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44 NAPOLI
                       CULTURA                                                                                                                                                                                                                   IL MATTINO
                                                                                                                                                                                                                                                       DOMENICA
                                                                                                                                                                                                                                               28 DICEMBRE 2008


                       IL SAGGIO                                                                                                                                                                            «AUTOREVERSE» DI FORLANI
LA MEMORIA RITROVATA
                       Dai Borbone alla Merlin,
                       dalle «belle margherite»
                       alla «tammurriata nera»
                                                                                                                                                                                                            Pavese e l’hotel
                       la prostituzione a Napoli
                       in un libro di Rich e Izzo
                                                                                                                                                                                                              dei destini
                                                                                                                                                                                                               incrociati
                                                                                                                                                                                                                              FRANCESCO   DE   CORE
                                                                                                                                                                                                                VENTISETTE agosto 1950. Cesare Pavese chiu-
                       «Rue des Moulins» di Henry de                                                                                                                                                            de il libro della vita in una stanza dell’alber-
                       Toulouse-Lautrec. Al centro una casa chiusa                                                                                                                                              go Roma, la 313, a Torino. Uccidendosi con
                       durante la guerra. A destra Cesare Pavese e                                                                                                                                              i barbiturici. Nulla di cruento, tutto studia-
                       Francesco Forlani                                                                                                                                                                        to. La morte arriva, cercata, voluta: l’ulti-
                                                                                                                                                                                                                mo demone si sfilaccia in poche frasi, in




                       Dietro le persiane delle case chiuse
                                                                                                                                                                                                                versi disperati. Sui Dialoghi con Leucò
                                                                                                                                                                                                                annota: «Perdono tutti e a tutti chiedo
                                                                                                                                                                                                                perdono. Va bene? Non fate troppi pettego-
                                                                                                                                                                                                                lezzi». Nel diario, otto giorni prima, si era
                                                                                                                                                                                                                consegnato: «Tutto questo fa schifo. Non
                                                                                                                                                                                                                parole. Un gesto. Non scriverò più». Nelle
                                                                                                                                                                                                                poesie, ultime, il senso disperato di una
                                                                                                                                                                                                                storia d’amore, quella con la glaciale e
                                    SANTA DI SALVO                   dell’Ottocento ha scritto la storica Lu-     gazze provenienti dai vicoli più desola-     ma anche dagli intellettuali. Si raccon-         lunatica Constance Dowling, americana,
                                                                     cia Valenzi, frugando negli archivi e        ti della metropoli o dalla miseria dei       ta che, quando a Roma ne venne                   sorella di Doris, attrice in «Riso amaro», il
                       AU BORD DE L’EAU, dicono i francesi. Sulla    rintracciando le terribili condizioni di     piccoli paesi contadini che, appena          demolito uno celebre, il Grottino, per           film che forse più di ogni altro ha segnato il
                       riva di un corso d’acqua. Provate a           vita delle prostitute (ma oggi la situa-     arrivate in città, andavano a iscriversi     far posto alla piazza Augusto Imperato-          primo dopoguerra, la pellicola delle mondi-
                       italianizzare la poetica frase                zione è persino più grave di allora).        nei Ruoli, per ricevere ’a libbretta ed      re, il Duce abbia esclamato. «Mi dispia-         ne, di Vallone e Gassman, della tenebrosa,
                       (bor-de-llo), e avrete l’etimologia del       Però non c’è tanto di più. Il libro di       essere angariate dalla maitresse del         ce per Longanesi e per Maccari».                 superba Mangano.
