Fornire tecnologia informatica e soluzioni di Reverse Engineering e Rapid Prototyping in grado di realizzare modelli e prototipi in un mondo da tutelare con riverenza, è un traguardo destinato ad assicurare i capolavori ancora in nostro possesso alle generazioni future.Il patrimonio artistico ed archeologico è sempre oggetto di attenzione e di riguardo. Per tale motivo, vuole essere difeso e salvaguardato da elementi o situazioni imprevisti. Questa attenzione acuìsce la nostra sensibilità del “bello”, in quanto ci porta alla ricerca degli strumenti che si possono utilizzare per conservare in vita le opere apparentemente “morte”! Unocad, a questo proposito, ha il piacere di sottoporvi una breve carrellata di esperienze che evidenziano alcune attività sostanzialmente mirate al rilievo di importanti opere scultoree, al ἀne di catalogarle, restaurarle o riprodurle.
3. Unocad
e l’arte
Unocad da oltre dieci anni si è interessata nel mondo dell’arte grazie alla
ricerca e agli sviluppi di nuove tecnologie utilizzate poi per progetti innovativi
nel settore artistico e archeologico dei Beni Culturali ed Ambientali.
Fornire tecnologia informatica e soluzioni di Reverse Engineering e Rapid
Prototyping in grado di realizzare modelli e prototipi in un mondo da tutelare
con riverenza, è un traguardo destinato ad assicurare i capolavori ancora in
nostro possesso alle generazioni future.
Il patrimonio artistico ed archeologico è sempre oggetto di attenzione e di
riguardo. Per tale motivo, vuole essere difeso e salvaguardato da elementi
o situazioni imprevisti. Questa attenzione acuìsce la nostra sensibilità
del “bello”, in quanto ci porta alla ricerca degli strumenti che si possono
utilizzare per conservare in vita le opere apparentemente “morte”!
Unocad, a questo proposito, ha il piacere di sottoporvi una breve carrellata
di esperienze che evidenziano alcune attività sostanzialmente mirate al
rilievo di importanti opere scultoree, al fine di catalogarle, restaurarle o
riprodurle.
Questa brochure, destinata in particolar modo al mueseale, vuole
sensibilizzare maggiormente ciò che è stato fatto fino ad ora.
Il nostro desiderio è quello di incentivare a scrutare con vivo interesse ciò
che è stato sicuramente già percorso con lo sguardo in quelle stanze che
ospitano tante opere.Tali opere attendono forse di essere ancora catalogate
tridimensionalmente al fine di riprodurle e farle quindi ammirare a tutto il
mondo.
Grazie alla possibilità multimediale, oggi possiamo riprodurre copie su diversa
scala o tipologia di materiale. Si può arricchire in tal modo la diversificazione
nel proporre prototipi museali destinati alla divulgazione culturale dell’arte
e alla proposta di continue join ventures.
4. Progetto
Mozia
Giovinetto
Progetto Mozia
Schedare un bene culturale è la fase essenziale per la conoscenza e la conservazione
di ogni oggetto. Per conoscerne forma, colore, volume e materiale responsabili di
musei e di collezioni artistiche annotano diligentemente migliaia di caratteristiche per
conservarne memoria.
Ma quale scheda potrà mai restituire allo studioso l’opera così come appare? Con
l’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità e rapidità esecutiva, Unocad
aggiunge ora una nuova dimensione nello studio e nella divulgazione dell’arte con la
reale possibilità di creare repliche digitali di preziosi pezzi da museo.
Queste tecnologie altamente innovative permettono di visualizzare al computer
l’opera in tutti i minimi particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio nudo.
Espressamente sviluppate per il settore artistico e archeologico dei Beni Culturali
ed Ambientali, queste tecnologie hardware e software ricostruiscono di seguito
l’acquisizione tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per una facile e intuitiva
consultazione multimediale, indipendentemente dalla complessità della forma,
materiale e dimensioni del manufatto.
4
6. Il rilievo 3D
Nuovissime tecniche di riproduzione in 3
dimensioni per capire, salvare e guardare meglio
la statua del “Giovane di Mozia”.
