1. Da Turing a Facebook
Attuali direzioni di ricerca in Epistemologia ed Etica dell’Informatica
Federico Gobbo
Centro di Ricerca
“Informatica Interattiva”
Universit` degli Studi dell’Insubria
a
C
CC BY: $
L’Aquila, 9 Maggio 2012
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3. La strada da Turing a Facebook
La storia dell’informatica moderna nasce con i risultati teorici di
Turing, Church e altri nel 1936 e con la realizzazione concreta dei
calcolatori dopo la seconda guerra mondiale grazie in particolare al
contributo di Von Neumann.
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4. La strada da Turing a Facebook
La storia dell’informatica moderna nasce con i risultati teorici di
Turing, Church e altri nel 1936 e con la realizzazione concreta dei
calcolatori dopo la seconda guerra mondiale grazie in particolare al
contributo di Von Neumann.
In questo contributo vediamo le attuali direzioni di ricerca
ripercorrendo le tappe principali della riflessione filosofica
sull’informatica a partire da Turing (1950) fino ad a giungere ai giorni
nostri – e.g., Facebook – lungo due prospettive complementari:
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5. La strada da Turing a Facebook
La storia dell’informatica moderna nasce con i risultati teorici di
Turing, Church e altri nel 1936 e con la realizzazione concreta dei
calcolatori dopo la seconda guerra mondiale grazie in particolare al
contributo di Von Neumann.
In questo contributo vediamo le attuali direzioni di ricerca
ripercorrendo le tappe principali della riflessione filosofica
sull’informatica a partire da Turing (1950) fino ad a giungere ai giorni
nostri – e.g., Facebook – lungo due prospettive complementari:
epistemologica;
etica.
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6. Epistemologia & Informatica
Secondo l’approccio filosofico anglosassone, l’epistemologia tratta
dello studio di ci` che possiamo conoscere da un punto di vista fisico
o
e metafisico.
La metafisica definisce realt`, cause, enti, principi primi da cui
a
discendono tutti gli altri. La loro collezione viene detta ontologia.
La gnoseologia ` una parte dell’epistemologia, che studia la validit`
e a
del sapere scientifico: l’informatica ` una scienza? Se s´ quali sono i
e ı,
suoi fondamenti?
In generale la domanda di base `: che cosa ` vero?
e e
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7. Etica & Informatica
Assieme all’estetica (studio del bello), l’etica ` l’aspetto applicativo
e
della metafisica (ci` che `) e soprattutto dell’epistemologia (ci` che
o e o
possiamo sapere).
L’etica si occupa del comportamento dell’agente morale in relazione a
se stesso, gli altri, e il mondo esterno (Umwelt).
L’etica e la filosofia morale (etica in azione) confinano con la
giurisprudenza (filosofia del diritto).
La domanda di base `: che cosa ` giusto? Nel nostro caso: come
e e
l’Informatica influenza l’azione morale?
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10. Ambito dell’epistemologia dell’Informatica
Domande generali epistemologiche:
Come possiamo sapere che la conoscenza informatica ` valida?
e
Cosa significa ‘conoscenza informatica’ ?
Che cos’` l’informazione?
e
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11. a r
M1 U
r ar a
M2
Figura: Un modello generale dell’epistemologia dell’informatica
U ` l’essere umano
e
Mx ` la macchina x
e
a ` l’azione (freccia piena: →)
e
r ` la retroazione (feedback, freccia tratteggiata inversa:
e )
12. a r
M1 U
r ar a
M2
Figura: Un modello generale dell’epistemologia dell’informatica
U ` l’essere umano
e
Mx ` la macchina x
e
a ` l’azione (freccia piena: →)
e
r ` la retroazione (feedback, freccia tratteggiata inversa:
e )
Da cui due domande:
1. Come possiamo conoscere con le macchine (U → M e U M)?
13. a r
M1 U
r ar a
M2
Figura: Un modello generale dell’epistemologia dell’informatica
U ` l’essere umano
e
Mx ` la macchina x
e
a ` l’azione (freccia piena: →)
e
r ` la retroazione (feedback, freccia tratteggiata inversa:
e )
Da cui due domande:
1. Come possiamo conoscere con le macchine (U → M e U M)?
2. Come le macchine possono conoscere (M → M e M M)?
15. Matrici dell’epistemologia dell’Informatica
Le rispettive risposte a queste due domande vengono date dalle due
matrici storiche dell’epistemologia dell’informatica:
1. Cibernetica, in particolare da Norbert Wiener (1950, 1954), da cui
proviene il concetto di retroazione, con cui il flusso di informazioni
viene visto come da un punto di vista ecologico, come scambio tra
agenti del sistema. La cibernetica confluisce nella teoria dei sistemi
e infine nell’informatica, in particolare la parte subsimbolica (e.g.,
algoritmi di apprendimento automatico come Boost o percettroni).
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16. Matrici dell’epistemologia dell’Informatica
Le rispettive risposte a queste due domande vengono date dalle due
matrici storiche dell’epistemologia dell’informatica:
1. Cibernetica, in particolare da Norbert Wiener (1950, 1954), da cui
proviene il concetto di retroazione, con cui il flusso di informazioni
viene visto come da un punto di vista ecologico, come scambio tra
agenti del sistema. La cibernetica confluisce nella teoria dei sistemi
e infine nell’informatica, in particolare la parte subsimbolica (e.g.,
algoritmi di apprendimento automatico come Boost o percettroni).
2. Intelligenza Artificiale, in particolare dal Gioco dell’Imitazione di
Turing (1950) e da tutte le riflessioni successive, dalla Stanza
Cinese di Searle (1980) al Symbol Grounding Problem di Harnard
(1990) fino alla nouvelle A.I. di Brooks (1990). Discendono tutti gli
approcci simbolici (e.g., ontologie, sistemi esperti basati su regole).
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17. Matrici dell’epistemologia dell’Informatica
Le rispettive risposte a queste due domande vengono date dalle due
matrici storiche dell’epistemologia dell’informatica:
1. Cibernetica, in particolare da Norbert Wiener (1950, 1954), da cui
proviene il concetto di retroazione, con cui il flusso di informazioni
viene visto come da un punto di vista ecologico, come scambio tra
agenti del sistema. La cibernetica confluisce nella teoria dei sistemi
e infine nell’informatica, in particolare la parte subsimbolica (e.g.,
algoritmi di apprendimento automatico come Boost o percettroni).
2. Intelligenza Artificiale, in particolare dal Gioco dell’Imitazione di
Turing (1950) e da tutte le riflessioni successive, dalla Stanza
Cinese di Searle (1980) al Symbol Grounding Problem di Harnard
(1990) fino alla nouvelle A.I. di Brooks (1990). Discendono tutti gli
approcci simbolici (e.g., ontologie, sistemi esperti basati su regole).
Si fa ampio uso di esperimenti mentali (Gedankenexperimenten).
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18. Eredit` della cibernetica di Wiener
a
Oggetti e processi nell’universo sono fatti di materia/energia e
informazione (Bynum 2010).
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19. Eredit` della cibernetica di Wiener
a
Oggetti e processi nell’universo sono fatti di materia/energia e
informazione (Bynum 2010).
L’informazione ` fisica – soggetta alle leggi di Natura, descrivibili
e
nei termini della teoria matematica di Shannon. Al limite,
codificando tutta l’informazione di un individuo, potrebbe essere
trasmesso l’individuo stesso via telegrafo (Wiener 1950, 1954).
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20. Eredit` della cibernetica di Wiener
a
Oggetti e processi nell’universo sono fatti di materia/energia e
informazione (Bynum 2010).
L’informazione ` fisica – soggetta alle leggi di Natura, descrivibili
e
nei termini della teoria matematica di Shannon. Al limite,
codificando tutta l’informazione di un individuo, potrebbe essere
trasmesso l’individuo stesso via telegrafo (Wiener 1950, 1954).
Il male si divide in naturale (terremoti, eruzioni vulcaniche,
tsunami) e morale (dipendente dal libero arbitrio). Le entit` a
cibernetiche sono i sistemi che rallentano il male naturale, e sono
composti da agenti sociali dinamici, con comunicazioni interne,
esterne, e retroazioni, di tre specie: umani, animali e macchine in
sinergia.
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21. Eredit` della cibernetica di Wiener
a
Oggetti e processi nell’universo sono fatti di materia/energia e
informazione (Bynum 2010).
L’informazione ` fisica – soggetta alle leggi di Natura, descrivibili
e
nei termini della teoria matematica di Shannon. Al limite,
codificando tutta l’informazione di un individuo, potrebbe essere
trasmesso l’individuo stesso via telegrafo (Wiener 1950, 1954).
Il male si divide in naturale (terremoti, eruzioni vulcaniche,
tsunami) e morale (dipendente dal libero arbitrio). Le entit` a
cibernetiche sono i sistemi che rallentano il male naturale, e sono
composti da agenti sociali dinamici, con comunicazioni interne,
esterne, e retroazioni, di tre specie: umani, animali e macchine in
sinergia.
