Maria […]per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, riunisce per cosi dire e riverbera le esigenze supreme della fede, quando è fatta oggetto della predicazione e della venerazione chiama i credenti al Figlio suo, al suo sacrificio e all'amore del Padre. (Concilio ecumenico Vaticano II, Lumen Gentium n. 65)
Sei riuscita a star ferma sotto il peso di un mistero senza confini
Maria è la donna del sì; ma il suo primo sì essa l’ha detto a Giuseppe. Solo in un secondo momento ha pronunciato il suo sì a Dio. Prima di tutto Maria è moglie e ha amato con cuore di carne un uomo. Poi con il suo sposo è stata sorpresa da un’altra vocazione, ghermita dalla sorpresa di Dio. Maria e Giuseppe fanno l’esperienza sconvolgente che sta succedendo qualcosa di assolutamente nuovo, di non umano, di impensato. Maria si scopre incinta senza aver avuto rapporti sessuali. Giuseppe sa bene che quello non è suo figlio. Vedono il grembo di Maria colmo di Dio, di una cosa che non proviene da uomo e questo evento li sconvolge.
“ Questa è la mano dell’Altissimo” dicono; qui c’è l’intervento di Dio e la scelta della verginità è la conseguenza di questa sorpresa; l’irruzione del divino ha bruciato le tappe del loro rapporto; fa superare il fatto genitale, passano oltre ad un amore che non ha bisogno di pagare il pedaggio dell’atto sessuale. Saranno affettuosamente insieme, amandosi in castità e in reciproca tenerezza. Ma dopo aver visto ‘fisicamente’ Dio all’opera, non sarà più possibile percorrere le strade delle altre coppie normali. Unico è comunque il comandamento anche per loro: amare, sia nel matrimonio che nella verginità. La vocazione è sempre, per tutti, in ogni condizione, solo quella di amare.
Nella sua totale libertà il Padre ha voluto che il Figlio nascesse da una Vergine. La verginità che nell’Antico Testamento aveva un significato piuttosto peggiorativo nel senso che indicava la donna che non aveva ancora realizzato la femminile pienezza nella maternità, diventa ora segno della prossimità del regno di Dio. Indica che un mondo nuovo ha avuto inizio e che l’ordine della creazione e della natura non è assoluto e ineluttabile
La verginità almeno nel caso di Maria, non è superata dalla maternità, ma è ad essa indissolubilmente unita: Vergine- Madre.
Ritengo che le considerazioni su Maria, che minimizzino o astraggano dal suo essere sposa di Giuseppe, incrinano anche la possibilità di una comprensione profonda della sua figura.
Santa Maria, donna innamorata, roveto inestinguibile di amore, noi dobbiamo chiederti perdono per aver fatto un torto alla tua umanità
Ti abbiamo ritenuto capace solo di fiamme che si alzano verso il cielo, ma poi, forse per paura di contaminarti con le cose della terra, ti abbiamo esclusa dall’esperienza delle piccole scintille di quaggiù. Tu, invece rogo di carità per il Creatore, ci sei maestra anche di come si amano le creature. Aiutaci, perciò a ricomporre le assurde dissociazioni con cui, in tema di amore, portiamo avanti contabilità separate: una per il cielo (troppo povera in verità), e l’altra per la terra (ricca di voci, ma anemica di contenuti).
Facci capire che l’amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall’unico incendio di Dio. Ma facci comprendere anche che, con lo stesso fuoco, oltre che accendere lampade di gioia, abbiamo la triste possibilità di fare terra bruciata delle cose più belle della vita.
Un’autentica relazione di coppia è possibile, sia pure non connotata da rapporti a livello genitale. […] Questa coppia è perfettamente in grado di adempiere i compiti, che sono propri di un’adeguata funzione genitoriale, cioè le funzioni introiettive: generare amore, infondere speranza, contenere la sofferenza depressiva e pensare.
Un giorno, Giuseppe fidanzato a Maria, si accorge che Ella deve dare alla luce un figlio e sa che quel figlio non è suo. Ci sono parole capaci di convincere un fidanzato che il mistero di quella nascita è dovuto nientemeno che alla paternità di Dio?