                       nostro casino, casa chiusa, casa di           Rich e Izzo ricostruisce la politica         postribolo. Quasi sempre carne da                È già storia recente quella delle                Finisce Pavese, con tragica grandezza, e
                       tolleranza. Non tutti sanno infatti che       postunitaria che tentò di frenare il         macello, costrette a stare in strada o a     «segnorine» che si vendevano agli ame-           il mito sboccia per non tramontare mai
                       fu Filippo il Bello, nel XIII secolo, a       dilagare delle malattie veneree con          vivere chiuse nelle case di piacere.         ricani, come racconta Malaparte ne La            più. Talmente grande, anzi ingombrante,
                       disporre che le prostitute esercitasse-       l’apertura di postriboli di Stato, dati in   Poche solamente, le Ravvedute, si sal-       Pelle. Tammurriate nere, casini con              da bloccare le porte all’opera, da annichilir-
                       ro il mestiere su barche cosparse di          gestione e regolamentati con tariffe. E      vavano e venivano accolte in un ricove-      velluti rossi, sete e spalliere inchiodate       la, da farne talvolta appendice all’epica
                       violette, presso un lago o un fiume.          la documentazione più interessante           ro. Dal 1891. con Giovanni Nicotera,         per evitare rumorose vibrazioni. E le            biografica. Anche per questo il romanzo
                       L’iniziativa, presumibilmente volta a         non arriva dagli storici ma dai roman-       nacquero le «persiane chiuse», per           «marchette»: un gettone bucato, con il           «sporco» di Francesco Forlani, Autoreverse
                       prevenire affezioni veneree grazie alla       zieri come Francesco Mastriani, che          prevenire l’adescamento dalla fine-          nome della casa sul bordo. Il cliente la         (ancora del mediterraneo, pagg. 157, euro
                       vicinanza d’acqua per le abluzioni,           sulle «case infami» scrisse ne I vermi, il   stra. E la Grande Storia, quella della       consegnava alla ragazza in camera                13,50, domani alle 19 presentazione nella
                       divenne proverbiale in tutta Europa           suo romanzo-saggio «su le classi peri-       Prima Guerra Mondiale e poi del fasci-       prima della prestazione. E la ragazza la         libreria Spartaco-Interno 4 di Santa Maria
                       fino a restituirci il nome stesso del         colose a Napoli».                            smo, si intreccia con quella dei casini e    consegnava a fine servizio alla maitres-         Capua Vetere con Paolo Mastroianni e
                       luogo in cui si consuma il meretricio. E          Chi erano le prostitute? Spesso ra-      dei casotti frequentati dai camerati,        se.                                              Giovanni Battista Orsi) - sporco perché
                       proprio Au bord de l’eau hanno voluto                                                                                                       Il mondo delle case chiuse, che              contiene ampi passaggi saggistici ben inte-
                       intitolare il loro saggio Cynthia Rich e                                                                                                ispirò film, romanzi e commedie, finì            grati e armonizzati nella struttura narrati-
                       Paolo Izzo (Stamperia del Valentino,                                                                                                    il 29 gennaio 1958, con l’arrivo della           va - è anzitutto un omaggio al Pavese
                       pagg. 192, 20 euro). L’importanza del                                                                                                   Legge Merlin, passata a scrutinio segre-         scrittore, non solo all’uomo drammatica-
                       volume è tutta nel sottotitolo: Prostitu-                                                                                               to con 385 sì e 115 no. Il 20 settembre          mente incompiuto. Francois - uno dei
                       zione e case chiuse a Napoli da Carlo di                                                                                                1958 entra in vigore la legge e circa            protagonisti del libro, alter ego dello scritto-
                       Borbone alla Merlin. Insomma, una                                                                                                       novecento case sparse su tutto il terri-         re-performer casertano, che vive e opera
                       delle rare pubblicazioni sul tema, per-                                                                                                 torio nazionale chiudono i battenti              proprio lungo un percorso che dalla Cam-
                       chè ancora poco è stato scritto in                                                                                                      per sempre. Il giorno dopo, nelle piaz-          pania porta a Parigi passando per Torino -
                       materia, se si escludono la singolare                                                                                                   ze di Napoli ardono i fuochi appiccati           scende dalla Francia all’albergo Roma per
                       ricerca di Salvatore Di Giacomo sulla                                                                                                   ai materassi delle case chiuse. Indro            dare forma a una ossessione, quella della
                       Prostituzione a Napoli nei secoli XV,                                                                                                   Montanelli, sempre bastian contrario,
                       XVI e XVII, la cui prima edizione risale                                                                                                scriverà un polemico Addio Wanda.
