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                                                                                        c'è qualcuno che ha preso
                                                                                        una decisione coraggiosa.
                                                                                        Peter Druker3




               3
                 Peter Ferdinand Drucker (Vienna,19 novembre 1909 - Claremont,11 novembre 2005) è stato un economista e scrittore austriaco natura-
               lizzato statunitense. Risiedette negli Stati Uniti dal 1937 dopo essere fuggito dalle persecuzioni razziali naziste. Dal 1943 divenne citta-
               dino statunitense. Autore di fama mondiale per le sue opere sulle teorie manageriali, ha svolto consulenza in tutto il mondo, per imprese
               di ogni dimensione, per enti governativi e organizzazioni no profit. Ha insegnato Politica e Filosofia al Bennington College e poi, per ol-
               tre vent'anni, è stato docente di Management alla Graduate Business School di New York, dal 1971 è Clarke Professor of Social Scien-
               ce alla Claremont Graduate School, in California; ha scritto oltre 30 libri e i suoi scritti sono apparsi sulle più celebri pubblicazioni eco-
               nomiche, come The Economist, The Wall Street Journal e Harvard Business Review. Il 9 luglio 2002 è stato insignito dal Presidente statuni-
               tense George W. Bush della Medaglia Presidenziale della Libertà (Presidential Medal of Freedom).
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               LE PERSONE CHE HANNO RESO POSSIBILE IL RAPPORTO DI RICERCA “TRAIETTORIE MODERNE”


               Comitato Scientifico
               Filippo Schittone, Direttore Confindustria Ancona, insieme a Enzo Rullani, Presidente Centro Tedis - Venice Internatio-
               nal University, e Gabriele Micozzi, Docente Marketing - Università Politecnica delle Marche


               Gruppo di rilevazione ed elaborazione statistiche
               Stefania Santolini, Sistema Confindustria Ancona, in collaborazione con Sara Mandolini e Valentina Petrini


               Gruppo intervistatori del Sistema Confindustria Ancona
               Claudio Andreatini; Francesco Angeletti; Stefano Biondini; Daniela Bussotto; Chiara Catalucci; Paolo Centofanti; Fa-
               biano Falasconi; Franca Fedeli, Giovanna Gallo; Barbara Gambelli; Marcella Gerini; Federico Giuliodori; Giuliana
               Giustini; Luca Lanari; Marco Manente; Euro Marchetti; Umberto Martelli; Andrea Mattioli; Antonella Nobili; Roberto
               Pajola; Simona Pajola; Roberto Pennacchioni; Sergio Pieroni; Giampaolo Santinelli; Stefano Sansonetti; Stefania San-
               tolini; Ennio Sassi; Domenico Spina; Filippo Schittone; Patrizia Verdolini
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               PREMESSA

               Qualcuno ha detto che di fronte al vento del cambia-            Non basta più difendere le singole posizioni; occorre
               mento le persone si comportano in differenti modi: c’è          definire una strategia vera e chiara, che impatti trasver-
               chi erige muri di protezione, per difendere il presente (o      salmente sull’intero sistema territoriale ed economico-so-
               il passato?); altri, invece, costruiscono mulini a vento,       ciale. Abbiamo la fortuna di vivere in una realtà per mol-
               per cogliere al meglio le sfide che il cambiamento impo-        ti esempio di qualità di vita, di benessere sociale diffuso
               ne. Ebbene, l’epoca in cui stiamo vivendo è più di un           e di operosità. Confindustria Ancona vuole adoperarsi
               vento, caratterizzata come è dal concatenarsi di molti          perché questo status resista nel tempo, modificandosi, se
               episodi che modificano irreversibilmente logiche ed as-         necessario, anche con discontinuità rispetto a quanto è
               setti per molto tempo considerati immutabili. Fino ad ora       oggi. Perché questo obiettivo diventi realtà, occorre ge-
               il vento del cambiamento era più brezza che tornado,            nerosità, di vedute e di azione!
               poiché consentiva, per esempio, a tante imprese di evol-
               vere, giorno dopo giorno, in modo incrementale, all’in-         Per queste ragioni abbiamo dedicato energie a questo
               segna della continuità. Oggi lo scenario è profondamen-         rapporto di ricerca che attraversa il nostro mondo asso-
               te diverso e rimette in discussione ogni certezza. Questo       ciativo, fatto perlopiù di piccole e medie imprese. Lo
               vale a livello globale, in ambito europeo e nazionale; in-      mettiamo a disposizione di tutti coloro che intendono,
               fluisce sulla nostra realtà provinciale, sempre più esposta     senza pregiudizi, costruire con noi oggi il nuovo domani
               - e non da oggi - ad un’accesa competizione tra sistemi         di Ancona e della provincia. Per Confindustria Ancona
               territoriali che fanno della qualità di vita, della mobilità    questo rapporto di ricerca rappresenta l’inizio - non il
               di conoscenze, competenze e persone, dell’attrattività in       completamento - di un progetto più ampio e aperto, che
               genere, criteri alla base di uno sviluppo economico - so-       attraversi tutti i soci, anche quelli che non abbiamo potu-
               ciale duraturo, compatibile e diffuso.                          to coinvolgere in questa prima fase.

               Abbiamo pertanto sentito l’esigenza di leggere quello           La nostra gente sta invecchiando (lo dicono le statisti-
               che sta accadendo in quest’epoca, prediligendo i                che), “le pance” - così come qualche intervistato ha di-
               racconti di nostri Colleghi imprenditori che vivono di          chiarato - “sono piene”. Elementi questi, sui quali il rap-
               concorrenza e di competizione. Grazie alle loro opi-            porto tornerà a riflettere, che lasciano presagire atteg-
               nioni abbiamo provato a descrivere le tendenze in atto          giamenti più difensivi che propositivi, meno orientati alla
               nelle aziende, per spiegare dove l’industria locale si          definizione del domani. Noi, invece, sentiamo il biso-
               stia orientando già oggi, come si stia preparando alle          gno di capire quale sia la “traiettoria” da seguire, con-
               sfide del domani.                                               sapevoli che dovremo essere noi stessi, per primi, coe-
                                                                               renti alla linea tracciata e, se necessario, ripensarci.
               Alla luce delle tendenze industriali in atto ci siamo ferma-    “Traiettorie moderne”, in fondo, è il nuovo contributo di
               ti a riflettere su quale possa essere la traiettoria verso la   Confindustria Ancona per chi verrà dopo di noi: se non
               modernità della nostra provincia. Non è nostra intenzio-        costruiamo oggi il domani, difficilmente i nostri giovani
               ne, infatti, subire passivamente il domani; vogliamo con-       cresceranno e vivranno nella terra che noi amiamo, che
               tribuire subito a delineare la “traiettoria moderna” della      ha prodotto tanto ingegno e operosità, che ha saputo
               Marca anconetana. Siamo infatti preoccupati: crisi eco-         coniugare passione per il fare e amore per l’ambiente,
               nomica a parte - le nubi si addensano anche sulla pro-          rispetto per il prossimo ed elevato senso civico. Solo in
               vincia di Ancona - sono molti i fattori che stimolano in        questo humus, ricco di valori e principi, può germogliare
               noi riflessioni pesanti. Non è certo questa la parte del        la libera iniziativa e l’impresa; noi ne siamo consapevoli
               rapporto di ricerca dedicato all’elencazione dei punti di       e non intendiamo rinunciarvi.
               forza e di debolezza della nostra provincia. È certo pe-
               rò che l’epoca attuale necessita di risposte corali, condi-                                             Giuseppe Fiorini
               vise, ambiziose e di largo respiro.                                                      Presidente Confindustria Ancona
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               RINGRAZIAMENTI

               Se oggi Confindustria Ancona presenta questo rapporto di                    Ultimo nella citazione ma, come spesso si dice, non
               ricerca in concomitanza dell’Assemblea pubblica dei pro-                    ultimo per importanza il Prof. Enzo Rullani2, Presidente del
               pri Associati, il merito è delle tante persone che, a diverso               Centro di ricerca sulle nuove tecnologie della comunica-
               titolo, hanno dedicato tempo, passione e disponibilità per-                 zione, TEDIS, presso la Venice International University,
               ché un’intuizione potesse prendere corpo e acquisire valo-                  esperto di fama internazionale di economia della cono-
               re. Il merito va riconosciuto ai trecentosette intervistati, tra            scenza. Ne ho apprezzato la visione prospettica, il prag-
               imprenditori e managers di aziende socie, che hanno su-                     matismo, la disponibilità al confronto, la capacità di im-
               bito un vero e proprio attaccato da parte di trenta “uomini                 mergersi rapidamente in un territorio differente rispetto al
               (e donne) di associazione”, perché rilasciassero loro le in-                Nord Est in cui vive cogliendone a fondo le specificità.
               terviste e lo facessero tra maggio e giugno.
                                                                                           Desiderando ringraziare tutti, uno ad uno, evidenzio al
               Al grazie per tutti gli intervistati si unisce il ringraziamen-             lettore che all’inizio di questo rapporto abbiamo elenca-
               to proprio agli “uomini e donne di associazione”, a par-                    to tutti coloro hanno lavorato a questa ricerca. Mi scuso
               tire dai componenti del Comitato di Direzione, che han-                     in anticipo con coloro che avessi eventualmente dimenti-
               no condiviso, all’inizio forse con un pizzico di incredulità                cato di citare: tutti sono stati preziosi ed indispensabili
               ma alla fine con la consapevolezza di aver partecipato                      per realizzare questo progetto.
               ad un momento strategicamente importane nella vita di
               Confindustria Ancona, la realizzazione di questo rappor-                    Avviandomi alla conclusione, ripeto un concetto in cui
               to di ricerca. I dubbi erano dei più svariati: “che cosa                    credo fermamente: “non spetta a noi attori di questa av-
               emergerà dalle interviste?”, “come potremo omogeneiz-                       ventura giudicare la bontà del lavoro prodotto. Il giudi-
               zare le tante informazioni frutto di tante risposte articola-               zio è veramente - in questo caso occorre ribadirlo (!) –
               te?”. Dubbi tutti fugati dal fare corale che ha contraddi-                  nelle mani del lettore. Quello che posso assicurare a no-
               stinto in questi mesi l’associazione, dove ognuno ha                        me di tutti noi attori è l’impegno e l’entusiasmo che ab-
               messo in campo il meglio della propria professionalità                      biamo profuso perché “Traiettorie moderne” possa la-
               per tagliare il nastro di “fine cantiere” nei tempi prestabi-               sciare una traccia propositiva nel panorama locale e
               liti. È così, per esempio, che cito Stefania Santolini: con                 nella logica del “progetto aperto” delineato dal Presiden-
               pazienza, giorno dopo giorno, ha costruito un data ba-                      te Fiorini rappresenti per noi struttura di Confindustria An-
               se talmente ampio che è stato pressoché impossibile                         cona lo strumento privilegiato per dialogare continuativa-
               stamparlo senza dover fare un collage di molti fogli A3.                    mente con tutti i “nostri datori di lavoro”, i tantissimi im-
               Altrettanto dicasi di Laura Frontini e Roberta Ranalli, quo-                prenditori e managers di aziende che annualmente ci
               tidianamente pressate per fornire dati specifici sulle                      rinnovano la fiducia, confermando l’adesione all’Asso-
               aziende socie comprese nel campione.                                        ciazione. Non ci piacerebbe assistere all’impoverimento
                                                                                           del territorio a causa della fuga obbligata di giovani cer-
               La squadra che ha reso possibile il progetto ha visto an-                   velli e dell’industria dalla Marca anconetana con desti-
               che il coinvolgimento di qualche “esterno”, a partire da                    nazione “il resto del mondo”. Vorrebbe dire regalare il
               Sara Mandolini che ha collaborato nella predisposizio-                      futuro della nostra comunità ad altri e, sinceramente,
               ne di tutta la parte di rilevazione statistica, dei grafici,                questo non è quello che auguriamo al nostro territorio”.
               della tipicizzazione delle risposte fornite dagli intervista-
               ti. Che dire poi di Gabriele, all’anagrafe Gabriele Mi-
               cozzi, che per passione e dedizione al progetto è risul-
               tato un continuo pungolo affinché “Traiettorie Moderne”
               diventasse realtà nei modi e nei tempi previsti. Micozzi
               ha contribuito in modo significativo nella fase di imposta-
               zione del lavoro, nella lettura e nel commento dei dati; è
               stato uno stimolo continuo, franco e costruttivo, prezioso                                                                  Filippo Schittone
               ogni qualvolta l’esigenza fosse il confronto.                                                                Direttore Confindustria Ancona




               2
                 Tra i suoi temi di ricerca: economia della conoscenza, rapporto locale-globale, impresa e istituzioni nel passaggio dal fordismo e po-
               stfordismo, distretti industriali e sistemi locali, terziario innovativo e sentieri di sviluppo dell’economia italiana.Tra le pubblicazioni: Innova-
               re. Reinventare il made in Italy, Egea, Milano, 2007 (con Monica Plechero); Dove va il Nordest. Vita, morte e miracoli di un modello,
               Marsilio, Venezia, 2006; Innovare che passione. Quaranta modi di essere creativi nel business dei servizi, Angeli, Milano, 2006 (con
               Paiola M., Sebastiani R., Cantù C., Montagnini F.); Change. Il paese, l’impresa, le persone, Egea, Milano, 2006 (a cura di, con Gior-
               gio Brunetti); Il capitalismo personale. Vite al lavoro, Einaudi, Torino, 2005 (con A. Bonomi); Intelligenza terziaria motore dell’economia.
               Alla ricerca dell’Italia che innova, Angeli, Milano, 2005 (con P. Barbieri P., M. Paiola e R. Sebastiani); Piccole imprese crescono. Fare re-
               te in un’area metropolitana, Egea, Milano, 2005 (con A. Bonomi); Economia della conoscenza. Creatività e valore nel capitalismo delle
               reti, Carocci, Roma, 2004; La fabbrica dell’immateriale. Produrre valore con la conoscenza, Carocci, Roma, 2004; The Technological
               Evolution of Industrial Districts (a cura di), Kluwer, Amsterdam, 2003, con F. Belussi e G. Gottardi; Dopo la grande crescita. Idee e propo-
               ste per un nuovo percorso di sviluppo dell’economia trevigiana (a cura di), Cedam, Padova, 2000.
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               INDICE

               IL MONDO IN CUI VIVIAMO
               Frasi autorevoli per contestualizzare l'ambiente in cui l'impresa vive, opera e si sviluppa              06



               LA PROVINCIA DI ANCONA ALLA PROVA DEI DATI
               Benchmark con altre province limitrofe e Club dei 15                                                     12



               LA PAROLA AGLI UOMINI DI IMPRESA
               Dove l’azienda anconetana si orienta                                                                     26



               IMPRESE BEST PERFORMER
               Approfondimento sulle aziende che rilevano le migliori performance                                       44



               ANCONA: QUALCHE IDEA PER PROGETTARE IL FUTURO                                                            50



               AGENDA DEL FARE
               Possibili priorità da concretizzare in tempi rapidi per fare seguire nuovo sviluppo a vecchio sviluppo   70



               APPENDICE STATISTICA                                                                                     78



               BIBLIOGRAFIA                                                                                             80
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                                                         Il mondo
                                                   in cui viviamo
                                                          Frasi autorevoli per contestualizzare
                                                              l'ambiente in cui l'impresa vive,
                                                                           opera e si sviluppa.




                                                  Le dinamiche in corso a livello internazionale e locale sono ormai
                                                         condivise dalle differenti fonti istituzionali e istituti di ricerca.
                                                    Ne riportiamo alcune brevi riflessioni al fine di definire il quadro
                                                  di riferimento in cui opera l’industria e, più in generale, l’impresa.
                                                    Non abbiamo naturalmente la pretesa di riportare uno scenario
                                                          esaustivo per il quale rimandiamo ai lavori di seguito citati.
                                                   Le fonti che riportiamo sono organizzate per orizzonte di analisi:
                                                                      scenario internazionale, nazionale e regionale.
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                              Il mondo in cui viviamo



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                                                          INTERNAZIONALE
                                                          2008: INTERNATIONAL MONETARY FUND
                                                          WORLD ECONOMIC OUTLOOK HOUSING
                                                          AND THE BUSINESS CYCLE
                                                          L'economia del mondo è entrata in uno scenario nuovo
                                                          e precario.
                                                          L'economia americana continua ad essere impantanata nei
                                                          problemi connessi ai mutui subprime, criticità dapprima limi-
                                                          tate solo al mercato immobiliare ora condizionanti tutti i set-
                                                          tori economici su scala mondiale. È probabile che gli effetti
                                                          sul resto del mondo siano significativi. Prevediamo che la
                                                          crescita dei Paesi dell’Area Euro diminuisca al 1,4% nel
                                                          2008 e 1,2% nel 2009.

