demenza espressiva, la trivialità, libro “LETTERE DALLA KIRGHISIA”.
la ricchezza monetaria, spesso originata dal furto e dalla col-
lusione con la criminalità organizzata. Vengono definiti ono-
revoli esseri perfettamente disonorevoli. Avete mai visto alla
televisione una rubrica fissa sulla vita gestita dai premi Nobel?
Certo che no. DALL’IMPOTENZA ALLA CREATIVITA’
Laboratorio aperto a tutti
Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Il male è la sola forma di bene che un essere disperato può Sei andato a scuola e ti hanno detto “siedi al tuo posto”, e già
compiere. Eliminiamo la disperazione, facciamo in modo che lì hai smesso di credere che il tuo posto sia dappertutto.
tutti abbiano ciò di cui necessitano per essere sereni ed elimi- Proseguendo il discorso iniziato in uno dei suoi libri più ce-
neremo il male. Come è possibile non compiere il male in una lebri, “Lettere dalla Kirghisia”, in cui racconta la visita in un
realtà nella quale la signora Bonomi di Milano possiede oltre paese straordinario “dove ognuno sembra poter gestire il pro-
140.000 appartamenti e c’è gente, molta gente che ancora prio destino e la serenità permanente non è un’utopia, ma un
vive ammassata in un bilocale che dalla stessa Bonomi viene bene reale e comune”, Silvano Agosti ci mette di fronte all’as-
affittato al prezzo di tre quarti dello stipendio percepito da surdità del nostro vivere, viziato dalla corsa contro il tempo e
quelli che lo abitano? soffocato dai ritmi del lavoro che ci priva della nostra esisten-
za e della nostra umanità. “Caro Silvano”, ha dichiarato il suo
L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato amico Fabio Volo, “ho pochissimo tempo per scriverti, devo
e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le andare di corsa a fare un lavoro importante. Da quando però
religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei? ho condiviso un po’ di Kirghisia con te, mi chiedo molte cose.
L’uomo non è affatto angosciato dall’ignoto, anzi, ne è affa- Primo: perché sono sempre di fretta? Secondo, i miei appun-
scinato, se ha il tempo vitale per esplorarlo. Ma le condizio- tamenti sono veramente importanti? È successo qualcosa di
ni attuali di vita sul pianeta per la maggior parte degli esseri strano con le tue parole.”
11. Il Pianeta Selvaggio
di Renè Laloux
presentazione a cura di Pino Creanza
Film d’Animazione, 1983
Adattamento: Roland Topor
Il pianeta Ygam è abitato dai giganteschi Draag, una popo-
lazione aliena molto progredita tecnologicamente e spiritual-
mente. Accanto a loro vivono gli Oms, una razza importata da
un pianeta lontano e che viene trattata alla stregua di animali.
I Draag adorano gli Oms domestici, quasi ogni loro bambino
ne ha uno, ma temono e cacciano spietatamente quelli selva-
tici. Terr, dopo l’uccisione della madre viene raccolto e curato
amorevolmente da Tiwa, figlia di uno dei Draag più influenti.
Durante la sua vita con Tiwa, Terr apprende le conoscenze dei
Draag che porta con sè quando decide di fuggire. Unitosi agli
Oms selvatici, dividerà con loro le sue conoscenze, guidandoli
nella battaglia contri i Draag...
Sul disegno animato sussistono ancora troppi equivoci, come
quello che si tratti sempre e comunque di cinema per ragazzi;
e se a questi si aggiungono gli enormi costi di produzione,
ecco spiegato perché di cartoons intelligenti se ne vedono ben
pochi. Qui siamo agli antipodi di Walt Disney. L’animazione
non deve solo divertire. Il pianeta selvaggio è stato realizzato Più che la storia – in cui qualche critico ha trovato significati
in Cecoslovacchia: 25 persone al lavoro per tre anni e mezzo, politici – contano paesaggi e ambienti. Angoscioso e sugge-
tre macchine da presa, decine di migliaia di disegni e s’impone stivo. E’ poesia pura.
come uno dei migliori films del genere mai realizzati.
Ispirato al romanzo Om en série (1957) di Stephan Wul, è il “Credo che si debbano fare i film come si fanno i poemi.
3° e il più lungo frutto della collaborazione di Laloux con il Alcuni registi fanno film come racconti: Truffaut. Altri li fanno
pittore e scrittore surrealista Roland Topor (scrittore e pitto- come prova politica: Godard. Bene! Altri ancora sviluppano
re), francese di origine polacca fondatore del celebre gruppo storie metafisiche: Bergman. Ma io voglio fare poesia.
Panique con F. Arrabal e A. Jodorowski. L’influenza di questo Possiamo, dobbiamo fare poesia. Poesia dedicata ad un
terzetto sul moderno cinema fantastico, che va estendendosi pubblico di poeti” (A. Jodorowski)
sempre di più, meriterebbe uno studio approfondito.
Nel film gli straordinari “quadri” di Topor, chiamarli disegni sa-
rebbe assolutamente riduttivo, costituiscono forse la ragione
più importante per non perdersi il film. Premiato a Cannes e al Festival di Fantascienza di Trieste.
12. Alina Marazzi (Milano, 5 novembre 1964) è una regista italiana.
Regista di documentari televisivi a carattere sociale, ha lavorato come aiuto regista per il
cinema e ha collaborato con lo Studio Azzurro su progetti cinematografici e installazioni.
Tra le diverse attività che ha intrapreso, ha tenuto laboratori audiovisivi all’interno del
carcere di San Vittore a Milano e per due anni ha lavorato all’interno del progetto Fabrica
sotto la direzione artistica di Godfrey Reggio.
Si è segnalata all’attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo
film documentario Un’ora sola ti vorrei, ritratto della madre scomparsa prematuramente,
di cui è ricostruita l’esistenza attraverso un montaggio dei filmati di famiglia girati nell’ar-
co di un cinquantennio dal nonno paterno Ulrico Hoepli e le stesse parole della donna,
arrivate tra le mani della figlia sotto forma di diario. Presentato a Locarno in Concorso
video, il film riceve la menzione speciale della Giuria, e in seguito il premio per il miglior
documentario al Festival di Torino.
Nel 2007 dirige Vogliamo anche le rose, documentario poetico su quindici anni di lotte
per l’emancipazione sociale della donna che intreccia il piano privato con la storia collet-
tiva attraverso l’uso di filmati di repertorio e frammenti di diari.
UN’Marazzi SOLA TI VORREI
ORA
di Alina
Menzione speciale della giuria
Festival internazionale del cinema di Locarno 2002
Miglior documentario italiano
Torino Film Festival 2002
Il video di Alina Marazzi, nel rielaborare materiale d’archivio
privato, fatto di immagini e testi, è uno stupendo – doloroso e
commovente – percorso della memoria, in cerca della madre decisione dolorosa di visionare gli home movies girati dal
perduta nonno a partire dagli anni Venti e fino ai primi anni Settanta.