Tecnologie che consentirebbero
oltretutto di realizzare
materialmente una copia
in marmo dell’opera,
fedele al millimetro
all’originale e
praticamente identica.
Il tutto frutto della
stretta collaborazione
tra il Centro di Restauro di
Palermo e la UNOCAD di Altavilla
Vicentina (VI).
Schedare un bene culturale è la fase essenziale
per la conoscenza e la conservazione di ogni
oggetto. Per conoscerne forma, colore,
volume e materiale responsabili
di musei e di collezioni artistiche
annotano diligentemente migliaia
di caratteristiche per conservarne
memoria. Ma quale scheda potrà mai
restituire allo studioso l’opera così
come appare? Con l’utilizzo di sistemi
di scansione di semplice trasportabilità
e rapidità esecutiva Unocad aggiunge
ora una nuova dimensione nello studio
e nella divulgazione dell’arte con la reale
possibilità di creare repliche digitali
di preziosi pezzi da museo. Queste
6
7. tecnologie altamente innovative permettono di
visualizzare al computer l’opera in tutti i minimi
particolari, anche quelli difficili da vedere a occhio
nudo, mentre ammiriamo la statua esposta al
museo Whitaker. Espressamente sviluppate per il
settore artistico e archeologico dei Beni Culturali
ed Ambientali queste tecnologie hardware e
software ricostruiscono di seguito l’acquisizione
tutte le informazioni su ingombri e proporzioni, per
una facile e intuitiva consultazione multimediale,
indipendentemente dalla complessità della forma,
materiale e dimensioni del manufatto.
Altri sono gli aspetti da considerare, i dati verranno
archiviati e potranno essere utilizzati per motivo di
studio o di ricerca, con la possibilità di crearne altre
copie su diversa scala e materiale.
Non c’è poi alcun pericolo di danneggiare l’originale,
rischio che si incontra quando si fa un calco in
compressione, né il pericolo di esporsi a particolari
critiche poiché non si interviene mai direttamente
sull’opera che non viene né toccata né spostata dalla
propria sede. L’operazione consiste nell’eseguire il
rilievo di tutta la superficie esterna della statua in
alta definizione, facendo scorrere velocemente
lo strumento sulla scultura, nello stesso modo
in cui si applica la vernice a spruzzo. Le immagini
ricostruite proiettando il fascio laser focalizzato da
due telecamere compaiono a video in tempo reale,
mentre il sistema brevettato solidale con la pistola, ne
determina la posizione e l’orientamento tramite una
tecnologia basata sull’analisi del valore di tre campi
magnetici ortogonali, emessi nel raggio di un metro
7
9. dal cubo trasmettitore. L’insieme di nuvole di
punti tridimensionali così catturate e con densità
inferiore al millimetro vengono raccordate
al computer, tramite un software specifico di
reverse engineering, in superfici poligonali che
definiscono esattamente l’esterno del manufatto.
Una serie di procedure C.A.M. (Computer Aided
Manufacturing) trasformano di seguito queste
milioni di informazioni xyz in percorsi utensili che
guidano moderne macchine utensili a controllo
numerico nella fresatura direttamente su pietra
o marmo.
Si ottiene così la copia in un unico blocco con una
risoluzione che avrà la particolarità nei dettagli
pari al calco ma sarà completamente fedele nelle
dimensioni e nella forma geometrica all’originale.