                       al 1899, e alcuni stralci dell’inchiesta                                                                                                Gustoso pamphlet contro il puritanesi-
                       giornalistica di Jessie White Mario La                                                                                                  mo cattolico, in difesa del valore socia-
                       miseria in Napoli.                                                                                                                      le della prostituzione. Per molti fu una
                           Per difficoltà di documentazione                                                                                                    conquista di civiltà. Per altri, soltanto
                       antecedente, si parte dunque dai Bor-                                                                                                   una ipocrisia.
                       bone, che per arginare il fenomeno
                       decisero di decentrare le prostitute al                                                          IL ROMANZO
                       di fuori della cinta muraria. Intuizione
                       che avrà un futuro, visto che ancora
                       oggi l’utopia di un quartiere separato
                       per la prostituzione è comune a molti
                                                                             «Ermes» di Poggiali sarà tradotto in Germania
                       paesi europei, dove il sesso a pagamen-           «Ermes. Una storia napoletana»,           casa editrice del gruppo                   e sordo da un orecchio, che si
                       to viene ugualmente confinato in aree             il romanzo d’esordio di                   Bertelsmann, che annovera tra i            innamora di una ragazza però
                       circoscritte o in quartieri «a luci ros-          Simonetta Poggiali pubblicato da          suoi autori scrittori come Sandro          fidanzata con un boss del
                       se». E appunto una lanterna rossa
                       indicava la presenza di cortigiane nei
                                                                         Neri Pozza (pagg. 160, euro 15),
                                                                         avrà una edizione in lingua
                                                                                                                   Veronesi, Melania Mazzucco,
                                                                                                                   Irène Némirovsky e Peter
                                                                                                                                                              quartiere: è la storia di un
                                                                                                                                                              sentimento che si scontra con                 Piccole storie individuali
                       quartieri napoletani, una luce accanto
                       alla quale sostavano le «belle margheri-
                                                                         tedesca. I diritti di traduzione
                                                                         sono stato infatti venduti in
                                                                                                                   Cameron. «Ermes» racconta la
                                                                                                                   vicenda di Luigi, giovane
                                                                                                                                                              l’impossibilità di realizzarsi nella
                                                                                                                                                              città dove la bellezza è ormai                risucchiate nell’alveo mitico
                       te» raccontate nelle Lettres sur L’Italie
                       da Charles Dupaty nel 1785. Su Prosti-
                                                                         Germania a Knaus Verlag, la               fattorino di camorra sovrappeso            negata.
                                                                                                                                                                                                            della vicenda dello scrittore
                       tute, oblate e pericolanti nella Napoli
                                                                                                                                                                                                                voce di Pavese. Voce che sarebbe contenu-
                                                                                             LA RACCOLTA                                                                                                        ta in una registrazione mai trovata, sepolta
                                                                                                                                                                                                                chissà dove. Per altri aspetti e altre visioni,


               I mille volti della città nei taccuini di viaggio
                                                                                                                                                                                                                magari meno poetiche ma non meno spon-
                                                                                                                                                                                                                tanee, anche Angelo Cocchinone da Casa-
                                                                                                                                                                                                                pulla, Caserta, dipendente dell’hotel, ha
                                                                                                                                                                                                                caratteri che l’autore si porta dentro: ovve-