Un’ora sola ti vorrei è un video del 2002, che ha girato vari Un atto doloroso ma necessario, perché quel materiale com-
festival, tra cui Locarno, Torino e Rotterdam, è stato proiet- prendeva anche le immagini della madre, morta suicida nel
tato diverse volte sulle pay-TV e in questa estate 2005 esce 1972 e praticamente rimossa dal ricordo familiare. Alina così
finalmente in sala. ha imparato a conoscere sua madre, con l’ausilio inestimabile
Il video, di poco meno di un’ora, appartiene a quella categoria del diario semisegreto da lei tenuto, e l’ha vista quasi per la
di film difficilmente classificabili, perché utilizzano e rielabo- prima volta, dato che, avendola persa all’età di sei anni, non
rano materiale di repertorio, intrecciano quasi crudelmente il ricordava neppure il suo volto. Arrivata a un certo punto, si è
lato pubblico con quello privato e tolgono i paletti, di solito resa conto della inevitabilità di farne un film.
ben piantati, che separano documentario e fiction. I possibili percorsi che apre Un’ora sola ti vorrei sono parecchi.
Alina Marazzi, nipote dell’editore Ulrico Hoepli, ha preso la Il più palese è quello che racconta una vicenda tipicamente
13. d’epoca, purtroppo: Liseli, la madre di Alina, si trova a soffrire
di depressione, ma la sua malattia viene presa per un capric- “PER SEMPRE”
cio da ragazza viziata. E in quegli anni diverse donne nella di Alina Marazzi
condizione di Liseli erano destinate a essere rinchiuse tra le
mura di un manicomio. “Per sempre” è documentario che indaga sui motivi che por-
Subito dopo vi è il ritratto di una famiglia alto-borghese, ap- tano alcune donne a scegliere la vita religiosa all’interno delle
parentemente serena. Questi home movies girati dal nonno comunità monastiche. La regista si è immersa in questa realtà,
Ulrico, sono delle celebrazioni ipocrite, sono un ritratto di chiedendosi come sia possibile per una donna di oggi, conce-
superficie, in oscuro contrasto con quanto stava accadendo pire una scelta estrema e definitiva.
nella mente di Liseli. E allora assumono un ruolo decisivo le L’opera di Alina Marazzi è il diario del suo incontro con le
parole del diario, che lottano con le immagini, le smentisco- suore di alcuni ordini religiosi dal punto di vista della donna,
no, le spogliano, le svuotano. Non si tratta di un semplice prima che della monaca. Un tentativo di raccontare una di-
(dal punto di vista teorico) quanto difficile (sul piano pratico) mensione difficilmente rappresentabile, volgendo uno sguar-
contrappunto audio-visivo: le due fonti, Liseli Marazzi Hoepli do discreto al di là della grata della clausura, per far nascere
e Ulrico Hoepli, vengono investite in prima persona da Alina, riflessioni sul senso delle nostre scelte.
poiché, oltre ad aver trasferito in digitale e poi rimontato le
immagini girate dal nonno, è lei stessa a leggere le parole
della madre. In questo modo, la regista fagocita il passato
della sua famiglia e in certa forma ne rivive le contraddizioni
sulla sua pelle.
Un’ora sola ti vorrei diventa cinema per la forma nostalgica
che assume, per il desiderio verso un’assenza, per la volontà
irrealizzabile di toccare e di essere toccati da una figura fanta-
smatica. Ed è commovente e straniante l’organizzazione che
Alina Marazzi ha dato al materiale che aveva raccolto. Tale
elemento, insieme ad altre soluzioni lievi quanto crudeli di
messa in scena, suggerisce la volontà di non forzare le spinte
melodrammatiche. Un’ora sola ti vorrei è un film fortemente
teorico, così come è di facile accesso sul piano emotivo.
Regia: Alina Marazzi
Anno di produzione: 2002 / Durata: 55’
Regia: Alina Marazzi
Tipologia: documentario / Genere: biografico
Italia, 2005, Digital Betacam, 52, col.
Paese: Italia
Fotografia: Giuseppe Baresi, Sabrina Varani
Produzione: RTSI Televisione Svizzera, Bartlebyfilm, Tele +, Ve-
Montaggio: Ilaria Fraioli
nerdí Produzione Cinema
Musica: Michele Fedrigotti, Vic Vergeat
Distributore: Mikado Film / Data di uscita: 08/07/2005
Suono: Maricetta Lombardi, Anita Sievi, Francesca Benevois,
Formato di proiezione: Beta Digitale da originali 16mm e
Benni Atria
8mm, colore e bianco e nero
Produttore: Pio Bordoni, Gianfilippo Pedote
Ufficio Stampa: Mikado Ufficio Stampa
Produzione: Cisa Service, Mir Cinematografica Srl
Vendite Estere: Roco Films
Coproduzione: RTSI distribuzione/distribution Mit
Titolo originale: Un’Ora Sola ti Vorrei
Cinematografica Italia/Italy, 2005, DigiBeta, 52’, col.
Altri titoli: For One More Hour with You - Juste Une Heure Toi
et Moi - Seninle Bir Saat Daha
14. Vogliamo
anche le rose
di Alina Marazzi
Anita, Teresa e Valentina non si sono mai incontrate. Hanno Vecchio”. Vive i suoi trent’anni intensamente, mettendo
vissuto nell’Italia degli anni sessanta e settanta, in età diverse e sempre in relazione il “personale con il politico”, cercando di
in città lontane. Ma le loro storie vere, riportate in diari privati, trovare un equilibrio possibile tra le muse del separatismo e
sono in un’ideale continuità, testimonianza di lotte famigliari una piena e condivisa storia d’amore con uomo. Una sera è
e politiche, personali e collettive, per affermare autonomia, con il suo Francesco, finalmente intimi, ma una telefonata la
identità e diritti in un Paese patriarcale. distoglie: un commando di compagne ha gambizzato un gi-
Nel 1964, Anita è un’adolescente, ragazza brava di una fami- necologo. Deve correre, sperando di trovare al ritorno la sua
glia bene. È timida e riflessiva. Spesso si chiude nella stanza storia d’amore ad aspettarla. Ma Valentina è consapevole che
notturna e confessa al suo diario tutto il suo senso di inade- questo grande periodo conflittuale di lotte e passioni, politica
guatezza e fragilità. “Ci ha invitati la famiglia di sotto: questa e sesso, sta finendo perché, come scrive sul suo diario: “Siamo
sera devo andare per la prima volta a ballare! Ho una fifa sconfitti, uomini e donne, dopo il ‘77 e penso che i veri effetti
maledetta, mal di stomaco eccetera. Quanti anni ho?? Quasi saranno lenti a insediarsi nelle nostre coscienze”.
diciassette!! … e invece sono stata coraggiosissima!”. Queste tre donne non si conoscono, ma la loro testimonianza
Mentre fuori dall’appartamento borghese della Milano bene, i ha una ugual tensione e si muove, inconsapevole, in un’unica
suoi coetanei iniziano a fare esperienza di autonomia e rivolta, direzione: un sommovimento generazionale che ha preso le
lei si chiude e fa i conti con i dettami di una cultura borghese, singole e private concezioni della vita e del mondo e le ha
autoritaria e moralista. Anita vorrebbe scoprire l’amore e il fuse in una visione collettiva e pubblica. I 20 anni che hanno
sesso, ma l’educazione che le hanno impartito la blocca ini- cambiato la vita di ognuno di noi.
bendole una piena e consapevole esperienza del suo corpo e Vogliamo anche le rose è il terzo documentario di Alina Ma-
della sua vita. razzi dedicato a storie e identità femminili.