Molte di queste osservazioni hanno implicazioni etiche (vedi oltre).
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22. Una posizione alternativa a Wiener
Una posizione alternativa a Wiener (e poi Floridi) rifiuta l’assunto che
l’informazione sia dentro la realt` fisica (information-in-physics) ma
a
che piuttosto sia un’imposizione epistemologica di tipo linguistico (e
quindi abbia non solo una semantica ma anche una sintassi).
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23. Una posizione alternativa a Wiener
Una posizione alternativa a Wiener (e poi Floridi) rifiuta l’assunto che
l’informazione sia dentro la realt` fisica (information-in-physics) ma
a
che piuttosto sia un’imposizione epistemologica di tipo linguistico (e
quindi abbia non solo una semantica ma anche una sintassi).
Per esempio, secondo Searle (1980, 1990, 2010) ` solo il soggetto
e
umano ad essere dotato di intenzionalit`, necessaria per dare senso
a
alla realt`, che in ultima analisi costituisce il mondo sociale.
a
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24. Una posizione alternativa a Wiener
Una posizione alternativa a Wiener (e poi Floridi) rifiuta l’assunto che
l’informazione sia dentro la realt` fisica (information-in-physics) ma
a
che piuttosto sia un’imposizione epistemologica di tipo linguistico (e
quindi abbia non solo una semantica ma anche una sintassi).
Per esempio, secondo Searle (1980, 1990, 2010) ` solo il soggetto
e
umano ad essere dotato di intenzionalit`, necessaria per dare senso
a
alla realt`, che in ultima analisi costituisce il mondo sociale.
a
Esempio: non c’` nulla nella fisica delle banconote a trasformarle in
e
denaro, ma un accordo condiviso tra le intenzionalit` dei soggetti
a
basato sul linguaggio.
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25. Una posizione alternativa a Wiener
Una posizione alternativa a Wiener (e poi Floridi) rifiuta l’assunto che
l’informazione sia dentro la realt` fisica (information-in-physics) ma
a
che piuttosto sia un’imposizione epistemologica di tipo linguistico (e
quindi abbia non solo una semantica ma anche una sintassi).
Per esempio, secondo Searle (1980, 1990, 2010) ` solo il soggetto
e
umano ad essere dotato di intenzionalit`, necessaria per dare senso
a
alla realt`, che in ultima analisi costituisce il mondo sociale.
a
Esempio: non c’` nulla nella fisica delle banconote a trasformarle in
e
denaro, ma un accordo condiviso tra le intenzionalit` dei soggetti
a
basato sul linguaggio.
Questa posizione intenzionalista d` il primato all’epistemologia (saper
a
conoscere) sull’ontologia (essere reale).
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26. Eredit` del Gioco dell’Imitazione di Turing
a
Il Gioco si basa su un approccio filosofico realista e anticartesiano:
la res extensa non biologica pu` pensare, e la verifica viene fatta
o
attraverso un test – poi noto come Test di Turing – di tipo
linguistico e conversazionale, in cui la macchina riesce a ingannare
l’uomo e quindi ad essere intelligente.
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27. Eredit` del Gioco dell’Imitazione di Turing
a
Il Gioco si basa su un approccio filosofico realista e anticartesiano:
la res extensa non biologica pu` pensare, e la verifica viene fatta
o
attraverso un test – poi noto come Test di Turing – di tipo
linguistico e conversazionale, in cui la macchina riesce a ingannare
l’uomo e quindi ad essere intelligente.
Se ne parla ancora dopo decenni, nonostante nessuna macchina
abbia mai superato il test – vedi il Premio Loebner, assegnate solo
medaglie di bronzo.
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28. Eredit` del Gioco dell’Imitazione di Turing
a
Il Gioco si basa su un approccio filosofico realista e anticartesiano:
la res extensa non biologica pu` pensare, e la verifica viene fatta
o
attraverso un test – poi noto come Test di Turing – di tipo
linguistico e conversazionale, in cui la macchina riesce a ingannare
l’uomo e quindi ad essere intelligente.
Se ne parla ancora dopo decenni, nonostante nessuna macchina
abbia mai superato il test – vedi il Premio Loebner, assegnate solo
medaglie di bronzo.
Nell’edizione del 2003 un essere umano ` stato scambiato per una
e
macchina perch´ conosceva Shakespeare a memoria (test superato
e
al contrario!).
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29. Eredit` del Gioco dell’Imitazione di Turing
a
Il Gioco si basa su un approccio filosofico realista e anticartesiano:
la res extensa non biologica pu` pensare, e la verifica viene fatta
o
attraverso un test – poi noto come Test di Turing – di tipo
linguistico e conversazionale, in cui la macchina riesce a ingannare
l’uomo e quindi ad essere intelligente.
Se ne parla ancora dopo decenni, nonostante nessuna macchina
abbia mai superato il test – vedi il Premio Loebner, assegnate solo
medaglie di bronzo.
Nell’edizione del 2003 un essere umano ` stato scambiato per una
e
macchina perch´ conosceva Shakespeare a memoria (test superato
e
al contrario!).
Molte delle controbiezioni al Gioco sono ancora attuali.
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30. Eredit` del Gioco dell’Imitazione di Turing
a
Il Gioco si basa su un approccio filosofico realista e anticartesiano:
la res extensa non biologica pu` pensare, e la verifica viene fatta
o
attraverso un test – poi noto come Test di Turing – di tipo
linguistico e conversazionale, in cui la macchina riesce a ingannare
l’uomo e quindi ad essere intelligente.
Se ne parla ancora dopo decenni, nonostante nessuna macchina
abbia mai superato il test – vedi il Premio Loebner, assegnate solo
medaglie di bronzo.
Nell’edizione del 2003 un essere umano ` stato scambiato per una
e
macchina perch´ conosceva Shakespeare a memoria (test superato
e
al contrario!).
Molte delle controbiezioni al Gioco sono ancora attuali.Vediamole.
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31. Obiezione 1: teologica
Obiettante: Dio ha dato l’anima solo all’Uomo
Turing: Se Dio esiste, pu` dare l’anima tanto a un elefante
o
quando ad un macchina.
L’assunto ` che l’uomo non pu` limitare a priori l’onnipotenza di Dio,
e o
ammesso che esista.
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32. Obiezione 1: teologica
Obiettante: Dio ha dato l’anima solo all’Uomo
Turing: Se Dio esiste, pu` dare l’anima tanto a un elefante
o
quando ad un macchina.
L’assunto ` che l’uomo non pu` limitare a priori l’onnipotenza di Dio,
e o
ammesso che esista.
L’idea di fondo ` che la macchina non pu` avere intenzionalit`
e o a
cosciente – spesso gli utenti attribuiscono stati intenzionali alla
macchina ( Il PC ha deciso di fare questo o quello ).
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33. Obiezione 2: la testa nella sabbia
Obiettante: Aiuto! Spegnete tutto prima che sia troppo tardi!
Turing: Obiezione troppo poco solida per essere confutata.
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34. Obiezione 2: la testa nella sabbia
Obiettante: Aiuto! Spegnete tutto prima che sia troppo tardi!
Turing: Obiezione troppo poco solida per essere confutata.
Si tratta di una variante del luddismo, il determinismo tecnologico
distopico. Possiamo distinguere, con Eco (1964):
apocalittici, come Penrose: Le macchine crescono al di fuori del
nostro controllo, ma non possiamo farne a meno
integrati, come Gillies, gli umani mantengono il controllo politico,
possiamo sempre staccare la spina
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35. Obiezione 2: la testa nella sabbia
Obiettante: Aiuto! Spegnete tutto prima che sia troppo tardi!
Turing: Obiezione troppo poco solida per essere confutata.
Si tratta di una variante del luddismo, il determinismo tecnologico
distopico. Possiamo distinguere, con Eco (1964):
apocalittici, come Penrose: Le macchine crescono al di fuori del
nostro controllo, ma non possiamo farne a meno
integrati, come Gillies, gli umani mantengono il controllo politico,
possiamo sempre staccare la spina
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36. Obiezione 3: matematica
Obiettante: Dopo G¨del, sappiamo che ci sono domande a cui
o
una macchina non pu` dare risposta, anche avesse un tempo
o
infinito per rispondere
Turing: Sotto c’` l’assunto (falso) che gli uomini non sono
e
soggetti a limitazioni: diamo risposte errate anche noi, ma non per
questo non siamo intelligenti.
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37. Obiezione 3: matematica
Obiettante: Dopo G¨del, sappiamo che ci sono domande a cui
o
una macchina non pu` dare risposta, anche avesse un tempo
o
infinito per rispondere
Turing: Sotto c’` l’assunto (falso) che gli uomini non sono
e
soggetti a limitazioni: diamo risposte errate anche noi, ma non per
questo non siamo intelligenti.