                                                          9 APRILE 2008: PUBBLICAZIONE DEI TRE PRINCIPALI
                                                          ISTITUTI CONGIUNTURALI EUROPEI EURO-ZONE
                                                          ECONOMIC OUTLOOK IFO, INSEE, ISAE
                                                          Dopo aver conseguito risultati ancora positivi all’inizio del
                                                          2008, la congiuntura dell’Area Euro va incontro ad una fa-
                                                          se di indebolimento per l’influsso negativo proveniente dal-
                                                          lo scenario internazionale.
                                                          Condizioni di credito meno favorevoli freneranno gli
                                                          investimenti

                                                          2006: IBM GLOBAL CEO STUDY
                                                          EXPANDING THE INNOVATION HORIZON
                                                          Il 65% dei 765 manager intervistati dicono che dovranno
                                                          fare cambiamenti fondamentali nei loro business (“make
                                                          you business model deeply different”) nel corso dei due
                                                          anni futuri. I CEO vedono opportunità da cogliere ed
                                                          amplificare attraverso una serie di attenzioni ai modelli di
                                                          sviluppo dell’innovazione:
                                                          · sviluppo della rete di relazioni nell’ecosistema azienda-
                                                          le anche su scala globale:“external collaboration is indi-
                                                          spensabile”;
                                                          · sviluppo di reti per innovazioni collaborative anche
                                                          attraverso rapporti più stretti con business partners, clienti,
                                                          concorrenti. Meno importante sembra la R&D che nasce
                                                          all’interno dell’impresa;
                                                          · l'innovazione richiede la sponsorship dal vertice del-
                                                          l’azienda ma implica anche un team strutturato ed organiz-
                                                          zato per portarla avanti. Facilitatori sono considerati an-
                                                          che la tecnologia ed i sistemi di integrazione della cono-
                                                          scenza ma anche i sistemi di incentivazione premianti.
                                                          Questo consente di:“think broadly, act personally and ma-
                                                          nage the innovation mix”

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        SCENARIO
        NAZIONALE
        22 MAGGIO 2008: ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA
        INTERVENTO DEL PRESIDENTE, EMMA MARCEGAGLIA
        La malattia dell’Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla
        crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro ve-
        ro obiettivo strategico. Chi non condivide questa priorità
        gioca contro l’Italia e gli italiani. Su questo non possono
        più esistere posizioni neutre.
        Siamo un paese anziano, viviamo di rimpianti e recrimi-
        nazioni e poco di progetti. Litighiamo spesso sul passa-
        to, non ci confrontiamo sul futuro.
        E chi è troppo curioso delle cose del passato - ricorda
        Cartesio - rischia di diventare molto ignorante di quelle pre-
        senti. Dobbiamo guardare avanti, alle cose da fare. La pri-
        ma è sbloccare gli investimenti che sono pronti a partire.

        Compete anche a noi costruire una società più aperta,
        trasparente, che non sia preda dei privilegi corporativi.
        Ma ai giovani dico con altrettanta chiarezza: guardate al-
        la competizione e al merito come valori positivi, pretende-
        teli nelle scuole e nelle università, non fatevi sedurre dai
        cattivi maestri dell’egualitarismo al ribasso che toglie
        opportunità a chi ha talento, a chi si vuole impegnare e
        vuole farsi valere.

        2008: BANCA D’ITALIA
        ANDAMENTI MACROECONOMICI, POLITICHE DI BILAN-
        CIO E POLITICA MONETARIA NELL’AREA DELL’EURO
        La dinamica degli investimenti in capitale produttivo si è
        mantenuta più elevata rispetto alla media in Germania e in
        Spagna (rispettivamente, 7,6% e 8,1%); in linea con quella
        dell’area in Francia.

        L’Italia ha invece fatto registrare un ristagno, riconducibi-
        le in larga misura alla debolezza dell’attività industriale.

        2008: BANCA D’ITALIA
        RELAZIONE DEL GOVERNATORE, MARIO DRAGHI
        La produttività del lavoro è aumentata a ritmi molto mode-
        sti, limitando la crescita dell’economia e delle retribuzioni
        unitarie. Le ultime informazioni disponibili sulla qualità della
        formazione scolastica, uno dei fattori che nel lungo periodo
        influenzano l’efficienza produttiva, confermano il ritardo del
        Paese; i test condotti dall’OCSE nel 2006 segnalano che
        il livello di apprendimento degli studenti italiani delle scuo-
        le secondarie rimane basso nel confronto internazionale.

                                                                                         9
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        La distanza che separa i quindicenni italiani dalla media                Una prospettiva analoga coinvolgerebbe l’economia italia-
        dell’OCSE equivale alle competenze che si possono acqui-                 na il cui PIL dovrebbe aumentare dell’1,3% in media all’an-
        sire con un semestre di scuola per le scienze e la lettura e             no. Tale previsione potrebbe essere ulteriormente rafforzata
        con un anno per la matematica. Non raggiungono il livello                da una sempre maggiore capacità delle imprese italiane
        minimo di competenze giudicato necessario in una società                 di riposizionarsi sui mercati esteri.
        avanzata il 50,9% dei ragazzi nella lettura e nella com-                 Se, da un lato, condizioni di cambio più difficili e la sem-
        prensione dei testi (oltre 6 punti in più rispetto al 2003 ),            pre maggiore concorrenza che caratterizza i mercati inter-
        il 32,8% in matematica e il 25% in scienze (42,8%, 21%,                  nazionali mettono alla prova il sistema produttivo italiano,
        e del 23,2%, rispettivamente, nella media dell’OCSE).                    dall’altro appaiono ancor più evidenti gli effetti sui mercati
                                                                                 internazionali legati alla ristrutturazione del nostro sistema
        DICEMBRE 2007: CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA                                industriale che comporta un graduale riorientamento di par-
        CONOSCERE PER CRESCERE                                                   te della produzione italiana verso beni con valore aggiunto
        ISTRUZIONE E SVILUPPO ECONOMICO IN ITALIA                                più elevato. Pertanto sul fronte della domanda estera si
        Nel confronto internazionale le imprese manifatturiere italia-           prevede una continua accelerazione delle esportazioni
        ne sono penalizzate da costi extra-aziendali che ne decur-               (3,1% nel 2010, 3,6% nel 2011), mentre la crescita gli
        tano di almeno un quarto la velocità di espansione.                      investimenti fissi lordi, in linea con quella del PIL, segnala
                                                                                 un recupero pur senza raggiungere ritmi di sviluppo partico-
        L’Italia si affaccia sul 2008 subendo il rafforzamento dell’euro,        larmente elevati.
        la debolezza della locomotiva americana, il petrolio ai massi-           Per quanto concerne i consumi delle famiglie il contenimen-
        mi storici e i rincari di alcune materie prime alimentari, la crisi      to dell’inflazione e il buon andamento del reddito disponibi-
        di liquidità nei mercati monetari. Ma è forte di un favorevole           le, favorito dall’evoluzione positiva dell’occupazione, com-
        cambiamento strutturale: la trasformazione selettiva del mani-           portano un’accelerazione del ritmo di sviluppo pari a 1,3%
        fatturiero all’insegna di innovazione, qualità, riorganizza-             nel 2010 e a 1,4% l’anno seguente.
        zione e nuovi mercati. Per riportare l’economia italiana su un
        sentiero di alta crescita occorre agire sui limiti strutturali. La ca-
        renza di diplomati nelle discipline tecnico-scientifiche è già
        una strozzatura per lo sviluppo. Lo diventerà sempre di più sia
        perché l’offerta non crescerà nemmeno in misura sufficiente a
        tener testa al turnover sia perché la domanda è destinata a sa-
        lire rapidamente. Le nuove produzioni sono a crescente in-
        tensità di conoscenza e capitale umano.
                                                                                 SCENARIO
        Sul fronte universitario sono urgenti meccanismi premiali nel-
                                                                                 REGIONALE
        la ripartizione dei fondi, occorre rafforzare i poli tecnologi-
                                                                                 2008: CONFINDUSTRIA MARCHE
        ci e ampliare la rete dei politecnici. Infine, è opportuna la
                                                                                 INDAGINE CONGIUNTURALE TRIMESTRALE
        creazione di un fondo per l’innovazione del sistema univer-
        sitario. Senza sistemi di valutazione, tuttavia, ogni risorsa            L'industria manifatturiera marchigiana apre il 2008 con
        aggiuntiva replica le inefficienze e le carenze del sistema              un sensibile peggioramento del quadro congiunturale, in
        attuale. Il CSC stima che un anno in più di istruzione rag-              linea con le attese di rallentamento che erano emerse in
        giunto dall’Italia entro il 2010 accelera il PIL dello 0,4%.             chiusura del 2007.
        Mentre l’adeguamento per il 2020 del livello di apprendi-                Secondo i risultati dell'Indagine Trimestrale di Confindustria
        mento italiano a quello dei paesi con la popolazione più                 Marche, nel trimestre gennaio-marzo 2008 la produzione in-
        istruita innalza del 15% il PIL, pari a 3.900 €.                         dustriale ha registrato un calo dell’1,6% rispetto allo stesso
                                                                                 periodo dell'anno precedente, risultato in linea con quello ri-
                                                                                 levato a livello nazionale (-1,6% nel trimestre gennaio-marzo).
        GIUGNO 2008: PROMETEIA - UNIONCAMERE
                                                                                 Le dichiarazioni degli operatori intervistati confermano la
        SCENARI DI SVILUPPO DELLE ECONOMIE LOCALI
                                                                                 progressiva flessione dei livelli di attività produttiva: scende
        ITALIANE 2008-2011 (GIUGNO 2008)
                                                                                 ancora, rispetto al precedente trimestre, la quota di azien-
        Nel biennio 2010-2011 si dovrebbe assistere ad un più inci-              de interessate da miglioramenti dell'attività (36% contro
        sivo miglioramento dello scenario internazionale: tanto il PIL           42% della precedente rilevazione), mentre sale sensibilmen-
        mondiale quanto il commercio internazionale dovrebbero ri-               te la frazione di operatori con livelli produttivi in calo (52%
        prendere a crescere secondo ritmi più sostenuti.                         contro 36% della rilevazione del quarto trimestre).

                                                                                                                                             11
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                                                  La provincia
                                               di Ancona alla
                                               prova dei dati
                                                           Benchmark con altre province
                                                                limitrofe e Club dei 15.
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                                      La provincia di Ancona alla prova dei dati


        Nel panorama odierno le imprese italiane si apprestano ad                  In definitiva, a nostro avviso, il Club dei15 funge da spac-
        affrontare una profonda fase di trasformazione, alla ricerca di            cato autorevole ed estremamente rappresentativo del mani-
        un nuovo posizionamento competitivo in un contesto economi-                fatturiero italiano; costituisce un osservatorio privilegiato per
        co nazionale connotato da forti criticità, suscettibili di penaliz-        garantire un confronto più diretto tra il sistema economico -
        zare il nostro Paese, rispetto alle principali economie europee.           industriale anconetano e quelli delle province italiane pari-
        Questa tendenza non si concretizzerà con la stessa intensità e             menti caratterizzate da elevata industrializzazione.
        con la medesima tempistica in tutte le economie territoriali, da-
        ti i distinti modelli di sviluppo conosciuti dalle province italia-
        ne. Per questo, propedeuticamente all’analisi qualitativa su un
        campione di aziende socie di Confindustria Ancona, abbia-
        mo ritenuto opportuno verificare alcune caratteristiche e dina-
        miche della provincia di Ancona confrontandole con:
                                                                                   POPOLAZIONE
        a) le restanti province delle Marche;
        b) altre province che esprimono capoluoghi di Regione,
                                                                                   RESIDENTE
        pertanto affini, oltreché per vicinanza geografica, per ruolo              MEDIAMENTE POPOLATA, LA PROVINCIA DI ANCONA
        amministrativo nell’ambito della regione di competenza (Bo-                VEDE LA DISTRIBUZIONE DEGLI ABITANTI CONCENTRA-
        logna, Firenze, Genova, Perugia e Pescara);                                TA SOPRATTUTTO SULLA COSTA. È L’IMMIGRAZIONE
        c) altre province le cui territoriali di Confindustria fanno par-          CHE ALIMENTA L’INCREMENTO DEMOGRAFICO.
        te del Club dei 15.
        Il Club è costituito dalle Associazioni industriali delle 15 pro-          Rispetto alle altre province della regione…
        vince italiane con più elevato tasso di industrializzazione: at-           · provincia più popolosa;
        tualmente sono (in ordine alfabetico) Ancona, Belluno, Berga-              · maggiore densità abitativa;
        mo, Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Porde-                  · tasso di urbanizzazione elevato.
        none, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza3.
                                                                                   Con 470.716 residenti al 31 dicembre 20074, Ancona5
        I criteri in base ai quali sono stati individuati i membri del             non solo è la provincia più popolosa delle Marche6, ma
        Club all’atto della sua costituzione sono stati:                           presenta anche una densità abitativa (240,59 abitanti per
        · alto reddito (20 mila€ per abitante (primo quartile per l’Italia)        kmq) superiore a quella media regionale (pari a 196,24
        · contributo dell’industria (comprese costruzioni) al valore ag-           abitanti per kmq). In realtà, nel 2007 l’incremento demo-
        giunto superiore al 35%; la UE vanta una media del 29% (Ita-               grafico deriva dalle immigrazioni, che risultano largamente
        lia 28%) ed individua la soglia dei territori industriali al 30%           superiori alle emigrazioni ed in sensibile crescita rispetto al-
        · quota dell’occupazione industriale superiore al 40%; la UE               l’anno precedente7.
        presenta una media del 27% (Italia 31%). Nato dall’esigenza
        di condividere problemi ed esperienze che contraddistinguo-                Rispetto alle altre province del Club dei 15…
        no le aree a forte vocazione manifatturiera, tale organismo si             · provincia meno popolosa della media;
        propone di valutare la fattibilità di sinergie, volte a rafforzare i       · tasso di urbanizzazione più contenuto.
        servizi erogati alle aziende associate, e di valorizzare la rap-
        presentatività dei territori industriali, sia all’esterno, sia in seno     Rispetto al dato medio (560.000 abitanti) delle altre pro-
        al sistema confederale. In effetti, a prescindere da alcune spe-           vince che compongono il Club dei 15 Ancona risulta meno
        cificità territoriali e specializzazioni settoriali e distrettuali, la     densamente popolata; si posiziona in nona posizione. I
        quasi totalità delle questioni che riguardano i 15 sistemi indu-           centri più popolati sono Bergamo, Brescia, Treviso, Varese,
        striali sono comuni. In tutti questi territori sono le attività manifat-   Vicenza che risultano avere una popolazione mediamente
        turiere a determinare l’andamento dell’economia, a prestare                superiore di circa il 100% rispetto a quella anconetana.
        un contributo decisivo al processo di creazione della ricchez-
        za, a garantire occupazione e performance di rilievo sui mer-              Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
        cati esteri, ad assicurare elevati livelli di benessere e di qualità       ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
        della vita. D’altro canto, i fabbisogni che consentono il mante-           · solo Pescara ha meno abitanti.
        nimento di alti tassi di crescita nel contesto di una marcata vo-          Anche concentrando l’analisi sulle province che esprimono
        cazione industriale sono notevoli: il territorio deve maturare la          capoluoghi di Regione solamente Pescara ha meno abitan-
        consapevolezza della centralità dell’industria, il lavoro deve             ti; le prime tre province hanno oltre il doppio degli abitanti
        divenire sempre più qualificato e tutte le infrastrutture devono ri-       di Ancona. Bologna è la più popolosa in assoluto con
        sultare conformi ad una domanda intensa e crescente.                       949.000 abitanti.

        14
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                          La provincia di Ancona alla prova dei dati



        ETÀ MEDIA DELLA
        POPOLAZIONE
        RESIDENTE
        ANCONA INVECCHIA RAPIDAMENTE, REGALANDO
        IL PROPRIO FUTURO AD ALTRI: CON UNA POPOLAZIO-
        NE ANZIANA È PIÙ DIFFICILE INNOVARE, INTRODURRE
        TECNOLOGIE E RESTARE AL PASSO CON I TEMPI.
        Rispetto alle altre province della regione…
        · saldo naturale minore in assoluto;
        · massiccia presenza di ultra sessantacinquenni;
        · prevalenza della componente femminile.