Teresa invece l’amore e il sesso li ha già scoperti, e a soli Con Un’ora Sola ti vor-
vent’anni è rimasta incinta. Cosa fare? Come gestire una gra- rei, l’autrice ricostru-
vidanza indesiderata in una cultura meridionale quale quella isce la figura di una
della sua famiglia? “Per un’altra donna questo momento po- donna, sua madre,
teva essere di grande felicità. Ma non per me. Per me è la che perse quando era
tragedia. Per me è la fine. Penso solo a mio padre, a mia ma- bambina. Per Sempre
dre, e che sarebbe meglio morire”. Teresa decide di abortire, indaga le ragioni che
e così il diritto per cui si stava battendo insieme alle compagne spingono alcune don-
del collettivo non è più uno slogan ma diventa parte della ne a fare una scelta di
sua vita, visto che l’aborto nel ’76 è illegale. Lascia il suo pa- vita definitiva all’inter-
ese nel Sud e va a Roma: maestosa, straniante e ora nemica, no di comunità mona-
sfila nelle sue strade rumorose e nei palazzi fitti. Teresa farà stiche.
esperienza di un aborto clandestino, consumato in una stanza Con Vogliamo anche le
anonima, su di un lettino gelido, da un ginecologo sconosciu- rose lo sguardo di Ali-
to. Riporterà sulle pagine del diario i sentimenti e le riflessioni na Marazzi si veste di
di una pratica che da lì a poco diventerà un diritto, per lei non un senso di comparte-
più astratto. cipazione alle vicende
Valentina a Roma c’è nata, ci vive e opera da militante fem- collettive delle donne
minista, attiva nei circoli e collettivi, ben nota al “Governo e alle loro battaglie.
15. prodotto da: Gianfilippo Pedote e Francesco Virga
coprodotto da: Andres Pfaeffli e Elda Guidinelli
Scritto e diretto da: Alina Marazzi
Montaggio: Ilaria Fraioli
Producer: Gaia Giani
Sound designing: Benni Atria
Animazione e titoli: Cristina Seresini
Musiche originali dei Ronin
Supervisione ai testi: Silvia Ballestra
Ricerca immagini d’archivio: Riccardo Lacché, Annamaria Lic-
ciardello
Voce diario di Anita: Anita Caprioli
Voce diario di Teresa: Teresa Saponangelo
Voce diario di Valentina: Valentina Carnelutti
Consulente storico: Diego Giachetti
Direttore della fotografia post- produzione: Mario Masini
Riprese video: Sabrina Varani
Fotografie di repertorio: Paola Agosti
Voci fotoromanzo Il Segreto: Marta Comerio, Tommaso Banfi
Montaggio del suono: Francesca Genevois
Collaborazione al montaggio del suono: Alessandro Feletti,
Stefano Grosso
Rumorista: Pier Giorgio de Luca
Aiuto assistente montaggio del suono: Francesco Albertelli
Missaggio: Paolo Segat presso SAM e Sound On Studio
Editor musicale: Painé Cuadrelli
Consulenza musicale brani di repertorio: Mauro Ermanno Gio-
vanardi
I tre diari originali, per concessione delle autrici, provengono
da Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Ste-
fano repertori d’autore
“40 anni dopo il movimento femminista”
Dibattito aperto con Alina Marazzi (regista), Annalisa
Legato (attrice e regista teatrale) e Rosanna Santoro
(counselor).
16. mutosonoro
musicazione dal vivo
Àfilm di Jean Vigo de Nice
propos
un
Documentario
b/n, durata 27’ min, Francia, 1930.
L’intera opera di Jean Vigo, mitico enfant prodige del cinema,
raggiunge una durata complessiva di 200 minuti scarsi. Il suo
audace film d’esordio, À propos de Nice, un documentario
muto di 25 minuti, presenta già tutta l’energia e l’abilità di un
autore di grande talento. Ma À propos de Nice va ben oltre
della Promenade, da contrapporre alla strenua lotta per la vita
la mera curiosità biografica; si tratta infatti di uno degli ultimi
che si combatteva nelle strade cittadine più povere e meno
exploit dell’avant-garde francese e uno dei migliori esempi in
frequentate. La chiarezza lineare dello script venne tuttavia
assoluto della commistione di nuovi impulsi sociali e formali
abbandonata. Impossibilitati a girare dal vivo le scene nei
che caratterizzò quel fecondo periodo della storia del cinema.
casinò, ma confortati dalla felice resa dei ‘giornalieri’, Vigo
Confinato a Nizza per curarsi dalla tubercolosi che in pochi
e Kaufman si concentrarono più sulla forza espressiva delle
anni avrebbe ucciso lui e la moglie “Lydu” [Elisabeth Lazinska,
singole immagini che su una continuità narrativa dal disegno
sua importante collaboratrice], Vigo iniziò a lavorare come as-
compiuto. Perché, come esemplificò Kaufman “è proprio nel-
sistente operatore per una piccola società di produzione loca-
la fase di montaggio che si produce il senso a ridosso dei
le. Quando poi il padre di “Lydu” regalò alla giovane coppia
legamenti delle immagini”. Immagini la cui potenza espressi-
100 mila franchi, Jean si comprò senza indugio una cinepresa
va deriva essenzialmente da due fattori: la loro immediatezza
Debrie d’occasione. A Parigi, dove nell’estate del 1929 fre-
iconografica come documento sociale e la ricercata qualità
quenta assiduamente i cineclub Vieux Colombier e Studio des
fotografica della loro composizione. E la logica che governa
Ursulines, incontra Boris Kaufman, un emigré russo, fratello
questi due elementi così come ci appaiono nel montaggio fi-
di Dziga Vertov. Kaufman, che all’epoca è già un affermato
cameraman nella tradizione del cine-occhio, accoglie con en-
tusiasmo la sua proposta di girare un film sulla città di Nizza.
Nell’autunno del ’29 Kaufman e sua moglie stendono un dé-
coupage insieme ai coniugi Vigo. Nel frattempo, lavorando
come operatore, Jean mette da parte code di pellicola vergine
con cui caricare la sua Debrie, e, verso la fine dell’anno, Vigo
e Kaufman cominciano a girare. Pensato all’origine come una
variazione sul tema della sinfonia cittadina (qui divisa in tre
movimenti: mare, terra e cielo) À propos de Nice era desti-
nato a vibrare di maggiore energia politica rispetto a Berlin,
Rien que les heures, Manhatta o agli altri esempi del genere.