A posteriori, possiamo dire che non c’` evidenza empirica all’idea che
e
l’intelligenza soddisfi il requisito della coerenza logica.
Anzi sembra che abbiamo fino a diversi frames of mind che portano
fino a 9 tipi diversi di intelligenza (Howard Gardner 1983)!
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38. Obiezione 3: matematica
Obiettante: Dopo G¨del, sappiamo che ci sono domande a cui
o
una macchina non pu` dare risposta, anche avesse un tempo
o
infinito per rispondere
Turing: Sotto c’` l’assunto (falso) che gli uomini non sono
e
soggetti a limitazioni: diamo risposte errate anche noi, ma non per
questo non siamo intelligenti.
A posteriori, possiamo dire che non c’` evidenza empirica all’idea che
e
l’intelligenza soddisfi il requisito della coerenza logica.
Anzi sembra che abbiamo fino a diversi frames of mind che portano
fino a 9 tipi diversi di intelligenza (Howard Gardner 1983)!
Nessuno oggi ritiene che l’intelligenza sia qualcosa di monolitico.
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39. Obiezione 4: autocoscienza
Obiettante: L’unico modo per essere sicuri che la macchina
pensa ` essere la macchina stessa.
e
Turing: Se fosse vero, allora non potremmo essere sicuri
nemmeno dell’intelligenza degli altri esseri umani, e gli esami orali
non sarebbero possibili, perch´ basterebbe ripetere a pappagallo.
e
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40. Obiezione 4: autocoscienza
Obiettante: L’unico modo per essere sicuri che la macchina
pensa ` essere la macchina stessa.
e
Turing: Se fosse vero, allora non potremmo essere sicuri
nemmeno dell’intelligenza degli altri esseri umani, e gli esami orali
non sarebbero possibili, perch´ basterebbe ripetere a pappagallo.
e
A posteriori, possiamo dire che l’autocoscienza ` un paradosso:
e
sappiamo che c’` ma non sappiamo localizzarla in qualche parte del
e
corpo precisamente.
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41. Obiezione 4: autocoscienza
Obiettante: L’unico modo per essere sicuri che la macchina
pensa ` essere la macchina stessa.
e
Turing: Se fosse vero, allora non potremmo essere sicuri
nemmeno dell’intelligenza degli altri esseri umani, e gli esami orali
non sarebbero possibili, perch´ basterebbe ripetere a pappagallo.
e
A posteriori, possiamo dire che l’autocoscienza ` un paradosso:
e
sappiamo che c’` ma non sappiamo localizzarla in qualche parte del
e
corpo precisamente.
L’assunto filosofico ` realista: la realt` fisica e metafisica coincidono –
e a
non c’` nulla di trascendente in senso ontologico (eventualmente solo
e
in senso epistemologico, come i miti e le leggende).
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42. Obiezione 5: varie incapacit`
a
Obiettante: Le macchine possono fare tutto tranne X, con X:
“innamorarsi, gustare le fragole con la panna, ecc.”
`
Turing: E il problema dell’induzione scientifica, non possiamo mai
verificare sperimentalmente tutte le opzioni, ma non possiamo farlo
nemmeno con gli uomini
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43. Obiezione 5: varie incapacit`
a
Obiettante: Le macchine possono fare tutto tranne X, con X:
“innamorarsi, gustare le fragole con la panna, ecc.”
`
Turing: E il problema dell’induzione scientifica, non possiamo mai
verificare sperimentalmente tutte le opzioni, ma non possiamo farlo
nemmeno con gli uomini
Il limite viene continuamente aggiornato e spostato: Dreyfus asseriva
che mai un computer avrebbe battuto a scacchi il campione del
mondo.
Da dopo il 1997 – quando Deep Blue ha battuto Kasparov –
l’asserzione diventa automaticamente falsa!
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44. Obiezione 6: di Lady Lovelace
Obiettante: La macchina non pu` sorprendere perch´ viene
o e
programmata, e dunque il programmatore ha tutta la conoscenza
della macchina.
Turing: A me le macchine sorprendono frequentemente. Se fosse
vero, la dimostrazione matematica di un teorema non porterebbe
nessuna informazione in pi´ del teorema stesso, perch´ tanto ` gi`
u e e a
vero. Invece, la dimostrazione pu` essere sorprendente.
o
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45. Obiezione 6: di Lady Lovelace
Obiettante: La macchina non pu` sorprendere perch´ viene
o e
programmata, e dunque il programmatore ha tutta la conoscenza
della macchina.
Turing: A me le macchine sorprendono frequentemente. Se fosse
vero, la dimostrazione matematica di un teorema non porterebbe
nessuna informazione in pi´ del teorema stesso, perch´ tanto ` gi`
u e e a
vero. Invece, la dimostrazione pu` essere sorprendente.
o
A posteriori, Turing ha avuto ragione con la dimostrazione del
teorema dei quattro colori, fatta da una macchina e indimostrabile da
un singolo essere umano.
Esiste tutta una branca di dimostratori automatici di teoremi, a
partire dal Logic Theorist di Newell & Simon (1956).
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46. Obiezione 7: continuit` del sistema nervoso
a
Obiettante: Il sistema nervoso ` continuo (analogico), mentre la
e
macchina ` a stati discreti (digitale).
e
Turing: Irrilevante per il gioco: potremmo usare un analizzatore
differenziale (elaboratore analogico) e il gioco non cambia.
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47. Obiezione 7: continuit` del sistema nervoso
a
Obiettante: Il sistema nervoso ` continuo (analogico), mentre la
e
macchina ` a stati discreti (digitale).
e
Turing: Irrilevante per il gioco: potremmo usare un analizzatore
differenziale (elaboratore analogico) e il gioco non cambia.
A posteriori, ` una risposta negativa alle pretese dei
e
pancomputazionalisti che l’universo sia esprimibili nei termini di una
gigantesca macchina di Turing digitale.
Non c’` bisogno di assumere una macchina astratta digitale (e.g.,
e
automi cellulari, geometrie frattali) visto che i modelli computazionali
della natura sono spesso analogici. Ma il gioco non cambia.
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48. Obiezione 8: comportamento senza regole rigide
Obiettante: L’uomo, a differenza della macchina, non pu` essere
o
ridotto a un insieme di regole di condotta (programmi) che ne
descrivano il comportamento.
Turing: Le regole di condotta sono prescrizioni, ma dipendono le
leggi di comportamento, che sono le leggi di natura applicate
all’uomo. Il fatto che non riusciamo a predire i risultati del calcolo
del comportamento di un singolo uomo non significa che esse non
esistano.
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49. Obiezione 8: comportamento senza regole rigide
Obiettante: L’uomo, a differenza della macchina, non pu` essere
o
ridotto a un insieme di regole di condotta (programmi) che ne
descrivano il comportamento.
Turing: Le regole di condotta sono prescrizioni, ma dipendono le
leggi di comportamento, che sono le leggi di natura applicate
all’uomo. Il fatto che non riusciamo a predire i risultati del calcolo
del comportamento di un singolo uomo non significa che esse non
esistano.
A posteriori, possiamo dire che l’assunto sottostante qui ` che
e
l’insieme di regole ` di tipo simbolico, vale a dire esplicito e
e
deterministico (non probabilistico).
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50. Obiezione 9: percezione extra-sensoriale
Obiettante: Se a giocare c’` un telepate, batte la macchina
e
perch´ vede oltre i muri
e
Turing: Ammesso che la telepatia esista, allora saremo in grado
di costruire una camera stagna a prova di telepate.
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51. Obiezione 9: percezione extra-sensoriale
Obiettante: Se a giocare c’` un telepate, batte la macchina
e
perch´ vede oltre i muri
e
Turing: Ammesso che la telepatia esista, allora saremo in grado
di costruire una camera stagna a prova di telepate.
Osservazione: Turing si conferma un filosofo realista: tutti i fenomeni
sono fisici – non c’` trascendenza metafisica – e quindi c’` sempre il
e e
modo di trovare un fenomeno uguale e contrario che annulli il
fenomeno in essere.
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52. Osservazioni conclusive sulle obiezioni
Molte obiezioni epistemologiche all’informatica in generale sono
ancora oggi riconducibili a quelle di Turing. Il grosso cambiamento `
e
il fatto che le macchine sono in rete.
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53. Osservazioni conclusive sulle obiezioni
Molte obiezioni epistemologiche all’informatica in generale sono
ancora oggi riconducibili a quelle di Turing. Il grosso cambiamento `
e
il fatto che le macchine sono in rete.
Spesso diventano i nostri filtri percettivi sulla realt`, i.e., senza le
a
macchine non possiamo disporre delle informazioni per valutare la
realt` stessa.
a
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54. Osservazioni conclusive sulle obiezioni
Molte obiezioni epistemologiche all’informatica in generale sono
ancora oggi riconducibili a quelle di Turing. Il grosso cambiamento `
e
il fatto che le macchine sono in rete.