9
10. Replica in gesso
Il Museo dell’Arte Classica de “La Sapienza” si è arricchito di un altro pezzo pregiato. Infatti alla collezione più
importante di pezzi d’arte classica si è recentemente aggiunta la sola copia esistente dell’opera del “Giovane
di Mozia”. La statua originale, ritrovata nell’omonima isola della Sicilia e scolpita in marmo greco da un artista
greco del V sec. a.C., rappresenta un giovane in atteggiamento vittorioso ed è di valore inestimabile. La copia,
realizzata con tecnologie d’avanguardia grazie al nulla osta dell’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali della
Regione Sicilia per la mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca archeologica 1964-2004”. L’originale
è stato digitalizzato con laser scanner la cui scansione tridimensionale chiamata “nuvola dei punti” è stata unita
pezzo per pezzo mettendo insieme le varie catture; creando un modello tridimensionale come l’originale. La
copia non è stata realizzata nel modo tradizionale, ma su una macchina utensile guidata dal computer con la
precisione del decimo di millimetro. A Roma, nell’Università la Sapienza c’è la più grande collezione di calchi
dell’arte greca e romana del mondo. Questa collezione ha un valore immenso perché consente di vedere
insieme opere della stessa corrente artistica e di stessa epoca storica l’una accanto all’altra. Sono ovviamente
delle copie però per ragioni di studio sono molto utili. Il “Giovane di Mozia” è un capolavoro eccezionale
dell’arte Greca ed ha un valore inestimabile. L’originale è in Sicilia e lo possono vedere solo un numero
limitato di visitatori. Questa è l’unica copia di cui è stata concessa la creazione perché il calco non è stato fatto
con il contatto ma con la tecnica del laser scanner.
10
13. La creazione del guscio o
meglio dello stampo del
negativo del “Giovinetto di
Mozia” è stato realizzato
in 6 pezzi con materiale
polistirolo ad alta densità.
Il risultato è avvenuto
tramite l’utilizzo di
tecnologie sottrattive su
di una macchina utensile a
CNC,il cui percorso utensile
è stato realizzato tramite
fresatura al computer
(Dassault Systemes cad-
cam) su di un modello
virtuale STL ottenuto dalla
scansione laser avvenuta
direttamernte in Mozia del
“Giovinetto”.
I due gusci iniziali sono stati
suddivisi entrambi in 3 parti
e ritagliati ad un ingombro
massimo di 192 * 80 *
30+30 cm, questo per poter
usufruire dell’esterno di una
cassa già precedentemente
realizzata al trasporto della
stessa opera e per meglio
controllarne la chiusura
sull’originale.
Le superfici interne delle
contro forme sono state
trattate con una resina
leggermente pigmentata,
con la funzione di isolare
il manufatto di polistirolo
dall’originale.
13
15. L’articolo
In occasione della Seconda Giornata Romana di Studi
Moziesi “Antonio Ciasca” e dell’inaugurazione della
mostra “La Sapienza a Mozia. Quarant’anni di ricerca
archeologica, 1964-2004”, alla presenza del Magnifico
Rettore dell’Università, Prof. Giuseppe D’Ascenzo, del
Preside della Facoltà di Scienze Umanistiche, Prof. Paolo
Matthiae e del Soprintendente ai BB.CC.AA. di Trapani,
Dott. Arch. Giuseppe Gini, la copia in gesso dell’originale
greco noto come il “Giovane di Mozia” è stata esposta
al centro dell’atrio del Museo dell’Arte classica, in
un’apposita sezione espositiva.
Il calco, realizzato per gentile concessione della
Soprintendenza di Trapani e dell’Assessorato ai Beni
Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione della
Regione Siciliana, è stato formato attraverso un modello
informatico tridimensionale ottenuto da una completa
scansione della statua tramite laser, effettuata dalla ditta
UNOCAD di Vicenza. La nuova tecnologia adottata, oltre
ad evitare qualsiasi contatto con l’originale, ha permesso
la progettazione e realizzazione secondo nuovi criteri
statici, conservativi e museografici della replica.
15
16. Progetto
Mozia
Mosaico
Progetto Mosaico
Mozia “La casa dei mosaici”
Nella parte sud orientale dell’isola, dove un lieve pendio conduce dalle zone più
elevate alla linea costiera, sono state trovate le rovine di un gruppo di costruzioni, una
parte delle quali sembrerebbe sia stata una casa di abitazione di una certa importanza,
la quale, per la struttura e l’aspetto generale, porterebbe a supporre che sia stata la
residenza di qualche cittadino facoltoso.