Fin dall’inizio, Vigo si era prefisso di evitare gli stereotipi del
documentario sulle città. Quello che gli interessava era co-
gliere la noia delle classi privilegiate sulle spiagge o nei casinò
17. nale è quella del contrasto: hotel di lusso, donne oziose, ricchi un regista francese, da molti considerato uno dei massimi ma-
turisti ed eleganti tavoli di roulette alternati a immagini di ca- estri del cinema. Figlio dell’anarchico Eugene Bonaventure de
seggiati popolari, bambini decrepiti, spazzatura e forme locali Vigo, il direttore del giornale Le Bonnet Rouge, relativamente
di gioco d’azzardo clandestino. Nella sequenza del carnevale influente, il quale si firmava Miguel Almereyda (il cognome è
che conclude il film, l’esuberante energia proletaria che sbuca anagramma di Y a la merde).
dal ventre cittadino e si riversa nelle strade dei ricchi dramma- Nel 1914 suo padre viene arrestato e chiuso nella prigione di
tizza un conflitto che la geografia non può più nascondere. Fresnes. Verrà trovato morto, strangolato dai lacci delle sue
Dal punto di vista formale, il film oppone uno schema ottico scarpe (suicida?). Negli anni della scuola passa da un liceo
bidimensionale, usato soprattutto per la parte ricca della città, all’altro, senza riuscire a socializzare con i compagni di scuola.
a un approccio più tattile e per certi versi simile alla visio- Nel 1929 realizza À propos de Nice.
ne in 3-D. Le riprese aeree e il voyeurismo della “Promenade Nel 1931 gira Taris, roi de l’eau, un elegante documentario di
des Anglais” caratterizzano i ricchi come indolenti spettatori 11 minuti sul campione di nuoto Jean Taris, tra le prime opere
di sport, mentre nel cuore profondo della città tutti quanti, con riprese subacquee.
cinepresa inclusa, partecipano alla sensuale danza della vita, Nel 1933 gira Zéro de conduite, film di soli 47 minuti che
danza che diventa esplicitamente erotica nella sequenza finale rappresenta una ribellione scolastica: quattro collegiali puniti
del film. Affascinati dal surrealismo (alla ‘prima’ del film, Vigo per cattiva condotta si rivoltano contro le autorità scolastiche
rese omaggio a Luis Buñuel) i due cineasti ricorrono a stacchi attaccandole con colpi di cuscino e sberleffi, fino a fuggire per
di montaggio molto audaci, affiancando immagini simboliche i tetti del collegio verso un immaginario mondo di libertà.
di ciminiere a cimiteri barocchi. Uno stacco netto interrompe Infine nel 1934 realizza L’Atalante, lungometraggio che la
l’azione e – zac! – spoglia una signora o trasforma un uomo… tubercolosi non gli consentirà di finire. Si tratta di una delle
in aragosta. Un repentino rovesciamento dell’asse di ripresa – storie d’amore più amate dagli appassionati e dagli studiosi
oplà! – fa crollare un grande albergo. E dato che, come dichia- di cinema.
rerà lo stesso Vigo in occasione della presentazione al Vieux Jean Vigo muore di tubercolosi a Parigi e viene sepolto nel
Colombier, “il suo film doveva serbare un punto di vista docu- Cimetière Parisien de Bagneux.
mentario”, per cogliere l’aspetto reale delle cose si dovette ri- Nel 1951 viene istituito in suo onore il Premio Jean Vigo, pre-
correre al camuffamento della cinepresa (Kaufman, seduto su mio che spesso è riuscito a segnalare validi giovani registi.
una sedia a rotelle, venne spinto lungo la Promenade con la In Francia sono numerosi i cineclub intitolati a Jean Vigo.
cinepresa in azione nascosta sotto una coperta); e le immagini
catturate venivano poi montate seguendo le linee teoriche del
loro progetto. À propos de Nice è un film caotico. Pieno di
sperimentalismi, e con qualche ripresa abbastanza maldestra,
lascia tuttavia filtrare l’energia dei suoi autori e riesce a far
risaltare chiaro e forte il suo messaggio sociale.
À propos de Nice rappresenta un film chiave nell’evoluzio-
ne del cinema documentario non solo perché ha segnato il
debutto di Vigo o per le sue indubbie qualità artistiche, ma
soprattutto perché è uno dei pochi esempi in cui le molteplici
potenzialità del medium (di registrare, organizzare, chiarificare
tematiche e fare opera di proselitismo) si combinano con una
verve e un’inventiva affatto irrefrenabili. I critici che assistette-
ro alla première del film nel giugno del 1930 ne rimasero mol-
to colpiti e il talento di Vigo ottenne un immediato riconosci-
mento. (Dudley Andrews, “À propos de Nice”, in International
Dictionary of Film and Filmakers, St. James Press, 2000)
Jean Vigo (Parigi, 26 aprile 1905 – 15 ottobre 1934) è stato
18. espositori
Vito savino
Nasce a Conversano (Ba) nel 1975.
Si trasferisce a Milano dove fre-
quenta all`Accademia di Belle Arti
di Brera il corso di pittura, che si
conclude nel 2006 con la tesi “Pit-
tura nell’acqua-pittura con l’ac-
qua. Dal giappone imperiale al
fumetto di Pratt”.
Subito dopo, decide di tornare de-
finitivamente nel suo paese natio,
dove vive e lavora. Dell’illustrazio-
ne lo affascina la grande potenza
espressiva e narrativa.
La figura umana e gli oggetti, so-
prattutto gli strumenti musicali,
hanno un ruolo centrale nelle sue
opere. Savino mescola linguaggi e
situazioni nella più assoluta liber-
tà evocando un tempo onirico. La
sua continua ricerca e sperimen-
tazione mirano a catturare una
bellezza senza tempo, lontana da
mode passeggere e temporanee.
19. VITTORIANA RUTIGLIANO
Nasce a Conversano (Ba) nel 1971. In un pri- tecniche della grafica incisoria. Anche la for-
mo momento, si occupa di progettazione del mazione in campo musicale influenza le sue
tessuto, restauro architettonico e pittorico, “realtà” di tipo estetico-pittorico. Rielabora
scenografia e teatro. Successivamente ripren- testi musicali classici, per una musica non più
de gli studi accademici approfondendo le solo da ascoltare, ma anche da vedere.
MARIA ELENA SAVINI
Nata a Bari nel 1982, vive e lavora a Con- concorso fotografico Nazionale Tina Modotti
versano (Ba). Si laurea presso l’Accademia (Bari). Ha collaborato come aiuto scenografo
di Belle Arti di Bari in Scenografia. Dal 2003 per il Teatro Petruzzelli di Bari. Cura progetti
espone in diverse mostre tramite l’Accademia grafici e artistici e collabora con il Teatro del-
e non solo. Partecipa e vince il 2° premio al la Dodicesima di Roma.