                                                                                                                                                                                                                ro quel senso genuino della provincia che
               Disegni, schizzi e pensieri messi sulla carta e sul web                              appare raccolta e dischiusa in
                                                                                                    ritratti a punta di penna: felici e
                                                                                                                                                                 periferici percorrono le quattro
                                                                                                                                                                 aree tematiche di indagine e si
                                                                                                                                                                                                                non si è smarrito neppure nei meandri di
                                                                                                                                                                                                                una Torino post-industriale e post-einau-
               «Sguardi su Napoli», il catalogo a cura di Capecchi                                  coloratissimi, dettagliati o appe-                           proiettano verso Yoshizo Matu-                 diana, sempre più grigia, orfana della Fiat
                                                                                                    na sfiorati, contrastati o capovol-      Sotto               suki, passando per Angela Bernal               che fu, della grandeur agnelliana e dell’ope-
                           NADIA FIORE                   storie, nei pensieri e nelle strade        ti con il tocco del fumetto e del        un disegno          Martìnez, si diramano tra Maria                raismo spinto. Le piccole storie individuali
                                                         di bambini e bambine, materia              vagamente naif, tra il bianco e          di Cecilia          Chiara Baldassarre, Cecilia Batti-             sembrano risucchiate nell’alveo della Gran-
               CON qualcosa in più del sapore di         viva e anima parlante delle etero-                                                  Battimelli;         meli, Miguel Angel Valdivia, Jua-              de Vicenda pavesiana, calamita, polo d’at-
               un on the road o di un promemo-                                                      nero delle foto eterne ed immobi-        a sinistra,                                                        trazione, imbuto. Il mito, appunto: tanto
                                                         genee sezioni di Sguardi su Napo-                                                                       na Lacorazza, Pablo Visconti, Am-
               ria in salsa napoletana, Sguardi                                                     li o in costante movimento.              il volto                                                           che tutti cercano la celebre stanza 313 e
                                                         li in cui la Capecchi, dice: «È una                                                                     brogio Borsani, Ilaria Grimaldi,
               su Napoli curato dall’architet-           pratica diffusa all’estero che mi              Ma mai uguali a se stesse nelle      di Totò visto                                                      nessuno sa che invece la camera del suici-
                                                                                                                                                                 Daniel Renowden, Roberta Viso-
               ta-illustratrice Simonetta Capec-         ha spinto a dare vita a un gioco           nuvole di pensiero di forte impat-       da Miguel                                                          dio, dopo la ristrutturazione, è diventata la
                                                                                                                                                                 ne e Flavia Soprani per arrivare a
               chi (Liguori, pagg. 123, euro 22),        collettivo su Napoli: che tra arti-        to emotivo e nelle emozioni spar-        Angel Valdivia      quelle bambine e bambini fra i                 346.
               fa sua la misura mediologica pro-         sti affermati e non, architetti,           se che dai luoghi storici a quelli                           sei e dodici anni dei laboratori                   Nell’esistenza di Angelo, come in quella
               ponendosi anche sul web. Diven-           fotografi, scrittori, viaggiatori oc-                                                                   «Scola Jungla» dell’associazione               del suo capo, Giuseppe Mastroianni - «ori-
                                 ta così la raccol-      casionali e ragazze e ragazzi delle                                                                     «Chi rom…chi no» di Scampia.                   ginario di Casapulla pure lui», altra sagoma
                                 ta di chi scruta e      scuole, si ripete da quando ho                                                                          Con lo sguardo verso il futuro                 di provincia che paga pegno altissimo ai
                                 descrive, foto-         avviato la distribuzione di mole-                                                                                                                      meccanismi della metropoli - sono proprio
                                                                                                                                                                 propongono la loro visione del
                                 grafa o immagi-         skine vuoti da riempire in un                                                                                                                          l’amarezza e l’infelicità dell’autore della
                                 na i percorsi nel-                                                                                                              presente ne «Le vele sono case di              Bella estate a comparire talvolta come
                                                         breve arco di tempo».                                                                                   tutti i colori».
