1. 44 NAPOLI
CULTURA IL MATTINO
DOMENICA
28 DICEMBRE 2008
IL SAGGIO «AUTOREVERSE» DI FORLANI
LA MEMORIA RITROVATA
Dai Borbone alla Merlin,
dalle «belle margherite»
alla «tammurriata nera»
Pavese e l’hotel
la prostituzione a Napoli
in un libro di Rich e Izzo
dei destini
incrociati
FRANCESCO DE CORE
VENTISETTE agosto 1950. Cesare Pavese chiu-
«Rue des Moulins» di Henry de de il libro della vita in una stanza dell’alber-
Toulouse-Lautrec. Al centro una casa chiusa go Roma, la 313, a Torino. Uccidendosi con
durante la guerra. A destra Cesare Pavese e i barbiturici. Nulla di cruento, tutto studia-
Francesco Forlani to. La morte arriva, cercata, voluta: l’ulti-
mo demone si sfilaccia in poche frasi, in
Dietro le persiane delle case chiuse
versi disperati. Sui Dialoghi con Leucò
annota: «Perdono tutti e a tutti chiedo
perdono. Va bene? Non fate troppi pettego-
lezzi». Nel diario, otto giorni prima, si era
consegnato: «Tutto questo fa schifo. Non
parole. Un gesto. Non scriverò più». Nelle
poesie, ultime, il senso disperato di una
storia d’amore, quella con la glaciale e
SANTA DI SALVO dell’Ottocento ha scritto la storica Lu- gazze provenienti dai vicoli più desola- ma anche dagli intellettuali. Si raccon- lunatica Constance Dowling, americana,
cia Valenzi, frugando negli archivi e ti della metropoli o dalla miseria dei ta che, quando a Roma ne venne sorella di Doris, attrice in «Riso amaro», il
AU BORD DE L’EAU, dicono i francesi. Sulla rintracciando le terribili condizioni di piccoli paesi contadini che, appena demolito uno celebre, il Grottino, per film che forse più di ogni altro ha segnato il
riva di un corso d’acqua. Provate a vita delle prostitute (ma oggi la situa- arrivate in città, andavano a iscriversi far posto alla piazza Augusto Imperato- primo dopoguerra, la pellicola delle mondi-
italianizzare la poetica frase zione è persino più grave di allora). nei Ruoli, per ricevere ’a libbretta ed re, il Duce abbia esclamato. «Mi dispia- ne, di Vallone e Gassman, della tenebrosa,
(bor-de-llo), e avrete l’etimologia del Però non c’è tanto di più. Il libro di essere angariate dalla maitresse del ce per Longanesi e per Maccari». superba Mangano.
nostro casino, casa chiusa, casa di Rich e Izzo ricostruisce la politica postribolo. Quasi sempre carne da È già storia recente quella delle Finisce Pavese, con tragica grandezza, e
tolleranza. Non tutti sanno infatti che postunitaria che tentò di frenare il macello, costrette a stare in strada o a «segnorine» che si vendevano agli ame- il mito sboccia per non tramontare mai
fu Filippo il Bello, nel XIII secolo, a dilagare delle malattie veneree con vivere chiuse nelle case di piacere. ricani, come racconta Malaparte ne La più. Talmente grande, anzi ingombrante,
disporre che le prostitute esercitasse- l’apertura di postriboli di Stato, dati in Poche solamente, le Ravvedute, si sal- Pelle. Tammurriate nere, casini con da bloccare le porte all’opera, da annichilir-
ro il mestiere su barche cosparse di gestione e regolamentati con tariffe. E vavano e venivano accolte in un ricove- velluti rossi, sete e spalliere inchiodate la, da farne talvolta appendice all’epica
violette, presso un lago o un fiume. la documentazione più interessante ro. Dal 1891. con Giovanni Nicotera, per evitare rumorose vibrazioni. E le biografica. Anche per questo il romanzo
L’iniziativa, presumibilmente volta a non arriva dagli storici ma dai roman- nacquero le «persiane chiuse», per «marchette»: un gettone bucato, con il «sporco» di Francesco Forlani, Autoreverse
prevenire affezioni veneree grazie alla zieri come Francesco Mastriani, che prevenire l’adescamento dalla fine- nome della casa sul bordo. Il cliente la (ancora del mediterraneo, pagg. 157, euro
vicinanza d’acqua per le abluzioni, sulle «case infami» scrisse ne I vermi, il stra. E la Grande Storia, quella della consegnava alla ragazza in camera 13,50, domani alle 19 presentazione nella