PEPPINO CAMPANELLA
Nato a Polignano a Mare (Ba), a vent’anni si sione di architetto, si trasferisce in un vecchio
trasferisce a Firenze dove nel 1988 si laurea frantoio a picco sul mare di proprietà della
in Architettura. Dopo la laurea, torna nel suo famiglia e comincia a realizzare oggetti fatti
paese natio, in cui attualmente vive e lavora. di pietre, vetro e piombo, che poi sostituirà
In seguito ad alcuni studi circa un suo illustre con lo stagno.
concittadino - Pino Pascali - l’attrazione per Il vetro, che Peppino Campanella vede come
il mare, la campagna e le forme della natura “acqua solida”, diventa protagonista delle sue
più in generale aumenta con rinnovata curio- creazioni per la sua capacità di diffondere ef-
sità. Quasi per sfida, abbandonata la profes- fetti straordinariamente luminosi.
20. ANTONIO PASQUALE PRIMA
Nasce a Bari nel 1985. Spinto dalla volontà di ricercare soluzioni di 24 anni si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bari, dove
creative ed espressive mediate dal linguaggio dell’arte, si iscri- perfeziona le sue abilità e competenze con il corso di Pittura e
ve all’Istituto d’Arte Pino Pascali di Bari e qui viene a contatto di Arti Visive del prof. Fabio Bonanni. Nel 2011 partecipa alla 54.
con quelli che saranno i suoi maestri di vita. Un percorso che Edizione della Biennale di Venezia selezionato dal curatore, del
lo indirizza verso il campo delle arti pittoriche e visive. All’età Padiglione Italia , Professore Vittorio Sgarbi.
TONY PRAYER
Ancora adolescente, Tony Prayer si impegna in lavori di affresco al confronto e alle lotte, affrontando con coraggio anche i rischi
e decorazione in collaborazione con il padre Guido, noto pittore ma sempre teso al successo del suo lavoro.
veneziano trapiantato in Puglia. Impostato, poi e subito, un pro- Sono state circa trenta le sue personali in molte città italiane.
prio discorso con l’Arte, ne ha perseguito, passo dietro passo, i
faticosi, tortuosi e misteriosi percorsi esistenziali, non negandosi (da Omaggio a Tony Prayer, Levante Editori, Bari 2005)
antonella de marinis
Nasce nel 1983 a Conver-
sano (Ba). La sua innata
passione per l’arte cresce
sempre più quando comin-
cia a frequentare il DAMS
di Bologna dove partecipa a
diversi laboratori. Dimostra
maggiore interesse e curio-
sità per la fotografia e così
rientrata a Norba (Conver-
sano) frequenta la scuola di
fotografia Camera Chiara di
Bari. Continua il suo percor-
so con workshop e mostre.
Il suo linguaggio vuole ab-
bracciare l’umanità attraver-
so la narrazione introspetti-
va e surreale dell’esistenza.
21. IMAGINARIA FILM FESTIVAL
10a edizione
CATEGORIA ANIMAZIONE TUTTO BENE di Sergio Recchia / Italia / 2008 / dur. 11”
EL VENDEDOR DE HUMO di Jaime Maestro / Spagna / 2012 / dur. 6” LES CHIPS, CA REFROIDIT PAS ! di Gerarldine Frery / Francia / 2012 / dur. 10”29
MURI PULITI di Davide Tromba / Italia / 2012 / dur. 8” LA CASA DI ESTER di Stefano Chiodini / Italia / 2012 / dur. 15”
OLINDA di Margarida Madeira / Spagna / 2012 / dur. 7” CONNECTION di Maciej Twardowski / Polonia / 2011 / dur. 4”20
TEMPEST IN A BEDROOM di Laurence Arcadias, Juliette Marchand / Fran- CLACSON di Alessandro Melchionda / Italia / 2012 / dur. 13”
cia/ 2012/ dur. 10”58 COMPULSION di Andrew McVicar / Inghilterra / 2011 / dur. 14”
A SHADOWS OF BLUE di Carlos Lascano / Francia / 2011 / dur. 12” IN THE NICK OF TIME di David M. Lorenz / Germania / 2011 / dur. 13”15
DELL’AMMAZZARE IL MAIALE di Simone Massi / Italia / 2011 / dur. 6” VANUATU O LA FELICIDAD di Rafa Piqueras / Spagna / 2011 / 19”
JELLY JEFF di Jacob Frey /Germania / 2011/ dur. 2”35 COMME 3 POMMES di Fabrice Robins / Francia / 2012 / dur. 11”13
KELLERKIND di Julia Ocker / Germania / 2012 / dur.5”45 COMMUNICATION MODERNE di Franck Isabel / Francia / 2012 / dur 6”52
LUMINARIS di Juan Pablo Zaramella / Argentina / 2011 / dur. 6”20 3X3 di Nuno Rcha / Portogallo / 2009 / dur. 6”
ALIAH di Valentino Bedini / Italia / 2012 / dur. 3”24 DANS LA COUR DES GRANDS di Annarita Zambrano / Francia / 2011 /
DANNY BOY di Marek Skrobecki / Polonia / 2010 / dur. 10” dur. 16”07
FIUMANA di Giulia Gromskaya / Italia / 2012 / dur. 6”
ik di Janneke Van Den Biggelaar / Paesi Bassi / 2012 / dur. 4” CATEGORIA DOC SPAZIO ITALIA
PIRATES LIFE di Przemyslaw Adamski, Katarzyna Kijek / Polonia-Irlanda ADIEU di Alberto Castiglione / Italia / 2011 / dur 45”
/ dur. 2”28 32 DICEMBRE di Fabrizio Bellomo / Italia / 2011 / dur. 03”02
NOISE di Przemyslaw Adamsk / Polonia / 2011 / dur. 6”40 GABANI’ - DUE VOLTE CAMPIONE di Riccardo Salvetti / Italia / 2011 / dur. 22”
ZEINEK GEHIAGO IRAUN di Gregorio Muro / Spagna / 2011 / dur. 12” L’ANGELO DI ALFREDO di Fabio Marra / Italia / 2011 / dur. 52”
LA VOCE DEL CORPO di Luca Vullo / Italia / 2012 / dur. 30”
CATEGORIA FICTION L’ORO BIANCO E ALTRI RACCONTI di Lorenzo Apolli / Italia / 2012 / dur. 25”
2ºA di Alfonso Diaz / Spagna / 2012 / dur. 3” DENSAMENTE SPOPOLATA E’ LA FELICITA’ di Francesco Dongiovanni /
AFRODITA di Juan A. Ortega / Spagna / 2011 / dur. 14” Italia / 2011 / dur. 46”
I AM UNHAPPY di Maria Castillejo Carmen / BELGIO / 2012 / dur. 4”43 RIFLESSI DELL’ANIMA - PAOLO PORTOGHESI di Salvatore Liberti e Xavier
LA CRUZ di Alberto Evangelio / Spagna / 2012 / dur. 9” Plagaro Mussard / Italia / 2011 / dur. 51”
LE TETTE DI UNA DICIOTTENNE di Luca Gennari / Italia / 2012 / dur. 8” FORSE DOMANI di Silvia Bordoni / Italia 2012 / dur. 28”
LUIS Y LUISA di Alejandro Cano / Spagna / 2012 / dur. 12” MI PIACE QUELLO ALTO CON LE STAMPELLE di Andrea Caccia / Italia /
MATAR A UN NIÑO di César Esteban Alenda, José Esteban Alenda / Spa- 2011 / dur. 56”