                                 la città: dai mole-                                                                                                                                                            tormento e marchio. Nell’albergo Roma ci
                                                             L’insieme di questo materiale                                                                           «Così è Napoli», avverte non a
                                 skine cari a Cha-                                                                                                                                                              sono destini passeggeri, relazioni che si
                                 twin e dai taccui-      ha dato vita dal 2006 a quel                                                                            caso l’incipit del viaggio a tracol-           incrociano: il racconto di Forlani non per-
                                 ni di viaggio si        «Villaggio blog» di spazio condivi-                                                                     la col taccuino, che nei ricordi di            de mai il filo dell’ironia, della levità, con
                                 proietta anche          so e di dialogo aperto nell’ambi-                                                                       Fabrizia Raimondino mostra una                 intrecci e sovrapposizioni costanti. Le pul-
                                 nella         rete:     to di «Galassia Gutenberg». Da                                                                          città «dove è così difficile vivere e          sioni di Pavese - i suoi amori, le sue
                                 www.inviaggio-          questa prospettiva ad ampio rag-                                                                        che invoglia tanto a partire. Che              disillusioni - appaiono nel bel mezzo di un
               coltacchino.blogspot.com.                 gio e da 200 taccuini, la curatrice                                                                     è così difficile abbandonare e                 dialogo; la sua figura piena è spesso rievo-
                   Traccia una nuova geografia           ha selezionato i 30 di quest’ulti-                                                                      che costringe sempre a tornare.                cata dando senso a eventi in apparenza
               artistico-letteraria di Napoli co-        ma raccolta, che va colta anche                                                                         Luogo emblematico di una gene-                 poco significativi e consistenza a dialoghi
               me mappa di orientamento di               come prima pubblicazione italia-                                                                        rale condizione umana del no-                  quotidiani. Con un originale registro narra-
               una sorta di pacchetto anticrisi:         na di questo genere. Il lettore è                                                                       stro tempo: trovarsi su un inabita-            tivo, Autoreverse ci porta dietro le quinte di
               nell’invito a non piangersi addos-        chiamato a costruire e ricostrui-                                                                       bile pianeta, ma sapere che è                  una leggenda, regalandoci sprazzi di vita
               so e nell’ipotetico stropicciarsi         re, invertire e selezionare nello                                                                       l’unico dove possiamo star di                  vissuta e di profonda umanità. Con il
               occhi e mente nei luoghi, nelle           sguardo dell’altro la città. Che                                                                        casa».                                         passato che si incastra a sorpresa nel
                                                                                                                                                                                                                presente. Anche attaccandosi a un vecchio
                                                                                                                                                                                                                nastro, che ci scorta nel cuore di un destino