        Come avviene ormai da 20 anni, il saldo naturale8 risulta
        negativo in tutte le province marchigiane. In particolare,
        Ancona rileva la variazione più significativa (-662). A con-
        ferma del dato di cui sopra la ripartizione della popolazio-                              A testimonianza del fenomeno in atto, Ancona si conferma
        ne per classi di età evidenzia una massiccia presenza di ul-                              come la provincia tra quelle del Club dei 15 con il saldo
        tra sessantacinquenni (22,83%), rispetto all’incidenza dei                                naturale peggiore; per converso, Brescia, Vicenza, Treviso
        giovani con meno di 24 anni (19,21%). Non a caso il                                       e Bergamo si distinguono per un saldo naturale positivo di
        51,3% della popolazione è costituito dalla componente                                     notevole consistenza.
        femminile: analogamente alla media nazionale (51,4%) la
        maggiore consistenza di donne è tipica delle società a più                                Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione
        forte invecchiamento ed è strettamente correlata alla mag-                                (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
        giore longevità femminile rispetto a quella degli uomini.                                 · solo Pescara ha un saldo negativo inferiore ad Ancona.

        Rispetto alle province del Club dei 15…                                                   Se analizziamo le province che esprimono capoluoghi di Re-
        · saldo naturale decisamente inferiore alla media;                                        gione, rileviamo che esistono alcune province per cui il dato è
        · ammontare della componente femminile allineata                                          ancora più evidente (Cfr. Bologna, Genova e Firenze) dove il
        al dato collettivo.                                                                       numero di morti superano di gran lunga quello delle nascite.


        3
          Questo gruppo coincide in larga misura con quello denominato province della solidità industriale nell’ambito del rapporto Censis e delle Unione Province d’Italia
        denominato L’ECONOMIA DELLA PROVINCIA - LA NUOVA CARTA SOCIO ECONOMICA DEI TERRITORI ITALIANI, presentato a Roma il 27 Giugno 2007. Le
        province inserite in questo cluster sono: Ancona, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Modena, Pavia, Padova, Parma, Prato, Reggio Emilia,
        Teramo, Treviso, Varese, Verona, Vicenza. Il gruppo delle “province della solidità industriale” risulta fortemente caratterizzato dagli indicatori economici, che attestano
        innanzitutto una rilevante presenza del settore manifatturiero in termini di valore aggiunto prodotto. In modo speculare, il gruppo si caratterizza in negativo, rispetto
        alla media provinciale nazionale, per quanto riguarda la quota di Pil riferibile al settore del commercio e dei servizi. A ciò si aggiunge l’elevato valore delle esporta-
        zioni e la netta propensione all’impiego dei risparmi in investimenti produttivi. Gli alti tassi di attività e di occupazione, nonché il ridotto livello di disoccupazione, atte-
        stano infine la solidità del locale mercato del lavoro. Il gruppo è formato da 19 province, in cui risiedono più di 11,4 milioni di abitanti, pari al 19,5% della popola-
        zione nazionale. Si tratta del territorio che rappresenta il cuore produttivo del Paese, che si estende dalla fascia pedemontana lombarda (da Varese a Bergamo, Bre-
        scia, Cremona, Mantova) fino alle province venete di Verona, Vicenza, Treviso e Padova, con prolungamenti nell’Emilia (Parma, Reggio Emilia, Modena), cui si ag-
        giungono le province industriali di Prato, Ancona e Teramo. Questo cluster si colloca nel quadrante caratterizzato da una spiccata vivacità socio-economica, da alta
        densità soggettuale e ragguardevole ricambio demografico, correlati con un elevato grado di autonomia impositiva e finanziaria delle amministrazioni provinciali.
        4
         Al 31 dicembre 2007 (Fonte: ISTAT) la popolazione residente nelle Marche ha registrato un ulteriore incremento (+16.965 residenti, pari all’1,1%) dopo quello del
        2006 (+7.200 abitanti, pari allo 0,5%).
        5
         Come afferma Unioncamere “dei 49 comuni che costituiscono la provincia solo 6 superano la soglia dei 20 mila abitanti e in essi si concentra una quota comples-
        siva di popolazione del 59,11%, percentuale che nel periodo 2003/2006 si presenta in lieve diminuzione; tale tasso di urbanizzazione presenta valori superiori a
        quelli del Centro (33,97%) ma inferiori a quelli dell'intera nazione (47,19%).”
        6
         La distribuzione a livello provinciale assegna il 30,3% della popolazione residente ad Ancona, seguita da Ascoli Piceno (24,9%), Pesaro Urbino (24,2%) ed
        infine Macerata (20,6%).
        7
         Nella fattispecie, con 6.321 unità, in rialzo di circa 1.500 nuovi residenti, Ancona si colloca al 30° posto nella relativa graduatoria, dato invariato rispetto
        al periodo precedente.
        8
          Saldo naturale: differenza tra il numero dei nati in Italia o all’estero da persone residenti ed il numero dei morti, in Italia o all’estero, di residenti in Italia.

                                                                                                                                                                                    15
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                          La provincia di Ancona alla prova dei dati



        INDICATORI
        ECONOMICI
        IN UN PERIODO DI CRESCITA DELLA COMPETITIVITÀ A
        LIVELLO INTERNAZIONALE E NAZIONALE, LA PROVIN-
        CIA DI ANCONA SEMBRA AMPLIFICARE LA DINAMICA
        POSITIVA DI CRESCITA DELLA RICCHEZZA MA MENO DI
        QUANTO ACCADE NELL’AREA “CLUB DEI 15”.

        Rispetto alle altre province della regione…
        · valore assoluto del PIL 2007 superiore al dato medio
        regionale e nazionale;
        · variazione percentuale del PIL positiva.

        Le informazioni disponibili sull’andamento della ricchezza
        pro capite nel 2007 confermano un posizionamento prege-
        vole per la provincia di Ancona. Il PIL pro capite dello scor-
        so anno ha raggiunto quota 29.125,50 €, superando quel-
        lo medio regionale e nazionale.
        Anche in termini di variazioni percentuali, la performance
        di Ancona si è rivelata migliore di quelle relative alle
        Marche e all’Italia9.

        Rispetto alle altre province del Club dei 15…
        · valore del PIL 2005 inferiore al dato medio relativo alle
        province in esame;
        · variazione percentuale del PIL 2005-2004 negativa.

        Tuttavia, nell’ambito del Club dei 15 sono numerose le pro-                            Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
        vince che superano la performance ottenuta da Ancona,                                  ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
        raggiungendo valori di PIL decisamente più elevati. Nella                              · Bologna best performer come PIL pro capite con un valore
        fattispecie, sono notevoli le performance registrate dalle                             di 32.653 €.
        province di Brescia, Bergamo, Biella che, a differenza di
        Ancona, rivelano variazioni percentuali del PIL positive nel                           Anche le province che esprimono capoluoghi di Regione
        periodo 2005-2004. Il PIL procapite del 2004, pari a                                   assunte a riferimento registrano variazioni positive del PIL, in
        26.386 €, nel 2005 è sceso ad un valore pari a                                         particolar modo Bologna e Genova.
        26.143 €. Quest’ultimo valore è significativamente inferiore                           In termini assoluti il valore del PIL procapite di Bologna e di
        al PIL medio procapite 2005 delle province appartenenti al                             Firenze, rispettivamente con 32.653 € e 31.118 €, risulta-
        Club dei 15 pari a 27.207 €.                                                           no molto maggiori rispetto al valore di Ancona.


        9
         Fonte Unioncamere: “In provincia di Ancona sono localizzate 41.917 imprese. La composizione settoriale del tessuto produttivo locale evidenzia una maggiore
        componente agricola rispetto alla media del Paese (19,9%, contro il 18,13%); interessanti sono anche la presenza delle aziende commerciali e creditizie. Il com-
        mercio, con più di 11.400 imprese iscritte, è il settore numericamente più consistente e rappresenta circa il 27,33% di tutte le attività, in linea con i valori italiani.
        Anche l'industria si mantiene sui livelli medi italiani. L'artigianato (29,2%) riveste maggiore importanza rispetto a quanto si osserva in Italia, pur rimanendo ben al di
        sotto del dato regionale (32,65%). La struttura per età del tessuto imprenditoriale di Ancona mostra una prevalenza di imprese presenti sul mercato dal 1990 al
        1999 (38,3% contro il 37,44% rilevato a livello nazionale), così come è abbastanza consistente la presenza di medie aziende e ditte individuali. La dinamica im-
        prenditoriale data dal tasso di evoluzione nel 2006 registra un valore di 0,91 (contro il precedente 2) è inferiore al valore nazionale (1,39%) e questo a causa del
        tasso di natalità (8,02) e del tasso di mortalità (7,11). La densità imprenditoriale si attesta a 9 imprese ogni 100 abitanti, valore superiore sia a quello nazionale
        (8,7), che a quello del Centro (8,46), ma decisamente inferiore al dato regionale (10,36). Sono poco più di 15.000 le aziende agricole censite nella provincia, pari
        al 22,7% del totale registrato nelle Marche; decisamente elevata appare, inoltre, la quota di superficie agricola utilizzata (82,5%), con dimensioni delle aziende che
        sono tra 1 e 10 ettari nell'84% dei casi. Sono 591 gli esercizi turistici complessivi della provincia. Con 49.258 posti letto Ancona si pone al 42° posto nazionale.”

                                                                                                                                                                             17
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                                          La provincia di Ancona alla prova dei dati



        VALORE DELLE
        ESPORTAZIONI
        ANCONA, PROVINCIA FORTEMENTE INFLUENZATA
        DAL COMMERCIO INTERNAZIONALE: CIRCA 40€ SU
        100€ DI VALORE AGGIUNTO PROVENGONO DALLE
        VENDITE DI PRODOTTI ALL’ESTERO.

        Rispetto alle altre province della regione…
        · elevata propensione all’export, seconda nelle Marche;
        · ampio grado di apertura.

        Il ruolo che il commercio internazionale riveste per lo svilup-
        po e la crescita economica della provincia di Ancona può
        essere sinteticamente espresso attraverso la propensione al-
        l’esportazione10 e il grado di apertura11, indicatori il cui va-
        lore risulta nettamente superiore al dato medio nazionale12.
        In ambito regionale, solo la provincia di Ascoli Piceno ottie-
        ne valori più elevati per gli indicatori in esame (nella fatti-
        specie, 46,4 contro 40,3 con riferimento alla propensione
        all’export; 78,1 contro 66,5 quanto al grado di apertura).
        Questo è connesso alla maggiore diversificazione produtti-
        va della provincia di Ascoli rispetto a quella di Ancona,
        concentrata sulla meccanica e su altri settori ancora con
        margini di internazionalizzazione significativi.

        Rispetto alle altre province del Club dei 15…
        · valore delle esportazioni inferiore alla media del Club dei 15.                     Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione
                                                                                              (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
        Con riferimento al Club dei 15 Ancona, con 4,4 miliardi di                            · solo Bologna ha un valore superiore ad Ancona di esporta-
        euro, denota un valore delle esportazioni inferiore alla me-                          zioni pro capite.
        dia, mentre risaltano le performance di Bergamo, Brescia e
        Vicenza che realizzano esportazioni per un ammontare su-
        periore a 10 miliardi di euro.                                                        Viceversa, quanto al confronto con le altre province che espri-
        Se ponderiamo il valore delle esportazioni con la popolazio-                          mono capoluoghi di Regione, solo Bologna e Firenze supera-
        ne residente, solamente Prato (9.118 €), Como (8.300 €) e                             no in valore assoluto le esportazioni di Ancona, mentre Geno-
        Biella (7.916 €) hanno valori delle esportazioni inferiori a                          va, Perugia e Pescara si collocano a livelli decisamente inferio-
        quelle di Ancona (9.464 €). Reggio Emilia risulta prima nella                         ri. Considerando le esportazioni pro capite, invece, Bologna è
        graduatoria, con 14.943 € di esportazioni pro capite.                                 la sola superiore ad Ancona con un valore pari a 10.247€.


        10
          Propensione all’esportazione: incidenza percentuale delle esportazioni sul valore aggiunto.
        11
          Grado di apertura: somma delle importazioni e delle esportazioni, in rapporto percentuale al valore aggiunto.
        12
          Per quanto riguarda gli scambi con l'estero, sempre secondo il dati UNIONCAMERE, la provincia di Ancona, nel 2006, ha esportato merci per un valore di circa
        4.395 milioni di euro (per il 81% con l'Europa, il 8% con l'America e l'7,61% con l'Asia), risultando la 22° provincia italiana nella relativa graduatoria nazionale. Le
        importazioni, invece, sono state meno numerose (poco più di 2.829 milioni di euro e provenienti dall'Europa, per il 41,56%, ed America 4,2%). La propensione al-
        l'esportazione (35,8% nel 2003 e 36,4% nel 2004, 13,94 nel 2005) torna superiore al dato nazionale (24,84%) con un valore di 38,43%, così come il tasso
        d'apertura che assume un valore pari a 63,17 contro il precedente 58,53% risulta superiore al dato nazionale 51,29%. Nelle relative graduatorie Ancona si pone
        rispettivamente in 19° e 28° posizione. Le merci più richieste sono gli apparecchi per uso domestico, macchine per l'agricoltura e gli impieghi speciali. Il settore me-
        talmeccanico assorbe il 79,55% dell'export totale della provincia, esportati prevalentemente in Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Russia (al settimo posto).
        Le merci importate più importanti sono il petrolio ed i prodotti chimici. Ai primi posti della classifica dei paesi da cui si importa troviamo due paesi asiatici, Arabia
        Saudita e Iran, seguiti da due paesi europei, Germania e Francia, e Cina.

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                           La provincia di Ancona alla prova dei dati



        REDDITO                                                                Rispetto alle altre province del Club dei 15…
                                                                               · Lecco, prima, supera Ancona di oltre 3.500 € per reddito
                                                                               medio per contribuente;
        DELLE FAMIGLIE                                                         · distribuzione del reddito meno disomogenea nel territorio.

                                                                               Per quanto concerne la classifica nel Club dei 15 Ancona su-
        IN VIRTÙ DEL SISTEMA PRODUTTIVO, ANCONA VAN-                           pera solo Belluno (16.046 €). La prima in questa classifica è
        TA UN REDDITO MEDIO SUPERIORE A QUELLO DELLE                           Lecco (20.063 €) seguita da Varese (19.127 €) e Como
        MARCHE13, MA È SOLO 57° IN ITALIA NELLA CLASSIFI-                      (19.094€). Rispetto agli altri territori Ancona evidenzia tuttavia
        CA DELLE PROVINCE PER TASSO DI CRESCITA DEL RED-                       una maggiore omogeneità di distribuzione del reddito nella
        DITO PER CONTRIBUENTE (1999 –2007).                                    provincia: all’interno delle prime province risulta estremamente
                                                                               elevata la differenza tra i comuni (Es.: nella provincia di Como
        Rispetto alle altre province della regione…                            il comune più ricco è Campione d’Italia con un reddito di
        · reddito medio superiore al dato regionale.                           32.776€ e l’ultimo in classifica è Val Rezzo con 4.326€).

        In termini quantitativi il reddito medio per contribuente nella        Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
        provincia di Ancona corrisponde a 16.513 € pari ad una                 ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
        crescita solo dell’1,8% dal 1999 al 2007. Questo valore                · migliore di Perugia e Pescara ma inferiore come valori as-
        all’interno della provincia ha ampi margini di variazione:             soluti a Bologna, Genova e Firenze. Come tassi di crescita
        Ancona è il primo comune in questa classifica con                      solo Pescara fa peggio.




        19.407€ e Poggio San Marcello l’ultimo comune con                      Nel confronto con gli altri capoluoghi di Regione il valore
        11.211 €. Questo valore medio pone la provincia di Anco-               del reddito per contribuente di Ancona risulta superiore ai
        na al 57° posto in Italia come tasso di crescita del reddito           valori espressi da Perugia (15.251 €) e Pescara (14.233 €)
        medio per contribuente e al 1° nella regione (sia come tas-            ma inferiore a Bologna (20.890 €), Genova (19.042 €), e
        si di crescita che come valori assoluti) precedendo Pesaro             Firenze (18.888 €). Queste tre province nella classifica in
        Urbino (14.432 €), Macerata (14.226 €) e Ascoli Piceno                 base ai tassi di crescita del reddito per contribuente (1999-
        (13.544 €). Per un’analisi più dettagliata del territorio della        2007) risultano rispettivamente 4° (Genova : +9,6%), 13°
        provincia si veda la tabella in Appendice.                             (Bologna: +6,8 %) e 17° (Firenze: +6,1%).

        13
             Classifica riportata dal Sole 24 ore del 18 Agosto 2008, n. 227


                                                                                                                                             19
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                                 La provincia di Ancona alla prova dei dati



        MERCATO                                                         vemente migliore rispetto a quella regionale e decisamen-
                                                                        te più favorevole rispetto a quella nazionale.