Spesso diventano i nostri filtri percettivi sulla realt`, i.e., senza le
a
macchine non possiamo disporre delle informazioni per valutare la
realt` stessa.
a
Sul problema dell’accesso all’informazione mediato dalle macchine,
muove una nuova proposta organica di filosofia dell’informatica.
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55. Osservazioni conclusive sulle obiezioni
Molte obiezioni epistemologiche all’informatica in generale sono
ancora oggi riconducibili a quelle di Turing. Il grosso cambiamento `
e
il fatto che le macchine sono in rete.
Spesso diventano i nostri filtri percettivi sulla realt`, i.e., senza le
a
macchine non possiamo disporre delle informazioni per valutare la
realt` stessa.
a
Sul problema dell’accesso all’informazione mediato dalle macchine,
muove una nuova proposta organica di filosofia dell’informatica.
Vediamola.
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56. Perch´ la filosofia dell’informazione
e
Negli anni 1990 l’I.A. cessa di occuparsi di questioni filosofiche e
diventa una branca della robotica. C’` un vuoto teorico, che viene
e
riempito dalla proposta del filosofo Luciano Floridi (Bari, Oxford,
Hertfordshire) chiamata Filosofia dell’Informazione.
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57. Perch´ la filosofia dell’informazione
e
Negli anni 1990 l’I.A. cessa di occuparsi di questioni filosofiche e
diventa una branca della robotica. C’` un vuoto teorico, che viene
e
riempito dalla proposta del filosofo Luciano Floridi (Bari, Oxford,
Hertfordshire) chiamata Filosofia dell’Informazione.
Dapprima Floridi si sbarazza del pancomputazionalismo mediante una
definizione ricca e articolata del termine informazione, basata sul
realismo strutturale:
la realt` esiste indipendentemente dalla presenza (mente)
a
dell’osservatore;
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58. Perch´ la filosofia dell’informazione
e
Negli anni 1990 l’I.A. cessa di occuparsi di questioni filosofiche e
diventa una branca della robotica. C’` un vuoto teorico, che viene
e
riempito dalla proposta del filosofo Luciano Floridi (Bari, Oxford,
Hertfordshire) chiamata Filosofia dell’Informazione.
Dapprima Floridi si sbarazza del pancomputazionalismo mediante una
definizione ricca e articolata del termine informazione, basata sul
realismo strutturale:
la realt` esiste indipendentemente dalla presenza (mente)
a
dell’osservatore;
la realt` si struttura in clusters of data che possono essere
a
interrogati dall’agente per estrarre informazione;
22 of 68
59. Perch´ la filosofia dell’informazione
e
Negli anni 1990 l’I.A. cessa di occuparsi di questioni filosofiche e
diventa una branca della robotica. C’` un vuoto teorico, che viene
e
riempito dalla proposta del filosofo Luciano Floridi (Bari, Oxford,
Hertfordshire) chiamata Filosofia dell’Informazione.
Dapprima Floridi si sbarazza del pancomputazionalismo mediante una
definizione ricca e articolata del termine informazione, basata sul
realismo strutturale:
la realt` esiste indipendentemente dalla presenza (mente)
a
dell’osservatore;
la realt` si struttura in clusters of data che possono essere
a
interrogati dall’agente per estrarre informazione;
L’informazione ` dentro la realt`, alla Wiener (information-in-physics).
e a
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60. Una mappa del concetto di informazione
Figura: General Definition of Information as data + meaning (Floridi 2010)
23 of 68
61. I sei approcci possibili all’informazione
Floridi (2011) istanzia la mappa dell’informazione sulla realt` o come
a
realt` (l’als ob Kantiano):
a
1. come scienza della comunicazione (Shannon & Weaver);
24 of 68
62. I sei approcci possibili all’informazione
Floridi (2011) istanzia la mappa dell’informazione sulla realt` o come
a
realt` (l’als ob Kantiano):
a
1. come scienza della comunicazione (Shannon & Weaver);
2. come relazione della probabilit` (pi´ probabilit`, pi´ informazione:
a u a u
Markov);
24 of 68
63. I sei approcci possibili all’informazione
Floridi (2011) istanzia la mappa dell’informazione sulla realt` o come
a
realt` (l’als ob Kantiano):
a
1. come scienza della comunicazione (Shannon & Weaver);
2. come relazione della probabilit` (pi´ probabilit`, pi´ informazione:
a u a u
Markov);
3. come modalit` residuale al calcolo dell’esclusione dei mondi
a
possibili (Leibniz, Carnap);
24 of 68
64. I sei approcci possibili all’informazione
Floridi (2011) istanzia la mappa dell’informazione sulla realt` o come
a
realt` (l’als ob Kantiano):
a
1. come scienza della comunicazione (Shannon & Weaver);
2. come relazione della probabilit` (pi´ probabilit`, pi´ informazione:
a u a u
Markov);
3. come modalit` residuale al calcolo dell’esclusione dei mondi
a
possibili (Leibniz, Carnap);
4. come situation logic, spazio di stati e transizioni dentro un sistema
(Barwise);
24 of 68
65. I sei approcci possibili all’informazione
Floridi (2011) istanzia la mappa dell’informazione sulla realt` o come
a
realt` (l’als ob Kantiano):
a
1. come scienza della comunicazione (Shannon & Weaver);
2. come relazione della probabilit` (pi´ probabilit`, pi´ informazione:
a u a u
Markov);
3. come modalit` residuale al calcolo dell’esclusione dei mondi
a
possibili (Leibniz, Carnap);
4. come situation logic, spazio di stati e transizioni dentro un sistema
(Barwise);
5. come inferenza abdotta, valida nello spazio epistemico dell’agente
(Peirce);
24 of 68
66. I sei approcci possibili all’informazione
Floridi (2011) istanzia la mappa dell’informazione sulla realt` o come
a
realt` (l’als ob Kantiano):
a
1. come scienza della comunicazione (Shannon & Weaver);
2. come relazione della probabilit` (pi´ probabilit`, pi´ informazione:
a u a u
Markov);
3. come modalit` residuale al calcolo dell’esclusione dei mondi
a
possibili (Leibniz, Carnap);
4. come situation logic, spazio di stati e transizioni dentro un sistema
(Barwise);
5. come inferenza abdotta, valida nello spazio epistemico dell’agente
(Peirce);
6. come semantica di un insieme di dati ben formati dotati di
significato e verit` (Shank, Minsky).
a
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67. Il metodo dei livelli di astrazione
Floridi (2005) considera che la conoscenza ultima non sia accessibile
(il noumeno Kantiano) ma possiamo individuare diversi livelli di
astrazione dell’informazione a cui possiamo accedere, non sempre
ordinabili (esempio: un edificio pu` essere di stile umbertino, valere X
o
euro, ed essere la casa di Maria).
Il problema dell’ancoraggio del significato (Harnad 1990) e della
Stanza Cinese di Searle (1980, 1990) viene risolto nell’impossibilit` di
a
non significare (se ci sono eccezioni, ci stiamo comportando come
macchine!).
Il problema di Brooks (1990) degli animats (animali robot) viene
risolto con il “terzo regno” tra l’intelligenza degli agenti e la natura
composto di informazione che viene costruita dagli agenti stessi come
estrazione epistemica dalla realt`.
a
25 of 68
68. Fine della prima parte: ci meritiamo una pausa!
Domande?
Bibliografia, proposte, idee & commenti:
federico.gobbo@uninsubria.it
Scarica & condividi questa presentazione da qui:
http://www.slideshare.net/goberiko/
C
CC BY: $ Federico Gobbo 2012
26 of 68
70. Matrici dell’etica dell’Informatica
L’etica dell’informatica nasce come disciplina a s´ stante negli anni
e
1980 da due matrici parallele e indipendenti:
filosofica, con il libro di Deborah Johnson e l’articolo fondazionale
di Moor, che collocano la Computer Ethics nell’ambito di una
riflessione morale di stampo utilitaristico e e pragmatista, basato
sul metodo di analisi dei casi etici – la cui radice ultima `
e
Aristotele;
27 of 68
71. Matrici dell’etica dell’Informatica
L’etica dell’informatica nasce come disciplina a s´ stante negli anni
e
1980 da due matrici parallele e indipendenti:
filosofica, con il libro di Deborah Johnson e l’articolo fondazionale
di Moor, che collocano la Computer Ethics nell’ambito di una
riflessione morale di stampo utilitaristico e e pragmatista, basato
sul metodo di analisi dei casi etici – la cui radice ultima `
e
Aristotele;
informatica, con il Progetto GNU e la Free Software Foundation di
Richard Stallman, che considera il software non come merce ma
come elemento di liberazione ed emancipazione sociale – la cui
radice ultima ` Norbert Wiener.
e
27 of 68
72. La novit` del software libero
a
Richard Stallman, ultimo hacker della generazione del MIT Lab degli
anni 1970, ritiene che la libera circolazione del codice sorgente e la
sua possibilit` di modifica sia la premessa per una relazione equa con
a
l’utente, vale a dire dove ` in grado di risolvere il problema se vuole.
e
Deluso dalla frammentazione di Unix, che ha portato i suoi compagni
a intraprendere la via del software come merce, negli anni 1980 fonda
la Free Software Foundation per difendere il software posto sotto
licenza GPL, che garantisce le libert` fondamentali del software.
a
Secondo Stallman, il software libero deve gradualmente sostituire il
software proprietario, riprogrammando utilit` e applicativi compatibili
a
con Unix in licenza GPL per poter infine sostituire Unix con un nuovo
sistema operativo.