                                                                                                                                                                                                                amaro.




                                                          Orario: 28/12/08                01.30                                                    Composite IL_MATTINO - CITY - 44 - 28/12/08 ----

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  • 1. 44 NAPOLI CULTURA IL MATTINO DOMENICA 28 DICEMBRE 2008 IL SAGGIO «AUTOREVERSE» DI FORLANI LA MEMORIA RITROVATA Dai Borbone alla Merlin, dalle «belle margherite» alla «tammurriata nera» Pavese e l’hotel la prostituzione a Napoli in un libro di Rich e Izzo dei destini incrociati FRANCESCO DE CORE VENTISETTE agosto 1950. Cesare Pavese chiu- «Rue des Moulins» di Henry de de il libro della vita in una stanza dell’alber- Toulouse-Lautrec. Al centro una casa chiusa go Roma, la 313, a Torino. Uccidendosi con durante la guerra. A destra Cesare Pavese e i barbiturici. Nulla di cruento, tutto studia- Francesco Forlani to. La morte arriva, cercata, voluta: l’ulti- mo demone si sfilaccia in poche frasi, in Dietro le persiane delle case chiuse versi disperati. Sui Dialoghi con Leucò annota: «Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettego- lezzi». Nel diario, otto giorni prima, si era consegnato: «Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più». Nelle poesie, ultime, il senso disperato di una storia d’amore, quella con la glaciale e SANTA DI SALVO dell’Ottocento ha scritto la storica Lu- gazze provenienti dai vicoli più desola- ma anche dagli intellettuali. Si raccon- lunatica Constance Dowling, americana, cia Valenzi, frugando negli archivi e ti della metropoli o dalla miseria dei ta che, quando a Roma ne venne sorella di Doris, attrice in «Riso amaro», il AU BORD DE L’EAU, dicono i francesi. Sulla rintracciando le terribili condizioni di piccoli paesi contadini che, appena demolito uno celebre, il Grottino, per film che forse più di ogni altro ha segnato il riva di un corso d’acqua. Provate a vita delle prostitute (ma oggi la situa- arrivate in città, andavano a iscriversi far posto alla piazza Augusto Imperato- primo dopoguerra, la pellicola delle mondi- italianizzare la poetica frase zione è persino più grave di allora). nei Ruoli, per ricevere ’a libbretta ed re, il Duce abbia esclamato. «Mi dispia- ne, di Vallone e Gassman, della tenebrosa, (bor-de-llo), e avrete l’etimologia del Però non c’è tanto di più. Il libro di essere angariate dalla maitresse del ce per Longanesi e per Maccari». superba Mangano. nostro casino, casa chiusa, casa di Rich e Izzo ricostruisce la politica postribolo. Quasi sempre carne da È già storia recente quella delle Finisce Pavese, con tragica grandezza, e tolleranza. Non tutti sanno infatti che postunitaria che tentò di frenare il macello, costrette a stare in strada o a «segnorine» che si vendevano agli ame- il mito sboccia per non tramontare mai fu Filippo il Bello, nel XIII secolo, a dilagare delle malattie veneree con vivere chiuse nelle case di piacere. ricani, come racconta Malaparte ne La più. Talmente grande, anzi ingombrante, disporre che le prostitute esercitasse- l’apertura di postriboli di Stato, dati in Poche solamente, le Ravvedute, si sal- Pelle. Tammurriate nere, casini con da bloccare le porte all’opera, da annichilir- ro il mestiere su barche cosparse di gestione e regolamentati con tariffe. E vavano e venivano accolte in un ricove- velluti rossi, sete e spalliere inchiodate la, da farne talvolta appendice all’epica violette, presso un lago o un fiume. la documentazione più interessante ro. Dal 1891. con Giovanni Nicotera, per evitare rumorose vibrazioni. E le biografica. Anche per questo il romanzo L’iniziativa, presumibilmente volta a non arriva dagli storici ma dai roman- nacquero le «persiane chiuse», per «marchette»: un gettone bucato, con il «sporco» di Francesco Forlani, Autoreverse prevenire affezioni veneree grazie alla zieri come Francesco Mastriani, che prevenire l’adescamento dalla fine- nome della casa sul bordo. Il cliente la (ancora del mediterraneo, pagg. 157, euro vicinanza d’acqua per le abluzioni, sulle «case infami» scrisse ne I vermi, il stra. E la Grande Storia, quella della consegnava alla ragazza in camera 13,50, domani alle 19 presentazione nella divenne proverbiale in tutta Europa suo romanzo-saggio «su le classi peri- Prima Guerra Mondiale e poi del fasci- prima della prestazione. E la