16
18. Il mosaico
In relazione all’avvio dei progetti attinenti al
Sistema della Carta del Rischio, il Centro Regionale
per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze
Naturali e applicate ai Beni Culturali della Regione
Siciliana ha affidato alla società Unocad l’intervento
di rilievo tridimensionale con apparecchiatura laser
per la scansione delle superfici musive pavimentali
del sito archeologico di Mozia. I risultati del rilievo,
tendenti a delineare lo stato di conservazione
ma anche le modalità di esecuzione originali dei
mosaici, sono stati presentati al convegno “La
materia e i segni della storia. L’evento prevedeva
anche un percorso espositivo con l’allestimento di
una sezione riguardante le simulazioni artistiche
e tecniche affrontate con mezzi e tecnologie
innovative. A tutt’oggi sono stati realizzati i rilievi
degli apparati musivi appartenenti alla Casa dei
mosaici, caratterizzata da un portico colonnato
con un mosaico in ciottoli marini provenienti
dalla costa siciliana, di colore bianco, grigio e nero
e decorato con animali in lotta fra loro, greche
e fiori di loto (VI-IV secolo a.C). L’opera riveste
un’importanza particolare in quanto è l’unico
esempio di arte musiva del periodo realizzato con
ciottoli in Sicilia.
Da ciò che si vede oggi dalle loro rovine e dai resti
di numerosi pezzi di opere ornamentali in pietra,
terracotta e ingredienti per la colorazione che
sono stati trovati in questo luogo sia stato adibito
a magazzini e forse ad officine di artigiani.
A giudicare dallo stile architettonico e dalla
costruzione, vi può essere poco dubbio sul fatto
che la casa di abitazione menzionata sopra sia stata
progettata e costruita da architetti ed artigiani
esperti, molto probabilmente Greci, e forse
durante un periodo tardo di Mozia. Una conferma
18
19. della probabilità che la costruzione risalga ad un
periodo recente della storia di Mozia pare si trovi
nel fatto che sono stati trovati muri di costruzioni
più antiche immediatamente al di sotto di essa.
Il livello del pavimento delle costruzioni più antiche
si trova a solo mezzo metro o giù di lì sotto
l’edificio più recente e pare anzi che quest’ultimo
sia stato costruito in buona parte sulle fondamenta
del primo.
La caratteristica principale e più importante di
questa abitazione moziese scoperta recentemente,
caratteristica che ha suggerito il nome dato
all’edificio, è senza dubbio un peristilio con il suo
portico, il cui pavimento, lungo i lati nord ed ovest,
è formato da un mosaico di ciottoli marini naturali
molto interessante, diviso in pannelli o sezioni,
ognuna con un disegno diverso, il tutto incorniciato
da un’ampia bordura tripla, fatta pure di ciottoli,
con lo schema a linee incrociate (meandro)
sormontato da un pregevole disegno floreale di un
tipo non comune, al di sopra del quale se ne trova
uno che assomiglia al disegno dell’onda dell’Italia
meridionale.
Sfortunatamente la maggior parte di questa
pavimentazione non è in buon stato di conservazione
ed in molte parti è quasi del tutto distrutta mentre
in altre sono a stento visibili i dettagli del disegno
del mosaico. Esso si estende lungo il lato nord-est
per una lunghezza di m. 10,30 e lungo quello nord-
ovest per m. 6,60; la sua larghezza è di m. 2,65 nel
primo lato e di m. 3,20 nell’altro.
La caratteristica non meno interessante del
pavimento è la combinazione di disegni sia fenici
che greci. Infatti i soggetti raffigurati sono di
carattere tipicamente fenicio, mentre le bordure
ornamentali sono greche.
In questa pavimentazione a mosaico abbiamo
19
20. Il mosaico, unico esempio di
questo tipo in Sicilia, si sviluppa
come un tappeto a pannelli con
raffigurazioni di animali reali e
fantastici ed è delimitato da un
bordo tripartito a fasce recanti
il motivo del meandro uncinato,
del fior di loto alternato a
palmetta e dell’onda. Le figure
degli animali sono realizzate
con ciottoli bianchi su fondo
scuro, eccetto che per il pannello
con i due capridi (stambecchi?),
parzialmente conservato, in cui
gli animali sono resi con ciottoli
neri su fondo chiaro. Per questa
caratteristica il pannello è quello
che più si accosta ai mosaici a
ciottoli delle Grecia e delle colonie.