divenne proverbiale in tutta Europa suo romanzo-saggio «su le classi peri- Prima Guerra Mondiale e poi del fasci- prima della prestazione. E la ragazza la libreria Spartaco-Interno 4 di Santa Maria
fino a restituirci il nome stesso del colose a Napoli». smo, si intreccia con quella dei casini e consegnava a fine servizio alla maitres- Capua Vetere con Paolo Mastroianni e
luogo in cui si consuma il meretricio. E Chi erano le prostitute? Spesso ra- dei casotti frequentati dai camerati, se. Giovanni Battista Orsi) - sporco perché
proprio Au bord de l’eau hanno voluto Il mondo delle case chiuse, che contiene ampi passaggi saggistici ben inte-
intitolare il loro saggio Cynthia Rich e ispirò film, romanzi e commedie, finì grati e armonizzati nella struttura narrati-
Paolo Izzo (Stamperia del Valentino, il 29 gennaio 1958, con l’arrivo della va - è anzitutto un omaggio al Pavese
pagg. 192, 20 euro). L’importanza del Legge Merlin, passata a scrutinio segre- scrittore, non solo all’uomo drammatica-
volume è tutta nel sottotitolo: Prostitu- to con 385 sì e 115 no. Il 20 settembre mente incompiuto. Francois - uno dei
zione e case chiuse a Napoli da Carlo di 1958 entra in vigore la legge e circa protagonisti del libro, alter ego dello scritto-
Borbone alla Merlin. Insomma, una novecento case sparse su tutto il terri- re-performer casertano, che vive e opera
delle rare pubblicazioni sul tema, per- torio nazionale chiudono i battenti proprio lungo un percorso che dalla Cam-
chè ancora poco è stato scritto in per sempre. Il giorno dopo, nelle piaz- pania porta a Parigi passando per Torino -
materia, se si escludono la singolare ze di Napoli ardono i fuochi appiccati scende dalla Francia all’albergo Roma per
ricerca di Salvatore Di Giacomo sulla ai materassi delle case chiuse. Indro dare forma a una ossessione, quella della
Prostituzione a Napoli nei secoli XV, Montanelli, sempre bastian contrario,
XVI e XVII, la cui prima edizione risale scriverà un polemico Addio Wanda.
al 1899, e alcuni stralci dell’inchiesta Gustoso pamphlet contro il puritanesi-
giornalistica di Jessie White Mario La mo cattolico, in difesa del valore socia-
miseria in Napoli. le della prostituzione. Per molti fu una
Per difficoltà di documentazione conquista di civiltà. Per altri, soltanto
antecedente, si parte dunque dai Bor- una ipocrisia.
bone, che per arginare il fenomeno
decisero di decentrare le prostitute al IL ROMANZO
di fuori della cinta muraria. Intuizione
che avrà un futuro, visto che ancora
oggi l’utopia di un quartiere separato
per la prostituzione è comune a molti
«Ermes» di Poggiali sarà tradotto in Germania
paesi europei, dove il sesso a pagamen- «Ermes. Una storia napoletana», casa editrice del gruppo e sordo da un orecchio, che si
to viene ugualmente confinato in aree il romanzo d’esordio di Bertelsmann, che annovera tra i innamora di una ragazza però
circoscritte o in quartieri «a luci ros- Simonetta Poggiali pubblicato da suoi autori scrittori come Sandro fidanzata con un boss del
se». E appunto una lanterna rossa
indicava la presenza di cortigiane nei
Neri Pozza (pagg. 160, euro 15),
avrà una edizione in lingua
Veronesi, Melania Mazzucco,
Irène Némirovsky e Peter
quartiere: è la storia di un
sentimento che si scontra con Piccole storie individuali
quartieri napoletani, una luce accanto
alla quale sostavano le «belle margheri-
tedesca. I diritti di traduzione
sono stato infatti venduti in
Cameron. «Ermes» racconta la
vicenda di Luigi, giovane
l’impossibilità di realizzarsi nella
città dove la bellezza è ormai risucchiate nell’alveo mitico
te» raccontate nelle Lettres sur L’Italie
da Charles Dupaty nel 1785. Su Prosti-
Germania a Knaus Verlag, la fattorino di camorra sovrappeso negata.