ragazza la libreria Spartaco-Interno 4 di Santa Maria fino a restituirci il nome stesso del colose a Napoli». smo, si intreccia con quella dei casini e consegnava a fine servizio alla maitres- Capua Vetere con Paolo Mastroianni e luogo in cui si consuma il meretricio. E Chi erano le prostitute? Spesso ra- dei casotti frequentati dai camerati, se. Giovanni Battista Orsi) - sporco perché proprio Au bord de l’eau hanno voluto Il mondo delle case chiuse, che contiene ampi passaggi saggistici ben inte- intitolare il loro saggio Cynthia Rich e ispirò film, romanzi e commedie, finì grati e armonizzati nella struttura narrati- Paolo Izzo (Stamperia del Valentino, il 29 gennaio 1958, con l’arrivo della va - è anzitutto un omaggio al Pavese pagg. 192, 20 euro). L’importanza del Legge Merlin, passata a scrutinio segre- scrittore, non solo all’uomo drammatica- volume è tutta nel sottotitolo: Prostitu- to con 385 sì e 115 no. Il 20 settembre mente incompiuto. Francois - uno dei zione e case chiuse a Napoli da Carlo di 1958 entra in vigore la legge e circa protagonisti del libro, alter ego dello scritto- Borbone alla Merlin. Insomma, una novecento case sparse su tutto il terri- re-performer casertano, che vive e opera delle rare pubblicazioni sul tema, per- torio nazionale chiudono i battenti proprio lungo un percorso che dalla Cam- chè ancora poco è stato scritto in per sempre. Il giorno dopo, nelle piaz- pania porta a Parigi passando per Torino - materia, se si escludono la singolare ze di Napoli ardono i fuochi appiccati scende dalla Francia all’albergo Roma per ricerca di Salvatore Di Giacomo sulla ai materassi delle case chiuse. Indro dare forma a una ossessione, quella della Prostituzione a Napoli nei secoli XV, Montanelli, sempre bastian contrario, XVI e XVII, la cui prima edizione risale scriverà un polemico Addio Wanda. al 1899, e alcuni stralci dell’inchiesta Gustoso pamphlet contro il puritanesi- giornalistica di Jessie White Mario La mo cattolico, in difesa del valore socia- miseria in Napoli. le della prostituzione. Per molti fu una Per difficoltà di documentazione conquista di civiltà. Per altri, soltanto antecedente, si parte dunque dai Bor- una ipocrisia. bone, che per arginare il fenomeno decisero di decentrare le prostitute al IL ROMANZO di fuori della cinta muraria. Intuizione che avrà un futuro, visto che ancora oggi l’utopia di un quartiere separato per la prostituzione è comune a molti «Ermes» di Poggiali sarà tradotto in Germania paesi europei, dove il sesso a pagamen- «Ermes. Una storia napoletana», casa editrice del gruppo e sordo da un orecchio, che si to viene ugualmente confinato in aree il romanzo d’esordio di Bertelsmann, che annovera tra i innamora di una ragazza però circoscritte o in quartieri «a luci ros- Simonetta Poggiali pubblicato da suoi autori scrittori come Sandro fidanzata con un boss del se». E appunto una lanterna rossa indicava la presenza di cortigiane nei Neri Pozza (pagg. 160, euro 15), avrà una edizione in lingua Veronesi, Melania Mazzucco, Irène Némirovsky e Peter quartiere: è la storia di un sentimento che si scontra con Piccole storie individuali quartieri napoletani, una luce accanto alla quale sostavano le «belle margheri- tedesca. I diritti di traduzione sono stato infatti venduti in Cameron. «Ermes» racconta la vicenda di Luigi, giovane l’impossibilità di realizzarsi nella città dove la bellezza è ormai risucchiate nell’alveo mitico te» raccontate nelle Lettres sur L’Italie da Charles Dupaty nel 1785. Su Prosti- Germania a Knaus Verlag, la fattorino di camorra sovrappeso negata. della vicenda dello scrittore tute, oblate e pericolanti nella Napoli voce di Pavese. Voce che sarebbe contenu- LA RACCOLTA ta in una registrazione mai trovata, sepolta chissà dove. Per altri aspetti e altre visioni, I mille volti della città nei taccuini di viaggio magari meno poetiche ma non meno spon- tanee, anche Angelo Cocchinone da Casa- pulla, Caserta, dipendente dell’hotel, ha caratteri che l’autore si porta dentro: ovve- ro quel senso genuino della provincia che Disegni, schizzi e pensieri messi sulla carta e sul web appare raccolta e dischiusa in ritratti a punta di penna: felici e periferici percorrono le quattro aree tematiche di indagine e si non si è smarrito neppure nei meandri di una Torino post-industriale e post-einau- «Sguardi su Napoli», il catalogo a cura di Capecchi coloratissimi, dettagliati o appe- proiettano verso Yoshizo Matu- diana, sempre più grigia, orfana della Fiat