20
21. un esempio di ciò che probabilmente è stata la
prima espressione greca di lavoro a mosaico, ed
un esemplare che rivela anche nei suoi disegni
con figure uno sviluppo o evoluzione rispetto agli
schemi più semplici geometrici o floreali che pare
siano stati usati inizialmente nei mosaici a ciottoli.
Unocad vanta un’esperienza decennale nella
scansione e modellazione tridimensionale, che le
ha permesso di organizzare una Divisione Service
espressamente dedicata al settore artistico e
archeologico per il rilievo delle opere d’arte
ai fini della catalogazione, del restauro e della
riproduzione.La tecnica di scansione e modellazione
3D utilizzata per il rilievo impiega un innovativo
strumento portatile, denominato FastSCAN che,
grazie a un fascio laser, è in grado di catturare le
forme dell’opera tridimensionale immagazzinando
i dati all’interno di un computer. I dati e l’immagine
virtuale collegata possono essere impiegati sia per
la catalogazione multimediale, sia per la replica del
manufatto (tramite macchine a controllo numerico
o moderne tecnologie di prototipazione rapida),
oltre a fornire dati essenziali ai fini dello studio e
del restauro.
21
22. Progetto
Louvre
Ermaphrodito
Progetto Louvre
L’utilizzo di sistemi di scansione di semplice trasportabilità che non prevedono né
il contatto sull’opera, né il suo spostamento, ci ha permesso l’acquisizione di una
delle 10 sculture più prestigiose del “Museo del Louvre di Parigi”, l’Ermaphrodito
dormiente, ancor oggi fonte di fascino su di un materasso scolpito dal Bernini.
23. Apprezzamenti
Sono davvero fortunato - ho trovato
un’azienda di cui mi posso fidare. Un’azienda
con una tecnologia all’avanguardia e persone
con le quali è un piacere lavorare!
“Sono uno scultore contempo-raneo. La
mia arte è sempre stata intrisa dei suoi
Ivano Ambrosini ceo di Unocad, con l’artista Barry X Ball a destra. precursori, ma recentemente ho iniziato ad
utilizzare più direttamente le fonti storiche
grazie a scansioni tridimensionali di sculture
museali. La mia ricerca del partner tecnico adatto in Europa mi ha condotto alla Unocad,
un’azienda che si trova nel Veneto, in Italia. Fin da subito, mi sono sentito attratto dalla
Unocad non solo grazie alla sua attrezzatura di altissimo livello ma anche alla notevole
esperienza nell’impiego di queste sofisticatissime tecnologie per la scansione di antiche
sculture in Italia. Come speravo, i risultati che Unocad ha raggiunto nel soddisfare le mie
esigenze, sono stati semplicemente eccezionali.
Nell’estate 2008 Unocad ha rilevato per me la Dama Velata di Antonio Corradini (La Purità)
ed Invidia di Orazio Marinali, entrambe sculture in marmo del 17° secolo presenti nella
collezione permanente di Cà Rezzonico, il famoso museo ospite di un magnifico palazzo
che si specchia sul Canal Grande a Venezia. Recentemente con Unocad ho concordato
la scansione di Hermaphrodite endormi (l’Ermafrodito di Villa Borghese) nell’imponente
Sala delle Cariatidi del Museo del Louvre a Parigi. Questa famosa opera, appartenuta in
precedenza alla Collezione Borghese a Roma, consiste in una figura romana in marmo del
2° secolo distesa su un letto di marmo ‘imbottito’, scolpito nel 17° secolo da Gianlorenzo
Bernini. Il team di esperti in rilevazione Unocad, grazie all’impiego dell’avanzatissimo scanner
a luce bianca Breuckmann è stato in grado di lavorare velocemente ed efficacemente,
realizzando dei modelli virtuali completi, incredibilmente dettagliati, di tutte e tre le opere.
Poiché il processo di rilevazione non prevede alcun contatto, le sculture non hanno subito
alcun rischio. Utilizzerò i dati scansionati per guidare le frese controllate a computer ed i
robots d’intaglio in modo da poter creare delle nuove modifiche in pietra su opere antiche.