28 of 68
73. Critica del copyright
In Software libero, pensiero libero Stallman (1999) definisce il
copyright come un:
monopolio artificiale imposto dal governo che limita il diritto
naturale degli utenti a copiare... Il software commerciale ` un
e
sistema antisociale – il sistema che sostiene che tu non hai il
diritto di condividere o modificare il software – ` antisociale, e
e
antietico, e quindi semplicemente sbagliato... perch´ basato
e
sulla divisione del pubblico e sull’abbandono degli utenti senza
possibilit` di cavarsela.
a
29 of 68
74. Cosa significa libero?
Le libert` sono al centro del progetto GNU, e sono incrementali:
a
1. libert` 0: di eseguire il programma ovunque e per qualsiasi scopo;
a
2. libert` 1: di modificare il programma per le proprie esigenze, e
a
questo implica l’accesso al codice sorgente;
3. libert` 2: di distribuire il codice, gratis o meno;
a
4. libert` 3: di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente
a
i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunit` ne possa trarre
a
beneficio.
La dimostrazione che free software non significa necessariamente
gratis la d` Stallman stesso. Nel 1985 infatti vende GNU Emacs su
a
nastro per corrispondenza, a 150 dollari la copia.
30 of 68
75. Limiti del progetto GNU
Nel 1990 il sistema [operativo] GNU era quasi completo; l’unica
componente maggiore che mancava era il kernel. (Stallman, 1999).
La difficolt` della FSF di rendere il kernel GNU (HURD) stabile rende
a
scettica la comunit` degli sviluppatori a partecipare. Inoltre, l’effetto
a
virale della GPL non piace perch´ impedisce la combinazione con il
e
software proprietario, e in ultima analisi rende difficile venderlo: molti
vedono una possibilit` di coesistenza tra il software libero e quello
a
proprietario.
Stallman risponde con un nuovo modello economico: regalare il
codice, vendere il servizio di assistenza.
31 of 68
76. Nel 1991 nasce Linux
> From: torvalds@@klaava.Helsinki.FI (Linus Benedict Torvalds)
> Newsgroups: comp.os.minix
> Subject: What would you like to see most in minix?
> Summary: small poll for my new operating system
> Message-ID: <1991Aug25.205708.9541@@klaava.Helsinki.FI>
> Date: 25 Aug 91 20:57:08 GMT
> Organization: University of Helsinki
>
> Hello everybody out there using minix -
>
> I’m doing a (free) operating system (just a hobby, won’t be big and
> professional like gnu) for 386(486) AT clones. This has been brewing
> since april, and is starting to get ready. I’d like any feedback on
> things people like/dislike in minix, as my OS resembles it somewhat
> (same physical layout of the file-system (due to practical reasons)
> among other things).
>
> I’ve currently ported bash(1.08) and gcc(1.40), and things seem to work.
> This implies that I’ll get something practical within a few months, and
> I’d like to know what features most people would want. Any suggestions
> are welcome, but I won’t promise I’ll implement them :-)
>
> Linus (torvalds@kruuna.helsinki.fi)
>
> PS. Yes - it’s free of any minix code, and it has a multi-threaded fs.
> It is NOT protable (uses 386 task switching etc), and it probably never
> will support anything other than AT-harddisks, as that’s all I have :-(.
32 of 68
77. Linux o GNU/Linux? Stallman vs. Torvalds
Fino al kernel Linux 0.11+VM (fine 1991) la licenza di Linus era di
questo tipo: “- It’s free (copyright by me, but freely distributable
under a very lenient copyright)”.
Dalla versione 0.12 (5 gennaio 1992), Linux passa alla GPL. Perch´?
e
“Perch´ il compilatore GCC ` sotto GPL.”
e e
Stallman allora minaccia di fare causa a chiunque usi Linux in
combinazione con software non-GPL. La risposta di Torvalds ` e
sorprendente e creativa.
33 of 68
78. Linus interpreta creativamente la GPL (1999, T.d.A.)
Abbiamo finito per decidere (o forse ho finito io per
decretare) che le chiamate di sistema non sarebbero state
considerate collegate al kernel. In altri termini, qualsiasi
programma che giri sopra Linux non verr` considerato protetto
a
da GPL. Questa decisione fu fatta molto presto e ho addirittura
aggiunto un file speciale leggimi (vedi Appendice B) per essere
sicuri che tutti potessero saperlo. Grazie a questo le aziende
possono scrivere programmi per Linux senza preoccuparsi della
GPL. Il potere di Linux ` tanto nella comunit` di cooperazione
e a
che ci sta dietro quanto nel codice stesso. Se Linux venisse
rapito – se qualcuno tentasse di farne e una versione proprietaria
e distribuirlo – tutta la sua appetibilit`, che ` essenzialmente il
a e
modello di sviluppo dell’open source, sarebbe perso per la
versione proprietaria.
79. Goodbye, “free software”; hello, “open source”
Eric Steven Raymond ` un hacker della generazione di Stallman.
e
Autore di Fetchmail, uno dei primi contributori al progetto GNU.
Nella primavera del 1993 scopre Linux e ne rimane folgorato.
Il 3 febbraio 1998 a Palo Alto, California, Raymond inventa
l’espressione “open source”, in risposta all’annuncio dato dalla
Netscape di rilasciare il codice sorgente libero in rete per il loro
browser, avendo perso la “guerra dei browser” contro Microsoft
Internet Explorer. L’intento era evitare che il motore (Gecko) di
Netscape fosse posto sotto licenza GPL: “dobbiamo far accettare il
software libero nel mainstream corporate world” (Raymond, 1998).
Insieme a Bruce Perens, autore del Contratto Sociale Debian (e
coautore di Toy Story), fonda la Open Source Initiative (OSI), che
certifica quali licenze seguono i requisiti open source.
35 of 68
80. La cattedrale come contrapposizione del bazaar
[Il software] viene attentamente lavorato a mano da singoli o
da bande di maghi che lavorano in silenzio, senza che alcuna
versione beta veda la luce prima del momento giusto... [come in
una] cattedrale, da costruire in silenzio e reverenza (Raymond
1997, T.d.A.)
Il sapere perpetrato dalla cattedrale ` chiuso, esoterico; viceversa, il
e
sapere del bazaar ` aperto, essoterico, al di l` dell’apertura del codice
e a
sorgente.
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81. Il progetto GNU (ma non solo) come cattedrale
I programmi GNU sembravano “cattedrali”, monumenti
all’etica hacker, impressionanti, pianificati in modo centralizzato,
costruiti per durare nel tempo. [...] Linux (anche se era solo la
punta dell’iceberg) divenne cos´ la prima vera e concreta
ı
dimostrazione al mondo intero che la comunit` hacker e il
a
movimento per il software libero non era solo uno scoordinato
gruppo di visionari idealisti e che le cose potevano realmente (e
drasticamente cambiare) (Williams in Aliprandi 2005:21).
37 of 68
82. Il bazaar di Raymond come mercato dell’abbondanza
[Il modello del bazaar] ` un pullulare di progetti e approcci
e
differenti basati sulla rapidit` dei rilasci... il mercato interno
a
della reputazione della comunit` esercita una sottile pressione
a
sulle persone in modo che non si lancino dei progetti se non si ` e
abbastanza competenti per seguirli (Raymond 1997, T.d.A.).
38 of 68
83. Linux come prototipo del modello a bazaar
Lo stile di sviluppo di Linus Torvalds – rilascia spesso e
volentieri, delega tutto quello che puoi, sii aperto fino alla
promiscuit` – arriv` come una sopresa. Nessuna costruzione a
a o
cattedrale, silenziosa e riverente – invece, la comunit` Linux
a
sembrava assomigliare a un vociante bazaar di approcci e
priorit` diverse (simboleggiate dai siti di archivio di Linux, che
a
accettano proposte da chiunque), fouri dal quale sembrava
potesse emergere un sistema coerente e stabile solo mediante
una successione di miracoli. Il fatto che questo stile a bazaar
sembr` funzionare, e funzionare bene, fu per me un vero shock
o
(Raymond in Halvelik 2004: 119).