        DEL LAVORO                                                      Rispetto alle altre province del Club dei 15…
                                                                        · tasso di occupazione superiore alla media nazionale;
                                                                        · incidenza di occupati nel terziario conforme alle altre
        IL QUADRO COMPLESSIVO CHE SCATURISCE                            province in oggetto;
        DALL’ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI RILEVATI                 · divario tra uomini e donne allineato a quello delle altre
        NEL 2007 MOSTRA UNA SITUAZIONE PER LA                           province.
        PROVINCIA DI ANCONA PIUTTOSTO CONFORTANTE.
                                                                        La distribuzione accennata nel paragrafo precedente vale
        Rispetto alle altre province della regione…                     per tutte le province che aderiscono al Club dei 15. Nel
        · tasso di occupazione maggiore nella regione;                  panorama dei 15 Ancona ottiene il primato con il 61,22%
        · prevalenza di occupati nel terziario;                         di occupati nel settore terziario sul totale (seguita da Nova-
        · ampio divario tra uomini e donne in fatto di occupazione.     ra, con il 60,66%).

        Nel 2007 il tasso di occupazione della popolazione              Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio-
        compresa tra i 15 e i 64 anni raggiunge quota 66,2% ri-         ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…
        spetto al 58,7% del dato nazionale, confermandosi supe-         · percentuale di occupati nel settore terziario inferiore rispet-
        riore al valore attestato per le altre province della regio-    to agli altri capoluoghi.
        ne. La distribuzione della popolazione occupata nei tre
        macrosettori economici mostra una prevalenza del terzia-        Ancora più marcata risulta la differenza tra occupati nel ter-
        rio, seguito dall’industria e, da ultimo, dall’agricoltura.     ziario e nell’industria con riferimento alle province che espri-
        Inoltre, il quadro del mercato del lavoro della provincia di    mono capoluoghi di Regione oggetto dell’indagine, le cui
        Ancona evidenzia un ampio divario tra uomini e donne in         percentuali relative al comparto terziario oscillano tra il
        termini di occupazione, nonostante la situazione risulti lie-   62,91% (Perugia) e il 78,99% (Genova).




        20
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        FORMAZIONE                                                             Similmente accade alle altre province (tranne Pescara), che
                                                                               pure riscontrano una maggiore dotazione di istituti scolastici
                                                                               e un maggior afflusso di iscritti, pur non raggiungendo i
        ANCONA, SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLE CHE LA                                  livelli di realtà quali Bergamo e Brescia.
        QUALITÀ DELLE RISORSE UMANE E L’EFFICIENZA DEI
        PROCESSI FORMATIVI RAPPRESENTANO ELEMENTI                              Nell’ottica di rendere più chiaro e di diretta percezione il
        ESSENZIALI DELLA COMPETITIVITÀ DI UN SISTEMA                           confronto tra la provincia di Ancona, il suo sistema econo-
        ECONOMICO.                                                             mico-sociale e gli altri mondi statistici presi a paragone, ab-
                                                                               biamo sviluppato alcune mappe di posizionamento che
        Rispetto alle altre province della regione…                            consentissero di verificare le seguenti differenze tra le varie
        · maggiore dotazione organica delle scuole statali per                 province prese a confronto:
        grado di istruzione;
        · maggiore consistenza degli iscritti.                                 · prima mappa: incrocia il PIL procapite e la percentuale di
                                                                               iscritti alle scuole statali ogni 100 abitanti.
        Rispetto alle altre province della regione, Ancona rileva in           In linea di massima individua una diretta proporzionalità tra le
        primis una maggiore dotazione organica delle scuole stata-             due variabili per tutte le province.
        li per ordine e grado di istruzione (dalle scuole dell’infanzia        Questo non si verifica per le province di Ancona e Vicen-
        fino alle scuole secondarie di 2° grado).                              za, dal momento che alla percentuale superiore di studenti
        Di riflesso, registra anche una maggiore consistenza di                iscritti non corrisponde un’analoga grandezza superiore per
        iscritti con riferimento a ciascun istituto scolastico.                il PIL procapite

        Rispetto alle altre province del Club dei 15…                          · seconda mappa: posiziona le province rispetto a PIL proca-
        · dotazione organica delle scuole statali inferiore alla media;        pite e valore delle esportazioni pro capite.
        · minore consistenza degli iscritti.                                   In questa mappa si evidenzia un posizionamento di Ancona
                                                                               vicino a quello di Prato, Lecco e Varese: tutte queste province
        Nell’ambito del Club dei 15 Ancona si caratterizza per                 hanno valori ridotti di PIL procapite ed esportazioni procapite.
        una dotazione organica di istituti scolatici e per una consi-          Al contrario, province come Reggio Emilia, Vicenza e Mode-
        stenza di iscritti lievemente inferiori rispetto alla media.           na hanno un elevato valore di entrambe le variabili
        Diversamente, le province di Bergamo e Brescia spiccano
        tra le altre quanto ad entità di iscritti alle scuole statali e di-    · terza mappa: incrocia PIL procapite e percentuale di occu-
        sponibilità di infrastrutture scolastiche.                             pati nell’industria sulla popolazione residente.
                                                                               Anche in questa rappresentazione Ancona, insieme con
        Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione             Novara e Como, sembra in una posizione distaccata ri-
        (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)…                   spetto alle altre province avendo un basso PIL procapite re-
        · dotazione di istituti scolastici e numero totale di iscritti supe-   lativo ed una limitata percentuale di occupati nell’industria
        riore a Pescara, ma inferiore agli altri capoluoghi esaminati.         rispetto alla popolazione residente.

                                                                                                                                           21
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                                La provincia di Ancona alla prova dei dati



             PIL PROCAPITE        CONFRONTO TRA CONSISTENZA ISCRITTI ALLE SCUOLE STATALI E PIL
              (anno 2005)                     DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15
               34.000,00

               32.000,00                                                            MO

               30.000,00                                           MN
                                                           RE         BS
               28.000,00                                    NO     BG
                                                              PN                                           VI
                                                                  BL
               26.000,00                                       BI     TV                                           AN
                                                         LC PO
               24.000,00                                       VA
                                               CO
               22.000,00

               20.000,00
                     10,0000               11,0000                      12,0000               13,0000              14,0000            15,0000
                                         Consistenza iscritti scuole statali ogni 100 abitanti (anno 2006-2007)




             PIL PROCAPITE                 CONFRONTO TRA VALORE DELLE ESPORTAZIONI E PIL
              (anno 2005)                        DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15
               34.000,00

               32.000,00                                                                                                        MO

               30.000,00                                                       MN
                                                    BS                   NO
               28.000,00                                                  BG                                                            RE
                                                                                                                                 VI
                                                                          BL           PN
               26.000,00 PO      AN                                 TV
                                          LC
                                               VA
               24.000,00

               22.000,00

               20.000,00
                       9,00              10,00                  11,00               12,00                  13,00        14,00         15,00
                                                         Valore delle esportazioni procapite (anno 2006)




             PIL PROCAPITE        CONFRONTO TRA CONSISTENZA ISCRITTI ALLE SCUOLE STATALI E PIL
              (anno 2005)                     DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15
               34.000,00

               32.000,00                                                            MO

               30.000,00                                           MN
                                                           RE         BS
               28.000,00                                    NO     BG
                                                              PN                                           VI
                                                                  BL
               26.000,00                                       BI     TV                                           AN
                                                         LC PO
               24.000,00                                       VA
                                               CO
               22.000,00

               20.000,00
                     10,0000               11,0000                      12,0000               13,0000              14,0000            15,0000
                                         Consistenza iscritti scuole statali ogni 100 abitanti (anno 2006-2007)


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                           La provincia di Ancona alla prova dei dati



        TENORE DI VITA
        ANCONA GUADAGNA LA 30° POSIZIONE IN ITALIA                                                 In sostanza, Ancona registra la propria migliore performance
        CON RIFERIMENTO ALLA QUALITÀ DELLA VITA: PREGE-                                            nell’ambito dei “servizi ambiente e salute”, per i quali ottiene
        VOLE RISULTATO NELL’AMBITO DELLE 103 PROVINCE                                              la 18° posizione, mentre è 58° in fatto di “ordine pubblico”.
        ANALIZZATE CHE, PERÒ, NON DEVE ILLUDERE.
                                                                                                   Con specifico riferimento all’indicatore “tenore di vita” Lec-
        Secondo un’analisi condotta da Il Sole 24 Ore14, la provincia                              co (9°) è la prima delle territoriali rientranti nel Club dei
        di Ancona si colloca in 30° posizione nell’ambito di una gra-                              15, seguita da Varese, Prato, Novara e Brescia. Ancona,
        duatoria riferita alla qualità della vita, che vede al primo posto                         46°, è l’ultima del gruppo dei 15.
        la provincia di Trento e all’ultimo quella di Agrigento.                                   Guardando i sottoindicatori relativi a “tenore di vita” è evi-
        Se tuttavia consideriamo che Ancona nel 2006 era in 20°                                    dente come Ancona sia 29° a livello nazionale per ricchez-
        posizione e nel 2001 addirittura 10° è evidente la perdita di                              za prodotta, 30° come risparmi, 77° come valore degli as-
        competitività piuttosto significativa.                                                     segni per chi è a riposo e 64° come costo dell’abitazione
        Tale risultato scaturisce dall’analisi e dalla comparazione di                             a metro quadrato.
        una serie di indicatori (quali tenore di vita, ordine pubblico,                            Questi indici la fanno collocare al 10° posto come ric-
        affari e lavoro, popolazione, servizi ambiente e salute, tem-                              chezza prodotta tra le province del Club dei 15 ed al 9°
        po libero), per ciascuno dei quali è attribuito ad ogni pro-                               posto come risparmi.
        vincia italiana un determinato punteggio15.
                                                                                                   Rispetto alle altre province della regione, invece, Ancona ri-
                                                                                                   sulta prima per ricchezza prodotta e risparmi, 3° per costo
                           Indicatori                            Posizione di AN
                                                                                                   dell’abitazione ed ultima per l’assegno per chi è a riposo.
             Tenore Vita                                               46
             Affari e Lavoro                                           56                          Rispetto invece alle province che esprimono capoluoghi di
             Servizi Ambiente e Salute                                 18                          Regione, Ancona è migliore rispetto a Bologna, Firenze,
             Ordine Pubblico                                           58                          Genova e Perugia per costo dell’abitazione.
             Popolazione                                               42
             Tempo libero                                              25                          Con specifico riferimento all’indicatore “Affari e lavoro”, tra le
                                                                                                   territoriali del Club dei 15 Belluno è prima a livello naziona-
                                                                                                   le, seguita da Modena, Reggio Emilia, Biella e Lecco.
                       Tenore di Vita                           Posizioni assolute
                                                                                                   Anche in questo caso Ancona risulta ultima rispetto a tutte le
             Lecco                                                      9                          altre territoriali del Club dei 15 mentre in ambito regionale
             Varese                                                    10                          risulta 2° per giovani occupati; per lo stesso indice, rispetto
             Prato                                                     13                          alle altre province che esprimo capoluogo di Regione, inve-
             Novara                                                    14                          ce è posizionata dopo Bologna e Firenze.
             Brescia                                                   17

                                                                                                                                                             Posizione AN
                                                                                                                   Affari e lavoro
                                                                Posizione AN                                                                            rispetto al Club dei 15
                       Tenore di Vita
                                                           rispetto al Club dei 15                    Belluno                                                         1
             Imprese registrate                                            12                         Modena                                                          10
             Iscrizioni/cancellazioni                                      14                         Reggio Emilia                                                   11
             In cerca di lavoro                                            12                         Biella                                                          17
             Giovani occupati                                              15                         Lecco                                                           18



        14
          Dossier realizzato dal Sole-24 Ore: da oltre 15 anni, misura la vivibilità delle 103 province italiane attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche.
        Dal reddito all'occupazione, dalla natalità alla sanità, dai reati alle opportunità per il tempo libero, ecco il nostro ritratto dell'Italia.
        15
          Tutte le classifiche sono in ordine decrescente direttamente proporzionale alla qualità della vita, pertanto la prima di ogni classifica sarà la migliore e l’ultima la peggiore.
        16
          In particolare, in termini di ordine pubblico meglio di Ancona per furti denunciati in casa ogni 100mila abitanti si comportano altre 54 province (Es.: Ancona ha
        224,73 furti contro i 146 di Ascoli Piceno ed i 162 di Macerata). Sempre in termini di ordine pubblico Ancona risulta 83° in Italia come trend dei delitti denunciati:
        ponendo il valore 2002 pari a 100 il numero indice che risulta dalla classifica del Sole 24 ore del 2007 è pari a 138, 78.


                                                                                                                                                                                      23
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                                         La provincia di Ancona alla prova dei dati


                                                                                           Nell’ambito dell’indicatore “Affari e lavoro” Ancona è pre-
                                                                                           occupantemente quartultima tra tutte le provincie italiane
                                                                                           per tasso di natalità delle imprese rispetto alle cancellazioni
                                                                                           delle stesse (analisi ott. 2006 - sett. 2007): il rapporto rile-
                                                                                           vato per Ancona è infatti di 1,06. In Italia peggio di Anco-
                                                                                           na si posizionano solamente Biella, Livorno e Trieste.

                                                                                           Il capoluogo marchigiano sale, invece, al 10° posto nel-
                                                                                           l’ambito dell’indicatore “Servizi ambiente e salute”17 per la
                                                                                           presenza di infrastrutture in base all’indicatore Tagliacarne,
                                                                                           non distante in graduatoria da Varese (prima classificata al-
                                                                                           l’interno del Club dei 15 e 2° in ambito nazionale).

                                                                                                          Infrastrutture                     Posizione assoluta
                                                                                             Varese                                                  2
                                                                                             Novara                                                  5
                                                                                             Ancona                                                 10
                                                                                             Prato                                                  20
                                                                                             Como                                                   30

                                                                                           Per quanto riguarda il dato di misurazione dell’ordine pubbli-
                                                                                           co, Ancona è migliore rispetto sia al campione delle provin-
                                                                                           ce che esprimo capoluoghi di Regione sia a molte delle pro-
                                                                                           vince le cui Associazioni territoriali rientrano nel Club dei 15.

                                                                                           Rispetto al Club dei 15 Ancona risulta avere posizioni di
                                                                                           vantaggio anche per il numero di laureati, il numero di ex-
                                                                                           tra UE regolari e l’offerta di tempo libero. Preoccupante in-
                                                                                           vece è la posizione di Ancona per il rapporto giovani-an-
                                                                                           ziani (Ancona è 72° in Italia, con un rapporto di 0,68 per-
                                                                                           sone di 15-29 anni ogni over 65).

                                                                                           La tabella successiva fornisce una descrizione sintetica del-
                                                                                           le varie posizioni che le province prese a termine di con-
                                                                                           fronto con quella di Ancona hanno ottenuto rispetto ad al-
                                                                                           cuni dei parametri presenti nel succitato studio realizzato
                                                                                           da Il Sole 24 Ore.




                                                                                           In blu sono evidenziate le posizioni attribuite alle altre
                                                                                           province migliori rispetto a quelle rilevate per la provincia
                                                                                           di Ancona.


        17
          Questo indicatore è fortemente influenzato dalla valutazione delle rete ferroviaria per la quale Ancona è considerata 1° in Italia. Tuttavia, se si scompone ul-
        teriormente l’indice e si prende in considerazione l’indice di dotazione della rete stradale nelle province italiane, Ancona precipita al 43° posto dopo le pro-
        vince di Pesaro Urbino e Ascoli, mentre solo di poco precede quelle di Macerata. L’analisi prospettica, che tiene conto delle opere in corso, la pone addirit-
        tura in peggioramento, collocandola per il futuro al 47° posto in Italia.