Alcune aziende che realizzano sculture in marmo e con cui lavoro regolarmente collaborano
con Unocad. Infine, le sculture che realizzerò, saranno esposte in mostre internazionali. In
alcuni casi, le mie nuove opere verranno esposte assieme agli originali nei musei in cui essi
si trovano.
Non esiterò ad impiegare i servizi di Unocad in futuro. Sono stato davvero soddisfatto, senza
alcuna esclusione, dell’alta professionalità e competenza di tutti i suoi collaboratori. Lavorare
con Unocad è un piacere senza eguali.
Con stima - Barry X Ball
23
25. Le nostre tecnologie, alta-
mente sofisticate, permetto-
no di acquisire tutte le infor-
mazioni relative a ingombri
e proporzioni dell’opera, in-
dipendentemente dalla com-
plessità di forma, materiale e
dimensioni.
Visualizzarne i minimi parti-
colari al computer, rendendo
così disponibile tutti i dati
necessari per una dettagliata
consultazione multimediale e
la reale possibilità di crearne
copie su diversa scala o tipo-
logia di materiale.
25
26. Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D
Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con
145 “3D scan shot” per un totale di 13 milioni di punti, in
meno di 6 ore. La statua misura 1,728 mm in lunghezza, larga
900 mm e alta 450 mm dalla base.
26
27. La posizione della figura è prona, con la testa girata verso
destra e l’anca sinistra leggermente alzata tale da mostra-
re i genitali. Marmo greco, copia romana del II sec. d.C. da
un originale ellenistico del II sec. a.C.; materasso: marmo di
Carrara, scolpito e aggiunto dal Bernini.
27
28. Progetto
Cà Rezzonico
Dama Velata
Medusa vecchia
Progetto Cà Rezzonico
Un altro prestigioso lavoro su commissione dell’artista Barry X Ball, sono due
acquisizioni di capolavori d’arte nel grandioso palazzo settecentesco che si affaccia
sul Canal Grande - il Museo Cà Rezzonico di Venezia.
La splendida testa marmorea della Dama Velata opera dello scultore estense
Antonio Corradini e la Medusa Vecchia detta “Invidia” opera dello scultore bassanese
Orazio Marinali.
28
31. I capolavori del patrimonio
artistico nazionale ed in-
ternazionale possono final-
mente essere tutelati, salva-
guardati ed eventualmente
musealizzati contro l’usura
del tempo e del sempre cre-
scente inquinamento, grazie
alla qualità e rapidità nel-
la replicazione che utilizza
macchine utensili a controllo
numerico multiasse e le più
moderne tecnologie di pro-
totipazione rapida.
31
32. Grazie alle caratteristiche tecniche dello SmartSCAN3D
Breuckmann, l’opera è stata interamente acquisita con 124
“3D scan shot” per un totale di 4,1 milioni di punti, in meno di
4 ore. La statua misura 245 mm in profondità, larga 440 mm e
alta 550 mm dalla base.
32
33. La testa della Medusa detta “Invidia” è stata eseguita dallo scul-
tore bassanese Orazio Marinali. Nell’opera, si possono notare
come emerge la vecchiaia nelle sue forme decadute del corpo
in un’espressione di grido e sofferenza destinata allo spegnersi
della vita.
33
34. Progetto
Gipsoteca Canoviana
Paolina
Progetto Possagno
Restauro conservativo della copia in gesso della “Paolina Borghese” presso la
Gipsoteca Canoviana di Possagno (TV).
Rilievo tridimensionale senza contatto tramite laser scanner 3D della statua in marmo
di “Paolina Borghese” c/o Galleria Borghese (Roma). Realizzazione fedele dal modello
matematico rilevato dei calchi in gesso della testa e delle parti mancanti che andranno
ancorate per completare il gesso originale di Possagno.