della vicenda dello scrittore
tute, oblate e pericolanti nella Napoli
voce di Pavese. Voce che sarebbe contenu-
LA RACCOLTA ta in una registrazione mai trovata, sepolta
chissà dove. Per altri aspetti e altre visioni,
I mille volti della città nei taccuini di viaggio
magari meno poetiche ma non meno spon-
tanee, anche Angelo Cocchinone da Casa-
pulla, Caserta, dipendente dell’hotel, ha
caratteri che l’autore si porta dentro: ovve-
ro quel senso genuino della provincia che
Disegni, schizzi e pensieri messi sulla carta e sul web appare raccolta e dischiusa in
ritratti a punta di penna: felici e
periferici percorrono le quattro
aree tematiche di indagine e si
non si è smarrito neppure nei meandri di
una Torino post-industriale e post-einau-
«Sguardi su Napoli», il catalogo a cura di Capecchi coloratissimi, dettagliati o appe- proiettano verso Yoshizo Matu- diana, sempre più grigia, orfana della Fiat
na sfiorati, contrastati o capovol- Sotto suki, passando per Angela Bernal che fu, della grandeur agnelliana e dell’ope-
NADIA FIORE storie, nei pensieri e nelle strade ti con il tocco del fumetto e del un disegno Martìnez, si diramano tra Maria raismo spinto. Le piccole storie individuali
di bambini e bambine, materia vagamente naif, tra il bianco e di Cecilia Chiara Baldassarre, Cecilia Batti- sembrano risucchiate nell’alveo della Gran-
CON qualcosa in più del sapore di viva e anima parlante delle etero- Battimelli; meli, Miguel Angel Valdivia, Jua- de Vicenda pavesiana, calamita, polo d’at-
un on the road o di un promemo- nero delle foto eterne ed immobi- a sinistra, trazione, imbuto. Il mito, appunto: tanto
genee sezioni di Sguardi su Napo- na Lacorazza, Pablo Visconti, Am-
ria in salsa napoletana, Sguardi li o in costante movimento. il volto che tutti cercano la celebre stanza 313 e
li in cui la Capecchi, dice: «È una brogio Borsani, Ilaria Grimaldi,
su Napoli curato dall’architet- pratica diffusa all’estero che mi Ma mai uguali a se stesse nelle di Totò visto nessuno sa che invece la camera del suici-
Daniel Renowden, Roberta Viso-
ta-illustratrice Simonetta Capec- ha spinto a dare vita a un gioco nuvole di pensiero di forte impat- da Miguel dio, dopo la ristrutturazione, è diventata la
ne e Flavia Soprani per arrivare a
chi (Liguori, pagg. 123, euro 22), collettivo su Napoli: che tra arti- to emotivo e nelle emozioni spar- Angel Valdivia quelle bambine e bambini fra i 346.
fa sua la misura mediologica pro- sti affermati e non, architetti, se che dai luoghi storici a quelli sei e dodici anni dei laboratori Nell’esistenza di Angelo, come in quella
ponendosi anche sul web. Diven- fotografi, scrittori, viaggiatori oc- «Scola Jungla» dell’associazione del suo capo, Giuseppe Mastroianni - «ori-
ta così la raccol- casionali e ragazze e ragazzi delle «Chi rom…chi no» di Scampia. ginario di Casapulla pure lui», altra sagoma
ta di chi scruta e scuole, si ripete da quando ho Con lo sguardo verso il futuro di provincia che paga pegno altissimo ai
descrive, foto- avviato la distribuzione di mole- meccanismi della metropoli - sono proprio
propongono la loro visione del
grafa o immagi- skine vuoti da riempire in un l’amarezza e l’infelicità dell’autore della
na i percorsi nel- presente ne «Le vele sono case di Bella estate a comparire talvolta come
breve arco di tempo». tutti i colori».
la città: dai mole- tormento e marchio. Nell’albergo Roma ci
L’insieme di questo materiale «Così è Napoli», avverte non a
skine cari a Cha- sono destini passeggeri, relazioni che si
twin e dai taccui- ha dato vita dal 2006 a quel caso l’incipit del viaggio a tracol- incrociano: il racconto di Forlani non per-
ni di viaggio si «Villaggio blog» di spazio condivi- la col taccuino, che nei ricordi di de mai il filo dell’ironia, della levità, con
proietta anche so e di dialogo aperto nell’ambi- Fabrizia Raimondino mostra una intrecci e sovrapposizioni costanti. Le pul-
nella rete: to di «Galassia Gutenberg». Da città «dove è così difficile vivere e sioni di Pavese - i suoi amori, le sue
www.inviaggio- questa prospettiva ad ampio rag- che invoglia tanto a partire. Che disillusioni - appaiono nel bel mezzo di un
coltacchino.blogspot.com. gio e da 200 taccuini, la curatrice è così difficile abbandonare e dialogo; la sua figura piena è spesso rievo-
Traccia una nuova geografia ha selezionato i 30 di quest’ulti- che costringe sempre a tornare. cata dando senso a eventi in apparenza
artistico-letteraria di Napoli co- ma raccolta, che va colta anche Luogo emblematico di una gene- poco significativi e consistenza a dialoghi
me mappa di orientamento di come prima pubblicazione italia- rale condizione umana del no- quotidiani. Con un originale registro narra-
una sorta di pacchetto anticrisi: na di questo genere. Il lettore è stro tempo: trovarsi su un inabita- tivo, Autoreverse ci porta dietro le quinte di
nell’invito a non piangersi addos- chiamato a costruire e ricostrui- bile pianeta, ma sapere che è una leggenda, regalandoci sprazzi di vita
so e nell’ipotetico stropicciarsi re, invertire e selezionare nello l’unico dove possiamo star di vissuta e di profonda umanità. Con il
occhi e mente nei luoghi, nelle sguardo dell’altro la città. Che casa». passato che si incastra a sorpresa nel
presente. Anche attaccandosi a un vecchio
nastro, che ci scorta nel cuore di un destino
amaro.
Orario: 28/12/08 01.30 Composite IL_MATTINO - CITY - 44 - 28/12/08 ----