Nessun ragionamento poteva dar pace e serenità a Giuseppe. Solo la fede ma essa era così buia da obbligare l’anima ad altezze vertiginose. È necessario tematizzare la vicenda di Giuseppe, la vicenda sua di marito vero che tuttavia non conosce la sua donna…[ …] Se vogliamo la pia tradizione che lo voleva anziano, solo custode della verginità di Maria, eludeva a suo modo il dato della sua corporeità sessuata.
E sarà proprio questa fede a sostenere questo gigante, a metterlo accanto alla madre di Dio, ad accompagnarla nel suo destino, a partecipare appieno alla sua missione.
[1] Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. [16] Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
[18] Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria , essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. [19] Giuseppe suo sposo , che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
[20] Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa , perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
[24] Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa , [25] la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Il matrimonio di Giuseppe e Maria inaugura una comunione coniugale fondata sull’intima adesione di ciascuno degli sposi alla volontà del Padre. La loro unità sponsale è cementata dalla completa partecipazione al suo originario progetto salvifico per tutti i viventi.
Attraverso la bellezza e lo splendore dello Spirito Santo, i coniugi Maria e Giuseppe vivono profondamente il matrimonio che li unisce in terra per il Regno di Dio. L’intensità umana della loro relazione sponsale si fonda sulla roccia del corpo del Verbo, è alimentata dalla permanenza dello Spirito Santo nei loro cuori, è sostenuta dalla loro volontà di collaborare con il Padre.
Il “mistero grande” (Ef 5,32) della relazione sponsale tra un uomo e una donna inaugurato da due fedeli figli della Sinagoga, mostra alla Chiesa nascente una nuova visione del matrimonio. Se i profeti ebrei hanno testimoniato il paradigma sponsale quale lettura adatta per esprimere la fedeltà eterna di Dio verso Israele, Giuseppe e Maria incarnano nella storia umana l’icona dell’accettazione della volontà divina.
Non ti si dirà più “Abbandonata!”, poiché sarai chiamata “il mio piacere è in essa” e la tua terra “Sposata”; poiché il Signore prova piacere in te e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, ti sposerà il tuo costruttore; come gioisce lo sposo della sua sposa, così il tuo Dio gioirà di te (Is 62,4-5) “ D’amore perpetuo ti ho amata, perciò ti ho condotta con amore. Di nuovo ti edificherò e sarai edificata, o vergine d’Israele” (Ger. 31,3-4). “ Io ti unirò a me per sempre; ti unirò a me nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore; ti unirò a me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore” (Os 2,21-22)
Quale situazione didattica predisporre? Quali contenuti proporre? Quali mezzi e strumenti utilizzare? Come procedere? Come monitorare l’interesse e la partecipazione?
Sappiamo che Celso scrisse un’opera dedicata interamente alla polemica contro i Cristiani, dal titolo Discorso veritiero ( Alethès lógos ); esso è comunemente datato tra il 177 e il 180, gli ultimi anni della correggenza di Marco Aurelio col figlio Commodo (171-180). Ma quest’opera, ignorata a quel che sembra dai contemporanei e trascurata dalle generazioni successive, ci è giunta parzialmente solo perché Origene nel 248 decise di farne una dettagliata confutazione (il Contra Celsum ); per ribatterne una ad una le argomentazioni, egli riportò letteralmente gran parte dei passi. Da quanto Origene ci ha conservato, possiamo trarre alcuni giudizi su Gesù Cristo: Ad un certo punto si parla della “madre di Gesù, scacciata dall’artigiano che l’aveva maritata, accusata di adulterio, messa incinta da un certo soldato di nome Panthera” (Contra Celsum, I, 32) 2 . “ Spinto dalla miseria andò in Egitto a lavorare a mercede, ed avendo quindi appreso alcune di quelle discipline occulte per cui gli Egizi son celebri, tornò dai suoi tutto fiero per le arti apprese, e si proclamò da solo Dio a motivo di esse” (Ivi, I, 28) 3 . “ Gesù raccolse attorno a sé dieci o undici uomini sciagurati, i peggiori dei pubblicani e dei marinai, e con loro se la svignava qua e là, vergognosamente e sordidamente raccattando provviste” (Ivi, I, 62) 4 . http://www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2&page=13