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                          La provincia di Ancona alla prova dei dati



                                                           TENORE DI VITA                                                    AFFARI E LAVORO
                                                                        Assegno
                                         Ricchezza                                       Abitazione        Imprese          Iscrizioni/    In cerca       Giovani
                                                         Risparmi       per chi è
                                          prodotta                                       (costo mq)       registrate       cancellazioni   di lavoro      occupati
             PROVINCE                                                   a riposo
             1   Ancona                       29            30               77              64              50                100             32              49
             2   Pesaro                       57            34               73              71              14                63              23              53
             3   Macerata                     60            38               70              19              33                96              32              35
             4   Ascoli Piceno                61            51               72              30              27                58              63              63
             5   Belluno                      13            61               54              36              75                96              1               20
             6   Bergamo                      14            12               14              88              47                35              9               24
             7   Biella                       37            41               11              36              10                101             48              18
             8   Brescia                         9          15               21              91              21                38              23              38
             9   Como                         44            36               12              83              42                72              27              15
             10 Lecco                         24            20               48              68              49                91              13              5
             11 Mantova                       10            46               40              68              45                49              9               17
             12 Modena                           4          17               18              93               5                93              7               21
             13 Novara                        35            28               8               36              58                83              47              30
             14 Pordenone                     36            48               45              43              53                66              29              12
             15 Prato                         33            18               16              50               2                83              59              60
             16 Reggio Emilia                 16            22               25              61              17                61              2               11
             17 Treviso                       23            26               41              80              20                51              19              9
             18 Varese                        34            31               7               61              37                82              27              1
             19 Vicenza                       11            35               28              76              27                88              23              10
             18 Bologna                          3          4                10              99              18                77              8               3
             19 Firenze                          5          10               20              100              6                83              42              42
             20 Genova                        49            19               4               96              29                93              53              55
             21 Perugia                       59            49               64              71              25                33              55              52
             22 Pescara                       69            53               68              36              37                35              70              72


                                    SERVIZI/AMBIENTE     ORDINE PUBBLICO                              POPOLAZIONE                                   TEMPO LIBERO

                                                                                                                                   Extra UE
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                                                                                  giovani/anziani        ai giovani
                                                                                                                                 Popolazione
             1 Ancona                       10                   58                     72                   17                       31                  25
             2 Pesaro                       72                   38                     57                   15                       11                  45
             3 Macerata                     98                   20                     70                   14                       13                  18
             4 Ascoli Piceno                78                   39                     61                   22                       44                  48
             5 Belluno                     102                    6                     78                   36                       52                  50
             6 Bergamo                      38                   82                     27                   90                       24                  33
             7 Biella                       62                   49                     89                   71                       56                  49
             8 Brescia                      70                   83                     32                   99                       2                   21
             9 Como                         30                   66                     44                   99                       42                  72
             10 Lecco                       49                   56                     40                   53                       48                  65
             11 Mantova                     86                   64                     65                   93                       9                   44
             12 Modena                      74                   93                     61                   58                       7                   14
             13 Novara                       5                   92                     61                   75                       40                  33
             14 Pordenone                  100                   41                     54                   49                       3                   53
             15 Prato                       20                   88                     44                   92                       1                   20
             16 Reggio Emilia               84                   70                     56                   87                       4                   31
             17 Treviso                     59                   50                     37                   57                       6                   41
             18 Varese                       2                   87                     51                   61                       55                  59
             19 Vicenza                     58                   46                     32                   78                       25                  37
             20 Bologna                     12                   103                    96                   72                       19                   4
             21 Firenze                     26                   98                     85                   25                       9                    1
             22 Genova                      11                   101                   101                    9                       52                   7
             23 Perugia                     33                   65                     65                   30                       11                  36
             24 Pescara                     20                   95                     50                    4                       74                  47


                                                                                                                                                                       25
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        La parola agli
        uomini di impresa
        Dove l’azienda anconetana si orienta

        Il campione intervistato ha compreso 306 aziende,
        pari a circa il 40% del totale dei soci diretti di Confindustria Ancona.
        Il numero dei dipendenti che le aziende coinvolte nell’indagine
        rappresentano è di 38.941 unità, ossia l’80% del totale
        dei dipendenti delle imprese associate a Confindustria Ancona.
confindustriaOK:Layout 1   3-09-2008   16:44   Pagina 27
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MARKETING TERRITORIALE -TRAIETTORIE MODERNE :UN MODELLO DI ANALISI E PROGETTAZIONE TERRITORIALE. GABRIELE MICOZZI