39 of 68
84. Il punto di vista di Raymond...
Ci sono tre livelli, uno ideologico, uno pratico e uno
personale. Su quello ideologico... la differenza ` molto chiara.
e
Richard vuole coscientemente cambiare il mondo e
esplicitamente, in una crociata morale. Se non prendi le sue
argomentazioni morali astratte, non sposi la sua causa. La via
che Linus Torvalds e io, e altri, hanno portato avanti ` e
pragmatica. C’` un livello pratico sul quale c’` un conflitto sulle
e e
tattiche da usare per diffondere il messaggio. C’` anche un
e
livello personale in cui, be’, le persone hanno un ego e hanno
investito nelle ideologie, e se parte di ci` che pensi sia il tuo
o
pensiero rivoluzionario hai l’impressione te l’abbiano rubato,
provi del risentimento (Raymond in Holmevik 2004:126).
85. ...e quello di Stallman
La differenza fondamentale tra i due movimenti risiede nei
loro valori, nel loro modo di guardare al mondo. Per il
movimento open source, la questione se il software dovrebbe
essere a sorgente aperto ` pratica, non etico. Come si dice
e
comunemente, “open source ` una metodologia di sviluppo, il
e
software libero un movimento sociale”. Per il movimento open
source il software non libero ` una soluzione subottimale. Per il
e
movimento del software libero, il software non libero ` un
e
problema sociale e il software libero ` la soluzione.
e
Richard Stallman, Perch´ ’free’ (T.d.A.)
e
86. Linux come ‘oltreunix’ e ‘antimicrosoft’
Vedo Linux come qualcosa che non ` Microsoft – una
e
reazione contro Microsoft, n´ pi´ n´ meno. Non penso che avr`
e u e a
molto successo nel lungo periodo. Ho guardato il sorgente e ci
sono pezzi buoni e pezzi non buoni. Un insieme disordinato di
persone hanno contribuito a questo sorgente, e la qualit`
a
cambia drasticamente.
Ken Thompson, 1999 (in Holmevik 2004:130)
42 of 68
87. La selva dei sistemi operativi liberi all’anno 2000
88. Microsoft ha paura di Linux: il nuovo Davide contro
Golia?
1. OSS pone nel breve periodo una sfida diretta a Microsoft, ai
prodotti e alla piattaforma, in particolare nell’area server. Inoltre, il
parallelismo intrinseco e lo scambio libero di idee in OSS ha
benefici che non sono replicabili nel nostro modello corrente di
licenze e pertanto presenta una sfida nella condivisione delle idee
dello sviluppo nel lungo periodo [...].
2. Linux pu` vincere finch´ i servizi / protocolli saranno cose utili.
o e
3. Progetti OSS sono stati in grado di guadagnare terreno in molte
applicazioni server grazie al vasto utilizzo di protocolli semplici e
molto utilizzati. Estendendo questi protocolli e sviluppandone di
nuovi, possiamo impedire a progetti OSS di entrare nel mercato.
(Raymond Halloween I in Holmevik 2004:147)
44 of 68
89. Linux diventa un fenomeno mediatico
Figura: Copertina di Wired, novembre 2003
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90. L’entusiasmo: abbiamo cambiato il mondo
Quando vedi delle URL sui sacchetti della spesa, sui giornali
popolari, sui fianchi dei camion, alla fine di un film subito dopo
il logo del produttore – quelle eravamo noi, l’abbiamo fatto noi.
Abbiamo dato Internet alle gente comune. Abbiamo dato il
calcio d’inizio di un nuovo mezzo di comunicazione. Abbiamo
cambiato il mondo. (Zawinski in Holmevik 2004: 127)
46 of 68
91. Una valuazione della matrice informatica all’etica
Non si tratta di un’analisi del mondo, ma di un cambiamento del
mondo dal di dentro. La posizione di rivoluzione sociale massimalista
di Stallman ` minoritaria nel mondo software, mentre la visione di
e
Raymond di coesistenza con il software proprietario riesce a far
accettare il software libero come un’alternativa di mercato.
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92. Una valuazione della matrice informatica all’etica
Non si tratta di un’analisi del mondo, ma di un cambiamento del
mondo dal di dentro. La posizione di rivoluzione sociale massimalista
di Stallman ` minoritaria nel mondo software, mentre la visione di
e
Raymond di coesistenza con il software proprietario riesce a far
accettare il software libero come un’alternativa di mercato.
D’altro canto, la filosofia del software libero si estende al di l` del
a
mondo del software, in particolare nel movimento Creative Commons
fondato da Lawrence Lessig, che trova un copyright morbido per
facilitare la circolazione dei prodotti culturali digitali legale,
proponendo un nuovo modello di mercato – legge della coda lunga.
47 of 68
93. Figura: La notizia della violazione del Cray francese, 1986 (Amici di HAL)
94. La matrice filosofica nasce in ritardo
Esempio di caso etico: nel 1986 un supercomputer Cray one dei
militari francesi viene hackerato da tre ragazzi che lasciano come
firma una frase beffarda (hacking bianco). L’opinione pubblica
mondiale si spavent`, perch´ quel computer controllava gli
o e
esperimenti di bombe nucleari francesi a Mururoa. Domanda: gli
hacker hanno commesso un crimine?
49 of 68
95. La matrice filosofica nasce in ritardo
Esempio di caso etico: nel 1986 un supercomputer Cray one dei
militari francesi viene hackerato da tre ragazzi che lasciano come
firma una frase beffarda (hacking bianco). L’opinione pubblica
mondiale si spavent`, perch´ quel computer controllava gli
o e
esperimenti di bombe nucleari francesi a Mururoa. Domanda: gli
hacker hanno commesso un crimine?
I filosofi morali si accorgono in quegli anni che esiste un vuoto nelle
politiche da seguire (policy vacuum), e quindi classificano
induttivamente i casi etici dove sono coinvolti dei computer, alla
ricerca di un metodo di analisi. Non c’` dunque una riflessione
e
teoretica, inizialmente.
49 of 68
97. Caratteristiche dell’Etica dell’Informatica
Secondo Floridi (1999), sono cinque le caratteristiche fondazionali
della disciplina:
1. ` logicamente argomentativa, con una tendenza al ragionamento
e
per analogia;
50 of 68
98. Caratteristiche dell’Etica dell’Informatica
Secondo Floridi (1999), sono cinque le caratteristiche fondazionali
della disciplina:
1. ` logicamente argomentativa, con una tendenza al ragionamento
e
per analogia;
2. ` empirica, con una tendenza all’analisi di scenario;
e
50 of 68
99. Caratteristiche dell’Etica dell’Informatica
Secondo Floridi (1999), sono cinque le caratteristiche fondazionali
della disciplina:
1. ` logicamente argomentativa, con una tendenza al ragionamento
e
per analogia;
2. ` empirica, con una tendenza all’analisi di scenario;
e
3. ha un approccio orientato alla risoluzione di problemi;
50 of 68
100. Caratteristiche dell’Etica dell’Informatica
Secondo Floridi (1999), sono cinque le caratteristiche fondazionali
della disciplina:
1. ` logicamente argomentativa, con una tendenza al ragionamento
e
per analogia;
2. ` empirica, con una tendenza all’analisi di scenario;
e
3. ha un approccio orientato alla risoluzione di problemi;
4. ` intrinsecamente orientata a prendere decisioni;
e
50 of 68
101. Caratteristiche dell’Etica dell’Informatica
Secondo Floridi (1999), sono cinque le caratteristiche fondazionali
della disciplina:
1. ` logicamente argomentativa, con una tendenza al ragionamento
e
per analogia;
2. ` empirica, con una tendenza all’analisi di scenario;
e
3. ha un approccio orientato alla risoluzione di problemi;
4. ` intrinsecamente orientata a prendere decisioni;
e
5. ` induttiva, perch` basata sulla comparazione dei casi.
e e
50 of 68
102. Il PAPA come tassonomia dell’etica dell’informatica
La prima classificazione dei casi etici segue gli ambiti d’uso, secondo
l’acronimo PAPA:
intellectual Property: casi di pirateria del software;
51 of 68
103. Il PAPA come tassonomia dell’etica dell’informatica
La prima classificazione dei casi etici segue gli ambiti d’uso, secondo
l’acronimo PAPA:
intellectual Property: casi di pirateria del software;
Accuracy: casi di mancata accuratezza nelle banche dati;
51 of 68
104. Il PAPA come tassonomia dell’etica dell’informatica
La prima classificazione dei casi etici segue gli ambiti d’uso, secondo
l’acronimo PAPA:
intellectual Property: casi di pirateria del software;
Accuracy: casi di mancata accuratezza nelle banche dati;
Privacy: casi di violazione della riservatezza;
51 of 68
105. Il PAPA come tassonomia dell’etica dell’informatica
La prima classificazione dei casi etici segue gli ambiti d’uso, secondo
l’acronimo PAPA:
intellectual Property: casi di pirateria del software;
Accuracy: casi di mancata accuratezza nelle banche dati;
Privacy: casi di violazione della riservatezza;
Access: casi di violazione dell’accesso.
