1. RIFLESSIONE SUL VANGELO DI OGGI
MARTEDI’
24 APRILE
Dal
Vangelo
secondo
Giovanni
In quel
tempo, la
folla disse
a Gesù:
«Quale segno tu compi perché
vediamo e ti crediamo? Quale
opera fai? I nostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto,
come sta scritto: “Diede loro da
mangiare un pane dal cielo”».
2. Rispose loro Gesù: «In verità, in
verità io vi dico: non è Mosè che vi
ha dato il pane dal cielo, ma è il
Padre mio che vi dà il pane dal
cielo, quello vero. Infatti il pane di
Dio è colui che discende dal cielo e
dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci
sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane
della vita; chi viene a me non avrà
fame e chi crede in me non avrà
sete, mai!».
La folla, affamata di facili
soluzioni, si arresta al livello
dell’apparenza e non della fede, e
continua a chiedere l’eccezionalità
di un miracolo sul tipo di quello
della manna. Ma il vero pane del
cielo, ribatte Gesù, non è quello
3. che i padri mangiarono nel de-
serto: è il Padre che dà il vero pane
del cielo. Grazie alla tecnica
letteraria del fraintendimento, la
parola di Gesù, incompresa, è
ripetuta, sviluppata, spiegata, sino
ad aprire orizzonti inconcepibili
per le sole vedute umane: è lui il
pane della vita! (Gv 6,35).
L’evangelista ci mette così a
confronto per la prima volta con le
forme di auto-rivelazione di Gesù
introdotte dalla formula «Io Sono»:
la luce (8,12), la porta (10,9), il
buon pastore (10,11.14), la
risurrezione e la vita (11,25), la
via, verità e vita (14,6), la vite
(15,1). Tali espressioni sono usate
da Giovanni in una sorta di
crescendo che culminerà nella
scena dell’arresto quando, mentre
tutto sembra umanamente
perduto, col triplice IO SONO si
4. svela la gloria divina del Cristo che
fa stramazzare a terra gli avversari
(18,5-8). Le attese più profonde
dell’uomo, di cibo, di bevanda, di
rinascita, di vita eterna trovano un
nome e un volto nel tuo IO SONO,
Gesù, pane di vita.