34
35. 21/11/2003 - il Ministro ai Beni e alle Attività Culturali Giuliano Urbani inaugura la mostra
In occasione della grande Mostra “CANOVA” nel fervore dei preparativi e dei
restauri della Gipsoteca Canoviana di Possagno, mi è sembrato prioritario deci-
dere di intervenire sul Modello in gesso di Paolina Bonaparte come Venere vin-
citrice che, dal 1918 è rimasto acefalo e mutilato in più parti del corpo: la donna
simbolo stesso di bellezza per tutta l’epoca napoleonica, era ridotta, a Possagno,
a una sorta di simbolo della distruzione. Grazie alla collaborazione tra il Mini-
stero dei Beni Culturali, la Soprintendenza di Roma, La Soprintendenza ai Beni
Artistici e Storici del Veneto, il Museo di Villa Borghese, la ditta Koinè e il partner
vicentino Unocad e il generoso contributo dello sponsor Industrie Cotto Possa-
gno, Paolina Bonaparte, nella Gipsoteca di Possagno, è tornata a sorridere mol-
lemente distesa nel suo regale triclinio. Il restauro, o più propriamente reverse
engineering, ha permesso di inaugurare una forma originale e innovativa di inter-
vento sui modelli in gesso: non solo per l’azione di studio, tutela e salvaguardia
operata in questa occasione alla Paolina, ma soprattutto per l’innesto reversibile
di alcune componenti. L’iniziativa, che ha suscitato (come era prevedibile) fin dal
suo avvio una vivace discussione sulla natura stessa dell’intervento, consente di
riproporre all’attenzione degli studiosi e del vasto pubblico che visita la Gipso-
teca l’immagine della sorella di Napoleone Bonaparte come l’aveva concepita
Canova (1804) e come l’hanno ammirata gli ospiti incantati della Gipsoteca di
Possagno, fino alla Grande Guerra.
Senatore Gian Pietro Favero - Presidente della Fondazione Canova
35
37. Il privilegio di sostituire la mano di … “ Antonio Canova ”
Sarebbe bello poter vedere la nostra faccia, volta verso le opere di Antonio Canova,
incredula di fronte a tanta bellezza. Ma forse, ancor più bello sarebbe poter guardare
la faccia del Canova volta al pantografo computerizzato mentre scolpisce le parti
in gesso che andranno a ricostruire uno dei suoi master più significativi: quello di
Paolina Borghese. Solo utilizzando le tecnologie più innovative possiamo assicurare
che quei capolavori saranno ampiamente disponibili per le generazioni future. Noi di
Unocad ci stiamo provando, integrando la dimensione artigianale con quella tecno-
logica, attraverso la riproduzione delle maggiori opere d’arte: una perfetta forma di
salvaguardia e tutela del patrimonio culturale, contro ogni forma di usura temporale
e ambientale.
Le foto allegate illustrano e danno un’idea dell’efficacia delle innovative tecnologie
applicate per il restauro del gesso di Possagno. La digitalizzazione e l’acquisizione di
tutte le informazioni tridimensionali dal marmo di Galleria Borghese in Roma tramite
sofisticate attrezzature di rilievo laser portatili in grado di operare senza contatto,
requisito necessario per la tutela e la salvaguardia dell’opera. La successiva elabora-
zione dei dati dà la possibilità di effettuare un confronto tra i dettagli e le geometrie
del gesso di Possagno con il marmo di Galleria Borghese; analisi che ha evidenziato
complessivamente differenze minime, nell’ordine di pochi millimetri, tranne in un caso
dove si è riscontrato uno scostamento di 3/4 centimetri in corrispondenza del piede
destro. L’utilizzo di tecnologie CAD/CAM nella ricostruzione delle parti mancanti:
testa, mano destra, parte di mano sinistra e dita del piede destro hanno permesso
la loro realizzazione con tecniche di fresatura multiasse (la testa), con macchine di
prototipazione rapida (tutte le altri parti mancanti) attraverso il deposito di gesso su
strati incollati in successione tridimensionale. La progettazione CAD e l’analisi FEM
degli ancoraggi dello stelo di supporto alla testa, in fibra di carbonio, permettono la
completa reversibilità dell’integrazione pur garantendo la massima sicurezza.