  • 1. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 1 Dietro ogni impresa di successo c'è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa. Peter Druker3 3 Peter Ferdinand Drucker (Vienna,19 novembre 1909 - Claremont,11 novembre 2005) è stato un economista e scrittore austriaco natura- lizzato statunitense. Risiedette negli Stati Uniti dal 1937 dopo essere fuggito dalle persecuzioni razziali naziste. Dal 1943 divenne citta- dino statunitense. Autore di fama mondiale per le sue opere sulle teorie manageriali, ha svolto consulenza in tutto il mondo, per imprese di ogni dimensione, per enti governativi e organizzazioni no profit. Ha insegnato Politica e Filosofia al Bennington College e poi, per ol- tre vent'anni, è stato docente di Management alla Graduate Business School di New York, dal 1971 è Clarke Professor of Social Scien- ce alla Claremont Graduate School, in California; ha scritto oltre 30 libri e i suoi scritti sono apparsi sulle più celebri pubblicazioni eco- nomiche, come The Economist, The Wall Street Journal e Harvard Business Review. Il 9 luglio 2002 è stato insignito dal Presidente statuni- tense George W. Bush della Medaglia Presidenziale della Libertà (Presidential Medal of Freedom).
  • 2. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 2 LE PERSONE CHE HANNO RESO POSSIBILE IL RAPPORTO DI RICERCA “TRAIETTORIE MODERNE” Comitato Scientifico Filippo Schittone, Direttore Confindustria Ancona, insieme a Enzo Rullani, Presidente Centro Tedis - Venice Internatio- nal University, e Gabriele Micozzi, Docente Marketing - Università Politecnica delle Marche Gruppo di rilevazione ed elaborazione statistiche Stefania Santolini, Sistema Confindustria Ancona, in collaborazione con Sara Mandolini e Valentina Petrini Gruppo intervistatori del Sistema Confindustria Ancona Claudio Andreatini; Francesco Angeletti; Stefano Biondini; Daniela Bussotto; Chiara Catalucci; Paolo Centofanti; Fa- biano Falasconi; Franca Fedeli, Giovanna Gallo; Barbara Gambelli; Marcella Gerini; Federico Giuliodori; Giuliana Giustini; Luca Lanari; Marco Manente; Euro Marchetti; Umberto Martelli; Andrea Mattioli; Antonella Nobili; Roberto Pajola; Simona Pajola; Roberto Pennacchioni; Sergio Pieroni; Giampaolo Santinelli; Stefano Sansonetti; Stefania San- tolini; Ennio Sassi; Domenico Spina; Filippo Schittone; Patrizia Verdolini
  • 3. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 3 PREMESSA Qualcuno ha detto che di fronte al vento del cambia- Non basta più difendere le singole posizioni; occorre mento le persone si comportano in differenti modi: c’è definire una strategia vera e chiara, che impatti trasver- chi erige muri di protezione, per difendere il presente (o salmente sull’intero sistema territoriale ed economico-so- il passato?); altri, invece, costruiscono mulini a vento, ciale. Abbiamo la fortuna di vivere in una realtà per mol- per cogliere al meglio le sfide che il cambiamento impo- ti esempio di qualità di vita, di benessere sociale diffuso ne. Ebbene, l’epoca in cui stiamo vivendo è più di un e di operosità. Confindustria Ancona vuole adoperarsi vento, caratterizzata come è dal concatenarsi di molti perché questo status resista nel tempo, modificandosi, se episodi che modificano irreversibilmente logiche ed as- necessario, anche con discontinuità rispetto a quanto è setti per molto tempo considerati immutabili. Fino ad ora oggi. Perché questo obiettivo diventi realtà, occorre ge- il vento del cambiamento era più brezza che tornado, nerosità, di vedute e di azione! poiché consentiva, per esempio, a tante imprese di evol- vere, giorno dopo giorno, in modo incrementale, all’in- Per queste ragioni abbiamo dedicato energie a questo segna della continuità. Oggi lo scenario è profondamen- rapporto di ricerca che attraversa il nostro mondo asso- te diverso e rimette in discussione ogni certezza. Questo ciativo, fatto perlopiù di piccole e medie imprese. Lo vale a livello globale, in ambito europeo e nazionale; in- mettiamo a disposizione di tutti coloro che intendono, fluisce sulla nostra realtà provinciale, sempre più esposta senza pregiudizi, costruire con noi oggi il nuovo domani - e non da oggi - ad un’accesa competizione tra sistemi di Ancona e della provincia. Per Confindustria Ancona territoriali che fanno della qualità di vita, della mobilità questo rapporto di ricerca rappresenta l’inizio - non il di conoscenze, competenze e persone, dell’attrattività in completamento - di un progetto più ampio e aperto, che genere, criteri alla base di uno sviluppo economico - so- attraversi tutti i soci, anche quelli che non abbiamo potu- ciale duraturo, compatibile e diffuso. to coinvolgere in questa prima fase. Abbiamo pertanto sentito l’esigenza di leggere quello La nostra gente sta invecchiando (lo dicono le statisti- che sta accadendo in quest’epoca, prediligendo i che), “le pance” - così come qualche intervistato ha di- racconti di nostri Colleghi imprenditori che vivono di chiarato - “sono piene”. Elementi questi, sui quali il rap- concorrenza e di competizione. Grazie alle loro opi- porto tornerà a riflettere, che lasciano presagire atteg- nioni abbiamo provato a descrivere le tendenze in atto giamenti più difensivi che propositivi, meno orientati alla nelle aziende, per spiegare dove l’industria locale si definizione del domani. Noi, invece, sentiamo il biso- stia orientando già oggi, come si stia preparando alle gno di capire quale sia la “traiettoria” da seguire, con- sfide del domani. sapevoli che dovremo essere noi stessi, per primi, coe- renti alla linea tracciata e, se necessario, ripensarci. Alla luce delle tendenze industriali in atto ci siamo ferma- “Traiettorie moderne”, in fondo, è il nuovo contributo di ti a riflettere su quale possa essere la traiettoria verso la Confindustria Ancona per chi verrà dopo di noi: se non modernità della nostra provincia. Non è nostra intenzio- costruiamo oggi il domani, difficilmente i nostri giovani ne, infatti, subire passivamente il domani; vogliamo con- cresceranno e vivranno nella terra che noi amiamo, che tribuire subito a delineare la “traiettoria moderna” della ha prodotto tanto ingegno e operosità, che ha saputo Marca anconetana. Siamo infatti preoccupati: crisi eco- coniugare passione per il fare e amore per l’ambiente, nomica a parte - le nubi si addensano anche sulla pro- rispetto per il prossimo ed elevato senso civico. Solo in vincia di Ancona - sono molti i fattori che stimolano in questo humus, ricco di valori e principi, può germogliare noi riflessioni pesanti. Non è certo questa la parte del la libera iniziativa e l’impresa; noi ne siamo consapevoli rapporto di ricerca dedicato all’elencazione dei punti di e non intendiamo rinunciarvi. forza e di debolezza della nostra provincia. È certo pe- rò che l’epoca attuale necessita di risposte corali, condi- Giuseppe Fiorini vise, ambiziose e di largo respiro. Presidente Confindustria Ancona
  • 4. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 4 RINGRAZIAMENTI Se oggi Confindustria Ancona presenta questo rapporto di Ultimo nella citazione ma, come spesso si dice, non ricerca in concomitanza dell’Assemblea pubblica dei pro- ultimo per importanza il Prof. Enzo Rullani2, Presidente del pri Associati, il merito è delle tante persone che, a diverso Centro di ricerca sulle nuove tecnologie della comunica- titolo, hanno dedicato tempo, passione e disponibilità per- zione, TEDIS, presso la Venice International University, ché un’intuizione potesse prendere corpo e acquisire valo- esperto di fama internazionale di economia della cono- re. Il merito va riconosciuto ai trecentosette intervistati, tra scenza. Ne ho apprezzato la visione prospettica, il prag- imprenditori e managers di aziende socie, che hanno su- matismo, la disponibilità al confronto, la capacità di im- bito un vero e proprio attaccato da parte di trenta “uomini mergersi rapidamente in un territorio differente rispetto al (e donne) di associazione”, perché rilasciassero loro le in- Nord Est in cui vive cogliendone a fondo le specificità. terviste e lo facessero tra maggio e giugno. Desiderando ringraziare tutti, uno ad uno, evidenzio al Al grazie per tutti gli intervistati si unisce il ringraziamen- lettore che all’inizio di questo rapporto abbiamo elenca- to proprio agli “uomini e donne di associazione”, a par- to tutti coloro hanno lavorato a questa ricerca. Mi scuso tire dai componenti del Comitato di Direzione, che han- in anticipo con coloro che avessi eventualmente dimenti- no condiviso, all’inizio forse con un pizzico di incredulità cato di citare: tutti sono stati preziosi ed indispensabili ma alla fine con la consapevolezza di aver partecipato per realizzare questo progetto. ad un momento strategicamente importane nella vita di Confindustria Ancona, la realizzazione di questo rappor- Avviandomi alla conclusione, ripeto un concetto in cui to di ricerca. I dubbi erano dei più svariati: “che cosa credo fermamente: “non spetta a noi attori di questa av- emergerà dalle interviste?”, “come potremo omogeneiz- ventura giudicare la bontà del lavoro prodotto. Il giudi- zare le tante informazioni frutto di tante risposte articola- zio è veramente - in questo caso occorre ribadirlo (!) – te?”. Dubbi tutti fugati dal fare corale che ha contraddi- nelle mani del lettore. Quello che posso assicurare a no- stinto in questi mesi l’associazione, dove ognuno ha me di tutti noi attori è l’impegno e l’entusiasmo che ab- messo in campo il meglio della propria professionalità biamo profuso perché “Traiettorie moderne” possa la- per tagliare il nastro di “fine cantiere” nei tempi prestabi- sciare una traccia propositiva nel panorama locale e liti. È così, per esempio, che cito Stefania Santolini: con nella logica del “progetto aperto” delineato dal Presiden- pazienza, giorno dopo giorno, ha costruito un data ba- te Fiorini rappresenti per noi struttura di Confindustria An- se talmente ampio che è stato pressoché impossibile cona lo strumento privilegiato per dialogare continuativa- stamparlo senza dover fare un collage di molti fogli A3. mente con tutti i “nostri datori di lavoro”, i tantissimi im- Altrettanto dicasi di Laura Frontini e Roberta Ranalli, quo- prenditori e managers di aziende che annualmente ci tidianamente pressate per fornire dati specifici sulle rinnovano la fiducia, confermando l’adesione all’Asso- aziende socie comprese nel campione. ciazione. Non ci piacerebbe assistere all’impoverimento del territorio a causa della fuga obbligata di giovani cer- La squadra che ha reso possibile il progetto ha visto an- velli e dell’industria dalla Marca anconetana con desti- che il coinvolgimento di qualche “esterno”, a partire da nazione “il resto del mondo”. Vorrebbe dire regalare il Sara Mandolini che ha collaborato nella predisposizio- futuro della nostra comunità ad altri e, sinceramente, ne di tutta la parte di rilevazione statistica, dei grafici, questo non è quello che auguriamo al nostro territorio”. della tipicizzazione delle risposte fornite dagli intervista- ti. Che dire poi di Gabriele, all’anagrafe Gabriele Mi- cozzi, che per passione e dedizione al progetto è risul- tato un continuo pungolo affinché “Traiettorie Moderne” diventasse realtà nei modi e nei tempi previsti. Micozzi ha contribuito in modo significativo nella fase di imposta- zione del lavoro, nella lettura e nel commento dei dati; è stato uno stimolo continuo, franco e costruttivo, prezioso Filippo Schittone ogni qualvolta l’esigenza fosse il confronto. Direttore Confindustria Ancona 2 Tra i suoi temi di ricerca: economia della conoscenza, rapporto locale-globale, impresa e istituzioni nel passaggio dal fordismo e po- stfordismo, distretti industriali e sistemi locali, terziario innovativo e sentieri di sviluppo dell’economia italiana.Tra le pubblicazioni: Innova- re. Reinventare il made in Italy, Egea, Milano, 2007 (con Monica Plechero); Dove va il Nordest. Vita, morte e miracoli di un modello, Marsilio, Venezia, 2006; Innovare che passione. Quaranta modi di essere creativi nel business dei servizi, Angeli, Milano, 2006 (con Paiola M., Sebastiani R., Cantù C., Montagnini F.); Change. Il paese, l’impresa, le persone, Egea, Milano, 2006 (a cura di, con Gior- gio Brunetti); Il capitalismo personale. Vite al lavoro, Einaudi, Torino, 2005 (con A. Bonomi); Intelligenza terziaria motore dell’economia. Alla ricerca dell’Italia che innova, Angeli, Milano, 2005 (con P. Barbieri P., M. Paiola e R. Sebastiani); Piccole imprese crescono. Fare re- te in un’area metropolitana, Egea, Milano, 2005 (con A. Bonomi); Economia della conoscenza. Creatività e valore nel capitalismo delle reti, Carocci, Roma, 2004; La fabbrica dell’immateriale. Produrre valore con la conoscenza, Carocci, Roma, 2004; The Technological Evolution of Industrial Districts (a cura di), Kluwer, Amsterdam, 2003, con F. Belussi e G. Gottardi; Dopo la grande crescita. Idee e propo- ste per un nuovo percorso di sviluppo dell’economia trevigiana (a cura di), Cedam, Padova, 2000.
  • 5. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 5 INDICE IL MONDO IN CUI VIVIAMO Frasi autorevoli per contestualizzare l'ambiente in cui l'impresa vive, opera e si sviluppa 06 LA PROVINCIA DI ANCONA ALLA PROVA DEI DATI Benchmark con altre province limitrofe e Club dei 15 12 LA PAROLA AGLI UOMINI DI IMPRESA Dove l’azienda anconetana si orienta 26 IMPRESE BEST PERFORMER Approfondimento sulle aziende che rilevano le migliori performance 44 ANCONA: QUALCHE IDEA PER PROGETTARE IL FUTURO 50 AGENDA DEL FARE Possibili priorità da concretizzare in tempi rapidi per fare seguire nuovo sviluppo a vecchio sviluppo 70 APPENDICE STATISTICA 78 BIBLIOGRAFIA 80
  • 6. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 6
  • 7. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 7 Il mondo in cui viviamo Frasi autorevoli per contestualizzare l'ambiente in cui l'impresa vive, opera e si sviluppa. Le dinamiche in corso a livello internazionale e locale sono ormai condivise dalle differenti fonti istituzionali e istituti di ricerca. Ne riportiamo alcune brevi riflessioni al fine di definire il quadro di riferimento in cui opera l’industria e, più in generale, l’impresa. Non abbiamo naturalmente la pretesa di riportare uno scenario esaustivo per il quale rimandiamo ai lavori di seguito citati. Le fonti che riportiamo sono organizzate per orizzonte di analisi: scenario internazionale, nazionale e regionale.
  • 8. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 8 Il mondo in cui viviamo SCENARIO INTERNAZIONALE 2008: INTERNATIONAL MONETARY FUND WORLD ECONOMIC OUTLOOK HOUSING AND THE BUSINESS CYCLE L'economia del mondo è entrata in uno scenario nuovo e precario. L'economia americana continua ad essere impantanata nei problemi connessi ai mutui subprime, criticità dapprima limi- tate solo al mercato immobiliare ora condizionanti tutti i set- tori economici su scala mondiale. È probabile che gli effetti sul resto del mondo siano significativi. Prevediamo che la crescita dei Paesi dell’Area Euro diminuisca al 1,4% nel 2008 e 1,2% nel 2009. 9 APRILE 2008: PUBBLICAZIONE DEI TRE PRINCIPALI ISTITUTI CONGIUNTURALI EUROPEI EURO-ZONE ECONOMIC OUTLOOK IFO, INSEE, ISAE Dopo aver conseguito risultati ancora positivi all’inizio del 2008, la congiuntura dell’Area Euro va incontro ad una fa- se di indebolimento per l’influsso negativo proveniente dal- lo scenario internazionale. Condizioni di credito meno favorevoli freneranno gli investimenti 2006: IBM GLOBAL CEO STUDY EXPANDING THE INNOVATION HORIZON Il 65% dei 765 manager intervistati dicono che dovranno fare cambiamenti fondamentali nei loro business (“make you business model deeply different”) nel corso dei due anni futuri. I CEO vedono opportunità da cogliere ed amplificare attraverso una serie di attenzioni ai modelli di sviluppo dell’innovazione: · sviluppo della rete di relazioni nell’ecosistema azienda- le anche su scala globale:“external collaboration is indi- spensabile”; · sviluppo di reti per innovazioni collaborative anche attraverso rapporti più stretti con business partners, clienti, concorrenti. Meno importante sembra la R&D che nasce all’interno dell’impresa; · l'innovazione richiede la sponsorship dal vertice del- l’azienda ma implica anche un team strutturato ed organiz- zato per portarla avanti. Facilitatori sono considerati an- che la tecnologia ed i sistemi di integrazione della cono- scenza ma anche i sistemi di incentivazione premianti. Questo consente di:“think broadly, act personally and ma- nage the innovation mix” 8
  • 9. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 9 Il mondo in cui viviamo SCENARIO NAZIONALE 22 MAGGIO 2008: ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA INTERVENTO DEL PRESIDENTE, EMMA MARCEGAGLIA La malattia dell’Italia si chiama crescita zero. Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro ve- ro obiettivo strategico. Chi non condivide questa priorità gioca contro l’Italia e gli italiani. Su questo non possono più esistere posizioni neutre. Siamo un paese anziano, viviamo di rimpianti e recrimi- nazioni e poco di progetti. Litighiamo spesso sul passa- to, non ci confrontiamo sul futuro. E chi è troppo curioso delle cose del passato - ricorda Cartesio - rischia di diventare molto ignorante di quelle pre- senti. Dobbiamo guardare avanti, alle cose da fare. La pri- ma è sbloccare gli investimenti che sono pronti a partire. Compete anche a noi costruire una società più aperta, trasparente, che non sia preda dei privilegi corporativi. Ma ai giovani dico con altrettanta chiarezza: guardate al- la competizione e al merito come valori positivi, pretende- teli nelle scuole e nelle università, non fatevi sedurre dai cattivi maestri dell’egualitarismo al ribasso che toglie opportunità a chi ha talento, a chi si vuole impegnare e vuole farsi valere. 2008: BANCA D’ITALIA ANDAMENTI MACROECONOMICI, POLITICHE DI BILAN- CIO E POLITICA MONETARIA NELL’AREA DELL’EURO La dinamica degli investimenti in capitale produttivo si è mantenuta più elevata rispetto alla media in Germania e in Spagna (rispettivamente, 7,6% e 8,1%); in linea con quella dell’area in Francia. L’Italia ha invece fatto registrare un ristagno, riconducibi- le in larga misura alla debolezza dell’attività industriale. 2008: BANCA D’ITALIA RELAZIONE DEL GOVERNATORE, MARIO DRAGHI La produttività del lavoro è aumentata a ritmi molto mode- sti, limitando la crescita dell’economia e delle retribuzioni unitarie. Le ultime informazioni disponibili sulla qualità della formazione scolastica, uno dei fattori che nel lungo periodo influenzano l’efficienza produttiva, confermano il ritardo del Paese; i test condotti dall’OCSE nel 2006 segnalano che il livello di apprendimento degli studenti italiani delle scuo- le secondarie rimane basso nel confronto internazionale. 9
  • 10. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 10