gna / 2011 / dur.9” ZAVORRA di Vincenzo Mineo / Italia / 2012 / dur. 49”40
QUEL CHE RESTA di Andrea Bacci / Italia / 2012 / dur. 14” ADIEU di Alberto Castiglione / Italia / 2011 / dur 45”
MUY CERCA di Ivan Caso / Spagna / 2011 / dur. 16” 32 DICEMBRE di Fabrizio Bellomo / Italia / 2011 / dur. 03”02
LA MEDIA PENA di Sergio Barrejon / Spagna / 2011 / dur. 14” GABANI’ - DUE VOLTE CAMPIONE di Riccardo Salvetti / Italia / 2011 /
BUCLE di Aritz Moreno / Spagna / 2011 / dur. 2”.30 dur. 22”
SE SON ROSE di Riccardo Banfi / Italia / 2011 / dur. 8”30 L’ANGELO DI ALFREDO di Fabio Marra / Italia / 2011 / dur. 52”
ECHO di Magnus von Horn / Polonia / 2009 / dur. 15” LA VOCE DEL CORPO di Luca Vullo / Italia / 2012 / dur. 30”
THE DROP di Daniel Piera, Beatriz Escolar / Spagna / 2011 / dur 9” L’ORO BIANCO E ALTRI RACCONTI di Lorenzo Apolli / Italia / 2012 / dur. 25”
LA MIRADA PERDIDA di Damian Dioniso / Argentina / 2012 / dur.11” DENSAMENTE SPOPOLATA E’ LA FELICITA’ di Francesco Dongiovanni /
PAPA’ di Emanuele Palamara / Italia / 2011 / dur. 10” Italia / 2011 / dur. 46”
DETAIL di Piotr Sulkowski / Polonia / 2011 / dur. 4” RIFLESSI DELL’ANIMA - PAOLO PORTOGHESI di Salvatore Liberti e Xavier
COSE NATURALI di Germano Maccioni / Italia / 2011 / dur. 20” Plagaro Mussard / Italia / 2011 / dur. 51”
L’ACQUA E LA PAZIENZA di Edoardo Leo / Italia / 2011 / dur. 18” FORSE DOMANI di Silvia Bordoni / Italia 2012 / dur. 28”
NOSTOS di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis / Italia / 2011 / dur. 15” MI PIACE QUELLO ALTO CON LE STAMPELLE di Andrea Caccia / Italia /
REGRESO A CASA di Riccardo Cendamo, Simone Siragusano / italia / 2011 / dur. 56”
2012 / dur. 12” ZAVORRA di Vincenzo Mineo / Italia / 2012 / dur. 49”40
22. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
20 A
Regia: Alfonzo Díaz
Durata: 3’ / Nazione: spain / Anno: 2012
Categoria: fiction
Sinossi:
Olga è proprio la persona che Jan cerca per il suo film.
Alfonso Diaz (1983. Madrid, Spagna)
Produttore, regista, sceneggiatore e montatore video. I suoi
lavori sono stati proiettati in oltre 100 festival in 10 paesi,
raggiungendo diversi premi. Ha diretto cortometraggi come Theyre pazzo! (2005), La storia di David Leonard Sutton (2010) e Rott
Har | Svart (2011) co-diretto con Luis Angel Perez. Nel 2012 presenta i cortometraggi: “Geronimo” e “2 A”.
3x3
Regia: Nuno Rocha
Durata: 6’ / Nazione: Portogallo / Anno: 2009
Categoria: fiction
Anteprima regionale
Sinossi:
È notte. Un uomo del personale di sicurezza di un
complesso sportivo trascorre il proprio tempo lan-
ciando palle ad un canestro.
Trascorre molte ore che così facendo diventa un
esperto.
Il suo esibizionismo si fa notare quando vede passare
un semplice bidello, che decide di passare anche lui
la notte lì.
23. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
afrodita
Regia: Juan A. Ortega
Durata: 15’ / Scritto e diretto: Juan A. Ortega / Produzione: Paula Trincado /
Musica: Jesús Ginard / Fotografia: Pablo Bohígas / Producción: Juan A. Orte-
ga Ayudante / Dirección: Roberto Lázaro / Sonido directo: Rubén Pérez – Pedro
Martínez / Postproducción sonido: Rubén Pérez / Operador de Cámara: Fco.
Javier González – Juan A. Ortega / Operador de Grua: Jaume Alcina Ayudante /
Producción: Maite Cabezas - Diego Álvarez / Maquillaje y Peluquería: Ainara /
Eléctrico de luces: Isi Amador - Ibon / Grafismo: Jaume Alcina – Rafael Madrigal
/ Scrip: Isabel Cabrera / Foto Fija: Juanma Palacios
Sinossi:
Afrodita si reca in piscina ogni giorno. Ma un fatto fa alterare la quiete del mattino. Il bagnino si rivolge a lei e le dice che qualcuno
sta aspettando la sua partenza. Nel momento in cui lascia la piscina, Afrodite sarà immersa in un gioco che la costringerà a rivivere
il suo passato, i suoi ricordi, ricordi che credeva di avere sotto controllo.
bucle
Regia: Aritz Moreno
Durata: 3’ / Nazione: kimuak / Anno: 2011 Regista:
Aritz Moreno / Produzione: Aritz Moreno / Sceneggia-
tura: Aritz Moreno / Fotografia: Javi Agirre / Montag-
gio: Raúl López / Direzione artistica: Kemen / Suono:
Unai Giménez / Effetti speciali: Raúl López / Interpreti:
Kepa Errasti, Jon Calvo / Formato di ripresa: HD / Ge-
nere: Fantastico / Versione originale: Senza dialoghi /
Titolo originale: Loop
Anteprima regionale
Sinossi:
Un uomo si sveglia e si prepara un caffé. Un uomo si sve-
glia e si prepara un caffé. Un uomo si sveglia e si prepara
un caffé.
24. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
clacson
Regia: Alessandro Melchionda
Regia: Alessandro Melchionda / Nazione: iItalia / Anno: 2012/ Soggetto:
Alessandro Melchionda & Desiderio Puleo / DoP: Andrea Turri / Musiche:
Adriano & Caterina Sangineto / Sound Designer: Riccardo Milano / Sound
Engineer: Stefano Ligorati / Montaggio: Alessandro Melchionda / Aiuto
Regia: Federica Sozzi / Produzione: Alessandro Melchionda / Cast: Marco
Sabatino, Susanna Giaroli, Toni Pandolfo, Laura Moruzzi, Giuliana Zanutto
Anteprima regionale
Sinossi:
CLACSON racconta tre mattinate di un uomo solitario che impegna il tempo che perde nel traffico per raggiungere il luogo di lavo-
ro, in modo creativo e singolare. Incurante dello stupore che genera nei passanti e negli automobilisti incolonnati, la sua perfetta
organizzazione mattutina, riesce a rendere meno alienante la solitaria vita di un pendolare al volante. Quando lo sguardo del prota-
gonista però casualmente si distoglie dalle sue meticolose operazioni, si accorgerà che c’è un mondo fuori dal finestrino. Un mondo
che può essere talmente importante da sconvolgere non solo le sue abitudini, ma anche la sua esistenza.