51 of 68
106. Property
La propriet` intellettuale ` fondata sull’uso non esclusivo: se due
a e
persone si scambiano una mela, avranno ciascuno una mela; se si
scambiano un’idea, avranno ciascuno due idee.
Un problema noto ` quello delle restrizioni d’uso del software:
e
adottando il velo dell’ignoranza di Rawls, non posso giustificarle
perch´ non so cosa pensa la comunit` degli utenti.
e a
Altro problema noto ` il problema della responsabilit`: per esempio,
e a
se il crash di Windows mi fa perdere i miei dati, perch´ sono
e
`
responsabile io utente e non la Microsoft? E eticamente corretto?
52 of 68
107. Accuracy
L’identit` personale e giuridica, specie con la diffusione di internet, `
a e
diventata facilmente occultabile o manipolabile.
Chi ` responsabile dell’autenticit` e dell’accuratezza? Cosa succede a
e a
chi non ` accurato sui dati? Chi ` responsabile?
e e
Esempi concreti: carte di credito clonate, sabotaggio informatico
(virus, worm, trojan, spyware. . . )
53 of 68
108. Privacy
La protezione dei dati sensibili, per evitare frodi ma non solo, ` un
e
ambito sempre pi´ urgente, soprattutto in societ` come quella inglese
u a
dove la videosorveglianza ` considerata un fatto normale. Alcuni casi
e
noti:
I cookies dei browser, che mantengono dati personali, spesso senza
che l’utente sia consapevole,
Facebook come collettore di dati personali a fini promozionali di
marketing sui suoi utenti senza richiesta esplicita agli stessi;
54 of 68
109. Access
Chi ha diritto all’accesso dei dati?
55 of 68
110. Access
Chi ha diritto all’accesso dei dati?
La risposta a questa domanda apre un ambito di politica
dell’informatica e in ultima analisi di riflessione sulle nostre
democrazie occidentali, che sono nate in un contesto dominato dalla
tecnologia industriale sul modello broadcasting (una fonte, molte
copie in ricezione, no feedback diretto) invece che su un modello a
rete (ogni noto pu` spedire e ricevere, feedback diretti)
o
55 of 68
111. Access
Chi ha diritto all’accesso dei dati?
La risposta a questa domanda apre un ambito di politica
dell’informatica e in ultima analisi di riflessione sulle nostre
democrazie occidentali, che sono nate in un contesto dominato dalla
tecnologia industriale sul modello broadcasting (una fonte, molte
copie in ricezione, no feedback diretto) invece che su un modello a
rete (ogni noto pu` spedire e ricevere, feedback diretti)
o
Recentemente, il caso etico pi´ interessante rispetto all’accesso
u
riguarda il fenomeno Wikileaks, che d` accesso libero a
a
informazioni riservate protette dai governi.
55 of 68
112. Insufficienza del PAPA
Pi´ l’informatica diventa pervasiva, pi´ il PAPA dimostra essere
u u
insufficiente come classificatore dei casi. Molti casi studio sono
complessi e coinvolgono pi´ aspetti contemporaneamente, e nel
u
contempo nascono ambiti nuovi.
Negli anni 1990 si passa perci` dal proporre griglie classificatorie a
o
piuttosto dare metodo di analisi dei casi etici dell’informatica che
prescindano dall’ambito specifico.
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113. Nuovi ambiti 1/2
accountability (responsabilit`): il computer usato come capro
a
espiatorio (“l’ha detto la macchina di farlo”) e il problema delle
molte mani (chi ` responsabile dei bachi del codice quando i
e
programmatori sono molti?)
e-government: come l’ITC pu` risolvere la crisi di rappresentanza
o
delle democrazie occidentali? Quanto i social network sono decisivi
nell’organizzare l’opinione pubblica, specie in paesi non occidentali
(vedi il caso di Twitter e Facebook in Algeria)?
machine ethics: l’agente robotico ` responsabile delle proprie azioni
e
(vedi il caso dei soldati robot in Iraq)?
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114. Nuovi ambiti 2/2
digital divide: come risolvere il divario dell’accesso alle nuove
tecnologie tra l’occidente e i paesi emergenti (caso di OLPC)?
e-waste: il problema dell’inquinamento delle nuove tecnologie e del
loro riciclaggio.
violenza nei videogiochi: l’uso di videogiochi violenti spinge i
videogiocatori ad essere violenti?
protezioni digitali: le protezioni ai documenti di prodotti culturali
(film, file musicali, ebook) proteggono veramente gli editori o
danneggiano il mercato?
etc.
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115. Il metodo di analisi dei casi
Moor (1999) definisce quattro passi per l’analisi dei casi:
1. prima facie: cosa suscita emotivamente la lettura del caso, prima
ancora di qualsiasi riflessione? Bisogna tenerne conto.
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116. Il metodo di analisi dei casi
Moor (1999) definisce quattro passi per l’analisi dei casi:
1. prima facie: cosa suscita emotivamente la lettura del caso, prima
ancora di qualsiasi riflessione? Bisogna tenerne conto.
2. fatti: a quali informazioni abbiamo accesso? Cosa ` successo? Chi
e
ha fatto cosa (agenti morali)? Chi ` coinvolto (pazienti morali)?
e
L’informazione ` completa o parziale?
e
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117. Il metodo di analisi dei casi
Moor (1999) definisce quattro passi per l’analisi dei casi:
1. prima facie: cosa suscita emotivamente la lettura del caso, prima
ancora di qualsiasi riflessione? Bisogna tenerne conto.
2. fatti: a quali informazioni abbiamo accesso? Cosa ` successo? Chi
e
ha fatto cosa (agenti morali)? Chi ` coinvolto (pazienti morali)?
e
L’informazione ` completa o parziale?
e
3. passo deontologico: quali diritti sono stati violati? quali regole
morali sono applicabili?
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118. Il metodo di analisi dei casi
Moor (1999) definisce quattro passi per l’analisi dei casi:
1. prima facie: cosa suscita emotivamente la lettura del caso, prima
ancora di qualsiasi riflessione? Bisogna tenerne conto.
2. fatti: a quali informazioni abbiamo accesso? Cosa ` successo? Chi
e
ha fatto cosa (agenti morali)? Chi ` coinvolto (pazienti morali)?
e
L’informazione ` completa o parziale?
e
3. passo deontologico: quali diritti sono stati violati? quali regole
morali sono applicabili?
4. passo conseguenzialista: a partire dalle conseguenze, vengano
tracciati i seguenti scenari: scenario peggiore, scenario migliore,
scenario ottimale (il miglior “giusto mezzo”).
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119. I test sul caso analizzato (Barger 2008)
1. test deontologico: chiunque pu` usufruire della soluzione ottimale?
o
La soluzione ottimale tratta tutti gli esseri umani come fini, mai
come mezzi?
120. I test sul caso analizzato (Barger 2008)
1. test deontologico: chiunque pu` usufruire della soluzione ottimale?
o
La soluzione ottimale tratta tutti gli esseri umani come fini, mai
come mezzi?
2. test realista: la soluzione ottimale ` naturale (in accordo con la
e
natura umana, l’ambiente, ecc.)? La soluzione ottimale ` e
bilanciata o eccessiva da uno dei due “corni” del dilemma?
121. I test sul caso analizzato (Barger 2008)
1. test deontologico: chiunque pu` usufruire della soluzione ottimale?
o
La soluzione ottimale tratta tutti gli esseri umani come fini, mai
come mezzi?
2. test realista: la soluzione ottimale ` naturale (in accordo con la
e
natura umana, l’ambiente, ecc.)? La soluzione ottimale ` e
bilanciata o eccessiva da uno dei due “corni” del dilemma?
3. test pragmatista: c’` un accordo sociale (della maggioranza)
e
sull’efficacia della soluzione ottimale? la soluzione ottimale `
e
minmax (minimizza i costi, massimizza i benefici, per la
maggioranza)?
122. I test sul caso analizzato (Barger 2008)
1. test deontologico: chiunque pu` usufruire della soluzione ottimale?
o
La soluzione ottimale tratta tutti gli esseri umani come fini, mai
come mezzi?
2. test realista: la soluzione ottimale ` naturale (in accordo con la
e
natura umana, l’ambiente, ecc.)? La soluzione ottimale ` e
bilanciata o eccessiva da uno dei due “corni” del dilemma?
3. test pragmatista: c’` un accordo sociale (della maggioranza)
e
sull’efficacia della soluzione ottimale? la soluzione ottimale `
e
minmax (minimizza i costi, massimizza i benefici, per la
maggioranza)?