  • 11. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 11 Il mondo in cui viviamo La distanza che separa i quindicenni italiani dalla media Una prospettiva analoga coinvolgerebbe l’economia italia- dell’OCSE equivale alle competenze che si possono acqui- na il cui PIL dovrebbe aumentare dell’1,3% in media all’an- sire con un semestre di scuola per le scienze e la lettura e no. Tale previsione potrebbe essere ulteriormente rafforzata con un anno per la matematica. Non raggiungono il livello da una sempre maggiore capacità delle imprese italiane minimo di competenze giudicato necessario in una società di riposizionarsi sui mercati esteri. avanzata il 50,9% dei ragazzi nella lettura e nella com- Se, da un lato, condizioni di cambio più difficili e la sem- prensione dei testi (oltre 6 punti in più rispetto al 2003 ), pre maggiore concorrenza che caratterizza i mercati inter- il 32,8% in matematica e il 25% in scienze (42,8%, 21%, nazionali mettono alla prova il sistema produttivo italiano, e del 23,2%, rispettivamente, nella media dell’OCSE). dall’altro appaiono ancor più evidenti gli effetti sui mercati internazionali legati alla ristrutturazione del nostro sistema DICEMBRE 2007: CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA industriale che comporta un graduale riorientamento di par- CONOSCERE PER CRESCERE te della produzione italiana verso beni con valore aggiunto ISTRUZIONE E SVILUPPO ECONOMICO IN ITALIA più elevato. Pertanto sul fronte della domanda estera si Nel confronto internazionale le imprese manifatturiere italia- prevede una continua accelerazione delle esportazioni ne sono penalizzate da costi extra-aziendali che ne decur- (3,1% nel 2010, 3,6% nel 2011), mentre la crescita gli tano di almeno un quarto la velocità di espansione. investimenti fissi lordi, in linea con quella del PIL, segnala un recupero pur senza raggiungere ritmi di sviluppo partico- L’Italia si affaccia sul 2008 subendo il rafforzamento dell’euro, larmente elevati. la debolezza della locomotiva americana, il petrolio ai massi- Per quanto concerne i consumi delle famiglie il contenimen- mi storici e i rincari di alcune materie prime alimentari, la crisi to dell’inflazione e il buon andamento del reddito disponibi- di liquidità nei mercati monetari. Ma è forte di un favorevole le, favorito dall’evoluzione positiva dell’occupazione, com- cambiamento strutturale: la trasformazione selettiva del mani- portano un’accelerazione del ritmo di sviluppo pari a 1,3% fatturiero all’insegna di innovazione, qualità, riorganizza- nel 2010 e a 1,4% l’anno seguente. zione e nuovi mercati. Per riportare l’economia italiana su un sentiero di alta crescita occorre agire sui limiti strutturali. La ca- renza di diplomati nelle discipline tecnico-scientifiche è già una strozzatura per lo sviluppo. Lo diventerà sempre di più sia perché l’offerta non crescerà nemmeno in misura sufficiente a tener testa al turnover sia perché la domanda è destinata a sa- lire rapidamente. Le nuove produzioni sono a crescente in- tensità di conoscenza e capitale umano. SCENARIO Sul fronte universitario sono urgenti meccanismi premiali nel- REGIONALE la ripartizione dei fondi, occorre rafforzare i poli tecnologi- 2008: CONFINDUSTRIA MARCHE ci e ampliare la rete dei politecnici. Infine, è opportuna la INDAGINE CONGIUNTURALE TRIMESTRALE creazione di un fondo per l’innovazione del sistema univer- sitario. Senza sistemi di valutazione, tuttavia, ogni risorsa L'industria manifatturiera marchigiana apre il 2008 con aggiuntiva replica le inefficienze e le carenze del sistema un sensibile peggioramento del quadro congiunturale, in attuale. Il CSC stima che un anno in più di istruzione rag- linea con le attese di rallentamento che erano emerse in giunto dall’Italia entro il 2010 accelera il PIL dello 0,4%. chiusura del 2007. Mentre l’adeguamento per il 2020 del livello di apprendi- Secondo i risultati dell'Indagine Trimestrale di Confindustria mento italiano a quello dei paesi con la popolazione più Marche, nel trimestre gennaio-marzo 2008 la produzione in- istruita innalza del 15% il PIL, pari a 3.900 €. dustriale ha registrato un calo dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, risultato in linea con quello ri- levato a livello nazionale (-1,6% nel trimestre gennaio-marzo). GIUGNO 2008: PROMETEIA - UNIONCAMERE Le dichiarazioni degli operatori intervistati confermano la SCENARI DI SVILUPPO DELLE ECONOMIE LOCALI progressiva flessione dei livelli di attività produttiva: scende ITALIANE 2008-2011 (GIUGNO 2008) ancora, rispetto al precedente trimestre, la quota di azien- Nel biennio 2010-2011 si dovrebbe assistere ad un più inci- de interessate da miglioramenti dell'attività (36% contro sivo miglioramento dello scenario internazionale: tanto il PIL 42% della precedente rilevazione), mentre sale sensibilmen- mondiale quanto il commercio internazionale dovrebbero ri- te la frazione di operatori con livelli produttivi in calo (52% prendere a crescere secondo ritmi più sostenuti. contro 36% della rilevazione del quarto trimestre). 11
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  • 13. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 13 La provincia di Ancona alla prova dei dati Benchmark con altre province limitrofe e Club dei 15.
  • 14. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 14 La provincia di Ancona alla prova dei dati Nel panorama odierno le imprese italiane si apprestano ad In definitiva, a nostro avviso, il Club dei15 funge da spac- affrontare una profonda fase di trasformazione, alla ricerca di cato autorevole ed estremamente rappresentativo del mani- un nuovo posizionamento competitivo in un contesto economi- fatturiero italiano; costituisce un osservatorio privilegiato per co nazionale connotato da forti criticità, suscettibili di penaliz- garantire un confronto più diretto tra il sistema economico - zare il nostro Paese, rispetto alle principali economie europee. industriale anconetano e quelli delle province italiane pari- Questa tendenza non si concretizzerà con la stessa intensità e menti caratterizzate da elevata industrializzazione. con la medesima tempistica in tutte le economie territoriali, da- ti i distinti modelli di sviluppo conosciuti dalle province italia- ne. Per questo, propedeuticamente all’analisi qualitativa su un campione di aziende socie di Confindustria Ancona, abbia- mo ritenuto opportuno verificare alcune caratteristiche e dina- miche della provincia di Ancona confrontandole con: POPOLAZIONE a) le restanti province delle Marche; b) altre province che esprimono capoluoghi di Regione, RESIDENTE pertanto affini, oltreché per vicinanza geografica, per ruolo MEDIAMENTE POPOLATA, LA PROVINCIA DI ANCONA amministrativo nell’ambito della regione di competenza (Bo- VEDE LA DISTRIBUZIONE DEGLI ABITANTI CONCENTRA- logna, Firenze, Genova, Perugia e Pescara); TA SOPRATTUTTO SULLA COSTA. È L’IMMIGRAZIONE c) altre province le cui territoriali di Confindustria fanno par- CHE ALIMENTA L’INCREMENTO DEMOGRAFICO. te del Club dei 15. Il Club è costituito dalle Associazioni industriali delle 15 pro- Rispetto alle altre province della regione… vince italiane con più elevato tasso di industrializzazione: at- · provincia più popolosa; tualmente sono (in ordine alfabetico) Ancona, Belluno, Berga- · maggiore densità abitativa; mo, Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Porde- · tasso di urbanizzazione elevato. none, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza3. Con 470.716 residenti al 31 dicembre 20074, Ancona5 I criteri in base ai quali sono stati individuati i membri del non solo è la provincia più popolosa delle Marche6, ma Club all’atto della sua costituzione sono stati: presenta anche una densità abitativa (240,59 abitanti per · alto reddito (20 mila€ per abitante (primo quartile per l’Italia) kmq) superiore a quella media regionale (pari a 196,24 · contributo dell’industria (comprese costruzioni) al valore ag- abitanti per kmq). In realtà, nel 2007 l’incremento demo- giunto superiore al 35%; la UE vanta una media del 29% (Ita- grafico deriva dalle immigrazioni, che risultano largamente lia 28%) ed individua la soglia dei territori industriali al 30% superiori alle emigrazioni ed in sensibile crescita rispetto al- · quota dell’occupazione industriale superiore al 40%; la UE l’anno precedente7. presenta una media del 27% (Italia 31%). Nato dall’esigenza di condividere problemi ed esperienze che contraddistinguo- Rispetto alle altre province del Club dei 15… no le aree a forte vocazione manifatturiera, tale organismo si · provincia meno popolosa della media; propone di valutare la fattibilità di sinergie, volte a rafforzare i · tasso di urbanizzazione più contenuto. servizi erogati alle aziende associate, e di valorizzare la rap- presentatività dei territori industriali, sia all’esterno, sia in seno Rispetto al dato medio (560.000 abitanti) delle altre pro- al sistema confederale. In effetti, a prescindere da alcune spe- vince che compongono il Club dei 15 Ancona risulta meno cificità territoriali e specializzazioni settoriali e distrettuali, la densamente popolata; si posiziona in nona posizione. I quasi totalità delle questioni che riguardano i 15 sistemi indu- centri più popolati sono Bergamo, Brescia, Treviso, Varese, striali sono comuni. In tutti questi territori sono le attività manifat- Vicenza che risultano avere una popolazione mediamente turiere a determinare l’andamento dell’economia, a prestare superiore di circa il 100% rispetto a quella anconetana. un contributo decisivo al processo di creazione della ricchez- za, a garantire occupazione e performance di rilievo sui mer- Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio- cati esteri, ad assicurare elevati livelli di benessere e di qualità ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… della vita. D’altro canto, i fabbisogni che consentono il mante- · solo Pescara ha meno abitanti. nimento di alti tassi di crescita nel contesto di una marcata vo- Anche concentrando l’analisi sulle province che esprimono cazione industriale sono notevoli: il territorio deve maturare la capoluoghi di Regione solamente Pescara ha meno abitan- consapevolezza della centralità dell’industria, il lavoro deve ti; le prime tre province hanno oltre il doppio degli abitanti divenire sempre più qualificato e tutte le infrastrutture devono ri- di Ancona. Bologna è la più popolosa in assoluto con sultare conformi ad una domanda intensa e crescente. 949.000 abitanti. 14
  • 15. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 15 La provincia di Ancona alla prova dei dati ETÀ MEDIA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE ANCONA INVECCHIA RAPIDAMENTE, REGALANDO IL PROPRIO FUTURO AD ALTRI: CON UNA POPOLAZIO- NE ANZIANA È PIÙ DIFFICILE INNOVARE, INTRODURRE TECNOLOGIE E RESTARE AL PASSO CON I TEMPI. Rispetto alle altre province della regione… · saldo naturale minore in assoluto; · massiccia presenza di ultra sessantacinquenni; · prevalenza della componente femminile. Come avviene ormai da 20 anni, il saldo naturale8 risulta negativo in tutte le province marchigiane. In particolare, Ancona rileva la variazione più significativa (-662). A con- ferma del dato di cui sopra la ripartizione della popolazio- A testimonianza del fenomeno in atto, Ancona si conferma ne per classi di età evidenzia una massiccia presenza di ul- come la provincia tra quelle del Club dei 15 con il saldo tra sessantacinquenni (22,83%), rispetto all’incidenza dei naturale peggiore; per converso, Brescia, Vicenza, Treviso giovani con meno di 24 anni (19,21%). Non a caso il e Bergamo si distinguono per un saldo naturale positivo di 51,3% della popolazione è costituito dalla componente notevole consistenza. femminile: analogamente alla media nazionale (51,4%) la maggiore consistenza di donne è tipica delle società a più Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione forte invecchiamento ed è strettamente correlata alla mag- (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… giore longevità femminile rispetto a quella degli uomini. · solo Pescara ha un saldo negativo inferiore ad Ancona. Rispetto alle province del Club dei 15… Se analizziamo le province che esprimono capoluoghi di Re- · saldo naturale decisamente inferiore alla media; gione, rileviamo che esistono alcune province per cui il dato è · ammontare della componente femminile allineata ancora più evidente (Cfr. Bologna, Genova e Firenze) dove il al dato collettivo. numero di morti superano di gran lunga quello delle nascite. 3 Questo gruppo coincide in larga misura con quello denominato province della solidità industriale nell’ambito del rapporto Censis e delle Unione Province d’Italia denominato L’ECONOMIA DELLA PROVINCIA - LA NUOVA CARTA SOCIO ECONOMICA DEI TERRITORI ITALIANI, presentato a Roma il 27 Giugno 2007. Le province inserite in questo cluster sono: Ancona, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Modena, Pavia, Padova, Parma, Prato, Reggio Emilia, Teramo, Treviso, Varese, Verona, Vicenza. Il gruppo delle “province della solidità industriale” risulta fortemente caratterizzato dagli indicatori economici, che attestano innanzitutto una rilevante presenza del settore manifatturiero in termini di valore aggiunto prodotto. In modo speculare, il gruppo si caratterizza in negativo, rispetto alla media provinciale nazionale, per quanto riguarda la quota di Pil riferibile al settore del commercio e dei servizi. A ciò si aggiunge l’elevato valore delle esporta- zioni e la netta propensione all’impiego dei risparmi in investimenti produttivi. Gli alti tassi di attività e di occupazione, nonché il ridotto livello di disoccupazione, atte- stano infine la solidità del locale mercato del lavoro. Il gruppo è formato da 19 province, in cui risiedono più di 11,4 milioni di abitanti, pari al 19,5% della popola- zione nazionale. Si tratta del territorio che rappresenta il cuore produttivo del Paese, che si estende dalla fascia pedemontana lombarda (da Varese a Bergamo, Bre- scia, Cremona, Mantova) fino alle province venete di Verona, Vicenza, Treviso e Padova, con prolungamenti nell’Emilia (Parma, Reggio Emilia, Modena), cui si ag- giungono le province industriali di Prato, Ancona e Teramo. Questo cluster si colloca nel quadrante caratterizzato da una spiccata vivacità socio-economica, da alta densità soggettuale e ragguardevole ricambio demografico, correlati con un elevato grado di autonomia impositiva e finanziaria delle amministrazioni provinciali. 4 Al 31 dicembre 2007 (Fonte: ISTAT) la popolazione residente nelle Marche ha registrato un ulteriore incremento (+16.965 residenti, pari all’1,1%) dopo quello del 2006 (+7.200 abitanti, pari allo 0,5%). 5 Come afferma Unioncamere “dei 49 comuni che costituiscono la provincia solo 6 superano la soglia dei 20 mila abitanti e in essi si concentra una quota comples- siva di popolazione del 59,11%, percentuale che nel periodo 2003/2006 si presenta in lieve diminuzione; tale tasso di urbanizzazione presenta valori superiori a quelli del Centro (33,97%) ma inferiori a quelli dell'intera nazione (47,19%).” 6 La distribuzione a livello provinciale assegna il 30,3% della popolazione residente ad Ancona, seguita da Ascoli Piceno (24,9%), Pesaro Urbino (24,2%) ed infine Macerata (20,6%). 7 Nella fattispecie, con 6.321 unità, in rialzo di circa 1.500 nuovi residenti, Ancona si colloca al 30° posto nella relativa graduatoria, dato invariato rispetto al periodo precedente. 8 Saldo naturale: differenza tra il numero dei nati in Italia o all’estero da persone residenti ed il numero dei morti, in Italia o all’estero, di residenti in Italia. 15
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  • 17. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:43 Pagina 17 La provincia di Ancona alla prova dei dati INDICATORI ECONOMICI IN UN PERIODO DI CRESCITA DELLA COMPETITIVITÀ A LIVELLO INTERNAZIONALE E NAZIONALE, LA PROVIN- CIA DI ANCONA SEMBRA AMPLIFICARE LA DINAMICA POSITIVA DI CRESCITA DELLA RICCHEZZA MA MENO DI QUANTO ACCADE NELL’AREA “CLUB DEI 15”. Rispetto alle altre province della regione… · valore assoluto del PIL 2007 superiore al dato medio regionale e nazionale; · variazione percentuale del PIL positiva. Le informazioni disponibili sull’andamento della ricchezza pro capite nel 2007 confermano un posizionamento prege- vole per la provincia di Ancona. Il PIL pro capite dello scor- so anno ha raggiunto quota 29.125,50 €, superando quel- lo medio regionale e nazionale. Anche in termini di variazioni percentuali, la performance di Ancona si è rivelata migliore di quelle relative alle Marche e all’Italia9. Rispetto alle altre province del Club dei 15… · valore del PIL 2005 inferiore al dato medio relativo alle province in esame; · variazione percentuale del PIL 2005-2004 negativa. Tuttavia, nell’ambito del Club dei 15 sono numerose le pro- Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio- vince che superano la performance ottenuta da Ancona, ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… raggiungendo valori di PIL decisamente più elevati. Nella · Bologna best performer come PIL pro capite con un valore fattispecie, sono notevoli le performance registrate dalle di 32.653 €. province di Brescia, Bergamo, Biella che, a differenza di Ancona, rivelano variazioni percentuali del PIL positive nel Anche le province che esprimono capoluoghi di Regione periodo 2005-2004. Il PIL procapite del 2004, pari a assunte a riferimento registrano variazioni positive del PIL, in 26.386 €, nel 2005 è sceso ad un valore pari a particolar modo Bologna e Genova. 26.143 €. Quest’ultimo valore è significativamente inferiore In termini assoluti il valore del PIL procapite di Bologna e di al PIL medio procapite 2005 delle province appartenenti al Firenze, rispettivamente con 32.653 € e 31.118 €, risulta- Club dei 15 pari a 27.207 €. no molto maggiori rispetto al valore di Ancona. 9 Fonte Unioncamere: “In provincia di Ancona sono localizzate 41.917 imprese. La composizione settoriale del tessuto produttivo locale evidenzia una maggiore componente agricola rispetto alla media del Paese (19,9%, contro il 18,13%); interessanti sono anche la presenza delle aziende commerciali e creditizie. Il com- mercio, con più di 11.400 imprese iscritte, è il settore numericamente più consistente e rappresenta circa il 27,33% di tutte le attività, in linea con i valori italiani. Anche l'industria si mantiene sui livelli medi italiani. L'artigianato (29,2%) riveste maggiore importanza rispetto a quanto si osserva in Italia, pur rimanendo ben al di sotto del dato regionale (32,65%). La struttura per età del tessuto imprenditoriale di Ancona mostra una prevalenza di imprese presenti sul mercato dal 1990 al 1999 (38,3% contro il 37,44% rilevato a livello nazionale), così come è abbastanza consistente la presenza di medie aziende e ditte individuali. La dinamica im- prenditoriale data dal tasso di evoluzione nel 2006 registra un valore di 0,91 (contro il precedente 2) è inferiore al valore nazionale (1,39%) e questo a causa del tasso di natalità (8,02) e del tasso di mortalità (7,11). La densità imprenditoriale si attesta a 9 imprese ogni 100 abitanti, valore superiore sia a quello nazionale (8,7), che a quello del Centro (8,46), ma decisamente inferiore al dato regionale (10,36). Sono poco più di 15.000 le aziende agricole censite nella provincia, pari al 22,7% del totale registrato nelle Marche; decisamente elevata appare, inoltre, la quota di superficie agricola utilizzata (82,5%), con dimensioni delle aziende che sono tra 1 e 10 ettari nell'84% dei casi. Sono 591 gli esercizi turistici complessivi della provincia. Con 49.258 posti letto Ancona si pone al 42° posto nazionale.” 17