COMME 3 POMMES
Regia: Fabrice Ronin
Durata: 11’ 13’’ / Nazione: Francia / Anno: 2012 / Categoria: fiction / Ge-
nere: romance / shooting format: photos 6 K / Color: Black & White / Ima-
ge Ratio: 1,85 / Frame rate: 25 ips / screening formats: HDcam 1080/24P
with Stéréo Sound, Digital Betacam & DV PAL with Stéréo Sound, DVD PAL
16/9 (FHA-Anamorphic 4/3 compatible) with Stéréo Sound / director of pho-
tography: Vanessa COLOMBEL / assistant camera operator: Diane PLAS /
sound engineer: Mathieu RAY – Jules KROT – Marina KUGLER / chief dedigner: Natacha POMARAT / Costume: Stéphanie BOISSARD
/ Make-up: Amandine CORNEVIN / Line Producer: Fabien GUYOT (La Bise Au Chat Productions) / Editor: Yannick GIFFARD / Sound
Editor – Mixer: Jonathan OBERLANDER / First assistant director: Marion BUANNIC / digital color grading: Vanessa COLOMBEL /
Music: Léonard BARBIER-HOURDIN / Graphiste FX: Frédéric LUCOT ; Johann BEL – Yseult BOURGUEIL / subtitles’ translator: Simone
HONORAT – Tess TRACY / Illustrator: Sébastien MERANDET / Production team: Jean-Philippe COGNET O’KELLY, Béatrice ROBIN, Mar-
guerite MIALET, Jean-Noel N’GUYEN, Josette ROBIN, Thomas BADOUREAUX, Stéphane GUEROUT
Anteprima nazionale
Sinossi: Quando un uomo e una donna si incontrano, sembra che tutto si gioca in 7 secondi.
25. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
Communication moderne
Regia: Franck Isabel
Durata: 6’52’’/ Nazione: Francia / Anno: 2012 / Categoria: fiction /
Genere: commedia / shooting format: DSLR Canon 5D / Image Ratio:
1.85 / Frame rate: 24 ips (Original / cinema) & 25 (TV) / screening for-
mats: Blu-Ray & Digital Betacam & DV PAL with Stéréo Sound DVD PAL
16/9 (FHA-Anamorphic 4/3 compatible) with Stéréo Sound / Screenplay:
Franck Isabel & Thibaut Gonzalez / First assistant director: Justinien Schricke / Director of photography: Vanessa Colombel /
Assistant camera operator: Souliman Schelfout / Sound engineer: Gerald Ladoul (MGS Prod) / Head makeup artist: Albane
Cousinard / Producer: Fabien Guyot et Franck Isabel (La Bise au chat productions) / Editing: Franck Isabel / Chris Schepard /
Sound Editor: Boris Chapelle (La Puce à l’oreille) / mixer: Matthieu Langlet / Post-production: La Puce à l’Oreille Studio / Digital
color grading: Bertrand Duval – Medialad Technology / Music: Hadrien Remy, Clément Garcin, Louis Remy (Sweet Swing Trio) /
Subtitles’ translator: Chris Schepard
Anteprima nazionale
Sinossi:
Una notte, Rime arriva a casa con importanti novità da raccontare a Girolamo. Ma lui sembra davvero troppo occupato a giocare
con il suo telefono cellulare. Come reagirà quando sentirà questa notizia inaspettata?
COMPULSION
Regia: Andrew McVicar
Durata: 14’ / Anno: 2011 / Regia e sceneggiatura:
Andrew McVicar / Produttori: Samm Haillay, Duane
Hopkins / Fotografia: Damien Pawle / Editor: Ben
Wilson / Casting: Amanda Tabak / Production Mana-
ger: Jack Tarling / Costume Designer: Holly Rosenthal
/ Production Designer: Rebecca Innes / Cast: Danial
Hall, Chelsea Halfpenny, Joe Doherty, Theo Barklem-
Biggs, Conor Mannion / Shooting Format: HDCam /
Exhibition Formats: DCP; Digi Beta; HDCam
Anteprima nazionale
Sinossi: Il primo taglio è sempre il più profondo.
26. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
CONNECTION
Regia: Maciej Twardowski
Fotografia: Maciej Twardowski / Sceneggiatura: Maciej
Twardowski / Editing: Julita Manczak / Sound Music:
Julita Manczak / Costume Designer: Zuzanna Hencz /
Camera assistants: Sejin Ahn, Oleksandr Pozdnyakov,
Slawomir Hadrian Marcin Mikulski / Production coordi-
nation: Zuzanna Hencz
Anteprima nazionale
Sinossi:
Un racconto ispirato alla struttura del ghiaccio, è forme,
suoni e figure geometriche essa fa. Due uomini, circondati
da paesaggi congelati collegarsi in modo misterioso.
COSE NATURALI
Regia: Germano Maccioni
Durata: 20’ / Nazione: Italia / Anno: 2011 / Produzione: Articolture / In coproduzio-
ne con: Avant-garde Cinematografica / In collaborazione con: Kaleidoscope Factory
Elenfant mediCINE Video-produzioni / Partner tecnico: L’Immagine Ritrovata – film
restoration & conservation / Soggetto e sceneggiatura: Germano Maccioni / Prodot-
to da: Ivan Olgiati, Chiara Galloni / Direttore della fotografia: Marcello Dapporto /
Montaggio: Walter Cavatoi / Scenografia: Valerio Gnesini / Costumi: Valentina Cencetti / Musiche: Lorenzo Esposito Fornasari
/ Suono: Fabrizio Cabitza, Pier Luigi Rocca / Ufficio stampa: Francesco Tosi / Colorist: Giandomenico Zeppa / Formato: HD
1:2.35, Color, Stereo
Sinossi:
Un uomo alla soglia degli ottant’anni (Roberto Herlitzka), rimasto vedovo, coltiva lo studio e una piccola ossessione per il poeta
Lucrezio. Vive in collina con il figlio. Oltre che lo studio, continua ad assecondare il suo corpo e i piaceri legati ad esso. Prende così a
frequentare in un quartiere popolare una prostituta d’appartamento (Angela Baraldi), della quale alla fine si innamora intrattenen-
do a suo modo una relazione. Un giorno si vede però ritirare la patente di guida, così forza il nipote (Ivan Zerbinati), inizialmente
all’oscuro di tutto, ad accompagnarlo agli appuntamenti, finendo per renderlo complice dell’insolito connubio e delle assunzioni
di medicinali eccitanti. Una sorta di epicurea resa dei conti che attua volutamente nei confronti della vita e della morte, tanto da
affacciarvisi sul letto d’ospedale, sotto lo sguardo riprovevole di un cardiochirurgo sui generis (Tatti Sanguineti).
27. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
Dans la Cour des Grands (Fuori scuola)
Regia: Annarita Zambrano
Durata: 16’ / Nazione: Francia / Anno: 2011 / Sceneg-
giatura: Annarita Zambrano / Fotografia: Thomas Bre-
mond / Montaggio: Annalisa Schillaci / Produttore: Sté-
phanie Douet / Produzione: Sensito Films
Anteprima regionale
Sinossi:
Emma, nuova a scuola. Ogni giorno, il cellulare in mano,
l’amore in un letto, le parole che non trovi… le cicatrici
nascoste. Devi conquistare il tuo posto, devi attraversare
il cortile.
DETAIL / SZCZEGÓŁ
Regia: Piotr Sułkowski
Durata: 4’ 64’’ / Nazione: Polonia / Anno: 2011
/Attori: Anna Gorajska, Boguslaw Suszka / Mon-
taggio: Piotr Sulkowski, Joanna Wieckowska /
Scritto e diretto: Piotr Sulkowski / Short Mo-
vies Overview: GRAND PRIX
Anteprima nazionale
Sinossi:
Giovane donna con un velo rivela il proprio cor-
po di fronte ad una antica macchina fotografica,
in cambio l’opportunità di andar definitivamente
via. Dopo il primo scatto viene uccisa, il fotogra-
fo, ancora una volta scatta le fotografie del suo
cadavere.
28. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
ECHO
Regia: Magnus von Horn
Durata: 15’ / Nazione: Polonia / Anno: 2009 / Categoria: fiction / Interpreti: Radomir
Rospondek, Marek Kossakowski, Piotr Skiba, Ewa Suchanek, Dorota Segda, Mariusz Siud-
zinski, Kamila Sammler, Leon Charewicz / Sceneggiatura: Magnus von Horn / Fotogra-
fia: Małgorzata Szyłak / Produzione e Distribuzione: Rosbury
Anteprima regionale
Sinossi:
Due ragazzi hanno ucciso una ragazza. Attraverso la ricostruzione dell’omicidio rivivono il brutale crimine commesso confrontan-
dosi con i sentimenti che hanno provato e sentono ancora anche con la famiglia della vittima.
i am unhappy
Regia: Maria Castillejo Carmen
Durata: 5’ / Nazione: Belgio / Anno: 2011 / Sceneg-
giatura: Maria Castillejo Carmen / Fotografia: Antoine
Delforge / Montaggio: Boris Finn / Musica: The sons of
the pioneres, Kevin McLeod / Tecnico del suono: Julien
Vahnée / Suono: Dolby stereo / Costumi: Maria Castillejo
Carmen / Scenografia: Maria Castillejo Carmen / Cast:
Cloè Goebeert, Zoè Chermanne; Nicole Oliver, Olivier har-
dy, Lara Laigneau.
Sinossi:
In apertura, la registrazione di un cosmonauta russo che sta per morire. E questo dà il tono del film. Poi non si parla più di cosmo-
nauti, ma l’angoscia è quella di una bambina che si fa delle domande sulla sua situazione, che prova a dare un senso al suo dolore,
associando idee… idee di bambina.
29. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
In the Nick of Time
Regia: David M. Lorenz
Durata: 13:15 / Nazione: Germania / Anno: 2011 / Cate-
goria: fiction / Sceneggiatura: David M. Lorenz / Musica:
Florian Erlbeck / Fotografia: Darja Pilz / Scenografia: Andrea
Augustin / Attori: Klaus Loch, Lionel Lange / Producer: David
M. Lorenz / Company of production: Darja Pilz & David M.
Lorenz / Co-production: Beuth University of Applied Sciences
/ Sound format: Stereo / Aspect ratio: scope / Shooting for-
mat: digital / Screening format: digital
Anteprima regionale
Sinossi:
Arne vuole uccidersi. Ma una volta che sta in piedi sulla sedia con la corda intorno al collo, succede qualcosa di inaspettato ... Una
tragicommedia sugli impulsi addormentati, aneliti nascosti e il bambino dimenticato in tutti noi. Un cortometraggio sulla passione
e le arti.
L’acqua e la pazienza
Regia: Edoardo Leo
Durata: 18’27” / Nazione: Italia / Anno: 2011 / Categoria: fiction / Pro-
duttore: Edoardo Leo / Compagnia di produzione: Fondazione Museo
Diocesiano / Storia di: Edoardo Leo / Musica: Pino Marino / Fotografia:
Simone Trecca / Scenografia: Marco Favella / Cast: Edoardo Leo, Camilla
Filippi, Marco Bonini / Formato di ripresa: digitale / Formato di proie-
zione: Digital / Suono: Dolby / Mascherino: 1:85 / Proiezione: flat
Anteprima regionale
Sinossi:
Due amic,i che si sono conosciuti all’ombra dei chiostri di San Giuseppe, si incontrano proprio qui dopo tredici anni, sulle tracce
di un perduto amore.
30. SHO RT
FIL MS FICTION - EXPERIMENTAL
la casa di ester
Regia: Stefano Chiodini
Durata: 15’ / Nazione: Italia / Anno: 2012 / Categoria:
fiction / Interpreti: Cecilia Dazzi, Sergio Albelli / Sceneg-
giatura: Stefano Chiodini, Alessio Brizzi / Fotografia:
Agostino Vertucci / Produzione: Mood Film / Costumi-
sta: Veronica Lopez / Suono: Andrea Viali / Montaggio
Gianni Vezzosi /Musiche: Andrea Farri / Mix: Davide Fa-
vargiotti / Con il supporto di: Associazione Olympia de
Gouges / In collaborazione con: Provincia di Grosseto
Cesvot / Prodotto da: Tommaso Arrighi
Anteprima regionale
Sinossi:
Dietro l’apparente ordinarietà della vita di coppia, una donna prende finalmente coscienza del dramma intollerabile di violenza che
subisce ogni giorno recuperando un passato mai dimenticato del tutto.
LA CRUZ
Regia: Alberto Evangelio
Durata: 9’31” / Nazione: Spain / Anno: 2012 / Cate-
goria: fiction / Formato originale: HD Cam / Sogget-
to: Víctor Palacios, Alberto Evangelio / Screenplay: Al-
berto Evangelio / Fotografia: Nacho Ramirez / Sound:
Jorge Rodriguez / Original soundtrack: Damián Sán-
chez / Editing: Alberto Evangelio / Cast: Sandra Cerve-
ra, Ramón Ibarra, Pablo Castañon, María Reyes.
Sinossi:
Vero impara a guidare con suo padre, che non l’ha vista
per anni. Un evento inaspettato li spinge in una zona
conosciuta come “La Croce”.