na sfiorati, contrastati o capovol- Sotto suki, passando per Angela Bernal che fu, della grandeur agnelliana e dell’ope- NADIA FIORE storie, nei pensieri e nelle strade ti con il tocco del fumetto e del un disegno Martìnez, si diramano tra Maria raismo spinto. Le piccole storie individuali di bambini e bambine, materia vagamente naif, tra il bianco e di Cecilia Chiara Baldassarre, Cecilia Batti- sembrano risucchiate nell’alveo della Gran- CON qualcosa in più del sapore di viva e anima parlante delle etero- Battimelli; meli, Miguel Angel Valdivia, Jua- de Vicenda pavesiana, calamita, polo d’at- un on the road o di un promemo- nero delle foto eterne ed immobi- a sinistra, trazione, imbuto. Il mito, appunto: tanto genee sezioni di Sguardi su Napo- na Lacorazza, Pablo Visconti, Am- ria in salsa napoletana, Sguardi li o in costante movimento. il volto che tutti cercano la celebre stanza 313 e li in cui la Capecchi, dice: «È una brogio Borsani, Ilaria Grimaldi, su Napoli curato dall’architet- pratica diffusa all’estero che mi Ma mai uguali a se stesse nelle di Totò visto nessuno sa che invece la camera del suici- Daniel Renowden, Roberta Viso- ta-illustratrice Simonetta Capec- ha spinto a dare vita a un gioco nuvole di pensiero di forte impat- da Miguel dio, dopo la ristrutturazione, è diventata la ne e Flavia Soprani per arrivare a chi (Liguori, pagg. 123, euro 22), collettivo su Napoli: che tra arti- to emotivo e nelle emozioni spar- Angel Valdivia quelle bambine e bambini fra i 346. fa sua la misura mediologica pro- sti affermati e non, architetti, se che dai luoghi storici a quelli sei e dodici anni dei laboratori Nell’esistenza di Angelo, come in quella ponendosi anche sul web. Diven- fotografi, scrittori, viaggiatori oc- «Scola Jungla» dell’associazione del suo capo, Giuseppe Mastroianni - «ori- ta così la raccol- casionali e ragazze e ragazzi delle «Chi rom…chi no» di Scampia. ginario di Casapulla pure lui», altra sagoma ta di chi scruta e scuole, si ripete da quando ho Con lo sguardo verso il futuro di provincia che paga pegno altissimo ai descrive, foto- avviato la distribuzione di mole- meccanismi della metropoli - sono proprio propongono la loro visione del grafa o immagi- skine vuoti da riempire in un l’amarezza e l’infelicità dell’autore della na i percorsi nel- presente ne «Le vele sono case di Bella estate a comparire talvolta come breve arco di tempo». tutti i colori». la città: dai mole- tormento e marchio. Nell’albergo Roma ci L’insieme di questo materiale «Così è Napoli», avverte non a skine cari a Cha- sono destini passeggeri, relazioni che si twin e dai taccui- ha dato vita dal 2006 a quel caso l’incipit del viaggio a tracol- incrociano: il racconto di Forlani non per- ni di viaggio si «Villaggio blog» di spazio condivi- la col taccuino, che nei ricordi di de mai il filo dell’ironia, della levità, con proietta anche so e di dialogo aperto nell’ambi- Fabrizia Raimondino mostra una intrecci e sovrapposizioni costanti. Le pul- nella rete: to di «Galassia Gutenberg». Da città «dove è così difficile vivere e sioni di Pavese - i suoi amori, le sue www.inviaggio- questa prospettiva ad ampio rag- che invoglia tanto a partire. Che disillusioni - appaiono nel bel mezzo di un coltacchino.blogspot.com. gio e da 200 taccuini, la curatrice è così difficile abbandonare e dialogo; la sua figura piena è spesso rievo- Traccia una nuova geografia ha selezionato i 30 di quest’ulti- che costringe sempre a tornare. cata dando senso a eventi in apparenza artistico-letteraria di Napoli co- ma raccolta, che va colta anche Luogo emblematico di una gene- poco significativi e consistenza a dialoghi me mappa di orientamento di come prima pubblicazione italia- rale condizione umana del no- quotidiani. Con un originale registro narra- una sorta di pacchetto anticrisi: na di questo genere. Il lettore è stro tempo: trovarsi su un inabita- tivo, Autoreverse ci porta dietro le quinte di nell’invito a non piangersi addos- chiamato a costruire e ricostrui- bile pianeta, ma sapere che è una leggenda, regalandoci sprazzi di vita so e nell’ipotetico stropicciarsi re, invertire e selezionare nello l’unico dove possiamo star di vissuta e di profonda umanità. Con il occhi e mente nei luoghi, nelle sguardo dell’altro la città. Che casa». passato che si incastra a sorpresa nel presente. Anche attaccandosi a un vecchio nastro, che ci scorta nel cuore di un destino amaro. Orario: 28/12/08 01.30 Composite IL_MATTINO - CITY - 44 - 28/12/08 ----