  • 18. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 18 La provincia di Ancona alla prova dei dati VALORE DELLE ESPORTAZIONI ANCONA, PROVINCIA FORTEMENTE INFLUENZATA DAL COMMERCIO INTERNAZIONALE: CIRCA 40€ SU 100€ DI VALORE AGGIUNTO PROVENGONO DALLE VENDITE DI PRODOTTI ALL’ESTERO. Rispetto alle altre province della regione… · elevata propensione all’export, seconda nelle Marche; · ampio grado di apertura. Il ruolo che il commercio internazionale riveste per lo svilup- po e la crescita economica della provincia di Ancona può essere sinteticamente espresso attraverso la propensione al- l’esportazione10 e il grado di apertura11, indicatori il cui va- lore risulta nettamente superiore al dato medio nazionale12. In ambito regionale, solo la provincia di Ascoli Piceno ottie- ne valori più elevati per gli indicatori in esame (nella fatti- specie, 46,4 contro 40,3 con riferimento alla propensione all’export; 78,1 contro 66,5 quanto al grado di apertura). Questo è connesso alla maggiore diversificazione produtti- va della provincia di Ascoli rispetto a quella di Ancona, concentrata sulla meccanica e su altri settori ancora con margini di internazionalizzazione significativi. Rispetto alle altre province del Club dei 15… · valore delle esportazioni inferiore alla media del Club dei 15. Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… Con riferimento al Club dei 15 Ancona, con 4,4 miliardi di · solo Bologna ha un valore superiore ad Ancona di esporta- euro, denota un valore delle esportazioni inferiore alla me- zioni pro capite. dia, mentre risaltano le performance di Bergamo, Brescia e Vicenza che realizzano esportazioni per un ammontare su- periore a 10 miliardi di euro. Viceversa, quanto al confronto con le altre province che espri- Se ponderiamo il valore delle esportazioni con la popolazio- mono capoluoghi di Regione, solo Bologna e Firenze supera- ne residente, solamente Prato (9.118 €), Como (8.300 €) e no in valore assoluto le esportazioni di Ancona, mentre Geno- Biella (7.916 €) hanno valori delle esportazioni inferiori a va, Perugia e Pescara si collocano a livelli decisamente inferio- quelle di Ancona (9.464 €). Reggio Emilia risulta prima nella ri. Considerando le esportazioni pro capite, invece, Bologna è graduatoria, con 14.943 € di esportazioni pro capite. la sola superiore ad Ancona con un valore pari a 10.247€. 10 Propensione all’esportazione: incidenza percentuale delle esportazioni sul valore aggiunto. 11 Grado di apertura: somma delle importazioni e delle esportazioni, in rapporto percentuale al valore aggiunto. 12 Per quanto riguarda gli scambi con l'estero, sempre secondo il dati UNIONCAMERE, la provincia di Ancona, nel 2006, ha esportato merci per un valore di circa 4.395 milioni di euro (per il 81% con l'Europa, il 8% con l'America e l'7,61% con l'Asia), risultando la 22° provincia italiana nella relativa graduatoria nazionale. Le importazioni, invece, sono state meno numerose (poco più di 2.829 milioni di euro e provenienti dall'Europa, per il 41,56%, ed America 4,2%). La propensione al- l'esportazione (35,8% nel 2003 e 36,4% nel 2004, 13,94 nel 2005) torna superiore al dato nazionale (24,84%) con un valore di 38,43%, così come il tasso d'apertura che assume un valore pari a 63,17 contro il precedente 58,53% risulta superiore al dato nazionale 51,29%. Nelle relative graduatorie Ancona si pone rispettivamente in 19° e 28° posizione. Le merci più richieste sono gli apparecchi per uso domestico, macchine per l'agricoltura e gli impieghi speciali. Il settore me- talmeccanico assorbe il 79,55% dell'export totale della provincia, esportati prevalentemente in Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Russia (al settimo posto). Le merci importate più importanti sono il petrolio ed i prodotti chimici. Ai primi posti della classifica dei paesi da cui si importa troviamo due paesi asiatici, Arabia Saudita e Iran, seguiti da due paesi europei, Germania e Francia, e Cina. 18
  • 19. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 19 La provincia di Ancona alla prova dei dati REDDITO Rispetto alle altre province del Club dei 15… · Lecco, prima, supera Ancona di oltre 3.500 € per reddito medio per contribuente; DELLE FAMIGLIE · distribuzione del reddito meno disomogenea nel territorio. Per quanto concerne la classifica nel Club dei 15 Ancona su- IN VIRTÙ DEL SISTEMA PRODUTTIVO, ANCONA VAN- pera solo Belluno (16.046 €). La prima in questa classifica è TA UN REDDITO MEDIO SUPERIORE A QUELLO DELLE Lecco (20.063 €) seguita da Varese (19.127 €) e Como MARCHE13, MA È SOLO 57° IN ITALIA NELLA CLASSIFI- (19.094€). Rispetto agli altri territori Ancona evidenzia tuttavia CA DELLE PROVINCE PER TASSO DI CRESCITA DEL RED- una maggiore omogeneità di distribuzione del reddito nella DITO PER CONTRIBUENTE (1999 –2007). provincia: all’interno delle prime province risulta estremamente elevata la differenza tra i comuni (Es.: nella provincia di Como Rispetto alle altre province della regione… il comune più ricco è Campione d’Italia con un reddito di · reddito medio superiore al dato regionale. 32.776€ e l’ultimo in classifica è Val Rezzo con 4.326€). In termini quantitativi il reddito medio per contribuente nella Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio- provincia di Ancona corrisponde a 16.513 € pari ad una ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… crescita solo dell’1,8% dal 1999 al 2007. Questo valore · migliore di Perugia e Pescara ma inferiore come valori as- all’interno della provincia ha ampi margini di variazione: soluti a Bologna, Genova e Firenze. Come tassi di crescita Ancona è il primo comune in questa classifica con solo Pescara fa peggio. 19.407€ e Poggio San Marcello l’ultimo comune con Nel confronto con gli altri capoluoghi di Regione il valore 11.211 €. Questo valore medio pone la provincia di Anco- del reddito per contribuente di Ancona risulta superiore ai na al 57° posto in Italia come tasso di crescita del reddito valori espressi da Perugia (15.251 €) e Pescara (14.233 €) medio per contribuente e al 1° nella regione (sia come tas- ma inferiore a Bologna (20.890 €), Genova (19.042 €), e si di crescita che come valori assoluti) precedendo Pesaro Firenze (18.888 €). Queste tre province nella classifica in Urbino (14.432 €), Macerata (14.226 €) e Ascoli Piceno base ai tassi di crescita del reddito per contribuente (1999- (13.544 €). Per un’analisi più dettagliata del territorio della 2007) risultano rispettivamente 4° (Genova : +9,6%), 13° provincia si veda la tabella in Appendice. (Bologna: +6,8 %) e 17° (Firenze: +6,1%). 13 Classifica riportata dal Sole 24 ore del 18 Agosto 2008, n. 227 19
  • 20. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 20 La provincia di Ancona alla prova dei dati MERCATO vemente migliore rispetto a quella regionale e decisamen- te più favorevole rispetto a quella nazionale. DEL LAVORO Rispetto alle altre province del Club dei 15… · tasso di occupazione superiore alla media nazionale; · incidenza di occupati nel terziario conforme alle altre IL QUADRO COMPLESSIVO CHE SCATURISCE province in oggetto; DALL’ANALISI DEI PRINCIPALI INDICATORI RILEVATI · divario tra uomini e donne allineato a quello delle altre NEL 2007 MOSTRA UNA SITUAZIONE PER LA province. PROVINCIA DI ANCONA PIUTTOSTO CONFORTANTE. La distribuzione accennata nel paragrafo precedente vale Rispetto alle altre province della regione… per tutte le province che aderiscono al Club dei 15. Nel · tasso di occupazione maggiore nella regione; panorama dei 15 Ancona ottiene il primato con il 61,22% · prevalenza di occupati nel terziario; di occupati nel settore terziario sul totale (seguita da Nova- · ampio divario tra uomini e donne in fatto di occupazione. ra, con il 60,66%). Nel 2007 il tasso di occupazione della popolazione Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regio- compresa tra i 15 e i 64 anni raggiunge quota 66,2% ri- ne (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… spetto al 58,7% del dato nazionale, confermandosi supe- · percentuale di occupati nel settore terziario inferiore rispet- riore al valore attestato per le altre province della regio- to agli altri capoluoghi. ne. La distribuzione della popolazione occupata nei tre macrosettori economici mostra una prevalenza del terzia- Ancora più marcata risulta la differenza tra occupati nel ter- rio, seguito dall’industria e, da ultimo, dall’agricoltura. ziario e nell’industria con riferimento alle province che espri- Inoltre, il quadro del mercato del lavoro della provincia di mono capoluoghi di Regione oggetto dell’indagine, le cui Ancona evidenzia un ampio divario tra uomini e donne in percentuali relative al comparto terziario oscillano tra il termini di occupazione, nonostante la situazione risulti lie- 62,91% (Perugia) e il 78,99% (Genova). 20
  • 21. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 21 FORMAZIONE Similmente accade alle altre province (tranne Pescara), che pure riscontrano una maggiore dotazione di istituti scolastici e un maggior afflusso di iscritti, pur non raggiungendo i ANCONA, SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLE CHE LA livelli di realtà quali Bergamo e Brescia. QUALITÀ DELLE RISORSE UMANE E L’EFFICIENZA DEI PROCESSI FORMATIVI RAPPRESENTANO ELEMENTI Nell’ottica di rendere più chiaro e di diretta percezione il ESSENZIALI DELLA COMPETITIVITÀ DI UN SISTEMA confronto tra la provincia di Ancona, il suo sistema econo- ECONOMICO. mico-sociale e gli altri mondi statistici presi a paragone, ab- biamo sviluppato alcune mappe di posizionamento che Rispetto alle altre province della regione… consentissero di verificare le seguenti differenze tra le varie · maggiore dotazione organica delle scuole statali per province prese a confronto: grado di istruzione; · maggiore consistenza degli iscritti. · prima mappa: incrocia il PIL procapite e la percentuale di iscritti alle scuole statali ogni 100 abitanti. Rispetto alle altre province della regione, Ancona rileva in In linea di massima individua una diretta proporzionalità tra le primis una maggiore dotazione organica delle scuole stata- due variabili per tutte le province. li per ordine e grado di istruzione (dalle scuole dell’infanzia Questo non si verifica per le province di Ancona e Vicen- fino alle scuole secondarie di 2° grado). za, dal momento che alla percentuale superiore di studenti Di riflesso, registra anche una maggiore consistenza di iscritti non corrisponde un’analoga grandezza superiore per iscritti con riferimento a ciascun istituto scolastico. il PIL procapite Rispetto alle altre province del Club dei 15… · seconda mappa: posiziona le province rispetto a PIL proca- · dotazione organica delle scuole statali inferiore alla media; pite e valore delle esportazioni pro capite. · minore consistenza degli iscritti. In questa mappa si evidenzia un posizionamento di Ancona vicino a quello di Prato, Lecco e Varese: tutte queste province Nell’ambito del Club dei 15 Ancona si caratterizza per hanno valori ridotti di PIL procapite ed esportazioni procapite. una dotazione organica di istituti scolatici e per una consi- Al contrario, province come Reggio Emilia, Vicenza e Mode- stenza di iscritti lievemente inferiori rispetto alla media. na hanno un elevato valore di entrambe le variabili Diversamente, le province di Bergamo e Brescia spiccano tra le altre quanto ad entità di iscritti alle scuole statali e di- · terza mappa: incrocia PIL procapite e percentuale di occu- sponibilità di infrastrutture scolastiche. pati nell’industria sulla popolazione residente. Anche in questa rappresentazione Ancona, insieme con Rispetto alle province che esprimono capoluoghi di Regione Novara e Como, sembra in una posizione distaccata ri- (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria)… spetto alle altre province avendo un basso PIL procapite re- · dotazione di istituti scolastici e numero totale di iscritti supe- lativo ed una limitata percentuale di occupati nell’industria riore a Pescara, ma inferiore agli altri capoluoghi esaminati. rispetto alla popolazione residente. 21
  • 22. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 22 La provincia di Ancona alla prova dei dati PIL PROCAPITE CONFRONTO TRA CONSISTENZA ISCRITTI ALLE SCUOLE STATALI E PIL (anno 2005) DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15 34.000,00 32.000,00 MO 30.000,00 MN RE BS 28.000,00 NO BG PN VI BL 26.000,00 BI TV AN LC PO 24.000,00 VA CO 22.000,00 20.000,00 10,0000 11,0000 12,0000 13,0000 14,0000 15,0000 Consistenza iscritti scuole statali ogni 100 abitanti (anno 2006-2007) PIL PROCAPITE CONFRONTO TRA VALORE DELLE ESPORTAZIONI E PIL (anno 2005) DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15 34.000,00 32.000,00 MO 30.000,00 MN BS NO 28.000,00 BG RE VI BL PN 26.000,00 PO AN TV LC VA 24.000,00 22.000,00 20.000,00 9,00 10,00 11,00 12,00 13,00 14,00 15,00 Valore delle esportazioni procapite (anno 2006) PIL PROCAPITE CONFRONTO TRA CONSISTENZA ISCRITTI ALLE SCUOLE STATALI E PIL (anno 2005) DELLE PROVINCE DEL CLUB DEI 15 34.000,00 32.000,00 MO 30.000,00 MN RE BS 28.000,00 NO BG PN VI BL 26.000,00 BI TV AN LC PO 24.000,00 VA CO 22.000,00 20.000,00 10,0000 11,0000 12,0000 13,0000 14,0000 15,0000 Consistenza iscritti scuole statali ogni 100 abitanti (anno 2006-2007) 22
  • 23. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 23 La provincia di Ancona alla prova dei dati TENORE DI VITA ANCONA GUADAGNA LA 30° POSIZIONE IN ITALIA In sostanza, Ancona registra la propria migliore performance CON RIFERIMENTO ALLA QUALITÀ DELLA VITA: PREGE- nell’ambito dei “servizi ambiente e salute”, per i quali ottiene VOLE RISULTATO NELL’AMBITO DELLE 103 PROVINCE la 18° posizione, mentre è 58° in fatto di “ordine pubblico”. ANALIZZATE CHE, PERÒ, NON DEVE ILLUDERE. Con specifico riferimento all’indicatore “tenore di vita” Lec- Secondo un’analisi condotta da Il Sole 24 Ore14, la provincia co (9°) è la prima delle territoriali rientranti nel Club dei di Ancona si colloca in 30° posizione nell’ambito di una gra- 15, seguita da Varese, Prato, Novara e Brescia. Ancona, duatoria riferita alla qualità della vita, che vede al primo posto 46°, è l’ultima del gruppo dei 15. la provincia di Trento e all’ultimo quella di Agrigento. Guardando i sottoindicatori relativi a “tenore di vita” è evi- Se tuttavia consideriamo che Ancona nel 2006 era in 20° dente come Ancona sia 29° a livello nazionale per ricchez- posizione e nel 2001 addirittura 10° è evidente la perdita di za prodotta, 30° come risparmi, 77° come valore degli as- competitività piuttosto significativa. segni per chi è a riposo e 64° come costo dell’abitazione Tale risultato scaturisce dall’analisi e dalla comparazione di a metro quadrato. una serie di indicatori (quali tenore di vita, ordine pubblico, Questi indici la fanno collocare al 10° posto come ric- affari e lavoro, popolazione, servizi ambiente e salute, tem- chezza prodotta tra le province del Club dei 15 ed al 9° po libero), per ciascuno dei quali è attribuito ad ogni pro- posto come risparmi. vincia italiana un determinato punteggio15. Rispetto alle altre province della regione, invece, Ancona ri- sulta prima per ricchezza prodotta e risparmi, 3° per costo Indicatori Posizione di AN dell’abitazione ed ultima per l’assegno per chi è a riposo. Tenore Vita 46 Affari e Lavoro 56 Rispetto invece alle province che esprimono capoluoghi di Servizi Ambiente e Salute 18 Regione, Ancona è migliore rispetto a Bologna, Firenze, Ordine Pubblico 58 Genova e Perugia per costo dell’abitazione. Popolazione 42 Tempo libero 25 Con specifico riferimento all’indicatore “Affari e lavoro”, tra le territoriali del Club dei 15 Belluno è prima a livello naziona- le, seguita da Modena, Reggio Emilia, Biella e Lecco. Tenore di Vita Posizioni assolute Anche in questo caso Ancona risulta ultima rispetto a tutte le Lecco 9 altre territoriali del Club dei 15 mentre in ambito regionale Varese 10 risulta 2° per giovani occupati; per lo stesso indice, rispetto Prato 13 alle altre province che esprimo capoluogo di Regione, inve- Novara 14 ce è posizionata dopo Bologna e Firenze. Brescia 17 Posizione AN Affari e lavoro Posizione AN rispetto al Club dei 15 Tenore di Vita rispetto al Club dei 15 Belluno 1 Imprese registrate 12 Modena 10 Iscrizioni/cancellazioni 14 Reggio Emilia 11 In cerca di lavoro 12 Biella 17 Giovani occupati 15 Lecco 18 14 Dossier realizzato dal Sole-24 Ore: da oltre 15 anni, misura la vivibilità delle 103 province italiane attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche. Dal reddito all'occupazione, dalla natalità alla sanità, dai reati alle opportunità per il tempo libero, ecco il nostro ritratto dell'Italia. 15 Tutte le classifiche sono in ordine decrescente direttamente proporzionale alla qualità della vita, pertanto la prima di ogni classifica sarà la migliore e l’ultima la peggiore. 16 In particolare, in termini di ordine pubblico meglio di Ancona per furti denunciati in casa ogni 100mila abitanti si comportano altre 54 province (Es.: Ancona ha 224,73 furti contro i 146 di Ascoli Piceno ed i 162 di Macerata). Sempre in termini di ordine pubblico Ancona risulta 83° in Italia come trend dei delitti denunciati: ponendo il valore 2002 pari a 100 il numero indice che risulta dalla classifica del Sole 24 ore del 2007 è pari a 138, 78. 23
  • 24. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 24 La provincia di Ancona alla prova dei dati Nell’ambito dell’indicatore “Affari e lavoro” Ancona è pre- occupantemente quartultima tra tutte le provincie italiane per tasso di natalità delle imprese rispetto alle cancellazioni delle stesse (analisi ott. 2006 - sett. 2007): il rapporto rile- vato per Ancona è infatti di 1,06. In Italia peggio di Anco- na si posizionano solamente Biella, Livorno e Trieste. Il capoluogo marchigiano sale, invece, al 10° posto nel- l’ambito dell’indicatore “Servizi ambiente e salute”17 per la presenza di infrastrutture in base all’indicatore Tagliacarne, non distante in graduatoria da Varese (prima classificata al- l’interno del Club dei 15 e 2° in ambito nazionale). Infrastrutture Posizione assoluta Varese 2 Novara 5 Ancona 10 Prato 20 Como 30 Per quanto riguarda il dato di misurazione dell’ordine pubbli- co, Ancona è migliore rispetto sia al campione delle provin- ce che esprimo capoluoghi di Regione sia a molte delle pro- vince le cui Associazioni territoriali rientrano nel Club dei 15. Rispetto al Club dei 15 Ancona risulta avere posizioni di vantaggio anche per il numero di laureati, il numero di ex- tra UE regolari e l’offerta di tempo libero. Preoccupante in- vece è la posizione di Ancona per il rapporto giovani-an- ziani (Ancona è 72° in Italia, con un rapporto di 0,68 per- sone di 15-29 anni ogni over 65). La tabella successiva fornisce una descrizione sintetica del- le varie posizioni che le province prese a termine di con- fronto con quella di Ancona hanno ottenuto rispetto ad al- cuni dei parametri presenti nel succitato studio realizzato da Il Sole 24 Ore. In blu sono evidenziate le posizioni attribuite alle altre province migliori rispetto a quelle rilevate per la provincia di Ancona. 17 Questo indicatore è fortemente influenzato dalla valutazione delle rete ferroviaria per la quale Ancona è considerata 1° in Italia. Tuttavia, se si scompone ul- teriormente l’indice e si prende in considerazione l’indice di dotazione della rete stradale nelle province italiane, Ancona precipita al 43° posto dopo le pro- vince di Pesaro Urbino e Ascoli, mentre solo di poco precede quelle di Macerata. L’analisi prospettica, che tiene conto delle opere in corso, la pone addirit- tura in peggioramento, collocandola per il futuro al 47° posto in Italia. 24
  • 25. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 25 La provincia di Ancona alla prova dei dati TENORE DI VITA AFFARI E LAVORO Assegno Ricchezza Abitazione Imprese Iscrizioni/ In cerca Giovani Risparmi per chi è prodotta (costo mq) registrate cancellazioni di lavoro occupati PROVINCE a riposo 1 Ancona 29 30 77 64 50 100 32 49 2 Pesaro 57 34 73 71 14 63 23 53 3 Macerata 60 38 70 19 33 96 32 35 4 Ascoli Piceno 61 51 72 30 27 58 63 63 5 Belluno 13 61 54 36 75 96 1 20 6 Bergamo 14 12 14 88 47 35 9 24 7 Biella 37 41 11 36 10 101 48 18 8 Brescia 9 15 21 91 21 38 23 38 9 Como 44 36 12 83 42 72 27 15 10 Lecco 24 20 48 68 49 91 13 5 11 Mantova 10 46 40 68 45 49 9 17 12 Modena 4 17 18 93 5 93 7 21 13 Novara 35 28 8 36 58 83 47 30 14 Pordenone 36 48 45 43 53 66 29 12 15 Prato 33 18 16 50 2 83 59 60 16 Reggio Emilia 16 22 25 61 17 61 2 11 17 Treviso 23 26 41 80 20 51 19 9 18 Varese 34 31 7 61 37 82 27 1 19 Vicenza 11 35 28 76 27 88 23 10 18 Bologna 3 4 10 99 18 77 8 3 19 Firenze 5 10 20 100 6 83 42 42 20 Genova 49 19 4 96 29 93 53 55 21 Perugia 59 49 64 71 25 33 55 52 22 Pescara 69 53 68 36 37 35 70 72 SERVIZI/AMBIENTE ORDINE PUBBLICO POPOLAZIONE TEMPO LIBERO Extra UE Rapporto Laureati rispetto Infrastrutture Indice Sintetico regolari/ Indice sintetico giovani/anziani ai giovani Popolazione 1 Ancona 10 58 72 17 31 25 2 Pesaro 72 38 57 15 11 45 3 Macerata 98 20 70 14 13 18 4 Ascoli Piceno 78 39 61 22 44 48 5 Belluno 102 6 78 36 52 50 6 Bergamo 38 82 27 90 24 33 7 Biella 62 49 89 71 56 49 8 Brescia 70 83 32 99 2 21 9 Como 30 66 44 99 42 72 10 Lecco 49 56 40 53 48 65 11 Mantova 86 64 65 93 9 44 12 Modena 74 93 61 58 7 14 13 Novara 5 92 61 75 40 33 14 Pordenone 100 41 54 49 3 53 15 Prato 20 88 44 92 1 20 16 Reggio Emilia 84 70 56 87 4 31 17 Treviso 59 50 37 57 6 41 18 Varese 2 87 51 61 55 59 19 Vicenza 58 46 32 78 25 37 20 Bologna 12 103 96 72 19 4 21 Firenze 26 98 85 25 9 1 22 Genova 11 101 101 9 52 7 23 Perugia 33 65 65 30 11 36 24 Pescara 20 95 50 4 74 47 25
  • 26. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 26 La parola agli uomini di impresa Dove l’azienda anconetana si orienta Il campione intervistato ha compreso 306 aziende, pari a circa il 40% del totale dei soci diretti di Confindustria Ancona. Il numero dei dipendenti che le aziende coinvolte nell’indagine rappresentano è di 38.941 unità, ossia l’80% del totale dei dipendenti delle imprese associate a Confindustria Ancona.
  • 27. confindustriaOK:Layout 1 3-09-2008 16:44 Pagina 27