4. test esistenzialista: riprendendo la prima facie, la soluzione
ottimale ` la pi´ rispondente alla coscienza del giudice (analista del
e u
caso)? Il giudice si ` sentito libero di esprimersi o si ` sentito
e e
infuenzato dagli altri? In che misura?
123. I test sul caso analizzato (Barger 2008)
1. test deontologico: chiunque pu` usufruire della soluzione ottimale?
o
La soluzione ottimale tratta tutti gli esseri umani come fini, mai
come mezzi?
2. test realista: la soluzione ottimale ` naturale (in accordo con la
e
natura umana, l’ambiente, ecc.)? La soluzione ottimale ` e
bilanciata o eccessiva da uno dei due “corni” del dilemma?
3. test pragmatista: c’` un accordo sociale (della maggioranza)
e
sull’efficacia della soluzione ottimale? la soluzione ottimale `
e
minmax (minimizza i costi, massimizza i benefici, per la
maggioranza)?
4. test esistenzialista: riprendendo la prima facie, la soluzione
ottimale ` la pi´ rispondente alla coscienza del giudice (analista del
e u
caso)? Il giudice si ` sentito libero di esprimersi o si ` sentito
e e
infuenzato dagli altri? In che misura?
5. test finale: quale approccio filosofico ` stato pi´ rilevante
e u
nell’analisi del caso? Perch´?
e
124. Problemi fondazionali
Negli anni 1990 nasce l’esigenza di una riflessione teorica pi´ accorta
u
della disciplina. La metaetica indaga le ragioni epistemologiche
dell’etica, nel nostro caso dell’informatica. Celebre l’obiezione di
Gottenbarn (1995):
Perch´ un omicidio commesso con un bisturi non fa parte dell’etica
e
della medicina mentre un crimine informatica fa parte dell’etica
dell’informatica? Allora perch´ non un’etica dell’automobile, o
e
dell’aviazione?!?
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125. Problemi fondazionali
Negli anni 1990 nasce l’esigenza di una riflessione teorica pi´ accorta
u
della disciplina. La metaetica indaga le ragioni epistemologiche
dell’etica, nel nostro caso dell’informatica. Celebre l’obiezione di
Gottenbarn (1995):
Perch´ un omicidio commesso con un bisturi non fa parte dell’etica
e
della medicina mentre un crimine informatica fa parte dell’etica
dell’informatica? Allora perch´ non un’etica dell’automobile, o
e
dell’aviazione?!?
Se la Computer Ethics ` una collezione di casi etici particolari
e
(Johnson), cos’` che la distingue dall’etica tout court?
e
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126. Metaetica dell’informatica
Il modello Floridi & Sanders (2002) individua cinque prospettive ai
problemi fondazionali dell’etica dell’informatica.
1. NA (No Resolution Approach): i dilemmi sono insolubili perch´
e
manca il fondamento teorico;
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127. Metaetica dell’informatica
Il modello Floridi & Sanders (2002) individua cinque prospettive ai
problemi fondazionali dell’etica dell’informatica.
1. NA (No Resolution Approach): i dilemmi sono insolubili perch´
e
manca il fondamento teorico;
2. PA (Professional Approach): si tratta di un’etica della professione
dell’informatico;
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128. Metaetica dell’informatica
Il modello Floridi & Sanders (2002) individua cinque prospettive ai
problemi fondazionali dell’etica dell’informatica.
1. NA (No Resolution Approach): i dilemmi sono insolubili perch´
e
manca il fondamento teorico;
2. PA (Professional Approach): si tratta di un’etica della professione
dell’informatico;
3. RA (Radical Approach): i computer stravolgono la societ` e quindi
a
gli aspetti etici sono radicalmente nuovi;
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129. Metaetica dell’informatica
Il modello Floridi & Sanders (2002) individua cinque prospettive ai
problemi fondazionali dell’etica dell’informatica.
1. NA (No Resolution Approach): i dilemmi sono insolubili perch´
e
manca il fondamento teorico;
2. PA (Professional Approach): si tratta di un’etica della professione
dell’informatico;
3. RA (Radical Approach): i computer stravolgono la societ` e quindi
a
gli aspetti etici sono radicalmente nuovi;
4. CA (Conservative Approach): si tratta di istanze nuove dell’etica
tradizionale;
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130. Metaetica dell’informatica
Il modello Floridi & Sanders (2002) individua cinque prospettive ai
problemi fondazionali dell’etica dell’informatica.
1. NA (No Resolution Approach): i dilemmi sono insolubili perch´
e
manca il fondamento teorico;
2. PA (Professional Approach): si tratta di un’etica della professione
dell’informatico;
3. RA (Radical Approach): i computer stravolgono la societ` e quindi
a
gli aspetti etici sono radicalmente nuovi;
4. CA (Conservative Approach): si tratta di istanze nuove dell’etica
tradizionale;
5. IA (Innovative Approach): c’` bisogno di un framewrok macroetico
e
alternativo.
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131. Posizioni non pi´ sostenibili oggi
u
La posizione NA non ` pi´ sostenibile perch´ i fondamenti teorici oggi
e u e
ci sono.
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132. Posizioni non pi´ sostenibili oggi
u
La posizione NA non ` pi´ sostenibile perch´ i fondamenti teorici oggi
e u e
ci sono.
La posizione PA ` sempre stata difficile perch´ non ` chiaro qual ` lo
e e e e
specifico professionale dell’informatico, e nella maggior parte dei Paesi
non esiste un Ordine professionale specifico. Inoltre, da almeno gli
anni 2000, la maggior parte degli utenti non ` professionale, perci` la
e o
posizione diventa per lo meno limitante.
63 of 68
133. La situazione oggi
Molti filosofi dell’informatica prendono la posizione CA, che ha il
vantaggio di recuperare la tradizione della filosofia morale ma lo
svantaggio di perdere specificit`.
a
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134. La situazione oggi
Molti filosofi dell’informatica prendono la posizione CA, che ha il
vantaggio di recuperare la tradizione della filosofia morale ma lo
svantaggio di perdere specificit`.
a
La posizione RA esiste ma ` minoritaria: si basa sul fatto che le
e
tecnologie informatiche hanno portato l’umanit` a una situazione
a
nuova e irreversibile intrattabile nei termini filosofici tradizionali.
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135. La situazione oggi
Molti filosofi dell’informatica prendono la posizione CA, che ha il
vantaggio di recuperare la tradizione della filosofia morale ma lo
svantaggio di perdere specificit`.
a
La posizione RA esiste ma ` minoritaria: si basa sul fatto che le
e
tecnologie informatiche hanno portato l’umanit` a una situazione
a
nuova e irreversibile intrattabile nei termini filosofici tradizionali.
Floridi propone un approccio innovativo (posizione IA) che sta in tra
`
CA e RA. E denominato Etica dell’Informazione, coerente con la
Filosofia dell’Informazione gi` delineata.
a
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136. Etica dell’Informazione
Floridi (2010, ed.) definisce il suo paradigma etico come una base
comune delle basi etiche tradizionali a partire dal concetto
epistemologico di infosfera gi` visto, ontologicamente agnostica: non
a
esiste una realt` ultima, ma diversi livelli di astrazione.
a
L’assunto ` che senza informazione non c’` azione morale (conditio
e e
sine qua non).
Si tratta di un’etica non-classica perch´ non basata sull’uomo al
e
centro (non-antropocentrico), come l’antispecismo o la Land Ethics,
senza bisogno di trascendenza.
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137. Tratti specifici dell’Etica dell’Informazione
Il punto di partenza non ` l’agente ma il paziente morale assunto
e
come vittima. La domanda fondamentale diventa: a chi nuoce
l’azione?
L’analisi ` sull’ecologia dell’informazione, vista come base ancora
e
prima della nozione di vivente: la responsabilit` dell’homo poieticus `
a e
di proteggere la diffusione dell’informazione.
Maggiore il livello di informazione dell’agente, maggiore la
responsabilit`. La prospettiva informazionale permette di confrontare
a
in un unico ambiente agenti umani, animali, vegetali, robotici,
software, avendo come minimo comun denominatore il fatto di essere
informazionali.
66 of 68
138. Osservazioni conclusive
L’Etica dell’Informazione ` diventato il paradigma dominante della
e
Computer Ethics e quindi ogni proposta alternativa va valutata in
riferimento ad esso.
Il metodo dell’analisi dei casi etici ` ben definito, mentre gli ambiti di
e
applicazione sono costantemente in crescita, dando sempre nuove
possibilit` di ricerca.
a
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139. Grazie dell’attenzione!
Domande?
Bibliografia, proposte, idee & commenti:
federico.gobbo@uninsubria.it
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http://www.slideshare.net/goberiko/
C
CC BY: $ Federico Gobbo 2012
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