ARTE? Si, ma quante tecnologie? Quando abbiamo accettato l’ambiziosa sfida di rico-
struire in meno di 40 giorni ( festività incluse ) con un processo fedele ed accurato le
superfici mancanti del gesso di “Paolina Bonaparte”, mai avremmo pensato di dover
ricorrere in un unico progetto a tutta quell’alta tecnologia che per anni è stata nel
meccanico il nostro “fiore all’occhiello”. CAD, CAM, FEM, Reverse Engineering e Ra-
pid Prototyping, tecnologie innovative d’impatto e nello stesso tempo, termini per lo
più sconosciuti ai cultori e agli addetti dell’arte. Reverse Engineering: il rilievo comple-
to e dettagliato per analizzare le differenze tra due opere originali (gesso di Possagno
37
39. e marmo di Galleria Borghese) ha richiesto l’acqui-
sizione di moltissime viste con milioni di coordinate
x,y,z coerenti con il sistema di riferimento comune.
Criterio fondamentale è stato quello di trovare un
compromesso accettabile fra viste e dettaglio per
contenere il tempo richiesto dall’intero processo e
rendere minimo l’errore legato all’allineamento suc-
cessivo delle viste. La risoluzione di misura standard
Sala teatro dell’istituto Cavanis: le fasi del restauro presentate di
fronte ad un numeroso pubblico da Ivano Ambrosini.
Alla fine,visita guidata alla gipsoteca.
nella cattura delle nuvole è stata di almeno 9 punti
come densità per millimetro quadrato, “incrementa-
ti” in corrispondenza della testa e delle dita di mani
e piedi. CAD, nello studio e nella definizione micro-
metrica degli ancoraggi dello stelo di supporto alla
testa e di tutti i relativi componenti: corpo centrale
in nylon, elementi della crociera radiale in fibra di
carbonio, organi di regolazione e fissaggio in acciaio
inox, ammortizzatori in gomma siliconica. CAM: per guidare utensili di differenti for-
me e misure su complessi percorsi di fresatura multiasse e per scolpire dal pieno via
sgrossatura, semifinitura e finitura in 50 ore circa il blocco di gesso della testa. Rapid
Prototyping, nella ricostruzione della mano destra e parti delle dita di mano sinistra e
del piede destro tramite un processo di deposito di strati di gesso di 0.1 mm incollati
in successione tridimensionale. FEM: per il calcolo strutturale dell’incidenza del peso
della testa vuota di circa 6 kg sul collare originale rimasto e nella valutazione della
disposizione e distribuzione delle forze dello stelo ammortizzante ancorato.
Conclusioni: in questa breve relazione si è voluto dare un’idea delle tecnologie d’avan-
guardia applicate nel restauro fedele del gesso di “ Paolina Borghese ” di Possagno
e in particolare, nel complesso rilievo tridimensionale preliminare; tecnologie che
opportunamente supportate da ambienti di elaborazione di alta qualità (personal
workstation windows) sono in grado di catalogare e visualizzare in tempo reale il
complesso modello 3D renderizzato, restituendone tutte le informazioni su ingom-
bri e proporzioni, sia per una facile ed intuitiva consultazione multimediale sia come
avvenuto per la più delicata e impegnativa replicazione del manufatto (o parti di esso).
Competenza, tecnologia e professionalità quindi, per preservare nel futuro con mo-
dalità innovative i capolavori del passato.
di Ivano Ambrosini
Presidente di Unocad srl
39
42. Progetto
Palestrina
Grimani
Progetto Grimani
Il Museo di Palestrina ha promosso il progetto di realizzare tramite scanner ottico
delle copie dei tre rilievi “Grimani” di età augustea, conservati uno a Palestrina e due
al Kunsthistorisches Museum di Vienna, nell’ambito di una collaborazione fra i tre
musei.
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45. Acquisizione digitale tramite 3D scanner senza contatto fisico con le superfici dell’opera,
nel pieno rispetto della sua integrità.
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46. Progetti
Beni Culturali
Varie
Progetti eseguiti
Solo utilizzando le tecnologie più innovative,
possiamo assicurare che quei capolavori che sono
ancora in nostro possesso, siano ampiamente
disponibili per le generazioni future.
Ivano Ambrosini
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